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{{s|chiese d'Italia|Vicenza}}
[[File:Vicenza-la Piazza dei Signori.jpg|thumb|Il Palazzo del Monte di Pietà (a sinistra) in uno scorcio di Piazza dei Signori]]
{{coord|45.545143|11.545026|display=title}}
 
{{Edificio religioso
Il '''Palazzo del Monte di Pietà''' è un [[palazzo]] del [[XV secolo|Quattro]]-[[XVI secolo|Cinquecento]] situato a [[Vicenza]] in Contrà del Monte. Costituisce il complesso monumentale più antico oggi visibile nella centrale [[Piazza dei Signori (Vicenza)|Piazza dei Signori]]<ref>[http://www.viart.it/a_ITA_25_1.html Scheda sul sito di ViArt]</ref> e incorpora la [[Chiesa di San Vincenzo (Vicenza)|Chiesa di San Vincenzo]].
|Nome =
|Immagine =
|Larghezza =
|Didascalia =
|Città = [[Vicenza]]
|Regione = [[Veneto]]
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Chiesa cattolica romana|cattolica]]
|Diocesi = [[Vicenza]]
|AnnoConsacr =
|AnnoSconsacr =
|Fondatore =
|Architetto =
|StileArchitett = [[Architettura romanica]]
|InizioCostr = ant. anno 1000
|FineCostr =
|Demolizione =
|Sito =
}}
 
La '''chiesa di ...''' è un [[chiesa (architettura)|edificio religioso]] di [[Vicenza]],, situato in , costruito in stile [[Architettura barocca|barocco]] tra la fine del [[XVII secolo|XVII]] e la prima metà del [[XVIII secolo]] sul luogo dove sorgeva una delle più antiche cappelle della città.
== Storia ==
[[Immagine:Villa on the Piazza dei Signori Italy.jpg|thumb|Chiesa di San Vincenzo e (al piano nobile) loggia del Palazzo del Monte di Pietà]]
 
=== Il primo Monte di Pietà ===
 
il [[Monte di Pietà]] di Vicenza - il primo fondato nella Terraferma veneta - venne creato dal Comune di Vicenza e ufficialmente aperto il 12 giugno 1486, circa un mese dopo l’espulsione degli ebrei dalla città decretata dal [[doge (Venezia)|doge]] [[Marco Barbarigo]], sotto le logge della [[Basilica Palladiana|Basilica]] con la contemporanea istituzione di un [[banco dei pegni]] nella chiesa di San Vincenzo - con accesso dalla contrà del Capitanio - che da allora divenne proprietà del Monte.
 
Il Monte sorse sotto la spinta della predicazione e su iniziativa del beato [[Marco da Montegallo]] - che aveva già fondato analoghe istituzioni nelle Marche - con lo scopo di combattere l'[[usura]] fornendo piccoli [[credito|prestiti]] a condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato in cambio di un [[pegno]]. Seguendo il modello proposto dal frate minore osservante, il Monte inizialmente prestò il denaro senza richiedere interesse; esso veniva dato ai soli miserabili e le sovvenzioni non potevano accedere tre ducati per famiglia, né avere una durata di oltre sei mesi; un massaro, un notaro e un tesoriere sotto la sorveglianza di quattro Conservatori eletti del Consiglio dei Quaranta presiedevano alle operazioni di prestito<ref>{{cita| Giarolli, 1955| p. 270}}</ref>.
 
Nel 1492 però - anche se i mutuatari, più o meno spontaneamente, avevano sempre dato qualcosa alla restituzione del pegno - il banco entrò in crisi. Venne rifondato da [[Bernardino da Feltre]] - che sostenne la necessità del prestito remunerato e invito gli abbienti a depositare il loro denaro nelle casse del Monte - questa volta con l’applicazione di un tasso del 5%, comunque di molto inferiore a quello praticato in precedenza dagli ebrei o dai nobili vicentini, che si aggirava intorno al 15-20%<ref>{{cita web|url=http://www.rm.unina.it/rmebook/dwnld/ebrei/Ebrei_07_Scuro.pdf|titolo=Rachele Scuro, ''La presenza ebraica a Vicenza e nel suo territorio nel Quattrocento'', Estratto da Reti Medievali Rivista, VI-2005/1|accesso=27 novembre 2013}}</ref>.
 
La predicazione di Bernardino fece notevolmente prosperare l'istituzione; nelle casse del ''Sacro Monte'' - come venne chiamato per secoli - entrarono parecchie migliaia di ducati, frutto delle elemosine dei suoi entusiasti uditori<ref>Come esempio, nel 1497 una certa Gaspara fu Bonvincenzo ''marzaro'' (merciaio) lasciava tutta la sua eredità alle opere iniziate 4 anni prima da fra' Bernardino tra cui, al Monte di Pietà, la sua ''domus magna'' e l'''apotheca'' situata sul Peronio, {{cita| Mantese, 1964| p. 592}}</ref>. L'istituto crebbe ben presto d'importanza - nel 1499 le condizioni del Monte erano assai prospere, tanto che il prestito ''pro capite'' fu elevato da tre a cinque ducati<ref>{{cita| Mantese, 1964| pp. 655-56}}</ref> - e la chiesa di San Vincenzo divenne ben presto insufficiente per il deposito dei pegni; così il Comune concesse l'uso di alcuni locali nel palazzo nuovo della Ragione di recente costruito.
 
=== La sede attuale ===
 
Nel 1497, però, le logge della Basilica sotto le quali aveva sede il Monte crollarono e i preposti alla pia opera decisero di costruire - sopra le botteghe che i merciai avevano tra la chiesa di San Vincenzo e la contrà del Capitanio - ''una bella casa con due sale fin sopra il canyon per tenervi li pegni del Monte di Pietà''. La nuova fabbrica, costituita da ammezzati lombardeschi sopra le botteghe e da due piani sovrapposti in stile classico, fu iniziata nel settembre 1499<ref>{{cita| Giarolli, 1955| p. 270}}</ref> con la contemporanea ristrutturazione interna della chiesa stessa.
 
I lavori vennero ultimati nel 1553 con la costruzione del tratto compreso tra la chiesa di San Vincenzo alla contrà delle Vetture ora
Manin - nel frattempo la quantità di oggetti dati in pegno era diventata talmente grande da richiedere l'ampliamento dell'edificio - con lo stesso accostamento dei due stili e la stessa disposizione di piani e di linee; il pittore [[Giambattista Zelotti]] ornò con pregevoli affreschi<ref>Sostituiti nel 1909 da quelli del perugino [[Domenico Bruschi]]</ref> le facciate dei due edifici gemelli.
 
In mezzo ai due corpi di fabbrica restava la più bassa e incassata facciata della chiesa. Fu quindi indetto un concorso per l'adeguamento della facciata e la costruzione di un nuovo monumentale ingresso, quale segno della centralità del culto vicentino; esso venne realizzato nel 1614-17 ad opera dello ''spezzapietra'' [[Lonigo|leoniceno]] Paolo Bonin e con il contributo per la parte scultorea - le statue degli [[acroteri]] e la bellissima Pietà del [[frontone]] - di [[Giambattista Albanese]]<ref>{{cita| Giarolli, 1955| p. 270}}</ref>.
 
Verso la fine del [[Seicento]], il patrizio vicentino [[Giovanni Maria Bertolo]] decise di donare alla città la sua ricca collezione di libri, allo scopo di dotarla di una biblioteca pubblica; per dare ad essa un'adeguata collocazione, nel 1702 il Consiglio comunale ordinò la costruzione di una sala all'interno del palazzo del Monte di Pietà, in quel momento in fase di ristrutturazione ad opera dell'architetto [[Francesco Muttoni]]. Per l'accesso alla biblioteca il Comune volle dare alla libreria una sede che riscuotesse l'ammirazione ''per laudabile magnificenza e decoro'', costruendo una seconda facciata sul fianco del palazzo in contrà del Capitanio<ref>Dal 1797 - quando con l'arrivo dei francesi si volle distruggere ogni ricordo della Repubblica veneta - chiamata contrà del Monte, {{cita| Giarolli, 1955| p. 268}}</ref>, dove da sempre era stato l'ingresso al Monte. Nel 1708 la biblioteca venne aperta ufficialmente ai vicentini e intitolata "[[Biblioteca Bertoliana|Bertoliana]]" in onore del suo fondatore. Contemporaneamente allo stesso architetto venne commissionato il prolungamento dell'interno della chiesa di San Vincenzo, con l'erezione del nuovo [[presbiterio]]<ref>{{cita| Mantese, 1974/2| pp. 1376-77}}</ref>.
 
Nel 1797 i francesi saccheggiarono il Monte di Pietà.
 
Nel 1881 venne collocato nella Biblioteca anche l'Archivio storico comunale, detto "Archivio di Torre" dal nome della [[Torre del Tormento]] in cui era precedentemente sistemato; a esso si aggiunsero nel corso degli anni donazioni ed acquisizioni di altri archivi e libri, ma quando l'economista [[Fedele Lampertico]] lasciò alla biblioteca il suo patrimonio di circa 20.000 tra volumi e opuscoli, per dare maggiore spazio all'istituzione la Biblioteca Bertoliana fu trasferita nell'ex-convento dei [[padri Somaschi]] in contrà Riale.
 
Il complesso è tuttora sede della [[Fondazione (ente)|Fondazione]] del Monte di Pietà di Vicenza, erede ideale dell'antica istituzione medioevale, e che oggi si occupa di attività in favore del sociale, dell’arte e della conservazione e valorizzazione dei [[beni culturali|beni e delle attività culturali]] e dei beni ambientali<ref name="fondazione" >http://www.fondazionemontedipietadivicenza.it/fondazione.html</ref>.
 
== Descrizione ==
<ref>{{cita|Sottani, 2014| pp. }}</ref>.
La [[facciata]] del palazzo su [[Piazza dei Signori (Vicenza)|Piazza dei Signori]], lunga ben 72 metri, domina il lato settentrionale della piazza, quello opposto rispetto alla [[Basilica Palladiana]], e reca tracce di ampi [[affreschi]] a scene [[Bibbia|bibliche]], episodi della vita di [[Mosè]] opera del [[1556]]-[[1563]] del pittore veronese [[Giovanni Battista Zelotti]].<ref name="visitpalladio">[http://www.visitpalladio.com/itinerari/piazza-dei-signori/palazzo-del-monte-di-pieta.html Scheda sul palazzo] di visitpalladio.com</ref> I dipinti, per quanto rifatti da [[Domenico Bruschi]] tra il [[1907]] e il [[1909]], sono quasi illeggibili. Al piano terra si succede una serie di antiche botteghe sovrastate da [[Mezzanino (architettura)|mezzanini]] dotati di [[balcone]], mentre ai livelli superiori (dotati di [[inferriata|inferriate]]) venivano depositati i beni impegnati.<ref name="visitpalladio" />
 
Il palazzo del Monte incorpora al suo interno la preesistente [[Chiesa di San Vincenzo (Vicenza)|chiesa trecentesca di San Vincenzo]] - a cui ha donato tra il [[1614]] e il [[1617]] l'attuale facciata [[barocco|barocca]] - oltre a negozi, uffici, abitazioni, un punto informativo per i turisti su Piazza dei Signori e un centro espositivo dedicato all'artigianato locale.<ref name="visitpalladio" />
 
<gallery mode="packed">
La facciata su contrà del Monte è opera del primo [[XVIII secolo|Settecento]] di [[Francesco Muttoni]] , come di Muttoni sono l'[[atrio (architettura)|atrio]] e il cortile interno<ref name="visitpalladio" />. Concorsero nella costruzione i maestri muratori Carlo e Andrea Cironi, i tagliapietra Pietro Colerma e Giuseppe Pavan e per la parte scultorea Angelo Putti il quale, oltre al fregio dell'ordine dorico e le statue della sommità, eseguì pure i bassorilievi e i cartigli a volute barocche con le iscrizioni "Biblioteca Bertoliana" e in caratteri greci "Psiché Yatreion"; scolpita sotto il fregio del primo ordine sta la scritta ''Mons Pietatis'' a dimostrazione della proprietà dell'edificio<ref>Curiosità: la somma occorrente per la costruzione della facciata e dell'adattamento dei locali interni fu anticipato dalle suore Agostiniane del convento di Corpus Domini, che a garanzia del prestito ricevettero in ipoteca dal Comune il [[Campo Marzo]], {{cita| Giarolli, 1955| p. 271}}</ref>.
 
</gallery>
All'interno, nel soffitto di quella che originariamente era la Camera dei Pegni al piano terreno, è collocato il dipinto di [[Alessandro Maganza]] ''Allegoria della [[Carità]]''.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, II, Dal Mille al Milletrecento|autore=[[Giovanni Mantese]]|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1954|cid= Mantese, 1954}}
; Per approfondire la storia del Monte di Pietà di Vicenza:
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, III, Il Trecento|autore=Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1958|cid= Mantese, 1958}}
* Giambattista Giarolli, ''Vicenza nella sua toponomastica stradale'', Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, III/2, Dal 1404 al 1563|autore=[[Giovanni Mantese]]|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1964|cid= Mantese, 1964}}
* L. Ongaro, Il Monte di Pietà di Vicenza, Vicenza 1909
* [[Giovanni Mantese]],{{cita ''libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, IIIIV/21, Dal 14041563 al 1563''1700|autore=Giovanni Vicenza,Mantese|editore= NeriAccademia PozzaOlimpica|città=Vicenza|anno=1974|cid= editoreMantese, 19641974/1}}
* Giovanni Mantese,{{cita ''libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, IV/2, Dal 1563 al 1700'',|autore=Giovanni Vicenza,Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1974|cid= Mantese, 1974/2}}
* Giovanni Mantese,{{cita ''libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, V/1, Dal 1700 al 1866'',|autore=Giovanni Vicenza,Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1982|cid= Mantese, 1982/1}}
* Giovanni Mantese,{{cita ''libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, V/2, Dal 1700 al 1866'',|autore=Giovanni Vicenza,Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1982|cid= Mantese, 1982/2}}
* {{cita libro|titolo=Cento chiese, una città|autore=Natalino Sottani|id=|editore=Edizioni Rezzara|città=Vicenza|anno=2014|cid= Sottani, 2014}}
* V. Meneghin, Bernardino da Feltre e i Monti di Pietà, Vicenza 1974, in particolare alle pp. 383-403
* F. Lomastro, Sul Monte di Pietà di Vicenza dalla fondazione (1486) alla fine del Cinquecento, in Il Monte di Pietà di Vicenza 1486-1986, Vicenza 1986, pp. 21-67
* F. Lomastro, Legge di Dio e Monti di Pietà. Marco da Montegallo 1425-1496, Vicenza 1996.
 
== Voci correlate ==
* [[ChiesaStoria didell'architettura Sanreligiosa Vincenzoa (Vicenza)]]
* [[Storia dell'urbanistica e architettura di Vicenza]]
*[[Marco da Montegallo]]
*[[Monte di Pietà]]
*[[Piazza dei Signori (Vicenza)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Palazzo del Monte di Pietà (Vicenza)}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{cita web |url= |titolo= |accesso= }}
*[http://www.fondazionemontedipietadivicenza.it/ Sito ufficiale della Fondazione Monte di Pietà di Vicenza]
*[http://www.visitpalladio.com/itinerari/piazza-dei-signori/palazzo-del-monte-di-pieta.html Scheda sul palazzo] di visitpalladio.com (fonte utilizzata)
*[http://www.viart.it/a_ITA_25_1.html Scheda sul sito di ViArt]
 
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[[Categoria:Palazzi di Vicenza|Monte di Pietà]]