Agno (Svizzera): differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Agno
|Nome ufficiale =
|Panorama = Agno Bioggio April 15.jpg
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stato = CHE
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Ticino
|Divisione amm grado 2 = Lugano
|Capoluogo =
|Amministratore locale = Thierry Morotti
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Latitudine gradi = 45
|Latitudine minuti = 59
|Latitudine secondi = 53
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 8
|Longitudine minuti = 54
|Longitudine secondi = 0
|Longitudine EW = E
|Abitanti = 4518
|Note abitanti = agninesi
|Aggiornamento abitanti = 31/12/2016
|Sottodivisioni = Cassina, Mondonico, Serocca
|Divisioni confinanti = [[Bioggio]], [[Collina d'Oro]], [[Magliaso]], [[Muzzano (Svizzera)|Muzzano]], [[Neggio]], [[Vernate (Svizzera)|Vernate]]
|Raggruppamento = Agno
|Mappa = Karte Gemeinde Agno 2025.png
}}
'''Agno''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Eng'', desueto<ref name=dss>{{DSS|I2130|Agno|autore=Bernardino Croci Maspoli|lingua=it|data=30 giugno 2009|accesso=6 ottobre 2017}}</ref>, {{cn|in [[dialetto ticinese]] ''Agn''}}) è un [[comune svizzero]] di {{formatnum:4518}} abitanti del [[Canton Ticino]], nel [[distretto di Lugano]].
== Geografia fisica ==
[[File:Foce Vedeggio 09 2010 01.jpg|thumb|left|La foce del torrente [[Vedeggio]]]]
Agno è situato nel [[Malcantone]], sul [[Lago di Lugano]], poco distante dalla foce del torrente [[Vedeggio]].
== Storia ==
=== Preistoria ===
L'area di Agno è ricca di ritrovamenti archeologici. [[Giovanni Boffa]] ritrovò tombe dell'[[età del ferro]] in località Prada (dove oggi sorge il Museo Plebano).<ref name=bioggio>Cavadini-Bielander, Cardani Vergani, Staffieri, 2008, p. 11.</ref>
=== Età antica ===
Prima dell'VIII secolo non ci sono documenti scritti riguardanti Agno ma la zona era sicuramente abitata, come testimoniano i ritrovamenti archeologici di [[epoca romana]]<ref name=dss/>, urne cinerarie depositate presso il Servizio archeologico cantonale<ref name=bioggio/>. {{cn|Un'altra urna venne ritrovata in via Sasselli con tre monete con l'effigie di [[Gallieno]] (218-268) e di [[Cornelia Salonina]] (268) e un'altra urna cineraria fu ritrovata nel 1925 in un frutteto, conservata ora al Museo Plebano}}.
La località era un importante nodo di comunicazione: Agno, in [[Civiltà romana|epoca romana]], era attraversato dalla ''[[Via Mediolanum-Bilitio]]'', [[strada romana]] che metteva in comunicazione ''[[Mediolanum]]'' ([[Milano]]) con ''Luganum'' ([[Lugano]]) passando da ''Varisium'' ([[Varese]]). Superato il [[passo del Monte Ceneri]], si passava [[Bellinzona]], la [[Distretto di Riviera|Riviera]] e la [[Valle Leventina|Leventina]] per raggiungere la [[Via delle Genti]] (il [[passo del San Gottardo]]) oppure per il più comodo [[passo del Lucomagno]] attraverso la [[Val di Blenio]]<ref name=cenni>{{cita web|url=http://www.agno.ch/index.php?node=295&lng=1&rif=02b861e273|titolo=Cenni storici|sito=sito istituzionale del comune di Agno|accesso=6 ottobre 2017}}</ref>.
=== Età medievale ===
Passarono per Agno i [[Franchi]] che nel 590, come testimonia il vescovo [[Gregorio di Tours]], scesero dal nord passando per il Monte Ceneri fino allo scontro con i [[Longobardi]] sul fiume [[Tresa]]. Il territorio ritornò presto agli stessi Longobardi<ref name=cenni/>. La prima documentazione scritta su Agno risale al 30 gennaio 735, quando il notaio Larario, chierico della [[Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Provino|collegiata di San Giovanni]], rogò {{cn|a [[Campione d'Italia]]}} un atto di [[mundio]], introducendo così il borgo nella storia documentata; l'atto si trova presso il Museo Plebano ed è scritto in [[minuscola merovingica]]<ref name=cenni/>. Nell'818 è attestato il toponimo ''Anium''<ref name=dss/>.
[[File:Hist kirchl Einteilung CH.png|thumb|left|Le [[diocesi di Como]] e [[Arcidiocesi di Milano|di Milano]] nel Medioevo]]
La [[pieve di Agno]], di fondazione [[Arcidiocesi di Milano|ambrosiana]], nel 1002-1004 passò alla [[diocesi di Como]] ed estendeva la sua giurisdizione dalla valle di [[Marchirolo]] al Malcantone, al Monte Ceneri e a [[Isone]]. Qui la mensa arcivescovile di Milano possedeva beni e rendite e la [[peschiera (architettura)|peschiera]] di Agno<ref name=dss/><ref name=cenni/> {{cn|per la pesca dei pesci rimontanti il Vedeggio, che ebbe notevole importanza economica già alla fine del Medioevo e fu occasione di vertenze fra i comuni della valle fino al suo riscatto da parte del governo cantonale all'inizio del XIX secolo}}; venne poi demolita nel 1843<ref name=dss/>.
Negli anni successivi si assistette alla [[Guerra decennale]] tra Milano e Como che iniziò nel 1118<ref name=cenni/> a seguito dell'attacco e della cattura del vescovo scismatico [[Landolfo da Carcano]], nominato dall'imperatore [[Enrico IV di Franconia]] nel pieno della [[lotta per le investiture]], nel [[castello di San Giorgio (Magliaso)|castello di San Giorgio]] a [[Magliaso]] da parte dei Comaschi fedeli al loro vescovo [[Guido Grimoldi]]<ref>Pensa, 1958, pp. 79-85.</ref>. Il conflitto durò fino al 1127 e vide il sacco di [[Como]], ma nonostante questo portò all'estensione dell'influenza della diocesi di Como a tutto il [[Sottoceneri]]<ref name=cenni/> {{cn|col rafforzarsi del ruolo di questo centro prealpino durante il dominio di [[Federico II di Svevia]]}}. Anche il [[monastero di San Pietro in Ciel d'Oro]] di [[Pavia]] si ritirò dalla zona, dove possedeva una corte<ref name=cenni/> {{cn|a [[Magliaso]]}}.
L'8 febbraio 1192 Alberico Albarello di [[Grumo (Blenio)|Grumo]], col permesso di [[Anselmo dei Raimondi]], vescovo di Como, cedette a Cavanio, chierico della collegiata di San Giovanni Battista di Agno, nelle mani dei canonici le decime del paese e territorio di [[Vernate (Svizzera)|Vernate]] per 10 lire d'argento; al vescovo Anselmo invece, da cui deteneva il feudo di Vernate, cedeva un altro suo feudo esteso dal castello di Grumo a [[Gravesano]] e alla strada che da Agno sale alla chiesa di San Pietro di Grumo<ref>Motta, 1991, pp. 16-17.</ref>. Nel 1335 al governo della città di Como subentrò quello dei [[Visconti]], [[Ducato di Milano|duchi di Milano]], e Agno seguì le sorti di tutto il [[Luganese]] fino al 1512, quando fu conquistata dai [[Vecchia Confederazione|cantoni svizzeri]] che concessero l'istituzione della fiera di San Provino<ref name=cenni/>.
=== Età moderna ===
Da allora il borgo fu governato dalle famiglie patrizie dei Quadri, dei [[Rusca (famiglia)|Rusca]], dei Boffa e dei Negri<ref name=cenni/> {{cn|e fino agli anni 1800 Agno e la sua pieve dominarono la valle del Vedeggio sovrastando anche [[Lugano]]}}. Il borgo non fu soltanto il centro religioso dell'antica pieve, ma anche il capoluogo amministrativo della pieve civile, sotto la dominazione dei Cantoni confederati svizzeri fino al 1803<ref name=dss/>. {{cn|Si conservano a Lugano (Libreria Patria e Archivio patriziale) e ad Agno (Archivio prepositurale) i verbali delle sedute del consiglio della pieve dal 1652 al 1798, redatti dai cancellieri, i notai Rusca di Cassina d'Agno. Il consiglio riuniva periodicamente i [[Console (storia medievale)|consoli]] dei comuni e nominava i due reggenti delegati al consiglio di reggenza della Comunità di Lugano: le sedute si tenevano di regola nel palazzo dei canonici attiguo alla collegiata}}.
Al culmine di questa fiorente epoca vi fu la costruzione, nel 1780, della nuova collegiata sulle fondamente della vecchia ad opera del prevosto Tullio Vincenzo Rusca e dell'architetto [[Antonio Boffa]]<ref name=cenni/>.
=== Età contemporanea ===
[[File:Vasily Surikov - Suvorov Crossing the Alps in 1799 - Google Art Project.jpg|thumb|left|''Le truppe del generalissimo Suvorov attraversano le Alpi nel 1799'', dipinto di [[Vasilij Ivanovič Surikov]]]]
Da Agno passarono nel 1799 le truppe del generale [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov]], [[campagna svizzera di Suvorov|in marcia]] verso il [[passo del San Gottardo]] dopo le vittorie della [[Campagna italiana di Suvorov|Campagna d'Italia]] ai danni dell'esercito francese, {{cn|saccheggiando e causando molti danni}}; a testimonianza di questo passaggio restano ancora due bandiere asburgiche nel Museo Plebano<ref name=cenni/>.
Due sono poi gli episodi più rilevanti legati al [[Risorgimento]] italiano. Il primo è il contributo dato dal colonnello [[Natale Vicari]] di Agno che costituì un corpo di volontari di tutta la regione per partecipare alla [[prima guerra di indipendenza]]<ref name=cenni/> {{cn|e all'[[assedio di Peschiera]] nell'aprile del 1848 contro gli austriaci. Tra i combattenti v'era anche lo scultore [[Vincenzo Vela]] di [[Ligornetto]]. Il secondo episodio accadde quando il 27 agosto 1848, reduce dalla battaglia di Morazzone presso [[Varese]] e proveniente via lago da [[Brusimpiano]], sbarcò ad Agno il generale [[Giuseppe Garibaldi]] con nove [[camicie rosse]], festosamente accolto dalle autorità e dalla popolazione. Il pittore [[Bernardino Giani]] di Ponte Tresa gli eseguì il ritratto}}.
=== Simboli ===
{{citazione|Stemma [[troncato]]: il primo di rosso, alla croce d'argento; il secondo d'argento, al [[Pesce (araldica)|pesce]] di rosso, posto [[in fascia]].<ref>{{Cita libro|autore=Gastone Cambin|titolo=Armoriale dei comuni ticinesi|anno=1953|editore=Istituto Araldico e Genealogico Lugano|p=40}}</ref>}}
Il pesce simboleggia i diritti sulla [[Peschiera (architettura)|peschiera]] di Agno posseduti dal [[Diocesi di Como|vescovo di Como]], rappresentato dalla stessa croce bianca in campo rosso che si trova nello [[Como#Simboli|stemma di Como]]. Questi diritti furono poi ceduti nel 1837 al Canton Ticino.<ref>{{cita web|url= https://www.agno.ch/index.php?node=401&lng=1&rif=8695bc59c1 |titolo= Lo stemma |sito= Comune di Agno |accesso= 25 aprile 2021 }}</ref>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Agno 5520 2.JPG|thumb|La [[Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Provino|chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Provino]]]]
* [[Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Provino|Chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Provino]], antica chiesa matrice della [[pieve di Agno]] documentata dal 735<ref name=dss/><ref name=cenni/>;
* Oratorio dei Santi Rocco e Carlo in località Cassina<ref name=cenni/>, {{cn|del XVI secolo. È attestato col titolo di San Rocco nel 1610 e, a partire dal 1626, anche con quello di San Carlo. L'edificio è a pianta rettangolare, con campanile sul fianco destro; sul retro della costruzione è addossata una cappella con l'affresco della ''Madonna col Bambino'', copia da [[Raffaello]] di [[Attilio Balmelli]] eseguita nel 1906}};
* Oratorio di San Giuseppe in località Serocca<ref name=cenni/>, {{cn|preceduto da un caratteristico sagrato seicentesco, fu eretto sul luogo di una preesistente cappella a cura della [[Rusca (famiglia)|famiglia Rusca]]}}.
=== Architetture civili ===
* {{cn|Casa Fossati (via Oro), antica costruzione rurale con diversi inserti di varie epoche. La casa risale forse al XV secolo ma è rilevante per il portico aggiunto intorno alla fine del XVIII-inizio del XIX secolo dove si conservano affreschi raffiguranti ''Sant'Antonio abate'' del XV secolo, ''Dio Padre con San Giovanni Battista e San Giorgio'' del XVI secolo e due ''Angeli recanti lo stemma dei Fossati''}};
* {{cn|Casa Quadri (piazza del Sole) con loggia all'ultimo piano e il dipinto di una ''Deposizione'' del XVIII secolo sopra il portale}};
* Palazzo Quadri in località Serocca, del XVII secolo, palazzetto a tre piani con eleganti loggiati affiancato all'Oratorio di San Giuseppe;
* Palazzo municipale (piazza Colonnello Vicari, 1), {{cn|costruzione di stile {{chiarire|nordalpino}} con carpenteria a vista, fatta edificare nella seconda metà del XIX secolo dal colonnello [[Natale Vicari]]}};
* {{cn|Villa San Michele (via Sasselli, 55) con torre angolare circondata da parco, del 1903}};
* {{cn|Villa Celestina (via Sasselli, 51) con parco, caratterizzata da una torretta belvedere abbellita da decorazioni pittoriche del 1913}};
* {{cn|Vecchia sede dell'[[Alfa Romeo]] ora supermercato [[Migros]] (via Aeroporto), costruzione articolata in diversi volumi di calcestruzzo armato e mattoni a vista edificata dall'architetto [[Alberto Camenzind]] e Bruno Brocchi negli anni 1962-1963}}.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Nel 1591 Agno contava 158 fuochi. L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella<ref name=dss/>:
{{Demografia
|titolo= Abitanti censiti
|dimx=
|dimy=
|popmax= 4000
|passo1= 500
|passo2= 100
|a1= 1801
|a2= 1850
|a3= 1900
|a4= 1950
|a5= 2000
|p1= 575
|p2= 911
|p3= 723
|p4= 909
|p5= 3655
|fonte= Dizionario storico della Svizzera
}}
== Cultura ==
=== Musei ===
Il Museo Plebano conserva alcuni reperti archeologici e testimonianze della storia del comune; è sistemato nella prevostura adiacente alla collegiata ad opera di [[Giovanni Boffa]], poeta e scrittore, e del prevosto don Alfredo Maggetti, nel 1955<ref>{{cita web|url=http://www.museoplebano.ch/it/storia-del-museo|titolo=Storia del museo|sito=sito del Museo Plebano|accesso=6 ottobre 2017|dataarchivio=7 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171007115813/http://www.museoplebano.ch/it/storia-del-museo|urlmorto=sì}}</ref>. {{cn|La collezione e l'edificio sono classificati al 30 ottobre 2009 nell'Inventario Protezione dei Beni Culturali come oggetti di tipo B}}.
== Geografia antropica ==
[[File:Agno2.svg|thumb|Il territorio di Agno]]
=== Frazioni ===
* Cassina {{cn|si trova in collina sulla strada che congiunge Agno a [[Vernate (Svizzera)|Vernate]] e a [[Neggio]]}};
* Serocca è una popolosa frazione<ref name=cenni/> {{cn|posta a metà strada tra Agno e [[Bioggio]] sull'[[antica via Regina]]. Il nucleo di Serocca è molto caratteristico e conserva edifici civili ancora intatti}};
* Mondonico è una frazione {{cn|che si trova in collina poco sotto la frazione Gaggio del comune di Bioggio, a metà strada tra Agno e Bioggio}}.
== Economia ==
Nella piana verso Bioggio è attiva una fabbrica<ref name=dss/> {{cn|della [[Mikron]], specializzata in meccanica fine}}. Agno ha vocazione turistica<ref name=dss/> {{cn|grazie alla presenza di alcuni campeggi sulle rive del [[Lago di Lugano]]}}.
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Lugano Airport.jpg|thumb|left|L'aeroporto di Lugano-Agno]]
Agno è un importante nodo stradale. Nel centro del paese si incontrano la Via Cantonale proveniente da [[Magliaso]], la Strada Regina proveniente da [[Bioggio]] e Via Lugano proveniente da [[Muzzano (Svizzera)|Muzzano]].
Agno è attraversata dalla [[ferrovia Lugano-Ponte Tresa]] che ha [[Stazione di Agno|una stazione ad Agno]] e [[Stazione di Serocca|un'altra a Serocca]]. {{cn|Nella stazione di Agno ha sede anche il [[Museo della ferrovia Lugano-Ponte Tresa]]}}.
Ad Agno (e in parte nel comune di [[Bioggio]]) ha sede l'[[aeroporto di Lugano-Agno]].
== Amministrazione ==
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto [[comune patriziale]] e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Pietro Pensa]], ''Pagine di vita lecchese'', 1958, pp. 79–85.
*[[Virgilio Chiesa]], ''Lineamenti storici del Malcantone'', Gaggini-Bizzozero, Lugano 1961.
*[[Virgilio Gilardoni]], ''Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina'', La Vesconta, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, 20, 25, 36, 175, 229, 369, 375, 459, 541.
*Adolfo Caldelari, ''Arte e Storia nel Ticino'', ETT, Locarno 1975, 107-108.
*Bernard Anderes, ''Guida d'Arte della Svizzera Italiana'', Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 244-245.
* [[Giovanni Boffa]], ''Ecclesia collegiata amniensis'' (La Collegiata di Agno), trad. di Jan Lubomirski, Agno, 1981.
*Plinio Grossi, ''Il Malcantone'', riedizione della Guida Galli-Tamburini, Fontana Print S. A. Pregassona 1984, 122-126, 142, 146.
*Giovan Maria Staffieri, "Agno", in ''Malcantone. Testimonianze culturali nei comuni malcantonesi'', Lugano-Agno 1985, 16-21, 101, 103.
*[[Emilio Motta]], ''[[Effemeridi]] ticinesi'', ristampa, Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
*Giuseppe Chiesi, Fernando Zappa, ''Terre della Carvina. Storia e tradizioni dell'Alto Vedeggio'', Armando Dadò, Locarno 1991.
*Flavio Maggi, ''Patriziati e patrizi ticinesi'', Pramo Edizioni, Viganello 1997.
*AA.VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 400-401.
*Fabrizio Panzera (a cura di), '' Piano del Vedeggio. Dalla strada Regina all'Aeroporto'', Salvioni, Bellinzona 2008.
* Patricia Cavadini-Bielander, Rossana Cardani Vergani, Giovanni Maria Staffieri, ''Bioggio'', (Guide ai monumenti svizzeri SSAS), Società di storia dell'arte in Svizzera SSAS, Berna 2008, p. 11.
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{DSS|I2130|Agno|autore=Bernardino Croci Maspoli|lingua=it|data=30 giugno 2009|accesso=6 ottobre 2017}}
* {{cita web|url=http://www3.ti.ch/DFE/DR/USTAT/index.php?fuseaction=dati.dettaglio&id=239|titolo=Ufficio di statistica del Cantone Ticino: Agno}}
* {{cita web|1=http://www.museoplebano.ch/it/|titolo=Museo Plebano|accesso=6 ottobre 2017|dataarchivio=7 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171007115816/http://www.museoplebano.ch/it/|urlmorto=sì}}
{{Via Varesina}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Ticino}}
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