Giorgio Perlasca: differenze tra le versioni

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{{Militare
{{Avvisounicode}}
|Nome = Giorgio Perlasca
|Immagine = Giorgio Perlasca2.jpg
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 31 gennaio [[1910]]
|Nato_a = [[Como]]
|Data_di_morte = 15 agosto [[1992]]
|Morto_a = [[Padova]]
|Cause_della_morte =
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|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = [[File:Flag of the Blackshirts.jpg|21px]] [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]]
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|Corpo = [[Corpo Truppe Volontarie]]
|Specialità = Artiglieria
|Unità = [[2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre"]]
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|Anni_di_servizio = [[1935]] – [[1939]]
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|Guerre = [[Guerra d'Etiopia]]<br />[[Guerra di Spagna]]
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|Altro_lavoro = Commerciante
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}}
{{Bio
|Nome = Giorgio
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|GiornoMeseMorte = 15 agosto
|AnnoMorte = 1992
|Attività = funzionario
|Epoca = 1900
|Attività =
|AttivitàAltre = {{sp}}e [[commercio|commerciante]]
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|PostNazionalità =
|Immagine = Giorgio Perlasca szobra.jpg
|FineIncipit = è stato un [[commercio|commerciante]] e funzionario [[italia]]no che nell'inverno del [[1944]], durante la [[Seconda Guerra Mondiale]], fingendosi il [[console generale]] [[Spagna|spagnolo]] presso [[Budapest]], salvò la vita di oltre cinquemila [[Popolo ebraico|ebrei]] [[Ungheria|ungheresi]], strappandoli alla deportazione [[Nazismo|nazista]] e alla [[Shoah]]}}<ref>{{Cita web |url=http://www.ansa.it/trentino/notizie/2017/01/21/giorno-memoria-trentino-ad-aldeno-il-ricordo-di-perlasca_3b8f7ff1-654c-4542-b65b-7c9441c10988.html |titolo=Giorno memoria: Trentino, ad Aldeno il ricordo di Perlasca |editore=[[ANSA]] |data=21 gennaio 2017 |accesso=24 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170122115648/http://www.ansa.it/trentino/notizie/2017/01/21/giorno-memoria-trentino-ad-aldeno-il-ricordo-di-perlasca_3b8f7ff1-654c-4542-b65b-7c9441c10988.html |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/perlasca |titolo=Anniversari. Moriva 25 anni fa Giorgio Perlasca, dichiarato Giusto fra le Nazioni |autore=Nazareno Giusti |editore=[[Avvenire]] |data=12 agosto 2017 |accesso=24 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180719024535/https://www.avvenire.it/agora/pagine/perlasca |urlmorto=no}}</ref>
|Didascalia = Busto dedicato a Giorgio Perlasca a Budapest
}}
 
Divenne famoso quando fu reso noto che aveva salvato la vita di oltre cinquemila [[Popolo ebraico|ebrei]] [[Ungheria|ungheresi]] durante la [[seconda guerra mondiale]], strappandoli alla deportazione [[Nazismo|nazista]], fingendosi un diplomatico spagnolo.
 
== Biografia ==
[[File:Perlaska tree.jpg|alt=Giorgio pPerlasca|miniatura|La stele e l'albero dedicati a Perlasca al Memoriale [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]]]]
[[File:BudapestMemorialJustes001.jpg|thumb|250px|left|Il memoriale dei giusti nel cortile della sinagoga di Budapest dove appare anche il nome di Perlasca.]]
Giorgio era figlio di Teresa Sartorelli e di Carlo Perlasca. Quando era ancora bambino, il padre, per motivi di lavoro, trasferì la famiglia a [[Maserà di Padova|Maserà]], in [[provincia di Padova]].
Da giovane, Giorgio Perlasca aderì in modo convinto al [[Partito Fascista]] e combatté come volontario nel [[Regio Esercito]] prima in [[Africa orientale]] e poi nella [[guerra civile di Spagna]] in appoggio alle truppe nazionaliste del generale [[Francisco Franco]], dove rimase come [[artiglieria|artigliere]] fino al [[1939]].
 
===Anni 1930: le esperienze militari===
Al principio della [[seconda guerra mondiale]], Perlasca si trovò a lavorare prima in [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]] e, dal [[1942]], in [[Ungheria]] a [[Budapest]], in qualità di agente per una ditta di [[Trieste]], la SAIB (Società Anonima Importazione Bovini).
In gioventù aderì al [[Partito Nazionale Fascista]] e nel [[1930]] si arruolò nelle [[MVSN|Camicie nere]].<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutodelnastroazzurro.org/2021/02/26/alessandro-ando-giorgio-perlasca/|titolo=Alessandro Andò. Giorgio Perlasca – Istituto del Nastro Azzurro|autore=Centro Studi Cesvam|data=2021-02-26|lingua=it-IT|accesso=2024-02-07}}</ref> Nel [[1936]] prese parte come [[volontario di guerra|volontario]] alla [[guerra d'Etiopia]] con la divisione "28 ottobre" della [[MVSN|Milizia]] e nel 1937 alla [[guerra civile di Spagna]], nel [[Corpo Truppe Volontarie]], a fianco dei nazionalisti del generale [[Francisco Franco]], dove rimase come [[artiglieria|artigliere]] fino al termine del conflitto, nel maggio [[1939]], quand'era ventinovenne. In questi anni, avendo il ruolo di comunicare ordini tra settori differenti dell'esercito, apprese lingua e cultura spagnole.<ref name=trec>{{DBI|nome = Giorgio Perlasca|nomeurl = giorgio-perlasca|autore = Mara Dissegna |anno = 2015|pagine = |volume = 82|accesso=6 marzo 2021}}</ref>
 
Rientrato in Italia, iniziò ad allontanarsi dal fascismo, in particolare non condividendo la promulgazione delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] e l'[[patto d'acciaio|alleanza con la Germania]] siglata quell'anno.<ref>{{Cita web|url=https://www.anpi.it/biografia/giorgio-perlasca|titolo=Giorgio Perlasca {{!}} ANPI|autore=Anonimo|sito=www.anpi.it|lingua=it|accesso=2024-02-03}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://it.gariwo.net/giusti/shoah-e-nazismo/giorgio-perlasca-142.html|titolo=Giorgio Perlasca|sito=it.gariwo.net|lingua=it|accesso=2024-02-03}}</ref>
Il giorno dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] tra l'[[Italia]] e gli [[Alleati]] ([[8 settembre]] [[1943]]) si trovava ancora nella capitale ungherese e, prestando fedeltà al giuramento fatto al [[Regno d'Italia|Re]], rifiutò di aderire alla [[Repubblica Sociale Italiana]]. Per questo motivo si trovò ad essere ricercato dai tedeschi e fu costretto a trovare rifugio presso l'[[ambasciata]] [[Spagna|spagnola]].
 
Nel 1939 fu richiamato al 20º reggimento di artiglieria di Padova nelle vesti di sergente maggiore per l'istruzione teorica e storica. Nel novembre successivo chiese e ottenne finalmente una licenza militare indeterminata.<ref name=trec /> Decise quindi di lasciare l'Italia, occupandosi di attività commerciali.<ref>{{Cita web |autore=Fondazione Giorgio Perlasca |url=https://www.youtube.com/watch?v=t0i6CMn2kMs |editore=RADIO24 |titolo=Giovanni Minoli racconta Giorgio Perlasca}}</ref>
Ottenuti dall'ambasciata una cittadinanza fittizia e un passaporto spagnoli, si trasformò in «Jorge Perlasca» e fu impiegato dall'ambasciatore [[Ángel Sanz Briz]] nel tentativo di salvare gli [[ebrei]] di Budapest, ospitati in apposite «case protette» dietro il rilascio di [[salvacondotto|salvacondotti]]. Tale operazione era stata organizzata con la collaborazione di alcune ambasciate di altre nazioni.
 
===Anni 1940: il lavoro nei Balcani e l'opera a Budapest===
Quando nel [[novembre]] [[1944]] Sanz Briz decise di lasciare Budapest e l'Ungheria per non riconoscere il governo filonazista ungherese, Perlasca decise di restare e spacciarsi come sostituto del console partente, all'insaputa dello stesso, redigendo di suo pugno la nomina ad ambasciatore con tanto di timbri e carta intestata.
[[File:Giorgio Perlasca szobra.jpg|thumb|Busto dedicato a Giorgio Perlasca situato all'entrata dell'istituto di cultura italiano a Budapest]]
Nel 1940, Perlasca si sposò con Romilda Del Pin in Italia, e già l'anno successivo si trovò a lavorare prima in [[Croazia]], [[Serbia]] e [[Regno di Romania|Romania]] e, dal [[1942]], in [[Regno d'Ungheria (1920-1946)|Ungheria]] a [[Budapest]], in qualità di agente venditore per una ditta di [[Trieste]], la SAIB (Società Anonima Importazione Bovini)<ref>{{Cita web|url=https://www.tramedimemoria.it/giardinodeigiusti/le-storie-dei-giusti/giorgio-perlasca-la-banalita-del-bene/|titolo=Giorgio Perlasca, la “banalità del bene”.|lingua=it-IT|accesso=2024-02-07}}</ref>. L'azienda si occupava del commercio di carni vive e lavorate, ed era perciò una attività di interesse nazionale, il che permise a Perlasca di non essere coinvolto in prima persona negli eventi bellici e di svolgere attività commerciale internazionale con permesso diplomatico italiano.
 
Il giorno dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] tra l'Italia e gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] (8 settembre [[1943]]), Perlasca si trovava ancora nella capitale ungherese e, prestando fedeltà al giuramento fatto al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], rifiutò di aderire alla [[Repubblica Sociale Italiana]] di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Per questo motivo si trovò a essere ricercato dai tedeschi. Dopo un'iniziale fuga, si consegnò, fu arrestato e rinchiuso in un luogo di internamento per funzionari politici e diplomatici. Successivamente, però, fuggì sfruttando un finto permesso medico e cercò rifugio presso l'[[ambasciata]] spagnola, con l'intenzione iniziale di tornare in Italia per mezzo dell'intercessione diplomatica.
Da quel momento Perlasca si trovò a gestire il "traffico" di migliaia di ebrei, nascosti nell'ambasciata e nelle case protette sparse per la città, unendosi agli sforzi compiuti con gli stessi mezzi e con gli stessi obiettivi dal diplomatico svedese [[Raoul Wallenberg]] e dal nunzio apostolico Mons. [[Angelo Rotta]]. Tra il [[1º dicembre]] [[1944]] e il [[16 gennaio]] [[1945]] Perlasca rilasciò migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola agli ebrei, arrivando più volte a strappare letteralmente dalle mani delle [[Croci Frecciate]] i deportati sui binari delle stazioni ferroviarie.
 
Grazie a un documento che portava con sé, che attestava la partecipazione alla guerra civile spagnola e che gli garantiva assistenza diplomatica, ottenne dall'ambasciata e dal competente ministero spagnolo i documenti per la concessione della cittadinanza e il passaporto, intitolato a «Jorge Perlasca», rinunciando forzosamente a quella italiana. Perlasca si offrì di lavorare per la legazione e, anche grazie alla conoscenza di varie lingue (fra le quali lo spagnolo, il tedesco, il francese e un po' di ungherese)<ref>{{Cita web|url=https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/i-campi-di-auschwitz/selezione-immatricolazione-vita-nei-lager/interventi-a-favore-degli-ebrei-ungheresi/approfondimenti/il-dialogo-con-giorgio-perlasca|titolo=Il dialogo con Giorgio Perlasca — Assemblea legislativa. Regione Emilia-Romagna|sito=www.assemblea.emr.it|accesso=2024-02-03}}</ref>, fu incaricato dall'ambasciatore [[Ángel Sanz Briz]] di occuparsi della gestione degli [[ebrei]] che si rivolgevano alla legazione spagnola, per mezzo del rilascio di [[salvacondotto|salvacondotti]] gratuiti che attestavano una fittizia discendenza spagnola. Ciò in virtù di una legge del 1924 che permetteva agli ebrei [[sefarditi]] di richiedere la cittadinanza spagnola, e un accordo col governo ungherese che limitava però a 300 il numero di persone che l'ambasciata avrebbe potuto gestire. Le persone erano ospitate in «case protette», che successivamente Perlasca aumentò di numero, e che erano soggette a [[extraterritorialità]] in virtù della copertura diplomatica. Tale operazione era stata iniziata dalla legazione spagnola similarmente alle ambasciate degli altri paesi neutrali ([[Svezia]], [[Svizzera]], [[Vaticano]] e [[Portogallo]]), nonché con una iniziale tolleranza del governo ungherese.
Si calcola che grazie all'opera di Perlasca circa 5.200 ebrei furono salvati dalla [[deportazione]], circa quattro volte di più di quelli salvati da [[Oskar Schindler]].
 
Quando, nel novembre [[1944]], l'ambasciatore Sanz Briz, per ordine delle autorità spagnole, lasciò nottetempo Budapest e l'Ungheria per non riconoscere il [[Governo di unità nazionale (Ungheria)|governo filonazista ungherese]],<ref name=":0" /> Perlasca decise di restare, e si spacciò per il legale sostituto del console, all'insaputa dello stesso, redigendo di proprio pugno la nomina a diplomatico, con timbri e carta diplomatica, con la sola assistenza dei due funzionari ebrei rimasti nella legazione, l'avvocato Farkas e la segretaria Tournè. Da quel momento Perlasca si trovò a condurre autonomamente l'intera gestione e organizzazione della sopravvivenza di migliaia di ebrei, nascosti negli uffici della legazione, nella villa dell'ambasciata e nelle case protette vicino al fiume, sfruttando il timbro-firma dell'ambasciatore e, nella fase finale, anche la propria firma. Tra il 1º dicembre [[1944]] e il 16 gennaio [[1945]], Perlasca rilasciò migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola a chiunque si rivolgesse alla legazione, arrivando a strappare letteralmente dalle mani delle [[Croci Frecciate]] i deportati ebrei sui binari delle stazioni ferroviarie. Fra le persone salvate, vi fu anche la scrittrice [[Eva Lang]]. Perlasca curò personalmente l'organizzazione e l'approvvigionamento dei viveri, recandosi ogni giorno presso le abitazioni e utilizzando gli scarsi fondi dell'ambasciata, poi i propri, e quindi studiando e applicando un equo sistema di autotassazione dei rifugiati, basato sugli averi di ciascuno.<ref name=mixer>[[Mixer (programma televisivo)|Mixer]], puntata dell'aprile 1990</ref> Grazie all'opera di Perlasca, oltre {{formatnum:5000}} ebrei furono direttamente salvati dalla [[deportazione]].<ref name=mixer />
Dopo l'entrata a Budapest dell'[[Armata Rossa]], Perlasca dovette abbandonare il suo ruolo di ambasciatore spagnolo, in quanto filo-fascista e perciò ricercato dai sovietici. Tornato in Italia, riprese la sua vita di prima senza troppi clamori. Dai pochi a cui tentò di raccontare la sua vicenda non fu creduto.
 
Durante la sua azione, Perlasca sventò inoltre l'incendio e lo sterminio nel [[ghetto di Budapest]] con {{formatnum:60000}} ebrei ungheresi, intimando direttamente al ministro degli interni ungherese [[Gábor Vajna]] una fittizia ritorsione legale ed economica spagnola verso i «circa 3000 cittadini ungheresi» - in realtà poche decine - dichiarati da Perlasca come residenti in Spagna, assicurando che avrebbe fatto pressione per ottenere lo stesso trattamento da parte di altri due governi latinoamericani.<ref name="ushm">{{Cita web |autore=[[United States Holocaust Memorial Museum]]|url=https://collections.ushmm.org/search/catalog/irn504674 |titolo=Oral history interview with Giorgio Perlasca |data=5 settembre 1990}}</ref><ref name="mixerisraele">Intervista di Enrico Deaglio a Giorgio Perlasca, da: Fondazione Giorgio Perlasca, ''Giorgio Perlasca - il mixer israeliano in ebraico'', 1990</ref><ref name="mixeritalia">Intervista di Enrico Deaglio a Giorgio Perlasca, da: Mixer, ''Giorgio Perlasca'', di [[Giovanni Minoli]], 1990</ref><ref name=varese /> Tale salvataggio era stato generalmente attribuito a [[Raoul Wallenberg]], in seguito alle dichiarazioni di [[Pál Szalai]] che, processato per crimini di guerra, affermò di averne concordato i termini personalmente con lo svedese; tuttavia Wallenberg era già morto quando Szalai fece tali dichiarazioni, poi smentite da Perlasca e spiegate nella volontà di Szalai di costruirsi la propria innocenza dai crimini di cui era imputato.<ref name=varese />
Soltanto nel [[1987]], oltre quarant'anni dopo, alcuni ebrei ungheresi residenti in [[Israele]] rintracciarono finalmente Perlasca (reputato da molti un cittadino spagnolo) e divulgarono la sua storia di coraggio e solidarietà. Perlasca ha ricevuto per la sua opera numerose medaglie e riconoscimenti.
 
Dopo l'entrata a Budapest dell'[[Armata Rossa]], Perlasca dovette abbandonare il suo ruolo di diplomatico spagnolo, in quanto il governo iberico era filofascista e le truppe di liberazione comuniste. Perciò, dopo aver bruciato i documenti che potevano identificare gli ebrei salvati e aver dato mandato alla legazione svedese di occuparsi degli interessi di quella spagnola, si consegnò ai sovietici. L'avvocato Farkas, colto dal panico generato dal rude accesso delle truppe russe, fuggì sui tetti e, scivolando, morì tragicamente in questa circostanza.<ref name="ushm" />
Il [[23 settembre]] [[1989]] fu insignito da [[Israele]] del riconoscimento di [[Giusti tra le nazioni|Giusto tra le Nazioni]]. Al museo [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]], nel vialetto dietro al memoriale dei bambini è stato piantato un albero a lui intitolato.
Anche a Budapest, nel cortile della Sinagoga, il nome di Perlasca appare in una lapide che riporta l'elenco dei giusti.
 
===Dopoguerra===
È morto a [[Padova]] nel [[1992]] all'età di 82 anni. È sepolto a [[Maserà di Padova]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/19/ultimo_addio_Perlasca_co_0_92081912035.shtml ''Ultimo addio a Perlasca'', Corriere della Sera, 19 agosto 1992]</ref>.
Riuscito a tornare nell'agosto [[1945]] in Italia via [[Istanbul]], redasse e consegnò ancora nel giugno del 1945 a Istanbul un primo promemoria al consolato generale spagnolo in Turchia, per evitare eventuali imputazioni dal governo spagnolo<ref name=riformista>{{Cita libro |autore=Stefano Ciavatta |titolo=1944, l'impossibile si poteva fare. Ad esempio, Perlasca |editore=Il Riformista |anno=2010}}</ref> e poi, tornato in Italia, un dettagliato memoriale in tre copie sulle attività svolte, che consegnò all'ambasciata spagnola e al governo italiano, tenendo una copia per sé.<ref name=est>{{Cita web|url=http://www.estense.com/?p=356485|titolo=Il liceo “Carducci” ricorda Giorgio Perlasca|autore=Lucia Bianchini|accesso=6 marzo 2021}}</ref> Scrisse anche a Sanz Briz, l'ambasciatore che aveva sostituito a Budapest, il quale lo avvertì mestamente di non aspettarsi alcun riconoscimento per l'opera svolta.<ref name=riformista /> Scrisse anche ad [[Alcide De Gasperi]], che non rispose.<ref name=riformista />
 
Non raccontò la propria vicenda in modo pubblico e nemmeno, nei dettagli, alla propria famiglia, ma si rivolse piuttosto a chi reputava essere il corretto destinatario diplomatico e istituzionale del suo memoriale. I pochi organismi a cui comunicò la vicenda, però, lo ignorarono per ragioni diplomatiche, politiche o per scarsa attenzione.<ref name=mixer /><ref name=riformista /> Anche lo storico ebreo [[Jenő Lévai]], che pur già nel 1946 gli chiese una copia del memoriale e contribuì poi a comunicare il suo nome,<ref name=riformista /> omise di raccontarne la vicenda nel suo ''Libro nero'', presumibilmente per ragioni politiche.<ref name=varese>{{Cita web|url=http://www.varesenews.it/2010/05/gli-uomini-giusti-muoiono-di-sabato/147029/|titolo=Gli uomini giusti muoiono di sabato|autore=Michele Mancino|accesso=6 marzo 2021|data=22 maggio 2010}}</ref> Soltanto nel [[1961]], in occasione del clamore mediatico intorno al [[processo Eichmann]], sul ''[[Resto del Carlino]]'' del 12 giugno apparve un primo articolo di [[Giuseppe Cerato]] che raccontava la sua vicenda, senza però avere risonanza; stessa sorte ebbe un articolo alla fine degli anni 1960 su ''[[La Stampa]]'', firmato da [[Furio Colombo]].<ref name=trec /><ref name=riformista /><ref>{{Cita news |autore=VareseNews |url=http://www.varesenews.it/2010/01/l-ideologia-non-conta-nulla-di-fronte-alla-sofferenza-umana/157720/ |titolo=L’ideologia non conta nulla di fronte alla sofferenza umana |data=31 gennaio 2010}}</ref>
In Israele gli è stata dedicata una Foresta, in cui sono stati piantati 10.000 alberi, a simboleggiare le vite degli ebrei da lui salvati in Ungheria.<ref>http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_19/israele-foresta-perlasca-marco-nese_38e8bb76-824d-11e0-817d-481efd73d610.shtm</ref><ref>http://www.gariwo.net/attivita/attivita.php?cod=902</ref>
 
La famiglia seppe del memoriale da lui redatto solo a seguito dell'[[ictus]] di cui fu vittima nel 1980,<ref name=trec /> quando decise di comunicarne l'esistenza ai parenti più stretti, per poi però continuare a custodirlo senza comunicarne in dettaglio i contenuti una volta ripresosi.<ref name=est /> Ne conobbero i contenuti solo nel 1987, quando la vicenda divenne pubblica.<ref name=est />
== Onorificenze ==
[[File:StelePerlascaYadVashem.jpg|thumb|250px|La stele dedicata a Giorgio Perlasca nel museo [[Yad Vashem]] di Gerusalemme (Israele)]]
 
===Riconoscimento internazionale===
[[File:Perlasca e Cossiga 30 giugno 1990.jpg|thumb|left|Perlasca con il presidente della Repubblica [[Francesco Cossiga]] il 30 giugno 1990]]
Nel [[1987]] alcune donne ebree ungheresi residenti in [[Israele]] rintracciarono finalmente Perlasca (reputato da molti un cittadino spagnolo di nome Jorge, vista l'identità che aveva assunto) e divulgarono la sua storia di coraggio e solidarietà.
 
Ancora in vita, Perlasca ricevette per la sua opera numerose medaglie e riconoscimenti. Il 23 settembre [[1989]] fu insignito da [[Israele]] del riconoscimento di [[Giusti tra le nazioni|Giusto tra le Nazioni]]. Al museo [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]], nel vialetto dietro al memoriale dei bambini è stato piantato un albero a lui intitolato. Anche a Budapest, nel [[Parco commemorativo dell'Olocausto (Budapest)|cortile della sinagoga]], il nome di Perlasca appare in una lapide che riporta l'elenco dei Giusti. Solo il 23 settembre 1991, ricevette ufficiale riconoscimento dalla Spagna, che gli concesse il titolo di ''Comendador de la Real Orden de Isabel la Católica'', consegnatogli dall'ambasciata spagnola a Roma su decreto del [[re Juan Carlos]].
 
Nel 1990 la vicenda acquisì finalmente notorietà anche in Italia, grazie ai giornalisti [[Enrico Deaglio]] (che scrisse su di lui il libro ''La banalità del bene'') e [[Giovanni Minoli]], che accettò la proposta di Deaglio di realizzare un'inchiesta su Perlasca, dedicandogli ampio spazio nella trasmissione televisiva ''[[Mixer (programma televisivo)|Mixer]]''.<ref>{{Cita web |url=http://www.furiocolombo.it/User/index.php?PAGE=Sito_it%2Farticolo&art_id=1065 |titolo=Copia archiviata |accesso=7 novembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915163226/http://www.furiocolombo.it/User/index.php?PAGE=Sito_it%2Farticolo&art_id=1065 |urlmorto=sì }}</ref> Il 2 giugno 1990, il presidente della Repubblica [[Francesco Cossiga]] lo ricevette al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] e gli comunicò la decisione del governo di concedergli la pensione vitalizia della [[legge Bacchelli]], che Perlasca decise di declinare.<ref name=spagna>Siria Zerbini, ''La documentazione spagnola su Giorgio Perlasca e la sua opera umanitaria in favore degli ebrei'', Spagna Contemporanea, n. 30, 2006</ref><ref name=trec /> Nell'ottobre 1991 fu insignito dell'onorificenza di [[Ordine al merito della Repubblica italiana#Grande ufficiale|Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana]].<ref name=trec /> L'ultima onorificenza conferitagli fu la [[Valor Civile|Medaglia d'oro al Valor Civile]], il 25 giugno 1992, ritirata poi dalla moglie Nerina solo il 6 settembre successivo.<ref name=spagna />
 
Perlasca morì nell'agosto 1992 a Padova, all'età di 82 anni, per un [[infarto|attacco di cuore]]. È sepolto a [[Maserà di Padova]].<ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/19/ultimo_addio_Perlasca_co_0_92081912035.shtml |titolo=Ultimo addio a Perlasca |editore=Corriere della Sera |data=19 agosto 1992}}</ref><ref>{{Find a Grave|205826340|Giorgio Perlasca}}</ref>[[File:BudapestMemorialJustes001.jpg|thumb|[[Parco commemorativo dell'Olocausto (Budapest)|Memoriale dei Giusti tra le nazioni nel parco Raoul Wallenberg]] di Budapest; nella lista dei nomi, quello di Giorgio Perlasca]]In Israele gli è stata dedicata una foresta, in cui sono stati piantati {{formatnum:10000}} alberi, a simboleggiare le vite degli ebrei da lui salvati in Ungheria.<ref>{{Cita web |url=http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_19/israele-foresta-perlasca-marco-nese_38e8bb76-824d-11e0-817d-481efd73d610.shtml |titolo=Israele: una foresta dedicata a Perlasca |editore=Corriere della Sera}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.gariwo.net/attivita/attivita.php?cod=902 |titolo=Gariwo: la foresta dei Giusti - Una Foresta per Giorgio Perlasca |accesso=20 maggio 2011 |dataarchivio=11 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110911200253/http://www.gariwo.net/attivita/attivita.php?cod=902 |urlmorto=sì }}</ref> In Italia, su iniziativa del figlio Franco, è stata istituita la ''Fondazione Giorgio Perlasca''.<ref>{{Cita web |url=http://www.giorgioperlasca.it/lafondazione.aspx |titolo=Giorgio Perlasca - la fondazione |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120503022606/http://www.giorgioperlasca.it/lafondazione.aspx |data=3 maggio 2012 }}</ref> Molte scuole e vie gli sono state dedicate.
 
Nel 1997 è stato pubblicato da [[Il Mulino]] il suo memoriale, con il titolo ''L'impostore.''
 
[[Giovanni Minoli]] ne ha riassunto la vicenda così:
 
{{citazione|Oggi è un eroe nazionale e un fiore all'occhiello per tutti. Ma è anche un po' martire, per via del silenzio in cui ha vissuto. [...] È stato anche faticoso farglielo raccontare, non si era mai sentito preso sul serio, aveva interiorizzato la tragedia, era troppo grossa da raccontare l'impresa, un po' come dire "ho visto i marziani", e lui li aveva visti davvero. [...] La sensazione è che l'enormità dell'azione ha vissuto con la sua progressiva ritrosia a raccontarla perché erano troppo forti i silenzi culturali e politici, e questo insieme di cose lo ha fatto andare sotto traccia. Con Perlasca il conto non tornava: un ex fascista era stato un eroe vero nella salvezza degli ebrei.|Giovanni Minoli<ref name=riformista />}}
 
== Onorificenze ==
=== Italiane ===
{{Onorificenze
|immagine = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna
|motivazione =
|data=
}}
{{Onorificenze
|immagine = VolontarioSpagna.png
|nome_onorificenza = Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna
|collegamento_onorificenza = Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna
|motivazione =
|data=
}}
{{Onorificenze
|immagine = FronteNord%2B.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale 1935-1936 (ruoli combattenti)
|collegamento_onorificenza =Medaglia_commemorativa_delle_operazioni_militari_in_Africa_Orientale
|motivazione =
|data =
}}
{{Onorificenze
|immagine=VolontarioAOI.png
|nome_onorificenza=Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale
|collegamento_onorificenza=Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale 1935-1936
|motivazione=
|data =
}}
{{Onorificenze
|immagine=Merito civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|motivazione= ''Nel corso del 2°º conflitto mondiale, con coraggio non comune e grave rischio personale assumeva la falsa identità di Console spagnolo per salvare migliaia di persone ingiustamente perseguitate, impedendone la deportazione nei campi di sterminio e riuscendo, poi, a trovar loro una provvisoria sistemazione, malgrado le notevolissime difficoltà. Nobile esempio di elette virtù civiche e di operante umana solidarietà. ''<br/>
''Budapest 1944 - 1945.''
|luogodata =[[ 25 giugno]] [[1992]].<ref>[{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=482 |titolo=Medaglia d'oro al merito civile Sig. Giorgio Perlasca]}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OMRI BAR.svg
Riga 63 ⟶ 146:
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogodata=[[Roma]], [[7 ottobre]] [[1991]]. Di iniziativa del [[Presidente della Repubblicarepubblica]].<ref>[{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=207706 |titolo=Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Giorgio Perlasca]}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine =
|nome_onorificenza = Sigillo della città di Padova
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
|data= 1989<ref name="onorificenze">{{Cita web|url=https://www.giorgioperlasca.it/le-onorificenze/|titolo=Le Onorificenze}}</ref>
}}
 
=== Estere ===
* [[Giusti tra le Nazioni|Giusto tra le Nazioni]] ([[Israele]])
* Stella al Merito ([[Ungheria]])
{{Onorificenze
|immagine=%D7%9E%D7%93%D7%9C%D7%99%D7%94_%D7%97%D7%A1%D7%99%D7%93%D7%99_%D7%90%D7%95%D7%9E%D7%95%D7%AA_%D7%94%D7%A2%D7%95%D7%9C%D7%9D.jpg
|immagine=Ord.Isabelcatolic.GC.png
|nome_onorificenza=GrandGiusto Cruztra dell'[[Ordinele diNazioni Isabella la Cattolica]] ([[Spagna]]) (1991)
|collegamento_onorificenza=Giusti tra le Nazioni
|motivazione=
|data=Gerusalemme, [[Israele]], 1989
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=HUN_Order_of_Merit_of_the_Hungarian_Rep_%28civ%29_1class_Collar_BAR.svg
|nome_onorificenza=Stella al Merito
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica ungherese
|motivazione=
|data=[[Ungheria]], 1989<ref name="onorificenze"/>
}}
* Medaglia della [[Knesset]] (Parlamento Israeliano), Gerusalemme, 1989<ref name="onorificenze"/>
* Medaglia Raoul Wallenberg (Stati Uniti), 1990<ref name="onorificenze"/>
* Medal of Remembrance del [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto (Memorial Council)]], [[Washington]], Stati Uniti (1990)<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/1992/08/22/obituaries/giorgio-perlasca-82-helped-jews-flee-nazis.html|titolo=Giorgio Perlasca, 82, Helped Jews Flee Nazis|accesso=10 febbraio 2018}}</ref>
* Invito a posare la prima pietra del [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto di Washington]], [[Stati Uniti]] (1990)
{{Onorificenze
|immagine=ESP Isabella Catholic Order GC.svg
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione=
|data=1991<ref name="onorificenze"/>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Decoration without ribbon - it.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro
|collegamento_onorificenza = Carnegie Corporation
|motivazione = Durante la Seconda Guerra Mondiale, a Budapest, si autoproclamava ambasciatore spagnolo presso il governo ungherese, e come rappresentante di una nazione neutrale assicurava protezione a più di 5.000 ebrei ungheresi, nascondendoli in edifici posti sotto la giurisdizione spagnola impedendo la loro deportazione e uccisione. Per la sua riservatezza la vicenda rimase sconosciuta per quasi mezzo secolo, venendo poi alla luce a seguito della tenace ricerca condotta da alcuni sopravvissuti. Nobile esempio di coraggio e di umana solidarietà.
|data= 2003<ref>{{Cita web|url=https://www.padovanet.it/informazione/giorgio-perlasca|titolo=Giorgio Perlasca}}</ref>
}}
 
== Bibliografia Opere==
* {{Cita libro |autore=Giorgio Perlasca, ''|titolo=L'impostore'', |anno=2007 |editore=Il Mulino |ISBN=9788815060891}}
* [[Enrico Deaglio]], ''[[La banalità del bene|La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca]]'', Feltrinelli ISBN 88-15-06089-8
* Teresio Bosco, ''I novanta giorni di Giorgio Perlasca, salvatore di ebrei'', Elledici editore ISBN 88-01-02351-0
* [[Dalbert Hallenstein]] - [[Carlotta Zavattiero]], ''Giorgio Perlasca, un italiano scomodo'', Chiarelettere
* Marco Sonseri - Ennio Bufi, ''Giorgio Perlasca, un uomo comune'', Renoir Comics
 
== Filmografia ==
La [[RAI]] il [[28 gennaio|28]] e [[29 gennaio]] [[2002]], in occasione del [[giorno della memoria]], ha mandato in onda il film TV ''[[Perlasca. - Un eroe italiano]]'', nel quale il ruolo di Perlasca è stato interpretato da [[Luca Zingaretti]]. Nel film viene raccontata la vita di Perlasca dal suo lavoro a Budapest fino al suo ritorno in Italia dopo la fine della guerra.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=[[Enrico Deaglio]] |titolo=[[La banalità del bene|La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca]] |editore=Feltrinelli |ISBN=88-15-06089-8}}
* {{Cita libro |autore=Teresio Bosco |titolo=I novanta giorni di Giorgio Perlasca, salvatore di ebrei |editore=Elledici editore |ISBN=88-01-02351-0}}
* {{Cita libro |autore=Massimiliano Santini |titolo=Gli angeli di Perlasca |editore=Psiche e Aurora editore |altri=nota storica della Fondazione Giorgio Perlasca |ISBN=978-88-8987-511-7}}
* {{Cita libro |autore=[[Dalbert Hallenstein]] |autore2=[[Carlotta Zavattiero]] |titolo=Giorgio Perlasca, un italiano scomodo |editore=Chiarelettere}}
* {{Cita libro |autore=Marco Sonseri |autore2=Ennio Bufi |titolo=Giorgio Perlasca, un uomo comune |editore=Renoir Comics}}
* {{Cita libro |autore=Luca Cognolato |autore2=Silvia Del Francia |titolo=L'eroe invisibile |editore=Einaudi Ragazzi |altri=con un ricordo di Franco Perlasca |ISBN=978-88-6656-140-8}}
* {{Cita libro |autore=Luca Cognolato |autore2=Silvia Del Francia |titolo=Il cavaliere delle stelle. La storia di Giorgio Perlasca |editore=Lapis |ISBN=978-88-7874-796-8}}
* Matteo Mastragostino e Armando "Miron" Polacco, ''Perlasca,'' Becco Giallo editore, ISBN 978-88-33140-86-5.
 
== Voci correlate ==
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* [[Giorno della Memoria]]
* [[Giusti tra le nazioni]]
* [[Giusti tra le nazioni italiani]]
* [[Angelo Rotta]]
* [[Raoul Wallenberg]]
* [[Ghetto di Budapest]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Giorgio Perlasca}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.giorgioperlasca.it/intro.html Sito della Fondazione Giorgio Perlasca]
* {{cita web | 1 =https://it.gariwo.net/dl/Saggio%20M.Bejski.pdf | 2 = I Giusti fra le Nazioni nei tempi bui dell’eclissi della Ragione, di Moshe Bejski, pag. 12 | accesso = 24 maggio 2021}}
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=113 Puntata di "La Storia siamo noi" sulla vicenda di Giorgio Perlasca]
* {{cita web | 1 = http://www.giorgioperlasca.it/intro.html | 2 = Sito della Fondazione Giorgio Perlasca | accesso = 14 agosto 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061214193923/http://www.giorgioperlasca.it/intro.html | urlmorto = sì }}
* [http://www.gariwo.net/giusti/giusto.php?cod=48&categoria=134&sopra=131&sotto=134 Perlasca su Comitato Foresta dei Giusti-Gariwo]
* {{Cita web |url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/la-storia-di-giorgio-perlasca/445/default.aspx |titolo=La storia di Giorgio Perlasca - La storia dell'imprenditore italiano che salvò più di cinquemila ebrei |editore=La Storia siamo noi |accesso=13 luglio 2019 |dataarchivio=10 giugno 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130610103248/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/la-storia-di-giorgio-perlasca/445/default.aspx |urlmorto=sì }}
* [http://www.linkiesta.it/giorgio-perlasca-shoah-e-banalita-del-bene Ampio stralcio del graphic novel sulla vita di Perlasca]
* {{cita web|url=http://www.gariwo.net/giusti/giusto.php?cod=48&categoria=134&sopra=131&sotto=134|titolo=Perlasca su Comitato Foresta dei Giusti-Gariwo|accesso=16 febbraio 2009|dataarchivio=12 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110912042301/http://www.gariwo.net/giusti/giusto.php?cod=48&categoria=134&sopra=131&sotto=134|urlmorto=sì}}
{{Portale|biografie|Guerra|storia}}
* {{cita web | 1 = http://www.linkiesta.it/giorgio-perlasca-shoah-e-banalita-del-bene | 2 = Ampio stralcio del graphic novel sulla vita di Perlasca | accesso = 17 aprile 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120817225758/http://www.linkiesta.it/giorgio-perlasca-shoah-e-banalita-del-bene | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=35832:-in-viaggio-a-budapest-nei-luoghi-di-perlasca&catid=257:reportage&Itemid=131|titolo=Reportage del Corriere di Como da Budapest sui luoghi di Perlasca|accesso=18 ottobre 2012|dataarchivio=1 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201001165742/http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=35832:-in-viaggio-a-budapest-nei-luoghi-di-perlasca&catid=257:reportage&Itemid=131|urlmorto=sì}}
* {{Cita web |url=http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2047 |titolo=Perlasca, Un eroe italiano |sito=Rai.it}}
* {{cita web|url=https://collections.ushmm.org/search/catalog/irn504674|titolo= Intervista a Giorgio Perlasca all'United States Holocaust Memorial Museum di Washington, 5 settembre 1990|lingua=en}}
 
{{Olocausto in Italia}}
[[Categoria:Filantropi italiani]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Personalità italiane della seconda guerra mondiale]]
{{Portale|biografie|guerra|nazismo}}
 
[[Categoria:Italiani della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Giusti tra le nazioni italiani]]
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[[Categoria:PersonalitàGhetto legatedi a ComoBudapest]]
[[Categoria:Personalità legate a Padova]]
 
[[ca:Giorgio Perlasca]]
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[[de:Giorgio Perlasca]]
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[[es:Giorgio Perlasca]]
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[[fr:Giorgio Perlasca]]
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[[he:ג'ורג'ו פרלסקה]]
[[hu:Giorgio Perlasca]]
[[ko:조르지오 펠라스카]]
[[la:Georgius Perlasca]]
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[[no:Giorgio Perlasca]]
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[[ru:Перласка, Джорджио]]
[[sv:Giorgio Perlasca]]
[[th:จอร์จิโอ เพอร์ลาสกา]]