Conrad Grebel: differenze tra le versioni

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|Nome = Conrad
|Cognome = Grebel
|PreData = in [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Konrad Grebel''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Zurigo
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|GiornoMeseMorte = luglio
|AnnoMorte = 1526
|Attività = teologo
|Epoca = 1500
|Attività = teologo
|Nazionalità = svizzero
|FineIncipit = è stato uno dei più importanti teorici dell'[[anabattismo]]<ref>{{Cita|Britannica}}; {{Cita|DSS}}; {{Cita|''Enciclopedia mennonita''}}.</ref>
}}
 
== Biografia ==
Conrad Grebel nacque in una famiglia patrizia zurighese, secondo dei sei figli di Jakob Grebel e di Dorothea Fries<ref name="Enciclopedia mennonita">{{Cita|''Enciclopedia mennonita''}}.</ref>. Suo padre era un ricco commerciante in ferro che ricoprì più volte incarichi pubblici<ref name="Enciclopedia mennonita"/>. Conrad crebbe a [[Grüningen]], fece i primi studi a [[Zurigo]] e nel [[1514]] frequentò per sei mesi l'[[Università di [[Basilea]], dove ebbe per insegnante [[Glareano|Heinrich Loriti]], trasferendosi poi a [[Vienna]]<ref name="Enciclopedia mennonita"/>. Qui per tre anni studiò sotto l'umanista svizzero [[Joachim Vadiano|Joachim von Watt]], detto ''il Vadiano'', di cui divenne amico e successivamente cognato.<ref name="Enciclopedia mennonita"/><ref group="A">Nel 1519 ''il Vadiano'' sposò Martha Grebel, sorella di Conrad.</ref>. Nel [[1518]], partito ''il Vadiano'' da Vienna, Grebel preferì trasferirsi a [[Parigi]] grazie a ununa borsa di studio ottenuta dal [[Francesco I di Francia|re di Francia]]<ref name="Gastaldi, pp. 79-80">{{Cita|Gastaldi (1992)|pp. 79-80}}.</ref>. Apprese il latino, il greco, l'ebraico e la tradizione umanistica classica, ma non completò il suo corso di studi e nel [[1520]] fece ritorno a Zurigo.<ref>U. name="Gastaldi, ''Storia dell'anabattismo dalle origini a Münster (1525-1535)'', 1992, pp. 79-80.<"/ref>.
 
Il fallito conseguimento della laurea e la mancanza di un lavoro lo misero in conflitto con il padre, conflitto che si acuì nel [[1522]], quando Conrad sposò contro la volontà della famiglia una ragazza di modesta condizione sociale<ref name="Gastaldi, p. 80">{{Cita|Gastaldi (1992)|p. 80}}.</ref>. In quell'anno si verificò la svolta decisiva della sua vita, provocata dalla predicazione a Zurigo di [[HuldrychUlrico Zwingli|Zwingli]]<ref name="Gastaldi, p. 80"/>. Grebel fu al suo fianco e ne fu apprezzato, tanto che l'opuscolo di Zwingli pubblicato in agosto, l'<nowiki>'</nowiki>''Apologeticus Archeletes'', comprese una poesia religiosa di Grebel.<ref>U. name="Gastaldi, cit., p. 80.<"/ref>.
 
Il [[29 gennaio]] [[1523]] Zwingli tenne a Zurigo una pubblica disputa, nella quale espose le tesi fondamentali delladelle suasue riformariforme<ref name="Gastaldi, p. 77">{{Cita|Gastaldi (1992)|p. 77}}.</ref>. Il celibato, il digiuno e le varie cerimonie cattoliche sono inutili invenzioni umane, la messa è soltanto una commemorazione del sacrificio di Cristo<ref name="Gastaldi, p. 77"/>. Il Consiglio della città si dichiarò d'accordo e, pur autorizzando i predicatori a uniformarsi alle tesi di Zwingli, rinviò l'attuazioniattuazione delle riforme.<ref group="A">U. Gastaldi, cit., p. 77. Le riforme furono introdotte progressivamente nei due anni successivi: si soppressero i pellegrinaggi, le processioni, il culto delle immagini, l'estrema unzione, l'uso delle candele e delle campane, la musica e il canto nelle chiese, e infine, nell'aprile del 1525, la messa, sostituita dalla Santa Cena, celebrata quattro volte l'anno. Cfr. {{Cita|Gastaldi (1992)|p. 77}}.</ref>.
 
Grebel, che aveva formato con [[Felix Manz]], [[Wilhelm Reublin]], [[Hans Brötli]] e [[Simon Stumpf]] un gruppo di entusiasti seguaci di Zwingli, non approvò però che questi accettasse il fatto che la riforma religiosa venisse a dipendere dalle decisioni di un'autorità civile quale era il Consiglio della città<ref name="Gastaldi, p. 82">{{Cita|Gastaldi (1992)|p. 82}}.</ref>. Anche alla richiesta dei contadini di non pagare più le [[Decima|decime]] e gli interessi, Zwingli, pur ammettendo la legittimità scritturale della rivendicazione, aveva risposto che la questione era di competenza della magistratura, tentando così di conciliare «giustizia divina» e «giustizia umana».<ref>U. name="Gastaldi, cit., p. 82.<"/ref>.
 
Dal [[26 agosto|26]] al [[28 agosto]] del [[1523]] si tenne a Zurigo una nuova pubblica disputa, a cui parteciparono Zwingli, [[Ludwig Haetzer]], [[Balthasar Hubmaier]], Stumpf e Grebel<ref name="Gastaldi, pp. 83-84">{{Cita|Gastaldi (1992)|pp. 83-84}}.</ref>. In discussione erano il culto delle immagini, il significato della messa e la dottrina del purgatorio<ref name="Gastaldi, pp. 83-84"/>. I partecipanti convennero nell'abolizione delle immagini e nel considerare la messa non una ripetizione del sacrificio di Cristo, come voleva la tradizione cattolica, ma una semplice commemorazione<ref name="Gastaldi, pp. 83-84"/>. Grebel e Stumpf avrebbero voluto la rapida applicazione di queste due riforme nella vita della chiesa zurighese da parte del Consiglio cittadino, che decise invece di rinviare ogni decisione<ref name="Gastaldi, pp. 83-84"/>. Zwingli appoggiò l'iniziativa del Consiglio.<ref>U. name="Gastaldi, cit., pp. 83-84.<"/ref>. In effetti, diversamente dal gruppo di Grebel, tutti giovani e impazienti radicali, Zwingli intendeva introdurre le riforme gradualmente, in modo da non sconcertare i fedeli, che dovevano ancora essere ben istruiti nella nuova fede, e voleva mantenersi in accordo con un Consiglio in maggioranza dalla sua parte ma che doveva anche agire con prudenza, essendo presente al suo interno anche una frangia di cattolici, ostili a ogni riforma.<ref group="A">U. Gastaldi, cit., p. 85. Tra gli avversari della riforma vi era Jakob Grebel, il padre di Conrad. Cfr. {{Cita|Gastaldi (1992)|p. 85}}.</ref>.
 
Grebel e Manz proposero a Zwingli la costituzione di un partito della riforma che si rivolgesse al popolo e andasse a nuove elezioni, certi di riuscire a far eleggere un Consiglio cittadino più decisamente favorevole alla riforma religiosa<ref name="Bender">{{Cita|Bender (1950)|pp. 105-255}}.</ref>. Zwingli respinse la proposta, non desiderando spaccature in città e sicuro che le riforme si sarebbe imposte attraverso un paziente lavoro di convinzione<ref name="Bender"/>. Il gruppo di Grebel cercò allora contatti e intese con i riformatori tedeschi<ref name="Bender"/>. Nell'estate del [[1524]] Grebel scrisse ad [[Andrea Carlostadio|Andreas Karlstadt]], ma senza successo, e il [[5 settembre]] a [[Thomas Müntzer]].<ref>H. S. name="Bender, ''Conrad Grebel, c. 1498-1526, Founder of the Swiss Brethren, sometimes called Anabaptists'', 1950, pp. 105-255.<"/ref>.
 
=== La lettera a Thomas Müntzer ===
La lettera indirizzata a Müntzer fu scritta da Grebel e firmata anche da Manz, Brötli, [[Andreas Castelberger|Castelberger]], [[Hans Ockenfuss|Ockenfuss]], [[Bartlime Pur|Pur]], [[Heinrich Aberli|Aberli]] e [[Hans Hujuff|Hujuff]].<ref group="A" name="lettera, in Cornelius e Böhmer-Kirn">Pubblicata per la prima volta da C. A. {{Cita|Cornelius, ''Geschichte des münsterischen Aufrührs'', II, (1860, )|pp. 240-247}}, e poi da H.{{Cita|Böhmer Boehmer, P.e Kirn, ''Thomas Müntzers Briefwechsel'', (1931, )|pp. 92-101}}.</ref>. Quest'ultimo andò fino ad [[Allstedt]] per consegnarla, ma non vi trovò più Müntzer, che probabilmente non sentì mai parlare di Grebel e del suo gruppo.<ref>{{Cita|''Mennonite Encyclopedia'', II(1956)|vol. 2, p. 571}}.</ref>. Al di là dell'imprecisa conoscenza del pensiero del riformatore di [[Stolberg (Harz)|Stolberg]], la lettera è importante perché permette di conoscere la posizione assunta in quel momento dal gruppo riguardo alla natura che una chiesa riformata deve avere<ref group="A" name="lettera, in Cornelius e Böhmer-Kirn"/>.
 
Non basta predicare contro il papismo, occorre separarsene definitivamente: «È molto meglio che pochi siano rettamente istruiti mediante la parola di Dio [...] anziché molti che credano falsamente e ingannevolmente attraverso una dottrina adulterata»<ref group="A" name="lettera, in Cornelius e Böhmer-Kirn"/>. Una chiesa piccola ma disciplinata, come istituita in Matteo 18:15-18 e nelle lettere paoline, dove chi non è degno, va ammonito e poi espulso, «non ucciso, ma considerato come un pagano e un pubblicano, e lasciato solo»; dove nessuno sia armato, «perché ogni uccisione è cessata, a meno che non vogliamo appartenere alla vecchia legge»; dove non ci siano preti, canti, idoli e «aggiunte» a quanto insegna il Nuovo Testamento: unica celebrazione, la «Cena della comunione», amministrata da uno qualunque dei fedeli non in un tempio, dove si crea «una falsa riverenza», ma nelle case dei credenti, con il pane, «che non è altro che pane», a simbolo della fede e dell'unità fraterna nel corpo di Cristo<ref group="A" name="lettera, in Cornelius e Böhmer-Kirn"/>.
 
Sulla questione del battesimo dei bambini, premesso sulla base di numerosi passi scritturali<ref group="A">Grebel cita Gen. 8:21; Deut. 1:39, 30:6, 31:13; Sal. 12:19; Mt. 18:1-6, 19:13-15; Mc. 9:33-47, 10:13-16; Lc. 18:15-17; I Cor. 14:20; Rom. cc. 1, 2, 7, 10; I Pt. 2:2.</ref> che essi, non essendo «ancora giunti al discernimento della conoscenza del bene e del male» sono sicuramente salvati in virtù del sacrificio di Cristo, Grebel sostiene che esso non trova fondamento nelle Scritture<ref group="A" name="lettera, in Cornelius e Böhmer-Kirn"/>. Il battesimo va impartito a chi già crede e perciò «l'acqua non conferma o accresce la fede»; esso ha il significato di cancellare i peccati del credente e di farlo camminare «in novità di vita e di spirito, e sarà certamente salvato se, conformemente a questo significato, mediante il battesimo interiore egli vive la sua fede»<ref group="A" name="lettera, in Cornelius e Böhmer-Kirn"/>.
 
=== La questione del battesimo ===
Coerentemente con le loro convinzioni, i due pastori del gruppo di Grebel, Wilhelm Reublin e Hans Brötli, non battezzarono i neonati di due villaggi vicini a Zurigo, mentre Grebel non fece battezzare il suo primogenito. Fu probabilmente Felix Manz<ref>W. name="Schmidt">{{Cita|Schmidt, ''Der Autor der sogenannten Protestation und Schutzschrift'', (1950, )|pp. 139-149}}.</ref>. Fu probabilmente Felix Manz a presentare, intorno ai primi giorni del [[1525]], un appello al Consiglio di Zurigo perché si disputasse pubblicamente della questione del battesimo degli infanti.<ref group="A">Pubblicato, in particolare, nellain ''Grande{{Cita|Sciacca, AntologiaMoschetti Filosofica'',e VIII,Schiavone (1964, )|pp. 1429-1434}}.</ref><ref name="Schmidt"/>.
 
La disputa si tenne dal [[10 gennaio|10]] al [[17 gennaio]] [[1525]] e vide a confronto, da una parte, Grebel, Manz, Reublin e [[Georg Blaurock|Blaurock]], e dall'altra [[Heinrich Bullinger|Bullinger]] e Zwingli, che aveva appena pubblicato l'opuscolo ''Wer Ursache gebe zu Aufruhr'', nel quale indicava negli oppositori al battesimo dei bambini, insieme ai libertini e ai contadini che non volevano più pagare le [[decime]], i responsabili delle agitazioni presenti in città.<ref>H. {{Cita|Zwingli, ''Wer Ursache gebe zu Aufruhr'' (Chi dà motivo di tumulto1914), in H. Zwingli, ''Sämtliche Werke'', III, 1914, |pp. 374-469}}.</ref>. Il Consiglio diede ragione a Zwingli e con decreto del [[18 gennaio]] stabilì che tutti i bambini dovessero essere battezzati entro otto giorni dalla nascita<ref name="Horsch">{{Cita|Horsch (1933)|''passim''}}.</ref>. Il [[21 gennaio]] Haetzer, Castelberger, Reublin e Brötli, che non erano cittadini di Zurigo, venivano espulsi dalla città, e a Grebel e agli altri seguaci s'imponeva la sottomissione al Consiglio.<ref>J. name="Horsch, ''The Struggle between Zwingli and the Swiss Brethren in Zürich'', 1933.<"/ref>.
 
=== I «Fratelli svizzeri», prima comunità anabattista ===
Quella stessa notte del 21 gennaio il gruppo di Grebel, circa quindici persone, si riunì in casa di Manz: «Essi cominciarono con l'inginocchiarsi [...] perché sapevano bene cosa avrebbero dovuto sopportare e soffrire. Dopo la preghiera, Jörg Cajacob si alzò e chiese a Konrad Grebel di battezzarlo, per l'amor di Dio, con il vero battesimo cristiano [...] Konrad lo battezzò [...] Dopo di ciò, anche gli altri pregarono Jörg di battezzarli, cosa che egli fece».<ref group="A">A. J. F. Zieglschmid, ''Die älteste Chronick der Hutterischen Brüder'', 1943, p. 47. Si tratta della ''Grande Cronaca'' dei Fratelli hutteriti, iniziata a scrivere dall'anabattista Caspar Braitmichel verso il 1565 e proseguita da altri fino al 1665. Jörg Cajacob è il vero nome di Jörg Blaurock. Cfr. {{Cita|Zieglschmid (1943)|p. 47}}.</ref>.
 
Poi consumarono la «Cena del Signore»: mentre uno di essi leggeva il passo evangelico, ciascuno mangiò del pane e bevve del vino<ref name="Gastaldi, pp. 104-107">{{Cita|Gastaldi (1992)|pp. 104-107}}.</ref>. Si fa comunemente risalire a quella notte la fondazione della prima comunità anabattista della storia<ref name="Gastaldi, pp. 104-107"/>. Il nuovo battesimo era per loro il primo e vero battesimo, e fu il laico Grebel a battezzare l'ex prete Cajacob, a significare l'inesistenza di ogni formalismo e sacerdotalismo nella comunità dei «Fratelli».<ref>U. name="Gastaldi, cit., pp. 104-107.<"/ref>.
 
Il piccolo gruppo di anabattisti iniziò subito a predicare<ref name="Mennonite Encyclopedia">{{Cita|''Mennonite Encyclopedia'' (1956)|vol. 4, pp. 1036-1037, voce ''Zollikon''}}.</ref>. A [[Zollikon]], un villaggio di contadini presso Zurigo dove viveva l'ex prete cattolico [[Hans Brötli]], già convertito alla nuova fede, Grebel e gli altri celebrarono il [[22 gennaio|22]] o il [[23 gennaio]] la comunione in casa di [[Jakob Hottinger]] e alla fine di gennaio sarebbero già stati battezzati 34 uomini e una donna.<ref>''Zollikon'', «name="Mennonite Encyclopedia», vol. 4, pp. 1036-1037.<"/ref>. Poi Grebel proseguì la sua attività missionaria: si recò a [[San Gallo]] e vi battezzò [[Gabriel Giger]], mentre a [[Sciaffusa]] convertì [[Wolfgang Ulimann]]<ref name="Gastaldi, p. 109">{{Cita|Gastaldi (1992)|p. 109}}.</ref>. Questi due nuovi adepti, a loro volta, si attivarono a diffondere la loro fede, come faceva ogni nuovo battezzato, e il movimento anabattista si espanse ad nell'[[AppenzellCanton Appenzello|Appenzello]], ad nell'[[AargauCanton Argovia|Argovia]], a [[Basilea]], a [[Berna]], a [[Lucerna]], intanto che [[Wilhelm Reublin|Reublin]] passava in [[Germania]] e a [[Waldshut-Tiengen|Waldshut]] battezzava [[Balthasar Hubmaier|Hubmaier]].<ref>U. name="Gastaldi, cit., p. 109.<"/ref>.
 
Grebel passò alla fine di giugno a [[Grüningen]], predicando qui e nei villaggi vicini, accompagnato Marx Bosshard, un suo fedele seguace di Zollikon<ref name="Gastaldi, pp. 126-127">{{Cita|Gastaldi (1992)|pp. 126-127}}.</ref>. A [[Bezhold]] fu raggiunto in ottobre da Manz: mentre predicavano entrambi, furono scorti da un gruppo di soldati che conducevano Blaurock in stato d'arresto<ref name="Gastaldi, pp. 126-127"/>. Questi arrestarono anche Grebel e altri anabattisti<ref name="Gastaldi, pp. 126-127"/>. Manz, fuggito in un primo tempo, fu catturato il 31 ottobre e imprigionato con gli altri a Grüningen.<ref>U. name="Gastaldi, cit., pp. 126-127.<"/ref>.
 
Il Consiglio di Zurigo, dopo aver stabilito, il [[1º febbraio]] [[1525]], che il battesimo dei bambini era obbligatorio per i suoi contemporanei effetti di registrazione anagrafica dei nuovi cittadini, il [[1º marzo]] 1525 proibì espressamente il battesimo degli adulti<ref name="Gastaldi, pp. 129-133">{{Cita|Gastaldi (1992)|pp. 129-133}}.</ref>. Tuttavia, la questione rimaneva aperta, come dimostrava l'estendersi della predicazione anabattista, così checosicché il Consiglio indisse una nuova disputa da tenersi dal [[6 novembre|6]] all'[[8 novembre]]<ref [[1525]]name="Gastaldi, pp. 129-133"/>. Il confronto tra Zwingli, [[Leo Jud|Jud]] e [[Caspar Grossman|Grossman]] da una parte, e Grebel, Manz e Blaurock dall'altra, si svolse nella cattedrale di Zurigo e, come al solito, il giudizio del Consiglio fu favorevole a Zwingli<ref name="Gastaldi, pp. 129-133"/>. Poiché i tre rifiutarono di riconoscere la decisione, furono trattenuti in carcere, mentre altri anabattisti venivano arrestati o espulsi<ref name="Gastaldi, pp. 129-133"/>. In carcere, Grebel scrisse il saggio ''Del battesimo, del ribattesimo e del battesimo dei bambini'', che fu poi stampato in poche copie, così che nessun esemplare è pervenuto<ref name="Gastaldi, pp. 129-133"/>. Se ne conosce il contenuto per le citazioni che Zwingli fa nel suo ''Elenchus'', scritto nel [[1527]] per confutarlo.<ref>U. name="Gastaldi, cit., pp. 129-133.<"/ref>.
 
Il [[7 marzo]] [[1526]] fu emessa la sentenza, con la quale Grebel, Manz, Blaurock e altri quindici anabattisti (tra i quali sei donne) vennero condannati a rimanere in carcere a pane e acqua finché non avessero ritrattato le loro posizioni<ref name="Gastaldi, pp. 132-133">{{Cita|Gastaldi (1992)|pp. 132-133}}.</ref>. Il [[21 marzo]], però, fuggirono tutti, calandosi con una corda da una finestra della torre nella quale erano rinchiusi<ref name="Gastaldi, pp. 132-133"/>. Grebel trovò rifugio a [[Maienfeld]], presso una sorella, ma qui poco dopo fu colpito dalla [[peste]] e morì nel luglio del 1526.<ref>U. name="Gastaldi, cit., pp. 132-133.<"/ref>.
 
== Note ==
;Annotazioni
{{references|2}}
<references group="A"/>
;Riferimenti
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
;Riferimenti
*Carl Adolf Cornelius, ''Geschichte des münsterischen Aufrührs'', 2 voll., Leipzig, Weigel, 1855-1860
*Harold S. Bender,{{Cita ''libro|titolo=Conrad Grebel, c. 1498-1526, Founder of the Swiss Brethren, sometimes called Anabaptists'',|autore=Harold Goshen,Stauffer Bender|editore=The Mennonite Historical Society,|città=Goshen|anno=1950|lingua=en|ISBN=no|cid=Bender (1950)}}
*''Huldrych Zwinglis Sämtliche Werke'', Berlin-Leipzig-Zürich, 6 voll., 1905-1991
*Heinrich Böhmer,{{Cita Paul Kirn, ''libro|titolo=Thomas Müntzers Briefwechsel'',|autore=Heinrich Leipzig,Böhmer|autore2=Paul Kirn|editore=Röder,|città=Lipsia|anno=1931|lingua=de|ISBN=no|cid=Böhmer e Kirn (1931)}}
* {{Cita libro|titolo=Geschichte des münsterischen Aufrührs|autore=Carl Adolf Cornelius|editore=Weigel|città=Lipsia|anno=1860|lingua=de|volume=2|ISBN=no|cid=Cornelius (1860)}}
*John Horsch, ''The Struggle between Zwingli and the Swiss Brethren in Zürich'', «Mennonite Quarterly Review», 7, 1933
*Ugo Gastaldi,{{Cita ''libro|titolo=Storia dell'anabattismo dalle origini a Münster (1525-1535)'',|autore=Ugo Torino,Gastaldi|wkautore=Ugo Gastaldi|editore=Claudiana, |città=Torino|anno=1992 <small>|ISBN =88-7016-157-9</small>|cid=Gastaldi (1992)}}
*Andreas J. F. Zieglschmid, ''Die älteste Chronik der Hutterischen Brüder. Ein Sprachdenkmal aus frühneuhochdeutscher Zeit'', Ithaca, Cayuga Press, 1943
* {{Cita pubblicazione|titolo=The Struggle between Zwingli and the Swiss Brethren in Zürich|autore=John Horsch|rivista=Mennonite Quarterly Review|numero=7|editore=Goshen College, Associated Mennonite Biblical Seminary and Mennonite Historical Society|città=Goshen|anno=1933|lingua=en|ISSN=0025-9373|cid=Horsch (1933)}}
*Harold S. Bender, ''Conrad Grebel, c. 1498-1526, Founder of the Swiss Brethren, sometimes called Anabaptists'', Goshen, The Mennonite Historical Society, 1950
* {{Cita libro|titolo=Mennonite Encyclopedia|editore=Herald Press|città=Harrisonburg-Waterloo|anno=1956|lingua=en|volume=vol. 2 e 4|ISBN=978-0-8361-1119-4|cid=''Mennonite Encyclopedia'' (1956)}}
*Walter Schmidt, ''Der Autor der sogenannten Protestation und Schutzschrift'', «Zwingliana», IX, 3, 1950
* {{Cita pubblicazione|titolo=Der Autor der sogenannten Protestation und Schutzschrift|autore=Walter Schmidt|rivista=Zwingliana|volume=9|numero=3|editore=Università di Zurigo|città=Zurigo|anno=1950|lingua=de|ISSN=0254-4407|cid=Schmidt (1950)}}
*''Mennonite Encyclopedia'', II, ed. C. Krahn, Herald Press, Harrisonburg-Waterloo, 1956 <small>ISBN 9780836111194</small>
* {{Cita libro|titolo=Grande antologia filosofica|curatore=Michele Federico Sciacca|wkcuratore=Michele Federico Sciacca|curatore2=Andrea Mario Moschetti|curatore3=Michele Schiavone|editore=Marzorati|città=Milano|anno=1964|volume=8|SBN=CFI0012581|cid=Sciacca, Moschetti e Schiavone (1964)}}
*John H. Yoder, ''The Turning Point in the Zwinglian Reformation'', «Mennonite Quarterly Review», 32, 1958
*Andreas J. F. Zieglschmid,{{Cita ''libro|titolo=Die älteste Chronik der Hutterischen Brüder. Ein Sprachdenkmal aus frühneuhochdeutscher Zeit'',|autore=Andreas Ithaca,Johannes Friedrich Zieglschmid|editore=Cayuga Press,|città=Ithaca|anno=1943|lingua=de|ISBN=no|cid=Zieglschmid (1943)}}
*''Grande Antologia Filosofica'', a cura di M. F. Sciacca, A. M. Moschetti e M. Schiavone, VIII, Milano, Marzorati, 1964
* {{Cita libro|titolo=Sämtliche Werke|autore=Ulrico Zwingli|anno=1914|lingua=de|volume=3|capitolo=Wer Ursache gebe zu Aufruhr|ISBN=no|cid=Zwingli (1914)}}
*Ugo Gastaldi, ''Storia dell'anabattismo dalle origini a Münster (1525-1535)'', Torino, Claudiana, 1992 <small>ISBN 88-7016-157-9</small>
 
;Approfondimenti
* {{Cita pubblicazione|titolo=The Turning Point in the Zwinglian Reformation|autore=John Howard Yoder|rivista=Mennonite Quarterly Review|numero=32|editore=Goshen College, Associated Mennonite Biblical Seminary and Mennonite Historical Society|città=Goshen|anno=1958|lingua=en|ISSN=0025-9373|cid=Yoder (1958)}}
* {{Cita libro|titolo=Huldrych Zwinglis Sämtliche Werke|autore=Ulrico Zwingli|editore=Theologischer Verlag Zürich|città=Berlino-Lipsia-Zurigo|anno=1905-1991|lingua=de|volume=6 voll.|ISBN=no|cid=Zwingli (1905-1991)}}
 
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