Chiaramonte Gulfi: differenze tra le versioni

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{{F|centri abitati della Sicilia|agosto 2025}}
{{Divisione amministrativa
|Nome =Chiaramonte Gulfi
|Panorama = Chiaramonte Gulfi.jpg
|Didascalia =Chiaramonte GulfiPanorama, "Balcone di Sicilia"2008
|Voce bandiera = Chiaramonte Gulfi#Simboli
|Bandiera=
|Voce stemma = Chiaramonte Gulfi#Simboli
|Voce bandiera=
|Bordo bandiera = no
|Stemma=Chiaramonte Gulfi-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Sicilia Ragusa
|Sindaco = Mario Cutello
|Divisione amm grado 2=Ragusa
|Amministratore locale =Vito Fornaro <!--nome, cognome SENZAMario titoli-->Cutello
|Partito = [[indipendente (politica)|indipendente]] di [[centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]]
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione =07/05/2012 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA13-6->2022
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Piano dell'Acqua]], [[Quaglio (frazione)|Quaglio]], [[Roccazzo]], [[Sperlinga (Chiaramonte Gulfi)|Sperlinga]]
|Latitudine gradi=37
|Divisioni confinanti =[[Comiso]], [[Licodia Eubea]] ([[Città metropolitana di Catania|CT]]), [[Mazzarrone]] ([[Città metropolitana di Catania|CT]]), [[Monterosso Almo]], [[Ragusa]], [[Vittoria (Italia)|Vittoria]]
|Latitudine minuti=2
|Codice postale = 97012
|Latitudine secondi=0
|Zona sismica = 1
|Latitudine NS=N
|Gradi giorno = 1565
|Longitudine gradi=14
|Nome abitanti = chiaramontani
|Longitudine minuti=42
|Patrono = [[Maria (madre di Gesù)|Maria Santissima di Gulfi]]
|Longitudine secondi=0
|Festivo = [[III Martedì dopo Pasqua]]
|Longitudine EW=E
|PIL =
|Altitudine=668
|PIL procapite =
|Superficie=126
|Mappa = Map of comune of Chiaramonte Gulfi (province of Ragusa, region Sicily, Italy).svg
|Note superficie=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Chiaramonte Gulfi nel libero consorzio comunale di Ragusa
|Abitanti=8218
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=[[Piano dell'Acqua]], [[Roccazzo]], [[Sperlinga (frazione)|Sperlinga]]
|Divisioni confinanti=[[Acate]], [[Comiso]], [[Licodia Eubea]] (CT), [[Mazzarrone]] (CT), [[Monterosso Almo]], [[Ragusa]], [[Vittoria (Italia)|Vittoria]]
|Codice postale=97012
|Prefisso=[[0932]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=088002
|Codice catastale=C612
|Targa=RG
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=chiaramontani
|Patrono=[[San Vito]]<ref>[http://www.comune.chiaramonte-gulfi.gov.it/feste_sagre Sito ufficiale del comune di Chiaramonte Gulfi.]</ref>
|Festivo=ultima domenica di [[agosto]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Chiaramonte Gulfi (province of Ragusa, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Chiaramonte Gulfi nella provincia di Ragusa
|Sito=http://www.comune.chiaramonte.rg.it/
}}
'''Chiaramonte Gulfi''' (in [[lingua siciliana|siciliano]]: ''Ciaramunti''<ref>{{cita libro | cognome= Pellegrini | nome= Giovan Battista | wkautore = Giovan Battista Pellegrini | titolo= Toponomastica italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, monti spiegati nella loro origine e storia | editore= Hoepli | città= Milano | anno= 1990}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Ragusa]], in [[Sicilia]].
 
== Geografia fisica ==
'''Chiaramonte Gulfi''' (''Ciaramunti'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]) è un [[comune italiano]] di 8.218 abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Ragusa]] in [[Sicilia]].
=== Territorio ===
Chiaramonte Gulfi si trova a 17&nbsp;km da Ragusa, su una collina a nord rispetto al capoluogo. Il paese si trova ad una quota di 668&nbsp;m s.l.m. mentre l'altitudine massima del territorio comunale si raggiunge sul [[monte Arcibessi]] a 906&nbsp;m s.l.m.
 
Il territorio del comune di Chiaramonte Gulfi è il [[Libero consorzio comunale di Ragusa#Comuni|5º per estensione (126&nbsp;km²)]] all'interno del libero consorzio comunale di Ragusa e comprende un'area che va dai [[monti Iblei]] fino alla [[piana di Vittoria]]. I corsi d'acqua del comune sono tutti a carattere torrentizio, eccetto il fiume [[Dirillo]], che segna il confine con la [[Città metropolitana di Catania]].
== Geografia ==
 
== Origini del nome ==
Chiaramonte Gulfi si trova a 15&nbsp;km da Ragusa, su una collina a nord rispetto al capoluogo. Il paese si trova ad una quota di 668 m s.l.m. mentre l'altitudine massima del territorio comunale si raggiunge sul [[monte Arcibessi]] a 906 m s.l.m. La città è anche definita il ''Balcone di Sicilia'' per la posizione panoramica, con vista che va da [[Gela]] (Sud-est) all'[[Etna (vulcano)|Etna]] (Nord), e la valle dell'[[Ippari]] e i suoi paesi ([[Comiso]], [[Vittoria (Italia)|Vittoria]], [[Acate]]) e le dorsali degli [[Monti Erei|Erei]] fino a [[Caltagirone]], oltre al mare e ai [[monti Iblei]].
Il nome di Chiaramonte Gulfi<ref>Gianni Morando, ''Chiaramonte medievale e la contea di Modica'', Flaccovio editore, Palermo 2000, p. 48.</ref> (''Ciaramùnti'', in [[lingua siciliana|siciliano]]) si riferisce al conte [[Manfredi I Chiaramonte|Manfredi Chiaramonte]] che, essendo stato creato [[conte di Modica]] dal re aragonese ''Federico III'' nel 1296, fondò il paese, cui dette il nome del proprio casato, dopo la distruzione di Gulfi, perpetrata nel [[1299]] dagli [[Angioini]]. Chiaramonte, sorta intorno al 1300, fu subito abitata dai pochi scampati all'eccidio di Gulfi. I cittadini di oggi sono chiamati ''Ciaramuntàni''. Il nome dell'antico centro di Gulfi verrà aggiunto a quello ufficiale del comune solo nel [[1881]], come memoria dell'antica origine del paese.
 
Quasi tutti gli antichi toponimi sono andati distrutti. L'antico toponimo "Porta di la chaza", cui è subentrato il nuovo "Arco dell'Annunziata", e il toponimo "via della muraglia" mostrano ancora una limitata parte dell'antica cinta muraria.
Il territorio del comune di Chiaramonte Gulfi è il [[Provincia di Ragusa#Demografia|5º per estensione (126 km²)]] in provincia di Ragusa ed comprende un'area che va dai [[monti Iblei]] fino alla ''piana di Vittoria''. I corsi d'acqua del comune sono tutti a carattere torrentizio eccetto il fiume [[Dirillo]] che segna il confine con la [[provincia di Catania]].
 
== Storia ==
{{vedi anche|Akrillai}}
{{S sezione|storia}}
Nel territorio sono diffusamente presenti insediamenti fortificati ([[Castelliere|castellieri]]) dell'[[età del bronzo]] e del [[età del ferro|ferro]], resti di insediamenti abitati [[greci]] arcaici ed [[Ellenismo|ellenistici]], testimonianze di epoca [[Romani|romana]], [[Impero bizantino|bizantina]] e [[Medioevo|medievale]].
Nel territorio sono diffusamente presenti insediamenti fortificati ([[Castelliere|castellieri]]) dell'[[età del bronzo]] e del [[età del ferro|ferro]], resti di insediamenti abitati [[greci]] arcaici ed [[Ellenismo|ellenistici]], testimonianze di epoca [[Civiltà romana|romana]], [[Impero bizantino|bizantina]] e [[Medioevo|medievale]].
 
La città venne fondata con il nome di [[Akrillai]] dai [[SiracusaSiracusani]]ni nel [[VII secolo a.C.]] Distrutta dai [[Cartagine]]si nel [[406 a.C.]], fu sede di una sconfitta siracusana ad opera delle forze del console romano [[Marco Claudio Marcello]] nel [[213 a.C.]] Con la conquista romana prese il nome di ''[[Akrillai|''Acrillae'']]''. Sul territorio comunale è presente anche un abitato ellenistico rinvenuto nella località di [[Scornavacche (Chiaramonte Gulfi)|Scornavacche]], caratterizzato dalla specializzazione nella produzione [[ceramica]]. L'abitato, fondato anch'esso dai [[Siracusa]]ni lungo il fiume [[Dirillo]], venne ugualmente distrutto dai Cartaginesi una prima volta nel 406 a.C. e una seconda, dopo la ricostruzione ad opera di [[Timoleonte]], nel [[280 a.C.]] I reperti sono conservati nel [[Museo archeologico ibleo]] di [[Ragusa]].
 
Acrillae sarebbe stata distrutta dagli [[Arabi]] del califfo Ibn[[Asad Alibn al-Furat]] nell'[[827]] durante la conquista della parte orientale dell'isola. Gli abitanti fondarono un nuovo abitato alle pendici del monte [[Arcibessi]], che prese il nome di ''Gulfi''', con il significato in [[Lingua araba|arabo]] di ''terra amena''.
[[File:Arcoa.jpg|thumb|left|160pxupright=0.7|Arco dell'Annunziata, XIV secolo]]
[[Ruggero di Lauria]] durante i [[Vespri Siciliani]] assediò e prese Gulfi per gli [[Angioini]] nel [[1299]]: l'abitato fu completamente distrutto e fu commesso un eccidio.
[[Manfredi I Chiaramonte|Manfredi Chiaramonte]], che era stato creato [[conte di [[Modica]] dal re aragonese [[Federico III di Sicilia|Federico III]] nel [[1296]], fece spostare i superstiti in un luogo più elevato e fortificato, detto "Baglio", attorno a cui sorsero le prime case che fece circondare da mura e all'interno di queste costruì il castello.
 
Chiaramonte nel [[1366]] contava 200 famiglie ed il paese si estendeva all'interno delle mura. Nel [[1593]] il paese si era esteso oltre le mura, principalmente con i quartieri "Burgo" (297 case) e "Salvatore" (258 case). All'interno delle mura il quartiere più antico ("Baglio") era costituito da 278 case e Chiaramonte contava in tutto 5.711 abitanti. In quel tempo, due porte davano l'accesso alla città fortificata: la "Porta diladi la chaza" a nord e la "Porta di Ragusa" a sud. Chiaramonte aveva una cavalleria che, nel 1614, contava 42 cavalieri armati di spada e archibugio per la difesa della contea di Modica<ref name= Morando>Gianni Morando, ''Chiaramonte medievale e la contea di Modica'', Flaccovio editore, 2000.</ref>.
 
NelIl [[terremoto del 1693]], unche terremoto,colpi un'area estesocompresa dafra Catania fino ae Malta, distrusse quasi interamente il paese ed il suo castello. La ricostruzione avvenne sempre sul medesimo impianto medioevale. Nel [[XVIII secolo]] gli antichi quartieri di Chiaramonte scomparvero per il fenomeno della [[sacralizzazione]] ed il paese fu suddiviso in 4 quartieri con nomi di [[santi]]. In una sua minuziosa ricerca, Gianni Morando evidenzia che, nel [[1748]], quasi la metà del patrimonio di Chiaramonte si trovava nelle mani di 176 religiosi, contro una popolazione di 5.972 laici.<ref name="Morando 1996">Morando, G. ''I chiaramontanissimi, dai Riveli del 1748'', Priulla editore, 1996.</ref>
Nei “Chiaramontanissimi” di Gianni Morando, una minuziosa ricerca, evidenzia che, nel [[1748]], quasi la metà del patrimonio di Chiaramonte si trovava nelle mani di 176 religiosi, contro una popolazione di 5.972 laici!
 
===ToponomasticaSimboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]] del 31 maggio 1985.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?4687|titolo=Chiaramonte Gulfi|accesso=28 marzo 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
Il nome di ''Chiaramonte Gulfi''<ref>Gianni Morando, ''Chiaramonte medievale e la contea di Modica'', Flaccovio editore, Palermo 2000, p. 48.</ref> (“''Ciaramùnti''” in dialetto) si riferisce al conte [[Manfredi Chiaramonte]] che, essendo stato creato conte di [[Modica]] dal re aragonese ''Federico III'' nel 1296, fondò il paese, cui dette il nome del proprio casato, dopo la distruzione di ''Gulfi'' perpetrata nel 1299 dagli Angioini. ''Chiaramonte'', sorta intorno al 1300, fu subito abitata dai pochi scampati all'eccidio di Gulfi. I cittadini di oggi sono chiamati “''Ciaramuntàni''”. Il nome dell'antico centro di Gulfi verrà aggiunto a quello ufficiale del comune solo nel [[1881]], come memoria dell'antica origine del paese.
Quasi tutti gli antichi toponimi sono andati distrutti. L'antico toponimo ''Porta di la chaza'', cui è subentrato il nuovo ''Arco dell'Annunziata'', e il toponimo ''via della muraglia'' mostrano ancora una limitata parte dell'antica cinta muraria.
 
;Stemma:
== Monumenti e luoghi di interesse ==
[[File:Chiaramonte Gulfi-Stemma (var).svg|left|150px|thumb|Lo stemma di Chiaramonte Gulfi usato dal Comune]]
[[File:Basilica Santa Maria Chiaramonte.jpg|thumb|right|200px|Basilica Santa Maria.]]
{{Citazione|Il Comune ha come segno distintivo lo stemma civico rappresentante una catena montagnosa di 5 vette, d'argento, fondata in punta, accompagnata in capo dal monogramma della SS. Vergine Maria d'oro, e da 2 tortelli, di verde, posti nei cantoni del capo.<ref name=Statuto>{{cita pubblicazione|titolo= Statuto del Comune di Chiaramonte Gulfi |rivista= Gazzetta ufficiale della regione siciliana |url= https://www.comune.chiaramonte.rg.it/dam/jcr:e6cf2920-9cf7-420b-a603-613e972fa384/Statuto%20Comunale%20(1).pdf |posizione= Art. 3 ''Territorio ed emblema comunale'' |data= 17 giugno 2005 |numero= 26 }}</ref>|Articolo 3, comma 5 dello Statuto comunale}}
[[File:Santuario di Gulfi.jpg|thumb|right|200px|Santuario della Beata Maria Vergine di Gulfi.]]
 
[[File:Santo Vito Chiaramonte Gulfi.jpg|thumb|right|200px|Chiesa di San Vito, XVII secolo]]
Nei fatti, Chiaramonte Gulfi utilizza uno stemma dalla differente blasonatura, recante il monte di cinque cime d'argento in campo rosso, emblema della famiglia [[Chiaramonte]], timbrato dalla corona comitale ed accollato ad un'aquila coronata al naturale, tenente tra gli artigli una lista con l'iscrizione {{maiuscoletto|Civitas Claramontis}}, il tutto inserito in uno scudo di argento con ornamenti esteriori da Comune.
=== Architetture civili ===
 
*''Arco dell'Annunziata'', una delle porte della cinta muraria di Chiaramonte, chiamata fino al XVIII secolo ''Porta di la Chaza'' perché confinava con la prima piazza del paese, oggi in parte scomparsa<ref name= Morando/>.
;Gonfalone:
*''Porta di Ragusa'', oggi scomparsa, era un'altra delle porte della cinta muraria, da cui si accedeva alle strade per Ragusa e Gulfi. Oggi esiste l'insegna viaria con la sola dizione ''via porta'', essendosi perduta la memoria storica di questo ingresso che sorgeva nei pressi del "baglio del castello"<ref name= Morando/>.
[[File:Chiaramonte Gulfi-Gonfalone (var).svg|right|150px|thumb|Il gonfalone di Chiaramonte Gulfi usato dal comune]]
*''Palazzo Montesano'', palazzo [[barocco]] e dimora nobiliare del XVIII secolo, sede di cinque musei.
 
*''Palazzo Comunale'', edificio in stile liberty.
{{Citazione|Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, ed ogni volta sia necessario rendere ufficiale la partecipazione del Comune ad una particolare iniziativa, il sindaco o suo delegato può disporre che venga esibito il gonfalone con lo stemma.<ref name=Statuto />|Articolo 3, comma 6 dello Statuto comunale}}
*''Villa comunale'', giardini pubblici in stile italiano con vista panoramica.
 
Il gonfalone è un drappo di azzurro, con al centro riportato lo stemma del Comune.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Basilica di Santa Maria La Nova ====
*''Basilica di Santa Maria La Nova'' (chiesa madre): si trova nel centro del paese, fu edificata nel 1450, come si evince da un atto di fondazione. La chiesa costruita inizialmente in stile [[Architettura gotica|gotico]] con archi a sesto acuto e con soffitto in tavole fregiate con arabeschi, in seguito fu trasformata in stile [[Architettura barocca|barocco]] nel [[1608]]. La facciata si staglia alta e distinta in tre ordini: il primo corinzio, il secondo composito ed il terzo jonico, completato nel 1788, in contemporanea, nello stesso anno, fu modificato l'interno in stile greco-romano con stucchi indorati dell'artista Agrippino Maggiore da Mineo; vi furono costruiti inoltre i pregevoli stalli opera dello scultore palermitano Marabitti. Il 30 marzo 1784 vi fu istituita una confraternita laicale sotto il titolo del SS.mo Sacramento. Le tele dei sette altari sono dell'artista palermitano Mercurio, mentre vi sono una statua in legno e cartapesta raffigurante S. Lucia la cui festa si celebra sin dal 1570; le statue del Sacro Cuore (1870) opera del concittadino Mariano Distefano e quella di S. Francesco di Paola (1876) opera del concittadino Salvatore Puccio. (Corrado Melfi, Chiaramonte divota). Altre opere di degna menzione sono tre tele raffigurante la deposizione, la natività e i tre Magi, opere del concittadino Simone Ventura. Recentemente per gli ultimi lavori di restauro e riscaldamento, scoperchiando il pavimento del 1909 sono state rinvenute le antichissime sepolture e cripte sottostante la chiesa, non ancora del tutto visitabili poiché in fase di restauro.
{{vedi anche|Basilica di Santa Maria La Nova}}
*''[[Santuario interdiocesano della Beata Vergine Maria di Gulfi]]'' (Santa Maria la Vetere), Patrona Principale e Regina di Chiaramonte Gulfi. Il santuario si trova in corrispondenza dell'antico centro di Gulfi e sembra sia stato eretto circa il IV secolo (abate Amico nel Lexicon - P. Caetani nel Vit. SS. Siculorum. pag 281). Questa chiesa, secondo la tradizione, fu visitata da S. Gregorio Magno, prima di essere eletto pontefice,quando fece visita ai monasteri da lui fondati in Sicilia ovvero in quello di Bruscello e Vizzini sostando a Gulfi e inginocchiandosi davanti l'altare della natività, lasciando al fine l'impronta del ginocchio impressa sul gradino che ancora oggi si conserva nel santuario a ricordo del fatto miracoloso e dove fu posta la seguente lapide: ''Super lapidem hunc ante Nativitatis aram, olim stratum, S.Gregorius PP. (ut antiquitus traditum est) genuflexit, quum templum hoc invisit. ''In questa chiesa, dentro un'artistica tribuna, opera del concittadino Benedetto Cultraro, è custodita la statua marmorea della Vergine Maria con in braccio il pargoletto Gesù, che la tradizione vuole essere arrivata, assieme a quella del SS.mo Salvatore, da Costantinopoli quando a causa delle persecuzioni iconoclastiche furono tratte in salvo dalla sicura distruzione, per opera della pietà cristiana di alcuni fedeli i quali per scamparli allo scempio distruttivo le affidarono dentro due casse al mare che approdarono presso la spiaggia di Camarina, da dove fu stabilito di metterle su due carri trainati da buoi lasciati in balia del destino al termine del loro incamminamento; in verità la statua della Madonna arrivò a Gulfi e ivi i buoi si fermarono facendo notare che non volevano continuare, mentre l'altra arrivò presso il pendio del colle. Nel 1550 vi fu fabbricato un conventino ad uso dei frati cappuccini ed in seguito vi si stabilirono, nel 1611 i padri Agostiniani e nel 1779 i padri Mercedari. Nel 1644 per volere del Re Filippo IV fu ordinato di celebrarsi un real novenario in onore della Beata Maria e in quella occasione fu rieletta Patrona (1550) ed il simulacro fu trasportato nel centro abitato la domenica in Albis, tralasciando in secondo piano la festa del 15 agosto come si praticava sin dall'origine dell'arrivo a Gulfi. Oltre alla grotta della Natività vi è sul lato esterno della chiesa una porta a sesto acuto con inciso sulla chiave la data e l'autore (1250). La statua fu arricchita nel 1775 da un artistico piedistallo in argento sbalzato, in bronzo e dorato opera dell'argentiere messinese S. Stagnitti e restaurato nel 2008. Oggi Il santuario è meta di pellegrinaggi da ogni parte della Sicilia e luogo ameno per chi voglia accrescere la propria fede in un ambiente trascendentale.
[[File:Basilica Santa Maria Chiaramonte.jpg|thumb|Basilica di Santa Maria La Nova]]
*''Chiesa Commendale dell'Ordine Gerosolimitano di San Giovanni Battista'' Protettore della città, costruita nel XIV secolo dai Cavalieri di Malta, e annessa alla Commenda Gerosolimitana di Modica e Randazzo. In essa ha sede una confraternita laicale già esistente nel 1587 dedicata al titolare. La chiesa è a tre navate e in origine era tutta affrescata in stile bizzarro (sono presenti in alcune colonne diverse testimonianze) e il soffitto era di tavole. La presente struttura risale agli ultimi rifacimenti dopo il terremoto del 1693, gli stucchi sono opera del Gianforma, mentre gli ovali delle colonne rappresentanti la vita del precursore sono del 1550; la monumentale facciata risale al XIX secolo. Di grande pregio sono: la cripta della confraternita; il quadro dedicato alla Madre della Misericordia, co-titolare della Confraternita, dopo un recente restauro è stato attribuito al Durer, il quadro del titolare di scuola diretta del Caravaggio fatto dipingere a Malta nel XVIII secolo e donato dall'allora commendatore Tomasi poi Gran Maestro dell'Ordine; il quadro della natività di Vito D'Anna e altri dipinti di pregevoli artisti locali. Bella la statua del Cristo alla Colonna della prima metà dell'Ottocento, opera di Carmelo Distefano, posta sul fercolo settecentesco già usato per il taumaturgo simulacro del Battista. All'interno sono inoltre di particolare interesse: l'altare del Santissimo Sacramento con tronetto in legno, opera di Bonaventura Puccio datato 1915; la lapide in marmo intarsiato del 1700 rappresentante la morte che vince sul tempo; l'altare maggiore in marmo; la balaustra in pece del 1600; la statua di san Giovanni Battista in legno risalente al XIV sec., di cui si sconosce la provenienza e la fattura, posta all'interno di un artistico fercolo in legno indorato opera di Mariano e Rosario Distefano su disegno dello zio sacerdote Gaetano Distefano risalente al 1869. Nel 1995 è stato benedetto il nuovo altare e l'ambone in marmo di Carrara con fregi in bronzo dorato opera del professore Gismondi e nel 2000 è stato benedetto il nuovo portone ornato con grandi pannelli in bronzo che raccontano la vita del santo precursore di Cristo, protettore della città.
Chiesa madre, si trova nel centro del paese, fu edificata nel 1450, come si evince da un atto di fondazione. La chiesa costruita inizialmente in stile [[Architettura gotica|gotico]] con archi a sesto acuto e con soffitto in tavole fregiate con arabeschi, in seguito fu trasformata in stile [[Architettura barocca|barocco]] nel [[1608]]. Recentemente per gli ultimi lavori di restauro e riscaldamento, scoperchiando il pavimento del 1909 sono state rinvenute le antichissime sepolture e cripte sottostante la chiesa, non ancora del tutto visitabili poiché in fase di restauro.
*''Chiesa di San Vito'', Compatrono della città. L'edificio è risalente di al XVI secolo, Nell'attuale sito o nelle attigue vicinanze esisteva una chiesa dedicata a S. Lorenzo, già protettore dell'antica Gulfi unitamente a Santa Maria la Vetere oggi di Gulfi la quale "ab immemorabilis" era la Patrona Principale come lo è oggi di Chiaramonte. Per l'immensa di devozione di allora che dalla Sicilia si dipartiva per tutto il mondo, poiché fu invocato il suo aiuto, agli albori del 1500, la chiesa fu riconsacrata e dedicata al giovane martire, proclamato a furor di popolo Patrono. In seguito, nel 1530, vi fu istituita una confraternita laicale al santo dedicata e il conte di modica per confermare l'importanza dell'evento concesse di potersi svolgere una fiera per otto giorni, privilegio accordato secondo l'importanza dell'evento e da qui officiarono il culto nella chiesa i padri carmelitani, però nel 1550 il popolo Chiaramontano rielesse nuovamente a Patrona della città la beata Vergine di Gulfi. Nei secoli il tempio benché di piccole dimensioni fu abbellito più volte e impreziosito con addobbi e opere d'arte pregevoli, tele e sculture eseguite dai più bravi concittadini con l'assetto che oggi tutti conosciamo, non ultimo, la chiesa fu abbellita, nel 1927 di un artistico ed imponente campanile, il più alto della città, all'interno della cella campanaria, difatti è situata la campana più grande della città. La statua di ''San Vito'', seicentesca, viene attribuita a Melchiorre Ereddia, ed è posta su un fercolo a quattro colonne, tutto indorato, che si staglia nella sua imponente altezza opera nel 1719 dello scultore Benedetto Cultraro. La festa inizialmente per disposizioni si celebrava il 15 giugno in seguito per motivi burocratici fu spostata alla prima domenica dopo il 15 agosto. A San Vito è dedicata anche una grande edicola quadrifronte posta all'ingresso del paese, di stile neoclassico, con bassorilievi dello scultore [[Gesualdo Vittorio Nicoletti]] raffiguranti la vita del santo.
 
*''Chiesa di San Filippo'', con la cappella del Rosario, all'interno vi si conserva un arco d cappella di scuola Gaginiana, nonché la bella statua di Maria SS del Rosario opera seicentesca in marbo di alabastro.
==== Santuario della Beata Maria Vergine di Gulfi ====
*''Chiesa del Santissimo Salvatore'', si presenta ad una navata, originariamente a due navate andate distrutte in seguito al devastante terremoto del 1693. Al suo interno ospita la statua marmorea di pregevole fattura del ''Salvatore'', secondo la tradizione qui giunta insieme a quella della ''Vergine dei Gulfi''. Numerose le statue in essa presenti, da quella di Maria SS. della Mercede co-titolare della confraternita laicale in essa presente, quella di S. Sebastiano, S. Nicola e S. Biagio per le quali è fiorente il culto devozionale che supera ogni devozione Chiaramontana.
{{vedi anche|Santuario della Beata Maria Vergine di Gulfi}}
*''Santuario della Madonna delle Grazie'', situata poco fuori il paese, all'interno di una pineta. La costruzione, ad una sola navata, risale al [[XVI secolo]]. All'interno, in una cappella seicentesca in pietra tenera opera di Simone Mellini, è ospitata una statua marmorea della Madonna dello scultore Luca Maldotto da Messina del 1645.
[[File:Santuario di Gulfi.jpg|thumb|Santuario della Beata Maria Vergine di Gulfi]]
*''Chiesa di San Giuseppe'', edificata per volere dei baroni di Montesano nel XVII sec. fu ingrandita ad unica nave e decorata di stucchi dal Gianforma dopo il terremoto del 1693. All'interno pregevole la statua del titolare, opera del chiaramontano Benedetto Cultraro nonché delle statue in pietra del sontuoso abside raffiguranti i Santi Anna e Gioacchino, Zaccaria ed Elisabetta. Pregevoli le quattro tele degli altari laterali.
Detto anche santuario di Santa Maria la Vetere, patrona principale e regina di Chiaramonte Gulfi. Oggi il santuario è meta di pellegrinaggi da ogni parte della Sicilia e luogo ameno per chi voglia accrescere la propria fede in un ambiente trascendentale.
*''Chiesa di Santa Teresa d'Avila'', Sec. XVII. un tempo annessa al Convento delle suore Carmelitane Scalze. Pregevole il settecentesco altare in legno con custodia e la tela della titolare opera del Chiaramontano Simone Ventura.
 
*''Chiesa di San Silvestro'', sec. XV. Piccola chiesa caratterizzata da una struttura essenziale, all'interno conserva la statua settecentesca del titolare di autore ignoto.
==== Chiesa commendale dell'Ordine Gerosolimitano di San Giovanni Battista ====
*''Chiesa del Carmelo Sacra Famiglia'' (già ''Basilica di Santa Maria Maddalena'') un tempo annessa al Convento dei Padri cappuccini di San Francesco. Il convento, dopo la soppressione fu riacquistato in parte dai Frati, una piccola parte fu destinata a casa circondariale. Negli anni venti il convento fu chiuso per mancanza di frati e dopo un decennio fu acquistato dalle suore carmelitane Scalze, per interesse della famiglia Montesano. La chiesa purtroppo fu spogliata dei suoi beni e trasformata all'interno allo stile del tempo.
{{vedi anche|Chiesa commendale dell'Ordine Gerosolimitano di San Giovanni Battista}}
*''Convento di Santa Maria di Gesù'' dei Francescani Minori. Sec. XVII. L'interno è arricchito di pregevoli stucchi attribuibili alla scuola del Serpotta i quali si magnificano nell'abside, un tempo culminante dalla grande tela dell'adorazione dei magi, sparita agli inizi del XX sec. Degno di nota il crocefisso di frate [[Umile da Petralia]] Soprana, la cappella del SS. Sacramento, opera settecentesca di Benedetto Cultraro, con la magnifica tela della deposizione della Croce opera di Mattia Preti e la custodia, opera recente di ispirazione barocca, del famoso ebanista concittadino Sebastiano Catania. La cappella della titolare arricchita di intarsi in pece e pietra ospita la statua marmorea della vergine opera cinquecentesca del Mancino e Berrettaro.
[[San Giovanni Battista]] è il protettore della città. La chiesa fu costruita nel XIV secolo dai [[cavalieri di Malta]] e annessa alla commenda gerosolimitana di [[Modica]] e [[Randazzo]]. In essa ha sede una confraternita laicale già esistente nel 1587 dedicata a Maria SS. della Misericordia. La chiesa è a tre navate e in origine era tutta affrescata in stile bizzarro (sono presenti in alcune colonne diverse testimonianze) e il soffitto era di tavole. All'interno opere di un certo pregio fra le quali una tela di scuola [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|caravaggesca]] ed un'altra attribuita recentemente al [[Albrecht Dürer|Dürer]].
*''Chiesa di Santa Lucia'' di antichissima origine, la tradizione vuole che la Santa Siracusana abbia passato una notte all'interno della grotta poi chiusa agli inizi del XX secolo per volere della famiglia Gafà dall'attuale chiesetta con un elegante prospetto. All'interno una piccola pala della Santa Siciliana.
Nel 1995 è stato benedetto il nuovo altare e l'ambone in marmo di Carrara con fregi in bronzo dorato opera del professore Gismondi e nel 2000 è stato benedetto il nuovo portone ornato con grandi pannelli in bronzo che raccontano la vita del santo precursore di Cristo, protettore della città.
*''Calvario'' ubicato nel tessuto urbano della città presenta un'elegante struttura degli inizi del XIX sec., è arricchito da sculture settecentesce e seicentesce riciclate da precedenti strutture. Nella stupenda scenografia troneggiano le grandi croci con ai lati le statue dei Compatroni san Giovanni Battista e San Vito Martire quest'ultima trafugata negli anni settanta.
 
==== Chiesa di San Vito ====
{{vedi anche|Chiesa di San Vito (Chiaramonte Gulfi)}}
[[File:Santo Vito Chiaramonte Gulfi.jpg|thumb|Chiesa di San Vito]]
San Vito è il patrono del paese. L'edificio è risalente al [[XVI secolo]], Nell'attuale sito o nelle attigue vicinanze esisteva una chiesa dedicata a san Lorenzo, già protettore dell'antica Gulfi unitamente a santa Maria la Vetere. Dal 1500 San Vito fu patrono del paese, ma nel 1550 il patronato principale tornò a santa Maria la Vetere. Nei secoli il tempio, benché di piccole dimensioni, fu abbellito più volte e impreziosito con addobbi e opere d'arte pregevoli, tele e sculture eseguite dai più bravi concittadini.
 
==== Altri edifici religiosi ====
* Chiesa di San Filippo, con la cappella del Rosario, all'interno vi si conserva un arco di cappella di scuola Gaginiana, nonché la bella statua di Maria SS del Rosario opera seicentesca in marmo di alabastro.
* Chiesa del Santissimo Salvatore, che si presenta ad una navata. Originariamente era a due navate, andate poi distrutte in seguito al devastante terremoto del 1693. Al suo interno ospita la statua marmorea di pregevole fattura del ''Salvatore'', secondo la tradizione qui giunta insieme a quella della ''Vergine dei Gulfi''. Numerose le statue in essa presenti, da quella di Maria SS. della Mercede a quella di san Sebastiano, san Nicola e san Biagio. In questa chiesa è presente una Confraternita laicale sotto il titolo del SS. Salvatore.
* Santuario della Madonna delle Grazie, situata poco fuori dal paese, all'interno di una pineta. La costruzione, ad una sola navata, risale al [[XVI secolo]]. All'interno, in una cappella seicentesca in pietra tenera opera di Simone Mellini, è ospitata una statua marmorea della Madonna dello scultore Luca Maldotto da Messina del 1645.
* Chiesa di San Giuseppe, edificata per volere dei baroni di Montesano nel XVII sec. fu ingrandita ad unica nave e decorata di stucchi dal Gianforma dopo il terremoto del 1693. All'interno pregevole la statua del titolare, opera del chiaramontano Benedetto Cultraro nonché delle statue in pietra del sontuoso abside raffiguranti i santi Anna e Gioacchino, Zaccaria ed Elisabetta. Pregevoli le quattro tele degli altari laterali.
* Chiesa di Santa Teresa d'Avila, risalente al [[secolo XVII]], un tempo annessa al convento delle suore carmelitane scalze. Pregevole il settecentesco altare in legno con custodia e la tela della titolare opera del Chiaramontano Simone Ventura.
* Chiesa di San Silvestro, risalente al [[secolo XV]], è una piccola chiesa caratterizzata da una struttura essenziale, all'interno conserva la statua settecentesca del titolare di autore ignoto.
* Chiesa del Carmelo Sacra Famiglia (già basilica di Santa Maria Maddalena), un tempo annessa al convento dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|padri cappuccini di san Francesco]]. Il convento, dopo la soppressione, fu riacquistato in parte dai frati, una piccola parte fu destinata a casa circondariale. Negli anni venti il convento fu chiuso per mancanza di frati e dopo un decennio fu acquistato dalle suore carmelitane scalze, per interesse della famiglia Montesano. La chiesa fu spogliata dei suoi beni e trasformata all'interno allo stile del tempo.
* Convento di Santa Maria di Gesù, dei francescani minori. Risalente al secolo XVII, il suo interno è arricchito di pregevoli stucchi attribuibili alla scuola del Serpotta i quali si magnificano nell'abside, un tempo culminante dalla grande tela dell'adorazione dei magi, sparita agli inizi del [[XX secolo]]. Degno di nota il crocefisso di frate [[Umile da Petralia]] Soprana, la cappella del SS. Sacramento, opera settecentesca di Benedetto Cultraro, con la magnifica tela della deposizione della croce opera di Mattia Preti e la custodia, opera recente di ispirazione barocca, del famoso ebanista concittadino Sebastiano Catania. La cappella della titolare arricchita di intarsi in pece e pietra ospita la statua marmorea della vergine opera cinquecentesca di [[Giuliano Mancino]] e [[Bartolomeo Berrettaro]].
* Chiesa di Santa Lucia, di antichissima origine; la tradizione vuole che la santa siracusana abbia passato una notte all'interno della grotta poi chiusa agli inizi del XX secolo per volere della famiglia Gafà dall'attuale chiesetta con un elegante prospetto. All'interno una piccola tela della santa siciliana opera di recente fattura del chiaramontano A. Di Vita che sostituisce l'antica sparita dalla Chiesetta {{chiarire|circa una ventina di anni fa}}.
* Calvario, ubicato nel tessuto urbano della città presenta un'elegante struttura degli inizi del XIX sec., è arricchito da sculture settecentesche e seicentesche riciclate da precedenti strutture. Nella stupenda scenografia troneggiano le grandi croci con ai lati le statue dei compatroni san Giovanni Battista e san Vito martire quest'ultima trafugata negli anni settanta.
* Quattro cappelle, grande edicola quadrifronte posta all'ingresso del paese, di stile neoclassico, posta nelle vicinanze del luogo dove sorgeva l'antica chiesa medioevale del SS. Salvatore. L'imponente struttura sacra nasce nel sec. XVIII. per volere del gesuita Antonino Finocchio che per ricordare l'esistenza di quella chiesa fece erigere un'edicola sacra con l'immagine della patrona Maria SS. di Gulfi e del SS. Salvatore, successivamente vennero aggiunte altre tre nicchie con le immagini dei santi Giovanni, Giuseppe e Vito. Nella II metà dell'Ottocento per volere del vicario della commenda gerosolimitana di Modica e Randazzo sac. Gaetano Melfi Fanales dei baroni di San Giovanni fu costruita l'attuale struttura in stile neoclassico, poco più in basso delle antiche ormai fatiscenti, commissionando il disegno al sac. Gaetano Distefano che fu l'autore anche delle icone sostituite nel 1954 dagli attuali bassorilievi in terracotta opera dello scultore [[Gesualdo Vittorio Nicoletti]].
 
=== Architetture civili ===
* Arco dell'Annunziata<br />È una delle porte della cinta muraria di Chiaramonte, chiamata fino al XVIII secolo "Porta di la Chaza" perché confinava con la prima piazza del paese, oggi in parte scomparsa<ref name= Morando/>.
* Porta di Ragusa<br />Porta oggi scomparsa, era un'altra delle porte della cinta muraria, da cui si accedeva alle strade per Ragusa e Gulfi, si è perduta la memoria storica dell'ubicazione di questo ingresso che sorgeva nei pressi del "baglio del castello"<ref name= Morando/>.
* Posterla oggi scomparsa, era situata tra la scalinata che conduce dalla via Guastella alla via Porta.
* Palazzo Montesano, edificio [[barocco]] e dimora nobiliare del XVIII secolo, sede di cinque musei.
* Palazzo Comunale, edificio in stile liberty.
* Villa comunale, giardini pubblici in stile italiano con vista panoramica.
* Palazzo Cultrera, Via Nicastro sec. XVII
* Fontane Comunali del Ferriero e della "Fontana" sec. XIX
* Torre di "Mazzarronello" sec. XIV - Contrada Mazzarronello
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Chiaramonte Gulfi}}
 
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.jpg|200px|thumb|Distribuzione del [[gruppo siciliano]]]]
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingualingua siciliana|dialetto siciliano metafonetico sudorientale}}
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.svg|thumb|Distribuzione del [[gruppo siciliano]], 1977]]
Oltre alla [[Lingua italiana|lingua ufficiale italiana]], a Chiaramonte Gulfi si parla la [[lingua siciliana]] nella sua variante metafonetica sud-orientale. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle [[lingue romanze]] e classificato nel [[Gruppo siciliano|gruppo meridionale estremo]], deriva dalla posizione geografica dell'[[Isola di Sicilia|isola]], la cui centralità nel [[mar Mediterraneo]] ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.
 
=== Tradizioni e folclore ===
{{E|La sezione contiene eventi non enciclopedici da verificare con fonti terze che ne accertino la rilevanza. Scritta così pare un volantino pro loco.|eventi|settembre 2025}}
* Solennità della Beata Maria Vergine di Gulfi, Patrona Principale e Regina di Chiaramonte Gulfi<br />La festa inizia la domenica ''in Albis'', ora domenica della Misericordia, la prima dopo [[Pasqua]], con il trasporto a spalle del marmoreo simulacro della titolare, con un cammino della durata di un'ora, dal santuario posto ai piedi del colle ove sorge Chiaramonte sino alla Chiesa Madre, dove entra ed esce più volte. Nel XIII secolo Gulfi fu rasa al suolo dagli Angioini costringendo gli abitanti a spostarsi nel vicino castello dei Conti di Chiaramonte. Nel 1500 circa la Sicilia fu colpita dalla peste e i chiaramontani invocarono San Vito che liberò la cittadina dalla malattia e fu proclamato, per voce di popolo, Patrono della città. Negli anni a seguire fu istituita sia la fiera che la confraternita dedicata al santo; nel 1550 però, per dispaccio diocesano ed approvazione dal viceré di Sicilia, nonché con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, fu rieletta patrona principale la Beata Vergine di Gulfi. I documenti di questa elezione, confermata poi nel 1664 dal re [[Filippo IV di Spagna]] e riconfermata il 6 maggio 1954 con l'incoronazione del Capitolo Vaticano, si conservano negli archivi diocesani di Siracusa e Ragusa e al santuario. Il 6 maggio 2004, in occasione del 50º anniversario dell'incoronazione, è stata offerta alla Vergine Santa una chiave d'oro, simbolo del secolare patrocinio. Sull'arma del comune infatti è posto, sopra cinque monti inquartati su sfondo rosso, il monogramma mariano, il tutto posto sul petto di un'aquila.
* Processione della Reliquia del Santo Capello di Maria SS.<br />La festa ha luogo nella III domenica di Pasqua in occasione dei festeggiamenti della Patrona Principale Maria SS. di Gulfi. Nella mattinata dalla Chiesa di San Giuseppe inizia una solenne Processione con tutte le Confraternite in Abito Solenne che dopo il giro di tutte le strade del comune termina in Chiesa Madre con la solenne celebrazione Eucaristica e la benedizione con la reliquia della vergine Maria. Questa processione un tempo era la più ricca e sentita, nella quale venivano rappresentati tutti i misteri del Santo Rosario e il martirio di tanti Santi. negli ultimi anni vi è un tentativo di ripristino che si incrementa di anno in anno.
* Festa del Patrocinio di Nostra Signora di Gulfi, Patrona Principale e Regina del paese.<br />Si festeggia l'11 gennaio, a ricordo del terribile terremoto del 1693, dove come tutti i comuni della Sicilia orientale si ringrazia il Santo Patrono.
* Quindicina dell'Assunta, nel santuario di Gulfi<br />Inizia il 1º agosto e termina il giorno 15 dello stesso mese, data storica della festa della Patrona Beata Maria Vergine di Gulfi. Ogni giorno si svolge un sentito e partecipatissimo pellegrinaggio a pieni lungo 4&nbsp;km per raggiungere il santuario ed assistere alla messa solenne dell'aurora in onore della Patrona, alle prime luci dell'alba, mentre la sera si allestiscono in paese le ''cappelluzze'', altarini addobbati con l'effigie della Vergine; al passaggio della banda si cantano le litanie e gli inni alla Vergine e si tengono quindi giochi o sorteggi. Il 14 agosto, vigilia della festa, si tiene la fiera del bestiame.
* Festa di [[San Giovanni Battista]], Protettore del paese.<br />Si celebra con grande concorso di popolo dal 21 al 24 giugno. È organizzata dalla Confraternita di Maria SS. della Misericordia in San Giovanni Battista. Nei primi due giorni si svolgono concerti e spettacoli in piazza Duomo. Il 23 giugno, vigilia della festa, la chiesa è meta di pellegrinaggi da parte dei devoti, alcuni scalzi, che portano al santo ex voto e grossi ceri. Tradizionale l'uso di indossare il cosiddetto voto, ovvero un abitino di colore rosso guarnito di bianco. In tarda serata, dopo l'omaggio da parte del sindaco e delle autorità civili e militari, vi è la "svelata" del simulacro del Santo, seguita dalla sacra rappresentazione della sua vita in piazza Duomo. La chiesa rimane aperta per tutta la notte per il continuo afflusso dei pellegrini. Il 24 giugno, giorno della Solennità del Precursore di Cristo, si susseguono sin dalle prime luci dell'alba le messe, durante il Pontificale è usanza che il Sindaco rinnovi la Consacrazione della Città al Santo Protettore, mentre nel primo pomeriggio la statua viene portata a spalla al centro della chiesa per la venerazione e l'offerta dei bambini. In tarda serata la confraternita di San Vito porta in trionfo al Battista un grande cero ornato di fiori e subito dopo vi è la sciuta (uscita) del simulacro, accolto in piazza dal popolo e da migliaia di nastrini di carta colorati, detti nzareddi lanciati dai piani alti della facciata e dall'incessante fragore dei mortai. Segue quindi la processione, cui inoltre partecipano tutte le confraternite e le autorità civile e militari. Il lungo percorso tocca le varie chiese cittadine. La festa termina con uno spettacolo pirotecnico. Il giorno di ottava della festa (1º luglio) vi è la caratteristica processione eucaristica per le vie del quartiere medioevale della città: particolari le edicole votive addobbate lungo il tragitto. Al termine dopo la benedizione eucaristica impartita a tutta la città, vi è la velata del simulacro del Protettore.
* Festa di [[San Vito|San Vito martire]], Patrono del paese <br />Ha luogo nell'ultima domenica di agosto. Anticamente la festa esterna veniva celebrata il 15 giugno, poi nel 1832, per venir contro le esigenze del popolo impegnato nei lavori di campagna (che fu chiamato a scegliere quale tra le festa di San Vito e San Giovanni, molto vicine tra di loro, si dovesse trasferire ad altra data) i chiaramontani stabilirono che la festa di San Giovanni per l'immensa devozione restasse il 24 giugno mentre la festa di San Vito si spostasse alla domenica successiva, il 15 di agosto, poi di recente trasferita all'ultima domenica dello stesso mese. Inizia il giovedì precedente con il trasporto del simulacro di S. Vito, il quale viene portato in Chiesa Madre per il solenne triduo. Degno di nota è l'omaggio del cero da parte della Confraternita di San Giovanni, usanza iniziata proprio nel 1832 a seguito dello spostamento della festa. La processione domenicale si inerpica per le vie cittadine visitando tra l'altro le numerose chiese tra le quali quella di S. Giovanni ove sosta per qualche istante, si conclude con uno spettacolo pirotecnico.
* Festa di [[Maria, madre di Gesù|Maria Santissima delle Grazie]]. <br />Ha luogo in concomitanza con la [[novena]] dello Spirito Santo, dal santuario omonimo sito ai piedi del monte Arcibessi viene portata a spalla, nella domenica dell'Ascensione di N.S.(originariamente il giovedì data la festività) in città la statua marmorea della Vergine Maria, opera risalente al 1645 dello scultore Cola Maldotto da Messina, che sosta dapprima nei pressi del Cimitero per la benedizione delle anime dei defunti, successivamente fa tappa nella chiesa di San Giovanni Battista e infine quindi nella Chiesa Madre, dove verrà esposta per nove giorni. Al termine della festa viene riportata nella propria chiesa.
* Festa del [[Gesù|Santissimo Salvatore]]. <br />È organizzata dalla confraternita omonima nella domenica successiva al 6 agosto, con processione serale del simulacro, Dapprima la festa esterna veniva fatta con cadenza triennale con la sola processione per le vie del quartiere del SS. Salvatore, ma già dagli anni '60 la stessa avviene annualmente con la processione serale per le vie principali della cittadina.
* [[Settimana Santa]]<br />Le cui protagoniste sono la confraternita del Santissimo Sacramento, di San Vito, di Maria Santissima della Misericordia & San Giovanni Battista, di San Filippo & SS. Rosario e del Santissimo Salvatore, le quali nei giorni di lunedì e martedì si recano a turno in Chiesa Madre le solenni quarant'ore. Il mercoledì santo viene portata in processione la statua del ''Cristo alla colonna'' dalla chiesa di San Giovanni, da parte dell'omonima confraternita; il giovedì santo, giorno di massimo splendore per le confraternite del comune originariamente vede la partecipazione delle stesse alla processione ed all'esposizione solenne del Santissimo all'Altare della Reposizione (Sepolcro), coi propri stendardi, vessilli, confrati con indosso i preziosi pettorali ricamati in seta e oro, celebrazione che si svolge solennemente ma in tono leggermente minore in San Giovanni, in Santa Maria di Gesù e nella Chiesa del Carmine-Sacra Famiglia; il venerdì santo si cantano "le Sette Spade" nella chiesa madre e subito dopo vi è la sacra rappresentazione seguita dalla processione di tutte le confraternite col le statue dell'Addolorata e del Cristo morto, un tempo vi era la Sacra Rappresentazione della discesa della Croce.
* Festa di [[Arcangelo Raffaele|San Raffaele Arcangelo]], nella Chiesa di S. Giovanni Battista<br />In occasione della festa liturgica, si espone la statua dal 26 al 29 settembre, con spettacolo pirotecnico e musica della banda in serata. Un tempo vi si svolgeva in concomitanza la fiera del bestiame.
* Festa di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]]<br />Ha luogo il 13 giugno, con la distribuzione del ''pane benedetto'' nella chiesa dei [[Frati Minori Riformati|francescani riformati]].
* Festa di [[Santa Lucia]]<br />Ha luogo il 13 dicembre, ed era un tempo festeggiata con la processione della statua che oggi viene esposta nel Duomo per il triduo Solenne. Particolare il pellegrinaggio alla chiesetta rupestre di Santa Lucia alle pendici del monte Arcibessi, dove, secondo la tradizione, la santa avrebbe passato una notte. Tradizionale la benedizione di piccoli pani votivi a forma di occhi e di palme distribuite al popolo, e l'uso antico di mangiare la ''cuccià'', ovvero grano lesso condito con olio oppure ricotta dolce o salata.
* Festa di [[San Sebastiano]]<br />Celebrato il 20 gennaio, veneratissimo dal popolo Chiaramontano, si festeggia nella chiesa del Santissimo Salvatore, preceduta da un triduo di preparazione, un tempo in anni alterni, vi era la processione del simulacro posto in un artistico fercolo, l'ultima è avvenuta nel 1979. Oggi invece si celebra solo la festa liturgica che vede la partecipazione del Corpo di Polizia Municipale, di cui il Martire Sebastiano è il protettore, e che si conclude con un piccolo spettacolo pirotecnico e l'esibizione della banda musicale. Il culto al Santo si corona con un tradizionale pellegrinaggio notturno di quasi tutta la popolazione nella città di Melilli nel libero consorzio comunale di Siracusa per la festa del 4 maggio.
* Festa di [[San Biagio]]<br />Viene invocato dai fedeli per i problemi di gola e dell'apparato respiratorio, si festeggia nella chiesa del Santissimo Salvatore, preceduta da un triduo di preparazione.
* Festa di [[San Nicola]]<br />Si celebra il 6 dicembre nel quartiere nuovo, alle pendici della città antica, denominato "Villaggio Gulfi". Il giorno della festa vi è la processione, terminata da uno spettacolo pirotecnico. La stessa si celebra anche nella chiesa del SS. Salvatore ove è presente una statua lignea proveniente dalla ex Chiesa di Maria SS Annunziata e vi è un triduo di preparazione.
* Festa di [[san Giuseppe]]<br />Celebrata il 19 marzo, è preceduta da una settimana di preparazione; un tempo vi era la vendita all'asta dei doni offerti al Santo, in particolar modo i [[cuccidati]] del Patriarca; vi erano anche le cene, ormai scomparse.
* Festa di [[san Filippo d'Agira]]<br />Celebrata 12 maggio nella propria chiesa preceduta da un triduo di preparazione.
* Festa di Maria SS. del Rosario<br />Celebrata nella Chiesa di San Filippo d'Agira in tutto il mese di ottobre celebrazioni religiose.
* Feste liturgiche minori
** Il 9 febbraio, festa di [[Sant'Apollonia]] nella Chiesa di San Giovanni.
** II venerdì antecedente la Pasqua, festa dell'[[Maria Addolorata|Addolorata]] nella Chiesa madre e in San Giovanni.
** Il 16 luglio, Madonna del Carmine nella Chiesa omonima e in san Vito.
** Il 4 ottobre, [[Francesco d'Assisi|san Francesco]], celebrata nella Chiesa di Santa Maria di Gesù.
** L'8 dicembre, festa dell'[[Immacolata Concezione]] nella Chiesa Madre, un tempo vi era la Processione
** Il 31 dicembre, [[Notte di San Silvestro|festa di san Silvestro]] nella Chiesa omonima.
 
== Cultura ==
{{vedi anche|Cultura nel ragusano}}
=== Personalità legate a Chiaramonte Gulfi ===
*Corrado Melfi, barone, studioso di storia locale e di archeologia, autore di numerosi libri ed opuscoli e scopritore dei siti di [[Scornavacche]] e di [[Akrillai]]. I numerosi materiali rinvenuti furono consegnati al [[Museo archeologico regionale di Siracusa]].
*Padre Samuele Nicosia fu uno storico di Chiaramonte. Nel libro ''Notizie storiche su Chiaramonte Gulfi'' ([[1882]]) si occupò in particolare del periodo ottocentesco.
*[[Serafino Amabile Guastella]] ([[1819]]-[[1899]]), scrittore in [[lingua siciliana]].
*[[Telesio Interlandi]] (Chiaramonte, 1894-1965), giornalista e politico fascista.
*[[Vincenzo Rabito]], bracciante semi-[[analfabeta]], improvvisatosi scrittore, autore di ''Terra matta'', opera autobiografica pubblicata postuma da [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] nel 2007.
*Antonino Di Vita (1926), archeologo, [[accademico dei Lincei]] (socio nazionale)<ref name="Lincei"/>, docente all'[[Università di Macerata]]<ref name="Lincei">[http://www.lincei.it/modules.php?name=Soci&file=scheda&func=Soci_scheda&Id=219 Antonino Di Vita] dal sito dell'[[Accademia dei Lincei]]</ref>, direttore della [[Scuola archeologica italiana di Atene]] dal 1977 al 2000<ref>[http://www.scuoladiatene.it/Private/direttori.htm Schede biografiche dei direttori] della [[Scuola archeologica italiana di Atene]] (da scuoladiatene.it)</ref>.
 
=== Musei ===
* Museo dell'Olio, Via Montesano.
* Museo del "Ricamo e dello Sfilato siciliano"Ornitologico, Via Lauria 4Montesano.
* Casa Museo OrnitologicoLiberty, ViaPalazzo Montesano.
* Museo di "CimeliArte storico militari"Sacra, PiazzaVia S. DuomoCaterina.
*Casa Museo Libertydegli "Strumenti Etnico musicali", Palazzo Montesano.
* Pinacoteca Giovanni De Vita, Palazzo Montesano.
*Museo di Arte Sacra, Via S. Caterina.
*Museo degli "Strumenti Etnico musicali", Palazzo Montesano.
*Pinacoteca Giovanni De Vita, Palazzo Montesano.
 
== Eventi ==
=== Feste religiose ===
*''Solennità della Beata Maria Vergine di Gulfi'', Patrona Principale e Regina di Chiaramonte Gulfi, inizia la domenica in Albis, ora domenica della Misericordia, la prima dopo Pasqua, con il trasporto a spalle del marmoreo simulacro della titolare, con un cammino della durata di un'ora, dal santuario posto ai piedi del colle ove sorge Chiaramonte sino alla Chiesa Madre, dove entra ed esce più volte. Nel XIII secolo Gulfi fu rasa al suolo dagli Angioini costringendo gli abitanti a spostarsi nel vicino castello dei Conti di Chiaramonte. Nel 1500 circa la Sicilia fu colpita dalla peste e i chiaramontani invocarono San Vito che liberò la cittadina dalla malattia e fu proclamato, per voce di popolo, Patrono della città. Negli anni a seguire fu istituita sia la fiera che la confraternita dedicata al santo; nel 1550 però, per dispaccio diocesano ed approvazione dal viceré di Sicilia, nonché con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, fu rieletta patrona principale la Beata Vergine di Gulfi. I documenti di questa elezione, confermata poi nel 1664 dal re Filippo IV di Spagna e riconfermata il 6 maggio 1954 con l'incoronazione del Capitolo Vaticano, si conservano negli archivi diocesani di Siracusa e Ragusa e al santuario. Il 6 maggio 2004, in occasione del 50º anniversario dell'incoronazione, è stata offerta alla Vergine Santa una chiave d'oro, simbolo del secolare patrocinio. Sull'arma del comune infatti è posto, sopra cinque monti inquartati su sfondo rosso, il monogramma mariano, il tutto posto sul petto di un'aquila.
*''Processione della Reliquia del Santo Capello di Maria SS.'' nella III domenica di Pasqua in occasione dei festeggiamenti della Patrona Principale Maria SS. di Gulfi. Nella mattinata dalla Chiesa di San Giuseppe inizia una solenne Processione con tutte le Confraternite in Abito Solenne che dopo il giro di tutte le strade del comune termina in Chiesa Madre con la solenne celebrazione Eucaristica e la benedizione con la reliquia della vergine Maria.Questa processione un tempo era la più ricca e sentita, nella quale venivano rappresentati tutti i misteri del Santo Rosario e il martirio di tanti Santi. negli ultimi anni vi è un tentativo di ripristino che si incrementa di anno in anno.
*''Festa del Patrocinio di Nostra Signora di Gulfi'', Patrona Principale e Regina della città. 11 gennaio, a ricordo del terribile terremoto del 1693, dove come tutti i comuni della Sicilia orientale si ringrazia il Santo Patrono.
*''Quindicina dell'Assunta'', nel santuario di Gulfi, dal 1º al 15 agosto, data storica della festa della Patrona Beata Maria Vergine di Gulfi. Ogni giorno si svolge un sentito e partecipatissimo pellegrinaggio a pieni lungo 4&nbsp;km per raggiungere il santuario ed assistere alla messa solenne dell'aurora in onore della Patrona, alle prime luci dell'alba, mentre la sera si allestiscono in città le ''cappelluzze'', altarini addobbati con l'effigie della Vergine; al passaggio della banda si cantano le litanie e gli inni alla Vergine e si tengono quindi giochi o sorteggi. Il 14 agosto, vigilia della festa, si tiene la fiera del bestiame.
*''Festa di San Giovanni Battista'', Protettore della città, si celebra con grande concorso di popolo dal 21 al 24 giugno. È organizzata dalla Confraternita di Maria SS. della Misericordia & San Giovanni Battista del Sovrano Militare Ordine di Malta". Nei primi due giorni si svolgono concerti e spettacoli in piazza Duomo. Il 23 giugno, vigilia della festa, la chiesa è meta di pellegrinaggi da parte dei devoti, alcuni scalzi, che portano al santo ex voto e grossi ceri. Tradizionale l'uso di indossare il cosiddetto voto, ovvero un abitino di colore rosso guarnito di bianco. In tarda serata, dopo l'omaggio da parte del sindaco e delle autorità civili e militari, vi è la "svelata" del simulacro del Santo, seguita dalla sacra rappresentazione della sua vita in piazza Duomo. La chiesa rimane aperta per tutta la notte per il continuo afflusso dei pellegrini. Il 24 giugno, giorno della Solennità del Precursore di Cristo, si susseguono sin dalle prime luci dell'alba le messe, mentre nel primo pomeriggio la statua viene portata a spalla al centro della chiesa per la venerazione e l'offerta dei bambini. In tarda serata la confraternita di San Vito porta in trionfo al Battista un grande cero ornato di fiori e subito dopo vi è la sciuta (uscita) del simulacro, accolto in piazza dal popolo e da migliaia di nastrini di carta colorati, detti nzareddi lanciati dai piani alti della facciata e dall'incessante fragore dei mortai. Segue quindi la processione, cui inoltre partecipano tutte le confraternite e le autorità civile e militari. Il lungo percorso tocca le varie chiese cittadine. La festa termina con uno spettacolo pirotecnico. Il giorno di ottava della festa (1º luglio) vi è la caratteristica processione eucaristica per le vie del quartiere medioevale della città: particolari le edicole votive addobbate lungo il tragitto. Al termine dopo la benedizione eucaristica vi è la velata del simulacro del compatrono.
*''Festa di San Vito martire'', Patrono della città, nell'ultima domenica di agosto. Anticamente la festa esterna veniva celebrata il 15 giugno, poi nel 1832, per venir contro le esigenze del popolo impegnato nei lavori di campagna (che fu chiamato a scegliere quale tra le festa di San Vito e San Giovanni, molto vicine tra di loro, si dovesse trasferire ad altra data) i chiaramontani stabilirono che la festa di San Giovanni per l'immenza devozione restasse il 24 giugno mentre la festa di San Vito si spostasse alla domenica successiva, il 15 di agosto, poi di recente trasferita all'ultima domenica dello stesso mese. La festa è abbastanza sentita dalla popolazione. Inizia il giovedì precedente con il trasporto a spalle del simulacro di S. Vito, il quale viene portato in Chiesa Madre per il solenne triduo. Degno di nota è l'omaggio del cero da parte della Confraternita di San Giovanni, usanza iniziata proprio nel 1832 a seguito dello spostamento della festa. La processione domenicale si inerpica per le vie cittadine visitando tra l'altro le numerose chiese tra le quali quella di S. Giovanni ove sosta per qualche istante, si conclude con uno spettacolo pirotecnico.
*''Festa del Santissimo Salvatore'', in dialetto "Patrun'u Munnu" ovvero Patrono di tutto il mondo, organizzata dalla confraternita omonima nella domenica successiva al 6 agosto, con processione serale del simulacro, Dapprima la festa esterna veniva fatta con cadenza triennale ma già dagli anni '60 la stessa avviene annualmente con la processione serale per le vie del quartiere e quelle principali della cittadina. Nel giorno 6 agosto, giorno della "Trasfigurazione di N.S.", si può assistere ad una grandiosa svelata della statua marmorea del Redentore nella cornice, caratteristica, dell'addobbo floreale unico nel suo genere, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari, e di una folla accorsa per il tradizionale evento, ripreso dopo tanti anni di abbandono, rispolverato ed adattato alla modernità dei tempi. Nella domenica della festa numerose le funzioni liturgiche che si concludono con l'ultima serale prima dell'uscita del simulacro. Alle ore 20 circa l'uscita caratteristica tra il lancio di festoni colorati, "nzareddi", lo sparo dei fuochi, il suono della tradizionale marcia, susseguita dalla processione. Caratteristica la sosta del simulacro in Piazza Duomo dove i cantori e la popolazione intona la tradizionale "cappelluzza" davanti ad un altare addobbato per l'occasione con l'effigie della Beata Vergine Maria di Gulfi, Patrona della città. A conclusione dei festeggiamenti uno spettacolo pirotecnico.
*''Festa di Maria Santissima delle Grazie'', invocata come Patrona e protettrice delle puerpere, in concomitanza con la [[novena]] dello Spirito Santo, dal santuario omonimo sito ai piedi del monte Arcibessi viene portata a spalla, nella domenica dell'Ascensione di N.S.(originariamente il giovedì data la festività) in città la statua marmorea della Vergine Maria, opera risalente al 1645 dello scultore Cola Maldotto da Messina, che sosta dapprima nei pressi del Cimitero per la benedizione delle anime dei defunti, successivamente fa tappa nella chiesa di San Giovanni Battista e infine quindi nella Chiesa Madre, dove verrà esposta per nove giorni. Al termine della festa viene riportata nella propria chiesa.
*''[[Settimana Santa]]'', le cui protagoniste sono la confraternita del Santissimo Sacramento, di San Vito, di Maria Santissima della Misericordia & San Giovanni Battista, di San Filippo e di Maria SS. della Mercede & Santissimo Salvatore, le quali nei giorni di lunedì e martedì si recano a turno in Chiesa Madre le solenni quarantore. Il mercoledì santo viene portata in processione la statua del ''Cristo alla colonna'' dalla chiesa di San Giovanni, da parte dell'omonima confraternita; il giovedì santo, giorno di massimo splendore per le confraternite del comune originariamente vede la partecipazione delle stesse alla processione ed all'esposizione solenne del Santissimo all'Altare della Reposizione (Sepolcro), coi propri stendardi, vessilli, confrati con indosso i preziosi pettorali ricamati in seta e oro, celebrazione che si svolge solennemente ma in tono leggermente minore in San Giovanni, in Santa Maria di Gesù e nella Chiesa del Carmine-Sacra Famiglia; il venerdì santo si cantano "le Sette Spade" nella chiesa madre e subito dopo vi è la sacra rappresentazione seguita dalla processione di tutte le confraternite col le statue dell'Addolorata e del Cristo morto.
*''Festa di San Raffaele Arcangelo'', nella Chiesa di S. Giovanni Battista, in occasione della festa liturgica, si espone la statua dal 26 al [[29 settembre]], con spettacolo pirotecnico e musica della banda in serata. Un tempo vi si svolgeva in concomitanza la fiera del bestiame.
*''Festa di Sant'Antonio'', il 13 giugno, con la distribuzione del ''pane benedetto'' nella chiesa dei [[Frati Minori Riformati|francescani riformati]].
*''Festa di Santa Lucia'', il 13 dicembre, un tempo festeggiata con la processione della statua che oggi viene esposta nel Duomo per il triduo Solenne. Particolare il pellegrinaggio alla chiesetta rupestre di Santa Lucia alle pendici del monte Arcibessi, dove, secondo la tradizione, la santa avrebbe passato una notte. Tradizionale la benedizione di piccoli pani votivi a forma di occhi e di palme distribuite al popolo, e l'uso antico di mangiare la ''cuccià'', ovvero grano lesso condito con olio oppure ricotta dolce o salata. Ancora vivo l'uso di indossare il ''voto'', cioè un abito di colore verde guarnito di rosso. La santa siracusana viene venerata, oltre che nel Duomo e nella sua chiesa, nella chiesa di San Giovanni, dove si celebra il triduo.
*''Festa di San Sebastiano'', il 20 febbraio, veneratissimo dal popolo Chiaramontano si festeggia nella chiesa del Santissimo Salvatore, preceduta da un triduo di preparazione, un tempo in anni alterni, vi era la processione del simulacro posto in un artistico fercolo, l'ultima è avvenuta nel 1979. Oggi invece si celebra solo la festa liturgica che vede la partecipazione del Corpo di Polizia Municipale, di cui il Martire Sebastiano è il protettore, e che si conclude con un piccolo spettacolo pirotecnico e l'esibizione della banda musicale. Il culto al Santo si corona con un tradizionale pellegrinaggio notturno di quasi tutta la popolazione nella città di Melilli in Provincia di Siracusa per la festa del 4 maggio.
*''Festa di San Biagio'',invocato come Patrono principale per i "cannarozza", il 3 febbraio, invocato dai fedeli per i problemi di gola e dell'apparato respiratorio, si festeggia nella chiesa del Santissimo Salvatore, preceduta da un triduo di preparazione.
*''Festa di San Nicola'', si celebra il 6 dicembre nel quartiere nuovo, alle pendici della città antica, denominato "Villaggio Gulfi". Il giorno della festa vi è la processione, terminata da uno spettacolo pirotecnico. La stessa si celebra anche nella chiesa del SS. Salvatore ove è presente una statua lignea e vi è un triduo di preparazione.
*''Festa di san Giuseppe'' il 19 marzo preceduto da una settina di preparazione, un tempo vi era la vendita all'asta dei doni offerti al Santo in particolar modo i cuccidati del Patriarca; vi erano anche le cene ormai scomparse.
*''Festa di san Filippo d'Agira'' 12 maggio nella propria chiesa preceduta da un triduo di preparazione.
*''Festa di Maria SS. del Rosario'' nella Chiesa di San Filippo d'Agira in tutto il mese di ottobre celebrazioni religiose.
*''Feste liturgiche minori'': 9 febbraio Sant'Apollonia nella Chiesa di San Giovanni. II venerdì antecedente la pasqua festa dell'Addolorata nella Chiesa madre e in san Giovanni. 16 luglio Madonna del Carmine nella Chiesa Omonima e in san Vito. 4 ottobre san Francesco nella Chiesa di Santa Maria di Gesù. 8 dicembre festa dell'Immacolata in Chiesa Madre un tempo vi era la Processione. 31 dicembre festa di san Silvestro nella Chiesa Omonima.
 
=== Sagre ===
*''Sagra dell'olio'', da fine novembre a inizio dicembre in Piazza Duomo.
*''Sagra della salsiccia'', l'ultimo lunedì di carnevale<ref>{{citazione necessaria|La salsiccia è prodotto tipico del paese, da consumarsi fresca. Realizzata senza l'uso di additivi, con ritagli di prima scelta, con una miscela che privilegia leggermente le carni magre rispetto alle grasse, la salsiccia di Chiaramonte è insaporita con sale, pepe macinato, peperoncino, semi di finocchio}}</ref>.
*''Sagra del pezzo duro al Torrone Chiaramontano "Gelato Tipico"'', festa di San Giovanni, 23 giugno, in Piazza Duomo.
*''Sagra della granita'' in occasione dei festeggiamenti del SS Salvatore 6 agosto.
*''Sagra della focaccia'' in agosto, in contrada [[Piano dell'Acqua]].
*''Sagra dei sapori mediterranei'' presso il "Villaggio Gulfi" il 19 agosto.
*''Sagra dell'uva'' a settembre, nella frazione di [[Roccazzo]].
*''Sagra del gallo ai sapori chiaramontani'', il 17 agosto, nella vallata sottostante il paese, in contrada Muti, con giochi, balli campestri e degustazione di prodotti tipici conditi con olio chiaramontano.
*''Sagra "festa del villaggio"'' viene svolta ogni 11 agosto a Villaggio Gulfi con una degustazione con prodotti tipici chiaramontani
 
=== Manifestazioni ===
*''Carnevale Chiaramontano'', sfilata di carri, febbraio.
*''Coppa Monti Iblei'', gara automobilistica (crono scalata) che nel 2009 è giunta alla 49ª edizione, a settembre.
 
== Economia ==
[[File:Albero d'ulivo.JPG|thumb|right|150pxupright=0.7|La raccolta delle olive nelle campagne di Chiaramonte Gulfi.]]
 
L'attività principale è quella del [[Agricoltura|settore agricolo]], sia come produzione diretta, sia come trasformazione dei prodotti. La produzione consiste principalmente in [[ortaggi]], [[Mandorla|mandorle]] e [[Oliva|olive]]. Viene praticato l'allevamento dei [[Maiale|maiali]] e la trasformazione della carne suina in [[salumi]] tipici (principalmente la [[salsiccia]]).
 
=== [[Viticoltura]] ===
Le uve da tavola prodotte nel territorio di Chiaramonte Gulfi fanno parte dell'[[Uva da tavola di Mazzarrone]]<ref>[http://www.ismea.it/flex/AppData/Redational/Normative/20040316000100023.pdf Decreto e disciplinare] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160306013526/http://www.ismea.it/flex/AppData/Redational/Normative/20040316000100023.pdf |data=6 marzo 2016 }}</ref> a cui è stato attribuito il [[Marchio#Marchio di origine (Ue)|marchio di origine]] IPG ([[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]]), mentre le uve destinate alla [[vinificazione]] vengono anche impiegate per la produzione del [[Cerasuolo di Vittoria]], che è un vino a [[Denominazione di Origine Controllata e Garantita]].
 
=== [[Olivicoltura]] ===
Il territorio di Chiaramonte Gulfi è anche ricco di [[oliveti]] ed [[oleifici]] che ricadono nel comprensorio del '[[Monti Iblei (olio)|Consorzio D.O.P. Monti Iblei]]'<ref>Reg. CE n. 2325 del 24.11.97 ([[Gazzetta ufficiale dell'Unione europea|GUCE]] L. 322 del 25.11.97)</ref> che tutela e garantisce l'eccellente qualità dell’dell'[[Olio di oliva|Olio Extravergine di Oliva]] prodotto nell’areanell'area dei [[Monti Iblei]]. L'olio di oliva della zona ha vinto numerosi premi internazionali<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.comune.chiaramonte.rg.it/notizie/lolio_di_chiaramonte_il_pi_premiato_allorciolo_doro_di_pe.php Articolo sul premio "Orciolo d'Oro di Pesaro".] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://comune.chiaramonte.rg.it/olio.php Chiaramonte Gulfi - Città dell'olio - L’olioL'olio extravergine di oliva DOP<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090312083347/http://www.comune.chiaramonte.rg.it/olio.php |data=12 marzo 2009 }}</ref> confermandosi uno tra i migliori oli del mondo.
 
=== Industria ===
La piccola zona industriale dove sono presenti industrie [[Artigianato|artigianali]] per la produzione di scarpe, sedie, carpenteria metallica si sta sviluppando a valle del paese, lungo la SP.7 che porta alla [[Strada statale 514 di Chiaramonte|SS 514]] ([[Strada a scorrimento veloce]]) che mette in comunicazione [[Ragusa]] e [[Catania]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
== Trasporti ==
=== Strade ===
Il paese è collegato a [[Ragusa]] dalla SP.10 e a [[Comiso]] dalla SP.7. L'arteria stradale più importante che attraversa il territorio comunale è la [[Strada statale 514 di Chiaramonte]] che va dal capoluogo ibleo a [[Catania]].
 
* [[File:Strada Statale 514 Italia.svg|50px]] [[Strada statale 514 di Chiaramonte]].
 
=== Ferrovie ===
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{{Vedi anche|Aeroporto di Comiso}}
[[File:Torre di controllo Ragusa.jpg|thumb|La torre di controllo del nuovo aeroporto.|200px|right]]
* L'aeroporto più vicino è l'[[aeroporto di Comiso|aeroporto "V.Pio MaglioccoLa Torre"]] di Comiso che dista 12&nbsp;km dal paese. Durante gli anni 2004-2008 l'aeroporto è stato riconvertito a civile da militare ed allo stesso tempo si è provveduto ad allungare la pista che sulla parte nord si trova nel territorio comunale di Chiaramonte Gulfi.
 
=== Mobilità urbana ===
Il servizio urbano di Chiaramonte è fornito dall'[[Azienda Siciliana Trasporti|AST]] che opera un servizio limitato ad una linea che unisce Chiaramonte al suo quartiere di espansione ''Villaggio Gulfi''.
 
== Amministrazione ==
=== Elenco dei Sindaci e dei Commissari straordinari (dal 1989) ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ignazio Gafà|Inizio=23 maggio 1989|Fine=28 giugno 1990|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Paolo Calabrese|Inizio=6 luglio 1990|Fine=5 novembre 1992|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Angelo Politi|Inizio=8 aprile 1993|Fine=22 novembre 1993|Carica=[[Commissario straordinario]]|Partito=—|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Sebastiano Gurrieri|Inizio=8 dicembre 1993|Fine=1º dicembre 1997|Partito=[[Partito Socialista Italiano]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Sebastiano Gurrieri|Inizio=1º dicembre 1997|Fine=28 maggio 2002|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Nicastro|Inizio=28 maggio 2002|Fine=15 maggio 2007|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Nicastro|Inizio=15 maggio 2007|Fine=11 maggio 2012|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Vito Fornaro|Inizio=11 maggio 2012|Fine=10 giugno 2017|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Sebastiano Gurrieri|Inizio=10 giugno 2017|Fine=21 marzo 2022|Partito=''Liberiamo la Città''<br><small>([[lista civica]])</small>|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|5 maggio 2022|17 giugno 2022|Giovanna Cassarino|Partito=—|5=[[Commissario straordinario]]|6=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|17 giugno 2022|''in carica''|Mario Cutello|''Presenti - Mario Cutello Sindaco''<br><small>([[lista civica]] di [[centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]])</small>|6=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
*{{Gemellaggio|Francia|Clermont sull'Oise|18 maggio 1986|Clermont (Oise)}}<ref>{{cita web|url=https://www.ragusanews.com/chiaramonte-e-clermont-30-anni-di-gemellaggio/|titolo=Chiaramonte e Clermont, 30 anni di gemellaggio|data=18 maggio 2016|accesso=7 ottobre 2025}}</ref>
Il comune è gemellato con [[Clermont (Oise)|Clermont sull'Oise]] ([[Francia]]), luogo di origine del fondatore del paese, il conte [[Manfredi Chiaramonte]].
 
==Altri progettiSport ==
* ''Coppa Monti Iblei'': gara automobilistica (crono scalata) che nel 2009 è giunta alla 49ª edizione, a settembre.
{{interprogetto|commons=Category:Chiaramonte Gulfi}}
* ''Campionato di Pezze'': fondato nel 2018, 2 squadre locali, rispettivamente "Ragazzi FC" ed "2F Fornaro" si affrontano ogni fine settimana nel campetto di San Nicola, per disputare la competizione locale.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{Provincia di Ragusa}}
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni del libero consorzio comunale di Ragusa}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
 
[[Categoria:Chiaramonte Gulfi| ]]
 
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[[tr:Chiaramonte Gulfi]]
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[[vo:Chiaramonte Gulfi]]
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