Shatt al-'Arab: differenze tra le versioni

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{{Fiume
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{{Infobox fiume
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[[File:Boat on Euphrates.jpg|thumb|right|Imbarcazione irachena sullo Shaṭṭ al-ʿArab]]
Lo '''Shaṭṭ al-ʿArab''' ('''<big>{{arabo|شط العرب</big>''' in [[Lingua araba|arabo]]}}, cioè ''Spondasponda degli Arabi''), o '''Arvand rud''' ('''<big>{{farsi|اروندرود</big>''')}}, cioè ''Fiumefiume Arvand'') inè un [[Lingua persiana|persianofiume]], è un fiume dell'[[Asia]] sud-occidentale formato dalla confluenza del [[Tigri]] e dell'[[Eufrate]] presso la cittadina di [[Al-Qurna]], nel sud dell'IrakIraq, circa 150 chilometri prima di sfociare nel [[Golfo Persico]].
 
Lo Shaṭṭ al-ʿArab, su cui si affaccia la città [[Iraq|irachena]] di [[Bassora]], è navigabile per un vasto tratto e ciò lo rende prezioso per il traffico di [[petroliera|petroliere]] della regione.<br />Per questo motivo la zona che gravita intorno a questo corso d'acqua è stata al centro di varie dispute territoriali fino alla [[Guerra Iran-Iraq|guerra che ha contrapposto l'Iraq all'Iran]] fra il [[1980]] e il [[1988]].
Per questo motivo la zona che gravita intorno a questo corso d'acqua è stata al centro di varie dispute territoriali fino alla [[Guerra Iran-Iraq|guerra che ha contrapposto l'Iraq all'Iran]] fra il [[1980]] e il [[1988]].
 
== Caratteristiche ==
 
La [[via d'acqua]] ha una larghezza che va dai 232 metri all'altezza di [[BàssoraBassora]], agli 800 metri nei pressi della foce.
Si ritiene che la via d'acqua si sia formata in tempi relativamente recenti in seguito ai continui apporti alluvionali del Tigri e dell'Eufrate, e che precedentemente i due fiumi sfociassero separatamente nel Golfo Persico, ma in posizione più arretrata, dove sono state trovate le tracce degli antichi insediamenti protostorici allora situati direttamente sulla sponda del mare, come le città di [[Eridu]], [[Ur]] e in generale della [[cultura di Ubaid]].<ref>{{cita libro|wkautore=Mario Liverani |nome=Mario |cognome=Liverani |titolo=Antico Oriente: storia, società, economia |città=Roma-Bari |editore=Laterza |anno=2009 |idisbn=ISBN 978-88-420-9041-0 |cid=Liverani}}</ref>
 
Il fiume [[Karun]], un affluente proveniente dal versante iraniano, apporta ingenti quantitativi di [[limo]] che richiedono un continuo [[dragaggio]] per consentire la navigabilità della via d'acqua.<ref>[{{Cita web|url=http://www.country-data.com/cgi-bin/query/r-6583.html |titolo=Iraq - Major Geographical Features<!|sito=www.country-data.com|accesso=2023- Bot generated title 10-->]25}}</ref>
 
Nella regione si trova una delle più vaste coltivazioni di [[palma da dattero|palme da datteri]], che attorno alla metà degli anni 1970 era costituita da 17 ao 18 milioni di piante, che rappresentavano circa un quinto dei 90 milioni di piante stimate esistere nel mondo. Gli effetti combinati delladi Guerra[[guerra del Golfo]], sali e pesticidi hanno portato alla scomparsa di circa 14 milioni di piante, suddivise tra 9 milioni in Iran e 5 milioni in IrakIraq. La maggior parte dei rimanenti 3 o 4 milioni di esemplari sonoè in condizioni precarie.<ref>[http://na.unep.net/digital_atlas2/webatlas.php?id=169 Shatt al-Arab<!-- Bot generated title -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070712103417/http://www.na.unep.net/digital_atlas2/webatlas.php?id=169 |data=12 luglio 2007 }}</ref>
 
Nell'antica [[letteratura persiana]] e nello ''[[Shahnameh]]'', il nome {{lang|fa|اروند}} ''Arvand'' è usato per indicare il solo Tigri, uno dei fiumi che confluiscono nello ShattShaṭṭ al-ArabʿArab.<ref name=Iranica/> Gli Iranianiiraniani iniziarono a usare questo nome per indicare specificamente lo ShattShaṭṭ al-ʿArab durante la [[dinastia Pahlavi]] e continuarono poi a farlo anche dopo la [[rivoluzione iraniana]] del 1979.<ref name=Iranica>''[[Encyclopædia Iranica]]'': [http://www.iranica.com/newsite/articles/v2f7/v2f7a003.html Arvand-Ruud] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071214041753/http://www.iranica.com/newsite/articles/v2f7/v2f7a003.html |data=14 dicembre 2007 }}, by M. Kasheff. – Retrieved on 18 October 2007.</ref>
 
== Le dispute territoriali per il controllo della via d'acqua ==
La disputa per la giurisdizione territoriale su questo fiume è stato uno dei motivi principali del conflitto tra [[Iran]] ed [[Iraq]], terminato nel [[1988]] quando venne ripristinata la situazione pre-bellica.
 
Il controllo della via fluviale è stata oggetto di dispute già prima del conflitto Iraq-Iran sin dal trattato di pace del [[1639]] firmato tra [[Impero Ottomanoottomano]] e [[Impero Persianosafavide]], che si divisero il territorio seguendo le varie appartenenze tribali degli abitanti della regione. Tuttavia proprio in base a questo criterio, l'Impero Ottomanoottomano reclamò il controllo totale della via d'acqua, proclamandosi rappresentante ufficiale e tutore delle popolazioni chiamate [[Arabi delle Paludipaludi]] che abitano entrambe le rive del fiume (da qui il toponimo usato in arabo) lungo il suo corso inferiore. <br />
Le tensioni tra Impero Ottomano e Persia si protrassero e si intensificarono fino allo scoppio delle ostilità nel [[XIX secolo]] che ebbe termine solo con il ''Secondo Trattato di Erzurum'' del [[1847]], che vide la partecipazione di delegazioni britanniche e russe. Tuttavia anche in seguito continuarono le rivendicazioni da entrambe le parti e la tensione restò alta fino a quando [[Henry John Temple|Lord Palmerston]], Ministro degli Esteri britannico, non giunse a dichiarare la necessità nel [[1851]] di istituire un arbitrato tra Russia e Gran Bretagna per dipanare l'annosa questione. Fu così che nel [[1913]] venne siglato a [[Costantinopoli]] un protocollo tra [[Giovani Turchi]] e Impero Persiano che venne però del tutto vanificato con lo scoppio della [[Prima guerra mondiale]].
 
Le tensioni tra Impero Ottomanoottomano e Persia si protrassero e si intensificarono fino allo scoppio delle ostilità nel [[XIX secolo]]. cheSi ebbegiunse terminepoi soloal con[[Trattato ildi ''SecondoErzurum Trattato(1847)|trattato di Erzurum'' del [[1847]], che vide la partecipazione di delegazioni britanniche e russe. Tuttavia anche in seguito continuarono le rivendicazioni da entrambe le parti e la tensione restò alta fino a quando [[Henry John Temple|Lord Palmerston]], Ministroministro degli Esteriesteri britannico, non giunse a dichiarare la necessità nel [[1851]] di istituire un arbitrato tra Russia[[Impero russo]] e [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]] per dipanare l'annosa questione. Fu così che nel [[1913]] venne siglato a [[Costantinopoli]] un protocollo tra [[Giovani Turchi]] e Impero Persianopersiano che venne però del tutto vanificato con lo scoppio della [[Primaprima guerra mondiale]].
Durante il mandato britannico in Mesopotamia (1920-1932), per il controllo della via d'acqua fu applicato lo stesso principio che era allora in vigore in Europa per il [[Danubio]], cioè che la linea di confine correva lungo la linea di maggior profondità del corso del fiume.
 
Durante il [[mandato britannico indella Mesopotamia]] (1920-1932), per il controllo della via d'acqua fu applicato lo stesso principio che era allora in vigore in Europa per il [[Danubio]], cioè che la linea di confine correva lungo la linea di maggior profondità del corso del fiume.
Nel 1937 Iran e Irak firmarono un trattato che poneva fine alla disputa sul controllo dello Shatt al-Arab.<ref name="Karsh, Efraim page 7">Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London: Osprey, 2002 page 7</ref> Il trattato stabiliva il confine lungo la linea di bassa marea sul lato orientale del fiume, tranne che a [[Abadan]] e [[Khorramshahr]] dove invece la frontiera coincideva con la linea di massima profondità; questo dava di fatto all'Irak il controllo dell'intera via d'acqua. L'Iran aveva il diritto di utilizzare il canale, purché le sue navi issassero la bandiera irachena, al comando messo un capitano iracheno e venisse pagato un pedaggio.<ref name="Karsh, Efraim page 8">Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London: Osprey, 2002 page 8</ref> Verso la fine degli anni 1960, l'accresciuta potenza militare iraniana determinata dalla politica dello [[scià]] [[Mohammad Reza Pahlavi]], portò l'Iran ad assumere una posizione sempre più determinante nel Medio Oriente,<ref name="Karsh, Efraim page 7"/> che sfociò nell'aprile 1969 nell'abrogazione del trattato del 1937; l'Iran smise a questo punto di pagare il pedaggio all'Irak per il passaggio delle sue navi.<ref>Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London: Osprey, 2002 pages 7–8</ref> Lo scià giustificò la sua decisione affermando che in tutto il mondo il confine corre lungo la linea di massima profondità del fiume; inoltre, poiché la maggioranza delle navi che solcavano lo Shatt al-Arab era iraniana, il trattato del 1937 non era equo.<ref>Bulloch, John and Morris, Harvey ''The Gulf War'', London: Methuen, 1989 page 37.</ref> L'Irak minacciò sanzioni militari, ma il 24 aprile 1969, quando una petroliera iraniana scortata da navi da guerra percorse il canale, l'Irak conscio di essere militarmente più debole non intervenne.<ref name="Karsh, Efraim page 8"/> L'abrogazione da parte iraniana del trattato del 1937 segnò l'inizio di un acuto periodo di tensione tra i due paesi, che perdurò fino agli accordi di Algeri del 1975.<ref name="Karsh, Efraim page 8"/>
 
Nel 1937 Iran e Iraq firmarono un trattato che poneva fine alla disputa sul controllo dello Shatt al-Arab.<ref name="Karsh, Efraim page 7">Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London, Osprey, 2002 page 7</ref> Il trattato stabiliva il confine lungo la linea di bassa marea sul lato orientale del fiume, tranne che a [[Abadan]] e [[Khorramshahr]] dove invece la frontiera coincideva con la linea di massima profondità; questo dava di fatto all'Iraq il controllo dell'intera via d'acqua. L'Iran aveva il diritto di utilizzare il canale, purché le sue navi issassero la bandiera irachena, al comando messo un capitano iracheno e venisse pagato un pedaggio.<ref name="Karsh, Efraim page 8">Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London, Osprey, 2002 page 8</ref>
Prima dell'accordo infatti il leader iracheno [[Saddam Hussein]] aveva reclamato per il suo paese il controllo dell'intera via d'acqua fino alle sponde iraniane; in risposta l'Iran dal 1970 cominciò a sostenere la lotta dei [[Curdi]] iracheni per l'indipendenza. Tutte le proposte di mediazione delle [[Nazioni Unite]] furono respinte da entrambi i contendenti fino al marzo 1975 quando i due paesi firmarono gli accordi di Algeri con cui l'Irak riconosceva come linea di frontiera la linea di massima profondità e in cambio l'Iran smetteva di sostenere le rivendicazioni curde.
 
Nel 1937 Iran e Irak firmarono un trattato che poneva fine alla disputa sul controllo dello Shatt al-Arab.<ref name="Karsh, Efraim page 7">Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London: Osprey, 2002 page 7</ref> Il trattato stabiliva il confine lungo la linea di bassa marea sul lato orientale del fiume, tranne che a [[Abadan]] e [[Khorramshahr]] dove invece la frontiera coincideva con la linea di massima profondità; questo dava di fatto all'Irak il controllo dell'intera via d'acqua. L'Iran aveva il diritto di utilizzare il canale, purché le sue navi issassero la bandiera irachena, al comando messo un capitano iracheno e venisse pagato un pedaggio.<ref name="Karsh, Efraim page 8">Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London: Osprey, 2002 page 8</ref> Verso la fine degli [[anni 1960]], l'accresciuta potenza militare iraniana determinata dalla politica dello [[scià]] [[Mohammad Reza Pahlavi]], portò l'Iran ad assumere una posizione sempre più determinante nel [[Medio Oriente]],<ref name="Karsh, Efraim page 7" /> il che sfociò nell'aprile 1969 nell'abrogazione del trattato del 1937; l'Iran smise a questo punto di pagare il pedaggio all'IrakIraq per il passaggio delle sue navi.<ref>Karsh, Efraim ''The Iran-Iraq War 1980–1988'', London:. Osprey, 2002 pages 7–8</ref> Lo scià giustificò la sua decisione affermando che in tutto il mondo il confine corre lungo la linea di massima profondità del fiume; inoltre, poiché la maggioranza delle navi che solcavano lo ShattShaṭṭ al-ArabʿArab era iraniana, il trattato del 1937 non era equo.<ref>Bulloch, John and Morris, Harvey ''The Gulf War'', London: Methuen, 1989 page 37.</ref> L'IrakIraq minacciò sanzioni militari, ma il 24 aprile 1969, quando una petroliera iraniana scortata da navi da guerra percorse il canale, l'IrakIraq conscio di essere militarmente più debole non intervenne.<ref name="Karsh, Efraim page 8" /> L'abrogazione da parte iraniana del trattato del 1937 segnò l'inizio di un acuto periodo di tensione tra i due paesi, che perdurò fino agli accordi di Algeri del 1975.<ref name="Karsh, Efraim page 8" />
Nel 1980 Hussein abrogò il trattato di Algeri che egli stesso aveva firmato e iniziò l'invasione dell'Iran. La maggior parte del supporto alle truppe di terra irachene avveniva attraverso la via grande d'acqua che era anche il solo sbocco iracheno al Golfo persico. La via d'acqua divenne così il bersaglio degli attacchi iraniani.<ref>[http://www.sajed.ir/en/content/view/31/201/ Abadan], [http://www.sajed.ir Sajed], Retrieved on March 16, 2009.</ref> Quando la penisola di Al-Faw fu catturata dagli Iraniani nel 1986, l'Irak fu costretto ad utilizzare altri porti arabi come il Kuwait e anche [[Aqaba]], in Giordania. Al termine del conflitto entrambi le parti accettarono di considerare ancora validi gli accordi di Algeri.
 
Prima dell'accordo infatti il leader iracheno [[Saddam Hussein]] aveva reclamato per il suo paesePaese il controllo dell'intera via d'acqua fino alle sponde iraniane; in risposta l'Iran dal 1970 cominciò a sostenere la lotta dei [[Curdi]] iracheni per l'indipendenza. Tutte le proposte di mediazione delle [[Nazioni Unite]] furono respinte da entrambi i contendenti fino al marzo 1975 quando i due paesi firmarono gli [[accordi di Algeri]] con cui l'IrakIraq riconosceva come linea di frontiera la linea di massima profondità e in cambio l'Iran smetteva di sostenere le rivendicazioni curde.
==Conflitti recenti==
[[Immagine:Basra-Shatt-Al-Arab.jpg|thumb|250px|right|Lo Shatt al-Arab nei pressi di [[Bàssora]], in Iraq.]]
Durante l'invasione dell'Iraq nel 2003, la via d'acqua era un obiettivo chiave militare per le forze della Coalizione. Dal momento che è l'unico sbocco al [[Golfo Persico]], la sua cattura è stata importante nel garantire gli aiuti umanitari al resto del paese, e anche per fermare il flusso di operazioni di contrabbando illegale. All'inizio del conflitto i Marines britannici pianificarono un assalto anfibio per catturare le importanti installazioni petrolifere e le piattaforme portuali situate a Umm Qasr, sulla penisola di al-Faw.
 
Nel 1980 Hussein abrogò il trattato di Algeri che egli stesso aveva firmato e iniziò l'[[guerra Iraq-Iran|invasione dell'Iran]]. La maggior parte del supporto alle truppe di terra irachene avveniva attraverso la via grande d'acqua che era anche il solo sbocco iracheno al Golfo persicoPersico. La via d'acqua divenne così il bersaglio degli attacchi iraniani.<ref>[http://www.sajed.ir/en/content/view/31/201/ Abadan] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090808213517/http://www.sajed.ir/en/content/view/31/201/ |data=8 agosto 2009 }}, [http://www.sajed.ir Sajed] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141007084621/http://www.sajed.ir/ |date=7 ottobre 2014 }}, Retrieved on March 16, 2009.</ref> Quando la penisola di Al-Faw fu catturata dagli Iraniani nel 1986, l'IrakIraq fu costretto ad utilizzare altri porti arabi come il Kuwait e anche [[Aqaba]], in Giordania. Al termine del conflitto, entrambientrambe le parti accettarono di considerare ancora validi gli accordi di Algeri.
Dopo la fine della guerra, su mandato della risoluzione 1723 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Regno Unito è stata affidata la responsabilità di pattugliare la via d'acqua e la zona del Golfo Persico attorno alla foce del fiume, e di assicurarsi che le navi nella zona non vengono utilizzate per il trasporto di munizioni all'Iraq.
 
== Conflitti recenti ==
In due occasioni, le forze iraniane che operano sullo Shatt al-Arab hanno catturato marinai della Royal Navy accusandoli di aver sconfinato nel loro territorio.
[[ImmagineFile:Basra-Shatt-Al-Arab.jpg|thumb|250px|right|Lo ShattShaṭṭ al-ArabʿArab nei pressi di [[BàssoraBassora]], in [[Iraq.]]]]
Durante l'[[invasione dell'Iraq]] nel 2003, la via d'acqua era un obiettivo chiave militare per le forze della Coalizionecoalizione. Dal momento che è l'unico sbocco al [[Golfo Persico]], la sua cattura è stata importante nel garantire gli aiuti umanitari al resto del paesePaese, e anche per fermare il flusso di operazioni di contrabbando illegale. All'inizio del conflitto i [[Royal Marines|marines britannici]] pianificarono un assalto anfibio per catturare le importanti installazioni petrolifere e le piattaforme portuali situate a [[Umm Qasr]], sulla penisola di al-Faw. sull'estuario del [[Khawr Abd Allah]].
 
Dopo la fine della guerra, su mandato della risoluzione 1723 del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]], al [[Regno Unito]] è stata affidata la responsabilità di pattugliare la via d'acqua e la zona del Golfo Persico attorno alla foce del fiume, e di assicurarsi che le navi nella zona non vengonovengano utilizzate per il trasporto di munizioni all'Iraq.
==Note==
 
In due occasioni, le forze iraniane che operano sullo Shatt al-Arab hanno catturato marinai della [[Royal Navy]] accusandoli di aver sconfinato nel loro territorio.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
 
* [[Protostoria del Vicino Oriente]]
* [[Cultura di Ubaid]]
* [[Penisola di al-Fāw]]
* [[Protostoria del Vicino Oriente]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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