Ferrovia Torino-Lione: differenze tra le versioni

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{{P|Voce poco attenta a presentare in modo equilibrato i pro e i contro dell'opera.|ferrovie|novembre 2018}}
{{Infuturo|infrastruttura}}
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{{P|la voce è strutturata per esporre principalmente i lati negativi e problematici dell'opera. Molte affermazioni, seppur corredate da fonte, sono fortemente non NPOV. Vedere [[Discussione:Progetto_di_ferrovia_Torino-Lione#Avviso_POV|la discussione]]|trasporti|aprile 2012}}
{{Infobox Linea ferroviaria
|nome =Torino–Lione Torino-Lione<br /><small>alta velocità - altalinea capacità"mista"</small>
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[[File:Linea Torino-Lione tratta italiana ed internazionale.png|thumb|400px|right|Linea ferroviaria Torino–Lione (tratta italiana ed internazionale). In nero la linea storica esistente, in blu la linea AV/AC in progetto, in rosso il tunnel di base (internazionale). La tratta internazionale a carico di Francia (per il 42%) ed Italia (63%) è stata accorciata di 23 km da Chiusa a Bussoleno il 27 settembre 2011, ponendo tale tratta (tunnel Orsiera) al 100% a carico dell'Italia.<ref name="Intesa2011">Il protocollo d'intesa firmato a Parigi il 27 settembre 2011 dal [[Governo Berlusconi IV|ministro]] [[Altero Matteoli]] e dal suo omologo francese ridefinisce la ripartizione dei costi fra Italia e Francia, ma anche le tratte di competenza. Se la percentuale di spese a carico della Francia passa dal 37% al 42%, la riduzione della tratta pagata in comune dai due Paesi fa sì che l'importo totale a carico dell'Italia rimanga maggiore.</ref>]]
[[File:Linea Torino-Lione tratte francesi.png|thumb|right|400px|Tratte francesi esistenti ed ipotizzate sulla linea Torino–Lione. Secondo i progetti di [[Société nationale des chemins de fer français|SNCF]]-[[Réseau Ferré de France|RFF]], la linea ad alta velocità (TGV) è prevista attestarsi a Chambery. I possibili percorsi merci sono ancora da stabilire in maniera definitiva.]]
Il '''progetto di ferrovia Torino–Lione''' riguarda la realizzazione di una nuova [[ferrovia|linea ferroviaria]] internazionale che a regime collegherebbe le città di [[Torino]] a [[Lione]] e che affiancherebbe le linee storiche [[Ferrovia Lione-Ginevra|Lione–Culoz]], [[ferrovia Culoz-Modane|Culoz–Modane]] e [[ferrovia del Frejus|Modane–Torino]]. Il nuovo progetto (spesso abbreviato con NLTL, Nuova Linea Torino Lione), adotterebbe parzialmente gli standard ferroviari dell'[[alta capacità]] e dell'[[Treno ad alta velocità|alta velocità]].<ref>Non tutta la linea in progetto da Torino a Lione è concepita per velocità elevate, e comunque esse sono limitate a 220 km/h.</ref>
 
La '''ferrovia Torino-Lione''' (o '''Nuova Linea Torino-Lione''', abbreviato '''NLTL''') è un'[[Infrastruttura#Ingegneria|infrastruttura]], ideata a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]] e in fase di [[progettazione]] e realizzazione dagli inizi degli [[anni 2000]]<ref group="N">Sono in corso lavori di [[sondaggio geognostico]], comprensivi dello scavo di {{M|25|u=km}} di gallerie di servizio. Le tratte francese ed italiana devono ancora essere decise e progettate definitivamente.</ref> (dal 2005 sviluppata come parte del "[[Corridoio Mediterraneo]]" all'interno del programma di reti transeuropee [[Reti transeuropee dei trasporti|TEN-T]]), consistente in una [[linea ferroviaria]] internazionale di {{M|235|u=km}}, dedicata al trasporto di merci e persone fra [[Torino]] ([[Italia]]) e [[Lione]] ([[Francia]]), che affiancherebbe, con caratteristiche più avanzate, la [[ferrovia del Frejus|linea esistente]] che transita attraverso il [[traforo ferroviario del Frejus]].
Si tratta di un progetto elaborato a inizio [[anni 1990|anni novanta]], e che nel corso del tempo ha subìto molte trasformazioni. Uno dei punti del progetto rimasti immutati nel corso degli anni è la realizzazione di una nuova galleria di base di 57&nbsp;km (originariamente 52) a doppia canna, ovvero con due tunnel a binario semplice, fra la [[Val di Susa|valle di Susa]], in [[Italia]], e la [[Moriana|val Moriana]], in Francia.
 
La sua denominazione più comune, ossia quella di "'''TAV'''" ([[acronimo]] di "Treno ad Alta Velocità"),<ref>{{Cita web|url=https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=TAV|voce=TAV|sito=garzantilinguistica|editore=De Agostini}}</ref> che fa riferimento all'[[alta velocità ferroviaria]] (AV), è divenuta impropria nel tempo in quanto la massima [[velocità]] prevista per i [[treno|treni]] dei passeggeri è di {{M|220|u=km/h}} e quella per i treni delle merci è di {{M|120|u=km/h}}, mentre la normativa dell'[[Unione europea]] – a partire dal 2008<ref>{{Cita testo|titolo=Legge 191 - Direttiva 2008/57/ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 giugno 2008 relativa all'interoperabilità del sistema ferroviario comunitario|giornale=Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea|data=18 luglio 2008|pp. 25}}</ref> – riconosce come tale solo le infrastrutture che consentono una velocità pari o superiore a {{M|250|u=km/h}}.<ref group="N">Comunemente definita ad [[Alta velocità ferroviaria#Alta velocità e alta capacità|alta velocità-alta capacità (AV-AC)]], si tratta in realtà solo di una linea ad [[Alta capacità ferroviaria|alta capacità]] (AC) e di tipo "misto", rivolta quindi sia al trasporto dei passeggeri che a quello delle merci, con una vocazione primaria a quest'ultimo.</ref><ref name=AGI>{{Cita web|url=https://www.agi.it/saperetutto/tav_torino_lione_costi_effetti-4451507/longform/2018-10-12/|titolo=TAV: La verità dei fatti: Un super fact-checking in 35 domande e risposte sul più importante progetto infrastrutturale in Italia|sito=AGI|data=25 luglio 2019|accesso=19 agosto 2019}}</ref>
La linea è una sezione di 235&nbsp;km del ''Progetto prioritario 6'' ([[Lione]] - [[Trieste]] - [[Budapest]] – confine [[Ucraina|ucraino]]) della [[Rete ferroviaria trans-europea]], parte a sua volta delle [[Reti di trasporto trans-europee]] (TEN-T), sulle quali la [[Commissione europea]] adottò il primo piano d'azione nel 1990.<ref>[http://tentea.ec.europa.eu/en/ten-t_projects/30_priority_projects/priority_project_6/ The Trans-European Transport Network Executive Agency - Railway axis Lyon-Trieste-Divača/Koper-Divača-Ljubljana-Budapest-Ukrainian border]</ref> L'Unione Europea non ha catalogato questo progetto come "ferrovia ad alta velocità", bensì come "asse ferroviario tradizionale".<ref name="mappaTENT">Sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Italiano - Mappa "[http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=07981 Trans-European Transport Network (TEN-T) - Priority axes and projects]" basata sulla decisione [http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2004:167:0001:0038:EN:PDF 884/2004/EC del 29/4/2004]</ref><ref name="accorciamento5-6"/><ref name="pp6-europa">[http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2004:167:0001:0038:EN:PDF DECISION No 884/2004/EC OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL of 29 April 2004 amending Decision No 1692/96/EC on Community guidelines for the development of the trans-European transport network], pag. 32</ref><ref>[http://ec.europa.eu/transport/infrastructure/maps/doc/ten-t_pp_axes_projects_2005.pdf TEN-T priority axes and projects 2005] luglio 2005</ref> L'interesse europeo è infatti la standardizzazione di sagome, alimentazioni e sistemi di segnalamento (oggi molto variegati) lungo tali assi, mentre le modalità realizzative sono stabilite dai paesi attraversati.<ref name="standardTEN-T">Quaderno 1, relazione di Karel Vinck, coordinatore europeo del Progetto di interoperabilità dei corridoi ferroviari e di sviluppo dei sistemi di gestione del traffico: "Il corridoio è il risultato delle decisioni autonome dei Governi in materia infrastrutturale invece la Commissione vuole migliorare la qualità del servizio per favorire il riequilibrio modale".</ref>
 
Sulla base di considerazioni tecniche, socio-economiche, politiche e ambientali, si è sviluppata in Italia una forte opposizione all'opera da parte delle comunità locali e del cosiddetto movimento [[No TAV]]. In Francia critiche tecnico-economiche sono state invece avanzate soprattutto dalla [[Corte dei conti (Francia)|Corte dei conti francese]]; per contro, nel giugno 2019 l'Assemblea nazionale francese ha approvato il disegno di legge sulle mobilità ("LOM"), confermando l'impegno dello Stato alla realizzazione del collegamento ferroviario merci e passeggeri internazionale Lione-Torino.<ref name="LOM19-6-19-2">{{Cita web |autore=Assemblea nazionale Francese |titolo=Progetto di legge di indirizzo sulle infrastrutture (LOM) |url=http://www.assemblee-nationale.fr/15/ta/tap0286.pdf |p=257 |citazione=L’État confirme son engagement dans la réalisation de la liaison ferroviaire internationale fret et voyageurs Lyon-Turin, maillon central du corridor méditerranéen du réseau transeuropéen de transport}}</ref><ref name="Finotto2019">{{Cita news |url= https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-06-18/tav-torino-lione-francia-approva-legge-e-ribadisce-suo-impegno-213811.shtml |autore=Carlo Andrea Finotto |titolo=Tav Torino-Lione: la Francia approva la legge e ribadisce il suo impegno |rivista=Il Sole 24 Ore |data=18 giugno 2019}}</ref><ref name="LOM19-6-19">{{Cita web |autore=Assemblea nazionale Francese |titolo=Progetto di legge di indirizzo sulle infrastrutture (LOM) |url=http://www.assemblee-nationale.fr/15/ta/tap0286.pdf |pp=58, 257-258 |}}</ref> Il Governo francese nel giugno 2021 si è impegnato a terminare la tratta nazionale per il 2030.<ref>{{Cita news |url=https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/06/14/news/tav_patto_fra_italia_e_francia_entro_il_2030_opera_conclusa_comprese_le_linee_per_torino_e_lione_-306061403/ |titolo=Tav, patto fra Italia e Francia: "Entro il 2030 opera conclusa comprese le ferrovie fino a Torino e Lione" |rivista=La Repubblica |data=14 giugno 2021}}</ref> Al 2024, l’apertura è prevista per il 2033.<ref> {{Cita news |url=https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AEQYJhSD |titolo=Tav, a che punto sono i lavori e quando dovrebbero terminare |rivista=Il Sole 24 Ore |data=12 maggio 2023}}</ref><ref> {{Cita news |url=https://www.ilsole24ore.com/art/tav-torino-lione-costi-salgono-86-111-mld-sara-operativa-2033-AFgsjr4C |titolo=Tav Torino-Lione, i costi salgono da 8,6 a 11,1 mld, sarà operativa nel 2033 |rivista=Il Sole 24 Ore |data=27 luglio 2024}}</ref>
L'infrastruttura e la sua modalità di realizzazione sono oggetto di critiche da parte di gruppi di tecnici<ref name="protestetecnici">La più recente protesta di tecnici, professori, esperti di trasporti ed ingegneria è del 9/2/2012: oltre 360 esperti hanno scritto al premier Monti chiedendo di riconsiderare l'opera [http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/22/la-peggiore-infrastruttura-possibile/192903/]. È anche stata contestata pubblicamente la scientificità del "dossier" governativo, sia con singole lettere di tecnici (ad esempio [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/tartaglia_Lettera%20Monti_032012.pdf qui]), sia con [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/ANALISI%20DOCUMENTO%20GOVERNO%2028.03.12.pdf contro-dossier].</ref> e di cittadini, sia per questioni relative al costo sia per i dubbi legati alla sua reale utilità pratica, oltre che per l'impatto ambientale.<ref>[http://www.legambientepiemonte.it/notav.htm Legambiente NO TAV]</ref><ref>[http://amministrazione.lav.it/uploads/76/38275_Valutazione_di_impatto_della_costruzione_del_TAV_sulla_fauna_locale.pdf " LAV " : Impatto del TAV sulla fauna locale]</ref>
 
== Storia ==
==Lo stato di fatto: la "linea storica"==
 
=== Il progetto ===
{{vedi anche|Ferrovia del Frejus}}
[[File:Avanzamento_progetto_e_lavori_TAV_Torino-Lione.png|thumb|upright=2.3|Estensione e stato di avanzamento del progetto<ref name=avanzamento18 />]]
Tra Torino e Lione è già presente un collegamento ferroviario a [[doppio binario]] elettrificato in [[corrente continua]], a 3000 volt in territorio italiano e a 1500 V in quello francese. Dal capoluogo piemontese la [[ferrovia del Frejus]], giunge fino a [[Modane]] attraversando la [[valle di Susa]] e valicando lo spartiacque grazie al [[traforo ferroviario del Frejus|traforo ferroviario omonimo]]. Dalla cittadina francese la [[ferrovia Culoz-Modane|linea scende fino a Culoz]], percorrendo la [[Moriana|val Moriana]]; si immette quindi sulla [[ferrovia Lione-Ginevra|Lione–Ginevra]] giungendo fino a Lione. Esiste un secondo itinerario, a binario semplice elettrificato in [[corrente alternata]] da {{numero|25000}} volt e frequenza da 50 [[hertz]], che da [[Chambery]] giunge a [[Saint-André-le-Gaz]], innestandosi presso questo scalo sulla Lione–Grenoble, la quale è a doppio binario ed elettrificata a 25&nbsp;kV CA, 50&nbsp;Hz. Nel complesso, la gestione delle infrastrutture è suddivisa fra [[Rete Ferroviaria Italiana]] (RFI), società di proprietà di [[Ferrovie dello Stato]] SpA che gestisce la rete ferroviaria, nel tratto italiano, e [[Réseau Ferré de France]] (RFF), società ferroviaria di proprietà di [[Société nationale des chemins de fer français|SNCF]], in quello francese.
A seguito degli accordi del [[2001]] e [[2012]] fra il Governo italiano e quello francese, sono state individuate per l'opera tre tratte:
* una prima tratta internazionale, i cui costi saranno in parte rimborsati dall'[[Unione europea]], costituita sostanzialmente da una nuova galleria di base a doppia canna lunga {{M|57|u=km}} (originariamente {{M|52|u=km}}) tra [[Saint-Jean-de-Maurienne]] e [[Susa (Italia)|Susa]]/[[Bussoleno]], che dovrebbe essere realizzata e gestita da [[Tunnel Euralpin Lyon Turin|TELT]]; in Saint-Jean-de-Maurienne e Susa/Bussoleno, tale prima tratta andrebbe a raccordarsi con la linea storica (bypassando così il traforo del Frejus), in attesa della realizzazione - eventuale e non necessariamente contemporanea e/o in un unico step - delle successive due tratte nazionali.
* due tratte nazionali (circa {{M|175|u=km}} complessivi), a spese dei singoli Stati e successive alla tratta internazionale, estese da un lato da [[Lione]] fino a Saint-Jean-de-Maurienne, e dall'altro da Susa/Bussoleno fino a [[Torino]], che dovrebbero essere realizzate e gestite rispettivamente da [[Société Nationale des Chemins de fer Français|SNCF]] e [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]].
 
Per la parte transfrontaliera del progetto, a fine 2018, su un totale previsto di 162 km, risultavano scavati circa 25 km di gallerie tecniche, di cui circa 6 km saranno poi riadattabili per farvi transitare effettivamente i treni.<ref name=avanzamento18>[http://www.telt-sas.com/it/smp4-scavo-68/ comunicato stampa TELT] del 6/11/2018</ref> Costi, opportunità, ipotesi di tracciato e tempi di realizzazione delle tratte nazionali sono ancora in discussione in ambo i paesi.
Queste linee furono costruite tra gli [[anni 1850|anni cinquanta]] e gli [[anni 1870|anni settanta]] del [[XIX secolo]];<ref>Cfr. {{cita libro|titolo=Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926| editore = Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato| città=Roma| anno=1927}} Vedi {{Cita web |autore=Alessandro Tuzza| data=1997-2007| url=http://www.trenidicarta.it/aperture.html| titolo=Trenidicarta.it| accesso=24 marzo 2012}}</ref> in epoce successive furono oggetto di diversi ammodernamenti e di rifacimenti, anche con mutamenti parziali dei percorsi.<ref name="Quaderni1-3">Le caratteristiche e la storia della linea "storica" sono oggetto del 1° e del 3° quaderno dell'Osservatorio governativo sulla Torino-Lione.</ref>
 
=== La linea esistente ===
Per quanto riguarda la linea ferroviaria e il traforo, l'ultimo ammodernamento è iniziato nel 2002 e si è concluso nel 2011,<ref name="Articolo Repubblica"/> con l'adeguamento di sagoma e sistemi di segnalamento, mentre il penultimo fu attuato in varie fasi, dal [[1967]] al [[1984]]: esso portò al raddoppio dei binari {{citazione necessaria|ed alla riduzione della pendenza in alcune tratte.}} In connessione a questi lavori, fu attuata anche la ristrutturazione del nodo di Torino, con la realizzazione dello scalo merci di [[Orbassano]] (sostitutivo di quello di Lingotto-Smistamento)<ref>Lo scalo di Orbassano fu concepito sulla base del concetto di scomposizione e ricomposizione dei treni, cioè di "movimentazione dei carri", mentre ormai da molti decenni i trasporti internazionali sono basati sul concetto di "movimentazione dei container" e necessitano di sistemi per il loro carico/scarico e stoccaggio.</ref> e con l'avvio dei lavori del [[passante ferroviario di Torino]], ad oggi (2012) non ancora completato.
{{Vedi anche|Ferrovia del Frejus}}
La [[ferrovia del Frejus]], raccordata in [[Modane]] con la [[Ferrovia Culoz-Modane]] e quindi con [[Lione]], attraversa il [[traforo ferroviario del Frejus]] e la [[valle di Susa]] fino ad arrivare a [[Torino]]; la prima tratta, da [[Susa (Italia)|Susa]] a Torino, fu inaugurata il 22 maggio 1854, mentre il [[traforo ferroviario del Frejus]] venne attivato nel 1871. In ragione della sua datazione, la Ferrovia del Frejus viene quindi talvolta chiamata "linea storica" per distinguerla da quella attualmente in fase di progetto.
 
La linea è lunga {{M|103|ul=km}} interamente elettrificata; è a doppio binario e dotata del sistema di [[blocco automatico a correnti codificate]]. Nel tratto francese, all'altezza di [[Montmélian]], si dirama seguendo tre direttrici: a nord con la linea Chambéry-Digione, a sud con la linea Montmélian-Grenoble, ad est con il collegamento di linea Chambéry a Lione. Il punto più elevato del tracciato è a quota {{M|1338|u=m}}, all'interno del [[traforo ferroviario del Frejus]].<ref>{{cita |Grattoni 1863|p. 98}}.</ref> Nel tratto italiano, la pendenza tra Bussoleno e Salbertrand è mediamente del 26‰ sul binario di salita e sfiora il 30‰ in quello di discesa. Sul lato francese, la pendenza è del 30‰ per circa {{M|15|u=km}}, da Saint Michel Valloire a Fourneaux (Modane).<ref>{{cita|Quaderno 11|tavola in p. 80}}.</ref> Lungo le tratte della linea con maggior [[Pendenza topografica#Pendenze massime ferroviarie|pendenza]] vengono gestiti treni fino a {{M|1150}} [[Tonnellata|tonnellate]] in doppia trazione<ref group="N">"Doppia trazione": utilizzo di due [[Locomotiva|locomotive]] accorpate per il traino del convoglio</ref> e fino a {{M|1600|ul=t}} in tripla;<ref group="N">"Tripla trazione": utilizzo di tre [[Locomotiva|locomotive]] accorpate per il traino del convoglio</ref> a titolo di paragone la vecchia ferrovia del Gottardo (in Svizzera) consentiva transiti in trazione multipla fino a {{M|2000}} tonnellate.<ref>{{cita libro|autore=AlpTransit|titolo=La nuova ferrovia del San Gottardo|url=http://en.wewalter.com/wp-content/downloads/2012-La-nuova-ferrovia-del-San-Gottardo.pdf |anno=2012|p=11}}</ref>
Riguardo all'altitudine, il punto più elevato raggiunto dal tracciato ferroviario è di 1338&nbsp;m [[Livello del mare|s.l.m.]], all'interno del traforo; fra i principali valichi ferroviari alpini il Frejus è il secondo per altitudine raggiunta dopo il [[Ferrovia del Brennero|Brennero]] (1371 m).
 
Il traffico si mantenne in costante aumento fino all'apertura del [[Traforo stradale del Frejus]] nel 1980 (di cui la seconda canna entrerà in esercizio nel 2019),<ref name="Quaderno1" /><ref name="Quaderno7">{{cita |Quaderno 7}}.</ref> successivamente fu in leggera decrescita fino a metà degli anni novanta, per poi raggiungere l'apice nel 1999 (poco meno di {{M|9500000|u=t}} complessive). Seguì un netto calo con l'avvio dei lavori di adeguamento nel 2001. Nel 2013, a due anni dalla conclusione dei lavori, sono state trasportate {{M|3244800|ul=t}} di merce ({{M|2011500|u=t}} di trasporto convenzionale, {{M|1097400|u=t}} di combinato non accompagnato, {{M|135900|u=t}} di combinato accompagnato)<ref name="RapportoOFT2013">{{cita|Rapporto per il 2013 di DG MOVE-OFT|Annexe 2, p. 8}}.</ref>, quindi poco meno della metà del traffico merci nel 1990.<ref name="Quaderno1">{{Cita|Quaderno 1}}.</ref><ref name="Quaderno3">{{cita|Quaderno 3}}.</ref>
La pendenza massima della linea è del 30‰, sulla rampa nord (lato Modane) di accesso al tunnel (la pendenza media sull'intera tratta è circa del 10‰); si tratta della pendenza massima più alta fra i principali valichi ferroviari alpini (la [[ferrovia del Gottardo]] raggiunge il 26‰, il Brennero il 25‰ e il [[Ferrovia del Sempione|Sempione]] il 9,5‰).
 
Per quanto riguarda la sicurezza della principale galleria della linea, il [[traforo ferroviario del Frejus]] (originariamente noto in francese anche come ''Tunnel ferroviaire du Mont-Cenis''), è una singola galleria lunga circa {{M|14|u=km}} e presenta quindi gravi rischi nel caso di incidenti che coinvolgano un treno passeggeri e uno che trasporti sostanze pericolose. Il problema principale è attualmente quello dell'insufficienza dell'interasse, difforme dalla normativa vigente (di emanazione successiva ai rapporti COWI citati nella fonte), aggravato dalla mancanza di uscite di sicurezza.<ref>{{cita|COWI 2006 (1)|pp. 100-101}} e {{cita|COWI 2006 (2)|pp. 60-61}}).</ref>
Per ciò che concerne le velocità sostenibili, esse variano a seconda della classe di treno e dipendono dalle livellette disponibili. Nel 2005, prima degli ammodernamenti, esse erano stabilite per un massimo di 155&nbsp;km/h (110&nbsp;km/h all'interno del tunnel del Frejus).<ref>[http://site.rfi.it/quadronormativo/normativa%20esercizio/Compartimenti/DCM%20TO/FCLxRFI/fclpdfcap%5Cf002_cap6-7dal20050103.pdf RFI - Schema della ferrovia Torino-Modane] gennaio 2005</ref>
 
====Lavori di adeguamento della linea esistente====
Per quanto riguarda le sagome, dopo i lavori di risagomatura conclusi nel 2007 la linea storica ha una "sagoma limite" di tipo B1 (o GB1), tipica della generalità delle ferrovie italiane, francesi ed europee, permettendo di veicolare container ferroviari di qualunque misura.
[[File:Railway Loading gauge UIC and containers profile -ISO.png|miniatura|Il [[traforo ferroviario del Frejus]] consente il transito della [[sagoma limite|sagoma]] GB1 (in passato chiamata ''Gabarit'' "B+")<ref>{{Cita testo|titolo=Transport combiné et infrastructures ferroviaires - Compléments lterminologie - Chargements - gabarits- institutions|autore=Jacques Molinari|editore=Groupe interdisciplinaire de reflexion sur les tra versées sud-alpines et l'aménagement du territojre maralpin|url=http://www.gir-maralpin.org/TransptsDeplacemts/FerTransptCombine2S.pdf|lingua=fr|p=18|citazione=Les nécessités d'acheminement des grands conteneurs maritimes apparus en Europe en 1966 ont conduitles réseaux (notamment la SNCF) et l'Union Internationale des Chemins de fer (UTE) [cf. Encadré BI] à apporter des retouches au gabarit "PPI" devenu gabarit "A" (désigné depuis "GA”) et à reconnaitre des gabarits intermédiaires "B", "B+" (désignés depuis "GB" et "GB1"), ainsi que "GB2" (qui correspond à des spécifications de surlargeur latérale et faîtière propres au réseau italien), entre ce gabarit "GA" et le gabarit "GC" en usage en Europe Centrale (et en Suède) [cf. Planche B3 Gabarits normalisés les plus courants en France & CIA Planche 3]|accesso=11 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306163748/http://www.gir-maralpin.org/TransptsDeplacemts/FerTransptCombine2S.pdf|urlmorto=sì}}</ref>|alt=]]
Fra il 2003 ed il 2011 vennero eseguiti lavori di adeguamento del tunnel della linea storica. Pur non risolvendo alcune criticità descritte dal rapporto COWI 2006 (in particolare di carattere idrogeologico e ambientale)<ref group="N">"Anche il contesto geografico è difficile poiché la [[Moriana]] e la [[Val di Susa]] comportano numerosi fiumi a regime torrenziale e sono soggette a forti sbalzi termici e precipitazioni a carattere eccezionale. Ne risulta che gli incidenti più frequenti ai quali è soggetta la linea sono dovuti a: 1) nevicate la cui intensità può interrompere totalmente il traffico per ore; 2) temporali la cui violenza può innescare cadute di massi e colate di fango; 3) gelate che provocano la formazione di stalattiti di ghiaccio nei tunnel e possono comportare rotture o deformazioni dei binari; 4) inondazioni (piene dell'[[Arc (fiume Savoia)|Arc]] e dei suoi affluenti, piene della [[Dora di Bardonecchia|Dora]]), meno frequenti, ma dalle gravi conseguenze. Queste limitazioni ambientali e geologiche aumentano sensibilmente i costi di manutenzione della linea" (cfr. {{cita |COWI 2006 (1) |p. 100}}).</ref>, né la riduzione delle pendenze<ref name="Dossier Governo italiano">{{cita |Presidenza del Consiglio 2012}}.</ref>, detti interventi hanno permesso l'adeguamento alla sagoma PC 45<ref>{{cita news|autore= RFI |url=https://www.rfi.it/content/dam/rfi/chi-siamo/piano-commerciale/edizione-feb-2021/Piano%20Commerciale_ed_feb_2021.pdf|titolo= Piano commerciale 2021}} p. 651.</ref> che consente carichi alti fino a 3,750 metri.<ref>{{cita news|autore=ECR |url= https://gs1it.org/content/public/f3/bd/f3bdfc89-c566-444a-9b03-50774f0a0b10/documento_tecnico_trasporto_ferroviario.pdf|titolo=Trasporto ferroviario merci. Documento tecnico |data= 2014}} p. 8</ref> Profili eccedenti, con carico fino a 4 metri, sono tuttavia consentiti agli autoarticolati che utilizzano l’[[Autostrada ferroviaria alpina]], servita sulla relazione Orbassano-Aiton da carri ribassati Modalohr (con piano di carico a {{M|22|u=cm}} su quello del ferro).<ref name="prescrizione 1462">{{cita news|autore= RFI |url= https://epodweb.rfi.it/Modules/Documenti/WFInfoScheda.aspx?q=TmYx%2FHSR%2Bxw0nkKFsktehQ%3D%3D |titolo= Prescrizione di servizio 1462|data=29 maggio 2012}}</ref>
 
I lavori hanno inoltre portato a un aumento di capacità della linea (che nel 2007 si stimava di 250 tracce teoriche al giorno, ridotte a 226, per via delle ore di pausa del servizio necessarie alla manutenzione ordinaria).<ref>{{cita|Quaderno 1|p. 30}}.</ref><ref>Bernhard Kunz, managing director di Hupac AG, grande società svizzera di trasporto combinato, ha dichiarato: "Noi vorremmo utilizzare le gallerie piemontesi a partire da quella del Frejus, ma le caratteristiche dei tunnel non lo consentono: mancano 40 centimetri in altezza"; {{Cita news |titolo=200 milioni, ma Hupac vuole garanzie |url=http://www.confindustria.piemonte.it/attachments/article/3597/NEWS%2044_TL.pdf |pubblicazione=News Territorio & Logistica |data=ottobre 2018 |accesso=10 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181216210848/https://www.confindustria.piemonte.it/attachments/article/3597/NEWS%2044_TL.pdf |urlmorto=sì }} p. 9.</ref> A seguito dell'applicazione di nuove norme sulla sicurezza e di altre restrizioni – principalmente causate dai lavori al risparmio fatti nel tratto francese del traforo<ref group="N">I risultati non sono stati tuttavia ottimali. Infatti nella tratta francese RFF ha effettuato per ragioni di contenimento della spesa, uno scavo profondo solamente {{M|30|-|40|u=cm}}, contro i {{M|70|u=cm}} della parte italiana; di conseguenza, per ottenere la medesima sagoma GB1, i binari sono stati avvicinati al centro della sezione della galleria, con l'esito di una riduzione dell'intervia e dell'interasse tra i binari di circa {{M|1,5|u=cm}} che rende necessarie "misure restrittive di circolazione e frequenti interventi di manutenzione che dovranno essere effettuati in assenza di traffico"; {{cita|Cialdini 2011|p. 54}}.</ref> – nel 2018 la capacità teorica è stata però consistentemente abbassata e definita da RFI in «94 treni al giorno, ivi compresi merci, viaggiatori ed eventuali invii di locomotive isolate»; inoltre, fino a quando perdurerà il divieto d'incrocio nel tunnel<ref>''askanews.it'' "Tav, Foietta: in tunnel Frejus c'è deroga a sicurezza" Foietta: ormai all'interno del tunnel del Frejus non possono incrociarsi due treni se sono uno passeggeri e uno merci, "perché il rischio è che si incastrino"" 14 novembre 2018</ref> – introdotto temporaneamente per ragioni di sicurezza – la capacità reale risulta ulteriormente ridotta potendo transitare da 42 a un massimo di 62 treni al giorno (il secondo caso quando sia ammessa «la compresenza di due treni in galleria procedenti nello stesso senso»).<ref>I dati, tratti dal rapporto inoltrato il 7 agosto 2018 al Consiglio superiore dei lavori pubblici dal direttore commerciale di RFI Christian Colaneri, sono riportati in {{cita|Quaderno 11|p. 97}}</ref>
===Traffico, pendenze e sagome===
[[File:Traffico autostradale Frejus-Monte Bianco.png|thumb|right|250px|Dati di traffico autostradale merci sulla tratta alpina del cosiddetto corridoio 5.]]
 
=== Origini del progetto e primo accordo italo-francese (1990-2001) ===
Secondo le previsioni di metà anni settanta, la linea del Frejus sarebbe stata interessata a fine [[anni 1980|anni ottanta]] da un traffico di quasi 15 milioni di tonnellate di merci l'anno, e fu per questo motivo oggetto degli interventi di ammodernamento; tuttavia nel 1990 il traffico reale ammontò a circa la metà di quanto indicato nelle previsioni, mantenendosi stabile.<ref name="Quaderni1-3"/>
 
Per superare i limiti della linea storica, diverse proposte di un nuovo tunnel furono illustrate da tecnici italiani tra il 1910 e il 1974.<ref>{{cita|Foietta-Rocca 2013|pp. 77-80}}.</ref> Tuttavia i Governi italiano e francese dimostreranno interesse per la realizzazione di una nuova linea e del tunnel di base soltanto a partire dal 1990, quando la [[Société Nationale des Chemins de fer Français|SNCF]] pubblicò una nota sul nuovo collegamento e il presidente [[Mitterrand]] ne auspicò la realizzazione.<ref>{{cita|Besson 2016|pp. 221-22}}.</ref> Seguirono diversi vertici governativi italo-francesi, ma a dare il maggiore impulso all'iniziativa fu il [[Lista dei Consigli europei#Consiglio europeo, dal 1994 al 2004|Consiglio europeo di Essen]] del 1994 che iscriveva la nuova linea Torino-Lione tra i 14 progetti prioritari nel settore dei trasporti.<ref>{{cita|Consiglio Europeo 1994}}.</ref>
Al 2010 il totale delle merci trasportate lungo la linea storica ammonta a circa 3,9 milioni di tonnellate, mentre nel 2012 i treni passeggeri internazionali che vi transitano sono 3 per direzione al giorno.<ref>[http://www.tgv-europe.it/it/orari?rfrr=accueil_header_orari TGV Europe.com]</ref>
 
Nello stesso anno, le [[Ferrovie dello Stato Italiane]] e SNCF davano vita alla società ''[[Gruppo europeo di interesse economico|Geie]] Alpetunnel'', incaricata degli studi preliminari. Nel 1996 Italia e Francia attribuirono a una [[Conferenza intergovernativa]] (CIG) la responsabilità di sovrintendere al progetto della "tratta internazionale Montmélian-Torino nell'ambito della linea ferroviaria ad alta velocità Lione-Torino".<ref>{{cita|Accordo italo-francese 1996 }}.</ref> Dopo un triennio di studi di fattibilità, il 29 gennaio 2001 fu sottoscritto il trattato italo-francese per la realizzazione della nuova linea.<ref>{{cita|Accordo italo-francese 2001}}.</ref> I Governi, persuasi di un'ulteriore crescita dei traffici, si impegnarono a ultimare le opere della parte comune italo-francese prima di un'ipotizzata saturazione della linea storica. L'articolazione della sezione internazionale della linea, oggetto dell'accordo, era così definita:<ref>Quadro riassuntivo degli stadi del progetto e dell'accordo italo-francese tra 1990 e 2004 in {{cita|Ires 2004|pp. 139-142}} e, anche per anni successivi, {{cita|Cullino-Fabrizi 2011}}; sulle diverse motivazioni di una nuova linea – addotte da regioni, UE, paesi alpini – si veda {{cita|Sutto 2009}}.</ref>
Il traffico ha subìto un netto calo dall'inizio degli anni 2000, dopo un periodo di leggera crescita nei venti anni precedenti:<ref>Molteplici fonti, da ''Alpinfo'' ai Quaderni 1 e 7 dell'Osservatorio Governativo per la NLTL</ref> tale diminuzione è cominciata prima dei lavori di adeguamento del tunnel agli attuali standard europei di trasporto, ma si è aggravata durante gli stessi, che fra il 2003 e il 2007 hanno comportato il transito nel tunnel del Frejus su un solo binario a senso alternato con la limitazione dei treni regionali a [[Bardonecchia]] e lo spostamento dei treni notturni per [[Parigi]] lungo il [[Traforo del Sempione|Sempione]].<ref name="Articolo Repubblica">La Repubblica - [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/18/lavori-conclusi-nel-traforo-del-frejus-ma.html Lavori conclusi nel traforo del Frejus ma il treno per Parigi resta un rebus] o [http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/09/18/news/lavori_conclusi_nel_traforo_del_frejus_ma_il_treno_per_parigi_resta_un_rebus-21823157/]</ref><ref name="LavoriCLF2007">CLF SpA - Unieco Ferroviario - [http://www.ferroviario.unieco.it/Sezione.jsp?titolo=Sfida%20vinta&idSezione=12 Sfida vinta - L'ammodernamento della galleria del Frejus].</ref> Dopo il termine dei lavori, il traffico passeggeri Milano-Parigi è rimasto sulla linea del Sempione e il traffico merci non è risalito.
 
# parte francese tra [[Montmélian]] e [[San Giovanni di Moriana|Saint-Jean-de-Maurienne]];
Va evidenziato che un ''trend'' stabile ha interessato a partire dagli anni '90 anche i transiti lungo l'[[autostrada A32]] Torino-Bardonecchia e il [[Traforo stradale del Frejus|traforo autostradale T4 del Frejus]].<ref>[http://www.sitaf.it/home.aspx?ch=3.4 SITAF SpA, Dati di traffico automobilistico al 2006] (pre-crisi economica)</ref>
# parte comune italo-francese, tra Saint-Jean-de-Maurienne e [[Bussoleno]];
# parte italiana, tra Bussoleno e Torino.
 
=== LTF e il primo progetto (2001-2005) ===
[[File:Containerzug 100 7207.jpg|thumb|left|250px|L'intera linea del Frejus è oggi adeguata al trasporto di container merci. Alcuni limiti per la modalità "autostrada ferroviaria" che sussistevano prima del 2007 sono stati eliminati con i lavori di adeguamento alla sagoma GB1.<ref name="dati-fr"/>. Permangono tuttavia le limitazioni ai pesi trainabili, dovute alla forte pendenza.]]
{{Immagine multipla
| direzione = verticale
| larghezza = 300
| sotto = Traffico merci nei trafori stradali Italia-Francia
| immagine1 = Traffico autostradale Frejus-Monte Bianco.svg
| immagine2 = Traffico pesante 1999-2017 Frejus Monte Bianco.png
}}Ad Alpetunnel subentrò a ottobre 2001 [[Lyon Turin Ferroviaire|LTF]] incaricata di realizzare gli studi e i lavori di ricognizione per la parte comune italo-francese e la progettazione preliminare dell'opera.
 
La parte più impegnativa dei lavori ricognitivi, cofinanziati al 50% dall'UE<ref>{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/inea/en/ten-t/ten-t-projects/projects-by-country/multi-country/2007-eu-06010-p|titolo=New Lyon-Turin Rail Link - Franco-Italian Common Part of the International Section|editore=Innovation and Networks Executive Agency|accesso=1º maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190323033011/https://ec.europa.eu/inea/en/ten-t/ten-t-projects/projects-by-country/multi-country/2007-eu-06010-p|urlmorto=no}}</ref>, consisteva nello scavo di quattro tunnel esplorativi che dopo aver consentito la conoscenza particolareggiata della zona, necessaria alla progettazione del [[Tunnel di base del Moncenisio|tunnel di base]], avrebbero adempiuto alla funzione di [[discenderia (scavi)|discenderie]] in fase di cantiere e sarebbero stati utili a ventilazione, manutenzione e sicurezza in fase di esercizio.<ref>Sulla "triplice funzione" delle discenderie si veda {{cita libro|autore=GDTEST|titolo=Progetto LTF di collegamento ferroviario Torino-Lione. Discenderia di La Praz|url=http://www.gdtest.it/sites/default/files/SchedeLavori/03_la%20praz.pdf|accesso=16 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190319065024/http://www.gdtest.it/sites/default/files/SchedeLavori/03_la%20praz.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
La linea storica è usata dal 2003 (con alcune limitazioni dovute alla sagoma,<ref name="IntervistaAFA">[http://www.torino-internazionale.org/IT/Tool/Press/Single?id_press=1065 Intervista al presidente di ''Autostrada Ferroviaria Alpina''] su La Stampa del 5 novembre 2003</ref> rimosse dal 2007) anche per il trasporto dei camion sugli speciali carri ferroviari ''Modalohr'': si tratta della cosiddetta "autostrada ferroviaria" o "autostrada viaggiante" fra Orbassano (I) e Aiton (F). Rispetto al trasporto di un semplice container, questa tipologia di trasporto comporta quasi un raddoppio del peso che le locomotive devono rimorchiare, ovvero un dimezzamento del carico utile.<ref name="COWI"/> I dati sull'"autostrada ferroviaria" indicano problemi sia economici (RFI denuncia un deficit di 9,9 [[Milione|M]] euro e 11,4 M euro l'anno) sia per quanto concerne la quantità di camion trasportati,<ref name="Quaderno1"/> ma con la fine dei lavori si ipotizza che grazie alla linea storica potranno "essere tolti dalle strade alpine della Val di Susa e della [[Val d'Isère]], circa 300 mila camion l'anno".<ref name="Articolo Repubblica"/>
In Francia LTF avviò nel 2002 lo scavo del tunnel di Villarodin-Bourget-Modane ({{M|4000|u=m}}), nel 2003 quello di Saint Martin la Porte ({{M|2400|u=m}}), nel 2005 quello di La Praz ({{M|2480|u=m}}).<ref>Altre informazioni in {{cita|LTF 2014|p. 13}}.</ref> Acquisiti gli esiti dei lavori ricognitivi e conclusa l'inchiesta pubblica, la dichiarazione di pubblica utilità del lato francese della tratta internazionale venne pubblicata il 7 dicembre 2007.<ref>{{cita|Décret 18/12/2007|}}.</ref> Nel 2003 LTF rese noti i progetti preliminari con previsione di un tunnel [[Sondaggio geognostico|geognostico]] a [[Venaus]], sito che suscitò particolare preoccupazione nella comunità locale per la natura [[Amianto|amiantifera]] dei sedimenti rocciosi del luogo; ai timori suscitati dal progetto di LTF si aggiunsero quelli legati al progetto di [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] per la tratta nazionale estesa fino a Settimo Torinese<ref group="N">Il CIPE aveva approvato il progetto preliminare di tratta internazionale e nazionale rispettivamente con delibera 113/2003 e 119/2005.</ref> in quanto, dopo [[Bruzolo]], era previsto in direzione di Torino un tunnel di attraversamento del [[monte Musinè]], ricco di minerali [[amianto|amiantiferi]]. Essendo il tracciato a nord di Torino si sarebbe dovuta innestare su di esso la cosiddetta "gronda" nella direzione sud, per il collegamento sotterraneo della linea al terminal merci di [[Orbassano]]. Tuttavia i sondaggi nella zona di Venaus e sulla sponda sinistra saranno sospesi nel 2005 a seguito di forti proteste popolari e non più ripresi.<ref>{{cita libro|autore=Autorità Nazionale Anticorruzione |titolo=Frejus ferroviario - Nuovo collegamento ferroviario Transalpino Torino-Lione |url=http://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/Infrastrutture/2011scheda_002.pdf|anno=2011| }} Scheda n. 2, "dati storici".</ref>
 
=== Il crescere dell'opposizione e il rapporto COWI (2005-2006) ===
La linea storica è stata oggetto di un recente dossier, pubblicato sul sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]] nel marzo 2012,<ref name="Dossier Governo italiano">[http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/domande_risposte.pdf - TAV Torino-Lione: Domande e risposte] marzo 2012</ref> dove si sostiene che "''allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. È dunque una linea fuori mercato''".
 
Il tentativo del [[Governo Berlusconi III|Governo italiano]] di avviare il cantiere di Venaus ebbe l'effetto di rafforzare l'opposizione e il movimento [[No Tav]] che, dopo diverse azioni di protesta, l'8 dicembre 2005 manifestò con {{M|30000}} partecipanti irrompendo nell'area di cantiere, smantellandola.<ref>Benché dichiaratamente di parte, una meticolosa e fittamente documentata rassegna di vicende di questo periodo è offerta da {{cita|Cavargna 2016|}}.</ref> Il Governo fu così costretto a sospendere il proseguimento dei lavori e a valutare nuove strategie.
Le affermazioni del dossier contengono degli errori, e sono state oggetto di critiche in merito alla loro scientificità.<ref name="critichedossier">Le critiche tecniche al dossier governativo sono state riunite in una [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/ANALISI%20DOCUMENTO%20GOVERNO%2028.03.12.pdf analisi critica (controdossier)], ed inoltre altre critiche sono giunte da vari esperti fra cui [http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/16/tutte-obiezioni-punti-governo-mercalli-opera-dannosa-costosa/197601/ Luca Mercalli], [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/tartaglia_Lettera%20Monti_032012.pdf Angelo Tartaglia], [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/03/16/la-val-di-susa-le-new-town.html Salvatore Settis]</ref> Riguardo alla sagoma e al transito di container, il problema è stato risolto con i lavori di ammodernamento che sin dal 2007<ref name="LavoriCLF2007"/> hanno adeguato del tunnel del Frejus agli standard europei e alla sagoma B1 (o GB1), con una spesa complessiva di 107,8 milioni di euro,<ref name="dati-fr">{{fr}} [http://fr.structurae.de/structures/data/index.cfm?id=s0004586 Tunnel ferroviaire de Fréjus]</ref> permettendo contestualmente la riapertura a doppio binario. Come evidenziato dalla ditta CLF SpA (''Costruzione Linee Ferroviarie'', del gruppo ''UNIECO ferroviario'') che ha eseguito i lavori, "lo scavo di abbassamento (70 centimetri) è stato realizzato con una speciale fresa", "sono stati asportati con questo sistema 60mila metri cubi di roccia compatta" e "sulla linea è installato un modernissimo impianto di segnalamento ferroviario".<ref name="LavoriCLF2007"/>
 
[[Loyola de Palacio]], coordinatrice europea del progetto prioritario 6, riferì alla Commissione europea che «l'assenza di una chiara comunicazione, sia sulla natura stessa del progetto sia sulle attività svolte da LTF, costituisce uno dei principali fattori che permettono di spiegare l'opposizione da parte italiana». La Commissione accolse la sua proposta «di utilizzare una consulenza indipendente per valutare la coerenza e l'affidabilità dei risultati degli studi condotti da LTF sulla base delle principali critiche espresse dagli oppositori» onde «attenuare le tensioni e incomprensioni che circondano il progetto e tornare a un dialogo costruttivo».<ref>{{cita|COWI 2006 (1)|p. 8}}.</ref> La società incaricata di ciò, la COWI, consegnò quindi un rapporto finale nell'aprile 2006 esprimendo una valutazione sostanzialmente positiva degli studi svolti da LTF su questioni relative a salute e protezione dell'ambiente.<ref>{{cita|COWI 2006 (1)|pp. 147-150}}.</ref> In un suo secondo rapporto, la COWI riconobbe la necessità di «optare risolutamente per uno sviluppo sostenibile nelle Alpi e lanciare da subito la costruzione del nuovo collegamento ferroviario transalpino per far fronte alla saturazione della linea storica e degli assi stradali e favorire il trasferimento modale dalla strada alla rotaia».<ref>{{cita|COWI 2006 (2)|p. 49}}.</ref>
La realizzazione dei lavori è riportata dal sito del [[Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti]], dove sono presenti anche foto del cantiere;<ref>M.I.T. - Direzione Generale per le Infrastrutture Ferroviarie e per l’Interoperabilità Ferroviaria - [http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=83 Lavori di adeguamento delle linee esistenti: il Frejus] - 05/06/2009</ref> e le nuove caratteristiche della linea, adatte al trasporto di qualsiasi tipo di container, sono confermate anche da articoli apparsi su quotidiani francesi.<ref>[http://www.ledauphine.com/societe/2011/09/16/le-tunnel-ferroviaire-du-mont-cenis-ouvert-au-gabarit-b1 Le tunnel ferroviaire du Mont-Cenis ouvert au gabarit B1]</ref>
 
=== Istituzione dell'Osservatorio (2006-2008) ===
Per quanto riguarda i pesi trainabili, permangono dei vincoli di esercizio: lungo le tratte più pendenti della linea, sul versante francese (30‰ sulla rampa d'accesso al tunnel), con le attuali locomotive possono essere rimorchiati treni fino a 1150 tonnellate in doppia trazione e fino a 1600&nbsp;t in tripla trazione (con due locomotive in testa e una terza in coda, che viene sganciata al culmine del tunnel e fatta rientrare a Modane).<ref name="Treni 2000">[http://www.treni2000.it/art/art8/art8_3.htm - Treni 2000 on line - La linea ferroviaria Torino-Modane]</ref>
 
Il 1º marzo 2006 il [[Governo Prodi II|Governo italiano]] istituì l'Osservatorio Torino-Lione, composto dai «rappresentanti della Presidenza del Consiglio, dei Dicasteri della Salute, dell'Ambiente e delle Politiche comunitarie e dagli esperti designati dagli enti territoriali interessati», con funzione di «luogo del confronto per tutti gli approfondimenti di carattere ambientale, sanitario ed economico» e con la «precisa finalità di esaminare, valutare e rispondere alle preoccupazioni espresse dalle popolazioni della Valle di Susa».<ref>DPCM 01/03/2006, artt. 1 e 2.</ref> In premessa si diceva che i lavori di scavo della galleria di Venaus sarebbero potuti cominciare soltanto al termine di procedura straordinaria di [[valutazione di impatto ambientale]] «e dopo che l'Osservatorio avrà presentato la relazione conclusiva». Venne nominato presidente dell'Osservatorio [[Mario Virano]] che il 16 agosto assunse anche la carica di Commissario governativo<ref>{{Cita web|url=http://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/Organizzazione/CommissariStraordinari/CS_AsseTO-LI.html|titolo=Commissario straordinario del Governo per l'asse ferroviario Torino - Lione|data=26 marzo 2015|accesso=1º maggio 2019|editore=Presidenza del Consiglio dei Ministri|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190501081716/http://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/Organizzazione/CommissariStraordinari/CS_AsseTO-LI.html|urlmorto=no}}</ref>.
===Numero e tipologia dei treni instradabili ===
[[File:Capacità traffico treni linea storica Torino-Lione.png|thumb|350px|right|Numero di treni potenzialmente instradabili sull'esistente linea Torino–Lione.]]
Nel 2007, data nella quale i lavori di ammodernamento erano ancora in corso, la "linea storica" era utilizzata per il 30% circa della sua capacità di trasporto.<ref>Si veda il 1° quaderno dell'Osservatorio governativo sulla Torino-Lione</ref> Nel 2010 il traffico è ulteriormente calato, anche a causa del prosieguo a linea aperta dei lavori di ammodernamento.
 
I lavori dell'Osservatorio seguirono quattro direttrici d'indagine: 1) potenziale di transito della linea storica; 2) traffico merci sull'arco alpino; 3) nodo ferroviario di Torino; 4) alternative di tracciato. L'attività svolta è riepilogata in nove Quaderni pubblicati tra il maggio 2007 e l'aprile 2012 e contenenti atti dei lavori, studi, materiali di documentazione.<ref>Si veda in bibliografia indice e materia dei volumi; un sommario dei contenuti in {{cita|Quaderni}}.</ref> Presentando il Quaderno n. 7, [[Mario Virano|Virano]] traeva un bilancio dell'attività svolta ricordando che in 70 settimane di lavoro si erano svolte circa 300 audizioni di esperti, un quinto dei quali internazionali.<ref>{{cita|Quaderno 7|pp. 125-132}}.</ref> Da parte governativa si attendeva dall'Osservatorio la formulazione di un documento finale da allegare alla richiesta in scadenza del cofinanziamento UE (quadro finanziario 2007-2013) senza il quale il progetto sarebbe rimasto congelato per l'intero settennio. Il 29 giugno 2008 era sottoscritto il cosiddetto «accordo di Pra Catinat» in cui l'Osservatorio compendiava i risultati raggiunti e richiedeva una nuova progettazione della parte internazionale su suolo italiano e della parte nazionale.<ref group="N">Poiché il documento di Pra Catinat recava la sola firma del commissario [[Mario Virano|Virano]] non è ancora oggi chiaro quali fossero i Comuni della bassa valle ad approvarlo e quali no. Diversa interpretazione è stata resa nel marzo 2017 dall'allora presidente della Comunità montana Antonio Ferrentino e dal suo successore Sandro Plano: cfr. ''[http://www.lagenda.news/ferrentino-smentisce-plano/ Ferrentino smentisce Plano.”L'accordo di Pra Catinat fu approvato dai sindaci”] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170318024031/http://www.lagenda.news/ferrentino-smentisce-plano/ |data=18 marzo 2017 }}'' e ''[http://www.lagenda.news/plano-replica-a-ferrentino/ Plano replica a Ferrentino: "Nessun sindaco firmò l'accordo di Pra Catinat"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170923190658/http://www.lagenda.news/plano-replica-a-ferrentino/ |data=23 settembre 2017 }}''.</ref> Nel contempo i rappresentanti dei Comuni allegavano alla domanda una proposta operativa intitolata FARE (Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti) che prevedeva un progetto per fasi, a partire dalla realizzazione della gronda di Torino per giungere al tunnel di base soltanto nel caso in cui si fosse verificata una saturazione della linea.<ref>Relazione finale dei tecnici nominati dalla Comunità montana Bassa Valle di Susa, 17 giugno 2008, in {{cita|Quaderno 7|pp. 143-166}}.</ref> Fermamente contrario a entrambi i documenti fu il movimento No Tav.<ref>{{cita|Cavargna 2016|pp. 298-318}}.</ref> Un forte deterioramento dei rapporti tra Osservatorio e Comuni si registrò quando venne reso noto che la richiesta di finanziamento conteneva un'ipotesi di tracciato non esaminata congiuntamente.<ref>{{cita|Debernardi-Grimaldi 2012|p. 133}}.</ref> Il 5 dicembre la UE approvò lo stanziamento di {{M|671800000|u=€}} per studi e lavori di parte italiana della tratta internazionale.<ref group="N">Il finanziamento copriva il 50% del costo di progettazione tecnica, studi ambientali, tunnel geognostico e il 27% dei primi lavori della galleria dell'Orsiera (cfr. {{cita pubblicazione |autore=EC – DG TRE |autore2=Ten-T EA |titolo=Annual and Multi-annual Programme 2007-2013 |data=novembre 2008}} A conclusione del settennio il finanziamento effettivo sarà ridotto a {{M|395282000}} euro non avendo avuto luogo i lavori dell'Orsiera (cfr. {{Cita web |url=http://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/uploads/2014/05/C_2013_1376_F1_COMMISSION_DECISION_IT_V2_P1_7202221.pf |autore=Commissione europea |titolo=Decisione della Commissione del 5.3.2013 |p=14 |urlmorto=sì }}).</ref>
Secondo i dati RFI, con gli ultimi interventi sull'intera linea, completati nel 2010-2011, la capacità è stata aumentata a 250 tracce teoriche al giorno, che scendono a 226, per via delle ore di pausa del servizio necessarie alla manutenzione ordinaria.<ref name="Quaderno1">Osservatorio governativo per la linea Torino-Lione - Quaderno 1 - Relazione congiunta di LTF e RFI</ref>
 
=== Il nuovo progetto della parte italiana (2008-2011) ===
La conversione da "tracce" a "treni" si effettua tenendo conto delle interferenze fra i treni di diverso tipo (regionali, internazionali e merci), e dunque a diverse velocità: secondo RFI la capacità effettiva è di 180 treni al giorno nel tratto di valico tra Saint Jean de Maurienne e Bussoleno, e a 210 nel tratto tra Bussoleno e Torino.<ref name="Quaderno1"/> Secondo RFI, essa potrebbe essere ulteriormente aumentata con interventi di ottimizzazione tecnologica. Altre linee di valico, ad esempio quella del San Gottardo, sostengono un numero di treni più elevato grazie a migliori tecnologie di controllo del traffico.<ref>Nel 2006, il valico del San Gottardo ha visto transitare in media 240/250 treni al giorno, come riportato nel "Quaderno 1" dell'Osservatorio).</ref>
L'aspetto più rilevante del nuovo progetto è lo spostamento del tracciato sulla riva destra della [[Dora Riparia|Dora]], con rinuncia ai tunnel di [[Bussoleno]] e del [[Musinè]]. Il tracciato della parte comune del collegamento internazionale Torino-Lione ha un'estensione di circa {{M|84|u=km}}, di cui {{M|35,3|u=km}} in territorio italiano. Il progetto preliminare di LTF<ref>{{cita|Progetto preliminare 2010}}.</ref> prevedeva per la parte internazionale che il tunnel di base, ora lungo {{M|57|u=km}}, sboccasse a Susa. Una successiva tratta di {{M|2,8|u=km}} a cielo aperto avrebbe attraversato la Dora immettendosi in un nuovo tunnel, detto dell'[[Monte Orsiera|Orsiera]], lungo {{M|19,2|u=km}}; sarebbero poi seguiti {{M|1,1|u=km}} di linea all'aperto in Piana delle Chiuse.<ref>Progetto approvato dal CIPE il 3 agosto 2011 (cfr. {{cita pubblicazione |autore=Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica |capitolo=DELIBERAZIONE 3 agosto 2011 |titolo=Gazzetta Ufficiale n.272 |url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-11-22&atto.codiceRedazionale=11A15018&elenco30giorni=false |volume=Serie Generale |data=22 novembre 2011 }}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica |capitolo=DELIBERAZIONE 20 febbraio 2015|titolo=Gazzetta Ufficiale n.181 |url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/08/06/15A06011/sg|volume=Serie Generale |data=6 agosto 2015}}</ref>
 
Il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale della parte italiana, lunga {{M|46,7|u=km}}, furono pubblicati da RFI il 28 marzo 2011.<ref>{{cita|Progetto prelimare 2011}}.</ref> La tratta comportava, da [[Chiusa di San Michele]] a [[Settimo Torinese]], {{M|38,6|u=km}} di gallerie ({{M|20,5|u=km}} del Tunnel Sant'Antonio, {{M|18,1|u=km}} della Gronda Merci) e {{M|8,1|u=km}} di linea in superficie (di cui {{M|6,3|u=km}} a [[Orbassano]], [[Grugliasco]], [[Borgo San Paolo|San Paolo]] e {{M|1,8|u=km}} a [[Settimo Torinese]]).<ref>{{cita|Osservatorio 2016|p. 5}}.</ref> Il nuovo tracciato attraversa l'interporto di Orbassano, per il quale era previsto il potenziamento. La linea sotterranea avrebbe dovuto consentire il transito dei treni merci in direzione Milano, alleggerendo il traffico del passante e consentendo il transito di merci pericolose vietato nel nuovo passante dalla normativa sulla sicurezza.<ref>[https://torino.repubblica.it/cronaca/2010/03/21/news/sicurezza_in_galleria-2800709/ Nei tunnel stop ai treni con merci pericolose "Incompatibili" con i convogli passeggeri - Torino - Repubblica.it]</ref> Non essendo più prevista negli ultimi progetti ''low cost'', si costituisce di fatto una strozzatura nel corridoio transeuropeo ad alta capacità ed inoltre le merci pericolose continueranno, come oggi, a utilizzare la vecchia e più lunga linea Torino-Alessandria per procedere poi in direzione Novara e Milano.
Secondo RFI, si può ipotizzare il transito di 14 treni a lunga percorrenza (a fronte della domanda soddisfatta con 6 treni nel 2012) ai quali si possono aggiungere 40 regionali nella tratta di valico e un numero compreso tra 65 e 120 regionali in bassa valle. Pertanto si renderebbero disponibili tracce per 126 treni merci nella tratta di valico e 76/131 treni nella tratta di bassa valle verso Torino. Il carico utile, considerando ogni treno di pesante in media 510-550 tonnellate e l'esercizio per 260 giorni all'anno,<ref>Quaderno 1 pag. 124</ref> diventerebbe di 16-18 milioni&nbsp;t di merci l'anno, nel caso i treni regionali siano 65 al giorno, oppure di 10/11 milioni&nbsp;t di merci l'anno, nel caso essi siano 120 al giorno. I dati sono al netto dei tempi di manutenzione, dell'interruzione di alcune ore notturne del traffico, dei treni vuoti e delle locomotive isolate.<ref>Osservatorio governativo per la linea Torino-Lione - Quaderno 1 - Relazione congiunta di LTF e RFI.</ref>
 
=== Proposte di revisione (2012-2016) ===
==Il progetto preliminare 2010 della nuova linea==
 
{{Doppia immagine verticale|right|Linea Torino-Lione tratta italiana ed internazionale.png|Linea Torino-Lione tratte francesi.png|350|Linea ferroviaria Torino-Lione (tratta italiana ed internazionale). In nero la linea storica esistente, in blu la nuova linea in progetto, in rosso il tunnel di base transfrontaliero. Tunnel dell'Orsiera e gronda di C.so Marche rimangono oggi semplici ipotesi progettuali.|Tratte francesi della linea Torino-Lione: fasi di realizzazione ipotizzate da SNCF nel 2011.}}
La nuova linea, secondo l'ultimo dei progetti preliminari presentato nel giugno 2010,<ref>Il progetto "preliminare" è la prima fase di studio di un'opera. Secondo il Decreto legislativo 163/2006 (Codice dei Contratti), deve essere seguito dal progetto "definitivo" e poi da quello "esecutivo" prima di essere effettivamente cantierizzato.</ref> è basata su un nuovo "tunnel di base" lungo circa 57&nbsp;km (di cui 12,3 sul territorio italiano e 45 sul territorio francese) che dovrebbe essere realizzato fra le cittadine di [[Bussoleno]] e [[San Giovanni di Moriana|Saint Jean de Maurienne]], cioè a una quota di circa 600&nbsp;m più bassa rispetto al tunnel ferroviario del Frejus. È previsto essere a doppia canna con un binario in ciascuna canna, e sono previste quattro discenderie utili sia in fase di progetto, sia come uscite di sicurezza.
Riguardo alla parte italiana della tratta internazionale, la realizzazione del tunnel dell'Orsiera venne differita a dopo il 2035, con ricorso alternativo all'interconnessione di Bussoleno con la linea storica potenziata.<ref group="N">Relativamente alla tratta internazionale si ricorda che l'accordo italo-francese prevede sia estesa da Montmélian a Chiusa S.Michele. Tuttavia soltanto la sua parte centrale, detta "transfrontaliera" e fondamentalmente coincidente con il tunnel base, è realizzata congiuntamente dai due Stati. Nei fatti, la realizzazione degli "accessi" sarebbe a carico dei singoli Stati, nonostante una progettazione condivisa.</ref> L'ipotesi è che la nuova tratta in bassa valle possa essere realizzata "solo in una seconda fase, qualora le dinamiche del traffico dovessero evidenziarne l'effettiva necessità".<ref>{{cita|Presidenza del Consiglio 2012|p. 2}}.</ref> Riguardo alla tratta nazionale, si decise di differire la realizzazione della Gronda di corso Marche. In alternativa, l'Osservatorio e il nuovo commissario governativo Paolo Foietta proposero il potenziamento, con adeguamento di sagoma, della linea Torino-Alessandria; sulla quale era già stato convogliato il transito delle merci pericolose. L'iter approvativo del progetto preliminare, già sospeso in attesa della conclusione dell'accordo italo-francese, è ancora in corso. Il progetto attende le ultime definizioni relativamente alla tratta tra S. Ambrogio e Orbassano con tunnel di Sant'Antonio ({{M|8|u=km}}), galleria artificiale di Rivalta, "duna" di Orbassano ({{M|4,9|u=km}}), interventi sul nodo torinese e integrazione con la linea SFM5.<ref>{{cita|Osservatorio 2016|p. 6}}.</ref>
 
=== Secondo accordo italo-francese (2012-2017) ===
La progettazione e realizzazione della linea è gestita da tre diverse società: per la parte internazionale (St. Jean–Bussoleno) il ''[[general contractor]]'' è la società [[Lyon Turin Ferroviaire]] (LTF, società creata nel 2001 e partecipata di RFI e RFF), per la tratta italiana Rete Ferroviaria Italiana (RFI, società delle FS) e per la tratta francese [[Réseau Ferré de France]] (RFF, società di [[Société nationale des chemins de fer français|SNCF]]).
 
Come venne stabilito dall'accordo del 2001, a conclusione della fase ricognitiva-progettuale dell'opera si è reso necessario un nuovo accordo concernente la fase operativa di realizzazione della sezione transfrontaliera. A LTF subentra TELT, promotore pubblico partecipato al 50% da Italia e Francia, con responsabilità di realizzazione del tunnel di base e del successivo esercizio dell'infrastruttura.
A settembre 2011 la tratta internazionale è stata accorciata di circa 23&nbsp;km, ponendo a carico dell'Italia il tratto Bussoleno-Chiusa S. Michele, che in precedenza era stato considerato "internazionale" nella ripartizione dei costi, quindi a carico anche di Francia ed Europa. Il progetto preliminare di giugno 2010 di RFI dovrà quindi essere aggiornato ed esteso a comprendere tutto il tunnel "Orsiera".<ref name="Intesa2011"/>
 
Il documento, sottoscritto dai due governi il 30 gennaio 2012, si svolge in 28 articoli e definisce diritto applicabile, struttura e funzioni del promotore pubblico, modalità degli appalti, ripartizione dei costi, misure di accompagnamento. In allegato linee d'indirizzo per un più ottimale utilizzo della linea storica prima della conclusione dei lavori.<ref>{{cita|Accordo 2012}}; ratificato dalla Camera il 13 novembre 2013 (317 sì, 115 no, 1 astensione) e dal Senato il 9 aprile 2014 (173 sì, 50 no, 4 astensioni); dal Senato francese il 18 novembre 2013 (334 sì, 13 no).</ref>
===Caratteristiche tecniche del tracciato===
Secondo l'ultimo progetto presentato, sulla nuova linea dovrebbero transitare due tipologie di treni: quelli passeggeri a 220&nbsp;km/h, e quelli merci a 100–120&nbsp;km/h. Queste velocità non qualificano la linea come una reale "[[Treno ad alta velocità|alta velocità]]", per la quale normalmente si intendono treni passeggeri che viaggiano sopra ai 250&nbsp;km/h.
 
Il 24 febbraio 2016 l'accordo è stato integrato da un protocollo addizionale che recepisce l'avvenuta certificazione dei costi, stabilisce la realizzazione per lotti costruttivi e perfeziona il regolamento dei contratti con impegno di adozione di regole antimafia applicabili anche nei cantieri francesi.<ref>A seguito delle ratifiche parlamentari il testo definitivo dell'accordo è diventato la {{Cita legge italiana |tipo = legge |numero = 1 |giorno=5 |mese=1 |anno=2017 |titolo = }}</ref>
Queste velocità sono quelle "massime di progetto", sostenibili solo in alcuni segmenti dell'intera tratta. Vi sono altri segmenti in cui la velocità massima di progetto per i treni passeggeri scende a 160 o a 120&nbsp;km/h, in considerazione delle curve troppo strette, ad esempio nel tracciato attorno alla città di Torino, a causa dei vincoli territoriali presenti.<ref>Si veda ad esempio il progetto preliminare di giugno 2010 per la tratta Settimo–Orbassano–Avigliana</ref> La scelta di realizzare la linea in questa modalità "quasi alta velocità" comporta caratteristiche che implicano costi maggiori rispetto a una linea standard (raggio di curvatura molto ampio, larghezza delle gallerie, distanza fra i due binari, franco di oscillazione delle casse, armamento ferroviario sovradimensionato, binari di manovra più estesi).
Dopo questo ultimo passo il nuovo promotore pubblico può predisporre i capitolati e a partire dalla seconda metà del 2017 bandire le gare d'appalto.
 
=== Tratta nazionale francese ===
Nel complesso, la nuova linea è progettata quasi completamente sottoterra: il "tunnel di base" internazionale è infatti solo una piccola porzione del complesso di gallerie in progetto fra la Francia e Torino. Le gallerie (compresa la porzione di 12,3&nbsp;km in territorio italiano del "tunnel di base") ammonatano a circa 68&nbsp;km su 81&nbsp;km di tracciato, ciò significa che l'84% del percorso avverrebbe in galleria.
 
Dal 1994 ci fu tra lo Stato francese, gli enti locali, la SNCF e altri soggetti terzi, un confronto su varie ipotesi progettuali.<ref>Una sintesi in {{cita|Besson 2016|pp. 264-66}}.</ref> Nel 2011 il progetto, comprendente complessivi {{M|140|u=km}} di nuove linee, venne ridefinito in tre fasi successive:
Per quanto riguarda il percorso in territorio italiano, si ipotizza un lungo tunnel (18,1&nbsp;km) sotto la tangenziale nord di Torino dal raccordo per Milano fino a corso Regina, dove il tunnel svolta sotto il futuro corso Marche fino allo scalo merci di Orbassano. Qui la linea ovviamente riemerge per permettere il carico/scarico merci e si reimmette successivamente in una lunga galleria (18,5&nbsp;km) in parte scavata a cielo aperto e in parte sotto la collina morenica di Rivoli, fino a Chiusa San Michele in val di Susa. Qui sbuca all'aperto per 1,1&nbsp;km e rientra subito nella galleria Orsiera di 19,2&nbsp;km fino a Bussoleno. Dopo un tratto scoperto di 2,8&nbsp;km, la linea si immette nel tunnel di base internazionale di 57&nbsp;km. La pendenza massima del tunnel di base ammonta al 12.5‰.
# realizzazione di una linea mista persone/merci tra [[Chambéry]] e Lione di circa {{M|78|u=km}} con tunnel sotto i massicci di [[Dullin]] e [[L'Épine (Alte Alpi)|l'Épine]];
# realizzazione di una linea merci a grande sagoma tra [[Avressieux]] e [[Saint Jean de Maurienne]] con tre tunnel a canna unica sotto i massicci di [[Prealpi della Chartreuse|Chartreuse]], [[Catena di Belledonne|Belledonne]] e [[Colle del Glandon|Glandon]] per una lunghezza di {{M|62|u=km}} di cui 53 in tunnel;
# raddoppio delle canne e altri interventi.
 
Relativamente alle prime due fasi la dichiarazione di pubblica utilità venne resa al termine della ''enquête publique'' , ovvero una procedura di informazione e consultazione dei cittadini, il 23 agosto 2013. Il costo stimato era di 7,7 mld di euro.<ref>Dati tratti da {{cita|SNCF 2017}}.</ref>
Per quanto riguarda la tratta francese, ad ottobre 2011 sono ancora in corso gli studi per definire quali e di che tipo siano i migliori tracciati. Ciò è dovuto al fatto che in ogni caso le linee francesi ad alta velocità esistenti (TGV) non prevedono il trasporto di merci né si ipotizza di modificarle a questo scopo: dai lavori dell'Osservatorio e dallo stato attuale della progettazione di RFF risulta che la Francia intende realizzare un tracciato solo passeggeri TGV ad alta velocità Lione–Chambery (che quindi non raggiungerebbe il tunnel di base), e un tracciato separato e in parte diverso per le merci Lione–St. Jean de Maurienne. Tale secondo tracciato ovviamente è adatto teoricamente anche al transito di passeggeri, ma a velocità convenzionali.
 
Nel 2013, la commissione governativa ''Mobilité 21'', a cui era stato richiesto di formulare l'ordine di priorità temporale delle opere francesi, propose un differimento dei lavori a dopo l'attivazione della tratta transfrontaliera, salvo diverse indicazioni conseguenti a verifiche quinquennali dello stato d'urgenza.<ref>{{cita|Mobilité 21|p. 57}}.</ref> Tuttavia alle indicazioni della commissione non seguirono determinazioni governative.
A causa delle scelte tecniche effettuate dalla Francia, parlare di "alta velocità Torino-Lione" non è appropriato, in quanto non vi è una reale continuità della linea attrezzata per velocità elevate, e come detto essa è limitata a 220&nbsp;km/h massimi (ovvero con caratteristiche non propriamente di [[alta velocità]]).
 
Nel 2017 la Francia assunse l'impegno di emanare una legge quadro sulla mobilità (LOM), che avrebbe dovuto riconsiderare anche lo stato di necessità e le priorità di realizzazione delle molte infrastrutture di trasporto in progetto in Francia. A tal fine si svolsero consultazioni preparatorie denominate Assises nationales de la mobilité e fu istituito il ''Conseil d'orientation des infrastructures'' (COI) con il mandato di formulare pareri e proposte.
===L'Osservatorio governativo e i Quaderni===
L'Osservatorio per il collegamento ferroviario Torino-Lione è l'organo governativo, istituito con decreto del [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio dei ministri]] del 1 marzo 2006, che si prefiggeva di essere la sede tecnica di confronto di tutte le istanze interessate, con l'analisi delle criticità e l'istruzione di soluzioni per i decisori politico-istituzionali. È tuttora presieduto dal commissario straordinario del Governo arch. Mario Virano ed è composto dai rappresentanti dei ministeri (infrastrutture, trasporti, interno, ambiente e tutela del territorio e del mare, salute, commercio internazionale politiche europee), della [[Piemonte|Regione Piemonte]], della [[Provincia di Torino|Provincia]] e del Comune di [[Torino]], da alcuni Enti locali interessati, da un rappresentante della Delegazione italiana della Commissione intergovernativa italo-francese per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione (CIG) e dai rappresentanti di RFI ed LTF.
 
Al COI venne inoltrata da parte dei 15 parlamentari di Savoia e Alta Savoia e dall'agglomerazione Grand Chambéry la proposta di abbandonare il precedente progetto di una nuova linea mista tra Chambéry e Grenay<ref>La realizzazione della nuova linea, con i tunnel di Dullin e L'Épine, conseguiva nel 2011 a un atto ministeriale che ne disponeva l'ultimazione "al più tardi alla messa in servizio del tunnel di base franco-italiano" (cfr. {{cita news|autore= Ministère de l'écologie, du développement durable, des transports|url= http://www.lyon-turin.info/sites/default/files/files/DM_2011_11_10.pdf|titolo= Décision ministérielle relative aux accès français de la nouvelle liaison ferroviaire Lyon-Turin|data= 10 novembre 2011|urlmorto= sì}})</ref> per realizzare in alternativa un collegamento con tunnel sotto il massiccio della Chartreuse.<ref>{{cita news |url=http://www.transalpine.com/sites/default/files/documents2016/Documents%202017/Pdf%202017/Courrier%20LT_parlementaires%20%20pays%20de%20Savoie_P%20Duron_04-12-17.pdf |titolo=Appello dei parlamentari di Savoia e Alta Savoia al presidente del COI Philippe Duron |data=30 novembre 2017 |accesso=21 gennaio 2019 |dataarchivio=30 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181130202122/http://www.transalpine.com/sites/default/files/documents2016/Documents%202017/Pdf%202017/Courrier%20LT_parlementaires%20%20pays%20de%20Savoie_P%20Duron_04-12-17.pdf |urlmorto=sì }} e {{cita news |autore=Grand Chambéry |url=https://www.grandchambery.fr/actualite/1182/20-lyon-turin-priorite-fret-sous-chartreuse.htm |titolo=Lyon-Turin, priorité Fret sous Chartreuse |data=15 dicembre 2017 |pubblicazione= |accesso=30 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181130202036/https://www.grandchambery.fr/actualite/1182/20-lyon-turin-priorite-fret-sous-chartreuse.htm |urlmorto=sì }}</ref> Per contro, il rapporto COI, pubblicato nel febbraio 2018, suggerì la realizzazione del CFAL di Lione nonché un potenziamento della linea di adduzione nord al nuovo tunnel (linea di Digione). Relativamente agli altri accessi, il COI non ne disconobbe l'utilità, ma ritenne "poco probabile che, prima di dieci anni, ci sia materia per ulteriori studi su questi lavori, che nella migliore delle ipotesi saranno intrapresi dopo il 2038".<ref>{{Cita news|autore=Ministère de la Transition écologique et solidaire |url= https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/sites/default/files/2018.02.01_rapport_coi.pdf |titolo= Rapport du Conseil d'orientation des infrastructures |data=1º febbraio 2018}} p. 83</ref>
L'Osservatorio nasce nel 2006 per discutere i problemi insiti nel primo progetto di LTF della linea (2003) e che furono [[NO TAV|sollevati da tecnici e popolazione]] quando si tentò di iniziare i lavori a [[Venaus]] nel 2005. È diventato operativo dal 12 dicembre 2006, a seguito della riunione del "Tavolo istituzionale" del 9 novembre 2006 e della cosiddetta "riunione di concertazione con i Sindaci della Valle di Susa" del 23 novembre 2006. Trattandosi di una istituzione governativa, l'Osservatorio si riunisce di norma presso la [[Prefettura italiana|Prefettura]] di Torino.<ref>Descrizione dell'Osservatorio presente nei Quaderni</ref>
[[File:Quaderni Osservatorio NLTL.jpg|thumb|350px|right|Alcuni dei "Quaderni" dell'Osservatorio governativo sulla linea Torino-Lione. Si tratta della raccolta degli studi compiuti sul tema.]]
 
Nel corso della discussione del disegno di legge sulle mobilità, il testo è stato integrato da un punto specifico riguardante il collegamento Torino-Lione con riconferma dell'impegno per la sua realizzazione e con la precisazione che "in conformità con gli accordi e i trattati internazionali (Convenzione delle Alpi del 1991, trattati franco-italiani del 2001, 2012 e 2015) il collegamento è considerato nel suo complesso, ovvero il tunnel transfrontaliero fruibile dal 2030 e le tratte di accesso all'opera". Circa queste ultime la legge esprime l'impegno a definirne entro il 2023 le fasi di realizzazione in accordo con gli attori locali e l'Italia nonché a richiedere un coinvolgimento europeo.<ref>{{Cita news |url=https://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=8B449A730374B4EA837B2B9A00622E3E.tplgfr21s_2?cidTexte=JORFTEXT000039666574&categorieLien=id |titolo=Loi n° 2019-428 du 24 décembre 2019 d'orientation des mobilités |lingua=fr}} Rapport annexé, paragrafo III.</ref>
L'Osservatorio ha pubblicato a partire dal maggio 2007 gli studi e le relazioni effettuate in merito allo stato di fatto locale ed internazionale del territorio e delle vie di comunicazione, alle modalità di trasporto (ferroviario, stradale ecc) ed alla nuova linea. Tali studi sono stati raccolti nei cosiddetti "Quaderni dell'Osservatorio" che sono i seguenti:
 
Alle richieste formulate dai promotori dell'emendamento ha ottemperato una decisione ministeriale che impegna SNCF a definire gli investimenti necessari per la realizzazione delle vie di accesso, sia che si tratti della modernizzazione della rete esistente sia che si tratti della creazione di nuove linee. Contemporaneamente è stato istituito un ''Comité de pilotage'' a presidenza prefettizia incaricato della valutazione delle proposte e della sostenibilità finanziaria del programma.<ref>{{cita news|autore=Ministère de la Transition écologique et solidaire |url= https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/ligne-nouvelle-lyon-turin-elisabeth-borne-lance-programme-detudes-realisation-des-acces-francais |titolo= Ligne nouvelle Lyon-Turin: Elisabeth Borne lance le programme d'études pour la réalisation des accès français |data=8 aprile 2019 }}.</ref> L'11 dicembre 2020, SNCF ha formulato 5 diverse ipotesi progettuali con relative stime dei costi.<ref>I progetti hanno un costo che varia da 4,8 a 6,7 miliardi; cfr.{{Cita news |url=https://www.ledauphine.com/transport/2021/01/22/lyon-turin-cinq-scenarios-pour-les-acces-francais |titolo= Cinq scénarios pour les accès |editore=Le Dauphiné |data=22 gennaio 2021}}</ref> Nelle sedute del comitato di pilotaggio l’attenzione si è concentrata su tre di essi, compatibili con la dichiarazione d’utilità del 2013. Nel dicembre 2024 la scelta del Governo dello scenario di realizzazione della prima fase degli accessi è caduta sul tunnel sotto il massiccio della Chartreuse e Belledonne, anziché attraverso le valli; tale scenario è il più veloce ma anche il più costoso, e prevede una capacità di trasporto merci fino a 28 milioni di tonnellate all'anno.<ref>{{Cita news |url=https://www.francebleu.fr/infos/transports/lyon-turin-le-trace-grand-gabarit-avec-de-nouveaux-tunnels-retenu-pour-les-voies-francaises-3881890?fbclid=IwY2xjawHEP-JleHRuA2FlbQIxMAABHaQ4CAgjCjPoBdAM1ZX440V1J-zjjsfL6CgsdU7cq97LjO8Nj5s_26yPRQ_aem_SDI_nx7kiZ1DGFJLxVmBew |autore=autore=De Jonathan Landais |titolo=Lyon-Turin : le tracé "grand gabarit", avec de nouveaux tunnels, retenu pour les voies françaises |editore=France bleu |data=9 dicembre 2022}}</ref>
* Quaderno 1: "Linea Storica (tratta di valico)"
* Quaderno 2: "Scenari di traffico - Arco Alpino"
* Quaderno 3: "Linea Storica (tratta di valle) e Torino (valutazioni preliminari sul nodo)"
* Quaderno 4: "Intermodalità Centri logistici e Autostrade ferroviarie"
* Quaderno 5: "Valutazione dei progetti (esternalità e ricadute territoriali, costi e benefici, finanza di progetto)"
* Quaderno 6a: "Territorio (basi conoscitive)"
* Quaderno 6b: "Territorio (nodo di Torino)"
* Quaderno 7: Atti del "seminario di Pracatinat 26-29 giugno 2008: Punti di accordo per la progettazione della nuova linea e per le nuove politiche di trasporto per il territorio" + Appendice (Potenzialità del nodo ferroviario di Torino)
 
=== Ultima fase progettuale italiana: la nuova cantierizzazione (2017) ===
È in previsione l'uscita di un ulteriore Quaderno riguardante la nuova controversa analisi costi-benefici 2011. Tutti i quaderni sono pubblicati sia in formato cartaceo, sia in formato PDF liberamente scaricabile da diversi siti istituzionali; sono redatti in lingua italiana e francese. L'utilizzo dei testi, delle tavole e delle tabelle è libero, a condizione di citare la fonte.<ref>Tale dicitura relativa al copyright è riportata nei Quaderni stessi.</ref>
 
La delibera CIPE del 2015, autorizzante la progettazione esecutiva dei lavori della tratta internazionale, lato italiano, prescriveva lo studio di "una localizzazione alternativa dei cantieri in funzione delle esigenze di sicurezza delle persone e nel rispetto delle esigenze operative dei lavori" richiedendo inoltre di quantificare i costi di “qualificazione dei suddetti cantieri quali siti di interesse strategico.<ref>Prescrizione n. 235 in Delibera CIPE n. 19, 20.2.2015 (Approvazione progetto definitivo); pubbl. G.U. n. 181, suppl. ord. 45, 6.8.2015.</ref> {{CN|Ciò per evitare i costi di presidio di un secondo cantiere, stante il perdurare di azioni di disturbo da parte degli oppositori.}}
I lavori dell'Osservatorio hanno portato a una revisione del progetto di RFI-LTF del 2003, e all'elaborazione del progetto preliminare del 2010: il tracciato della linea nella bassa Val di Susa è stato spostato dalla sponda sinistra alla sponda destra della [[Dora Riparia]], evitando così il traforo sotto al [[Monte Musinè]] - montagna con una grande e storicamente documentata concentrazione di amianto - e introducendo il tunnel dell'Orsiera; inoltre, è stato incluso nel tracciato lo scalo merci di Orbassano, che nel progetto originario era tagliato fuori dal percorso della linea.<ref>[http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_04/tutte-le-modifiche-al-percorso-originario-virginia-piccolillo_e215d7a0-65ce-11e1-be51-f4b5d3e60e3d.shtml ''Tutte le modifiche al percorso originario'']. [[Corriere della Sera]]. 4 marzo 2012.</ref><ref>[http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=2152 ''No TAV o no TIR? - Intervista a Mario Virano'']. Una città. Luglio 2011.</ref> Il tracciato del tunnel di base, che attraversa anch'esso aree note per la presenza di uranio ed amianto, è rimasto sostanzialmente invariato. Inoltre, anche le caratteristiche generali della linea, ritenute da alcuni tecnici dell'Osservatorio "irragionevoli",<ref name="Quaderno7-FARE"/> e comunque non necessarie per i progetti TEN-T europei<ref name="mappaTENT"/><ref name="pp6-europa"/> sono rimaste invariate. Per tali motivi i lavori dell'Osservatorio sono stati oggetto di critiche in merito alla contraddittorietà di alcune conclusioni e alcuni rappresentanti tecnici delle istituzioni locali hanno abbandonato l'Osservatorio prima del termine dei lavori. Secondo Angelo Tartaglia, dalla fine del 2009 "il governo decise di escludere dall’Osservatorio le amministrazioni comunali che non dichiarassero a priori di accettare l’opera."<ref>Dichiarazione del prof. Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino e membro dell'Osservatorio, riportata nella [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/tartaglia_Lettera%20Monti_032012.pdf lettera al presidente Monti del 4 marzo 2012]</ref><ref>Il Fatto Quotidiano - [http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/03/alta-velocita-al-tavolo-col-governo-solo-i-comuni-pro-tav-cari-alla-maggioranza/108692/ Alta velocità, al tavolo col governo solo i comuni pro-Tav cari alla maggioranza]</ref> L'Osservatorio è in ogni caso di un organo ufficiale di diretta emanazione del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo Italiano]].
 
Ne è seguita la decisione di localizzare a [[Chiomonte]], anziché a Susa, il cantiere di scavo del tunnel di base, potenziando il preesistente. Ma visto che il luogo non è direttamente collegabile alla ferrovia, il progetto contempla la realizzazione di una rampa di accesso all'autostrada per il trasporto su camion dei materiali di scavo nell'area di Salbertrand. Qui si prevede la trasformazione del 60% del materiale in rivestimenti di calcestruzzo per il tunnel di base, mentre la rimanenza dovrebbe essere trasferita su rotaia in altri siti di conferimento. È inoltre prevista a Chiomonte la realizzazione di una nuova discenderia, perpendicolare all'asse del tunnel di base, a sostituzione del già previsto pozzo di ventilazione di Val Clarea. Nel tunnel geognostico è a progetto la realizzazione di nicchie per lo stoccaggio dei detriti contenenti minerali amiantiferi.<ref>La nuova cantierizzazione è approvata e descritta dalla delibera CIPE n. 67, 7.8.2017 (Autorizzazione alla realizzazione per lotti costruttivi e all'avvio del 1º e del 2º lotto); pubbl. G.U. n. 19, 24.01.2018.</ref>
===L'Europa e i corridoi transeuropei TEN-T===
 
=== Il cambio di rotta governativo: pausa e ripresa del progetto (2018-2019) ===
L'Europa non prevede la realizzazione fra Torino e Lione di una linea completamente nuova e ad alta velocità<ref name="mappaTENT"/> né pertanto vincola necessariamente i finanziamenti a queste caratteristiche, in quanto l'obiettivo è l'uniformità di sagome, alimentazioni, sistemi di sicurezza e segnalamento, e non la tipologia delle linee.<ref name="standardTEN-T"/>
{| class="wikitable" style="float:right; margin: 1em; font-size:90%"
|-
!colspan=9|Progetto di percorso
|-
{{Percorso_fer3|||STR+l|||[[LGV Rhône-Alpes]] da [[LGV Sud-Est]]}}
{{Percorso_fer3|||BHF||'''[[Stazione di Lione Saint Exupéry TGV|Aeroporto Lyon-Saint-Exupéry]]'''}}
{{Percorso_fer3||exCONTg|STR|||da [[Stazione di Lione-Perrache|Lyon Perrache]]}}
{{Percorso_fer3||xKRZo|xABZgr|||LGV Rhône-Alpes da [[Valence (Drôme)|Valence]]}}
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{{Percorso_fer3|xKRZ+xlr|eABZql|ABHFgr+r||[[Montmélian]]|[[Ferrovia Grenoble-Montmélian|Linea]] da [[Grenoble]]}}
{{Percorso_fer3|extSTR2a|extSTRc3|LSTR}}
{{Percorso_fer3|extSTRc1|extSTR+4e|LSTR}}
{{Percorso_fer3||xKRWg+l|KRWr}}
{{Percorso_fer1|BHF||[[Stazione di Saint-Jean de Maurienne-Vallée de l'Arvan|Saint-Jean-de-Maurienne-Arvan]]}}
{{Percorso_fer1|xABZgl|||[[Ferrovia Culoz-Modane]] da [[Modane]]}}
{{Percorso_fer1|extSTRa||}}
{{Percorso_fer1|extSTR|||[[Tunnel di base del Moncenisio]]}}
{{Percorso_fer1|xtZOLL|||[[Confine tra Francia e Italia|Confine]] [[Francia]]–[[Italia]]}}
{{Percorso_fer1|extSTRe||}}
{{Percorso_fer1|xABZg+r|||[[Ferrovia del Frejus|Ferrovia Torino-Modane]] da [[Modane]]}}
{{Percorso_fer1|STR|||per [[Torino]]}}
|}
Il 1º giugno 2018, a seguito delle elezioni politiche, s'insediava il [[Governo Conte I|Governo presieduto da Giuseppe Conte]] nel cui "contratto di governo" si ribadiva l'impegno a ridiscutere integralmente il progetto.<ref>{{Cita news|url= https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/18/governo-m5s-lega-il-contratto-di-governo-versione-definitiva-del-testo/4364587/|titolo= Contratto per il Governo del cambiamento |pubblicazione= Il Fatto Quotidiano |data=18 maggio 2018|p = 50}}</ref> Tale indicazione si concretizzava in una sospensione della pubblicazione dei bandi onde consentire una [[Analisi costi-benefici|Analisi Costi Benefici]] a cura di soggetti terzi e non degli stessi promotori dell'opera come quella del 2011 al fine di verificare i costi previsti e l'utilità del progetto.<ref>{{Cita news|url= https://www.ferpress.it/toninelli-tav-condivisione-borne-analisi-costi-benefici/|titolo= Toninelli: su TAV condivisione con Borne su analisi costi benefici |pubblicazione= FerPress |data=12 novembre 2018}}; {{Cita news|autore= Claudio Del Frate |titolo= Toninelli e la Tav: «Nessun avanzamento, per noi sarebbe atto ostile»|pubblicazione=Il Corriere della Sera|data=18 luglio 2018}}</ref>
 
La commissione incaricata dell'Analisi costi e benefici dal ministro, presieduta dall'economista dei trasporti Marco Ponti, ha consegnato la relazione finale l'11 febbraio 2019.<ref>Si veda {{Cita|Ponti 2019}}.</ref> Contestualmente, una relazione tecnico-giuridica dell'Avvocatura di Stato ha definito i costi fino a quel momento sostenuti per la realizzazione del progetto e gli scenari ipotizzabili in caso di recesso da parte italiana.<ref>Si veda {{cita|Pucciariello 2019}}.</ref> A differenza dall’analisi del 2011, il bilancio della nuova risulta fortemente sfavorevole, con un saldo negativo di 7,8 miliardi di euro (a costo completo 8,7 miliardi di euro).<ref group="N">L’analisi, per metodologia propria, valuta il progetto nella sua globalità e, non trattandosi di un’analisi finanziaria, non tiene pertanto conto della ripartizione dei costi tra Italia, Francia e UE.</ref>
La linea Torino-Lione si inserisce infatti come "ferrovia ordinaria" nell'originario "corridoio 5", definito dall'[[Unione europea]] insieme a molti altri sul territorio del continente. È cioè un'opera che, come altre di tipo sia autostradale che ferroviario presenti nella medesima zona, può entrare a far parte della rete ''Trans-European Network - Trasporti'' (TEN-T) definita negli anni '90.
 
Il documento è stato immediatamente notificato alle autorità francesi e UE, da cui non sono immediatamente pervenute repliche ufficiali.<ref>{{Cita news|url=https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-02-06/tav-salvini-bizzarro-che-parigi-veda-analisi-costi-benefici-e-io-no-111406.shtml |titolo=Tav, la Commissione Ue ha ricevuto l’analisi costi-benefici. Tensione Salvini-Di Maio|pubblicazione=Il Sole24Ore |data=6 febbraio 2019}}; >{{Cita news|url=https://www.iltempo.it/politica/2019/03/22/news/macron-gela-conte-sulla-revisione-della-tav-rivedere-l-opera-non-ho-tempo-da-perdere-1121292/ |titolo=Macron gela Conte sulla revisione della Tav. "Rivedere l'opera? Non ho tempo da perdere" |pubblicazione=Il Tempo |data=22 marzo 2019}}</ref>
In generale, tali corridoi non devono necessariamente essere ferrovie, né tanto meno ferrovie ad alta capacità/velocità: si tratta infatti, secondo l'Unione europea, di ammodernare o realizzare infrastrutture di trasporto che permettano un transito fluido e privo di impedimenti tecnici per merci e passeggeri. Per quanto riguarda le ferrovie, questo significa che esse devono soprattutto avere, lungo tutto il "corridoio", le stesse "sagome standard" in uso internazionalmente e la stessa tipologia di binari (scartamento). È inoltre preferibile che vi siano gli stessi sistemi di segnalazione ed emergenza e la medesima alimentazione elettrica in modo da garantire che i treni di un paese possano transitare sulle linee di un altro; questo problema può essere superato anche utilizzando treni più evoluti (ad esempio politensione) anziché intervenendo a modificare le linee ferroviarie.
L’analisi non è stata condivisa da un sesto membro della commissione, che ha prodotto una propria relazione, e da diversi esponenti del mondo accademico, che ne hanno criticato soprattutto le scelte metodologiche.<ref>Le motivazioni di dissenso del commissario Pierluigi Coppola sono rese dalla {{cita news |url=https://www.lavoripubblici.it/documenti2019/lvpb1/Nota-sulla-Analisi-costi-benefici_P.Coppola.pdf |titolo= Nota sulla Analisi costi-benefici del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione |pubblicazione=Lavori Pubblici |data=24 gennaio 2019}}. Ampia rassegna di valutazioni di accademici, tecnici ed esperti in {{cita| Quaderno 14|pp. 32-157}}. Un confronto tecnico fra le due ACB è offerto da [https://www.scienzainrete.it/articolo/tav-torino-lione-analisi-costi-benefici-confronto/fabio-pasquali/2019-03-24 qui].</ref>
 
Non essendo seguite all’analisi determinazioni governative immediate (anche per la forte divergenza di valutazioni tra le due forze di Governo) un ulteriore protrarsi della pausa avrebbe determinato la perdita dei contributi europei programmati. Se non che, dopo un'interlocuzione con il Governo, l’11 marzo il consiglio di TELT ha deciso "all’unanimità di dare corso alle procedure di gara relative ai lavori in Francia per il tunnel di base, per un importo stimato di 2,3 miliardi di euro, tenendo conto delle indicazioni ricevute dai due Stati". A seguito di richiesta italiana TELT "conferma che gli avvisi di avvio delle gare contengono l'esplicitazione della facoltà di interrompere senza obblighi e oneri la procedura in ogni sua fase".<ref>{{Cita news|url= https://www.ferpress.it/toninelli-tav-condivisione-borne-analisi-costi-benefici/|titolo= Toninelli: su TAV condivisione con Borne su analisi costi benefici |pubblicazione= FerPress |data=12 novembre 2018}} ; {{Cita news|autore= Claudio Del Frate |titolo= Toninelli e la Tav: «Nessun avanzamento, per noi sarebbe atto ostile»|pubblicazione=Il Corriere della Sera|data=18 luglio 2018}}</ref>
Le caratteristiche di "ordinarietà" dell'asse sono state ribadite dall'Unione europea anche nel 2004, quando il "corridoio 5 Lisbona-Kiev"<ref name="Portogallo">Il governo del Portogallo il 22 marzo 2012 ha annunciato l'abbandono del progetto del cosiddetto "Corridoio 5 Lisbona-Kiev", per il quale era prevista la realizzazione di 150 km di linea AV Lisbona-Madrid; è stato pertanto annullato l'appalto di 1,4 miliardi di euro aggiudicato nel 2010 ([http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/economia/2012/03/22/visualizza_new.html_155049162.html ANSA])</ref> è stato sostituito (accorciandolo) dal nuovo "progetto prioritario 6 Lione-confine ucraino".<ref name="accorciamento5-6"/> Il progetto ha una lunghezza complessiva di 1.638&nbsp;km e attraversa Francia, Italia, Slovenia e Ungheria. Sarà usato per il trasporto sia di passeggeri sia di merci, e secondo i piani di realizzazione dovrebbe essere completato fra il 2020 e il 2023. Comprende, per scelta autonoma di alcuni paesi, circa 750&nbsp;km di linee ad alta velocità/alta capacità oltre a sezioni di linee tradizionali migliorate e potenziate, principalmente in [[Slovenia]] e in [[Ungheria]].<ref>[http://ec.europa.eu/transport/infrastructure/ten-t-implementation/priority-projects/european-coordinators/doc/progress_report_longer_version_18jan2011_final2.pdf Priority Projects 2010 - A Detailed Analysis] dicembre 2010</ref><ref>[http://tentea.ec.europa.eu/images/maps/progress_report_may2010ongoing_projects_20100527_big.jpg Trans-European Transport Network - Progress on Priority Axes - May 2010]</ref>
La pausa non coinvolgeva tuttavia i lavori geognostici in corso sul lato francese e gare per appalti minori.<ref>Le imprese interessate hanno fatto pervenire le dichiarazioni entro la scadenza del 28 maggio e a esse dovrà seguire "la fase di analisi per selezionare le imprese ammesse a presentare un’offerta" e infine, previo assenso delle istituzioni italiane e francesi, gli appalti {{Cita news|url= http://www.telt-sas.com/it/termine-avis-marches-2019//|titolo= Avis de marchés: scaduto il termine per le candidature|pubblicazione= Comunicato stampa di TELT |data=28 maggio 2019}}</ref>.
 
Il 23 luglio una dichiarazione pubblica del Presidente del Consiglio ha posto termine al periodo di sospensione. Dopo aver premesso che l’impatto finanziario è mutato per la disponibilità della Commissione europea a incrementare il contributo e che un’interlocuzione in corso con la Francia potrebbe condurre a una revisione del riparto delle quote, Giuseppe Conte ha affermato: "Alla luce di questi nuovi finanziamenti comunitari non realizzare il TAV costerebbe molto più che completarlo. […] Questa è la posizione del Governo ferma restando la piena sovranità del Parlamento".<ref>Video della dichiarazione in {{Cita news |url=https://www.ilmessaggero.it/politica/conte_tav_diretta_oggi_ultime_notizie-4636276.html |titolo=Conte, sì alla Tav |pubblicazione= Il Messaggero.it |data=23 luglio 2019}}.</ref> Il Senato ha espresso un parere il successivo 7 agosto approvando quattro mozioni favorevoli al progetto e respingendone una quinta, contraria.<ref>Cfr. {{Cita news |url=https://www.senato.it/3818?seduta_assemblea=2401 |titolo=Resoconto stenografico di seduta |data=7 agosto 2019}}.</ref>
La decisione di realizzare una nuova linea ferroviaria ad alta velocità/capacità non è dunque dettata dall'Europa, ma costituisce una scelta politica dell'Italia e in parte della Francia. In effetti la stessa Francia parrebbe intenzionata a realizzare una eventuale linea [[TGV]] (alta velocità) fino a [[Chambery]], e non fino all'Italia; è quindi prevista una linea separata per il trasporto merci, con caratteristiche da definire, che raggiunge il tunnel di base e l'Italia.
 
Nel settembre 2019 è stata completata, dopo tre anni di scavo, una galleria geognostica di 9 km, nell'asse e del diametro di una delle due canne del futuro tunnel di base, che dalla discenderia di Saint-Martin-La-Porte raggiunge quella di La Praz.<ref>{{cita|TELT Saint Martin La Porte}}.</ref><ref>{{Cita news |url=https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2019/09/23/tav-federica-abbatte-ultima-parete-roccia_Bc45nDxSuPQBYQcplkKu0H.html |titolo=Tav, 'Federica' abbatte ultima parete di roccia |editore=ADN Kronos |data=23 settembre 2019}}</ref>.
===Dati di progetto: il traffico attraverso le Alpi===
[[File:Dati traffico merci Alpinfo 94-04.png|thumb|right|300px|I dati reali di traffico rilevati dal bollettino Alpinfo-CAFT nel 1994, 1999 e 2004. Tabella tratta dal Quaderno 2, pag 13.]]
Il traffico merci attraverso tutto l'arco alpino è stato oggetto degli studi raccolti nel 2° Quaderno dell'Osservatorio, cui si riferiscono tutti i dati riportati nel seguito.
 
=== Avanzamento del progetto dal 2020 in poi ===
Secondo i tecnici dell'Osservatorio<ref>Quaderno 2, pag 10</ref>, il tema della valutazione della domanda di traffico rappresenta un nodo essenziale. I volumi attesi di traffico e la loro distribuzione tra i diversi modi di trasporto costituiscono un elemento decisivo ai fini della valutazione dei tempi e dei modi del potenziamento del corridoio ferroviario Torino-Lione.
Nello studio della domanda di traffico, l'analisi è stata estesa all'intero arco alpino, in quanto il valico del Frejus deve essere considerato all'interno di un sistema di punti di accesso che permettono l'attraversamento delle Alpi in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia e il suo ruolo non può che essere valutato in un quadro d'insieme di carattere generale.
 
A causa di ritardi dovuti al precedente blocco politico, all'[[Epidemia di Covid-19|epidemia di COVID-19]] e probabilmente a una sottovalutazione dei tempi procedurali da parte di Telt (che aveva dichiarato più volte imminente la conclusione delle gare), l’appalto dei lavori maggiori non si è svolto nei tempi previsti dal ''Grant Agreement 2015''. Tuttavia, in relazione alla natura di questi ritardi, l’UE ha concesso una proroga al 2022 delle scadenze dei finanziamenti.<ref>{{Cita news|autore=TELT|url=https://www.telt-sas.com/it/italia-e-francia-hanno-firmato-lamendment-al-grant-agreement-finanziamento-ue-fino-al-2022/|titolo=Prolungato al 31 dicembre 2022 il programma del Grant Agreement |data=15 aprile 2020}}</ref>
Riguardo all'importanza della valutazione del traffico presente e futuro, va inoltre ricordato che lo stesso accordo internazionale Italia Francia del 2001 evidenzia come l'entrata in esercizio della nuova linea debba avvenire in concomitanza con il raggiungimento della saturazione della linea storica.
 
Nel 2020 sono stati aggiudicati o eseguiti lavori minori sia sul lato francese che su quello italiano.<ref group="N">In Italia completato l'allargamento del cantiere Chiomonte, affidati i lavori per le nicchie nel tunnel di Chiomonte che consentiranno il transito bidirezionale dei mezzi, avviate le attività a Salbertrand, località che tuttavia richiederà tempi di risanamento più lunghi di quelli previsti a causa del materiale inquinante ivi abbandonato in anni precedenti; in Francia proseguimento dello scavo in tradizionale del tunnel di S. Martin La Porte, nuovo ponte ferroviario sulla strada René-Cassin, consolidamento delle dighe sull’Arc, assegnamento dell'appalto per i pozzi di ventilazione del tunnel di base. Cfr. {{cita news|autore=TELT| url= https://www.telt-sas.com/it/cronologia-dei-lavori/?lang=it |titolo= Cronologia dei lavori |data= consultato il 10 novembre 2011}})</ref>
A tal fine, sono stati consultati sia studiosi esperti in materia, sia operatori del settore trasportistico.
L’appalto dei lavori del tunnel di base sul lato francese è stato aggiudicato da Telt, il 7 luglio 2021, a tre raggruppamenti internazionali d’imprese. Si tratta dei lotti 1 ({{M|22|u=km}} tra Modane e l’Italia), 2 ({{M|23|u=km}} tra Saint-Martin-la-Porte e Modane), 3 (tratta tra il portale di ingresso a Saint-Julien-Montdenis e Saint-Martin-la-Porte) del rispettivo valore di 1,47 miliardi, 1,43 miliardi, 228 milioni di euro. I tempi di lavoro previsti sono rispettivamente di 72, 65, 70 mesi<ref>{{Cita news|autore=TELT|url=https://www.telt-sas.com/it/assegnati-a-tredici-imprese-internazionali-lavori-per-48-km-di-tunnel-di-base/|titolo=Assegnati a tredici imprese internazionali lavori per 48 km di tunnel|data=7 luglio 2021}}</ref> e gli scavi su quest'ultimo, il lotto 3, sono iniziati l'8 dicembre 2022.<ref>{{Cita news |url= https://www.ansa.it/piemonte/notizie/2022/12/08/tav-cominciato-oggi-scavo-tunnel-base-in-francia_f0adc627-83d9-4640-ba86-c1bd71d260d0.html |titolo=Tav: cominciato oggi scavo tunnel base in Francia
Telt, fase nuova per sezione transfrontaliera ferrovia |editore=ANSA |data=8 dicembre 2022}}</ref>
L’appalto dei lavori del tunnel di base sul lato italiano è stato aggiudicato da Telt nell'agosto 2023.<ref>{{Cita news |url= https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/08/31/torino-lione-gara-a-cordata-itinera-ghella-s.batignolles_2166f0d6-c16a-4835-8e9e-961b9edf7c38.html |titolo=Torino-Lione: gara a cordata Itinera, Ghella, S.Batignolles |editore=ANSA |data=31 agosto 2023}}</ref> Si è completata in questo modo l'assegnazione di tutti i lavori per la realizzazione dei {{M|57,5|u=km}} del tunnel ferroviario sotto le Alpi cofinanziato da Europa, Francia e Italia.
 
== Aspetti tecnici ==
====Merci: dati di traffico reali "Alpinfo" e modello previsionale "LTF"====
La giustificazione della nuova linea è stata basata sul modello di traffico previsto per il futuro. Tale modello è stato redatto dalla medesima [[Lyon Turin Ferroviaire|LTF]], società promotrice della linea, ed è stato aggiornato più volte: la prima versione è basata sui dati dell'indagine CAFT (''Cross Alpine Freight Transport'') riportata dal rapporto ''Alpinfo''<ref>''Alpinfo'' è un bollettino riportante i dati di traffico transalpino e pubblicato dall'[http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it ufficio federale dello sviluppo territoriale svizzero]. È ritenuto la fonte più autorevole per quanto riguarda i dati in oggetto ed è alla base di gran parte di studi e analisi sui traffici alpini.</ref> del 1999, la seconda (2006) su dati Alpinfo-CAFT del 2004. Peraltro, esistono anche dati Alpinfo-CAFT 1994, non presi in considerazione da LTF.
 
=== La NLTL nel contesto europeo ===
I dati del traffico merci verso la Francia, riportati nel bollettino ''Alpinfo'', mostrano per quanto riguarda le strade un tasso di crescita annuo del 2,2% fra il 1994 e il 1999 e dello 0,15% fra il 1999 e il 2004; per quanto riguarda le ferrovie, si è registrato un traffico in netto aumento fra il 1994 e il 1999, con un tasso di crescita annuo dell'8,9%, a cui ha fatto seguito un ancor più netto calo fra il 1999 e il 2004 (-13,2% annuo).
Nel 2004 la NLTL fu inglobata nel Progetto prioritario europeo n. 6 inizialmente asse ferroviario Lione-frontiera ucraina denominato "corridoio 5".<ref name="pp6-europa">{{cita |Parlamento Europeo 2004|p. 32}}.</ref> A sua volta questo tracciato era concepito come parte di un corridoio più esteso, "[[Corridoi paneuropei|paneuropeo]]", che nelle ipotesi formulate alle conferenze di Creta (1994) e di Helsinki (1997) si estendeva fino a Kiev. Successivamente la politica comunitaria si limitò a definire corridoi "transeuropei", inquadrati nella [[Reti transeuropee dei trasporti|Trans-European Network-Trasporti]] (TEN-T).<ref>Per il corridoio di riferimento cfr. {{cita |TEN-T priority axes 2005|p. 24}}.</ref> Così, il corridoio inglobante la NLTL risulterà esteso da [[Lisbona]] al confine ucraino. Il prolungamento verso il Portogallo doveva essere utile al trasporto veloce viaggiatori, al quale l'UE attribuiva a quel tempo un'attenzione privilegiata; tuttavia i lavori di realizzazione della linea AV Madrid-Lisbona furono abbandonati nel 2012 in seguito alle direttive di austerità imposte al Portogallo da UE e FMI. Nel ridisegno 2011 della Ten-T il Portogallo è stato collegato al corridoio 7, "Atlantico" mentre il vecchio corridoio 5 è stato trasformato nel corridoio "Mediterraneo", n. 3, esteso dall'estremo sud della Spagna al confine ucraino. La sezione iberica del corridoio utilizza per il trasporto passeggeri la linea AV Barcellona-Madrid-Siviglia e per il trasporto merci la linea litoranea, di cui è in corso l'adeguamento ai parametri della Ten-T, fino al porto commerciale di [[Algeciras]].
Complessivamente, dal 1994 al 2004, vi è stato un aumento dell'1,2% annuo sulle strade, e un calo del 2,8% annuo sulle ferrovie. Il traffico verso la Svizzera nello stesso periodo è invece aumentato del 7,3% sulle strade e del 2,3% sulle ferrovie, mentre verso l'Austria l'aumento è stato rispettivamente del 4,6% e del 2,1%.<ref>dati Alpinfo 1994-2004 riportati nel 2° Quaderno.</ref>
[[File:Modello LTF traffico merci 2030.png|thumb|right|200px|Traffico ferroviario merci al 2030 sulla nuova linea Torino-Lione secondo i risultati del modello di calcolo di LTF. I valori non comprendono i tonnellaggi (9.5Mt) dell'autostrada ferroviaria. Sono evidenziati i quantitativi relativi al cosiddetto "corridoio 5" Lisbona-Kiev.]]
Il modello previsionale LTF prende in considerazione solo alcuni valichi dei molti analizzati da Alpinfo: tre valichi in Francia (Ventimiglia, Monte Bianco e Modane-Frejus), due in Svizzera (Gottardo e Lotschberg), due in Austria (Brennero e Tauern) nonché alcuni valichi di rilevanza relativamente minore sul versante alpino nord-occidentale (Monginevro, San Bernardino).
 
Il ridisegno della Ten-T, che attribuisce particolare rilevanza al trasporto merci, precedeva l'istituzione della rete ferroviaria centrale, articolata in 9 corridoi interoperabili e interconnessi, utile a servire le molteplici rotte di traffico.<ref group="N">A partire dai regolamenti UE del 2013 (n. 1315 sulla nuova rete transeuropea e n. 1316 "meccanismo per collegare l'Europa") non si parla più di progetti prioritari, ora inglobati nei corridoi della rete centrale. Sulla nuova politica dei trasporti UE si veda {{cita pubblicazione |titolo=Trasporti: la nuova politica infrastrutturale dell'UE |url=http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-948_it.htm |data=17 ottobre 2013}}</ref>
Per prevedere il traffico futuro sulla linea Torino-Lione, il modello LTF opera in tre fasi:
La "rete centrale" (''core''), distinta da quella "globale" (''comprehensive''), comprende linee AV per il trasporto passeggeri e linee convenzionali riadattate per il trasporto di persone e/o di merci in conformità a parametri di prestazione (velocità, capacità di traino, profili) e specifiche tecniche di interoperabilità comuni.<ref>Cfr. {{Cita news|autore= Commissione Europea |url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52011PC0650R(02)&from=IT|titolo=Orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti |data=2011}}</ref>
# previsione della produzione ([[Prodotto interno lordo|PIL]]) e dello scambio di merci (traffico);
# distribuzione del traffico secondo le diverse modalità di trasporto (strada, ferrovia...) ovvero "ripartizione modale";
# distribuzione di questo traffico attraverso i diversi valichi.
 
=== Specifiche tecniche d'interoperabilità e di sicurezza ===
Si tratta quindi di una previsione non basata solo sui semplici dati storici, ma anche sulle interrelazioni reciproche fra le infrastrutture stradali e ferroviarie esistenti, sulle economie indotte ed indirette, nonché sui rapporti macroeconomici fra nazioni.
Per facilitare il trasporto su rotaia l'UE promuove l'adeguamento delle linee alle caratteristiche del nuovo sistema ferroviario comunitario e in particolare della rete centrale che richiede a tutte le sue articolazioni medesime specifiche tecniche (per esempio: sagoma, carico assiale, velocità della linea e lunghezza del treno), perché un treno possa circolare senza incontrare tratte incompatibili con gli standard di prestazione comuni.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Commissione Europea |titolo=Mobility and Transport: "Interoperability"|url=https://ec.europa.eu/transport/modes/rail/interoperability/interoperability_en }}</ref><ref>{{Cita|Mediterranean Corridor|p. 8}}.</ref>
 
Per quanto riguarda NLTL il tunnel di base è considerato il principale collegamento mancante per il miglioramento del collegamento tra l'Europa sud occidentale e quella centrale/orientale.<ref>{{Cita|Mediterranean Corridor|p. 9}}.</ref> La sua costruzione permetterebbe il transito di treni con massa trainabile fino a {{M|2000|ul=t}}, lunghezza fino a {{M|750|ul=m}} e [[sagoma limite]] P/C 80 anziché P/C 45 (questo consentirebbe di caricare camion e semirimorchi di altezza fino a {{M|4,2|u=m}}), considerati dagli operatori di settore necessari per adeguarsi agli standard europei e per rendere competitiva l'intermodalità.<ref name="prescrizione 1462"/><ref>{{Cita web|url=https://www.logisticamanagement.it/it/articles/20160225/adeguarsi_agli_standard_europei_per_far_decollare_l_intermodale|titolo=Adeguarsi agli standard europei per far decollare l'intermodale|data=25 febbraio 2016|accesso=12 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita testo|autore=Paolo Foietta|titolo=Ratifica ed esecuzione dell'accordo tra il governo della Repubblica Italiana e il governo della Repubblica Francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del protocollo addizionale, con allegato, sottoscritto a venezia l'8 marzo 2016, con annesso regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016|data=13 dicembre 2016|url=http://veritav.net/wp-content/uploads/2016/12/20161213_AUDIZIONE_Commissione_affari_esteri_cam_dep.pdf}}</ref><ref>{{Cita testo|url=https://ec.europa.eu/inea/sites/inea/files/2014-eu-tm-0401-m.pdf|titolo=Cross Border Section of the New Lyon-Turin Rail Link - Mont Cenis Base Tunnel (TBM)|lingua=en|editore=European Commission}}</ref>
La previsione della produzione/scambio di merci si basa su due ipotesi assunte a priori:
* aumento annuo del [[prodotto interno lordo]] dal 2004 al 2020 dell'1,8% all'anno per l'Europa Occidentale, del 3,0% per i paesi dell'Europa dell'Est e del 4,3% per la Turchia e la ex-Jugoslavia. Dal 2020 al 2050, aumento del PIL dell'1,5% (2% per ex-Jugoslavia e paesi dell'Est);
* dal 2004 al 2050, ad ogni punto di aumento del PIL corrisponde un aumento di traffico merci di 1,2-1,5 volte.
 
Alle nuove specifiche tecniche e agli standard di prestazione europei sono già adeguati i tunnel di base transalpini svizzeri ([[tunnel di base del Lötschberg|Lötschberg]], [[Galleria di base del San Gottardo|Gottardo]], [[Galleria di base del Monte Ceneri|Ceneri]]) e i progetti dei tunnel in corso di realizzazione in Austria ([[Galleria di base del Brennero|Brennero]], [[Galleria di base del Semmering|Semmering]], [[Galleria di base della Koralpe|Koralm]]).
[[File:Traffico frejus 1950-2030.svg|thumb|400px|right|Traffico ferroviario merci al tunnel del Frejus 1950-2010 e confronto con previsioni LTF e BBT.]]
Tali ipotesi costituiscono lo scenario "intermedio", ma vi sono anche lo scenario "bassa crescita" (PIL annuale Europa Occidentale +1,5% fino al 2020 e +1,2% fino al 2050) ed "alta crescita" (PIL annuale Europa Occidentale +2,1% fino al 2020 e +1,5% fino al 2050). Tali valori sono quelli medi, ma sono in realtà differenziati per i diversi paesi: ad esempio la crescita del PIL dell'Italia, della Francia e del Benelux avviene secondo la media indicata sopra, la Germania e la Svizzera hanno un tasso ridotto dello 0,3%, gli altri 13 paesi UE hanno un tasso maggiorato dello 0,3 %.<ref>Pag. 263 Quaderno n°2</ref>
 
=== Flussi di traffico ===
L'applicazione delle fasi successive del modello LTF ha portato a stimare il traffico sulla Torino-Lione a diversi orizzonti temporali: al 2004 era previsto un traffico ferroviario di 6,5 milioni di tonnellate di merci (non verificatosi) mentre al 2030 questo modello prevede un traffico di 29,9 milioni di tonnellate, cioè circa 10 volte più di quello attuale.
[[File:Traffico frejus 1950-2030.svg|thumb|upright=1.8|Traffico ferroviario merci al tunnel del Frejus 1950-2010 e confronto con previsioni LTF e BBT]]
La principale critica mossa a LTF dagli oppositori riguardava le previsioni molto ottimistiche di crescita degli scambi.<ref>Vedi, per esempio, {{cita|Tartaglia 2015|}}.</ref> Infatti ancora nell'analisi costi e benefici prodotta nel 2012 si ipotizzava una crescita del volume delle merci su strada e rotaia ai valichi del Fréjus e del Bianco dai {{M|28,5e6|u=t}} (28,5 milioni di tonnellate) del 2004 ai 97 nel 2053 (110 realizzando il tunnel di base).<ref>{{cita|Quaderno 8|p. 60}}.</ref> Conseguenza di una tale lievitazione sarebbe stata la saturazione della vecchia linea ferroviaria e in tempi successivi persino della nuova.
 
Nei fatti, ancora prima dell'aggravarsi della recessione economica, il volume dei transiti di merci sull'intero arco alpino occidentale, da Ventimiglia al Bianco, è sceso dai {{M|50,8e6|u=t}} del 2001 ai {{M|38,1e6|u=t}} del 2009, risaliti a {{M|42,4e6|u=t}} nel 2016. Ancora più fallaci le previsioni di un aumento del traffico ferroviario del Frejus che invece precipitava dagli {{M|11e6|u=t}} del 1997 ai {{M|2,9e6|u=t}} del 2016.<ref>Dati tratti da Alpinfo 2001 e 2009.</ref><ref name="Chiffres2016" /> Nel 2018 il transito di mezzi pesanti nei due sensi è di circa {{M|2100}} al giorno al Frejus<ref>{{Cita web|url=http://www.sitaf.it/images/stories/T4/dati_di_traffico/dati_di_traffico_t4_2018.pdf|titolo=Traforo Autostradale del Frejus - Dati del traffico 2018|editore=Sitaf|urlmorto=sì}}</ref>.
Dall'esito della simulazione di LTF si possono notare alcuni aspetti:
* al 2010, il modello prevedeva un traffico ferroviario merci di circa 12-13 milioni&nbsp;t sulla linea storica, mentre il dato reale è 3,9 milioni t.
* il modello dà come risultato anche un aumento del traffico su strada (e non una diminuzione dei camion) tale che la congestione stradale causerebbe lo spostamento dell'ulteriore crescita di traffico sulla nuova ferrovia.
* il corridoio 5 "Lisbona-Kiev" ha nei fatti una rilevanza scarsa: dei 29,9 milioni&nbsp;t di merci in transito previste per il 2030, solo 2 sono da/per l'est Europa, e 4,4 da/per Spagna e Portogallo. Si evidenzia che nel 2012 il Portogallo ha abbandonato il progetto disdicendo gli appalti<ref name="Portogallo"/>.
* Viene viceversa ipotizzato di "rubare" traffico ad altri valichi (verso Austria e Germania per le quali si ipotizza un PIL minore), e che la maggior parte delle merci sia scambiata con Francia, Inghilterra, Belgio e Olanda (le nazioni per cui è ipotizzato un PIL maggiore).
 
La mancata ripresa del trasporto ferroviario, supportato in misura poco rilevante dal servizio dell'Autostrada ferroviaria alpina (AFA),<ref group="N">L'AFA, che grazie a sovvenzioni pubbliche disimpegna tra Orbassano e Aiton un servizio di trasporto combinato, soprattutto non accompagnato, nel 2013 ha trasportato l'equivalente di {{formatnum:31616}} veicoli pesanti (cfr. {{cita pubblicazione |titolo=Autostrada Ferroviaria Alpina |città=Milano |data=24 giugno 2014 |url=http://federchimicaold.federchimica.it/docs/default-source/eventi-0614-11thlogisticsconference/Tonelli-Cattani_-_AFA.pdf?sfvrsn=0 |accesso=23 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170923145408/http://federchimicaold.federchimica.it/docs/default-source/eventi-0614-11thlogisticsconference/Tonelli-Cattani_-_AFA.pdf?sfvrsn=0 |urlmorto=sì }}).</ref> ha comportato un’ulteriore crescita dei transiti stradali che nel 2019 hanno superato per la prima volta i tre milioni di TIR. In termini di paragone, nel 2019 la movimentazione di merci tra Italia e Francia è stata di {{M|45,8e6|u=t}}; verso l'Austria, sull'asse del Brennero, di {{M|53,7e6|u=t}}; verso la Svizzera di {{M|37,7e6|u=t}}; mentre la percentuale di trasporto su rotaia è stata sulle tre direttrici rispettivamente del 7,8%, 25,6%, 70,6%.
La situazione economica dell'ultimo decennio evidenzia oggettivamente che le ipotesi economiche alla base del modello LTF si sono in realtà rivelate errate nella ripartizione della crescita fra i paesi europei, ed in generale notevolmente ottimistiche. Secondo coloro che criticano l'opera tale modello di previsioni andrebbe completamente revisionato per aderire maggiormente alla realtà.
<ref name="Chiffres2016">{{cita pubblicazione |autore=European Commission - DG MOVE |autore2= Swiss Confederation - Federal Office of Transport (FOT) |titolo=Observation and analysis of transalpine freight traffic flows. Key figures 2019 |url= https://www.multilevelconsulting.eu/wp-content/uploads/2020/08/Observation-and-analysis-of-transalpine-freight-traffic-flows-Key-Figures-2019.pdf|data=luglio 2020}}, p. 5</ref>
 
=== Costi e benefici ===
Più realistica e plausibile è ad esempio la previsione fatta nel 2003 dalla società ferroviaria internazionale BBT, per quanto anch'essa per ora smentita dai fatti. BBT ipotizzava infatti circa 10-11 milioni&nbsp;t nel 2015 e 11-12 nel 2025.
Precedentemente alla riduzione dei costi d’investimento totale e al fasaggio del progetto, intervenuti nel 2011, la stima del costo globale della NLTL era di 24,7 miliardi di euro, inclusivi dei costi di realizzazione della tratta nazionale francese (9,8 mld), della tratta comune (10,5 mld), della tratta nazionale italiana (4,4 mld).<ref>{{Cita news|autore= Andrea Zaghi |titolo= Torino-Lione, Governo: occorre accelerare l'opera |pubblicazione= Le strade dell'informazione|data=26 aprile 2012|url=https://www.lestradedellinformazione.it/site/home/rubriche/le-strade-delleconomia/articolo9843.html}}</ref>
Relativamente alla sezione internazionale, da Saint Jean de Maurienne a Bussoleno, non è più compresa la realizzazione del tunnel dell’Orsiera, per cui il progetto attuale, costituito quasi esclusivamente dal tunnel di base, ha un costo stimato di 9,6 mld di euro, rivalutato al 2017.<ref>Certificazione dei costi è stata effettuata dalle società Tractebel Engineering e TUC RAIL (cfr. {{cita|TELT, Mission}} e {{cita|TELT, Certificazione costi}}) Nel 2017 il costo era rivalutato a 9,6 miliardi; {{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/01/24/18A00405/sg|titolo=CIPE Delibera n. 67/2017 - Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n.19 del 24-01-2018|accesso=6 marzo 2019}}. La rivalutazione, formulata a fini contabili, utilizza il tasso convenzionale dell’1,5%; quella reale (determinata da tassi d'interesse, costo dei materiali e dell’energia, ribassi di gara, inflazione monetaria e altro) potrà risultare soltanto a fine lavori.</ref> Detto costo è da ripartire tra Francia e Italia nella misura del 42,1% e del 57,9%, al netto del cofinanziamento UE che attualmente copre il 40% del costo complessivo (la maggiore quota italiana veniva giustificata dai maggiori costi a carico della Francia per la realizzazione della tratta nazionale, che in realtà oggi non risulta decisa).<ref>La copertura fu disposta dalla legge di stabilità 2013 che autorizzava la spesa annua di 150 mln dal 2016 al 2029, ad avvenuto saldo nel 2015 delle spese già sostenute; {{Cita legge italiana|tipo=legge |anno=2012 |mese=12 |giorno=24 |numero=228|titolo=Legge di stabilita' 2013|articolo=1}}, comma 208.</ref>
 
Riguardo alla tratta nazionale italiana la spesa ipotizzata prevede il riuso della linea esistente (potenziata con una spesa di 1,7 mld) anziché la realizzazione della nuova linea (il cui costo ammonterebbe a 4,4 mld). Tale importo comprende il potenziamento della linea storica di valle, accessi all'interporto di Orbassano in tunnel e trincea e interventi sul nodo torinese.<ref>{{Cita news|autore=Paolo Griseri|titolo=Tav Torino-Lione ok al nuovo percorso "Dimezzati i costi" |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/07/02/tav-torino-lione-ok-al-nuovo-percorso-dimezzati-i-costi21.html |pubblicazione=La Repubblica |data=2 luglio 2016}}</ref>
====Passeggeri: traffico Italia-Francia====
Secondo RFI, detti interventi sarebbero in prima fase sufficienti a rendere "affidabile dal punto di vista dell'esercizio ferroviario" il transito di 316 treni al giorno.<ref>{{cita|Quaderno 10|p. 42}}.</ref>
 
Due fondamentali analisi costi benefici sono state prodotte nel 2011 e nel 2019. Entrambe si uniformano alle nuove indicazioni UE che prevedono l’adozione di tre diversi scenari di sviluppo macroeconomico.
La domanda di trasporto passeggeri in transito sulla tratta internazionale non è al momento elevato (3 coppie di TGV al giorno). Il progetto della nuova linea è invece dimensionato per circa 24 treni AV diretti al giorno più un elevato quantitativo di treni AV (tipo ETR485) con un numero maggiore di fermate (ad es. fermerebbero a Susa).
Nella prima analisi, prodotta da LTF, il valore attualizzato netto, nell’arco di 50 anni, risultava per lo scenario intermedio (scelto come quello di riferimento) pari a +81 milioni di euro secondo un metodo di calcolo italiano e a +1,1 miliardi di euro secondo un metodo di calcolo francese.<ref>Quaderno 8 p. 14</ref>
I principali benefici stimati dall’analisi del 2011 erano:
# spostamento da gomma a rotaia, all'altezza del 2035, di circa {{Val|700000|u=mezzi pesanti}} ai valichi del [[Colle del Fréjus|Frejus]] e del [[Traforo del Monte Bianco|Bianco]] ({{M|1300000}} includendo Ventimiglia);
# 0,6 milioni di passeggeri aggiuntivi sottratti al traffico aereo;
# benefici per gli operatori tale da bilanciare tra l'avvio dei lavori e il 2073 i costi di investimento e gestione dell'opera;
# valore attualizzato netto che sommando agli effetti economici il valore delle [[esternalità]] si stimava di 12-15 mld di euro.<ref>{{cita|Quaderno 8|p. 29}}. Si ricorda che le "esternalita" sono voci che a diversità dei costi rispondono ad assunzioni convenzionali e non a valori di mercato; come nel caso della riduzione di emissioni di CO<sub>2</sub> e altre fonti inquinanti o di effetti della riduzione dei tempi di percorrenza, di congestione stradale, di incidentalità.</ref>
 
L'analisi di LTF fu subito fortemente criticata soprattutto per le previsioni di aumento dei traffici, giudicate irrealistiche. Valutazione confermata dagli andamenti degli anni successivi e condivisa nel 2017 anche dall'Osservatorio che considera le vecchie stime «smentite dai fatti».<ref>{{cita|Quaderno 10|p. 80}}.</ref>.
È interessante confrontare la simulazione comparata effettuata da RFI-Italferr<ref>Italferr è la società di progettazione di RFI</ref> del tempo di percorrenza ad alta velocità (treni tipo ETR485) all'orizzonte temporale del 2035 sull'itinerario Lyon Part-Dieu/Torino Porta Nuova.
Si prevede infatti che il 50% dei treni percorra comunque il Frejus ed il 50% utilizzi il nuovo tunnel di base, per cui è stato comparato il tempo nelle due situazioni.
I treni attraverso il Frejus impiegherebbero complessivamente circa 2:25 ore per giungere da Lione a Bussoleno, mentre quelli attraverso il nuovo tunnel impiegherebbero 1:22 ore per giungere a Susa-AV (Bussoleno e Susa-AV saranno le stazioni più vicine sulle due linee).
 
La nuova analisi, prodotta nel 2019, segna una forte discontinuità con l'analisi del 2011, calcolando un saldo costi-benefici negativo di -7,8 miliardi nello scenario definito "realistico" (ovvero 8,7 "a costo completo") e per 6,9 in un secondo che considera la sola realizzazione del tunnel di base.<ref>{{cita|Ponti 2019}}, pp. 62-64.</ref> Poiché lo scenario 1 è fondamentalmente costruito sui dati dell'analisi 2011 (fatta eccezione per le nuove e più realistiche previsioni di traffico), le forti divergenze si debbono soprattutto alle scelte metodologiche degli analisti. Scrive Fabio Pasquali: «In un progetto che pone come uno dei maggiori obiettivi lo spostamento modale (gomma-ferro e aria-ferro rispettivamente per merci e passeggeri) le implicazioni sono rilevanti e la scelta metodologica a favore dell'una o dell’altra posizione sposta di alcuni miliardi di euro il valore attuale netto del progetto»<ref name="Cita|Pasquali 2019">{{Cita|Pasquali 2019}}.</ref>.
Per scendere a Torino, tuttavia, sia percorrendo la linea storica che percorrendo la nuova linea AV/AC, entrambi i treni impiegherebbero un tempo simile, cioè circa 25 minuti,<ref name="Progetto Nuova Linea Torino-Lione 2010">RFI-Italfer - Relazione tecnica di esercizio - Progetto Nuova Linea Torino-Lione (giugno 2010) - documento D040-00-R-16-RG-ES0001-001-A, pag 25. Orario simulato tabellare Lione-Torino.</ref> poiché a fronte di velocità minori la linea storica è più breve, per cui i tempi di percorrenza risultano simili.
 
La diversità di valutazione più eclatante è offerta dalla voce "surplus passeggeri e merci" che l'analisi 2011 valutava 37,8 miliardi a fronte dei 5,1 (scenario 1) o dei 2,7 (scenario 2) miliardi prospettati dalla nuova.<ref name="Cita|Pasquali 2019"/> In altre parole l'analisi 2011 computava come risparmi per i consumatori quelle che erano voci negative per lo Stato (perdita delle [[Accisa sui carburanti|accise sui carburanti]]) e per i concessionari autostradali (mancati pedaggi). In questa prospettiva le voci benefici (dei consumatori) e costi (dei produttori) risultavano equivalenti, elidendosi. Per contro la nuova analisi ammette soltanto in parte i benefici (cosiddetta "regola della metà") non compensando la negatività dei 13,6 miliardi di accise e pedaggi venuti meno a seguito del trasferimento merci su rotaia.<ref>{{cita|Ponti 2019|p. 33}}.</ref>
Il risparmio di tempo determinato dal tunnel di base rispetto al Frejus ammonta invece a 48 minuti. {{citazione necessaria|Questo risparmio di tempo, considerati i pochi passeggeri che usano la linea, non è tuttavia mai stato considerato sufficiente da FS per giustificare gli elevati costi del tunnel di base; per questo motivo la nuova linea fu ridefinita AV/AC, cioè da utilizzare prevalentemente per le merci, previste in grande crescita dal "modello LTF" sopra descritto.}}
L'analisi 2019 prospetta infine che senza la realizzazione della nuova infrastruttura la movimentazione su rotaia delle merci tra Francia e Italia possa essere all'altezza del 2050 pari all'8,5% del totale, contro il 50% dei valichi austriaci e il 75% di quelli svizzeri. L'obiettivo UE di spostamento dalle merci dalla gomma alla rotaia sarebbe comunque raggiunto calcolando la media di tutti i valichi, francesi, svizzeri e austriaci, prossima al 50%.<ref>Cfr. {{cita|Ponti 2019}}, p. 26.</ref>
 
Altri analisti hanno osservato che nella valutazione d'utilità di un progetto come il tunnel di base l'analisi costi-benefici non offra valutazioni sufficienti. Ulteriori benefici o perdite potrebbero per esempio essere evidenziati da un'analisi finanziaria che metta in conto finanziamenti europei, spese già sostenute, costi di recesso. Un'analisi di sensitività più sviluppata potrebbe prospettare altri esiti conseguenti alla modifica dei valori assunti dai parametri decisionali. L'utilizzo di "modelli di traffico" potrebbe consentire previsioni di domanda e la verifica di congruenza del progetto con piani generali di mobilità.<ref>Sulla necessità di analisi finanziaria onde valutare benefici dei finanziamenti UE o costo di recesso cfr. {{Cita news| autore=R. Camagni |url= https://www.lavoce.info/archives/57932/annullare-la-tav-cronaca-di-uno-spreco-annunciato |titolo=Annullare la Tav? Cronaca di uno spreco annunciato|pubblicazione=lavoce.info |data=6 marzo 2019}}. Sull'insufficiente analisi di sensitività cfr. {{cita libro| autore1= A.S. Bergantino | autore2= Andrea Boitani | capitolo= Usi ed abusi dell’analisi costi benefici | titolo= Perché Tav |curatore= E. Cascetta |anno=2019 | editore= Il Sole 24 Ore | pp=190-191}}. Sui "modelli di traffico" cfr. la nota di Coppola, cit., p. 3.</ref> Un'analisi d'impatto su larga scala non trascurerebbe infine i benefici globali per il corridoio mediterraneo, come le forti ricadute occupazionali o i risparmi di tempo su lunghe percorrenze.<ref>Si tratta delle ricadute positive ancora evidenziate da un recente rapporto della Commissione europea.{{Cita news|url= https://ec.europa.eu/transport/sites/transport/files/studies/ten-t-growth-and-jobs-synthesis.pdf|titolo= The impact of TEN-T completion on growth, jobs and the environment |pubblicazione= European Commission|data=30 novembre 2018}} Al rapporto ha contribuito la stessa società TRT, di cui Ponti è presidente.</ref>
====Altri studi sui traffici transalpini====
Oltre ai dati ''Alpinfo'' 1994, 1999 e 2004 riportati nei "Quaderni" ed i più recenti dati ''Alpinfo 2010'' testè citati, sono stati realizzati altri studi in merito ai traffici merci transalpini.
 
=== Tunnel geognostico di Chiomonte e problemi ambientali ===
Fra essi ad esempio si può citare uno studio realizzato dalla Direzione trasporti, infrastrutture, mobilità e logistica della Regione Piemonte nel 2009,<ref name="Studio Regione Piemonte">[http://www.regione.piemonte.it/trasporti/datitraffico/dwd/relaz2009.pdf - Regione Piemonte, Il traffico delle merci attraverso l'arco alpino occidentale] dicembre 2009</ref> che riprende dati e analisi precedenti fra cui i dati ''Alpinfo'', le analisi dei "Quaderni", gli studi della società Polinomia riguardanti il traffico merci transalpino<ref name="Polinomia">Polinomia - [http://www.ambientevalsusa.it/documenti/Polinomia/studio_polinomia_integrale.doc La Valle di Susa nel contesto del traffico merci transalpino: il progetto Alpetunnel e le sue prospettive. Rapporto finale. Maggio 2001.]</ref> e un rapporto ECORYS/COWI per la Commissione europea<ref name="Rapporto ECORYS/COWI">[http://ec.europa.eu/ten/transport/studies/doc/2006_12_cowi_it.pdf - Stima delle potenzialità del traffico merci attraverso le Alpi] dicembre 2006</ref>. Esso analizza la situazione del traffico merci nell'arco alpino occidentale prima della crisi del 2008, prendendo in esame i flussi di alcuni valichi verso la Francia (Ventimiglia, Frejus e Monte Bianco) e verso la Svizzera (Sempione).
Secondo questa analisi, tra il 2000 e il 2008 si è registrata una leggera crescita (~1% annuo) del trasporto delle merci attraverso i suddetti valichi, dovuta alla maggiore integrazione tra i diversi Paesi europei e alla globalizzazione dei commerci. Il traffico merci complessivo nel settore ovest delle Alpi è passato da 58 milioni&nbsp;t nel 2000 a 66,4 milioni&nbsp;t nel 2008. Separando il dato fra traffico stradale e traffico ferroviario, la quantità di merci in transito su strada è passata da 44 a 51,2 milioni t, mentre le merci in transito su rotaia sono passate da 14 a 15,2 milioni t. Il Frejus, sia stradale che ferroviario (e pertanto indipendentemente da lavori o tipologie di infrastruttura), conferma il suo trend in forte calo con riduzioni del 44% (autostrada) e del 51% (ferrovia).
 
A seguito della nuova soluzione progettuale, LTF inoltrava al Ministero dei trasporti il progetto di un nuovo tunnel geognostico, "sviluppato avendo come riferimento tecnico il progetto esecutivo del cunicolo esplorativo di Venaus, mantenendone gli obiettivi geognostici e l'impostazione generale, le soluzioni e le tecniche di scavo, e dal quale si differenzia essenzialmente per la diversa localizzazione dell'imbocco" ora al fondo della [[val Clarea]] nel territorio di Chiomonte.<ref>Cipe, Deliberazione n. 86 del 18 novembre 2010.</ref> La previsione era di uno scavo profondo fino a {{M|7500|u=m}}, opzionali dopo i primi {{M|5765|u=m}}.
I tunnel autostradali del [[Traforo stradale del Frejus|Frejus]] e del [[Traforo del Monte Bianco|Monte Bianco]] hanno visto trasferimenti dei traffici dall’uno all’altro fra il 2000 ed il 2005, in conseguenza degli incidenti del Monte Bianco nel 1999 (chiuso fino al 2002) e del Frejus nel 2005 (chiuso fra giugno e luglio del 2005). Il [[Ponte San Ludovico|valico stradale di Ventimiglia]] ha invece registrato nel periodo 2000-2008 un aumento costante del traffico, da 19,2 a 27,6 milioni&nbsp;t anche perché "le misure di sicurezza più severe attuate nei tunnel del Monte Bianco e del Fréjus, unitamente ad un aumento dei pedaggi, hanno contribuito a deviare parte del traffico di transito verso altri valichi stradali alpini o verso Ventimiglia". Tuttavia, se si somma l'aumento di Ventimiglia con il calo del Frejus, il risultato evidenzia una piccola flessione dei traffici stradali con la Francia (-6% circa).<ref> Il Monte Bianco non può essere conteggiato in quanto nel 2000 era chiuso a causa dell'incendio del 1999.</ref>
Aperto il cantiere nel giugno 2011, lo scavo in tradizionale dei primi {{M|200|u=m}} è stato avviato il 29 settembre 2012; il successivo ha utilizzato una [[Fresa meccanica a piena sezione|TBM]] del diametro di {{M|6.25|u=m}} e si è svolto tra il 12 novembre 2013 e il 20 febbraio 2017, raggiungendo i {{M|7021|u=m}} dall'imbocco, ormai in suolo francese;<ref>{{cita|TELT Completato il cunicolo}}.</ref> con sostanziale rispetto del cronoprogramma dei lavori.<ref>Il cronoprogramma prevedeva 346 giorni di cantierizzazione, che hanno subito dilatazione, e 1579 di scavo (cfr. {{cita|LTF Planning}}).</ref>
Il costo dell'opera è stato di 173 milioni di euro.<ref group="N">La delibera Cipe n. 86/2010 definiva un costo di 143 milioni di euro (92 a carico di UE e Francia) cui se ne aggiungeranno altri 30 nel 2015 "per i maggiori costi per l'attuazione delle misure di sicurezza nel cantiere"; delibera Cipe n. 19/2015.</ref>
 
Le prescrizioni CIPE hanno introdotto il concetto di "accompagnamento ambientale" con una struttura tecnica di vigilanza chiamata a "stabilire e verificare le azioni correttive a seguito di eventuali anomalie" e a "trovare soluzioni a imprevisti ed emergenze ambientali".<ref>{{cita|ARPA, Accompagnamento ambientale}}.</ref> Nel corso dello scavo di Chiomonte si sono svolte "oltre 62mila rilevazioni, eseguite da TELT sotto la supervisione dell'[[Agenzia regionale per la protezione ambientale]] (ARPA), in cui sono stati monitorati 135 parametri controllati attraverso 40 centraline posizionate in un raggio di {{M|15|u=km}} dal cantiere, in parallelo alle 26 interne all'area dei lavori. Tra i fattori ambientali misurati sono compresi: polveri, radiazioni, amianto, acque, rumore, vibrazioni e componenti biologiche. In nessun caso sono emerse criticità di rilievo".<ref name="TELTVIS">{{cita|TELT Presentata VIS}}.</ref> Gli esiti del monitoraggio sono stati acquisiti da una Valutazione di impatto sulla salute (VIS), presentata il 4 maggio 2017 dal Dipartimento di Scienze della Sanità pubblica e pediatrica dell'[[Università di Torino]], che ha rilevato "una situazione di rispetto dei valori ambientali dei diversi fattori di pressione analizzati, che risultano non modificati rispetto alla fase antecedente all'inizio dello scavo".<ref name="TELTVIS" /> Inferiore alle previsioni degli stessi progettisti la dispersione di acque.<ref>{{cita|TELT Risorse idriche}}.</ref> La Commissione tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente ha infine riscontrato che "le pressioni esercitate dal cantiere sull'ambiente non hanno prodotto significative alterazioni né effetti irreversibili su nessuna delle componenti ambientali monitorate".<ref>{{cita pubblicazione |autore=Ministero dell'ambiente, Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale |titolo=Parere 2471 del 21/07/2017}}</ref>
Per quanto concerne il traffico ferroviario, secondo lo studio della Regione il drastico calo di traffico verso la Francia (-51% dal 2000 al 2008) attraverso il tunnel del Moncenisio/Frejus è da imputarsi anche ai lavori di adeguamento della sagoma (benché vada ricordato che tale calo è iniziato già anni prima e riguarda anche l'autostrada) mentre l’incremento di traffico verso la Svizzera attraverso il [[Ferrovia del Sempione|tunnel ferroviario del Sempione]] "è dovuta anche ai servizi offerti dal trasporto combinato (accompagnato e non accompagnato) dell’”autostrada viaggiante” Friburgo-Novara".
 
[[File:Sezione NLTL.png|thumb|Sezione tipo delle gallerie della nuova linea.]]
====Contesto mondiale ed europeo dei traffici merci====
Le misure descritte interesseranno anche lo scavo del tunnel di base, per il quale sono tuttavia previste altre criticità essendo identificata dagli studi geologici una zona di rocce amiantifere profonda circa {{M|400|u=m}} all'imbocco italiano del tunnel; ragion per cui è prevista una modalità di lavoro in ambienti chiusi già altrove utilizzata.<ref>Nel corso dello scavo della [[galleria di base del Lötschberg]] il problema di presenze amiantifere ha interessato {{M|2,4|u=km}}; sulle tecniche di sicurezza adottate si veda {{cita|Seingre 2006}}.</ref> Lo stoccaggio dei minerali pericolosi avverrà in depositi in sotterraneo, nella stessa zona di scavo (come già avvenuto per il tunnel tra [[Cesana Torinese|Cesana]] e [[Claviere]]).<ref>{{cita|TELT Ripristino ambientale}}.</ref> Relativamente allo [[smarino]] risultante dallo scavo, la Francia si farà carico della gestione di 12,8 mln di m<sup>3</sup>, l'Italia di 3,6 (di cui il 50% sarà impiegato per produrre i conci di rivestimento della galleria).<ref>{{cita|NLTL: la sezione transfrontaliera, 2012|p. 28}}.</ref>
[[File:Alpinfo2010.png|thumb|250px|left|Rapporto ''Alpinfo 2010'' - Andamento 1980-2010 dei traffici ferroviari e stradali attraverso le Alpi]]
[[File:TEN-T2005.png|thumb|250px|right|Assi ferroviari e marittimi TEN-T. Sono evidenziati gli assi 1, 6 e 24 che interessano l'Italia. Le "[[autostrade del mare]]" costituiscono il progetto prioritario 21.]]
Il traffico merci a livello globale oggi si muove notoriamente dai paesi dell'estremo oriente (Cina, India, Taiwan ecc.) verso l'occidente. Tali percorsi vengono coperti via nave attraversando, per quanto riguarda l'Europa, il [[Canale di Suez]] o eventualmente circumnavigando l'Africa.
 
=== Caratteristiche tecniche del tunnel di base ===
Le merci imballate in [[container]] approdano poi nei numerosi porti europei del Mediterraneo, dell'Atlantico o del Mare del Nord ([[Genova]], [[Marsiglia]], [[Barcellona]], [[Valencia]], [[Le Havre]], [[Anversa]], [[Rotterdam]] ecc.) ciascuno dei quali serve normalmente la nazione di riferimento.
 
Il [[tunnel di base del Moncenisio]], lungo {{M|57,5|u=km}}, di cui 45 in territorio francese e 12,5 in territorio italiano, sarà costituito da due canne a singolo binario (per un totale di {{M|162|u=km}} di gallerie fra quelle effettivamente percorse da treni e quelle di servizio), collegate da cunicoli trasversali ogni 300 metri. Le quattro discenderie già scavate con funzione geognostica consentiranno la ventilazione.<ref>”Nel tunnel non è previsto un impianto di ventilazione di esercizio, in quanto il passaggio monodirezionale del treno garantisce per ogni canna il corretto ricircolo dell'aria. Saranno invece inseriti degli acceleratori, con funzione di sicurezza in caso di incendio” (cfr. {{cita|NLTL: la sezione transfrontaliera, 2012|p. 18}}).</ref>
In considerazione del basso costo unitario di trasporto via nave e dalla presenza di molti porti, questa configurazione dei commerci mondiali determina in Europa, secondo quanto evidenziato da alcuni tecnici dell'Osservatorio, la prevalenza dei corridoi nord-sud piuttosto che quelli est-ovest. Questo perché è improbabile che una nave scarichi dei container ad esempio a Genova se questi sono destinati alla Francia o alla Spagna: in tali casi proseguirà direttamente per Marsiglia o Barcellona. Viceversa, le merci destinate ai paesi del centro Europa (Austria, Svizzera, parte della Germania ecc), dovranno essere trasportate dai porti mediterranei o del nord Europa verso il cuore del Continente, cioè su corridoi nord-sud.
 
I tunnel avranno raggio interno di circa {{M|4,20|-|4,35|u=m}}: a titolo di confronto il [[Tunnel della Manica]] ha un raggio di {{M|3,80|u=m}} e cunicoli trasversali ogni {{M|375|u=m}}.
Questa tendenza dei traffici, già evidente nei precedenti rapporti ''Alpinfo'', è stata confermata dagli ultimi dati ''Alpinfo 2010''<ref>[http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it Report Alpinfo 2010]</ref> da cui si evidenzia, per quanto riguarda l'Italia, una costante crescita dei traffici stradali e ferroviari verso Svizzera e Austria, e viceversa una stagnazione o un calo verso la Francia. A tal proposito va evidenziato che le principali linee ferroviarie verso l'Austria ([[Ferrovia del Brennero|Brennero]])<ref>[http://www.bbtinfo.eu/it/bbt/situazione-attuale/percorso-esistente.html]</ref> e la Svizzera ([[Ferrovia del Sempione|Sempione]] e [[Ferrovia del Gottardo|Gottardo]]) attualmente hanno tutte connotati "storici" (pendenze, quote ecc.) sostanzialmente analoghe a quelli del [[Ferrovia del Frejus|Frejus]], contraddicendo l'idea che quest'ultimo sia inadeguato a una crescita del traffico a causa delle sue caratteristiche.
 
Il tracciato sarà tendenzialmente rettilineo eliminando gli stretti raggi di curvatura della linea storica e risultando più breve di {{M|22|u=km}}. Conformemente alla normativa europea sulle STI, la pendenza massima sarà del 12,5‰ e la sagoma GC consentirà il transito dei profili P/C 80. LTF ha stimato che ogni treno merci potrà viaggiare a massimo {{M|120|u=km/h}} ed "essere configurato con portata (da {{M|1050}} a {{M|2050|u=t}}) e lunghezza superiori ({{M|750|u=m}}) a fronte di un costo energetico molto minore con riduzione del 42% del costo di attraversamento grazie anche all'abbattimento dei costi di trazione (locomotori di rinforzo)". Con questi requisiti, di pendenza, rettilinearità e sagoma, l'opera avrà le stesse caratteristiche dei nuovi tunnel ferroviari alpini già realizzati o in corso di realizzazione in Svizzera e Austria. Nel tunnel i treni passeggeri potranno raggiungere velocità massima di {{M|220|u=km/h}}.<ref>{{cita|NLTL: la sezione transfrontaliera, 2012|p. 8}}.</ref>
In quest'ottica, diversi studiosi dell'Osservatorio hanno concordato che sia più opportuno promuovere corridoi nord-sud (come gli assi ferroviari TEN-T 1 e 24) e le [[autostrade del mare]] (progetto prioritario TEN-T 21): sono infatti in corso lavori di potenziamento verso Svizzera e Austria sugli assi Lötschberg-Sempione, Gottardo e Brennero.
 
== Note ==
La stessa [http://www.ccomptes.fr/fr/CC/documents/RPA/Autoroutes_ferroviaires.pdf Corte dei Conti francese]<ref>[http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/news/2012/02/17/APN2BYuB-bocciata_moncenisio_ferroviaria.shtml]</ref> a febbraio 2012 ha evidenziato lo scarso successo delle due "autostrade ferroviarie" francesi realizzate proprio su tracciati est-ovest: si tratta della Perpignan-Lussemburgo (oltre 1000&nbsp;km fra confine spagnolo e Lussemburgo) e soprattutto della Aiton-Orbassano (facente parte della Torino-Lione). In particolare per quest'ultima, la Corte dei Conti specifica che "gli obiettivi in termini di frequenza giornaliera, volume di merci trasportato e performance commerciale non sono ancora stati raggiunti" dopo 10 anni di sperimentazione; per entrambe le linee "non è raggiunto l'equilibrio finanziario" e sono quindi necessarie sovvenzioni statali.
<references group="N"/>
<references/>
 
== Bibliografia ==
===Costi ed utilità della nuova linea===
<!--- Al fine di evitare l'inserimento del template {{NN}}, inserire solo pubblicazioni con parametro CID, relative alle note puntuali utilizzate per redarre la voce e inserire nel secondo parametro del template Cita anche la pagina citata -->
Il tema è trattato nei Quaderni 5 e soprattutto 8 (non ancora pubblicato) dell'Osservatorio, ed è fonte di accesi dibattiti fra tecnici e politici sulla serietà delle valutazioni.
===Monografie e studi citati===
{{S sezione|ferrovie}}
* {{cita libro |autore= Louis Besson |titolo= Le nouveau lien ferroviaire mixte transalpin Lyon-Turin|città=Paris |editore= L'Harmattan |data=2016 |cid= Besson 2016}}
* Costo delle opere ferroviarie (attualmente stimati in complessivi 20 miliardi di € da LTF-RFI, esclusa la tratta francese ancora da definire)
* {{cita libro |autore= Mario Cavargna |titolo= No Tav. Cronaca di una battaglia ambientale lunga oltre 25 anni: 1990-2008|città=Napoli |editore= Intra Moenia |anno=2016|cid=Cavargna 2016}}
* Costi delle opere connesse (nodo di Torino, tangenziale, c.so Marche, rifacimento scalo merci di Orbassano)
* {{cita libro |autore=Pasquale Cialdini |titolo=Fréjus. Storia del primo traforo delle Alpi |url=http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=11149 |editore=MIT |anno=2011 |formato=pdf |cid=Cialdini 2011 |accesso=25 aprile 2015 |dataarchivio=16 febbraio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216214511/http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=11149 |urlmorto=sì }}
* Costo del materiale rotabile (treni AV, treni merci speciali, treni regionali/pendolari)
* {{cita pubblicazione|autore= Roberto Cullino|autore2=Cristina Fabrizi |capitolo= La nuova linea ferroviaria Torino-Lione nell'esperienza italiana e francese | titolo= Le infrastrutture in Italia: dotazione, programmazione, realizzazione | editore=Banca d'Italia | anno=2011 | numero=7 |pp= 369-396 |cid=Cullino-Fabrizi 2011 }}
* Costi di gestione e manutenzione della nuova linea
* {{cita libro |autore= Andrea Debernardi|autore2= Raffaele Grimaldi |capitolo=La nuova linea Torino-Lione | titolo= C'è luce in fondo al tunnel? Analisi e spunti sulle politiche infrastrutturali ferroviarie alpine |curatore=Raffaele Grimaldi |città=Milano |editore= Maggioli |data=2012|pp=129-178|cid= Debernardi-Grimaldi 2012}}
* La realizzazione "senza soldi" mediante il ''[[finanza di progetto|project financing]]'' e le implicazioni finanziarie sul rapporto debito/[[Prodotto interno lordo|PIL]] dell'Italia.<ref name="Cicconi">Ivan Cicconi - "Il libro nero dell'alta velocità" [http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2011/09/copertina_TAV.pdf] - ed. Koinè/nuove edizioni - settembre 2011 - ISBN 9788889828175</ref>
* {{cita libro |autore=Paolo Foietta|autore2=Manuela Rocca |titolo= Le infrastrutture al tempo della crisi. Perché bisogna fare la Nuova Linea Torino-Lione |città= Torino |editore= SottoSopra |data=2013 |cid= Foietta 2013 }}
* L'affidamento di progetto, realizzazione e controlli ad un unico ''general contractor''
* {{cita pubblicazione|autore=Ires Piemonte |titolo= Processi decisionali dell'Alta Velocità in Italia |curatore= Fiorenzo Ferlaino, Sara Levi Sacerdotti |città=Milano |editore= Angeli | anno=2004|cid=Ires 2004 }}
* {{cita pubblicazione |autore=[[Severino Grattoni]] |autore2=Germain Sommeiller |titolo=Relazione della Direzione tecnica alla Direzione generale delle strade ferrate dello stato|url=http://books.google.com/books?id=u-SpJuCqEV4C&&pg=PA98|anno=1863|editore=Tipografia Ceresole e Panizza|cid=Grattoni 1863}}
* {{Cita news|autore=Gèrard Seingre |titolo=Gestion de l'amiante sur les chantiers du tunnel de base du Lötschberg |pubblicazione=Rendiconti della Società Geologica Italiana|data=2006/3|pp=11-12|cid= Seingre 2006}}
* {{cita libro| autore=Lisa Sutto | capitolo= Gli obiettivi strategici del progetto Torino-Lione letti attraverso un'analisi critica dei metodi di previsione dei traffici | titolo=Crescita e sviluppo regionale: strumenti, sistemi, azioni | curatore= Dino Borri|curatore2= Fiorenzo Ferlaino | città=Milano |editore= Angeli | anno=2009 |pp=363-388|cid= Sutto 2009}}
* {{cita libro| autore= Angelo Tartaglia | capitolo= Le ragioni di un'infrastruttura | titolo= Tav-No Tav. Le ragioni di una scelta | curatore=Luca Mercalli|curatore2=Luca Giunti | città=Trieste |editore= Scienza Express | anno=2015 |pp=41-58|cid= Tartaglia 2015}}
 
===Osservatorio governativo per il collegamento ferroviario Torino-Lione===
====Il progetto ''low cost'' 2012====
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 1 - Linea storica - Tratta di valico|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno1.pdf|data=maggio 2007|formato=pdf|cid=Quaderno 1}}
Come evidenziato dai media nel febbraio 2012,<ref>[http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002895.html si veda ad esempio]</ref> il progetto della Nuova Linea Torino–Lione è stato ridefinito in versione cosiddetta ''low cost''.
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 2 - Scenari di traffico. Arco Alpino|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno2.pdf|data=giugno 2007|formato=pdf|cid=Quaderno 2}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 3 - Scenari di traffico - Arco Alpino|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno3.pdf|data=dicembre 2007|formato=pdf|cid=Quaderno 3}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 4 - Intermodalità. Centri d'interscambio e autostrade ferroviarie|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno4.pdf|data=febbraio 2008|formato=pdf|cid=Quaderno 4}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 5 - Valutazione dei progetti. Esternalità e ricadute territoriali, costi e benefici, finanza di progetto|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno5.pdf|data=febbraio 2008|formato=pdf|cid=Quaderno 5}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 6a - Territorio. Basi conoscitive|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno6_a.pdf|data=luglio 2009|formato=pdf|cid=Quaderno 6a}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 6b - Territorio. Nodo di Torino|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno6_b.pdf|data=luglio 2009|formato=pdf|cid=Quaderno 6b}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 7 - Punti di accordo per la progettazione della nuova linea e per le nuove politiche di trasporto per il territorio|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno7a.pdf|data=luglio 2008|formato=pdf|cid=Quaderno 7}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 8 - Analisi costi-benefici|url=http://www.governo.it/Presidenza/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno8.pdf|data=giugno 2012|formato=pdf|cid=Quaderno 8}}
* {{Cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 10 - Verifica del modello di esercizio|url=https://www.confindustria.piemonte.it/attachments/article/3478/Quaderno%2010%20dell%E2%80%99Osservatorio%20per%20l%E2%80%99asse%20ferroviario%20Torino%20Lione.pdf|data=marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191008112126/https://www.confindustria.piemonte.it/attachments/article/3478/Quaderno%2010%20dell%E2%80%99Osservatorio%20per%20l%E2%80%99asse%20ferroviario%20Torino%20Lione.pdf|urlmorto=sì|cid=Quaderno 10|accesso=8 ottobre 2019}}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 11 - Contributi tecnici per una corretta valutazione economica degli interventi |url= http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno11.pdf |data=novembre 2018|formato=pdf|cid=Quaderno 11}}
* {{cita pubblicazione |autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione |titolo=Quaderni [sommario]|url=http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/quaderni.html |cid=Quaderni }}
* {{cita pubblicazione |autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione |url=http://www.provincia.torino.gov.it/speciali/2012/torino_lione/dwd/sezione_transfrontaliera.pdf |titolo=NLTL: la sezione transfrontaliera. Primi indirizzi per la redazione del Progetto Definitivo |data=28 marzo 2012 |cid=NLTL: la sezione transfrontaliera, 2012 |accesso=3 giugno 2012 |dataarchivio=3 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140303055714/http://www.provincia.torino.gov.it/speciali/2012/torino_lione/dwd/sezione_transfrontaliera.pdf |urlmorto=sì }}
* {{cita pubblicazione|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione |titolo=Fasizzazione del progetto della nuova linea Torino-Lione scenario 2030 – tappa 1 |url= http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/PDF/20160620_OT_NLTL_tappa1_def_2.pdf |data= giugno 2016 |cid=Osservatorio 2016 }}
* {{cita libro|autore=Osservatorio per il coll. ferr. Torino-Lione|titolo=Quaderno 14 – Analisi costi benefici MIT 12/2/2019. Rassegna delle valutazioni e dei commenti di accademici, tecnici ed esperti|url=http://www.osservatorionuovalineatorinolione.it/media/Q14.pdf|data=aprile 2019|formato=pdf|cid=Quaderno 14}}
 
===Altre pubblicazioni istituzionali===
Il costo complessivo della nuova linea da Torino a Lione non è cambiato, ma è mutato l'approccio alla realizzazione all'opera, che avverrà per fasi anziché in maniera completa e unitaria. Si ipotizza cioè di realizzare inizialmente il solo tunnel di base internazionale di 57&nbsp;km, con un costo che ovviamente risulta proporzionalmente ridotto (circa 8-9 miliardi di euro a preventivo) rispetto alla costruzione dell'intera linea. A valle del tunnel di base i treni proseguirebbero sulle linee storiche di Francia ed Italia cioè con i limiti di velocità, peso, sagoma e numero di convogli da esse imposte. In altri termini il tunnel di base, ad oggi progettato per velocità di 220&nbsp;km/h e grande sagoma, si innesterebbe sul versante italiano nella linea storica avente velocità massima di 155&nbsp;km/h, e sul versante francese nelle analoghe linee storiche francesi che transitano da Grenoble (verso Marsiglia) o da Chambery (verso Lione).
* {{cita pubblicazione|titolo=Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica francese relativo alla creazione di una Commissione intergovernativa per predisporre la realizzazione di un collegamento ferroviario ad alta velocità tra Lione e Torino|giornale=Gazzetta Ufficiale|url= http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1996/07/15/164/so/119/sg/pdf |data=15 luglio 1996 |pp=117-120 |cid=Accordo italo-francese 1996}}
[[File:Euro coins and banknotes.jpg|thumb|right|250px|Il "progetto low cost" è costituito dal solo tunnel di base di 57 km, e secondo LTF ha un costo previsto di 9,975 miliardi di euro<ref name="costoLTF"/>. Il finanziamento europeo potrebbe teoricamente arrivare al 40% (cioè ~4 miliardi) ma è attualmente ancora da decidere e quantificare.<ref name="Lichtenberger"/>]]
* {{cita pubblicazione|titolo= Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica francese per la realizzazione di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione |url=http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/PDF/Accordo_29_gennaio_2001.pdf |data=29 gennaio 2001|cid= Accordo italo-francese 2001 }}
* {{cita pubblicazione|titolo=Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione |url= http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/PDF/TESTO-COMPLETO-ACCORDO-ITALIA-FRANCIA-30-01-2012.pdf |data=30 gennaio 2012| |cid=Accordo 2012 }}
* {{cita pubblicazione|autore=ARPA Piemonte|titolo=L'accompagnamento ambientale delle grandi opere|url=https://www.arpa.piemonte.gov.it/approfondimenti/grandi-opere/accompagnamento-ambientale/laccompagnamento-ambientale-delle-grandi-opere|cid=ARPA, Accompagnamento ambientale|accesso=23 settembre 2017|dataarchivio=23 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170923145213/https://www.arpa.piemonte.gov.it/approfondimenti/grandi-opere/accompagnamento-ambientale/laccompagnamento-ambientale-delle-grandi-opere|urlmorto=sì}}
* {{cita pubblicazione|autore=Commissione Europea|titolo=Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti |url= https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2011:0144:FIN:IT:PDF|data=28 marzo 2011 |cid=Commissione Europea 2011}}
* {{cita pubblicazione|autore=Commission Mobilité 21 |titolo=Pour un schéma national de mobilité durable. Rapport au ministre chargé des transports |data=27 giugno 2013 |url= http://www.ladocumentationfrancaise.fr/rapports-publics/134000396/index.shtml |cid=Mobilité 21 }}
* {{cita pubblicazione|autore=Consiglio Europeo di Essen |data=9-10 dicembre 1994 |titolo=Conclusioni della Presidenza|url=https://www.europarl.europa.eu/summits/ess2_it.htm|cid= Consiglio Europeo 1994}}
* {{cita pubblicazione|autore=COWI|titolo=Analisi degli studi condotti da LTF in merito al progetto Lione-Torino (sezione internazionale) |url=http://ec.europa.eu/ten/transport/priority_projects/doc/2006-04-25/2006_ltf_final_report_it.pdf |data= aprile 2006 |editore=Direzione Generale trasporti della [[Commissione europea]]|formato=pdf |cid=COWI 2006 (1)}}
* {{cita pubblicazione|autore=COWI|titolo=Stima delle potenzialità del traffico merci attraverso le Alpi. Caso specifico del nuovo collegamento transalpino Francia-Italia|url=http://ec.europa.eu/ten/transport/studies/doc/2006_12_cowi_it.pdf|data= dicembre 2006 |editore=Direzione Generale trasporti della [[Commissione europea]]|formato=pdf |cid=COWI 2006 (2)}}
* {{cita pubblicazione|titolo=Décret du 18 décembre 2007 déclarant d'utilité publique et urgents les travaux nécessaires à la réalisation de la liaison ferroviaire Lyon―Turin entre Saint-Jean-de-Maurienne et la frontière franco-italienne |url= https://www.legifrance.gouv.fr/eli/decret/2007/12/18/DEVT0771791D/jo |cid=Décret 18/12/2007}}
* {{cita pubblicazione |autore= European Commission Directorate-General for Energy and Transportation|titolo=TEN-T priority axes and projects 2005|url=http://ec.europa.eu/ten/transport/projects/doc/2005_ten_t_en.pdf |data=luglio 2005|lingua=en|cid= TEN-T priority axes 2005}}
* {{cita pubblicazione|autore=LTF |titolo=NLTL Parte comune italo francese – tratta in territorio italiano. Sintesi non tecnica, Progetto preliminare in variante |url= http://www.regione.piemonte.it/ambiente/valutazioni_ambientali/dwd/progettoTorinoLyon/C3C_0105_01-00-03_10-04_A%20SINT%20NON%20TEC-F.pdf |data=2010|cid=Progetto preliminare 2010 }}
* {{cita pubblicazione|autore=LTF |titolo=Dossier-de-presse |url= http://lyonturin.eu/documents/docs/Dossier-de-presse-LTF-fevrier-2014.pdf |data=febbraio 2014|cid=LTF 2014}}
* {{cita pubblicazione|autore=LTF|titolo=Planning dell'area di sicurezza della discenderia di Clarea |url= http://via.regione.piemonte.it/torinolione/5-%20C3.A%20OPERE%20CIVILI/C3A_35-TEMPI%20DI%20REALIZZAZIONE/C3A_35-01-VELOCITA'%20DI%20ESECUZIONE%20E%20FASAGGIO%20DI%20COSTRUZIONE/C3A_35-01-02-Opere%20in%20sotterraneo/PD2_C3A_7854_35-01-02_90-02_Planning%20Clarea_A_F.pdf |data=2013|cid= LTF Planning}}
* {{cita pubblicazione|autore=LTF |titolo=Valutazione e gestione dei rischi relativi a radioattività, gas radon, rocce amiantifere e intercettazione di acque calde |url= http://www.regione.piemonte.it/ambiente/valutazioni_ambientali/dwd/progettoTorinoLyon/Integrazioni/1%20Commissione%20VIA/C30_1021_55-01-02_10-01_Ambito%20Programmatico_%20Progettuale_Gestione%20Emergenze_0.pdf |data=2010|cid=LTF Valutazione rischi}}
* {{cita pubblicazione|autore=Parlamento e Consiglio Europeo |titolo=Decisione n. 884/2004/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio sugli orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti |url=http://ec.europa.eu/ten/transport/legislation/doc/2004_0884_it.pdf |data=29 aprile 2004|cid=Parlamento Europeo 2004 }}
* {{cita pubblicazione |autore=Presidenza del Consiglio dei Ministri |titolo=Tav Torino-Lione. Domande e risposte |url=http://www.regione.piemonte.it/archivio/nuova_TorinoLione/dwd/dossierGoverno.pdf |data=8 marzo 2012 |cid=Presidenza del Consiglio 2012 |accesso=23 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170923145121/http://www.regione.piemonte.it/archivio/nuova_TorinoLione/dwd/dossierGoverno.pdf |urlmorto=sì }}
* {{cita pubblicazione|autore=Regione Piemonte |titolo=Nuova linea Torino-Lione - Tratta nazionale - Progetto Preliminare "Cintura di Torino e connessioni alla linea Torino-Lione". Domanda di pronuncia di compatibilità ambientale |url= http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2011/16/attach/aa_aa_regione%20piemonte_2011-04-13_34587.pdf |data=21 aprile 2011|cid=Progetto preliminare 2011 }}
* {{cita pubblicazione|autore= SNCF Réseau |titolo= Projet ferroviaire d'accès alpins Lyon-Chambéry-Turin |url=https://www.sncf-reseau.com/fr/reseau/auvergne-rhone-alpes/projet-ferroviaire-dacces-alpin-lyon-chambery-turin-0 |data=19 giugno 2017|cid= SNCF 2017}}
* {{cita pubblicazione |autore=TELT |titolo=Mission |url=http://www.telt-sas.com/it/mission-it/ |cid=TELT, Mission |accesso=23 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170923145050/http://www.telt-sas.com/it/mission-it/ |urlmorto=sì }}
* {{cita pubblicazione|autore=TELT |titolo=Certificazione da un terzo esterno
dei costi del progetto e del promotore pubblico|url=http://www.telt-sas.com/wp-content/uploads/2016/08/Certification_des_couts_Lyon-Turin_Synthese_TE-TR_0017_0_160503.pdf |data=3 maggio 2016|cid=TELT, Certificazione costi}}
* {{cita pubblicazione|autore=TELT|titolo=Impatto zero sulle risorse idriche|url= http://www.telt-sas.com/it/impatto-zero-risorse-idriche/ |data= 21 dicembre 2016|cid=TELT Risorse idriche}}
* {{cita pubblicazione|autore=TELT|titolo=Tunnel geognostico Saint-Martin-La-Porte|url=http://www.telt-sas.com/it/cantiere-saint-martin-la-porte/|data=2016|cid=TELT Saint Martin La Porte|accesso=23 settembre 2017|dataarchivio=23 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170923144902/http://www.telt-sas.com/it/cantiere-saint-martin-la-porte/|urlmorto=sì}}
* {{cita pubblicazione|autore=TELT|titolo=Completato il cunicolo esplorativo di Chiomonte |url=http://www.telt-sas.com/it/completato-cunicolo-chiomonte/ |data=22 febbraio 2017|cid= TELT Completato il cunicolo}}
* {{cita pubblicazione|autore=TELT|titolo=Presentata la VIS del cantiere di Chiomonte |url= http://www.telt-sas.com/it/presentata-vis-chiomonte/ |data=4 maggio 2017|cid=TELT Presentata VIS}}
* {{cita pubblicazione |autore=TELT |titolo=Cantieri operativi della NLTL |url=http://www.telt-sas.com/it/co_nltl/ |data=2017 |cid=Cantieri operativi della NLTL |accesso=23 settembre 2017 |dataarchivio=23 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170923144952/http://www.telt-sas.com/it/co_nltl/ |urlmorto=sì }}
* {{cita pubblicazione|autore=TELT|titolo=Piano di ripristino ambientale|url=https://ws.onehub.com/workspaces/1121606/files/2329550572|data=27 giugno 2017|cid=TELT Ripristino ambientale|urlmorto=sì}}
* {{Cita testo|titolo=CEF support to Mediterranean Corridor|autore=Innovation and Networks Executive Agency|url=https://ec.europa.eu/inea/sites/inea/files/201803_corridor_report_med_withcover_0.pdf|lingua=en|data=febbraio 2018|cid=Mediterranean Corridor}}
 
===Approfondimenti===
Conseguenza della programmazione proposta con il progetto ''low cost'' è una riduzione dei benefici,<ref>Andrea Debernardi, Marco Ponti [http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002895.html La Torino-Lione si fa low-cost: perché solo ora?] - 27.02.2012</ref> che sarebbero limitati ai 57&nbsp;km di nuovo tunnel sul totale dell'intera tratta Torino–Lione ed al conseguente risparmio di tempo (48 minuti) possibile su questa tratta.<ref name="Progetto Nuova Linea Torino-Lione 2010"/> Secondo gli studi dell'Osservatorio le tratte più congestionate della rete ferroviaria attuale sono tuttavia quelle urbane (Torino, Chambery ecc.), e non quella del valico internazionale.<ref name="Quaderno7-FARE"/>
* {{Cita testo|editore=Ministero Infrastrutture e Trasporti|url=http://www.mit.gov.it/sites/default/files/media/notizia/2019-02/ACB%20nuovo%20collegamento%20ferroviario%20Torino%20-%20Lione.pdf|titolo= Analisi costi-benefici del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione|data=11 febbraio 2019|autore=Marco Ponti|etal=s|cid=Ponti 2019}}
* {{Cita testo|editore=Ministero Infrastrutture e Trasporti|url=http://www.mit.gov.it/sites/default/files/media/notizia/2019-02/Relazione%20tecnico-giuridica%20Torino-Lione.pdf|titolo= Relazione tecnico-giuridica|data=5 maggio 2019|autore=Pasquale Pucciariello|cid= Pucciariello 2019}}
* {{Cita news|autore=F. Pasquali|url=https://www.scienzainrete.it/articolo/tav-torino-lione-analisi-costi-benefici-confronto/fabio-pasquali/2019-03-24|titolo=TAV Torino-Lione: analisi costi-benefici a confronto|pubblicazione=Scienza in rete|data=24 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190415101953/https://www.scienzainrete.it/articolo/tav-torino-lione-analisi-costi-benefici-confronto/fabio-pasquali/2019-03-24|urlmorto=no|cid=Pasquali 2019}}
 
== Voci correlate ==
====Totale provvisorio dei costi e finanziamento europeo====
* [[Autostrada viaggiante]]
In riepilogo, i costi per le opere ammonterebbero a:
* [[Tunnel Euralpin Lyon Turin]]
* 9,975 miliardi per i 57&nbsp;km della galleria di base transfrontaliera (corrispondente al cosiddetto "progetto low-cost")<ref name="costoLTF">[http://www.ltf-sas.com/pages/articles.php?art_id=150 Stima ufficiale sul sito di LTF] con valuta 1/1/2010</ref>;
* 143 milioni di euro per i 7,4&nbsp;km del cunicolo geognostico della Maddalena di Chiomonte;
* una cifra aggiuntiva tra i 9 ed i 15 miliardi circa per le tratte nazionali per accedere alla nuova infrastruttura (cifra non definitiva).
 
Il costo preventivato totale dell'opera varierebbe tra i 17,5 ed i 23 miliardi di euro, di cui il 57,9% a carico dell'Italia e il 42,1% a carico della Francia.<ref>http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_02/tratta-costi-mappa-alta-velocita-mangiarotti_43d6db46-6431-11e1-9522-b1c79df94a33.shtml?fr=box_primopiano</ref>
 
Il contributo europeo all'opera, ipotizzato pari al 40%, deve essere in realtà ancora deciso e definito nel suo importo. Il 40% costituisce infatti la quota teorica massima di contributo, ma il 10 febbraio 2012 la deputata europea Eva Lichtenberger, appartenente alla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, ha dichiarato che esso non è ancora sicuro.<ref name="Lichtenberger">Relazione sulla visita alla Maddalena di Chiomonte del 9-10 febbraio 2012 dal sito della deputata europea Eva Lichtenberger [http://www.eva-lichtenberger.eu/index.php?id=35&uid=369]</ref>
Peraltro, il totale dei finanziamenti europei per tutti i 30 "progetti prioritari TEN-T" ammonta a marzo 2012 a circa 8,1 miliardi di euro, ma potrebbe essere aumentato a circa 31,7 miliardi entro fine 2012. In tal caso, si potrebbe quindi ragionevolmente stimare che in media ogni "progetto prioritario" possa ricevere finanziamenti per circa 1 miliardo di euro. Per questo motivo diversi commentatori ritengono molto improbabile che il solo tunnel di base di 57&nbsp;km (facente parte dei 235&nbsp;km della Torino-Lione, che a sua volta fa parte degli oltre 1600&nbsp;km dell'intero "progetto prioritario 6") possa ricevere da solo i circa 4 miliardi di finanziamento ipotizzati (40% dei circa 10 miliardi stimati da LTF). Qualora tuttavia il contributo si concretizzasse e fosse il massimo possibile, il costo a preventivo del solo tunnel di base ammonterebbe a 2,7 miliardi di euro per l'Italia.
 
===Impatto sul territorio===
Il tema degli impatti territoriali fisici è parzialmente trattato nei Quaderni 6a e 6b dell'Osservatorio.
 
Le problematiche dello scavo del tunnel di base e del resto della linea (come detto in gran parte anch'essa in galleria) sono notevoli. Esse sono grandemente amplificate dalle enormi quantità di materiale in gioco, che si aggirano attorno ai 15-17 milioni di&nbsp;m³ di roccia da scavare (il cosiddetto [[smarino]]).<ref name="ZucchettiUranio">Politecnico di Torino - prof. Massimo Zucchetti - [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/presentazioni/TAV%20E%20SALUTE%20Zucchetti.pdf Impatto ambientale e sulla salute del TAV]</ref><ref name="LTF SIA-int">LTF sas - ''Progetto preliminare in variante - Studio d'impatto ambientale-sintesi non tecnica'' (documento PP2-C3C-TS3-0105-A_AP-NOT del 9/7/2010 basato sull'originario trattato italo-francese del 29/1/2001)</ref>
 
====La presenza di minerali uraniferi, amiantiferi e le alte temperature====
La presenza di [[uranio]] nelle rocce del massiccio D'Ambin oggetto dello scavo del tunnel di base sono ampiamente documentate fin dagli anni '60 e '70. Si va dallo ''Studio geo-petrografico del versante italiano del massiccio D'Ambin'' di Sergio Lorenzoni, pubblicato dal [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]] (CNR) nel 1965 alle prospezioni condotte dall<nowiki>'</nowiki>''Agip - Divisione Risorse Energetiche Diverse'' a seguito del ''Permesso di ricerca - Rocca D'Ambin per minerali di uranio e torio'' accordato con DM 30 maggio 1978 e dalle quali si evincono anomalie spettrometriche. Sul versante francese, analoghe prospezioni furono svolte dalla società ''Minatome''.
 
[[File:Profilo geotermico Torino-Lione.png|thumb|370px|left|Profilo geotermico preliminare lungo il tracciato del tunnel di base.]]
Nel 1997 l'ARPA Piemonte ha analizzato alcuni campioni di roccia prelevati presso una vecchia miniera di uranio vicino a [[Venaus]], rilevando la presenza di radionuclidi della famiglia dell’uranio 238 con attività misurata di circa 100&nbsp;000 [[Becquerel|Bq]]/kg ed una dose equivalente di 30-40 [[Sievert|microsievert]]/ora, confermando dunque la presenza di minerali uraniferi in zona come riscontrato decenni prima dalle prospezioni dell'Agip Nucleare.<ref name="ZucchettiUranio"/><ref>ARPA Piemonte - documento prot. 3065 del 9/10/1997 relativo all'analisi delle rocce prelevate presso la miniera di venaus</ref> La presenza di uranio ha come inevitabile effetto la presenza anche di [[radon]], un gas radioattivo più pesante dell'aria derivato dal decadimento dell'uranio e {{cn|tra le maggiori cause di contaminazione umana}}. La sua concentrazione potrebbe raggiungere valori significativi in particolare all'interno del tunnel di base e sarebbe pertanto necessario un alto tasso di ricambio d'aria nelle gallerie<ref name="ZucchettiUranio"/>. Ciò nonostante lo studio d'impatto ambientale fatto predisporre da LTF per il tunnel di base afferma (pag. 48) che «Il rischio radon è quasi nullo».<ref name="LTF SIA-int"/>
 
Oltre che per rimuovere il radon, un alto tasso di ventilazione delle gallerie è necessario anche per ridurne il surriscaldamento interno. Infatti, le elevate coperture del tunnel, profondo fino a 2300&nbsp;m sotto la superficie terrestre, determinano l'attraversamento di fasce geologiche ad elevata temperatura: secondo gli studi preliminari condotti dalla società Alpetunnel negli anni '90 e poi da LTF, sotto il massiccio D'Ambin il tunnel di base attraverserebbe zone con temperatura fino a 45-50 C°. Per ovviare a ciò, il progetto preliminare del tunnel di base prevede imponenti impianti di raffreddamento sia mediante apparati di produzione d'acqua fredda, sia mediante ventilazione diretta attraverso le 4 discenderie. Tramite questi accorgimenti il tunnel dovrebbe mantenere i 32° considerati la soglia massima ammissibile, in ogni caso piuttosto alta per le persone.
 
Per quanto riguarda la presenza di [[amianto]], essa è documentata da studi effettuati presso l'università di Padova <ref>Studio geo-petrografico del versante italiano del massiccio d'Ambin; Lorenzoni S., ''Memorie degli Istituti di Geologia e Mineralogia dell'Università di Padova'', 1965, vol. 25</ref> ed altre indagini geologiche risalenti agli anni '60-'70<ref>Le socle du massif d'Ambin (Alpes franco-italiennes); Gay M.; Vialette Y. ,'' Bulletin de la Societe Geologique de France'', 1974, Vol. 16, Issue 3, pp. 245-246</ref><ref>Etude petrographique de versant italien du massif d'Ambin (Alpes franco-italiennes); Lorenzoni S. ''Bulletin Suisse de Mineralogie et Petrographie'', 1968, vol. 48, issue 2, pp. 429-436</ref> che descrivono la zona come ricca di minerali amiantiferi. Questi risulterebbero polverizzati ed eventualmente dispersi nell'ambiente in seguito ai lavori di scavo e frantumazione delle rocce e trasporto dello [[smarino]] derivante. Tale problematica sanitaria è confermata dai documenti di LTF e dallo Studio d'Impatto Ambientale predisposto nella documentazione ufficiale del progetto.<ref name="LTF SIA-int"/>
 
====Drenaggio delle falde acquifere====
Un serio problema di tutti gli scavi sotterranei è la presenza di falde acquifere ed il concreto rischio di prosciugare sorgenti e corsi d'acqua. Situazioni di questo genere si sono ad esempio verificati nel Mugello per gli scavi delle gallerie della linea AV/AC Firenze-Bologna.
 
Nel caso della Torino-Lione, sulla base del progetto 2003, LTF ha stimato che solo le due gallerie della tratta internazionale (il tunnel di base e il tunnel di Bussoleno) avrebbero drenato un flusso cumulativo di acque sotterranee compreso fra i 60 e i 125 milioni di&nbsp;m<sup>3</sup>/anno, comparabile alla fornitura d’acqua necessaria a una città di circa 1 milione di abitanti come Torino. Secondo le verifiche condotte da COWI A/S per conto della Direzione Generale Trasporti ed Energia (DG-TREN, oggi [http://ec.europa.eu/transport/index_en.htm DG-MOVE]) della Commissione europea, tale dato è confermato e "il drenaggio delle acque sotterranee è tutt’altro che trascurabile comparativamente al ricarico totale delle acque sotterranee nelle zone situate lungo il tunnel", non escludendo che possano verificarsi il prosciugamento di fonti e torrenti a monte degli scavi.<ref name="COWI">Rapporto COWI per la Direzione Generale trasporti della [[Commissione europea]] ''Analisi degli studi condotti da LTF in merito al progetto Lione-Torino (sezione internazionale)'' - doc. TREN/05/ADM/S07.54919/2005 revised - Versione 2 - Rapporto finale (12 aprile 2006)</ref> Il medesimo rapporto evidenzia che vi potrebbero essere conseguenze sull'alimentazione idrica di paesi e città, sull'agricoltura, sui deflussi minimi dei fiumi e sulla produzione di energia idroelettrica. Inoltre, le falde intercettate avrebbero potenzialmente pressioni e temperature elevate, con problemi sia durante il cantiere che successivamente alla chiusura dei lavori in ragione del riversamento di acque calde nei fiumi a valle. Tali dati sono in parte derivati anche dai lavori di scavo dell'autostrada A32 e della centrale idroelettrica di Pont Ventoux.
 
{{S sezione|ferrovie}}
* Impatti urbanistici ed extra-costi nel nodo di Torino (stravolgimento della [[Autostrada_A55#Tangenziale_Nord|tangenziale nord]], c.so Marche, Capitol, reperimento dei fondi)
* Impatti socio-politici (criminalità mafiosa, tangenti, politica)
* Proteste di popolazione e tecnici ([[No TAV]])
 
==Lavori in corso==
Ad aprile 2012, nessun concreto lavoro di scavo è in corso, essendo ancora mancante il progetto esecutivo dell'opera.
 
A luglio 2011 è però stata recintata (e presidiata dalle forze dell'ordine) l'area di proprietà della SITAF che dovrebbe fungere da discarica dei detriti della perforazione geognostica della Maddalena (nel comune di [[Chiomonte]]); tale perforazione dovrebbe cominciare durante la primavera-estate 2012 e durare alcuni anni, allo scopo di acquisire informazioni sulle rocce che in futuro dovrebbero essere coinvolte dallo scavo del tunnel di base. I lavori saranno svolti dalla Cooperativa Muratori e Cementieri (CMC) di Ravenna, cui erano stati affidati nel 2005 i lavori del tunnel di Venaus, poi non realizzati. Il sondaggio della Maddalena è pertanto stato conferito senza alcuna gara specifica ma mendiante una "variante" a quell'appalto.<ref>In realtà, essendo totalmente mutate l'opera, la sua posizione ed il costo, il concetto di "variante" di cui al Codice dei Contratti (Dlgs 163/2006) è stato interpretato da LTF in maniera molto "estensiva", sollevando dubbi sulla correttezza legale della procedura.</ref>
Questo sondaggio dovrebbe essere lungo 7,5&nbsp;km ed avere un diametro di 6,3 m, ed è un tunnel diverso da quello dove passeranno i treni. Analoghe perforazioni geognostiche sono già state svolte in Francia dal 2002 al 2010, ma è ancora da stabilire definitivamente il tracciato di discesa verso Lione, pertanto anche in Francia al febbraio 2012 non sono in corso lavori.
 
Il 12 novembre 2011, nell'ambito degli emendamenti all'art. 19 della "legge di stabilità", è stata approvata dal [[Parlamento italiano]] (cfr. legge 12/11/2011, n° 183) la classificazione dell'area (attuale e futura) di cantiere della Maddalena di Chiomonte quale "area di interesse strategico nazionale". A partire dal 1° gennaio 2012 essa è quindi presidiata da militari, oltre alle forze dell'ordine. Tale scelta è stata approvata da un vasto schieramento politico (PD-PDL-Lega) ma criticata da alcuni gruppi in sede europea: vari deputati<ref>Tra i firmatari risultano Sonia Alfano, Gianni Vattimo, Sabine Wils, Nigel Farage, Willy Meyer, Renate Weber, Rui Tavares, Catherine Grèze, Kartika Tamara Liotard, Cornelia Ernst, Eva Lichtenberger, Sabine Lösing, José Bové</ref> hanno scritto al presidente del [[Consiglio europeo]] Herman Van Rompuy, della [[Commissione europea|Commissione]] Manuel Barroso e del [[Parlamento europeo]] Jerzy Karol Buzek per richiamare l'attenzione delle istituzioni europee sulla situazione in Vall di Susa. Un dibattito in merito si è svolto al Parlamento europeo di Strasburgo il 16 novembre 2011. Gli europarlamentari Sonia Alfano, Eva Lichtenberger, Gianni Vattimo e Sabine Wils si sono poi recati in Val di Susa il 9 e il 10 febbraio in rappresentanza dei 24 europarlamentari di 5 gruppi politici e 12 nazionalità firmatari della lettera.
 
Il 20 dicembre 2011 a Roma, presso il Ministero dei Trasporti, si è riunita la Commissione Intergovernativa italo-francese nel corso della quale è stato deciso di affidare il prosieguo della progettazione a una nuova società derivata da LTF che avrà sede legale in Francia e sede operativa in Italia.<ref>http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-20/accordo-italia-francia-torinlione-164157.shtml</ref> Oltre a questa modifica formale-amministrativa, è anche stato riconfermato che la realizzazione della linea avverrà in due fasi. La prima fase dovrebbe riguardare dal 2013 la realizzazione del solo "tunnel di base" di 57&nbsp;km (ovvero la "tratta internazionale"), mentre la seconda fase, cioè il collegamento del tunnel con Lione e Torino è rinviata a data da definirsi con ulteriori futuri accordi. La "prima fase" dovrebbe teoricamente durare 10 anni e secondo le stime presenti sul sito di LTF il costo ammonterebbe a circa 10 miliardi di €.<ref name="costoLTF"/> L'accordo dovà essere ancora approvato dai parlamenti italiano e francese, che dovranno individuare i finanziamenti necessari.
 
A partire dal 27 febbraio 2012 i terreni necessari per l'allargamento completo e definitivo della futura area di cantiere sono stati requisiti e fatti controllare da unità dell'esercito, pur senza procedere ad alcun esproprio. L'anomalia procedurale, giustificata con la citata classificazione della zona quale "area di interesse strategico nazionale", ha provocato numerose proteste. Gli espropri sono stati avviati l'11 aprile 2012.
 
==Problematiche legali==
{{S sezione|ferrovie|diritto}}
* Infiltrazioni mafiose (inchiesta Minotauro)<ref>Un rapporto del nucleo investigativo dei Carabinieri di fine dicembre 2011 a proposito dell'inchiesta "Minotauro" riguardante infiltrazioni della 'Ndrangheta, estende ombre nuove su appalti pubblici, compresa «la commessa aggiudicata da LTF (Lyon Turin Ferroviaire) per la realizzare della recinzione nel cantiere di Chiomonte» (articolo su [http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=11907773 La Stampa del 25-02-2012 - pag.57])</ref><ref>La Repubblica - "Tav, da Napoli alla Val di Susa le mani della mafia sui cantieri" [http://www.repubblica.it/cronaca/2012/03/06/news/tav_saviano-31013967/?ref=HREA-1]</ref><ref>L'Espresso - inchiesta di Giovanni Tizian: ''[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/tav-lombra-della-ndrangheta/2175934 Tav, l'ombra della 'Ndrangheta] - Una delle aziende incaricate di costruire il tunnel esplorativo ha dato subappalti alla criminalità organizzata calabrese. Che in Piemonte, e proprio nella zona dei lavori in corso, ha messo da tempo solide radici'' - 6/3/2012</ref>
* Inchieste su LTF<ref>La Repubblica - "Appalti truccati per lavori stradali otto condanne e sei assoluzioni" [http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/02/08/news/appalti_truccati_per_lavori_stradali_otto_condanne_e_sei_assoluzioni-12217664/]</ref>
* Affidamento lavori, appalti, fallimenti ([http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/03/15/news/tav_accusa_di_bancarotta_per_i_fratelli_martina-31595932/ es.])
* Procedure di occupazione dei terreni
* interrogazioni parlamentari ([http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=00647673&stampa=si&toc=no es.])
 
==Storia, progetti precedenti e progetti alternativi<ref>Quaderno 7, pag 146 e seg.</ref>==
Come detto nel paragrafo relativo, la linea cosiddetta "storica" è stata oggetto di vari cicli di ammodernamento. A metà anni '70 l'ipotesi era quella che la linea del Frejus sarebbe stata interessata a fine anni '80 da un traffico di quasi 15 milioni&nbsp;t di merci l'anno e per tale motivo fu avviato uno dei vari cicli di lavori d'ammodernamento effettuati sulla linea. In realtà nel 1990 il traffico reale ammontava a circa la metà della previsione, con un ''trend'' stabile.
 
===Le prime ipotesi di ''Alpetunnel''===
In questo contesto, all'inizio degli anni '90, si diffondono le prime idee della nuova linea Torino-Lione, con la creazione nel 1994 ad opera di FS e [[Société nationale des chemins de fer français|SNCF]] del gruppo ''Alpetunnel-GEIE'', incaricato di studiare la fattibilità e i tracciati. Inizialmente le FS e SNCF pensano a una nuova linea ad alta velocità che connetta la rete francese a quella italiana, ma le verifiche condotte nella seconda metà degli anni Novanta evidenziano che il traffico passeggeri è scarso, e non giustifica la costruzione di una infrastruttura dedicata.
 
Si passa pertanto all'idea di una linea mista merci e passeggeri (battezzata in Italia "alta capacità"), sulla quale far circolare anche treni navetta adatti al trasporto di camion interi (la cosiddetta "autostrada ferroviaria") sfruttando una ipotetica saturazione dei valichi stradali. Anche questa idea si rivela poco concreta, come evidenziato dal tragico incidente e dalla successiva chiusura del traforo stradale del Monte Bianco (1999), che determina un raddoppio per alcuni anni del traffico nel traforo autostradale del Fréjus, senza però causare particolari problemi di saturazione della rete stradale..
 
Il traffico ferroviario merci raggiunge il suo picco massimo nel 1997 con 10 milioni t, ed è sulla base dei dati di quell'anno che all'epoca Alpetunnel prospettò (in base al sopra descritto modello poi ripreso da LTF) di giungere a 20 milioni&nbsp;t nel 2010. Nel 2001 i governi di Francia e Italia (rappresentati rispettivamente da Jean Claude Gayssot e [[Pier Luigi Bersani]]) decidono però di procedere comunque sia al potenziamento della linea storica sia all'avvio della progettazione del nuovo tunnel di base siglando il cosiddetto "[http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/accordo2002.pdf Accordo di Torino" (29/1/2001)]: Alpetunnel è così trasformata nella società ''[[Lyon Turin Ferroviaire]] sas'' (LTF) che viene incaricata di definire tracciati e progetti. In Italia, dopo le elezioni del 2001, il [[governo Berlusconi II]] ratifica l'accordo e approva la cosiddetta "[[legge obiettivo]]" che mira a semplificare gli adempimenti e i progetti per la realizzazione delle grandi opere: è sulla scorta di queste basi normative che nel 2003 il progetto della nuova linea si concretizza ad opera di LTF per la tratta internazionale e di RFI per la tratta italiana.
 
===Il progetto RFI-LTF del 2003===
[[File:Progetto 2003 Torino-Lione.png|thumb|200px|right|Il primo progetto preliminare AV/AC elaborato nel 2003 da LTF-RFI.]]
I primi progetti preliminari relativi al tunnel di base e alla sua connessione con la rete italiana vengono resi noti nel 2003-04. Emergono però dei problemi:
* si devono realizzare due lunghe gallerie (12 e 21 km) per raggiungere il lungo tunnel di base (52 km) con imbocco a [[Venaus]];
* queste gallerie attraversano montagne note per le loro cave di [[amianto]] (tratta italiana), e anche per la presenza di [[uranio|rocce uranifere]] (nel [[Gruppo d'Ambin|massiccio d'Ambin]] perforato dal tunnel di base internazionale);
* si taglia fuori la città di Torino e lo scalo merci di Orbassano, passando a nord; di conseguenza, i treni passeggeri (che fermano a Torino) e i merci diretti a Orbassano (144 treni/giorno secondo il modello di gestione) dovrebbero comunque percorrere la linea storica, rendendo molto sottoutilizzata la nuova linea a fronte dei costi per sua la realizzazione.
* la nuova linea, progettata per permettere il transito di 300 treni al giorno a 220 km/h, verrebbe in realtà percorsa solo da 61 treni merci a 100-120 km/h.
 
Nel 2005 si tenta di dare avvio ai lavori del progetto nella zona di [[Venaus]] sopra Susa, dove si ipotizzava l'imbocco del tunnel di base. Le oggettive problematiche della nuova linea evidenziate dai tecnici e le conseguenti aspre [[NO TAV|proteste della popolazione]] conducono a scontri con le forze dell'ordine: il Governo italiano decide quindi di cercare una pacificazione cancellando il progetto e bloccando i lavori. Viene poi deciso, ferma restando l'idea del tunnel di base, di riprendere in considerazione il progetto della tratta italiana e a tal fine viene creato nel 2006 l'"Osservatorio", per una analisi più tecnica della questione. Va comunque evidenziato che nel 2006, a fronte di una previsione (secondo il "modello LTF") di traffico merci pari a 16 milioni t, in realtà si ebbero solo 6 milioni t.
 
===L'alternativa del progetto F.A.R.E. (2008)<ref name="Quaderno7-FARE">Osservatorio governativo per la linea Torino-Lione - Quaderno 7 - Presentazione del Progetto F.A.R.E. pag 143</ref>===
[[File:Fasi progetto FARE Torino-Lione.png|thumb|200px|right|Il progetto alternativo "FARE" procede per fasi, ciascuna delle quali da realizzare se la fase precedente raggiunge gli obiettivi di traffico. Inoltre parte da Torino anziché dal tunnel di base, al contrario del progetto LTF.]]
Nel 2006, con la creazione dell'"Osservatorio", il discorso sembra spostarsi sull'analisi dei dati reali di traffico. Tuttavia, l'Osservatorio dà atto del drastico calo del traffico merci, ma si adegua comunque al modello previsionale di LTF che, come detto in precedenza, ipotizza lo stesso un grande aumento del traffico merci, posticipandolo solo di qualche anno (si veda il grafico del traffico più sopra).
 
Pertanto - in parallelo e poi soprattutto a valle dei lavori dell'Osservatorio, le cui conclusioni sfociano nel progetto 2010 di LTF - i tecnici della Comunità Montana, dei Comuni della Val di Susa e di quelli della zona nord - nord/ovest di Torino, propongono nel 2008 il progetto alternativo "F.A.R.E." (''Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti''). Esso si propone, sulla base dei risultati scaturiti dall'Osservatorio stesso, di ipotizzare un più realistico scenario di sviluppo della ferrovia Torino-Lione, non opponendosi ma cercando di verificarne la necessità, tratta per tratta, sulla base del traffico che ragionevolmente è lecito attendersi.
 
Poiché secondo LTF la linea storica rischia di essere presto satura, il progetto FARE accetta tale ipotesi (peraltro finora dimostratasi del tutto ingiustificata) ma si basa su tre punti:
* le diverse tratte (metropolitana, bassa valle, alta valle e valico) non si saturano tutte contemporaneamente, ma una alla volta e a catena, una in conseguenza della saturazione di quella precedente;
* vanno quindi realizzate prima le opere più urgenti, cioè su quei tratti che prima dovrebbero arrivare a saturazione, e solo dopo i tratti successivi;
* la linea deve avere caratteristiche ragionevoli per quanto riguarda pendenza (~15‰), velocità (160–180&nbsp;km/h), curvature (raggio min 1500&nbsp;m), senza giungere agli inutili e costosi eccessi del progetto LTF.
 
Secondo il progetto FARE, poiché dallo stesso Osservatorio emerge che la prima tratta a saturarsi è quella di Torino e non il tunnel Italia-Francia, ne consegue che la prima tratta su cui intervenire è quella cittadina; solo dopo se necessario si deve intervenire risalendo la val di Susa. L'ultimo tratto a saturarsi sarebbe il valico internazionale, quindi il tunnel di base dovrebbe essere l'ultima opera da realizzarsi, solo se le previsioni di LTF dessero l'impressione di potersi avverare. In pratica il progetto FARE si svolgerebbe "al contrario" di quello LTF, che invece parte proprio dal tunnel di base e poi "scende" verso Torino.
 
Inoltre, il progetto FARE non è "alta velocità" ma adotta le più economiche caratteristiche di linea tradizionale (come parrebbe intenzionata a fare la Francia separando AV e trasporto merci), quindi con requisiti tecnici meno impattanti (raggi di curvatura più stretti, gallerie dalla sezione inferiore, armamento e binari più leggeri ecc.), e risparmi economici sia nella costruzione sia nella gestione/manutenzione.
 
I promotori del progetto FARE sostengono quindi che tale modalità di procedere:
* sia meno impattante, perché rinuncia a standard (la nuova linea non è AV) che comporterebbero elevati impatti ambientali e finanziari;
* sia più efficiente, perché consente di realizzare prima le opere più necessarie e utilizzarle subito senza attendere il completamento di tutta la tratta, consentendo un miglioramento rapido anche dei servizi pendolari attorno a Torino;
* sia meno costosa, perché limita i tratti in galleria e consente di posticipare molti degli oneri più rilevanti, limitando inutili esposizioni finanziarie verso le banche;
* sia più prudente, perché procedendo per fasi consente di seguire l’effettivo andamento del traffico anche in funzione di eventi oggi imprevedibili (calo o stagnazione del PIL, aumento del petrolio ecc), senza scommettere su un futuro di crescita infinita dei traffici;
* sia più efficace, perché sottopone gli operatori ferroviari a verifiche più costanti sull’intero esercizio del sistema, introducendo incentivi per un utilizzo efficace delle infrastrutture esistenti.
 
Il progetto FARE è stato incluso fra gli studi riportati nell'ultimo Quaderno (il 7°) dell'Osservatorio, ma non è stato preso in considerazione da LTF per il progetto preliminare 2010.
 
==Dibattito sul progetto==
Con l'appoggio dei presidenti di Regione Piemonte e Provincia di Torino e del sindaco di Torino, il Governo Italiano ha ribadito la posizione favorevole all'opera pubblicando il 9 marzo 2012 un breve dossier la cui scientificità è però stata notevolmente contestata con un contro-dossier prodotto a fine marzo dalla "Commissione Tecnica Torino-Lione"<ref name="critichedossier"/>.
 
Il Francia a marzo 2012 si è svolta la "verifica di interesse pubblico", durante la quale è emerso il mutamento di opinione (da favorevole a contrario) di una parte del modo politico locale, in particolare per la priorità al traffico passeggeri rispetto a quello merci che ha assunto il progetto "low-cost" e per i costi elevati dell'infrastruttura.<ref>[http://www.ledauphine.com/isere-nord/2012/03/14/les-verts-disent-non-au-lyon-turin]</ref><ref>[http://www.frapna.org/images/region/Positions/Avis_Lyon_Turin_FRAPNA2.pdf Fédération Rhône-Alpes de Protection de la Nature]</ref>
 
===Le ragioni Sì TAV===
Le ragioni dei sostenitori della nuova linea sono in sintesi le seguenti:
* La linea fa parte del "progetto prioritario 6 Lione-Budapest" (in origine "corridoio 5 Lisbona-Kiev")<ref name="accorciamento5-6">Quaderno 2 dell'Osservatorio, pag. 133</ref>, che permette una migliore mobilità di uomini e mezzi in Europa, trasportando merci attraverso il continente in direzione est-ovest.
* Secondo i calcoli di LTF, la linea storica sarà completamente satura entro il 2025 (superando i 20 milioni&nbsp;t di merci che sono il suo limite), specie nel tratto più vicino a Torino, per via dell'alto numero di treni pendolari (fino a 120 al giorno) che si ipotizza di aggiungere.
* Il trasporto intermodale di merci lungo la val di Susa genererà ricchezza.
* La linea esistente è obsoleta, anche se può comunque trasportare almeno 20 milioni&nbsp;t di merci.
* La minore pendenza della nuova linea permette di aumentare la velocità e ridurre i tempi di percorso, oltre a richiedere sensibilmente meno energia, perché non è necessario sollevare merci e passeggeri fino ad alta quota.
* La percentuale di merci su ferrovia aumenterà sensibilmente rispetto alle merci su strada, anche se vi sarà comunque un aumento in termini assoluti dei camion sull'[[autostrada A32]] (cioè l'autostrada comunque avrà più TIR di oggi, secondo il modello LTF). Uno spostamento del traffico merci dalla "gomma" alla "rotaia" avrebbe un impatto positivo a livello ambientale (meno emissioni di CO<sub>2</sub> e minore inquinamento acustico).
 
La nuova linea ha il sostegno di larga parte del mondo politico, sia locale sia nazionale:<ref>[http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-c46841f0-13e7-490b-bc93-0100aeff7bc9.html Rai - Report - Interviste all'interno della puntata di ottobre 2011]</ref>
 
* «La Tav spero che si faccia perché la penso come Cavour quando c’era il passo del Frejus, e non ancora il tunnel. Cavour disse che se Torino non si collega con la Francia e le fabbriche della Lombardia finisce in gravi difficoltà». ([[Umberto Bossi]]) <ref>{{cita web|url=http://frontierenews.it/2012/03/bossi-la-padania-si-fara-costi-quel-che-costi/|titolo=Bossi: “La Padania si farà, costi quel che costi”|accesso=11 marzo 2012}}</ref>.
* «La Tav apre il Piemonte e tutto il sistema-Paese all'Europa. Prima di tutto è un'apertura psicologica, di prospettiva» (Roberto Cota - Governatore del Piemonte)
* «Il progetto è stato riconvertito da passeggeri a merci perché è caduto il muro di Berlino.» «Ma la Tav consentirà di collegare le merci da Lisbona a Torino fino a Kiev» (Mino Giachino - sottosegretario ai Trasporti del [[Governo Berlusconi IV]])
* [[Sergio Chiamparino]], ex sindaco di Torino, invita Bersani a farsi fotografare con Di Pietro e Vendola «solo se dicono pubblicamente che sono per la Tav». L'attuale sindaco di Torino Fassino definisce i No Tav "antistorici".
* Altri dirigenti di partito sostengono l'utilità della ferrovia: [[Piero Fassino]] ha sostenuto che il progetto è il meno invasivo e impattante;<ref>[http://247.libero.it/focus/21152703/1/tav-fassino-sempre-aperti-al-dialogo-ma-opera-si-fara/ ''Tav/Fassino: Sempre aperti al dialogo, ma opera si fara'']. Libero. 2 marzo 2012.</ref> [[Altero Matteoli]] ha dichiarato che sono disponibili i finanziamenti e che i lavori andranno fatti, tenendo conto di quanto chiesto dal territorio;<ref>[http://torino.repubblica.it/dettaglio/tav-la-linea-torino-lione-si-fara-matteoli-annuncia-la-fase-operativa/1685736 ''Tav, la linea Torino Lione si farà, Matteoli annuncia la fase operativa'']. Repubblica. Dettaglio. 30 luglio 2009.</ref> Sergio Chiamparino ha sostenuto che l'opera è cruciale per la crescita;<ref>[http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/06/28/news/giusto_lintervento_dello_stato_l_opera_va_fatta_per_la_crescita-18326472/ ''Giusto l´intervento dello Stato l'opera va fatta, è per la crescita'']. Repubblica. Cronaca. 28 giugno 2006.</ref> secondo [[Roberto Maroni]]<ref>[http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/06/26/news/maroni_i_lavori_per_la_tav_devono_partire_e_partiranno-18243491/ ''Maroni: i lavori per la Tav devono partire e partiranno'']. Repubblica. Cronaca. 26 giugno 2011.</ref> l'opera costituisce il futuro del trasporto ferroviario.
 
===Le ragioni No TAV===
{{Vedi anche|No TAV}}
Le ragioni di chi si oppone alla nuova linea sono in sintesi le seguenti:
* La linea attuale non è obsoleta ed è molto sottoutilizzata, in quanto può trasportare, secondo la stessa RFI, fino a 20 milioni&nbsp;t di merci (oggi solo 3,9 Mt). Inoltre è stata appena rimodernata ampliando la sagoma limite dei container fino a gli standard in uso su tutte le altre ferrovie europee ed è inutile ampliare solo la Torino-Lione oltre tale sagoma.
* Pendenza e caratteristiche della linea esistente sono analoghe ad altre linee ferroviarie (verso Svizzera e Austria) il cui traffico è, nonostante ciò, in crescita. Viceversa il traffico merci verso la Francia è diminuito o rimasto stabile negli ultimi 15-20 anni, sia sulla ferrovia che (secondo il gestore dell'autostrada SITAF spa) nel tunnel stradale del Frejus (T4) anch'esso fortemente sottoutilizzato.
* Non sussiste attualmente, e probabilmente non si raggiungerà nei prossimi decenni, un traffico passeggeri e traffico merci tale da giustificare l'investimento. Il "corridoio" è un progetto teorico che non tiene conto delle reali necessità di trasporto.
* Le previsioni di aumento del traffico merci e passeggeri di LTF sono viziate da errori grossolani: infatti si sono già dimostrate oggettivamente errate negli ultimi 15 anni (prevedevano crescita di traffico, che invece è diminuito).
* L'aumento di velocità comporta maggiori consumi elettrici, vanificando la riduzione della pendenza. L'emissione di CO<sub>2</sub> non diminuirà rispetto al traffico su strada, a causa dei consumi elettrici molto maggiori dei treni (pesanti il doppio del necessario per quanto riguarda l'autostrada ferroviaria), della necessità di raffreddare e ventilare continuamente una linea in gran parte in galleria, e per l'enorme quantitativo di roccia da scavare, sbriciolare e trasportare a discarica durante la costruzione dell'opera.
* La stessa LTF ha previsto che la sola tratta internazionale drenerà enormi quantità di acque sotterranee.
* Il traffico di camion sull'autostrada A32, secondo la stessa LTF, non diminuirà in valore assoluto ma solo in percentuale, a causa dell'ipotizzato aumento esponenziale del traffico totale.
* Il costo ufficiale a preventivo (tra spese francesi, italiane e finanziamenti dell'UE) di circa 20-22 miliardi di euro è destinato ad aumentare come avvenuto su tutte le altre linee TAV in Italia (6,5 volte sulla Bologna-Firenze, 4 volte sulla Torino-Milano). In ogni caso si tratta di costi non sostenibili a fronte dei tagli su scuola, sanità, pensioni ecc.
* Vi sono altre direttrici di traffico utilizzabili (per es. attraverso la Svizzera) che sono in corso di completamento o appena completate con ingenti spese e non sono state tenute in conto da LTF nei suoi calcoli.
* Esistono altri progetti per la valle di Susa (come il "FARE") che permettono un aumento del trasporto merci (se si verificasse), che sono meno costosi e più graduali.
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
* Osservatorio governativo per il collegamento ferroviario Torino–Lione:
** ''Quaderno 1: Linea Storica (tratta di valico)'' - maggio 2007
** ''Quaderno 2: Scenari di traffico - Arco Alpino'' - giugno 2007
** ''Quaderno 3: Linea Storica (tratta di valle) e Torino (valutazioni preliminari sul nodo)'' - dicembre 2007
** ''Quaderno 4: Intermodalità Centri logistici e Autostrade ferroviarie'' - febbraio 2008
** ''Quaderno 5: Valutazione dei progetti (esternalità e ricadute territoriali, costi e benefici, finanza di progetto)'' - febbraio 2008
** ''Quaderno 6a: Territorio (basi conoscitive)'' - aprile 2009
** ''Quaderno 6b: Territorio (nodo di Torino)'' - aprile 2009
** ''Quaderno 7: Atti del "seminario di Pracatinat 26-29 giugno 2008 - Punti di accordo per la progettazione della nuova linea e per le nuove politiche di trasporto per il territorio" + Appendice (Potenzialità del nodo ferroviario di Torino)'' - luglio 2008
* Dossier [[lavoce.info]]: http://www.lavoce.info/dossier/pagina2968.html e http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002916-351.html
* RFI - Progetto preliminare della tratta italiana della linea AV/AC Torino-Lione - agosto 2010
* Sito di promozione del progetto LTF ([http://www.torino-lione.it/progetto.htm ])
* [http://via.regione.piemonte.it/via/tratta_nazionale.htm Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della tratta nazionale della nuova linea Torino–Lione]
* Progetto "F.A.R.E." (Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti) - 2008 - (incluso nel Quaderno 7 dell'Osservatorio e scaricabile anche separatamente da siti istituzionali, vedasi [http://images.comune.venariareale.to.it/f/TAV-NLTL/fa/fare_rel_finale_Oss.pdf])
* Istituto Bruno Leoni - prof. Andrea Boitani, prof. Marco Ponti, ing. Francesco Ramella - ''[http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?ID=5011&level1=2166&codice=10 TAV: le ragioni liberali del no]'' - 16 aprile 2007
* Polinomia srl - prof. Andrea Debernardi - ''La cura del ferro e l'arco alpino'' - maggio 2004
* ing. Francesco Ramella - [http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002362.html Perché il treno non sostituisce il TIR], 21/06/2011
* Silvia Maffii, Marco Ponti - [http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002454.html TAV Torino–Lione: come dimostrare l'indimostrabile] 26/7/2011
* Ivan Cicconi - ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/11/il-libro-nero-dellalta-velocitain-anteprima-su-ilfattoquotidiano-it/156781/ Il libro nero dell'alta velocità]'' - ed. Koinè/nuove edizioni, settembre 2011. ISBN 9788889828175
* {{en}} Politecnico di Milano (DiAP) - Paolo Beria, Raffaele Grimaldi - ''[http://eprints.bice.rm.cnr.it/3773/1/02_beria.pdf An Early Evaluation of Italian High Speed Projects]'' - 2011
* [http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/tav/index.html Dossier di promozione della nuova linea Torino–Lione] sul sito web istituzionale del Governo italiano
* [http://www.cmvss.it/item.asp?i=873&stile=0 Osservazioni al documento del Governo "TAV Torino Lione - domande e risposte"], 29/03/2012
* Dipartimento dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni svizzero - Ufficio federale dei trasporti UFT - ''[http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it Traffico transalpino]'' (dati CAFT e rapporti Alpinfo).
 
==Voci correlate==
* [[Alta velocità ferroviaria]]
* [[Lyon Turin Ferroviaire]]
* [[Tunnel di base del Moncenisio]]
* [[Val di Susa]]
* [[No TAV]]
* [[Galleria di base del Brennero]]
* [[Galleria di base deldella San GottardoKoralpe]]
* [[Galleria di base del Semmering]]
* [[Alptransit]]
* [[Reti di trasporto trans-europee]]
* [[Alta velocità ferroviaria]]
* [[Terzo valico]]
* [[Ferrovia Modane-Torino]]
* [[Ferrovia Culoz-Modane]]
 
== Altri progetti ==
==Collegamenti esterni==
{{interprogetto}}
* [http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/ Il portale del Governo Italiano sulla nuova linea ferroviaria Torino-Lione]
* [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/ANALISI%20DOCUMENTO%20GOVERNO%2028.03.12.pdf Analisi tecnico-critica del dossier governativo] (disponibile anche [http://www.cmvss.it/item.asp?i=873&stile=0 qui])
* [http://www.ltf-sas.com/index.php?lg_visite=it Il sito internet della Società "Lyon Turin Ferroviaire"]
* [http://gnss-info.blogspot.com/2012/03/tav-valsusa-torino-lione-in-google.html Il tracciato TAV Torino-Lione in Google Earth/Maps]
 
== Collegamenti esterni ==
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[[hu:Lyon Turin Ferroviaire]]
[[id:Lyon Turin Ferroviaire]]