Traffico di droga: differenze tra le versioni
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{{Disclaimer|legale}}
[[File:Hashish seized during Operation Albatross.jpg|miniatura|Sequestro di [[hashish]] dell'Operazione Albatross in [[Afghanistan]] della [[Drug Enforcement Administration|DEA]]]]
[[File:Lollipops with h.jpg|miniatura|Uno dei metodi per trasportare [[eroina]]]]
[[File:Nogales - CBP Seizes More Than $1 Million in Meth and Cocaine (30702058460).jpg|miniatura|Quasi 500.000 dollari in [[cocaina]]]]
Il '''traffico di droga''', '''traffico di stupefacenti''' o '''narcotraffico''' è un sistema di compravendita illegale delle [[sostanze stupefacenti]].
Quest’attività è considerata una delle principali fonti di entrate di tutte le [[Organizzazione criminale|organizzazioni criminali]] definite di "stampo [[mafia|mafioso]]", nonché dei cosiddetti [[cartello della droga|cartelli della droga]] dell'[[America Latina]] e dei [[Caraibi]].
== Evoluzione storica ==
=== I trattati internazionali e l'avvio del proibizionismo degli stupefacenti ===
{{vedi anche|Proibizionismo delle droghe|Convenzione internazionale sull'oppio}}
Il sistema internazionale di controllo e lotta al traffico di sostanze stupefacenti nasce con la [[Conferenza internazionale di Shanghai]] (1909), convocata dal presidente statunitense [[Theodore Roosevelt]], preoccupato dal consumo dilagante di [[oppio]] nelle [[Filippine]] (divenute colonia statunitense a seguito della [[guerra ispano-americana]]).<ref name=":79">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/stupefacenti_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=STUPEFACENTI in "Enciclopedia Italiana"|lingua=it|accesso=11 giugno 2022}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.unodc.org/documents/wdr/WDR_2008/timeline_E_PRINT.pdf|titolo="100 years of drug control"}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.kcba.org/druglaw/pdf/report_hc.pdf|titolo=King County Bar Association Drug Policy Project, ''Drugs and the Drug Laws: Historical and Cultural Contexts'' (January 19, 2005),16-17|accesso=5 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170110032921/https://www.kcba.org/druglaw/pdf/report_hc.pdf|urlmorto=sì}}</ref> La Conferenza di [[Shanghai]] e poi quella de [[L'Aia]] portarono alla stesura della [[convenzione internazionale sull'oppio|Convenzione Internazionale sull'oppio]], che venne firmata a [[L'Aia]] il 23 gennaio 1912 da [[Germania]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Cina]], [[Francia]], [[Regno Unito]], [[Italia]], [[Giappone]], [[Paesi Bassi]], [[Persia]], [[Portogallo]], [[Russia]] e [[Siam]]. Gli Stati firmatari s'impegnarono a fare «''ogni sforzo per controllare o fare controllare tutti coloro che fabbricano, importano, vendono, distribuiscono ed esportano la [[morfina]], la [[cocaina]] e i loro rispettivi sali, nonché gli stabilimenti dove queste persone esercitano tale industria o commercio''» e a proibire l'esportazione di tali sostanze verso i Paesi che ne avessero fatto specifico divieto.<ref>{{Cita web|url=https://www.fedlex.admin.ch/eli/cc/41/670_692_686/it|titolo=Prima Convenzione internazionale sull'oppio|accesso=8 luglio 2022}}</ref> Nel 1919 ottenne validità mondiale essendo incorporata nel [[Trattato di Versailles]], che affidò il controllo sui commerci internazionali di droga alla neocostituita [[Società delle Nazioni]].<ref name=":79" />
Si tennero a [[Ginevra]] tre nuove conferenze internazionali (1925, 1931 e 1936) sempre promosse dagli [[Stati Uniti d'America]], le quali giunsero alla firma di una nuova Convenzione internazionale sull'oppio e alle relative integrazioni e revisioni che introdussero norme più restrittive riguardanti la fabbricazione degli [[Stupefacente|stupefacenti]] e la loro importazione in altri Paesi, aggiunsero nuove sostanze nell'elenco delle droghe nocive e istituirono un sistema di controllo statistico supervisionato dall'[[Organo internazionale per il controllo degli stupefacenti]], un organismo della [[Società delle Nazioni]].<ref name=":79" />
Nel frattempo gli [[Stati Uniti d'America]] furono il primo Paese a promuovere e avviare il [[Proibizionismo delle droghe|proibizionismo degli stupefacenti]]: il [[Congresso degli Stati Uniti|Congresso]], nell'approvare le nuove norme antidroga, fu fortemente influenzato dalle campagne proibizionistiche portate avanti dalle cosiddette "[[Società per la Sobrietà]]", gruppi [[Religione|religiosi]] e [[Politica|politici]] caratterizzati da un forte [[Morale|moralismo]] e [[fondamentalismo]] religioso, che sostenevano la superiorità dei [[White Anglo-Saxon Protestant|WASP]] (''White Anglo-Saxon Protestant'') sulle altre minoranze etniche, associate al consumo immorale di stupefacenti e alcolici (l'[[oppio]] associato ai cinesi, la [[cocaina]] agli [[afroamericani]], la [[marijuana]] ai messicani, le bevande alcoliche agli irlandesi).<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Escohotado|titolo=Piccola storia delle droghe|edizione=Donzelli Editore|anno=1997}}</ref><ref name=":78">{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/harry-anslinger-limplicazione-razzista-della-guerra-alla-droga/|titolo=Harry Anslinger, l’implicazione razzista della «Guerra alla droga»|sito=il manifesto|data=14 settembre 2019|lingua=|accesso=8 giugno 2022}}</ref> Per questi motivi nel 1914 l{{'}}''[[Harrison Narcotics Act]]'' limitò fortemente la vendita di [[oppiaceo|oppiacei]] e [[cocaina]];<ref>{{cita testo|url=http://civilliberty.about.com/od/drugpolicy/tp/War-on-Drugs-History-Timeline.htm|titolo=History of the War on Drugs - War on Drugs History and Timeline<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=27 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121118203305/http://civilliberty.about.com/od/drugpolicy/tp/War-on-Drugs-History-Timeline.htm|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":53">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/01/profitti-dei-baroni-della-droga.html|titolo=I PROFITTI DEI BARONI DELLA DROGA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=27 agosto 2020}}</ref> nel 1924 l{{'}}''[[Heroin Act]]'' (legge sull'eroina) rese illegale la fabbricazione, l'importazione e la detenzione di [[eroina]];<ref name=autogenerato3>{{cita testo|url=http://italiano.narconon.org/informazioni-droga/eroina-cronologia|titolo=Storia cronologica dell'uso dell'eroina e dell'oppio - Narconon Italy|3=|accesso=27 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121002015251/http://italiano.narconon.org/informazioni-droga/eroina-cronologia|urlmorto=sì}}</ref> nel 1937 il ''[[Marihuana Tax Act]]'' rese illegale il commercio, l'uso e la coltivazione della [[canapa indiana]] dopo una campagna propagandistica promossa da [[Harry Jacob Anslinger|Harry J. Anslinger]] (direttore del [[Federal Bureau of Narcotics]]) che diffuse l'idea che la [[marijuana]] causava "omicidio, la pazzia e la morte", in particolare tra le "razze meno civilizzate" (soprattutto [[ispanici]] e [[afroamericani]]).<ref name=":78" /><ref>{{cita testo|url=http://www.joycedowling.com/Against-Drug-Prohibition.htm|titolo=LEAP - Law Enforcement Against Prohibition<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> Questo però favorì lo sviluppo del contrabbando di stupefacenti gestito da elementi malavitosi, a causa dell'epidemica presenza dell'[[eroina]] e di altre [[Droga|droghe]] nella [[Stati Uniti d'America|società statunitense]]: si stima infatti che negli anni dopo la [[prima guerra mondiale]] gli eroinomani e i morfinomani negli Stati Uniti fossero circa 200 000.<ref name=":47">{{Cita libro|autore=Catherine Lamour|autore2=Michel R. Lamberti|titolo=Il sistema mondiale della droga|annooriginale=1973|editore=Einaudi}}</ref>
===
{{vedi anche|
==== Albori ====
Negli anni '20-'30 le provincie cinesi del [[Sichuan]] e dello [[Yunnan]] erano i principali produttori mondiali di [[oppio]], che era gestito da “[[Periodo dei signori della guerra|signori della guerra]]” che erano riusciti a rendersi praticamente indipendenti dal governo centrale, al punto che le autorità dello Yunnan si finanziavano vendendo consistenti quantitativi di droga all'[[Indocina francese]]<ref name=":32">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/08/23/yunnan-sulle-vie-dell-oppio-con-il.html|titolo=Yunnan, sulle vie dell'oppio con il mercato torna la droga - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=16 agosto 2020}}</ref>. L'oppio prodotto era però in gran parte destinato alle fumerie clandestine di [[Shanghai]], [[Tientsin]] e [[Hong Kong]], dove in quel periodo iniziava a diffondersi anche il consumo di eroina prodotta dalle [[Industria farmaceutica|industrie farmaceutiche]] europee (soprattutto [[Germania|tedesche]]),<ref>{{Cita web|url=https://museum.dea.gov/exhibits/online-exhibits/anslinger/war-years|titolo=World War I and Its Aftermath|sito=museum.dea.gov|lingua=en|accesso=11 giugno 2022}}</ref> che veniva utilizzata come rimedio all'abuso di oppio, endemico nella società cinese.<ref name=":33">{{Cita libro|autore=Alfred W. Coy|wkautore=Alfred W. McCoy|titolo=La politica dell'eroina|annooriginale=1973|editore=Rizzoli}}</ref> A causa di ciò, le [[Triade (organizzazione criminale)|Triadi]] di [[Shanghai]] (soprattutto la ''Banda Verde'', che agiva sotto la protezione del [[Kuomintang]] di [[Chiang Kai-shek]]), oltre a gestire le [[Fumeria d'oppio|fumerie di oppio]], iniziarono a produrre in proprio [[eroina]] in laboratori locali che, oltre a rifornire i consumatori cinesi, veniva venduta alla [[Murder, Inc.|Murder Inc.]] (una banda formata da criminali ebrei e italo-americani, guidata dal gangster [[Lepke Buchalter|Louis "Lepke" Buchalter]]) e costituiva la maggior parte dell'eroina smerciata negli Stati Uniti:<ref name=":33" /> la droga veniva nascosta nei bauli di ignari turisti che viaggiavano in [[transatlantico]] da [[Shanghai]] o [[Tientsin]] al [[porto di New York]] e la banda di Buchalter corrompeva gli agenti doganali statunitensi per non ispezionare i bauli.<ref name=":35">{{Cita libro|nome=United States Bureau of|cognome=Narcotics|titolo=Traffic in Opium and Other Dangerous Drugs|url=https://books.google.it/books?id=asBIAQAAIAAJ&pg=PA16&lpg=PA16&dq=buchalter+heroin+customs&source=bl&ots=pdE5m57ydV&sig=ACfU3U09iJWBuNBYr0KromYzd-G92FK7LQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiyj9qiiqfrAhUrsaQKHY-TDdoQ6AEwCHoECAUQAQ#v=onepage&q=buchalter%20heroin%20customs&f=false|accesso=19 agosto 2020|data=1942|lingua=en}}</ref>
In quegli anni un ruolo importante era svolto anche dai fratelli George ed Elias Eliopoulos, uomini d'affari d'origine [[Greci|greca]] con base a [[Parigi]], i quali avevano a disposizione la produzione di diverse industrie farmaceutiche francesi, tedesche e turche che gli consentivano di vendere tonnellate di eroina in [[Cina]] ma anche negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Canada]] ed [[Egitto]];<ref name=":35" /> i loro "clienti" principali erano sempre i gangster ebrei [[Lepke Buchalter]] e [[Dutch Schultz]], che controllavano la malavita statunitense dell'epoca.<ref name=":33" /><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.nytimes.com/1942/11/07/archives/held-as-suppliers-of-narcotic-racket-brothers-accused-as-worlds.html|titolo=HELD AS SUPPLIERS OF NARCOTIC RACKET; Brothers, Accused as World's Biggest Dealers, Make Denial|pubblicazione=The New York Times|data=7 novembre 1942|accesso=16 agosto 2020}}</ref> Nel 1941, a seguito dell'invasione nazista della Francia, i fratelli Eliopoulos fuggirono negli USA, dove però furono incriminati per traffico di stupefacenti dal [[Federal Bureau of Narcotics]].<ref name=":34">{{Cita libro|nome=United States Congress House Committee on|cognome=Appropriations|titolo=Treasury Department Appropriation Bill for 1943: Hearings Before Subcommittee of the Committee on Appropriations, House of Representatives, Seventy-seventh Congress, Second Session, on the Treasury Department Appropriation Bill for 1943 ...|url=https://books.google.it/books?id=iKsuAAAAMAAJ&pg=PA161&dq=eliopulos+lepke&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjxqKj0yKDrAhVukIsKHc3jBGUQ6AEIKDAA#v=onepage&q=eliopulos%20lepke&f=false|accesso=16 agosto 2020|data=1942|editore=U.S. Government Printing Office|lingua=en}}</ref>
Durante la [[seconda guerra mondiale]], il flusso di eroina dalla Cina e dall'Europa verso gli Stati Uniti fu bloccato dal conflitto e il primo fornitore divenne allora il confinante [[Messico]], che però produceva un'eroina di scarsa qualità tanto che gli eroinomani calarono a 20 000 in tutto il Paese.<ref name=":47" /><ref name=":33" /><ref name=":49">{{Cita web|url=http://old.radicali.it/search_view.php?id=61655|titolo=:: Radicali.it ::|sito=old.radicali.it|accesso=16 agosto 2020}}</ref> Nel 1949 la [[Rivoluzione maoista|Rivoluzione]] di [[Mao Zedong|Mao Tse-tung]] riuscì a sradicare la produzione di oppio nello [[Yunnan]] e nel [[Sichuan]], portandola a spostarsi più a sud oltre la frontiera, nella regione che venne definita "[[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]]", sotto il controllo delle armate fuggiasche del [[Kuomintang]].<ref name=":32" /><ref name=":33" />
==== Il ruolo della mafia e la "French Connection" ====
{{vedi anche|French connection}}
[[File:LuckyLucianoSmaller.jpeg|miniatura|Lucky Luciano, considerato il protagonista di una massiccia espansione nel [[dopoguerra]] del commercio di [[eroina]]]]
Nel [[secondo dopoguerra]] numerosi [[Cosa Nostra americana|mafiosi siculo-americani]] (espulsi dagli USA perché dichiarati "indesiderabili" e mandati in Italia), agli ordini del boss [[Lucky Luciano]], si associarono a rappresentanti di rispettabili società farmaceutiche, come la Schiapparelli di [[Torino]] e la Saicom di [[Milano]], per dirottare verso il mercato clandestino americano quantitativi consistenti di eroina prodotta per scopi farmaceutici.<ref name=":710">{{Cita news|lingua=|autore=Sen. Michele Zuccalà|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/02_rel_a1.pdf|titolo=Allegato n. 1. Sintesi delle conclusioni del comitato per le indagini sui singoli mafiosi, sul traffico di stupefacenti e sul legame tra fenomeno mafioso e gangsterismo americano|pubblicazione=Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA}}</ref> Tale losco traffico venne scoperto dalla [[Guardia di Finanza]], in collaborazione con il [[Federal Bureau of Narcotics]] guidato da Anslinger, e i responsabili arrestati e condannati.<ref name="archiviopiolatorre.camera.it">{{Cita news|autore=Sen. Michele Zuccalà|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/02_rel_2.pdf|titolo=Capitolo II. Il dominio di Lucky Luciano|pubblicazione=Relazione sul traffico mafioso di tabacchi e stupefacenti nonché sui rapporti tra mafia e gangsterismo italo-americano - Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA}}</ref> Per queste ragioni i [[Cosa Nostra americana|mafiosi americani]] trovarono nuove fonti di approvvigionamento di eroina: negli anni cinquanta bande di [[gangster]] [[Corsica|corsi]] guidate dai ''boss'' Paul Mondoloni, Marcel Francisci, Antoine e Barthelemy Guerini e Joseph Cesari<ref name=autogenerato2>{{cita testo|url=http://www.lacndb.com/php/Info.php?name=Havana%20Conference|titolo=La Cosa Nostra<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> impiantarono a [[Marsiglia]] il principale centro della raffinazione illegale dell'[[eroina]], ricavata dall'[[oppio]] prodotto in [[Turchia]], che all'epoca era il principale produttore al mondo, e trasportato attraverso la [[Siria]] a [[Beirut]], in [[Libano]], dove veniva trasformato in [[morfina]] base.<ref name=":610">{{Cita web|url=https://www.ojp.gov/pdffiles1/Digitization/109053Part1NCJRS.pdf|titolo=ORGANIZED CRIME IN THE UNITED STATES|autore=Robert Blakey|editore=Office of Justice Programs ([[Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti d'America]])|data=1982|lingua=en}}</ref>
L'[[eroina]] prodotta a [[Marsiglia]] veniva trasportata illegalmente negli Stati Uniti, dove la "merce" veniva ritirata dai trafficanti della [[Cosa Nostra americana]]; l'eroina entrava negli USA tramite due vie: direttamente attraverso il [[porto di New York]] oppure indirettamente attraverso l'[[America Latina]] o il [[Canada]], dove la malavita corsa aveva numerose ramificazioni.<ref name=":610" /><ref>{{Cita news|autore=Sen. Luigi Carraro|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/01_rel_p03_3.pdf|titolo=Capitolo III. La mafia urbana|pubblicazione=Relazione finale della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA}}</ref> Inoltre, i [[gangster]] [[Corsica|corsi]] avevano basi per lo smistamento a [[Tangeri]] mentre i [[Cosa Nostra americana|mafiosi siculo-americani]] a [[Cuba]], che rimasero i principali luoghi di stoccaggio e di transito per l'[[eroina]] prodotta a [[Marsiglia]] e diretta nel [[Nordamerica]] fino alla fine degli anni cinquanta.<ref name=autogenerato2 /> Infatti si stima che negli anni del [[dopoguerra]] il numero di dipendenti da [[eroina]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] aumentò da 20 000 a 50 000 persone,<ref name=":47" /> diffondendosi particolarmente tra i personaggi dello spettacolo e, soprattutto, tra le minoranze [[Afroamericano|afroamericane]] e [[Portoricani|portoricane]] che popolavano i [[Ghetto|ghetti]] dei maggiori centri urbani americani.<ref name=":610" />
Il 14 luglio 1969, in un messaggio speciale al [[Congresso degli Stati Uniti]], il presidente [[Richard Nixon]] identificò l'abuso di [[droga]] come "una grave minaccia nazionale" e chiese una politica antidroga a livello statale e federale;<ref>{{cita testo|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=9252490|titolo=Timeline: America's War on Drugs: NPR<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=2126&st=&st1=|titolo=Richard Nixon: Special Message to the Congress on Control of Narcotics and Dangerous Drugs<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> il 17 giugno 1971, durante una [[conferenza stampa]], Nixon dichiarò ufficialmente "[[guerra alla droga]]", identificando l'abuso di stupefacenti come "nemico pubblico numero uno".<ref>{{cita testo|url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=3047&st=&st1=|titolo=Richard Nixon: Remarks About an Intensified Program for Drug Abuse Prevention and Control<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> Infatti in quel periodo era aumentato vertiginosamente il consumo di [[eroina]], [[LSD]] e [[marijuana]] in [[Europa]] e in [[Nordamerica]], che era stato favorito dal [[hippy|movimento hippy]]<ref name=":53" /> e si era anche largamente diffuso tra i soldati americani impegnati nella [[guerra del Vietnam]],<ref name=":47" /><ref name=":33" /> con un grande incremento del mercato illegale perché numerosi giovani [[hippy]] compivano viaggi in [[Estremo Oriente]]<ref>{{cita testo|url=https://overthebranches.wordpress.com/2011/05/07/dalleuropa-allasia-via-terra/|titolo=Dall'Europa all'Asia via terra | overthebranches<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> e in [[Marocco]]<ref name=":73">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/06/24/marocco-la-battaglia-dell-hashish.html|titolo=Marocco, la battaglia dell'hashish - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=8 agosto 2020}}</ref> (i cosiddetti "[[Hippie trail]]") per andare a rifornirsi di ogni tipo di [[droga]] e molti furono "iniziati" all'[[eroina]] proprio durante le tappe in [[Afghanistan]] e [[Pakistan]]:<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/login|titolo=il manifesto|sito=il manifesto|accesso=8 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200115040636/https://ilmanifesto.it/login|urlmorto=sì}}</ref> nel 1969 si contavano negli Stati Uniti circa 250 000 eroinomani, che salirono a mezzo milione nel 1972 e la metà di essi si concentrava nella città di [[New York]].<ref name=":47" /> Fu allora che l'amministrazione Nixon fece pressioni sul [[Turchia|governo turco]] affinché eliminasse le piantagioni di [[papaver somniferum|papavero]], che fornivano la maggior parte dell'[[oppio]] impiegato a [[Marsiglia]] nella produzione illegale di [[eroina]], e condusse inchieste volte ad arrestare trafficanti [[Corsica|corsi]] e [[Cosa Nostra americana|siculo-americani]] di quella che venne soprannominata "''[[French Connection]]''", dal titolo originale del film di successo "''[[Il braccio violento della legge]]''" (1971): infatti il BNDD (Bureau of Narcotics and Dangerous Drugs) collaborò con la polizia [[Francia|francese]], portando all'arresto dei principali trafficanti corsi e alla scoperta e allo smantellamento di numerose raffinerie illegali di [[eroina]] nella zona di Marsiglia.<ref name=":610" /><ref name="autogenerato1">{{Cita web|url=http://www.usdoj.gov/dea/deamuseum/dea_history_book/1970_1975.htm|titolo=History of the DEA: 1970 - 1975|data=|accesso=29 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050426164846/http://www.usdoj.gov/dea/deamuseum/dea_history_book/1970_1975.htm|urlmorto=sì}}</ref>
Nel 1973 Nixon propose la creazione della DEA ([[Drug Enforcement Administration]]), che nacque dall'unione tra il BNDD e l'ufficio per il rispetto delle leggi sugli abusi di droghe (Office of Drug Abuse Law Enforcement) e che aveva il compito di fare rispettare le leggi antidroga negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].{{Senza fonte}}
==== Il Medio Oriente, il "Triangolo d'oro" e la "Pizza connection" ====
{{vedi anche|Mezzaluna d'oro|Triangolo d'oro (Asia)|Pizza connection|Mafia turca}}
[[File:Khun Sa (cropped).jpg|thumb|left|Chang Shee-Fu, detto "[[Khun Sa]]", che negli anni '80-'90 dominò il traffico mondiale di eroina]]
Nel 1971 il [[Turchia|governo turco]] abolì la produzione di [[oppio]] e represse gran parte delle colture di [[Papaver somniferum|papavero]] nell'area centrale dell'[[Anatolia|altopiano anatolico]], favorendo così indirettamente le piantagioni situate nell'inaccessibile e periferico [[Kurdistan turco]], al confine orientale con [[Siria]] e [[Iran]].<ref name=":610" /><ref name=autogenerato1 /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/09/23/italia-vuol-bloccare-la-via-balcanica.html|titolo=L' ITALIA VUOL BLOCCARE LA 'VIA BALCANICA' DEI NARCOTRAFFICANTI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=21 settembre 2020}}</ref> A causa di ciò aumentò la produzione in [[Medio Oriente]], soprattutto nella regione che prende il nome di [[Pashtunistan]], dove le piantagioni di papavero erano gestite appunto da tribù di etnia [[pashtun]]; l'oppio prodotto veniva barattato con partite di armi da bande [[Curdi|curde]] in [[Iran]] e [[Siria]] attraverso emissari della [[mafia turca]], che provvedevano a trasformarlo in [[morfina]] base in laboratori turchi o siriani,<ref name=":72" /> per poi inoltrarla, attraverso la [[Bulgaria]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/07/26/gli-usa-accusano-la-bulgaria-governa-il.html|titolo=GLI USA ACCUSANO LA BULGARIA 'GOVERNA IL TRAFFICO D'EROINA' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=18 settembre 2020}}</ref> e la [[Jugoslavia]], a [[Francoforte]] o a [[Berlino Ovest]], dove la stessa organizzazione la raffinava in eroina, destinata in prevalenza alle piazze di spaccio del [[Italia settentrionale|Nord Italia]] ([[Milano]], [[Torino]] e [[Verona]])<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/02/12/un-fiume-di-droga-arriva-da-istanbul.html|titolo=UN FIUME DI DROGA ARRIVA DA ISTANBUL - La Repubblica}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/09/11/nomi-dei-trafficanti-in-un-rapporto.html|titolo=I NOMI DEI TRAFFICANTI IN UN RAPPORTO DEL 1984 - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=18 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/01/05/eroina-per-110-miliardi-nel-doppiofondo-del.html|titolo=EROINA PER 110 MILIARDI NEL DOPPIOFONDO DEL TIR - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref> ma soprattutto a quelle della [[Germania Ovest]], [[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Austria]] e [[Svizzera]], dove veniva smerciata dalle cellule dell'organizzazione terroristica dei [[Lupi Grigi|Lupi grigi]].<ref name=":80">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/06/21/attentato-ad-ozal-complotto-della-destra.html|titolo=L' ATTENTATO AD OZAL, COMPLOTTO DELLA DESTRA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/02/19/ergastolo-anche-celebi.html|titolo='ERGASTOLO ANCHE A CELEBI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref> Nel decennio 1975-85 le cifre della [[tossicodipendenza]] da [[eroina]] registrarono una crescita spettacolare in tutta l'[[Europa occidentale]], diventando un'emergenza sociale e sanitaria allo stesso tempo, sia per l'alto tasso di [[microcriminalità]] connessa alla spaccio che per la diffusione epidemica di gravi patologie derivate dall'uso di [[Siringa (medicina)|siringhe]] infette, quali le [[epatiti]], le [[endocarditi]] e l'[[AIDS]]: secondo il rapporto Biden del 1980 «''il numero assoluto delle morti da eroina è in Germania più grande che negli USA [...] mentre in Italia la percentuale di tossicodipendenti sulla popolazione è più alta di quella degli Stati Uniti''»<ref>{{Cita libro|autore=Pino Arlacchi|titolo=La mafia imprenditrice: dalla Calabria al centro dell'inferno|annooriginale=2007|editore=Il Saggiatore}}</ref> e in quegli anni la città di [[Milano]] ottenne il triste primato mondiale per il numero di decessi per [[overdose]] da eroina.<ref>{{Cita web|autore=Ennio Elena|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1981/11/20/page_004.pdf|titolo=La guerra per il traffico di droga dietro la strage del Giambellino|data=20 novembre 1981|pubblicazione=L'Unità}}</ref>
Nello stesso periodo però assunse sempre più importanza la produzione di [[oppio]] nell'area del cosiddetto "[[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]]", compresa tra [[Birmania]], [[Thailandia]] e [[Laos]], dove le piantagioni di [[papaver somniferum|papavero]] erano gestite da formazioni paramilitari di etnia [[shan]], [[kokang (popolo)|kokang]] e [[va (popolo)|wa]], che così finanziavano la guerriglia contro il governo birmano; tra questi, il [[signore della guerra]] più importante era il [[Cina|cinese]]-[[shan]] Chang Shee-Fu, comandante dell'Esercito Unito dello [[Shan]] che assunse il nome di battaglia di "[[Khun Sa]]":<ref name=":1">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/01/birmania-droga-al-potere.html|titolo=BIRMANIA, DROGA AL POTERE - La Repubblica}}</ref> nel 1967 scoppiò una vera e propria guerra tra [[Khun Sa]] e le truppe del [[Kuomintang]] stanziate nel Triangolo d'oro per il controllo dell'ormai lucroso traffico di oppio, che veniva trasferito in laboratori [[Hong Kong|hongkonghesi]] e [[Thailandia|thailandesi]]<ref>{{cita testo|url=http://www.tabaccheria21.net/triangolodoro.htm|titolo=www.tabaccheria21.net|accesso=27 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121125120024/http://www.tabaccheria21.net/triangolodoro.htm|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/03/la-leggenda-inossidabile-del-misterioso-khun-sa.html|titolo=LA LEGGENDA INOSSIDABILE DEL MISTERIOSO KHUN SA - La Repubblica}}</ref> per essere raffinato in [[eroina]] e [[morfina]] base tramite chimici forniti dalle [[Triade (organizzazione criminale)|Triadi]] di [[Hong Kong]], che controllavano anche la distribuzione attraverso i numerosi immigrati cinesi operanti a [[Bangkok]], luogo di partenza principale per i corrieri diretti in Nordamerica e in Europa.<ref name=":33" /><ref>{{Cita web|url=http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Supplemento.nsf/servnavige/26|titolo=GNOSIS - Rivista Italiana di Intelligence|sito=gnosis.aisi.gov.it|accesso=25 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201020203039/http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Supplemento.nsf/servnavige/26|urlmorto=sì}}</ref> [[Amsterdam]], una delle mete preferite degli "[[Hippie trail]]", divenne il principale punto d'ingresso europeo per l'eroina proveniente dal [[Sud-est asiatico|Sud est-asiatico]].<ref name=":610" /><ref name=":211">{{Cita web|url=http://leg13.camera.it/_dati/leg13/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/xxxviiibis/002/00000027.pdf|titolo=Commissione Parlamentare Antimafia - XIII Legislatura}}</ref>
Nella seconda metà degli anni settanta bande di spacciatori [[Afroamericano|afroamericani]] e [[portoricani]], sempre più indipendenti dai loro fornitori della [[Cosa Nostra americana]] grazie ad accordi diretti presi con i produttori [[asiatici]] e [[messicani]], assunsero un ruolo primario nel mercato statunitense dell'eroina, come avvenne nel caso dell'afroamericano [[Leroy Barnes|Leroy "Nicky" Barnes]], che negli anni settanta fu leader della più grossa organizzazione di smercio di eroina a [[New York]], il quale aveva il suo centro principale nel quartiere di [[Harlem]].<ref name=":610" /><ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2019/06/09/news/e-morto-nicky-barnes-signore-della-droga-della-new-york-anni-70-1.36539774/|titolo=È morto Nicky Barnes, signore della droga della New York Anni 70|sito=La Stampa|data=9 giugno 2019|lingua=it|accesso=4 agosto 2022}}</ref> Tuttavia nello stesso periodo fu [[Cosa Nostra]] siciliana che si assicurò il controllo di circa il 30% del mercato dell'eroina negli Stati Uniti: i [[Cosa Nostra|mafiosi siciliani]] acquistavano [[morfina]] base da trafficanti [[Turchia|turchi]] o [[Thailandia|thailandesi]] e la facevano arrivare in diverse località rurali della [[Sicilia occidentale]],<ref>{{cita testo|url=http://www.centroimpastato.it/publ/online/droga_proibizionismo.php3|titolo=titolo pagina<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130118091003/http://www.centroimpastato.it/publ/online/droga_proibizionismo.php3 }}</ref> dove veniva raffinata in [[eroina]] attraverso chimici di riconosciuta competenza, alcuni dei quali fatti venire appositamente da [[Marsiglia]];<ref name=":610" /><ref>{{cita testo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/02/18/quando-la-pasta-li-fece-tutti-ricchi.html|titolo=Quando la 'pasta' li fece tutti ricchi - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> la droga veniva infine trasferita negli Stati Uniti da corrieri insospettabili che viaggiavano su voli commerciali in partenza dall'[[aeroporto di Punta Raisi]]<ref name=":83" /> e inoltre numerosi mafiosi siciliani si trasferirono direttamente in [[Nordamerica]] per aprire catene di [[pizzeria|pizzerie]] che servivano per controllare la distribuzione dell'eroina, la quale avveniva attraverso i [[Cosa nostra statunitense|mafiosi italoamericani]].<ref>{{cita testo|url=http://www.americanmafia.com/Feature_Articles_271.html|titolo=AmericanMafia.com - Feature Articles 271<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
Il ruolo predominante di [[Cosa Nostra]] venne meno con le operazioni "[[Pizza connection]]" (1984)<ref>{{cita testo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/11/09/quella-santissima-alleanza-in-nome-del-business.html?ref=search|titolo=QUELLA SANTISSIMA ALLEANZA IN NOME DEL BUSINESS EROINA - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> e "Iron Tower" (1988),<ref name=":83">{{cita testo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/14/operazione-iron-tower-alla-sbarra-69-mafiosi.html|titolo=OPERAZIONE IRON TOWER, ALLA SBARRA 69 MAFIOSI - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> condotte congiuntamente dalla polizia italiana e dall'[[FBI]] statunitense, che smantellarono la rete di trafficanti che si muovevano sulla rotta [[Sicilia]]-USA, nonché con la scoperta della raffineria di eroina ad [[Alcamo]] (1985, la più grande mai scoperta in [[Europa]]):<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Falcone|nome2=Marcelle|cognome2=Padovani|titolo=Cose di cosa nostra|url=https://books.google.it/books?id=H-B9fZKgUKQC&pg=PT94&dq=cosa+nostra+gestiva+il+cose+di+cosa+nostra&hl=it&sa=X&ei=hbqsUrXRMefV4gT0u4DoDg|accesso=19 novembre 2019|data=16 maggio 2012|editore=Bur|ISBN=978-88-586-2888-1}}</ref> nel 1991, secondo stime americane, ormai solo il 5% dell'eroina in entrata negli Stati Uniti era di provenienza siciliana, mentre il restante 95% proveniva da bande cinesi, curde o portoricane, che avevano contatti diretti con i produttori alla fonte.<ref name=":0" /> A partire dal 1988, la produzione di oppio nel Triangolo d'oro raddoppiò ogni anno, superando quella mediorientale: secondo una stima del 1992, la regione ormai produceva il 65% dell'eroina distribuita in Europa e l'80% di quella venduta a [[New York]].<ref name=":1" />
==== Il ruolo crescente dell'America Latina ====
{{vedi anche|Narcotraffico in Colombia|Cartelli messicani|Cartello di Sinaloa}}
A partire dagli anni '80 alcuni Paesi [[America meridionale|sudamericani]] e [[America centrale|centroamericani]] (in particolare il [[Messico]] e la [[Colombia]] e in misura minore il [[Guatemala]]) hanno iniziato a produrre sempre più papavero da oppio per rispondere alla domanda di eroina da parte degli Stati Uniti. A metà degli anni '90 l'eroina colombiana ha progressivamente sostituito la più costosa eroina bianca del [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]] e il continente americano è diventato praticamente autosufficiente.<ref name=":26">{{Cita web|url=https://antidroga.interno.gov.it/temi/informazioni-narcotraffico/traffico-della-eroina/|titolo=Traffico di eroina – Antidroga|accesso=14 luglio 2020}}</ref>
Negli anni '70 il Messico produceva soprattutto un tipo molto grezzo di eroina marrone scuro, chiamata in gergo ''Mexican Mud'' (fango messicano): si stima che nel 1974 i trafficanti messicani controllassero la produzione e l'esportazione del 75% dell'eroina consumata negli Stati Uniti, tanto da indurre i governi statunitense e messicano ad adoperarsi per stroncare tale traffico.<ref name=":8" /> Il ''Mexican Mud'' venne soppiantato negli anni '80 della più apprezzata e ricercata eroina bianca, prodotta in Colombia dal [[Cartello di Medellín|Cartello di Medellin]] attraverso piantagioni di papavero da oppio importate dalla [[Thailandia]] nel [[dipartimento di Tolima]];<ref name=":9" /> medesima operazione venne condotta dal [[Cartello di Cali]], che impiantò la produzione di oppio ed eroina nella [[Valle del Cauca]].<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1992/03/06/Esteri/COLOMBIA-26-CADAVERI-DAL-FIUME_195600.php|titolo=COLOMBIA: 26 CADAVERI DAL FIUME|accesso=12 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1992/04/30/Altro/DROGA-COLOMBIA-ARRESTATO-IL-RE-DELLEROINA_130100.php|titolo=DROGA: COLOMBIA, ARRESTATO IL RE DELL'EROINA|accesso=12 luglio 2020}}</ref> Negli anni '90 le rotte dell'eroina messicana conducevano soprattutto verso gli stati della [[West Coast (Stati Uniti d'America)|West Coast]], dove iniziarono a commerciare il ''Black tar'' (catrame nero per via del colore molto scuro, che sostituì definitivamente il ''Mexican Mud''),<ref name=":49" /> mentre la bianca colombiana raggiungeva soprattutto la [[East Coast]],<ref name=":50">{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/fabrizio-lorusso/nuova-mappa-del-narcotraffico-in-messico_b_8083648.html|titolo=La nuova mappa del narcotraffico in Messico e Stati Uniti|sito=L'HuffPost|data=4 settembre 2015|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref> seguendo le rotte già battute dai Cartelli per il traffico di cocaina, tanto che nel 2003 ormai il 90% dell'eroina sequestrata negli USA proveniva dalla Colombia.<ref name=":10">{{Cita libro|nome=Salvatore|cognome=Giancane|titolo=Il mercato globale dell'eroina. Dall'Afghanistan all'Adriatico|url=https://books.google.it/books?id=TtRHDwAAQBAJ&pg=PA189&lpg=PA189&dq=eroina+colombiana&source=bl&ots=onYdRbMVdS&sig=ACfU3U3Th-fCo-Gne9V4OQvf7PdGx7vycQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiHoLGm68fqAhXnsosKHeIrB08Q6AEwDXoECAUQAQ#v=onepage&q=eroina%20colombiana&f=false|accesso=12 luglio 2020|data=19 gennaio 2018|editore=Youcanprint|ISBN=978-88-278-0795-8}}</ref>
Tra il 2007 e il 2012 è nuovamente aumentata la produzione di oppio in Messico, a causa della crescita del 79% degli eroinomani negli Stati Uniti, che ora preferiscono sniffare o fumare la sostanza piuttosto che iniettarla endovena come avveniva un tempo;<ref name=":11">{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2014/05/08/eroina-stati-uniti/|titolo=Perché l'eroina prospera?|sito=Il Post|data=8 maggio 2014|accesso=12 luglio 2020}}</ref> il potente [[Cartello di Sinaloa]], guidato dal boss [[Joaquín Guzmán|Joaquin Guzman]] detto "El Chapo", ha assoldato chimici colombiani per avviare la produzione di eroina bianca, diventando il primo fornitore degli USA, e ha introdotto le piantagioni di papavero in [[Honduras]] e [[Guatemala]].<ref name=":10" /><ref name=":11" /> Oltre allo [[Sinaloa|Stato di Sinaloa]], la produzione di oppio si è estesa a sud del Paese, in vasti appezzamenti nello [[Guerrero|Stato di Guerrero]], soprannominato il "Pentagono dell'oppio" perché le piantagioni sono comprese nell'area tra [[Acapulco]], [[Chilpancingo de los Bravo|Chilpancingo]], [[Taxco de Alarcón|Taxco]] e [[Iguala]],<ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/fabrizio-lorusso/ayotzinapa-e-i-sentieri-delleroina-messicana_b_8897402.html|titolo=Ayotzinapa e i sentieri dell'eroina messicana|sito=L'HuffPost|data=31 dicembre 2015|accesso=12 luglio 2020}}</ref> controllate da bande locali affiliate ai vari Cartelli che si contendono la zona ([[Cartello di Sinaloa]], [[Cartello di Beltrán Leyva]], [[Familia Michoacana]], [[Caballeros Templarios]], [[Cartello di Jalisco Nuova Generazione|Jalisco Nueva Generación]]):<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/stati-uniti-leroina-tornata-a-fare-strage-|titolo=L'offensiva. Stati Uniti, l'eroina torna a fare strage|data=6 settembre 2015|accesso=12 luglio 2020}}</ref> infatti l'elevata conflittualità per spartirsi il traffico di eroina ha provocato 804 omicidi nella sola [[Acapulco]] (classificata come una delle città più violente del Messico) durante il 2016.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/venerdi/reportage/2016/11/28/news/acapulco_il_paradiso_diventano_un_inferno-153003362/|titolo=Acapulco, il paradiso diventano un inferno|sito=la Repubblica|data=28 novembre 2016|lingua=it|accesso=30 agosto 2020}}</ref>
==== La "Mezzaluna d'oro" e le Repubbliche ex-sovietiche ====
{{vedi anche|Mezzaluna d'oro}}
[[File:CIA-SWAsia-Heroin-2007.png|thumb|upright=1.4|Le rotte dell'eroina prodotta nella "Mezzaluna d'oro"]]
Dopo l'accordo del 1989 tra il governo birmano e l'Esercito Unito dello Stato Wa per il cessate il fuoco e la resa di [[Khun Sa]] alle autorità birmane (1996),<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/11/24/khun-sa-re-dell-oppio-si-ritira.html|titolo=KHUN SA RE DELL' OPPIO SI RITIRA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=4 agosto 2020}}</ref> la produzione di eroina nel [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]] si spostò dai villaggi alla frontiera con la Thailandia (tradizionalmente controllati dagli [[shan]]) a quelli al confine con la Cina, più a nord, controllati dai guerriglieri di etnia [[Va (popolo)|wa]], che però preferirono potenziare la produzione di [[metanfetamina]]:<ref name=":25">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/03/21/una-pillola-rosa-piega-oriente-ya-ba.html|titolo=Una pillola rosa piega l'Oriente Ya ba, il flagello dei giovani - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=14 luglio 2020}}</ref> questo fu uno dei fattori che portarono al calo di produzione di oppio, cui si aggiunsero le pressioni della comunità internazionale e delle autorità antidroga statunitensi, con il conseguente calo al 7% dell'eroina che giungeva dal Triangolo d'oro a partire dalla fine degli anni novanta, a vantaggio dell'area della cosiddetta "[[Mezzaluna d'oro]]", compresa tra Afghanistan e Pakistan, sotto il controllo di famigerati [[Signore della guerra|signori della guerra]] di etnia [[pashtun]]:<ref name=":12">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/28/oppio-milizie-islam-ecco-narcos-pachistani.html|titolo=' OPPIO, MILIZIE E ISLAM' ECCO I NARCOS PACHISTANI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=14 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.stpauls.it/fc01/0113fc/0113fc60.htm|titolo=Famiglia Cristiana n.13 del 1-4-2001 - «E se dopo l’Afghanistan...» - Sandro Calvani|accesso=14 luglio 2020}}</ref> i due terzi della produzione locale di papavero da oppio si concentrano nella provincia afghana di [[Helmand]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/la-guerra-dell-oppio-petrolio-talebani-AEPsMAGC|titolo=La guerra dell’oppio, il «petrolio dei talebani»|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=14 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Claudio|cognome=Taddei|titolo=Il tempo di Obama|url=https://books.google.it/books?id=tVOuAgAAQBAJ&pg=PA208&lpg=PA208&dq=helmand+oppio&source=bl&ots=RnHkY3U5FK&sig=ACfU3U0LO_QbCLrYA2NPiM9fko6ZIOpkfQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiI3pa06szqAhXqxMQBHb-bC4w4ChDoATAAegQIBhAB#v=onepage&q=helmand%20oppio&f=false|accesso=14 luglio 2020|data=1º febbraio 2010|editore=Lampi di stampa|ISBN=978-88-488-1014-2}}</ref> mentre negli anni '90 raffinerie clandestine sono sorte numerose lungo il confine Afghanistan-Pakistan e nella regione pakistana del [[Belucistan (Pakistan)|Belucistan]] per produrre direttamente ''in loco'' eroina.<ref name=":12" /><ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/04/07/Altro/DROGA-AFGHANISTAN-SECONDO-PRODUTTORE-DI-OPPIO_144300.php|titolo=DROGA: AFGHANISTAN SECONDO PRODUTTORE DI OPPIO|accesso=18 luglio 2020}}</ref>
Un ventennio di conflitti interni ([[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|resistenza ai Sovietici]], [[mujaheddin]] e regime dei [[Talebani]]) resero l'Afghanistan il principale produttore di oppio al mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/narcotraffico-e-contrabbando-attraverso-la-durand-line_(Atlante-Geopolitico)|titolo=Narcotraffico e contrabbando attraverso la Durand Line in "Atlante Geopolitico"|accesso=18 luglio 2020}}</ref> Nel 1999 la politica del regime talebano e una stagione climatica particolarmente buona, seguita a due anni di gravi siccità, resero possibile una crescita dal 58% all'80% della quota afghana sulla produzione mondiale di oppio.<ref>{{cita pubblicazione | autore = Francisco Berenguer-López | url = http://www.unisci.es/the-blunders-in-the-western-cross-cutting-policies-in-afghanistan-the-opium-economy-as-a-case-of-study/ | titolo = The Blunders in the Western cross-cutting policies in Afghanistan: The Opium economy as a case of study | lingua = en | rivista = Revista UNISCI | data = 1º maggio 2018 | numero = 47 | pp = 178-179 |oclc=7724283668 | doi = 10.31439/UNISCI-8 | issn = 2386-9453 | via = {{cita testo|url=https://archive.is/20200716063534/https://doaj.org/article/06b520f79d0f41fb93a20cbede114a7c|titolo=archive.is}} | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200717035122/http://www.unisci.es/the-blunders-in-the-western-cross-cutting-policies-in-afghanistan-the-opium-economy-as-a-case-of-study/ | urlmorto = sì | accesso = 16 luglio 2020 }}</ref> Nel 2000 il capo talebano [[Mohammed Omar|Mullah Mohammed Omar]], su pressioni dell'ONU, lanciò una campagna contro la produzione di oppio, considerata anti-islamica,<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2018/01/17/news/in-afghanistan-l-economia-si-regge-solo-sul-traffico-di-uomini-e-di-oppio-1.317096|titolo=In Afghanistan l'economia si regge solo sul traffico di uomini e di oppio|sito=l'Espresso|data=17 gennaio 2018|accesso=18 luglio 2020}}</ref> che portò a una riduzione del 99% delle coltivazioni afghane, che però tornarono a crescere a dismisura dopo l'[[Guerra in Afghanistan (2001-2021)|invasione statunitense del 2001]]: si stima che nel 2016 l'Afghanistan produceva 7000 tonnellate di oppio all'anno.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2016/05/07/afghanistan-2001-2016-lunica-liberazione-e-quella-delloppio/2704553/|titolo=Afghanistan 2001-2016, l’unica “liberazione” è quella dell’oppio|sito=Il Fatto Quotidiano|accesso=18 luglio 2020}}</ref>
L'eroina prodotta in Afganistan e Pakistan segue varie vie per arrivare sui mercati illegali mondiali, soprattutto europei e russi: attraverso l'Iran e la Turchia, i corrieri della [[mafia turca]] la portano nei [[Penisola balcanica|Balcani]], dove i clan delle [[Mafia serba|mafie serba]] e [[Mafia albanese|albanese]]<ref name=":69" /> la distribuiscono nel resto d'Europa;<ref name=":13" /><ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/milano/ecco-i-signori-delleroina-dietro-nuova-invasione-c-mafia-1509434.html|titolo=Ecco i signori dell'eroina. Dietro la nuova invasione c'è la mafia albanese|autore=Cristina Bassi Luca Fazzo|sito=ilGiornale.it|data=27 marzo 2018|accesso=18 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/07/13/droga-la-mafia-albanese-detta-legge-molti.html|titolo=Droga, la mafia albanese detta legge 'Molti pugliesi assoldati come pusher' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=18 luglio 2020}}</ref><ref name=":70" /> un'altra importante rotta è quella che attraversa le ex Repubbliche sovietiche ([[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Uzbekistan]] e [[Tagikistan]]) o il [[Caucaso]] (dove operano agguerriti clan della [[mafia cecena]]) e giunge nella [[Russia|Federazione Russa]], dove a partire dal crollo dell'[[Unione Sovietica|URSS]] (1990) gli eroinomani sono cresciuti vertiginosamente,<ref name=":27">{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/internazionale/2010/06/17/news/a-mosca-dilaga-l-eroina-1.21830|titolo=A Mosca dilaga l'eroina|sito=l'Espresso|data=17 giugno 2010|accesso=18 luglio 2020}}</ref> arrivando a circa 2 milioni nel 2012, così da diventare il primo Paese al mondo per consumo di eroina.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/il-traffico-internazionale-di-droga-l-eroina_(Atlante-Geopolitico)|titolo=Il traffico internazionale di droga: l'eroina in "Atlante Geopolitico"|accesso=18 luglio 2020}}</ref> Oggi, essendosi intensificati i controlli, si preferisce imbarcare l'eroina al porto di [[Karachi]], in Pakistan, per farla arrivare in varie zone dell'Africa (soprattutto [[Kenya]] e [[Tanzania]] e, attraverso il [[Deserto del Sahara|Sahara]] o via mare, anche la [[Nigeria]]) da cui segue altre rotte, ma sempre per raggiungere l'America e l'Europa.<ref name=":14">{{Cita web|url=https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2016/03/03/news/il_nuovo_mondo_dei_narcos-132704241/|titolo=L'eroina pronta a invadere l'Europa|sito=Inchieste - la Repubblica|accesso=18 luglio 2020}}</ref>
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{{vedi anche|
==== I cartelli colombiani e la "guerra alla droga" degli anni '80 ====
{{vedi anche|Narcotraffico in Colombia|Conflitto armato colombiano|Cartello di Medellín|Cartello di Cali}}
[[File:Pablo Escobar Mug.jpg|thumb|left|Pablo Escobar fondatore e capo incontrastato del Cartello di Medellin, detenuto nel 1976]]
Negli anni '50-'60 il traffico internazionale di [[cocaina]] era monopolizzato da trafficanti [[cuba]]ni e [[cile]]ni, impegnati nella raffinazione ed esportazione in [[Nordamerica]] della materia prima acquistata in [[Perù]] o [[Bolivia]].<ref name=":610" /><ref>{{Cita news|autore=Sen. Michele Zuccalà|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/02_rel_6.pdf|titolo=Capitolo VI. La quarta mafia|pubblicazione=Relazione sul traffico mafioso di tabacchi e stupefacenti nonché sui rapporti tra mafia e gangsterismo italo-americano - Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA|data=}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|nome=United States Congress House Committee on the District of Columbia Subcommittee on Fiscal Affairs and|cognome=Health|titolo=National Capital Area--drug Trafficking: Joint Oversight Hearing Before the Subcommittee on Fiscal Affairs and Health of the Committee on the District of Columbia and the Select Committee on Narcotics Abuse and Control, House of Representatives, One Hundredth Congress, Second Session on Interstate Drug Trafficking in the Washington Metropolitan Area, April 20, 1988|url=https://books.google.it/books?id=qmsgAAAAMAAJ&pg=PA476&lpg=PA476&dq=benjamin+herrera+zuleta&source=bl&ots=_oz5dBvjxY&sig=ACfU3U2aS8O5ucseNFGO_bmJyDMbtZiILw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiMv6fo06fqAhUcysQBHeS4Dro4ChDoATACegQIAhAB#v=onepage&q=benjamin%20herrera%20zuleta&f=false|accesso=30 giugno 2020|data=1988|editore=U.S. Government Printing Office|lingua=en}}</ref> La [[Rivoluzione cubana]] del 1956 (che provocò la fuga di numerosi cubani in [[Florida]], dove continuarono a occuparsi del commercio di cocaina)<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/06/05/storia-di-lara-bonilla-ministro-eroe-colombiano-morto.html|titolo=STORIA DI LARA BONILLA MINISTRO-EROE COLOMBIANO MORTO COME DALLA CHIES - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=28 agosto 2020}}</ref> e poi il [[Colpo di Stato in Cile del 1973|golpe Pinochet del 1973]] chiusero quelle rotte di narcotraffico<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Jonathan Kandell Special to The New York|cognome=Times|url=https://www.nytimes.com/1973/11/16/archives/chile-helping-us-fight-drug-rings-10-seized-in-cocaine-traffic-face.html|titolo=Chile Helping U.s. Fight Drug Rings|pubblicazione=The New York Times|data=16 novembre 1973|accesso=30 giugno 2020}}</ref> e favorirono l'ascesa di agguerrite bande di trafficanti colombiani, che riuscirono ad affrancarsi dai cubani e dai cileni, impiantando laboratori clandestini nella giungla colombiana dove la [[Erythroxylum coca|coca]] acquistata sempre nei [[Stati andini|Paesi andini]] veniva raffinata ed esportata soprattutto in [[Florida]], [[New Jersey]] e [[New York]], utilizzando le rotte già da loro impiegate nel contrabbando di sigarette e marijuana; ciò fu favorito dalla sempre crescente emigrazione colombiana negli USA e dal vertiginoso aumento del consumo di cocaina negli Stati Uniti, sottovalutato dalle autorità dell'epoca impegnate nella repressione del traffico di [[eroina]].<ref name=":610" /><ref name=":2" /> Allo stesso tempo, i narcotrafficanti [[colombia]]ni incominciarono a promuovere la coltivazione su larga scala della coca in vaste aree del loro Paese, rendendo inutile l'importazione delle foglie dal Perù o dalla Bolivia.<ref>{{Cita libro|nome=Sandro|cognome=Calvani|titolo=La coca: Passato e presente. Miti e realtà|url=https://books.google.it/books?id=sGsdqhC0nTsC&pg=PA116&lpg=PA116&dq=colombia+coca+anni+70&source=bl&ots=VatRwsXsMd&sig=ACfU3U043I8MiYMkwq2kLH-bs3dyLCW3Mg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjSo737sszqAhVEcZoKHVssBU44ChDoATAEegQIBRAB#v=onepage&q=colombia%20coca%20anni%2070&f=false|accesso=14 luglio 2020|data=1º gennaio 2008|editore=Effata Editrice IT|ISBN=978-88-7402-446-9}}</ref>
Nei primi anni '80 i più potenti trafficanti colombiani si unirono in "cartelli": il [[Cartello di Cali]] (formato dai fratelli Gilberto e [[Miguel Rodríguez Orejuela|Miguel Rodriguez Orejuela]] con il loro collaboratore [[José Santacruz Londoño]], testa di ponte dell'organizzazione nel [[Queens]], [[New York|NY]]<ref name=":2" />) e soprattutto il potentissimo [[Cartello di Medellín]], guidato da [[Pablo Escobar]], dai [[fratelli Ochoa]], [[Carlos Lehder]] e [[José Gonzalo Rodríguez Gacha]].<ref name=":3">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/08/27/una-ferrea-alleanza-nata-nell-81.html|titolo=UNA FERREA ALLEANZA NATA NELL' 81 - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=30 giugno 2020}}</ref> Dal 1984 il Cartello di Medellin aprì nuove rotte attraverso [[Messico]], [[Nicaragua]], [[Panama]] e [[Cuba]] verso gli USA<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/02/17/signori-della-droga-un-governo-ombra-per.html|titolo=I SIGNORI DELLA DROGA, UN GOVERNO-OMBRA PER L'AMERICA LATINA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=4 ottobre 2020}}</ref> e riuscì a esportare cocaina anche sui mercati illegali europei attraverso i legami con i contrabbandieri della [[mafia galiziana]] (soprattutto con il ''boss'' [[José Ramón Prado Bugallo]]), che dalle coste spagnole la facevano arrivare in [[Francia]], [[Gran Bretagna]] e [[Paesi Bassi]].<ref name=":9">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/09/16/boss-della-coca-puntano-in-alto.html|titolo=I BOSS DELLA COCA PUNTANO IN ALTO 'INVADEREMO D'EROINA L'EUROPA' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2 luglio 2020}}</ref> Si stima che alla fine degli anni '80 il Cartello di Medellin arrivò a controllare l'80% del traffico mondiale di cocaina.<ref name=":4">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/02/16/escobar-il-boss-braccato.html|titolo=ESCOBAR, IL BOSS BRACCATO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=3 luglio 2020}}</ref>
Negli anni 1979-83 le cosiddette "guerre della cocaina" a [[Miami]] tra le gang colombiane produssero oltre 250 omicidi in tre anni.<ref name=":2" /><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Gregory|cognome=Jaynes|nome2=Special To the New York|cognome2=Times|url=https://www.nytimes.com/1981/08/12/us/miami-crime-rises-as-drugs-pour-in.html|titolo=Miami Crime Rises as Drugs Pour In|pubblicazione=The New York Times|data=12 agosto 1981|accesso=2 luglio 2020}}</ref> L'escalation di violenze indusse la [[Drug Enforcement Administration|DEA]] a indagare sui cartelli colombiani, con una strategia che - alla fine dell'[[Presidenza di Ronald Reagan|amministrazione Reagan]] e per tutto il successivo decennio - ebbe anche un'ampia ricaduta politica: i governi [[USA]] e colombiano negoziarono una forma di cooperazione di polizia particolarmente accentuata, che portò all'[[estradizione]] di diversi sospetti criminali processati e condannati da Corti statunitensi, primo tra tutti il boss di Medellin [[Carlos Lehder]].<ref name=":3" /><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Deborah|cognome=Sontag|url=https://www.nytimes.com/2016/09/11/world/americas/colombia-cocaine-human-rights.html|titolo=The Secret History of Colombia’s Paramilitaries and the U.S. War on Drugs|pubblicazione=The New York Times|data=10 settembre 2016|accesso=2 luglio 2020}}</ref> La ricaduta politica si accentuò quando a livello parlamentare si cercò - invocando la sovranità nazionale - di approvare un emendamento costituzionale che vietasse l'estradizione del cittadino colombiano: intorno alla vicenda - e alla sua consonanza con la battaglia dei narcotrafficanti indicati nella lista dei criminali ricercati, autodefiniti ''Los Extradables'' (Gli "Estradabili") - [[Gabriel García Márquez]] trasse lo spunto per il suo libro "''[[Notizia di un sequestro]]''". Per questi motivi il Cartello di Medellin aprì la cosiddetta stagione del "narco-terrorismo", che consistette nell'uccisione indiscriminata di giudici, poliziotti, politici e giornalisti che si opponevano al Cartello, ricorrendo anche ad attentati dinamitardi che producevano vittime innocenti tra la popolazione colombiana.<ref name=":4" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/01/19/escobar-dichiara-guerra-allo-stato-colombiano.html|titolo=ESCOBAR DICHIARA GUERRA ALLO STATO COLOMBIANO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=4 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/28/abbiamo-fatto-saltare-aereo.html|titolo='ABBIAMO FATTO SALTARE L'AEREO' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2020/02/07/news/colombia_morto_popeye_narcos_jota_jota_jhon_jairo_vela_squez_va_squez_escobar-247932496/|titolo=Colombia, morto "Popeye", il capo dei sicari di Pablo Escobar|sito=la Repubblica|data=7 febbraio 2020|accesso=2 luglio 2020}}</ref>
Dopo anni di ricerche della DEA l'ultimo capo di Medellin in libertà, [[Pablo Escobar]], venne ucciso nel 1993 in un blitz dell'esercito colombiano e di conseguenza il Cartello di Medellin venne sciolto.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/03/ucciso-il-re-dei-narcos.html|titolo=UCCISO IL RE DEI NARCOS - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=4 luglio 2020}}</ref> Nel 1995, dopo l'arresto dei fratelli Orejuela, anche il Cartello di Cali venne sciolto e un suo vecchio membro, [[Diego León Montoya Sánchez|Diego Leon Montoya Sanchez]] 'Don Diego', fondò il [[cartello di Norte del Valle]]. Di conseguenza si formarono vari gruppi indipendenti come i Los Rastrojos, la [[Oficina de Envigado]] o i potenti [[Los Urabeños]] (detti anche ''Clan del Golfo'') che sono nati dopo la disfatta del cartello di Norte del Valle decimato dagli arresti. Queste organizzazioni (dette “''Bandas Criminales''” o ''BACRIM'')<ref name=":62">{{Cita web|url=https://co.usembassy.gov/embassy/bogota/sections-offices/department-of-justice/organized-crime-organizations/|titolo=Organized Crime Organizations|sito=U.S. Embassy in Colombia|lingua=en|accesso=30 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201020032318/https://co.usembassy.gov/embassy/bogota/sections-offices/department-of-justice/organized-crime-organizations/|urlmorto=sì}}</ref> vengono spalleggiate da formazioni paramilitari operanti nel Paese (soprattutto l'[[Autodefensas Unidas de Colombia|AUC]] o le [[Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo|FARC]], che tassano i coltivatori locali di coca e gestiscono i laboratori clandestini)<ref name=":20">{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2016/07/10/cocaina-colombia-farc/|titolo=Il futuro della cocaina in Colombia|sito=Il Post|data=10 luglio 2016|accesso=4 luglio 2020}}</ref><ref name=":6">{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/dossier/2007/03/21/news/vi-racconto-l-impero-della-cocaina-1.2861|titolo=Vi racconto l'impero della cocaina|sito=L'Espresso|data=21 marzo 2007|accesso=8 luglio 2020}}</ref> e riescono ancora oggi a mandare carichi di cocaina di altissima qualità attraverso il [[Messico]], dove i [[Cartello messicano|cartelli messicani]] mandano indietro navi o aerei carichi di denaro e spediscono la cocaina negli Stati Uniti attraverso vari tunnel, canali e cellule di distribuzione.<ref>{{Cita web|url=http://www.carabinieri.it/editoria/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2008/n-4---ottobre-dicembre/studi/afghanistan-e-colombia-traffico-internazionale-di-droga|titolo=Afghanistan e Colombia, traffico internazionale di droga|accesso=4 luglio 2020}}</ref> Per quanto riguarda l'esportazione sui mercati europei, i narcos colombiani hanno stretto importanti accordi soprattutto con la [['ndrangheta]] calabrese ma anche con i clan della [[Camorra]] napoletana<ref name=":6" /><ref>{{Cita web|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/02/20/news/patto_narcotrafficanti-clan_napoli_operazione_e_arresti-189285912/|titolo=Droga dalla Colombia a Napoli per rifornire i clan di camorra|sito=la Repubblica|data=20 febbraio 2018|lingua=it|accesso=5 settembre 2020}}</ref> (che controllano il quartiere [[Scampia]], la piazza di spaccio più grande d'Europa<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2012/09/10/news/cento-milioni-di-euro-l-anno-br-il-business-che-fa-sparare-i-clan-1.36376467|titolo=Cento milioni di euro l'annoil business che fa sparare i clan|sito=lastampa.it|data=10 settembre 2012|lingua=it|accesso=13 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/cronaca/2020/02/20/vele-scampia-demolizione-napoli|titolo=Napoli, al via la demolizione della Vela Verde di Scampia. VIDEO|autore=Sky TG24|sito=tg24.sky.it|lingua=it|accesso=13 settembre 2020}}</ref>) e, in maniera sempre crescente, con le [[Mafia albanese|bande albanesi]],<ref name=":13">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/05/06/albania-la-colombia-europa.html|titolo=L' Albania è la Colombia d'Europa - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=8 luglio 2020}}</ref><ref name=":66">{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2001/02/09/Cronaca/Giudiziaria/DROGA-MAXI-OPERAZIONE-CC-SULLASSE-COLOMBIA-ALBANIA_135100.php|titolo=DROGA: MAXI OPERAZIONE CC SULL'ASSE COLOMBIA-ALBANIA|accesso=8 luglio 2020}}</ref> [[Mafia serba|serbo-montenegrine]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/02/droga-con-la-fine-dellimpero-di-darko-saric-smantellato-il-suo-cartello-a-milano/957834/|titolo=Droga: con la fine dell'impero di Darko Šarić, smantellato il suo cartello a Milano|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2 aprile 2014|lingua=it|accesso=5 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/06/il-patto-acciaio-con-le-cosche.html|titolo=Il patto d'acciaio con le cosche serbe Così la cocaina invadeva l'Europa - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=11 settembre 2020}}</ref> e [[Mafia nigeriana|nigeriane]],<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/caserta/napoli_arresti_oggi_mafia_nera_castel_volturno-5080577.html|titolo=Droga dall'Africa all'Italia, sgominata la gang della mafia nera: in cella i corrieri ovulatori|accesso=8 luglio 2020}}</ref> che si servono delle loro reti di affiliati sparsi in tutta Europa per la distribuzione della cocaina.<ref name=":6" /><ref name=":67">{{Cita news|lingua=en|nome=Mark Townsend Home Affairs|cognome=Editor|url=https://www.theguardian.com/world/2019/jan/13/kings-of-cocaine-albanian-mafia-uk-drugs-crime|titolo=Kings of cocaine: how the Albanian mafia seized control of the UK drugs trade|pubblicazione=The Guardian|data=13 gennaio 2019|accesso=8 luglio 2020}}</ref><ref name=":7">{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2015/05/08/news/da-bogota-all-aspromonte-le-rotte-della-cocaina-1.35259706|titolo=Da Bogotà all’Aspromonte, le rotte della cocaina|sito=lastampa.it|data=8 maggio 2015|accesso=8 luglio 2020}}</ref>
==== L'ascesa dei Cartelli messicani ====
{{vedi anche|
[[File:Mexico cartel map May 2010.svg|thumb|upright=1.4|Mappa dei Cartelli messicani sulla base di uno studio del maggio 2010 di [[Stratfor]]:<ref>http://www.wickenburg-az.com/wp-content/uploads/2010/11/Smuggling_1-4.jpg</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.stratfor.com/memberships/162432/analysis/20100514_mexican_drug_cartels_update |titolo=Free Article for Non-Members |editore=Stratfor |data=17 maggio 2010 |accesso=28 marzo 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101113024556/http://www.stratfor.com/memberships/162432/analysis/20100514_mexican_drug_cartels_update }}</ref> [[Cartello di Tijuana]], rosso; [[Cartello di Beltrán Leyva]], arancio; [[Cartello di Sinaloa]], giallo; [[Cartello di Juárez]], marrone; [[La Familia Michoacana]], verde; [[Cartello del Golfo]], ciano; [[Los Zetas]], blu.]]
Nel 1976 la DEA e il governo messicano avviarono l{{'}}''Operazione Condor'' nell'area del cosiddetto "Triangolo d'Oro messicano" (gli stati di [[Sinaloa]], [[Durango (stato)|Durango]] e [[Chihuahua (stato)|Chihuahua]]), dove i trafficanti locali controllavano le piantagioni di [[Papaver somniferum|papavero da oppio]] e [[marijuana]]: furono impiegati elicotteri per fumigare con [[erbicidi]] le piantagioni mentre l'esercito messicano compì numerosi arresti e saccheggi nell'area.<ref name=":610" /><ref name=":8">{{Cita libro|nome=Malcolm|cognome=Beith|titolo=El Chapo. L'ultimo dei narcos|url=https://books.google.it/books?id=FgcvDwAAQBAJ&pg=PT49&lpg=PT49&dq=operazione+condor+messico+1976&source=bl&ots=5X94DOm2mI&sig=ACfU3U25mcixFA6b_aCIUo6FPUVKD1TSSQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjB0bvS3brqAhWwtIsKHUaFBig4ChDoATACegQIBxAB#v=onepage&q=operazione%20condor%20messico%201976&f=false|accesso=7 luglio 2020|data=4 settembre 2017|editore=Newton Compton Editori|ISBN=978-88-227-1314-8}}</ref> I più potenti trafficanti di Sinaloa ([[Miguel Ángel Félix Gallardo|Miguel Felix Gallardo]], [[Ernesto Fonseca Carrillo]] e [[Rafael Caro Quintero]]) fuggirono allora nella città di [[Guadalajara (Messico)|Guadalajara]], nello [[Jalisco|Stato di Jalisco]], dove si unirono in un "[[Cartello di Guadalajara|Cartello]]" con altri produttori per continuare l'esportazione di eroina e marijuana verso gli Stati Uniti. A metà degli anni '80, grazie alla mediazione dell'honduregno [[Juan Matta-Ballesteros]], il [[Cartello di Guadalajara]] si accordò con i [[Cartello di Medellín|Cartelli di Medellin]] e [[Cartello di Cali|Cali]] per la fornitura di cocaina da introdurre negli USA via Messico: si stima che nel 1984 i messicani ricevevano dai colombiani 4.000 [[Dollaro statunitense|$]] per ogni chilo di cocaina trasportato negli Stati Uniti; tra il 1989 e il 1991 trattengono il 30% della merce colombiana come "tassa" per il passaggio della frontiera americana mentre nel 1993 ormai il 50% della cocaina in entrata negli Stati Uniti proviene direttamente dai Cartelli messicani, che approfittarono della crisi e dello smembramento delle grandi organizzazioni colombiane che controllavano l'esportazione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Monica Angelini|anno=2011|mese=Febbraio|titolo=La conexion colombo-messicana|rivista=Narcomafie|volume=Inchiesta Messico}}</ref> Tuttavia, nel 1985 il brutale omicidio dell'agente DEA [[Enrique Camarena|Enrique 'Kiki' Camarena]] (che indagava sui traffici del Cartello di Guadalajara) e le forti pressioni statunitensi che ne seguirono, costrinsero il governo messicano ad arrestare i leader del Cartello [[Rafael Caro Quintero|Caro Quintero]] e [[Ernesto Fonseca Carrillo|Fonseca Carrillo]] mentre Felix Gallardo venne catturato solo nel 1989 a causa delle forti coperture di cui beneficiava; prima dell'arresto, Gallardo assegnò i nuovi itinerari del narcotraffico verso gli Stati Uniti ai suoi fedelissimi: l'itinerario di Tijuana sarebbe andato ai fratelli Arellano Felix ([[Cartello di Tijuana]]); quello di [[Ciudad Juárez]] sarebbe andato ai fratelli Carrillo Fuentes, nipoti di Fonseca Carrillo ([[Cartello di Juárez]]); a Miguel Caro Quintero (fratello di Rafael) fu assegnato il corridoio di [[Sonora (stato)|Sonora]] ([[Cartello di Sonora]]); il controllo del corridoio di [[Matamoros (Chihuahua)|Matamoros]] - poi sotto il controllo del [[Cartello del Golfo]] - sarebbe finito sotto il dominio di [[Juan García Ábrego]]; [[Joaquín Guzmán Loera]] 'El Chapo' e [[Ismael Zambada García]] 'El Mayo' avrebbero diretto le operazioni sulla costa del Pacifico, fondando il [[Cartello di Sinaloa]].<ref name="Trans">{{Cita libro|cognome=Richards|nome=James R.|titolo=Transnational Criminal Organizations, Cybercrime, and Money Laundering|editore=CRC Press|data=1998|p=320|isbn=0-8493-2806-3}}</ref><ref name="Senate">{{Cita libro|titolo=Mexican and American Responses to the International Narcotics Threat|curatore=Jesse Helms|editore=U.S. Senate, Subcommittee on Western Hemisphere, Peace Corps, Narcotics and Terrorism of the Committee on Foreign Relations|data=1999|isbn=0-7881-8008-8|pp=61,136,137}}</ref><ref name="Times">{{Cita news|titolo=Suspect in Vast Drug Ring Held in Mexico; May Be Sent to U.S.|cognome=Weiner|nome=Tim|data=22 dicembre 2001|editore=New York Times}}</ref>
[[File:Booking photo of Joaquin “El Chapo“ Guzman (side and front).jpg|sinistra|thumb|upright=1.6|[[Joaquín Guzmán Loera]], detto 'El Chapo', capo incontrastato del [[Cartello di Sinaloa]] (foto segnaletica del 2017)]]
Dagli anni '80 in poi, la cocaina passa il confine [[Messico]]-[[Stati Uniti d'America|USA]] soprattutto tramite tunnel sotterranei scavati dai narcos:<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/30/usa-messico-scoperto-tunnel-dei-narcos-di-13-chilometri-e-il-piu-lungo-mai-trovato-il-video-del-passaggio-segreto-per-trasportare-droga/5689741/|titolo=Usa-Messico, scoperto tunnel dei narcos di 1,3 chilometri: è il più lungo mai trovato. Il video del "passaggio segreto" per trasportare droga|sito=Il Fatto Quotidiano|data=30 gennaio 2020|accesso=6 luglio 2020}}</ref> [[Chicago]] infatti rappresenta ancora oggi lo sbocco principale per il traffico di droga nel [[Midwest]] soprattutto per il Cartello di Sinaloa mentre [[Los Angeles]] costituiva lo sbocco nella [[West Coast (Stati Uniti d'America)|West Coast]] per il [[Cartello di Tijuana]],<ref name=":56">{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/internazionale/2019/08/19/news/narcos-el-mayo-capo-1.337651|titolo=Altro che El Chapo, il vero capo dei narcos è ancora in libertà. E si chiamo El Mayo|sito=l'Espresso|data=20 agosto 2019|accesso=6 luglio 2020}}</ref> ma i vari Cartelli cercarono di espandersi in altri territori che portarono all'inizio di nuovi conflitti: basti pensare alla guerra tra il [[Cartello di Tijuana]] e il Cartello di Sinaloa nei primi anni 2000, dove i sinaloani capeggiati da [[Joaquín Guzmán|Joaquin Guzman]] 'El Chapo' uscirono vincitori, oppure allo scontro tra Sinaloa e il [[Cartello del Golfo]] per il controllo dello snodo di [[Nuevo Laredo]].<ref name=":63" /><ref name=":64" /> Inoltre, nel 2006 il neoeletto Presidente messicano [[Felipe Calderón]] ha dichiarato "guerra" ai Cartelli, che venne portata avanti anche dal suo successore [[Enrique Peña Nieto]] attraverso l'impiego dell'esercito per stanare i latitanti e riportare l'ordine nei luoghi più pericolosi del Paese: il bilancio di tale guerra è stato di 200 000 vittime tra civili innocenti, narcos, soldati e poliziotti.<ref name=":65" />
Dall'inizio del nuovo millennio i Cartelli messicani hanno ampliato il loro giro di affari continuando a esportare cocaina dalla Colombia attraverso nuove vie nell'[[America centrale|America Centrale]]: i narcos messicani (in primis il [[Cartello di Sinaloa]] e [[Los Zetas]]) hanno costituito appendici in [[Honduras]] (Cartello Los Valle), in [[Guatemala]] (Cartello dei Lorenzana)<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2011/04/18/listmo-della-droga/|titolo=L'istmo della droga|sito=Il Post|data=18 aprile 2011|accesso=6 luglio 2020}}</ref> e in [[Repubblica Dominicana]] (Cartello del [[Cibao]])<ref name=":51">{{Cita web|url=https://antidroga.interno.gov.it/focus-esperti-nel-mondo/focus-dellesperto-per-la-sicurezza-irepublica-domenicana/|titolo=Esperto per la Sicurezza Repubblica Domenicana – Antidroga|accesso=25 agosto 2020|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://lettura.corriere.it/la-portaerei-della-cocaina/|titolo=Notizie di libri e cultura del Corriere della Sera|sito=lettura.corriere.it|accesso=8 luglio 2020}}</ref> che servono per il transito della cocaina colombiana acquistata dai [[Los Urabeños]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/ambiente/2017/05/17/news/narco-deforestazione_il_traffico_di_cocaina_distrugge_le_foreste_del_centro_america-165678862/|titolo=Così il traffico di cocaina distrugge le foreste del Centro America|sito=la Repubblica|data=17 maggio 2017|accesso=6 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/tutta-la-droga-del-centroamerica-dalla-a-agli-zetas/26132|titolo=Tutta la droga del Centroamerica dalla A agli Zetas|autore=Redazione Limes|sito=Limes|data=4 agosto 2011|accesso=6 luglio 2020}}</ref> e hanno stabilito contatti in [[Perù]] con le famigerate "''firmas''" (i clan mafiosi peruviani), che gestiscono le piantagioni di [[Erythroxylum coca|coca]] e i laboratori locali per la trasformazione in cocaina, che parte dai porti peruviani di [[Callao]], [[Chimbote]] e [[Paita]] per raggiungere il Messico e quindi gli Stati Uniti.<ref name=":15" /><ref name=":41">{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/mondo/2019/12/12/sottomarino-sequestrato-peru-cocaina|titolo=Perù, sequestrato sommergibile con 2 tonnellate di cocaina. VIDEO|autore=Sky TG24|sito=tg24.sky.it|accesso=30 luglio 2020}}</ref> Inoltre, i Cartelli messicani hanno iniziato a rifornire di cocaina il sempre crescente mercato europeo, stabilendo relazioni con la [['ndrangheta|'Ndrangheta]]: basti pensare all'operazione 'Crimine 3' del 2011 che dimostrò un collegamento tra le [['Ndrina Aquino|'ndrine Aquino-Coluccio]] di [[Gioiosa Ionica|Gioiosa Jonica]] e i [['Ndrina Pesce|Pesce]] di [[Rosarno]] con il [[Cartello del Golfo]] e i [[Los Zetas]] per le forniture di cocaina da immettere poi in Europa fino in Germania.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/14/droga-spa-il-monopoli-della-ndrangheta-unica-direzione-nel-narcotraffico/145402/|titolo=Droga spa, il monopoli della 'ndrangheta Unica direzione nel narcotraffico|sito=Il Fatto Quotidiano|data=14 luglio 2011|accesso=6 luglio 2020}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_14/ndrangheta-40arresti_b3a8c43c-ade0-11e0-9787-0699da0a075e.shtml|titolo='Ndrangheta, maxioperazione internazionale: oltre quaranta arresti|pubblicazione=Corriere.it}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/14/news/operazione_internazionale_contro_la_ndrangheta_decine_in_manette_sequestrati_quintali_di_cocaina-19096407/|titolo=Operazione internazionale contro la 'ndrangheta Decine in manette, sequestrati quintali di cocaina|pubblicazione=Repubblica.it}}</ref>
Secondo un rapporto della DEA, la geografia dei Cartelli operanti in [[Messico]] ha subìto la seguente evoluzione:
*Dopo vari omicidi e arresti il Cartello di Tijuana è quasi stato debellato ed è ora comandato da Enedina Arellano Felix (detta "La Narcomami'{{'}} o {{'}}La Madrina'{{'}}') e da suo nipote Alberto 'El Piloto' Arellano Felix, figlio del famoso boss deceduto Ramon:<ref>{{Cita web|url=https://time.com/3947938/enedina-arellano-felix-tijuana/|titolo=Meet the First Woman to Lead a Mexican Drugs Cartel|sito=Time|accesso=6 luglio 2020|lingua=en}}</ref> i due hanno iniziato a fare affari in Colombia con i Los Rastrojos e altri rivenditori colombiani per cercare accordi più proficui riguardo alle forniture di cocaina per il Cartello.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Ed|cognome=Vulliamy|url=https://www.theguardian.com/theobserver/2009/sep/06/war-on-drugs-latin-america|titolo=Is America ready to admit defeat in its 40-year war on drugs?|pubblicazione=The Guardian|data=5 settembre 2009|accesso=6 luglio 2020}}</ref> A partire dal 2010 anche il [[Cartello del Golfo]] è stato ridimensionato dalla violenta guerra contro il loro ex braccio armato [[Los Zetas]], che è stata caratterizzata da efferati omicidi, torture, rapimenti e decapitazioni.<ref name=":57">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2013/07/17/news/zetas_lorgia_del_potere_narcos-63136477/|titolo=Zetas l’orgia del potere narcos|sito=La Repubblica|data=17 luglio 2013|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2012/10/09/news/messico_capo_cartello_narcos-44157044/|titolo=Messico, ucciso il capo narcos El Lazca i suoi uomini rubano il corpo dall'obitorio|sito=La Repubblica|data=9 ottobre 2012|accesso=27 agosto 2020}}</ref>
*Il Cartello di Sinaloa resta uno dei più influenti, con ramificazioni in tutto il Messico e anche in altri Paesi ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Colombia]],<ref name=":44" /> [[Perù]],<ref name=":15" /> [[Bolivia]], [[Repubblica Dominicana]],<ref name=":51" /> [[Guatemala]], [[Canada]],<ref name=":52" /> [[Cina]]<ref name=":58" /> e [[Italia]]<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/02/10/news/catania_microspie_e_telecamere_in_hotel_per_pedinare_i_narcos_messicani-248186405/|titolo=Catania, microspie e telecamere in hotel per pedinare i narcos messicani|sito=la Repubblica|data=10 febbraio 2020|lingua=it|accesso=27 agosto 2020}}</ref>)<ref name=":58">{{Cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/guzman-chapo-cocaina-1082411f-d0e2-4bef-8aa4-0c462e3d9b2a.html|titolo=Droga, i mille tentacoli di "El Chapo" Guzman il narcotrafficante che esportava in Europa e Asia|sito=rainews|accesso=29 agosto 2020}}</ref>. Nel 2008 i fratelli Beltrán Leyva si sono staccati da Sinaloa e hanno fondato il [[Cartello di Beltrán Leyva]], che si è alleato con il Cartello del Golfo e gli Zetas per fare la guerra a 'El Chapo'.<ref name=":56" /><ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2014/10/02/news/messico-arrestato-il-boss-narco-beltran-leyva-era-super-ricercato-anche-negli-stati-uniti-1.35597588|titolo=Messico, arrestato il boss narco Beltran Leyva Era super-ricercato anche negli Stati Uniti|sito=lastampa.it|data=2 ottobre 2014|accesso=27 agosto 2020}}</ref> Nel 2016 'El Chapo' Guzman è stato catturato dalle autorità messicane ed estradato negli Stati Uniti l'anno successivo;<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2016/01/08/messico-annuncia-arrestato-el-chapo_863ec490-9d2a-4ee0-8835-a2c1f5e79051.html|titolo=El Chapo arrestato. Il re dei narcotrafficanti tradito dalla vanità: "Voleva un film sulla sua vita" - America Latina|sito=ANSA.it|data=8 gennaio 2016|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2017/01/20/news/usa-messico_guzman_la_parabola_del_chapo_del_cartello_di_sinaloa-156429115/|titolo=Il Messico estrada Guzman negli Usa: la parabola del 'Chapo' tra arresti e fughe|sito=la Repubblica|data=20 gennaio 2017|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref> nel 2019, il processo aperto contro di lui a New York ha portato alla sua condanna all'ergastolo per dieci capi d'imputazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2019/07/17/news/usa_chapo_condannato_ergastolo-231412524/|titolo=Usa, il re del narcotraffico El Chapo condannato all'ergastolo: "Mi è stato negato un processo equo"|sito=la Repubblica|data=17 luglio 2019|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref> Il Cartello resta però molto potente ed è guidato dal latitante [[Ismael Zambada García|Ismael Zambada]] detto 'El Mayo'.<ref name=":50" /><ref name=":56" />
*Un altro Cartello importante, [[la Familia Michoacana]] (nata nel 2006 da una scissione degli Zetas<ref name=":5">{{Cita libro|nome=Roberto|cognome=Saviano|titolo=ZeroZeroZero|url=https://books.google.it/books?id=v_DJDwAAQBAJ&pg=PT68&lpg=PT68&dq=progetto+coronado+2009&source=bl&ots=cp819HzwTk&sig=ACfU3U3tq6PQQ2WrM8vhzTjpG8j61P7xHg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjereLZ47jqAhVkrHEKHXjHDjUQ6AEwA3oECAYQAQ#v=onepage&q=progetto%20coronado%202009&f=false|accesso=6 luglio 2020|data=23 gennaio 2020|editore=Feltrinelli Editore|ISBN=978-88-588-3888-4}}</ref>), che ora però è probabilmente defunta sgominata dagli arresti e ha lasciato il posto al Cartello scissionista dei [[Caballeros Templarios]], esporta tonnellate di metanfetamina, cocaina, eroina e marijuana di altissima qualità ad [[Atlanta]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.bbc.com/news/world-us-canada-11699316|titolo=Police bust Mexican 'drug ring'|pubblicazione=BBC News|data=4 novembre 2010|accesso=6 luglio 2020}}</ref> Inoltre, la Familia utilizza la città portuale di [[Lázaro Cárdenas (Michoacán)|Lazaro Cardénas]] in [[Michoacán]] per l'importazione di cocaina dal Perù e dalla Colombia e di [[efedrina]] dalla Cina necessaria alla produzione di metanfetamine.<ref name=":28">{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-02-28/catturato-leader-templari-messicani-cartello-droga-che-trafficava-anche-la-cina-093949.shtml?uuid=ABEja91C|titolo=Catturato il leader dei Templari messicani, il cartello della droga che trafficava anche con la Cina|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=6 luglio 2020}}</ref> Nel 2009 la Familia ha subito una grande operazione antidroga chiamata 'Progetto Coronado' dove 1 186 membri del Cartello vennero arrestati, 33 milioni di dollari vennero sequestrati insieme a 2 tonnellate di cocaina, 1 240 chili di [[metanfetamina]], 13 chili di eroina e 7 430 chili di marijuana dando un durissimo colpo al cartello.<ref name=":5" /> Nel 2011 poi ci fu l'operazione 'Progetto Delirium' dove vennero sequestrati grandi quantità di eroina, cocaina e metanfetamina e venne arrestato il leader del cartello, José de Jésus Mendez Vargas.<ref>{{Cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/news/article-2006775/La-Familia-boss-Jose-Jesus-Mendez-Vargas-The-Monkey-arrested.html|titolo=Crime boss 'The Monkey' who leads religious Mexican drug cartel is arrested (despite Christian beliefs, gang's speciality is chopping off heads of rivals)|autore=Daily|sito=Mail Online|data=22 giugno 2011|accesso=6 luglio 2020}}</ref>
*Nel 2011 lo spietato narcotrafficante [[Nemesio Oseguera Cervantes|Nemesio Rubén Oseguera Cervantes]] detto 'El Mencho', il quale lavorava per uno dei rami del Cartello di Sinaloa nello [[Jalisco|Stato di Jalisco]] (il ''Cartello del Millennio'')<ref name=":50" />, ha fondato il [[Cartello di Jalisco Nuova Generazione|Cartello di Jalisco Nueva Generación]] (CJNG),<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2020/03/15/news/narcos_mencho_messico-251343543/|titolo=El Mencho, re dei narcos che terrorizza il Messico e fa dimenticare il Chapo|sito=la Repubblica|data=15 marzo 2020|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref> che si presentò pubblicando una serie di video in cui rivendicava le efferate uccisioni di membri del Cartello rivale dei [[Los Zetas]]: in pochi anni il CJNG ha condotto una guerra su più fronti, sconfiggendo i [[Caballeros Templarios]] nel sud del [[Michoacán]] mentre nella zona a nord di [[Guadalajara (Messico)|Guadalajara]] hanno costretto gli Zetas alla fuga.<ref name=":50" /> Nel marzo 2020 la DEA ha portato a termine l'operazione antidroga chiamata "Progetto Phyton" dove quasi 700 membri del CJNG vennero arrestati e 22 milioni di dollari sequestrati insieme a 20 tonnellate tra cocaina e metanfetamine.<ref>{{Cita web|url=https://www.dea.gov/press-releases/2020/03/11/dea-led-operation-nets-more-600-arrests-targeting-cartel-de-jalisco-nueva|titolo=DEA-led operation nets more than 600 arrests targeting Cártel de Jalisco Nueva Generación|lingua=en|accesso=26 agosto 2020}}</ref> Nell'agosto 2023 un gruppo criminale ecuadoriano affiliato al CJNG rivendicò l'omicidio di [[Fernando Villavicencio]], uno dei candidati alle elezioni presidenziali in [[Ecuador]], nazione da alcuni anni utilizzata come base per i traffici dei narcos messicani<ref name=":84">{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/mondo/2023/08/10/villavicencio-ucciso-ecuador-candidato-presidenziali|titolo=Ecuador, ucciso candidato Fernando Villavicencio. Los Lobos rivendica|autore=Sky TG24|sito=tg24.sky.it|data=10 agosto 2023|lingua=it|accesso=24 dicembre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/23_agosto_10/ecuador-ucciso-termine-un-comizio-candidato-presidenziali-villavicencio-ef1fe1d8-3728-11ee-9948-9111a8f29e75.shtml|titolo=Ecuador, ucciso il candidato presidente Villavicencio: dichiarato lo stato di emergenza|autore=Marta Serafini|sito=Corriere della Sera|data=8 ottobre 2023|lingua=it|accesso=24 dicembre 2023}}</ref>.
====Il predominio della 'Ndrangheta====
[[File:Mondo ndrangheta.png|thumb|upright=1.4|La presenza della [['Ndrangheta]] nel mondo: in grigio scuro le nazioni con la presenza accertata di [[Locale ('ndrangheta)|Locali 'ndranghetisti]], in grigio chiaro le nazioni dove i mafiosi calabresi sono presenti per commettere atti illeciti, come il narcotraffico o il riciclaggio.]]
Negli anni '90, la 'Ndrangheta stabilì contatti con il [[Cartello di Medellín]] attraverso il broker [[Roberto Pannunzi]], ex dipendente dell'[[Alitalia]] legato alla [['Ndrina Commisso|'ndrina Macrì-Commisso]] di [[Siderno]] (meglio nota come "[[Siderno group|Siderno Group]]"), il cui figlio aveva sposato la figlia di un boss del Cartello.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2013/07/06/news/colombia_arrestato_roberto_pannunzi_il_boss_della_ndrangheta-62481776/|titolo=Colombia, arrestato Roberto Pannunzi. L"Escobar" della 'ndrangheta è già in Italia|sito=La Repubblica|data=6 luglio 2013|accesso=9 luglio 2020}}</ref> Legami furono instaurati anche con il concorrente [[Cartello di Cali]], tanto che nel 1994 venne sequestrato un [[container]] carico di 5 497 kg di [[cocaina]] a [[Borgaro Torinese]] ([[Provincia di Torino|TO]]), destinato al clan siciliano dei [[Cuntrera-Caruana]] e alle 'ndrine calabresi dei [['Ndrina Mazzaferro|Mazzaferro]], dei [['Ndrina Morabito|Morabito]], dei [['Ndrina Barbaro|Barbaro]], dei [['Ndrina Pesce|Pesce]], dei [['Ndrina Cataldo|Cataldo]] e degli [['Ndrina Ierinò|Ierinò]]: si trattò del più ingente sequestro di [[cocaina]] avvenuto in [[Europa]] in quel periodo.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/03/23/coca-colombiani-ndrangheta.html|titolo=COCA, COLOMBIANI & ' NDRANGHETA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=9 luglio 2020}}</ref>
Successivamente alla disgregazione dei grandi Cartelli in organizzazioni più piccole alla fine degli anni '90, la 'Ndrangheta continuò una relazione stabile con i colombiani e molti [['ndrangheta|'ndranghetisti]] vivono in loco per mantenere forti rapporti e prezzi di favore con i narcos [[colombia]]ni e le [[Autodefensas Unidas de Colombia|AUC]] di [[Salvatore Mancuso Gómez]].<ref name=":6" /><ref>{{Cita |Forgione, 2008|p. 281}}.</ref>
Grazie a questa stretta collaborazione, la [['Ndrangheta]] dal 2000 in poi è riuscita a ottenere il monopolio della cocaina in [[Europa]] raggiungendo cifre da capogiro: infatti, secondo stime ufficiali, a partire dal 2003 la domanda di cocaina in Europa è aumentata vertiginosamente, tanto che nel 2010 il 40% della produzione mondiale era destinata ai mercati europei.<ref name=":19">{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/il-traffico-internazionale-di-droga-la-cocaina_(Atlante-Geopolitico)|titolo=Il traffico internazionale di droga: la cocaina in "Atlante Geopolitico"|accesso=10 luglio 2020}}</ref> Numerose volte la 'Ndrangheta fa da garante con i colombiani per i clan [[sicilia]]ni di [[Cosa Nostra]] e [[Camorra|camorristici]] in caso di mancati pagamenti per le partite di cocaina e addirittura conviene alle altre mafie [[italia]]ne comprare la cocaina direttamente in [[Italia]] dai [[Calabria|calabresi]].<ref>{{Cita libro|nome=Antonio|cognome=Nicaso|nome2=Nicola|cognome2=Gratteri|titolo=Oro bianco|url=https://books.google.it/books?id=mhvGBwAAQBAJ&pg=PT41&dq=miceli+pannunzi&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiLqcO8zMDqAhWPxosKHQhSBakQ6AEINzAC#v=onepage&q=miceli%20pannunzi&f=false|accesso=9 luglio 2020|data=7 aprile 2015|editore=Mondadori|ISBN=978-88-520-6354-1}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/11/15/broker-della-mafia-adesso-investono-nella-droga-dal-sud-americaPalermo05.html|titolo=Broker della mafia adesso investono nella droga dal Sud America - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=29 agosto 2020}}</ref>
La cocaina una volta veniva fatta spedire su navi direttamente dalla [[Colombia]] al [[porto di Gioia Tauro]], oppure tramite corrieri per via aerea.
Al giorno d'oggi essendosi intensificati i controlli si preferisce trasportarla prima nei paesi limitrofi come l'[[Argentina]] o il [[Venezuela]] e poi spedirla in [[Italia]] o addirittura farla passare dall'[[Africa]] occidentale ([[Guinea-Bissau]], [[Nigeria]], [[Ghana]], [[Costa d'Avorio]]) dalla quale ci sono meno controlli.<ref name=":7" /><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/14/ndrangheta-dallafrica-al-belgio-il-business-europeo-della-cocaina-e-controllato-da-un-paesino-della-calabria/3974436/|titolo='Ndrangheta, dall'Africa al Belgio il business europeo della cocaina è controllato da un paesino della Calabria|sito=Il Fatto Quotidiano|data=14 novembre 2017|accesso=29 luglio 2020}}</ref>
Nel 2008 il [[Raggruppamento operativo speciale|ROS]] dei Carabinieri, in accordo con la DEA americana, portò a termine l'operazione antidroga "Solare", in cui veniva accertato che la 'ndrina calabrese dei [['Ndrina Aquino|Coluccio-Aquino]], grazie alle proprie ramificazioni negli Stati Uniti, riusciva a rifornirsi di cocaina dai [[Cartello messicano|Cartelli messicani]], in primis dal [[Cartello del Golfo]] e dai [[Los Zetas]];<ref name=":54">{{Cita web|url=https://www.ansa.it/legalita/visualizza_fdg.html_785988141.html|titolo=PORTALE LEGALITA' ANSA - 'NDRANGHETA: NARCOTRAFFICO, 40 GLI ARRESTI IN ITALIA ED ESTERO|accesso=29 agosto 2020}}</ref> nel 2011 l'operazione "Crimine 3" portava alla luce un "consorzio" di 'ndrine (gli [['Ndrina Aquino|Aquino-Coluccio]], gli [['Ndrina Ierinò|Ierinò]], i [['Ndrina Commisso|Commisso]] della [[Costa jonica|ionica reggina]] e i [['Ndrina Pesce|Pesce]] di [[Rosarno]]) che, attraverso il loro broker Vincenzo Roccisano (originario di [[Gioiosa Ionica|Gioiosa Jonica]] ma residente negli Stati Uniti), acquistavano cocaina dai Los Zetas.<ref name=":54" /> Inoltre, sempre negli anni 2000, la 'ndrangheta ha trovato come referente il più potente e sanguinario gruppo criminale brasiliano, il [[Primeiro Comando da Capital|Primeiro comando da Capital]] (PCC), che si rifornisce di cocaina direttamente in Perù e Bolivia e la spedisce in Europa dal porto di [[Santos]], in [[Brasile]], dove viene occultata nei container con destinazione finale nei porti di [[Anversa]] e di [[Rotterdam]] o [[Porto di Gioia Tauro|di Gioia Tauro]], passando a volte dagli scali dell'Africa occidentale:<ref name=":18">{{Cita web|url=https://calabria.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2020/04/27/fiumi-di-droga-da-gioia-tauro-i-rapporti-tra-le-ndrine-calabresi-e-i-brasiliani-a3591c1c-c49f-4b97-8cbe-bdaa672828a2/|titolo=Fiumi di droga da Gioia Tauro, i rapporti tra le 'ndrine calabresi e i brasiliani|sito=Gazzetta del Sud|accesso=19 luglio 2020}}</ref> negli anni 2010 il [[porto di Santos]] è diventato il principale hub della cocaina destinata ai mercati europei.<ref name=":14" />
Il 26 aprile 2013 viene arrestato a [[Medellín]] il broker della cocaina [[Domenico Trimboli (1954)|Domenico Trimboli]], nato a [[Buenos Aires]] ma originario di [[Careri|Natile di Careri]], e latitante dal 2009, cui segue di qualche giorno l'arresto (avvenuto sempre nella città colombiana) di un altro importante broker, Santo Scipione detto "Papi", originario di [[San Luca (Italia)|San Luca]] e latitante dal 2006, entrambi responsabili dell'esportazione di tonnellate di cocaina verso Italia e Canada.<ref name=":55" /> All'udienza del tribunale di [[Alessandria]] nel 2014, Trimboli decide di diventare collaboratore di giustizia. Era in contatto con il narcotrafficante [[Roberto Pannunzi]], con le cosche della ionica [[Provincia di Reggio Calabria|reggina]], la [[Camorra]] e [[Cosa Nostra]] nonché con il narcotrafficante colombiano Nelson Ybara Ramirez, di cui ha sposato la figlia.<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2015/03/17/edizioni/alessandria/si-pentito-il-pi-grande-trafficante-di-cocaina-della-ndrangheta-parte-da-alessandria-la-confessione-del-boss-domenico-trimboli-RTAiUgHwzvIHTkwAKNwNNI/pagina.html|titolo= Parla il boss Trimboli: il più grande trafficante di cocaina della ’ndrangheta diventa “pentito”|pubblicazione=La Stampa|data = 19 marzo 2015 |accesso = 19 marzo 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/19/ndrangheta-si-pente-boss-domenico-trimboli-voglio-collaborare/1519772/|titolo= ‘Ndrangheta, si pente il boss Domenico Trimboli: “Voglio collaborare”|pubblicazione=il fatto quotidiano|data = 19 marzo 2015 |accesso = 19 marzo 2015}}</ref>
Il 5 dicembre 2018 si conclude l'operazione "''European 'ndrangheta connection"'' (ex ''Pollino'') condotta dalla [[Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo|Direzione Nazionale Antimafia]] insieme all'[[Eurojust]] e partita da forze dell'ordine [[Paesi Bassi|olandesi]] che ha portato all'arresto di un'organizzazione di 90 persone dedita al traffico internazionale di stupefacenti tra [[Belgio]], [[Paesi Bassi]], [[Germania]], [[Italia]], [[Colombia]] e [[Brasile]] e che colpisce alcuni esponenti delle 'ndine [['Ndrina Pelle|Pelle-Vottari]] e [['Ndrina Strangio|Nirta-Strangio]] di [[San Luca (Italia)|San Luca]], [['Ndrina Cua|Cua-Ietto]] di [[Careri|Natile di Careri]] e [['Ndrina Ursini|Ursini]] di [[Gioiosa Ionica|Gioiosa Jonica]], nonché esponenti della criminalità [[Turchia|turca]], accusati alcuni anche di intestazione fittizia e [[Associazione di tipo mafioso|associazione mafiosa]].<ref>{{cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/05/ndrangheta-allestero-maxi-operazione-tra-europa-e-sud-america-90-arresti/4813905/|titolo=‘Ndrangheta, maxi operazione tra Europa e Sud America: 90 arresti. Colpita la cosca Pelle-Vottari: cocaina e riciclaggio|pubblicazione=ilfattoquotidiano.it|data=5 dicembre 2018|accesso=6 dicembre 2018}}</ref> L'operazione ha anche portato al sequestro di diverse tonnellate di cocaina e alla scoperta di azioni di riciclaggio, di pagamenti in [[bitcoin]], e dell'uso di attività ristorative dei clan calabresi come supporto alla logistica del traffico: la cocaina arrivava nei porti olandesi e belgi dal [[Sudamerica]] o acquistata direttamente nei [[Paesi Bassi]] dai [[Mafia albanese|clan albanesi]] per poi essere venduta in Germania dalle 'ndrine.<ref name=":67" /><ref>{{Cita web|url=https://www.corrieredellacalabria.it/regione/reggio-calabria/item/184947-european-ndrangheta-connection-in-manette-il-nipote-del-boss-pelle/|titolo=“European ‘Ndrangheta Connection”, in manette il nipote del boss Pelle|sito=Corriere della Calabria|data=2 maggio 2019|accesso=9 luglio 2020|dataarchivio=11 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200711072255/https://www.corrieredellacalabria.it/regione/reggio-calabria/item/184947-european-ndrangheta-connection-in-manette-il-nipote-del-boss-pelle/|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":68" />
Il 9 luglio 2019 viene arrestato a [[Praia Grande (San Paolo)|Praia Grande]] ([[San Paolo del Brasile]]) il piemontese d'origini calabresi Nicola Assisi, il più grande broker di cocaina della 'Ndrangheta, insieme al figlio Patrick;<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/torino/2019/07/08/news/arrestato-nicola-assisi-finisce-a-san-paolo-la-latitanza-del-piu-grande-broker-di-cocaina-della-ndrangheta-1.36736297|titolo=Arrestato a SanPaolo Nicola Assisi, il più grande broker di cocaina della 'ndrangheta|sito=lastampa.it|data=8 luglio 2019|accesso=31 luglio 2020}}</ref> era nella lista dei [[Lista dei latitanti di massima pericolosità|cento latitanti più pericolosi]] ed era anche ricercato dalla DEA americana perché teneva i contatti con i narcos brasiliani del PCC, che gli consentivano di muovere ogni mese 200 kg di cocaina da Brasile, Perù e Venezuela fino al [[porto di Gioia Tauro]] per conto delle 'ndrine calabresi.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/08/nicola-assisi-catturato-il-maggior-broker-italiano-di-cocaina-dopo-anni-di-latitanza-tra-case-di-lusso-e-chili-di-banconote/5310403/|titolo=Nicola Assisi, catturato il maggior broker italiano di cocaina dopo anni di latitanza tra case di lusso e chili di banconote|sito=Il Fatto Quotidiano|data=8 luglio 2019|accesso=31 luglio 2020}}</ref>
==Traffico di droga per area geografica==
[[File:HeroinWorld.png|thumb|upright=1.4|I principali produttori mondiali di [[eroina]] (colorati in rosso)]]
A oggi i principali produttori di cocaina si trovano in [[Sud America]] ([[Colombia]], [[Perù]] e [[Bolivia]]) e di eroina nei Paesi della [[Mezzaluna d'oro]] ([[Iran]], [[Afghanistan]] e [[Pakistan]]), nei Paesi del [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]] ([[Birmania]], [[Thailandia]] e [[Laos]]), in [[Messico]] e in [[Colombia]]. Per quanto riguarda la [[cannabis]] essa viene coltivata in quasi tutti gli Stati del mondo ma bisogna distinguere la produzione delle [[Infiorescenza|infiorescenze]] della pianta ([[marijuana]]) da quella della resina ([[hashish]]): il principale produttore mondiale di marijuana è il [[Messico]], seguito da [[Albania]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Paraguay]] e [[Nigeria]] mentre di hashish sono il [[Marocco]], il [[Pakistan]] e il [[Libano]].<ref name=":23" /><ref name=":36">{{Cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/media/ContentItem-f38ad5bc-11a3-423d-91a6-f26938873e90.html|titolo=Cannabis, il Libano verso la legalizzazione? La valle della Bekaa, un tesoro in mano ai trafficanti|sito=Rainews|accesso=5 agosto 2020}}</ref> I maggiori produttori di droghe sintetiche ([[Amfetamina|amfetamine]], [[Metanfetamina|metanfetamine]], [[metaqualone]], [[ketamina]], [[LSD]] e [[MDMA]]) si concentrano in Asia ([[Cina]], [[India]], [[Siria]] e [[Birmania]]), America ([[Messico]]) ed Europa ([[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Repubblica Ceca]], [[Polonia]], [[Bulgaria]] e [[Paesi baltici|Paesi Baltici]])<ref name=":81">{{Cita web|url=https://antidroga.interno.gov.it/temi/informazioni-narcotraffico/traffico-delle-droghe-sintetiche/|titolo=Traffico delle droghe sintetiche – Antidroga|accesso=4 agosto 2020}}</ref>. I maggiori consumatori di queste sostanze stupefacenti sono i Paesi occidentali: [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[America Latina|America Latina e Caraibi]], [[Stati dell'Europa|Paesi europei]], [[Russia]] e [[Australia]], mentre sono aree di passaggio il [[Medio Oriente]] e l'[[Africa]]; i derivati della cannabis sono le droghe più consumate al mondo (ne fanno uso circa il 4% della popolazione mondiale):<ref name=":45">{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/il-traffico-internazionale-di-droga-cannabinoidi-e-droghe-sintetiche_(Atlante-Geopolitico)|titolo=Il traffico internazionale di droga: cannabinoidi e droghe sintetiche in "Atlante Geopolitico"|accesso=8 agosto 2020}}</ref> l'hashish è consumato prevalentemente nel [[Vecchio continente]] mentre nel [[Nuovo continente]] prevale la marijuana.<ref>{{Cita web|url=https://www.unodc.org/wdr2014/en/cannabis.html|titolo=Cannabis|accesso=7 agosto 2020}}</ref>
[[File:Drugroutemap.gif|thumb|left|upright=1.6|Mappa del traffico mondiale di [[cocaina]] ed [[eroina]]: i quadratini mostrano le aree di produzione mentre le linee rosse segnano le principali rotte dell'eroina; viceversa, le linee verdi quelle della cocaina.]]
Le principali rotte della cocaina e dell'eroina si trovano in queste aree: dai paesi produttori del Sud America, attraverso l'[[America centrale]] o il [[Messico]], verso gli Stati Uniti; per via navale o aerea direttamente verso gli aeroporti e porti europei, o di passaggio da [[Brasile]] e [[Venezuela]] e poi dall'[[Africa occidentale]] verso l'[[Europa meridionale]].
Dal Sud America, mediante l'[[Oceano Pacifico]], va verso l'Australia e il sud-est asiatico.<ref name=":19" />
L'esportazione di eroina parte dall'Afghanistan verso la [[Turchia]] e passa dall'[[Europa orientale]] oppure dal [[Pakistan]] giunge nei porti dell'[[Africa orientale]] e risale il [[Continente Nero|continente nero]] per arrivare nell'Europa meridionale. Sempre dall'Afghanistan, attraversa le corrotte ex repubbliche sovietiche dell'[[Asia centrale]] per giungere in Russia. Dal [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]], l'eroina segue altri percorsi: arriva a [[Bangkok]], considerata lo snodo principale, e da lì parte verso Europa e Nord America; oppure va a nord attraverso la provincia cinese dello [[Yunnan]] e quella del [[Guangxi]], prosegue fino a [[Hong Kong]] per raggiungere l'Australia e gli Stati Uniti;<ref>{{Cita web|url=http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Supplemento.nsf/servnavige/26|titolo=GNOSIS - Rivista Italiana di Intelligence|sito=gnosis.aisi.gov.it|accesso=17 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201020203039/http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Supplemento.nsf/servnavige/26|urlmorto=sì}}</ref> attraversa l'[[Oceano Indiano]] e giunge negli Stati dell'[[Africa orientale]] con destinazione finale l'Europa.<ref name=":26" />
Le rotte della cannabis seguono in molti casi quelle delle altre droghe: dal [[Messico]], la marijuana va verso Stati Uniti e Canada mentre il [[Paraguay]] soddisfa tutta la domanda del continente sudamericano; dall'[[Albania]], attraverso il [[Mare Adriatico]], raggiunge l'[[Italia]] e poi gli altri Paesi europei.<ref name=":23" /> L'hashish invece che parte dal Marocco segue principalmente tre vie: attraverso lo [[Stretto di Gibilterra]] arriva in [[Spagna]] (che conta il maggior numero di sequestri di questa droga<ref name=":73" />) e da lì viene smistato sui mercati di consumo dell'Europa;<ref name=":23" /> attraverso [[Algeria]] e [[Tunisia]], raggiunge i porti della [[Cirenaica]] libica e sbarca sulle coste europee con scalo a [[Malta]]<ref name=":77">{{Cita web|url=https://gds.it/articoli/cronaca/2018/05/13/egiziani-libici-e-marocchini-chi-porta-la-droga-siciliana-attraverso-la-rotta-balcanica-7d39ea58-0dec-4448-96de-812fc272052c/|titolo=Egiziani, libici e marocchini: chi porta la "droga siciliana" attraverso la rotta balcanica|sito=Giornale di Sicilia|lingua=it|accesso=1º ottobre 2020}}</ref><ref name=":74">{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2018/06/07/news/narcotraffico_dal_marocco_alla_libia_sequestrata_una_nave_con_10_tonnellate_di_hashish-198014243/|titolo=Narcotraffico dal Marocco alla Libia, sequestrata una nave con 10 tonnellate di hashish|sito=la Repubblica|data=7 giugno 2018|lingua=it|accesso=1º ottobre 2020}}</ref><ref name=":75">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2018/10/10/news/daphne-208639677/|titolo=Omicidio Daphne Caruana Galizia: quel vascello dei trafficanti nella secca al largo di Valletta|sito=la Repubblica|data=10 ottobre 2018|lingua=it|accesso=6 ottobre 2020}}</ref> oppure segue la rotta desertica per l’[[Egitto]] per poi risalire fino alla [[Turchia]], dove via terra viene mandata in Europa lungo i [[Penisola balcanica|Balcani]].<ref name=":76">{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/10/droga-la-battaglia-navale-del-mediterraneo-ecco-le-rotte-dei-trafficanti-in-mare-barche-officina-e-lombra-delle-mafie/4550807/|titolo=Droga, la battaglia navale del Mediterraneo: ecco le rotte dei trafficanti. "In mare barche officina e l'ombra delle mafie"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=10 agosto 2018|lingua=it|accesso=1º ottobre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://antidroga.interno.gov.it/focus-esperti-nel-mondo/focus-dellesperto-per-la-sicurezza-in-marocco/|titolo=Esperto per la Sicurezza in Marocco – Antidroga|lingua=it|accesso=1º ottobre 2020|urlmorto=sì}}</ref> Dal [[Pakistan]] l'hashish segue le stesse rotte del traffico di eroina mentre dal [[Libano]] passa in [[Siria]] e [[Turchia]] e da lì viene venduto in tutto il mondo.<ref name=":37">{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/2013/11/26/hashish-libano_n_4343590.html|titolo=Tempi d'oro per l'hashish libanese (Reportage)|sito=L'HuffPost|data=26 novembre 2013|accesso=6 agosto 2020}}</ref>
===America Latina e Caraibi===
In [[America Latina]] si concentrano le maggiori organizzazioni criminali attive nella produzione su larga scala degli stupefacenti e nel narcotraffico internazionale.
====Colombia====
[[File:Colombia (orthographic projection).svg|thumb|[[Colombia]]]]
Attualmente la [[Colombia]] rimane uno dei Paesi in cui la droga (soprattutto [[cocaina]], [[eroina]] e [[marijuana]]) rappresenta un affare che produce una buona parte di tutta la ricchezza del Paese: le piantagioni di [[Erythroxylum coca|coca]], [[papavero da oppio]] e [[cannabis]] si estendono soprattutto nei dipartimenti del [[Dipartimento di Nariño|Nariño]], del [[Dipartimento di Putumayo|Putumayo]] e della [[Dipartimento di Valle del Cauca|Valle del Cauca]].<ref name=":44">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2018/02/07/news/colombia_con_la_coca_aumenta_la_violenza-188241104/|titolo=Colombia, altro che "Accordi di Pace": intere regioni sono ancora in balia dell'anarchia criminale|sito=la Repubblica|data=7 febbraio 2018|lingua=it|accesso=24 agosto 2020}}</ref> La fine dei grandi Cartelli che hanno dominato le scene del narcotraffico mondiale fino alla metà degli anni novanta non ha, infatti, diminuito la quantità di [[Erythroxylum coca|coca]] coltivata nel territorio colombiano e gli introiti da essa derivanti. Tale indice, oltre a mettere in guardia sulla stabilità dell'economia del Paese, rivela il fallimento del ''Plan Colombia'' messo in atto dagli Stati Uniti per contrastare le coltivazioni illecite di droghe. Al dominio dei grandi Cartelli si è andato sostituendo un mercato frammentato, con gerarchie non marcate e caratterizzato dalla moltitudine di gruppi dalle dimensioni molto ristrette che ha indotto le autorità di intelligence a definire il fenomeno con il termine di "miniaturizzazione dei cartelli". Tali gruppi vengono chiamati BACRIM (Bandas Criminales) e operano sempre in più stretta alleanza con i [[Cartello messicano|narcos messicani]] e con i [[conflitto armato colombiano|gruppi paramilitari colombiani]].<ref name=":62" />
Una delle caratteristiche che da sempre ha contraddistinto i trafficanti colombiani è la loro genialità nell'individuare efficienti sistemi di spedizione della cocaina, nuovi itinerari di esportazione e metodi di occultamento. Se per la spedizione di piccoli quantitativi, infatti, sono ottimi i corrieri umani e animali, per i grossi carichi i colombiani hanno fatto ricorso alla progettazione e alla realizzazione di sottomarini avvalendosi del ''know how'' messo a disposizione da alcuni ingegneri russi. I sommergibili partono dalle coste colombiane, spesso scortati da una flotta di pescherecci e, secondo quanto emerso dalle indagini, seguono le rotte comprese tra l'isola di Malopelo e le [[Galápagos|Galapagos]] verso nord-ovest per giungere al punto d'incontro con la nave dei Cartelli messicani pronti a ricevere il carico che provvederanno a smistare nelle varie destinazioni.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2019/11/25/news/spagna_intercettato_sottomarino_dei_narcos_con_3_tonnellate_di_cocaina-241894049/|titolo=Spagna, intercettato sottomarino dei narcos con tonnellate di cocaina|sito=la Repubblica|data=25 novembre 2019|accesso=2 agosto 2020}}</ref> Vi sono casi in cui il sottomarino è addirittura radiocomandato da una nave d'appoggio che segue a prudenziale distanza e che, nel momento opportuno, consegna ai narcos messicani l'hardware per il successivo controllo delle operazioni.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2010/12/03/la-vita-nei-sottomarini-dei-narcos/|titolo=La vita nei sottomarini dei narcos|sito=Il Post|data=3 dicembre 2010|accesso=2 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.agi.it/estero/sommergibile_cocaina-5475517/news/2019-05-12/|titolo=I sommergibili dei Narcos per trasportare la cocaina negli Usa|sito=Agi|accesso=2 agosto 2020}}</ref> Per i grossi carichi vengono anche utilizzati dei piccoli aerei fatti atterrare e decollare su piste clandestine disseminati sui territori. Oltre alla rotta Pacifica, molto battuta è anche la rotta che passa per i Caraibi occidentali ([[Giamaica]] e [[isole Cayman]]) e arriva in Messico dall'America Centrale. I Caraibi sono snodi fondamentali anche per la via della Florida e la costa est.
Fondamentale nel contesto colombiano è stato il ruolo giocato dalle [[Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo|FARC]] e delle altre formazioni guerrigliere di estrema sinistra, quali l'[[Esercito di Liberazione Nazionale (Colombia)|ELN]], ma anche di estrema destra, come le [[Autodefensas Unidas de Colombia]] (AUC), che hanno smobilitato nel 2006 e sono confluite nelle BACRIM.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2016/10/22/news/colombia_la_armada_sequestra_una_tonnellata_di_cocaina_era_nascosta_in_un_minisommergibile-150334234/|titolo=Colombia, la Armada sequestra una tonnellata di cocaina: era nascosta in un minisommergibile|sito=la Repubblica|data=22 ottobre 2016|lingua=it|accesso=30 agosto 2020}}</ref> All'inizio degli anni novanta le FARC si interessarono al business del narcotraffico attraverso la pretesa del pagamento di una tassa in cambio della protezione alle coltivazioni illecite e al trasporto della merce.<ref name=":20" /><ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/09/10/news/cocaina-e-guerriglia-le-nuove-farc-in-mano-ai-narcos-1.37432216|titolo=Cocaina e guerriglia, le nuove Farc in mano ai narcos|sito=lastampa.it|data=10 settembre 2019|accesso=2 agosto 2020}}</ref> Successivamente, la protezione si estese anche ai laboratori e soprattutto alle piste clandestine di atterraggio e decollo dei piccoli velivoli che, imbottiti di sostanze stupefacenti, si alzavano in volo per raggiungere i mercati di destinazione.<ref name=":21" /> Negli ultimi anni la guerriglia ha deciso di rompere con la linea pregressa scegliendo di gestire direttamente le coltivazioni di coca e di [[Papaver somniferum|papavero da oppio]] e di produrre in proprio la droga, che viene ceduta ai messicani in cambio di partite di armi necessarie alla guerriglia;<ref>{{Cita web|url=https://www.elespectador.com/noticias/judicial/del-llano-a-sinaloa-la-sofisticada-ruta-del-disidente-de-las-farc-ivan-mordisco/|titolo=ELESPECTADOR.COM|autore=El Espectador|sito=ELESPECTADOR.COM|lingua=es|accesso=2 agosto 2020}}</ref> in particolare, i guerriglieri si sono insediati al confine con l'[[Ecuador]] e con il [[Venezuela]] occupando anche vaste porzioni di territorio ecuadoregno e venezuelano, in zone di difficilissimo accesso, dove hanno realizzato propri punti di raffinazione della droga e di deposito.<ref name=":42">{{Cita web|url=https://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2019/05/stiamo-perdendo-la-guerra-alla-coca/|titolo=Stiamo perdendo la guerra alla coca|sito=IL Magazine|data=9 maggio 2019|accesso=2 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201126065524/https://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2019/05/stiamo-perdendo-la-guerra-alla-coca/|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":43" />
Nonostante gli accordi di pace tra le FARC e il governo colombiano del 2016, la produzione di coca nel Paese è aumentata del 52%, passando da 96.000 a 146 000 ettari, sempre più controllata da BACRIM al soldo del [[Cartello di Sinaloa|Cartello messicano di Sinaloa]].<ref name=":44" /><ref name=":42" />
====Perù====
[[File:Peru (orthographic projection).svg|thumb|[[Perù]]]]
Per alcuni decenni il [[Perù]] e la [[Colombia]] si sono contese il primato mondiale della produzione di [[Erythroxylum coca|piante di coca]]. La produzione della coca peruviana si è sempre concentrata nella Valle dell'Alto [[Huallaga (fiume)|Huellaga]] e nella valle dei [[Apurímac (fiume)|fiumi Apurimac]] ed Ene, al confine con la [[Bolivia]], dove negli anni '80-'90 la pasta di coca veniva venduta ai [[Cartello di Medellín|Cartelli di Medellin]] e [[Cartello di Cali|Cali]] da criminali locali alle loro dipendenze, primo fra tutti Demetrio Chávez Peñaherrera, meglio noto come "''El Vaticano''", che dichiarò di avere pagato 50.000 dollari al mese a [[Vladimiro Montesinos]], ex consigliere sulla sicurezza del Presidente peruviano [[Alberto Fujimori]], per proteggere i suoi traffici.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/1149645.stm|titolo=Drugs lord claims Montesinos link|data=2 febbraio 2001|accesso=24 luglio 2020}}</ref>
Negli anni '90 la produzione di coca passò nelle mani del gruppo terroristico [[Sendero Luminoso]], che tassava i ''[[cocalero]]s'' dell'Alto Huellaga e proteggeva i trafficanti locali per finanziare la guerriglia.<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/internazionale/2019/11/11/news/peru-potrebbe-essere-il-cacao-la-via-d-uscita-dalla-produzione-di-cocaina-1.340734|titolo=Perù, potrebbe essere il cacao la via d'uscita dalla produzione di cocaina|sito=l'Espresso|data=11 novembre 2019|accesso=24 luglio 2020}}</ref> Anche se quasi tutta la cocaina che viene consumata negli Stati Uniti proviene dalla Colombia, i piccoli clan familiari peruviani (le cosiddette "''firmas''") hanno installato laboratori per produrre in proprio cocaina, che finisce negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Brasile]] ed [[Europa]] attraverso accordi con il [[Cartello di Sinaloa]], la [['ndrangheta|'Ndrangheta]] e il [[Primeiro Comando da Capital]]: si stima che ormai il 60% della cocaina consumata oggi in Europa proviene dal Perù attraverso i porti brasiliani<ref name=":14" /><ref name=":15">{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/07/22/news/crisi-e-cocaina-quegli-italiani-detenuti-in-peru-1.174108|titolo=Crisi e cocaina, quegli italiani detenuti in Perù|sito=L'Espresso|data=20 agosto 2014|accesso=24 luglio 2020}}</ref> mentre il Brasile è diventato il secondo consumatore mondiale di cocaina.<ref name=":16">{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/esteri/brasile-diventa-pi-ricco-ed-boom-crack-e-coca-850832.html|titolo=Il Brasile diventa più ricco ed è boom di crack e coca|autore=Riccardo Cascioli|sito=ilGiornale.it|data=29 ottobre 2012|accesso=24 luglio 2020}}</ref>
====Bolivia====
{{vedi anche|Cocalero}}
[[File:Bolivia (orthographic projection).svg|thumb|[[Bolivia]]]]
Oggi la [[Bolivia]] si attesta come terza produttrice mondiale di cocaina (dopo [[Colombia]] e [[Perù]]), che si coltiva soprattutto nelle regioni del [[Provincia di Chapare|Chapare]] ([[dipartimento di Cochabamba]]) e [[Via degli Yungas|Yungas]] ([[Dipartimento di La Paz (Bolivia)|dipartimento di La Paz]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/rubrica/morales-e-la-coca-della-discordia|titolo=Morales e la coca della discordia|autore=Maurizio Stefanini|sito=Limes|data=14 febbraio 2011|accesso=21 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/fatti/drogarl/bolivia/bolivia.html|titolo=la Repubblica/fatti: Bolivia/Il narcotraffico passa per il campesino|accesso=21 agosto 2020}}</ref> Tuttavia, nella metà degli anni '70, la Bolivia ne era il primo produttore al mondo, con 110 000 ettari coltivati a [[Erythroxylum coca|piante di coca]] e una produzione annua di 75 000 tonnellate di pasta di coca:<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/05/27/quando-il-golpe-sa-di-coca.html|titolo=QUANDO IL 'GOLPE' SA DI COCA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=21 agosto 2020}}</ref> il principale narcotrafficante boliviano dell'epoca era Roberto Suárez Gómez (conosciuto come il "''re della cocaina''"), ricco proprietario terriero che inviava quasi due tonnellate di pasta di coca al giorno dai suoi laboratori nella giungla boliviana ai soci colombiani del [[Cartello di Medellín]];<ref>{{Cita libro|nome=Ayda|cognome=Levy|titolo=Il Re della Cocaina. La mia vita con Roberto Suárez Gómez e la nascita del primo narco-stato|url=https://books.google.it/books?id=f6zDNAEACAAJ&dq=roberto+su%C3%A1rez+g%C3%B3mez+socio&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiz-4SLyazrAhXwoosKHWMuAGkQ6AEwAHoECAMQAQ|accesso=21 agosto 2020|data=2012|editore=Mondadori|lingua=it|ISBN=978-88-04-62685-5}}</ref> Suárez Gomez disponeva anche di una milizia paramilitare composta da 1500 uomini addestrati da ex ufficiali nazisti e nel 1980 fu tra i finanziatori del [[golpe]] militare del generale [[Luis García Meza Tejada]], che trasformò la Bolivia in un vero e proprio "''narco-stato''".<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/05/27/inutile-caccia-al-boss-dei-boss.html|titolo=L' INUTILE CACCIA AL BOSS DEI BOSS - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=21 agosto 2020}}</ref><ref name=":40">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/23/il-re-della-coca-finisce-in-manette.html|titolo=IL 'RE DELLA COCA' FINISCE IN MANETTE - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=21 agosto 2020}}</ref>
L'arresto di Roberto Suárez Gómez (1988)<ref name=":40" /> e del nipote Jorge Roca Suarez (avvenuto invece nel 1990),<ref>{{Cita news|lingua=en|cognome=Ap|url=https://www.nytimes.com/1990/12/16/us/bolivian-couple-seized-on-us-drug-charge.html|titolo=Bolivian Couple Seized on U.S. Drug Charge|pubblicazione=The New York Times|data=16 dicembre 1990|accesso=21 agosto 2020}}</ref> nonché la fine dei loro alleati [[Cartello di Medellín|di Medellìn]], furono frutto della "[[guerra alla droga]]" lanciata dagli Stati Uniti contro il traffico di cocaina: nel 1988 gli USA infatti indussero il governo boliviano a varare la legge n. 1008, con la quale si stabilì di limitare la produzione di coca ad alcune zone del Paese definendo i luoghi dove sarebbe stata coltivata per usi illegali.<ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/bolivia-evo-morales-evismo-elezioni/115853|titolo=Il golpe è cronaca, tutto il resto è storia: ascesa e declino della Bolivia di Evo Morales|autore=Federico Larsen|sito=Limes|data=19 dicembre 2019|accesso=21 agosto 2020}}</ref> In risposta ai tentativi di eradicare la coltivazione della coca, i [[Cocalero|''cocaleros'']] del [[Provincia di Chapare|Chapare]] si unirono in organizzazioni sindacali, che in breve tempo diventarono molto potenti e guadagnarono un vasto consenso nella società boliviana al punto che il loro leader, [[Evo Morales]], divenne [[presidente della Bolivia]] nel 2005:<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/esteri/bolivia/bolivia/bolivia.html?ref=search|titolo=Repubblica.it » esteri » Bolivia, eletto Evo Morales primo indio diventa presidente|accesso=21 agosto 2020}}</ref> uno dei primi atti del governo di Morales furono le espulsioni dal Paese dell’ambasciatore statunitense e di alcuni membri della [[Drug Enforcement Administration|DEA]] con l’accusa di cospirazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/bolivia_res-9f3c4df5-171c-11e4-a818-00271042e8d9_(Atlante-Geopolitico)|titolo=Bolivia in "Atlante Geopolitico"|accesso=21 agosto 2020}}</ref>
A partire dagli anni '90 in Bolivia si è registrata la presenza di importanti organizzazioni criminali ([[Cartello di Sinaloa]],<ref>{{Cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/news/article-7724423/Bolivian-government-says-former-President-Evo-Morales-gave-parliament-access-El-Chapos-son.html|titolo=Evo Morales provided congress access to El Chapo's son|autore=Adry Torres|sito=Mail Online|data=25 novembre 2019|accesso=24 agosto 2020}}</ref> [[Primeiro Comando da Capital]], [['ndrangheta|'Ndrangheta]]<ref name=":18" /> e [[Cosa nostra|Cosa Nostra]]<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/07/04/news/bolivia_arrestato_narcotrafficante_siciliano-230287915/|titolo=Bolivia, arrestato narcotrafficante siciliano. Paolo Lumia si fingeva venezuelano|sito=la Repubblica|data=4 luglio 2019|lingua=it|accesso=24 agosto 2020}}</ref>) interessate ad acquistare carichi di cocaina:<ref name=":7" /> infatti i narcos boliviani producono il 60% della cocaina consumata in [[Brasile]]<ref name=":16" /> mentre il resto del prodotto viene esportato prevalentemente in [[Europa]].<ref name=":41" /><ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/22/bolivia-brasile-stati-uniti-nuovo-daccordo-sulla-lotta-narcotraffico-cocaina/185732/|titolo=Bolivia, Brasile e Stati Uniti di nuovo d'accordo sulla lotta al narcotraffico di cocaina|sito=Il Fatto Quotidiano|data=22 gennaio 2012|accesso=21 agosto 2020}}</ref>
==== Messico ====
[[File:Mexico (orthographic projection).svg|thumb|[[Messico]]]]
Il [[Messico]] è il primo produttore di [[eroina]], [[marijuana]] e [[Metanfetamina|metanfetamine]] destinate al mercato statunitense e l'esportatore del 90% della [[cocaina]] consumata negli USA.<ref name=":59" /> Il trasporto di queste sostanze stupefacenti attraverso la frontiera americana avviene mediante tunnel sotterranei, corrieri assoldati tra gli emigrati clandestini, navi, camion o aerei privati.<ref name=":56" /><ref name=":65">{{Cita web|url=https://m.famigliacristiana.it/articolo/messico-la-frontiera-dell-inferno.htm|titolo=Messico, traffici di droga e di persone: la frontiera dell'Inferno|sito=Famiglia Cristiana|accesso=5 settembre 2020}}</ref>
Tra gli anni '90 e gli anni 2000 il [[Cartello di Sinaloa]] è stato rivale con altri due cartelli storici, il [[Cartello di Tijuana]]<ref name=":63">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/1867842.stm|titolo=Analysis: Mexico's drug wars continue|data=12 marzo 2002|accesso=2 settembre 2020}}</ref> e il [[Cartello del Golfo]],<ref name=":64">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/4144686.stm|titolo=Gang wars plague Mexican drugs hub|data=14 agosto 2005|accesso=2 settembre 2020}}</ref> ma ha iniziato un conflitto anche contro gli ex alleati del [[Cartello di Juárez|Cartello di Juàrez]] per il controllo della frontiera a [[Ciudad Juárez]],<ref>{{Cita web|url=https://www.cnn.com/2013/09/02/world/americas/mexico-drug-war-fast-facts/index.html|titolo=Mexico Drug War Fast Facts|autore=CNN Editorial Research|sito=CNN|accesso=2 settembre 2020}}</ref> che è diventata una città temuta per il suo alto tasso di omicidi (se ne stimano oltre 12 000 dal 2007):<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/16_febbraio_17/ciudad-juarez-citta-male-anni-delle-piu-violente-mondo-79b7b43e-d5b5-11e5-ae84-61e435fe0392.shtml|titolo=Ciudad Juarez, la città del Male. Per anni una delle più violente al mondo|sito=Corriere della Sera|data=18 febbraio 2016|accesso=6 luglio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53563girata.asp|titolo=Inferno Ciudad Juárez, dieci morti al giorno e neanche una guerra - LASTAMPA.it|accesso=6 luglio 2020|dataarchivio=6 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200706145445/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53563girata.asp|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Stephen|cognome=Holden|url=https://www.nytimes.com/2012/04/20/movies/murder-capital-of-the-world-a-look-at-ciudad-juarez.html|titolo=Drug War on Doorsteps All Over Ciudad Juárez|pubblicazione=The New York Times|data=19 aprile 2012|accesso=6 luglio 2020}}</ref> infatti, le faide tra narcos e la guerra aperta dal [[Felipe Calderón|Governo Calderón]] contro i Cartelli, che hanno causato in tutto il Paese più di 7 000 omicidi all'anno e quasi 60 000 persone sparite nel nulla tra il 2006 e il 2019,<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/login|titolo=il manifesto|sito=il manifesto|accesso=2 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200115040636/https://ilmanifesto.it/login|urlmorto=sì}}</ref> hanno coinvolto anche numerosi civili, rimasti uccisi negli scontri poiché i Cartelli si servivano di armi pesanti quali [[Mitragliatrice|mitragliatrici]], esplosivi e [[bazooka]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2010/09/16/news/la-guerra-dei-narcos-guasta-1.37000988|titolo=La guerra dei narcos guasta|sito=lastampa.it|data=16 settembre 2010|lingua=it|accesso=29 agosto 2020}}</ref><ref name=":60">{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/marco_messico_bomba_201007171026592700000|titolo=I CARTELLI DELLA DROGA . Messico, la guerra dei narcos fa mille morti al mese|data=17 luglio 2010|lingua=it|accesso=30 agosto 2020}}</ref> L'escalation dei conflitti ha indotto i Cartelli ad arruolare squadre di mercenari paramilitari alle loro dipendenze (il [[Cartello del Golfo]] ha assoldato i [[Los Zetas]]<ref name=":57" /> mentre quello di Juàrez ha costituito ''La Linea'', formata da ex poliziotti<ref name=":60" />).
[[File:YeGon millions.jpg|miniatura|Confisca di 207 milioni di dollari in diverse valute in [[Messico]] nel 2007]]
In questi anni avvenne l'irreversibile declino del [[Cartello di Tijuana]] (decimato dagli arresti e dalla guerra contro Sinaloa)<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2014/06/24/news/boss_della_droga_di_tijuana_arrestato_mentre_vedeva_messico-croazia-89937659/|titolo=Boss della droga di Tijuana arrestato mentre vedeva Messico-Croazia|sito=la Repubblica|data=24 giugno 2014|lingua=it|accesso=30 agosto 2020}}</ref> e la frammentazione degli altri Cartelli in organizzazioni più piccole (come avvenne per esempio con i [[Cartello di Beltrán Leyva|Beltrán Leyva]] che si staccarono dal Cartello di Sinaloa e con i [[Caballeros Templarios]], nati dai resti della [[Familia Michoacana]]),<ref name=":50" /> che si tradussero in un nuovo aumento degli indici di violenza già alti nel Paese (33 000 omicidi nel 2018, cresciuti a 35 000 l'anno successivo, con una media di 95 assassinii al giorno<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2020/01/21/news/messico_violenza_senza_fine_quasi_35_mila_omicidi_nel_2019-246269512/|titolo=Messico, violenza senza fine: quasi 35 mila omicidi nel 2019|sito=la Repubblica|data=21 gennaio 2020|lingua=it|accesso=2 settembre 2020}}</ref>).
Nel frattempo la produzione di eroina nello [[Guerrero|Stato di Guerrero]] ha toccato il suo apice nel 2016 per poi subire un brusco tracollo tre anni dopo a causa del boom dell'abuso di oppiacei sintetici di fabbricazione cinese<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/14/narcotraffico-gli-oppioidi-sintetici-made-in-china-prendono-il-posto-delleroina-e-spingono-la-migrazione-da-messico-a-usa/5317459/|titolo=Narcotraffico, gli oppioidi sintetici made in China prendono il posto dell'eroina. E spingono la migrazione da Messico a Usa|sito=Il Fatto Quotidiano|data=14 luglio 2019|lingua=it|accesso=30 agosto 2020}}</ref> (soprattutto il [[fentanyl]] e i suoi derivati):<ref name=":61">{{Cita web|url=https://www.rollingstone.it/rolling-affairs/reportage/china-white-la-nuova-eroina-e-un-super-antidolorifico-sintetico/359706/|titolo=China White: la nuova eroina è un super-antidolorifico sintetico|sito=Rolling Stone Italia|data=4 aprile 2017|lingua=it|accesso=30 agosto 2020}}</ref> infatti i Cartelli messicani avevano avviato rapporti con le [[Triade (organizzazione criminale)|Triadi]] di [[Hong Kong]] e [[Taiwan]] per importare [[efedrina]] necessaria per la produzione di metanfetamine<ref name=":50" /><ref name=":58" /> e hanno iniziato ad acquistare anche grossi quantitativi di [[fentanyl]]; a oggi i narcos preferiscono importare direttamente le metanfetamine già sintetizzate in [[Cina]] ma hanno iniziato a produrre autonomamente fentanyl e derivati in laboratori clandestini, dove spesso vengono mescolati a eroina<ref name=":30" /> (la sostanza nata da tale miscuglio è nota in gergo come ''China White'', che nel 2017 ha determinato un forte aumento delle morti per [[overdose]] negli USA<ref name=":61" />).
==== Brasile ====
{{vedi anche|Criminalità in Brasile}}
[[File:Brazil (orthographic projection).svg|thumb|[[Brasile]]]]
Negli anni 2000 il [[Brasile]] è diventato il secondo consumatore mondiale di cocaina, dopo gli Stati Uniti, e primo al mondo per consumo di [[Crack (stupefacente)|crack]] (i cristalli di cocaina da fumare).<ref name=":16" /> Nel Paese sono presenti almeno una trentina di gruppi criminali che controllano le locali ''[[favela]]s'', ma il ''[[Primeiro Comando da Capital]]'' (PCC) di [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], il ''[[Comando Vermelho]]'' (CV) di [[Rio de Janeiro]] e la ''Familia do Norte'' (FdN) di [[Manaus]], sono le organizzazioni criminali più potenti e sanguinarie, nate nel violento contesto carcerario brasiliano.<ref name=":14" /><ref name=":17">{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/la-mafia-delle-carceri-adesso-punta-alleuropa|titolo=L'analisi. La «mafia delle carceri» adesso punta all'Europa|data=2 aprile 2017|accesso=30 luglio 2020}}</ref> In particolare il PCC conta circa 30 000 affiliati e la sua attività principale (oltre a omicidi, furti e sequestri di persona) è il traffico di cocaina: la materia prima è acquistata direttamente nei confinanti Perù e Bolivia e fatta transitare dal [[Paraguay]]<ref>{{Cita web|url=https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/01/21/paraguay-potere-dei-cartelli-brasiliani/|titolo=Paraguay: il potere dei cartelli brasiliani {{!}} Sicurezza internazionale {{!}} LUISS|sito=Sicurezza internazionale|data=21 gennaio 2020|accesso=1º agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220125050338/https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/01/21/paraguay-potere-dei-cartelli-brasiliani/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/08/17/news/storia-di-nicola-assisi-il-narcos-calabrese-che-riempie-l-italia-di-coca-1.280565|titolo=Storia di Nicola Assisi, il narcos calabrese che riempie l’Italia di coca|sito=l'Espresso|data=18 agosto 2016|accesso=1º agosto 2020}}</ref> da contrabbandieri affiliati al PCC (che gestiscono anche la fiorente produzione di marijuana paraguayana<ref name=":30" />) per giungere ai consumatori nelle metropoli di [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], [[Curitiba]] o [[Rio de Janeiro]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/fatti/drogarl/paraguay/paraguay.html|titolo=la Repubblica/fatti: Paraguay/La porta della coca è un ponte sul Parana'|accesso=1º agosto 2020}}</ref> mentre il resto dei carichi viene imbarcato soprattutto dal [[porto di Santos]], nello [[San Paolo (stato)|Stato di San Paolo]], e fanno scalo in [[Africa occidentale]] (soprattutto in alcuni Stati di lingua portoghese come [[Capo Verde]] e [[Guinea-Bissau|Guinea Bissau]]) per andare a rifornire il 60% del mercato europeo.<ref name=":14" /><ref name=":15" /> In quest'ottica il PCC ha stabilito importanti accordi con la 'Ndrangheta e infatti, a partire dal 2014, sono aumentati nel [[porto di Gioia Tauro]] i sequestri di cocaina proveniente da [[Santos]].<ref name=":18" /><ref name=":17" />
====Venezuela====
{{vedi anche|Cartello dei soli}}
[[File:Venezuela Orthographic Map.svg|thumb|[[Venezuela]]]]
Il [[Venezuela]] è stato etichettato come un narco-stato a causa dei rapporti tra alcuni funzionari del governo venezuelano con i cartelli della droga. Infatti nella regione di [[Catatumbo]], al confine tra Colombia e Venezuela, vi è un'alta concentrazione di piantagioni di coca gestite dai guerriglieri delle [[Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo|FARC]] grazie alla protezione accordata in passato dal governo di [[Hugo Chávez|Hugo Chavez]] e dalla [[Fuerza Armada Nacional Bolivariana]], che consentivano anche il transito dei carichi di cocaina attraverso il Paese, tanto che si arrivò a parlare di un vero e proprio "[[Cartello dei soli]]", dal nome dello stemma indossato sulle divise degli ufficiali venezuelani.<ref name=":43">{{Cita web|url=https://www.corriere.it/sette/esteri/19_settembre_26/colombia-tornano-paramilitari-piu-forti-prima-grazie-maduro-0feaab76-df8c-11e9-aa5f-fbca0c81b7c9.shtml|titolo=Colombia, tornano i paramilitari: più forti di prima grazie a Maduro|autore=Carlo Lodolini e Marta Serafini|sito=Corriere della Sera|data=26 settembre 2019|accesso=31 luglio 2020}}</ref>
Nel 2017 l'ex vice presidente venezuelano Tareck El Aissami è stato accusato dal governo statunitense di essere un narcotrafficante e favorire il Cartello messicano dei [[Los Zetas]];<ref>{{Cita web|url=https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2019/08/02/usa-indicano-ministro-dellindustria-venezuelano-10-latitanti-stranieri-piu-pericolosi/|titolo=USA indicano il ministro dell'industria venezuelano tra i 10 latitanti stranieri più pericolosi {{!}} Sicurezza internazionale {{!}} LUISS|sito=Sicurezza internazionale|data=2 agosto 2019|accesso=31 luglio 2020|urlmorto=sì}}</ref> anche i nipoti del presidente [[Nicolás Maduro|Nicolas Maduro]] furono accusati di finanziare traffici di cocaina.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/esteri/17_agosto_06/venezuela-business-coca-politici-parenti-ecco-rete-0728a9f8-7ae8-11e7-8803-6174d9288686.shtml|titolo=Venezuela, il business della coca tra politici e parenti: ecco la rete|autore=Rocco Cotroneo|sito=Corriere della Sera|data=8 giugno 2017|accesso=31 luglio 2020}}</ref> Per queste ragioni, nel novembre del 2017, l'ambasciatrice statunitense all'ONU, Nikki Haley, ha definito il Venezuela un "''narco-stato che minaccia la regione, l'emisfero e il mondo''".<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/notizia_3106317201702a.shtml|titolo=Venezuela, ambasciatrice Usa all'Onu: è minaccia a pace nel mondo|sito=Tgcom24|accesso=31 luglio 2020}}</ref>
====Ecuador====
{{vedi anche|Conflitto armato interno dell'Ecuador}}
[[File:Ecuador (orthographic projection).svg|thumb|[[Ecuador]]]]
La posizione strategica dell'[[Ecuador]], incastonata tra [[Colombia]] e [[Perù]], due dei maggiori produttori di cocaina al mondo, lo rende un importante punto di transito per le spedizioni di droga verso i mercati internazionali, in particolare l'[[Europa]].<ref name=":85">{{Cita web|lingua=en|url=https://www.bbc.com/news/articles/cn0w4e4e00jo|titolo=Tracking the world’s major cocaine route to Europe - and why it’s growing|sito=www.bbc.com|data=2025-04-09|accesso=2025-08-05}}</ref> Tutto ciò ha indotto diversi gruppi criminali stranieri, come le [[Cartello colombiano|BACRIM colombiane]], i [[Cartello messicano|cartelli messicani]] e la [[mafia albanese]], ad infiltrarsi nel tessuto socio-economico del Paese attraverso la [[corruzione]] e ad allearsi con le numerose [[Gang (organizzazione criminale)|gang]] locali (chiamate ''las pandillas'')<ref name=":85" />. Nel 2024, circa il 70% del traffico mondiale della cocaina passerebbe ormai dai porti dell'Ecuador<ref name=":86">{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Stefano Piazza|url=https://www.panorama.it/attualita/esteri/dritan-gjika-arrestato-ad-abu-dhabi-colpo-allimpero-della-mafia-albanese-in-ecuador|titolo=Dritan Gjika arrestato ad Abu Dhabi: colpo all'impero della mafia albanese in Ecuador|sito=Panorama|data=2025-05-27|accesso=2025-08-05}}</ref>. L'impennata del traffico di droga ha portato a sequestri record e a violenze senza precedenti, con un tasso di 45 morti ammazzati ogni 100.000 abitanti nel 2023, fra i più alti al mondo, che culminarono con l'omicidio del candidato presidenziale [[Fernando Villavicencio]].<ref name=":84" /><ref name=":86" /> Per questi motivi, nel 2024 il neo-presidente ecuadoriano [[Daniel Noboa]] ha dichiarato lo [[Stato di emergenza|stato d'emergenza]].<ref name=":85" /><ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://rsi.ch/s/2123966|titolo=L’Ecuador sotto assedio|sito=rsi|data=2024-04-19|accesso=2025-08-05}}</ref>
====Giamaica====
{{vedi anche|Shower Posse|Epidemia del crack|Scontri di Kingston}}
[[File:Jamaica (orthographic projection).svg|thumb|[[Giamaica]]]]
La [[Giamaica]] è un grande produttore di [[Marijuana|marjiuana]] (detta anche “''ganja''” in [[Creolo|dialetto creolo]] e resa famosa in tutto il mondo dalla [[Rastafarianesimo|cultura rastafariana]]) e, a partire dagli anni '80, è diventata anche una base di smistamento della cocaina colombiana verso il mercato statunitense:<ref name=":46">{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/caccia-ai-narcos-strage-in-giamaica_201005270747388030000|titolo=REPORTAGE. «Caccia ai narcos», è strage in Giamaica|data=27 maggio 2010|lingua=it|accesso=12 agosto 2020}}</ref> infatti, alla fine del decennio, le gang giamaicane (le cosiddette "''posse''"), soprattutto la potente e violenta [[Shower Posse]], controllavano il 40% del mercato americano del [[Crack (stupefacente)|crack]], grazie ai numerosi immigrati giamaicani presenti nelle città di [[New York]], [[Miami]], [[Houston]] e Toronto, e si resero protagonisti di centinaia di omicidi nelle "''guerre della cocaina''" tra il 1985 e il 1988<ref>{{Cita news|lingua=en|cognome=Ap|url=https://www.nytimes.com/1988/10/14/us/us-captures-120-in-gang-roundup.html|titolo=U.s. Captures 120 in Gang Roundup|pubblicazione=The New York Times|data=14 ottobre 1988|accesso=12 agosto 2020}}</ref> (si parlò infatti di una "[[Epidemia del crack|epidemia di crack]]" negli USA poiché nel 1991 si arrivarono a contare 400 000 consumatori nella sola New York<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/10/02/quegli-orfani-del-crack-new-york-disperata.html|titolo=QUEGLI ORFANI DEL CRACK A NEW YORK DISPERATA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=12 agosto 2020}}</ref>).
A oggi le "posse" criminali, oltre a gestire il flusso di cocaina dalla [[Colombia]] e le piantagioni locali di [[cannabis]], controllano vaste aree e quartieri di [[Kingston|Kingston Town]], [[Montego Bay]] e [[Spanish Town]], che sono teatro giornaliero di efferati omicidi, conflitti a fuoco, sequestri di persona e violenze sessuali.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/30/giamaica-gomorra-dei-caraibi/1534682/|titolo=Blog {{!}} Giamaica, Gomorra dei Caraibi|sito=Il Fatto Quotidiano|data=30 marzo 2015|accesso=12 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/05/26/ghetti-di-kingston-sono-inferno.html|titolo=I ghetti di Kingston sono l'inferno lì si vive come a Gomorra - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=12 agosto 2020}}</ref> Nel 2010 [[Kingston]] fu teatro di violenti scontri tra membri delle gang e polizia per impedire l'estradizione negli Stati Uniti del narcotrafficante ricercato [[Christopher Coke]], capo della [[Shower Posse]], che infine venne catturato dalle forze dell'ordine giamaicane.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2010/05/25/news/giamaica_dudus-4327184/|titolo=Kingston, 60 morti nella guerriglia caccia al boss dei narcos in fuga|sito=La Repubblica|data=25 maggio 2010|accesso=12 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2010/05/26/news/giamaica_reportage-4336503/|titolo=Sangue nell'ex isola felice prigioniera dei signori della droga|sito=La Repubblica|data=26 maggio 2010|accesso=12 agosto 2020}}</ref>
=== Africa ===
[[File:Africa (orthographic projection).svg|thumb|Il continente africano]]
Nei primi anni 2000 il continente africano è diventato un'area di passaggio degli stupefacenti che devono raggiungere i mercati di consumo dell'Occidente industrializzato:<ref name=":19" /> l'eroina prodotta nel [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]] e nella [[Mezzaluna d'oro]] segue sempre più spesso la rotta africana per raggiungere l'Europa e il Nordamerica;<ref name=":14" /> la cocaina in partenza da Colombia, Brasile e Venezuela fa scalo nei porti di [[Dakar]] ([[Senegal]]), [[Abidjan]] ([[Costa d'Avorio]]), [[Tema (Ghana)|Tema]] ([[Ghana]]), [[Lagos]] ([[Nigeria]]), [[Cotonou]] ([[Benin]]), [[Lomé|Lomè]] ([[Togo]]) e [[Douala]] ([[Camerun]]), ma anche nelle vicine [[Mauritania]], [[Mali]], [[Guinea-Bissau|Guinea Bissau]] e nel [[Gambia]], nei quali è forte la presenza di narcotrafficanti colombiani e brasiliani,<ref name=":14" /><ref name=":22">{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/cocaina-cambia-rotta-invadere-leuropa-1692091.html|titolo=La cocaina cambia rotta per invadere l'Europa|autore=Luigi Guelpa|sito=ilGiornale.it|data=10 maggio 2019|accesso=1º agosto 2020}}</ref><ref name=":39">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/14/news/migranti_e_droga_dalla_costa_d_avorio_alla_tunisia_e_poi_in_italia_una_nuova_rotta_e_una_nuova_tratta-248580281/|titolo=Migranti e droga, dalla Costa d'Avorio alla Tunisia e poi in Italia. Una nuova rotta e una nuova tratta|sito=la Repubblica|data=14 febbraio 2020|accesso=1º agosto 2020}}</ref> per poi valicare il [[Deserto del Sahara|Sahara]] e raggiungere le coste mediterranee e da lì l'Europa,<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/internazionale/2010/01/11/news/il-regno-della-coca-1.17844|titolo=Il regno della coca|sito=l'Espresso|data=11 gennaio 2010|accesso=1º agosto 2020}}</ref> intersecandosi molte volte con le rotte del [[traffico di migranti]].<ref name=":39" /><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/01_Gennaio/02/deserto5.shtml|titolo=Corriere della Sera - I nuovi schiavi tra Al Qaeda e pirati della droga|accesso=6 ottobre 2020}}</ref> Anche il [[Marocco]], pur rimanendo il primo produttore mondiale di [[cannabis]], è diventato un Paese utilizzato dai narcos per fare arrivare la cocaina proveniente dal Sudamerica in Europa attraverso piccoli aerei o navi da carico.<ref name=":21">{{Cita web|url=https://www.corriere.it/reportage/senza-categoria/2014/voli-della-droga-la-flotta-dei-narcos-in-italia/|titolo=Voli della droga, la flotta dei narcos in Italia {{!}} Corriere.it|accesso=1º agosto 2020}}</ref> A causa della caduta di [[Muʿammar Gheddafi]] nel 2011 e la conseguente [[Seconda guerra civile in Libia|guerra civile]] che è scoppiata, i carichi di stupefacenti hanno iniziato ad affluire pure dalla [[Libia]] e dall'[[Egitto]] sotto il controllo dei miliziani locali:<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/esteri/2015/04/28/news/milizie-spa-ecco-i-traffici-dei-nuovi-signori-della-guerra-libici-83344/|titolo=Milizie Spa. Ecco i traffici dei nuovi signori della guerra libici|lingua=it|accesso=7 ottobre 2020}}</ref> il porto libico di [[Tobruch]] è diventato un punto di partenza importante per l'[[hashish]] marocchino (ma anche per la [[cocaina]] proveniente dalle rotte del [[Sahel]]<ref name=":77" />) destinato ai mercati europei, dove giunge soprattutto mediante gommoni e piccole imbarcazioni.<ref name=":74" /><ref name=":75" /><ref name=":76" /> La produzione di [[marijuana]] è aumentata in [[Nigeria]] e [[Ghana]], che detengono il primato nell'intero continente,<ref name=":23">{{Cita web|url=https://antidroga.interno.gov.it/temi/informazioni-narcotraffico/traffico-dei-derivati-della-cannabis-2/|titolo=Traffico dei derivati della cannabis – Antidroga|accesso=1º agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unodc.org/wdr2013/en/cannabis.html|titolo=Cannabis|accesso=7 agosto 2020}}</ref> anche favorita dal consumo interno, che si affianca a quello sempre crescente di [[eroina]], [[Crack (stupefacente)|crack]], [[Amfetamina|amfetamine]] e [[Allucinogeno|allucinogeni]], come pure il traffico di [[metaqualone]] (meglio conosciuto come "''Cat''"), prodotto in laboratori clandestini sparsi ormai in tutto il [[Corno d'Africa]], dove il suo consumo è abbastanza diffuso.<ref name=":14" />
Nel continente nero il primato delle organizzazioni criminali spetta alla [[mafia nigeriana]], strutturata in [[Confraternite nigeriane|confraternite]] (''Cults''): controlla gran parte dei traffici illeciti attraverso le numerose comunità di immigrati nigeriani in [[Brasile]], [[Venezuela]] e [[Pakistan]], che le hanno consentito di rifornirsi direttamente dai produttori<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2019/05/06/news/le-cosche-venutedall-africa-nera-1.334314|titolo=La mafia nigeriana, storia delle cosche venute dall'Africa Nera|sito=l'Espresso|data=6 maggio 2019|accesso=1º agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nato.int/docu/review/2009/Organized_Crime/Transnational_Trafficking_West_Africa/IT/index.htm|titolo=Africa occidentale: punto nodale di traffici illegali?|accesso=24 agosto 2020}}</ref> e dispone di centinaia di corrieri (chiamati in gergo "muli"), che trasportano in corpo gli ovuli di cocaina o eroina con destinazione l'Europa o gli Stati Uniti,<ref name=":14" /><ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/caserta/napoli_arresti_oggi_mafia_nera_castel_volturno-5080577.html|titolo=Droga dall'Africa all'Italia, sgominata la gang della mafia nera: in cella i corrieri ovulatori|accesso=1º agosto 2020}}</ref> dove sono riusciti anche a imporsi nel commercio al dettaglio della droga in accordo con i gruppi criminali locali.<ref>{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/italia-mafia-nigeriana-oseghale|titolo=L'Italia in mano alla mafia nigeriana|sito=Panorama|data=18 febbraio 2019|accesso=1º agosto 2020}}</ref>
===Asia===
[[File:Asia (orthographic projection).svg|thumb|Il continente asiatico]]
I maggiori produttori mondiali di [[oppio]] (e quindi di [[eroina]]) si concentrano nel continente asiatico: nell'[[Asia Meridionale]], a cavallo tra [[Iran]], [[Afghanistan]] e [[Pakistan]] (la "[[Mezzaluna d'oro]]", che è anche il secondo produttore al mondo di [[hashish]]<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/article/us-afghanistan-cannabis-idUSTRE62U0IC20100331|titolo=Afghanistan now world's top cannabis source: U.N.|pubblicazione=Reuters|data=31 marzo 2010|accesso=12 agosto 2020}}</ref>), e nel [[Sud-est asiatico]], nella regione denominata "[[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]]", che comprende vasti territori lungo il confine meridionale della [[Cina]] in cui s'incontrano le frontiere tra [[Birmania]], [[Thailandia]] e [[Laos]]: queste zone sono uno "stato nello stato", ovvero la produzione di droga è controllata da tribù che non riconoscono il governo centrale del loro Paese e con tale commercio finanziano la loro lotta.<ref name=":53" /><ref>{{Cita web|url=https://www.iltascabile.com/societa/la-tenacia-dei-papaveri/|titolo=La tenacia dei papaveri|sito=il Tascabile|data=29 settembre 2016|accesso=13 agosto 2020}}</ref> Negli anni '90 il crollo dell'[[Unione Sovietica]] ha permesso l'apertura delle frontiere e la firma di nuovi accordi commerciali e doganali che hanno consentito all'eroina di conquistare nuovi mercati (per esempio la [[Russia]]<ref name=":27" />) e di alimentare la corruzione legata al narcotraffico dei nuovi Stati dell'[[Asia centrale]] nati dalle ceneri dell'URSS.<ref name=":26" /><ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/cartaceo/la-droga-ha-vinto|titolo=LA DROGA HA VINTO|autore=Rosario Aitala|sito=Limes|data=29 marzo 2010|accesso=12 agosto 2020}}</ref> Nello stesso periodo il [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]] ha perso il primato mondiale nella produzione di eroina a vantaggio dell'Afghanistan e ha convertito la produzione di oppio in quella sempre più redditizia di [[Metanfetamina|metanfetamine]]:<ref name=":25" /> numerosi laboratori clandestini di tale sostanza sono sorti nel nord della [[Birmania]] e alimentano un vasto mercato che comprende [[Thailandia]], [[Malaysia]], [[Bangladesh]] fino all’[[Australia]], dove le metanfetamine (soprannominate "''yaa-baa''" nella versione in pillole) sono diffuse negli strati più poveri della popolazione.<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/login|titolo=il manifesto|sito=il manifesto|accesso=12 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200115040636/https://ilmanifesto.it/login|urlmorto=sì}}</ref> Fiorente è anche la produzione di metanfetamine in [[Giappone]] (che risale addirittura alla fine del XIX secolo),<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/09/09/spietata-in-giappone-la-lotta-contro-la.html|titolo=SPIETATA IN GIAPPONE LA LOTTA CONTRO LA DROGA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=11 settembre 2020}}</ref> gestita dai clan della [[Yakuza]] che posseggono laboratori clandestini nella [[Corea|penisola coreana]]<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Mike|cognome=Ives|url=https://www.nytimes.com/2019/02/12/world/asia/north-korea-crystal-meth-methamphetamine-drugs-.html|titolo=Crystal Meth Is North Korea’s Trendiest Lunar New Year’s Gift|pubblicazione=The New York Times|data=12 febbraio 2019|accesso=11 settembre 2020}}</ref> e gestiscono anche lo smercio di questa droga nelle [[Hawaii|isole Hawaii]].<ref>{{Cita web|url=http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Rivista17.nsf/ServNavig/5|titolo=GNOSIS - Rivista Italiana di Intelligence|sito=gnosis.aisi.gov.it|accesso=11 settembre 2020|dataarchivio=2 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200202144727/http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Rivista17.nsf/ServNavig/5|urlmorto=sì}}</ref>
====Cina====
[[File:CHN orthographic.svg|thumb|[[Cina]]]]
La [[Cina]] è la principale fonte mondiale di [[Precursore chimico|precursori chimici]] (soprattutto [[efedrina]] e [[anidride acetica]]) necessari per la produzione di [[Metanfetamina|metanfetamine]] ed [[eroina]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/01/droghe-sintetiche-basta-un-click-la-nuova-inchiesta-di-sherlock-sul-fatto-quotidiano-di-domenica-2-febbraio/5692596/|titolo=Droghe sintetiche, basta un click. La nuova inchiesta di Sherlock sul Fatto Quotidiano a partire da domenica 2 febbraio|sito=Il Fatto Quotidiano|data=1º febbraio 2020|accesso=25 agosto 2020}}</ref> La disponibilità illimitata di queste sostanze chimiche e la diffusa corruzione delle industrie farmaceutiche cinesi facilitano la produzione di grandi quantità di metanfetamine (''chrystal-meth'', ''ice'', ''shaboo, bingdu''), che avviene soprattutto in laboratori clandestini sparsi nelle provincie meridionali di [[Sichuan]], [[Hubei]] e [[Guangdong]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/dalla_cina/2019/06/25/cina-sgominata-una-rete-di-narcotrafficanti-469-arresti_f32494d9-e7cc-412d-bdeb-db2fa2406f6f.html|titolo=Cina: sgominata una rete di narcotrafficanti, 469 arresti - Dalla Cina|sito=Agenzia ANSA|data=25 giugno 2019|lingua=it|accesso=14 agosto 2020}}</ref><ref name=":29">{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/25/metanfetamine-boom-produzione-consumo-in-cina-diventa-esportatrice/1455636/|titolo=Metanfetamine: in Cina è boom di produzione, consumo ed esportazione|sito=Il Fatto Quotidiano|data=25 febbraio 2015|accesso=14 agosto 2020}}</ref>, cui si aggiunge quella di [[ketamina]], [[MDMA]] e [[fentanyl]] (un potente oppiaceo sintetico):<ref name=":30">{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/fentanyl-droga-sintetica-business-narcos-trafficanti|titolo=Fentanyl, il nuovo business dei narcos|sito=Panorama|data=12 giugno 2019|lingua=it|accesso=14 agosto 2020}}</ref> si stima che negli anni 2010 le autorità cinesi hanno sequestrato circa 30 tonnellate di meth all'anno<ref>{{Cita web|url=https://www.unodc.org/southeastasiaandpacific/en/2020/05/regional-synthetic-drugs-report-launch/story.html|titolo=Report on East and Southeast Asia: continued growth in the supply of methamphetamine while synthetic opioids spread|accesso=14 agosto 2020}}</ref> e la ketamina è diventata la seconda droga più consumata a [[Hong Kong]] dopo l'eroina.<ref name=":31">{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/04/06/news/shaboo-e-ketamina-dalla-cina-con-furore-1.299108|titolo=Droghe, così Shaboo e Ketamina stanno invadendo l'Italia|sito=l'Espresso|data=7 aprile 2017|accesso=14 agosto 2020}}</ref> Infatti queste droghe sintetiche prodotte nel sud della Cina, oltre a soddisfare il vasto consumo interno, raggiungono spesso il porto di Hong Kong e da lì vanno a rifornire i vasti mercati illegali di [[Indonesia]], [[Australia]] e [[Nuova Zelanda]]<ref name=":29" /> oppure raggiungono il [[Messico]], grazie ad accordi con i locali Cartelli (soprattutto il [[Cartello di Sinaloa]] e i [[Caballeros Templarios]]) che poi le smerciano negli Stati Uniti,<ref name=":28" /><ref name=":30" /> o addirittura l'[[Europa]] attraverso le numerose comunità di immigrati cinesi.<ref name=":31" /> Le transazioni e i pagamenti avvengono spesso attraverso il [[darknet]] e le [[Applicazione mobile|app]] di [[messaggistica istantanea]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/strano-filo-che-connette-wuhan-crisi-usa-degli-oppioidi-2219343.html|titolo=Il fentanyl dei narcos, la connessione con Wuhan e il patto Biden-Xi: lo strano intrigo|sito=ilGiornale.it|data=19 novembre 2023|lingua=it|accesso=25 dicembre 2023}}</ref>. Le [[Prima presidenza di Donald Trump|amministrazioni Trump]] e [[Presidenza di Joe Biden|Biden]] hanno adottato sanzioni nei confronti di industrie farmaceutiche cinesi accusate di esportazioni di droghe (soprattutto fentanyl).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/fentanyl-guerra-usa-e-cina-anche-droga-chimica-AEWkRCpG|titolo=Fentanyl, guerra tra Usa e Cina (anche) sulla droga chimica|autore=Riccardo Barlaam|sito=Il Sole 24 ORE|data=29 novembre 2018|lingua=it|accesso=25 dicembre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/articoli/2023/11/usa-cina-xi-jinping-e-partito-da-pechino-per-incontrare-joe-biden-f0e85306-17a6-4a7c-b992-964c11d2d8b2.html|titolo=Usa-Cina. Xi Jinping è a San Francisco, oggi l'incontro con Joe Biden|autore=Redazione di Rainews|sito=RaiNews|data=14 novembre 2023|lingua=it|accesso=25 dicembre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unita.it/2023/11/14/fentanyl-biden-xi-jinping-accordo-lotta-oppioide-sintetico-piaga-usa/|titolo=Fentanyl: Biden e Xi Jinping verso l'accordo per la lotta all'oppioide sintetico, la piaga negli USA|autore=Redazione Web|sito=L'Unità|data=14 novembre 2023|lingua=it|accesso=25 dicembre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/esteri/2023/07/26/news/perche-la-cina-ignora-la-coalizione-internazionale-contro-il-fentanyl-5535630/|titolo=Perché la Cina ignora la coalizione internazionale contro il fentanyl|lingua=it|accesso=25 dicembre 2023}}</ref>
====Libano====
[[File:Lebanon (orthographic projection).svg|thumb|[[Libano]]]]
In [[Libano]] la produzione di [[cannabis]] (da cui viene ricavato l'[[hashish]]) e del [[papavero da oppio]] si concentra nella [[Valle della Beqa']], al confine con la [[Siria]]: secondo stime dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]], il Paese è il terzo produttore mondiale di hashish dopo [[Marocco]] e [[Pakistan]]<ref name=":36" /> e dagli anni 2010 è diventata fiorente anche la produzione di [[fenetillina]] (potente [[Amfetamina|anfetamina]] commercializzata sotto il nome di ''Captagon''), che viene esportata in [[Giordania]], [[Siria]], [[Kuwait]] ma soprattutto in [[Arabia Saudita]] (consumatrice del 50% della produzione totale)<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2015/11/18/news/quella-droga-che-rende-i-terroristi-freddi-e-spietati-come-macchine-1.35208510|titolo=Quella droga che rende i terroristi freddi e spietati come macchine|sito=lastampa.it|data=18 novembre 2015|accesso=19 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2015/10/26/news/libano_sequestrate_2_tonnellate_di_droga_fra_gli_arrestati_un_principe_saudita-125945757/|titolo=Libano, sequestrate 2 tonnellate di droga su un jet privato. Fra gli arrestati un principe saudita|sito=la Repubblica|data=26 ottobre 2015|lingua=it|accesso=19 agosto 2020}}</ref> e anche in [[Europa]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2014/02/27/news/beirut-79814291/|titolo=Siria, gli stupefacenti per finanziare la guerra al regime di Bashar al-Assad|sito=la Repubblica|data=27 febbraio 2014|lingua=it|accesso=19 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/01/salerno-sequestrate-14-tonnellate-di-droga-dellisis-possibile-contatto-tra-i-terroristi-siriani-e-clan-di-camorra/5853334/|titolo=Salerno, sequestrate 14 tonnellate di "droga dell'Isis": possibile contatto tra criminali siriani e clan di camorra|sito=Il Fatto Quotidiano|data=1º luglio 2020|accesso=19 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/maxi-sequestro-anfetamina-made-isis-salerno-ADuc3gb|titolo=Maxi-sequestro di anfetamina e pasticche Captagon “made in Isis” a Salerno: valore un miliardo|sito=Il Sole 24 ORE|lingua=it|accesso=19 agosto 2020}}</ref>
La produzione di hashish nella Valle della Beqa' crebbe a dismisura durante la [[Guerra civile in Libano|guerra civile libanese]] (1975-1990) ma a partire dal 1994 venne soffocata dalle [[Forza Araba di Dissuasione|truppe d'occupazione siriane]], che bruciarono le piantagioni di cannabis e papavero e incarcerarono numerosi contadini.<ref name=":37" /><ref name=":38">{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2008/06/14/news/libano-hashish-e-pace-1.37106265|titolo=Libano: hashish e pace|sito=lastampa.it|data=14 giugno 2008|accesso=19 agosto 2020}}</ref> La produzione ha ripreso con forza nel 2005, a seguito della ritirata dei soldati siriani, ma la Valle di Beqa' è finita sotto il controllo di [[Hezbollah]] (Partito di Dio), fazione [[Sciiti|sciita]] politicamente vicina all'[[Iran]] che si oppone all’uso e alla produzione di tutti i tipi di droghe.<ref name=":38" /> Gli Stati Uniti hanno però ripetutamente accusato Hezbollah di traffico di droga, accuse che il gruppo nega fortemente: nel 2011 una grande indagine antidroga chiamata 'Progetto Cassandra' condotta dalla [[Drug Enforcement Administration|DEA]] rivelò i legami di Hezbollah con i cartelli della droga colombiani e venezuelani per il traffico di cocaina verso l'Europa e che i flussi di [[Riciclaggio di denaro sporco|denaro sporco]] ricavato confluivano nella ''Lebanese Canadian Bank'' di [[Beirut]] per finanziare le attività del gruppo.<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2016/02/05/news/droga-e-auto-usate-per-finanziare-le-armi-di-hezbollah-1.36559968|titolo=Droga e auto usate per finanziare le armi di Hezbollah|sito=lastampa.it|data=5 febbraio 2016|accesso=19 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/article/us-lebanesebank-settlement-idUSBRE95O17P20130625|titolo=Lebanese bank to pay U.S. $102 million in money-laundering case|pubblicazione=Reuters|data=25 giugno 2013|accesso=19 agosto 2020}}</ref> Inoltre, secondo le autorità americane, durante la [[guerra civile siriana]] Hezbollah ha spostato dalla Valle di Beqa' in [[Siria]] la produzione di tonnellate di ''Captagon'', che esportano anche all'estero in cambio di armi e contanti.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/syria/10567021/Syrias-civil-war-being-fought-with-fighters-high-on-drugs.html |titolo=''Syria's civil war being fought with fighters high on drugs'' |data=12 gennaio 2014 |accesso=13 gennaio 2014 |editore=The Telegraph |autore=Colin Freeman}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/article/2014/01/12/us-syria-crisis-drugs-insight-idUSBREA0B04H20140112|titolo=Insight: War turns Syria into major amphetamines producer, consumer|data=12 gennaio 2014|accesso=21 aprile 2014|editore=Reuters|autore=Stephen Kalin|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140217071221/http://www.reuters.com/article/2014/01/12/us-syria-crisis-drugs-insight-idUSBREA0B04H20140112|urlmorto=sì}}</ref>
====Turchia====
{{vedi anche|Mafia turca}}
[[File:Turkey (orthographic projection).svg|thumb|[[Turchia]]]]
La [[Turchia]] è da sempre il crocevia fondamentale del traffico internazionale di [[eroina]] che dall'Afghanistan giunge in Europa ma, nel corso degli anni, è diventata un Paese di smistamento anche per la [[cocaina]] (in transito ma destinata pure al mercato locale), per le [[Amfetamina|amfetamine]] (in particolare la [[fenetillina]]) e l'[[MDMA]] (proveniente da Paesi Bassi e Belgio).<ref name=":71">{{Cita web|url=https://www.emcdda.europa.eu/countries/drug-reports/2019/turkey/drug-markets_en|titolo=Drug markets in Turkey 2019 {{!}} http://www.emcdda.europa.eu|accesso=17 settembre 2020}}</ref> La produzione di [[cannabis]] (destinata prevalentemente al consumo interno) si concentra invece nella provincia di [[Diyarbakır|Diyarbakir]],<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2013/07/08/marijuana-turchia-campo/|titolo=Il campo di cannabis distrutto in Turchia|sito=Il Post|data=8 luglio 2013|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/11/29/ecco-le-prove-dei-massacri-del-pkk.html|titolo='Ecco le prove dei massacri del Pkk' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=21 settembre 2020}}</ref> sotto il controllo del [[Partito dei Lavoratori del Kurdistan]] (PKK),<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2019/01/08/erdogan-no-a-condizioni-usa-su-curdi_56de3674-2034-4905-9ee6-38951869b7e9.html|titolo=L'ultima sfida di Erdogan, tornare a coltivare la cannabis - Medio Oriente|sito=Agenzia ANSA|data=8 gennaio 2019|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref> organizzazione paramilitare di [[estrema sinistra]] a difesa della minoranza etnica dei [[curdi]] che si finanzia anche attraverso il narcotraffico: le autorità inglesi sostengono che negli anni '90 il PKK arrivò a controllare il 40% del mercato europeo dell'eroina e addirittura l'80% di quella venduta nella città di [[Parigi]]<ref>{{Cita web|url=https://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/427066|titolo=interrogazione a risposta scritta C. 4/17007 / Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA - OpenParlamento|sito=parlamento17.openpolis.it|accesso=17 settembre 2020}}</ref> grazie ai numerosi immigrati curdi sparsi in [[Germania]], [[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Francia]] e [[Regno Unito]].<ref name=":72">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/11/16/observer-il-pkk-si-finanzia-con.html|titolo=L' Observer 'Il Pkk si finanzia con l'eroina' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/11/23/crimini-del-pkk-massacri-droga.html|titolo=I crimini del Pkk massacri e droga - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/01/06/io-mercante-di-uomini-accuso-la-polizia.html|titolo=Io, mercante di uomini accuso la polizia turca - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref>
La cocaina arriva in Turchia dal [[America meridionale|Sudamerica]], destinata al mercato interno o in transito verso [[Europa]], [[Azerbaigian]] e [[Iraq]] attraverso i grandi porti marittimi sulla costa mediterranea (in particolare [[Istanbul]] e [[Mersin]]).<ref name=":71" /> Le pasticche di [[fenetillina]] (''Captagon'') prodotte in [[Bulgaria]] attraversano il territorio turco per finire in prevalenza negli [[Emirati Arabi Uniti|Emirati Arabi]] o in [[Arabia Saudita]].<ref name=":71" /><ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/11/24/news/captagon-la-droga-del-jihad-che-spopola-in-medio-oriente-1.240648|titolo=Captagon, la droga del jihad che spopola in Medio Oriente|sito=l'Espresso|data=24 novembre 2015|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/droga_jihad_terroristi_turchia_sequestro_pillole-1368312.html|titolo=La droga della jihad che eccita i terroristi fermata in Turchia: sequestrate 11 milioni di pillole|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref>
=== America del Nord ===
{{vedi anche|Crisi degli oppioidi negli Stati Uniti}}
[[File:Location North America.svg|thumb|[[America del Nord]]]]
Gli [[Stati Uniti d'America]] sono i primi consumatori di [[cocaina]] e [[marijuana]] al mondo.<ref name=":45" /><ref name=":48">{{Cita web|url=https://www.affaritaliani.it/medicina/usa-nel-consumo-di-cocaina-primi-stati-uniti-poi-canada-italia-653493.html|titolo=Usa. Nel consumo di cocaina primi Stati Uniti poi Canada e Italia|sito=Affaritaliani.it|lingua=it|accesso=25 agosto 2020}}</ref> Le autorità americane stimano che il 90% della cocaina che entra negli Stati Uniti arriva dalla [[Colombia]] via [[Messico]]<ref name=":59">{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2015/12/11/news/ecco_quali_sono_le_droghe_piu_usate_al_mondo_tutti_i_dati-129242324/|titolo=Ecco quali sono le droghe più usate al mondo: tutti i dati|sito=la Repubblica|data=11 dicembre 2015|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref> e il business è interamente gestito dai potenti [[Cartello messicano|Cartelli messicani]], che controllano i vari passaggi lungo il confine, necessari anche per riversare nel Paese tonnellate di [[eroina]], [[marijuana]] e [[Metanfetamina|metanfetamine]], di cui i messicani detengono pure il primato per produzione e smercio in suolo americano.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/23/roma-socio-di-el-chapo-arrestato-a-fiumicino-cosi-la-polizia-e-la-dea-hanno-incastrato-ramon-cristobal-santoyo-usa-chiedono-lestradizione/5471128/|titolo=Roma, socio di El Chapo arrestato a Fiumicino: così la polizia e la Dea hanno incastrato Ramon Cristobal Santoyo. Usa chiedono l'estradizione|sito=Il Fatto Quotidiano|data=23 settembre 2019|accesso=26 agosto 2020}}</ref>
Nonostante la [[cannabis]] sia vietata a livello federale, a partire dagli anni '80 gli Stati Uniti sono diventati uno dei maggiori produttori mondiali (soprattutto lo [[Stato della California]])<ref name=":53" /><ref name=":23" /> e tra il 2012 e il 2016 quattro Stati ([[California]], [[Nevada]], [[Maine]] e [[Massachusetts]]) l’hanno depenalizzata per scopi “ricreativi” mentre altri quattro ([[Florida]], [[Arkansas]], [[Montana]] e [[Dakota del Nord|North Dakota]]) solo per fini medici;<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/09/cannabis-legalizzata-8-stati-usa-dalla-california-alla-florida-4-anche-per-scopi-ricreativi/3178528/|titolo=Cannabis legalizzata in 8 Stati Usa: dalla California alla Florida. In quattro per finalità mediche, negli altri per "scopi ricreativi"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=9 novembre 2016|accesso=25 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/la-marijuana-liberata_(Il-Libro-dell%27Anno)|titolo=La marijuana liberata in "Il Libro dell'Anno"|lingua=it|accesso=17 settembre 2020}}</ref> tuttavia, per soddisfare l'enorme domanda interna, la marijuana viene anche esportata dal [[Messico]] e, in misura minore, dai [[Caraibi]] (soprattutto [[Giamaica]]),<ref name=":46" /> sempre sotto il controllo dei narcos messicani e sudamericani, ma tale traffico ha subito un brusco calo del 40% dopo le depenalizzazioni del 2016.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2015/02/12/news/l_erba_contro_i_narcos-107106399/|titolo=L'erba contro i narcos|sito=la Repubblica|data=12 febbraio 2015|lingua=it|accesso=25 agosto 2020}}</ref> Negli anni a seguire negli USA si è avuta un'impennata dell'abuso di [[fentanyl]] e di altri oppiacei sintetici, pure trafficati dai messicani, che secondo le autorità americane è una risposta dei Cartelli al calo della marijuana illegale.<ref name=":30" /><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/14/narcotraffico-gli-oppioidi-sintetici-made-in-china-prendono-il-posto-delleroina-e-spingono-la-migrazione-da-messico-a-usa/5317459/|titolo=Narcotraffico, gli oppioidi sintetici made in China prendono il posto dell'eroina. E spingono la migrazione da Messico a Usa|sito=Il Fatto Quotidiano|data=14 luglio 2019|accesso=25 agosto 2020}}</ref>
Anche il [[Canada]] si attesta come grande consumatore di cocaina del continente dopo gli USA:<ref name=":48" /> la droga viene importata nel Paese nordamericano dal [[Cartello di Sinaloa]]<ref name=":52">{{Cita web|url=https://globalnews.ca/news/4829936/el-chapo-sinaloa-canada-dea-agent-claims/|titolo=El Chapo’s Sinaloa cartel made nearly $3M a day in Canada, former DEA agent claims|sito=Global News|lingua=en|accesso=26 agosto 2020}}</ref> e dalla [['Ndrangheta]].<ref name=":55">{{Cita web|url=https://www.ildubbio.news/2019/06/13/la-droga-della-ndrangheta-dal-sud-america-allitalia-e-al-canada-31-arresti/|titolo=La droga della ‘ndrangheta dal Sud America all'Italia e al Canada: 31 arresti|sito=Il Dubbio|data=13 giugno 2019|accesso=26 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/05/ndrangheta-in-canada-prima-sentenza-imputato-condannato-per-narcotraffico/5015418/|titolo='Ndrangheta in Canada, prima sentenza: imputato condannato per narcotraffico|sito=Il Fatto Quotidiano|data=5 marzo 2019|accesso=26 agosto 2020}}</ref> L'epidemia di [[fentanyl]] si è diffusa anche in territorio canadese, dove ha fatto 4 000 morti per overdose nel 2017.<ref>{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/cannabis-canada-marijuana-liberalizzazione|titolo=Cannabis Canada|sito=Panorama|data=7 maggio 2019|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref> Nel 2018 il [[Parlamento del Canada]] ha approvato il "[[Cannabis Act|''Cannabis act'']]", che depenalizza l'uso della cannabis a fini ricreativi, e ciò ne ha fatto il secondo Paese al mondo dopo l'[[Uruguay]] a porre fine al proibizionismo della marijuana.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2018/10/17/news/canada_primo_giorno_di_cannabis_legale_e_il_secondo_paese_al_mondo_dopo_l_uruguay-209166060/|titolo=Canada, via libera alla cannabis legale: il primo acquirente la incornicia|sito=la Repubblica|data=17 ottobre 2018|lingua=it|accesso=26 agosto 2020}}</ref>
=== Europa ===
{{vedi anche|Diffusione delle droghe nell'Unione europea}}
[[File:Europe (orthographic projection).svg|thumb|[[Europa]]]]
Secondo il XXI rapporto dell'[[Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze]] attualmente il mercato della droga in Europa ha un valore di 24 miliardi di euro.<ref name = "vice2016">{{cita news | url = https://news.vice.com/it/article/report-droghe-2016-europa-italia | titolo = Le droghe in Europa sono sempre più potenti — e costano sempre meno | pubblicazione = vice.com | data = 31 maggio 2016 | accesso = 31 maggio 2016 | dataarchivio = 1 giugno 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160601124219/https://news.vice.com/it/article/report-droghe-2016-europa-italia | urlmorto = sì }}</ref>.
Il principio attivo delle pasticche di ecstasy ([[MDMA]]) è salito a 131 mg nel 2014 rispetto ai 93 dell'anno precedente.<ref name = "vice2016"/>
L'eroina viene venduta stabilmente con una purezza intorno a una percentuale tra il 15% e il 29%.<ref name = "vice2016"/>
Nell'ultimo anno la cannabis è stata consumata da 38,7 milioni di europei, la cocaina da 6 milioni, l'MDMA da 4,6 milioni e le amfetamine da 2,9 milioni di persone.<ref name = "vice2016"/> Dal 2001 al 2010 è rapidamente aumentata la percentuale dei consumatori europei di cocaina e infatti quasi la metà della produzione totale di questa droga è ormai destinata all'Europa.<ref name=":19" /> Nel 2021 sono state sequestrate in Europa 303 tonnellate di cocaina, una quantità 5 volte maggiore di quella sequestrata 10 anni prima.<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2023/oct/18/tsunami-keeps-coming-europe-growing-cocaine-market|titolo=‘The tsunami just keeps coming’: Europe’s growing cocaine market|autore=Jon Henley|data=18 ottobre 2023}}</ref>
Le droghe importate entrano principalmente da porti e aeroporti della [[Spagna]], a seguire quelli del [[Regno Unito]], [[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Germania]] e [[Italia]]:<ref name="vice2016" /> dal Sud America (comunemente da Bolivia, Brasile, Perù e Venezuela ma anche dalla Colombia<ref name=":22" />) arriva la cocaina, da Marocco, Albania, Paesi Bassi e Medio Oriente i derivati della [[cannabis]], mentre dall'Afghanistan, seguendo soprattutto il corridoio balcanico o africano, l'eroina.<ref name="vice2016" /> Le droghe sintetiche invece arrivano in prevalenza dai [[Paesi Bassi]], che sono il primo Paese al mondo nella produzione di [[MDMA]], [[LSD]], [[Amfetamina|anfetamine]], [[Acido γ-idrossibutirrico|GHB]] (una delle "''[[droga dello stupro|droghe dello stupro]]''") e [[Metacrilato di metile|metacrilato]], sintetizzate in laboratori clandestini gestiti da criminali [[fiamminghi]] e da [[bande di motociclisti]];<ref name=":82">{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/paesi-bassi/|titolo=Paesi Bassi|sito=Il Fatto Quotidiano|lingua=it|accesso=11 agosto 2020}}</ref><ref name=":24">{{Cita web|url=https://www.panorama.it/abbonati/Inchieste/olanda-porto-europeo-per-i-traffici-di-droga|titolo=Olanda: porto europeo per i traffici di droga|sito=Panorama|data=26 giugno 2020|lingua=it|accesso=11 agosto 2020}}</ref> inoltre, buona parte della marijuana consumata nell'[[Europa occidentale]] proviene dalle coltivazioni ''[[indoor]]'' olandesi<ref name=":23" /> e i porti di [[Anversa]] e [[Rotterdam]] sono diventati uno degli approdi europei principali della cocaina sudamericana.<ref name=":24" />
====Albania====
{{vedi anche|Mafia albanese}}
[[File:Location Albania Europe.png|thumb|Albania]]
La caduta del regime comunista di [[Enver Hoxha]] (1991) e gli sconvolgimenti nell'area balcanica hanno trasformato l'[[Albania]] in luogo di produzione e di smistamento degli stupefacenti (soprattutto [[marijuana]], [[eroina]] e [[cocaina]]),<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/cos-lalbania-diventata-colombia-deuropa-1390729.html|titolo=Così l'Albania è diventata la Colombia d'Europa|autore=Giovanni Masini|sito=ilGiornale.it|data=28 aprile 2017|lingua=it|accesso=7 settembre 2020}}</ref> gestita da gruppi criminali locali (comunemente definiti "[[mafia albanese]]") strutturati in clan su base familiare insediati prevalentemente nella zona di [[Valona]] e [[Durazzo]] che si sono trasferiti anche in [[Italia]] e negli altri Paesi dell’[[Europa]] al seguito dei flussi migratori di quegli anni.<ref>{{Cita web|url=http://www.carabinieri.it/editoria/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2008/n-3---luglio-settembre/studi/fenomenologia-del-crimine-organizzato-transnazionale-la-mafia-albanese|titolo=Fenomenologia del crimine organizzato transnazionale: La mafia Albanese|accesso=6 settembre 2020}}</ref>
Nel corso degli anni '90 i clan albanesi hanno acquistato grossi quantitativi di [[eroina]] dalla [[mafia turca]]<ref name=":13" /> e hanno anche installato raffinerie nel [[Kosovo]] (dove il 90% della popolazione è di etnia albanese<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/albania_res-e014b342-fe7f-11e1-b986-d5ce3506d72e_(Atlante-Geopolitico)|titolo=Albania in "Atlante Geopolitico"|lingua=it|accesso=6 settembre 2020}}</ref>), sotto il controllo dei guerriglieri filo-albanesi dell'[[Ushtria Çlirimtare e Kosovës|UCK]]:<ref name=":70">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/01/30/soldi-armi-droga-tutti-traffici-dell-uck.html|titolo=Soldi, armi e droga tutti i traffici dell'Uck - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=6 settembre 2020}}</ref> secondo un rapporto dell'[[Interpol]] del 1997, gli albanesi ormai dominavano il mercato dell'eroina in [[Svizzera]], [[Austria]], [[Belgio]], [[Germania]], [[Ungheria]], [[Repubblica Ceca]], [[Norvegia]], [[Svezia]].<ref name=":69">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/04/23/la-guerra-parallela-dei-trafficanti-di-droga.html|titolo=La guerra parallela dei trafficanti di droga - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=6 settembre 2020}}</ref>
Nello stesso periodo l'Albania è diventata il primo Paese europeo per produzione di [[marijuana]]: alla fine degli anni '90 le piantagioni di [[cannabis]] hanno sostituito le colture di [[Solanum tuberosum|patate]] nel sud del Paese<ref name=":13" /> e, attraverso gli scafisti di [[Valona]] che solcavano il [[Canale d'Otranto]], raggiungeva le coste italiane per essere immessa nel mercato.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/10/22/albania-viaggio-in-kanabistan-dove-la-marijuana-regge-leconomia-salto-di-qualita-della-mafia-locale-litalia-e-il-suo-deposito/3110073/6/|titolo=Albania, dove la marijuana regge l'economia. Salto di qualità della mafia locale: l'Italia è il suo deposito - Page 6 of 7 - Il Fatto Quotidiano|autore=di Tiziana Colluto|accesso=6 settembre 2020}}</ref> Nel 2014 il Primo ministro albanese [[Edi Rama]] ha ordinato l'assedio del paese-fortezza di [[Lazarat]] (nei pressi di [[Argirocastro]]), dove venivano prodotte circa 900 [[Tonnellata|tonnellate]] di cannabis all'anno per un valore complessivo di circa 4,5 miliardi di euro, quasi la metà dell'intero [[Prodotto interno lordo|PIL]] dell'Albania.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2014/06/18/news/albania_assedio_a_lazarat_capitale_della_cannabis_sequestrate_10_tonnellate_di_marijuana-89332836/|titolo=Albania, assedio a Lazarat, "capitale" della cannabis. Sequestrate oltre 10 tonnellate di marijuana|sito=la Repubblica|data=18 giugno 2014|lingua=it|accesso=6 settembre 2020}}</ref> Tuttavia ciò non ha risparmiato il Governo Rama da accuse di corruzione e di collusione con i narcotrafficanti, che hanno portato alle dimissioni dei ministri [[Saimir Tahiri]] e [[Fatmir Xhafaj]], imparentati con i clan che gestivano il traffico di tonnellate di marijuana tra le coste albanesi e quelle italiane.<ref>{{Cita web|url=https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2018/05/27/albania-proteste-premier-ministro-degli-interni/|titolo=Albania: proteste contro il premier e il ministro degli Interni {{!}} Sicurezza internazionale {{!}} LUISS|sito=Sicurezza internazionale|data=27 maggio 2018|lingua=it|accesso=6 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210911134420/https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2018/05/27/albania-proteste-premier-ministro-degli-interni/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/12/18/news/catania_chiuse_le_indagini_per_droga_sul_cugino_del_ministro_degli_interni_albanese-184467173/|titolo=Catania, chiuse le indagini per droga sul cugino dell'ex ministro degli Interni albanese|sito=la Repubblica|data=18 dicembre 2017|lingua=it|accesso=6 settembre 2020}}</ref>
I clan albanesi hanno stabilito anche contatti diretti con i narcos [[colombia]]ni attraverso connazionali impiantati negli USA e in [[America meridionale|Sudamerica]], in particolare in [[Ecuador]]<ref name=":13" /><ref name=":66" /><ref name=":85" />: i carichi di cocaina acquistati in Colombia arrivano soprattutto presso i grandi porti europei di [[Rotterdam]] e [[Anversa]], dove vengono ritirati da bande di immigrati albanesi che poi li smerciano in tutta Europa<ref name=":67" /> e hanno anche stretto accordi con la [['ndrangheta|'Ndrangheta]] e con [[Cosa nostra|Cosa Nostra]]<ref>{{Cita web|url=https://catania.gds.it/articoli/cronaca/2015/02/02/droga-scoperto-traffico-internazionale-numerosi-fermi-a-catania-contestata-laggravante-mafiosa-af28170a-3728-43da-a799-b6ce2b2a376d/|titolo=Traffico internazionale di droga e mafia, fermi a Catania|sito=Giornale di Sicilia|lingua=it|accesso=11 settembre 2021}}</ref> per le forniture di cocaina e marijuana.<ref name=":68">{{Cita web|url=https://www.corrieredellacalabria.it/regione/reggio-calabria/item/172491-ndrangheta-hellbanianz-patto-di-ferro-per-controllare-i-porti-in-nord-europa/|titolo=‘Ndrangheta-Hellbanianz: patto di ferro per controllare i porti in Nord Europa|sito=Corriere della Calabria|data=20 gennaio 2019|lingua=it|accesso=7 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201204020012/https://www.corrieredellacalabria.it/regione/reggio-calabria/item/172491-ndrangheta-hellbanianz-patto-di-ferro-per-controllare-i-porti-in-nord-europa/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2020/06/18/news/ndrangheta_traffico_di_droga_da_brasile_e_albania_altri_18_arresti-259533959/|titolo='Ndrangheta, traffico di droga da Brasile e Albania: altri 18 arresti|sito=la Repubblica|data=18 giugno 2020|lingua=it|accesso=7 settembre 2020}}</ref> Nel febbraio 2018 avvenne il più grande sequestro di [[cocaina]] della storia in terra albanese: la polizia sequestrò 613 kg di cocaina occultati in una spedizione di banane dalla Colombia in arrivo nel porto di [[Durazzo]].<ref>{{Cita web|url=https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2019/11/28/albania-italia-smantella-rete-internazionale-traffico-stupefacenti/|titolo=Albania: Italia smantella rete internazionale di traffico di stupefacenti {{!}} Sicurezza internazionale {{!}} LUISS|sito=Sicurezza internazionale|data=28 novembre 2019|lingua=it|accesso=7 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200919030241/https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2019/11/28/albania-italia-smantella-rete-internazionale-traffico-stupefacenti/|urlmorto=sì}}</ref>
====Paesi Bassi====
{{vedi anche|Politica dei Paesi Bassi in materia di stupefacenti}}
[[File:EU-Netherlands.svg|thumb|[[Paesi Bassi]]]]
Nei primi anni '70 [[Amsterdam]] divenne un luogo preferito di pellegrinaggio per giovani [[hippy]] provenienti da tutta [[Europa]] ma, soprattutto, il principale snodo europeo per l'[[eroina]] proveniente dal [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]] e venduta all'ingrosso da [[Cinesi d'oltremare|immigrati cinesi]] affiliati alle [[Triade (organizzazione criminale)|Triadi]].<ref name=":610" /><ref name=":211" /><ref>[[Gerald Posner]], ''Il sole bianco. La mafia cinese sulla pista della droga'', Milano, [[SugarCo Edizioni|SugarCo]], 1990.</ref> Da allora il Paese si è trasformato in un crocevia fondamentale per il traffico di diverse droghe, anche a causa della tollerante legislazione olandese [[Politica dei Paesi Bassi in materia di stupefacenti|in materia di stupefacenti]]: alla fine degli anni '80, bande di ex contrabbandieri locali hanno installato nelle province meridionali del [[Brabante Settentrionale]] e del [[Limburgo (Paesi Bassi)|Limburgo]], al confine con [[Belgio]] e [[Germania]], numerosi laboratori clandestini per la produzione di [[Amfetamina|amfetamine]] e, poi, dagli anni '90, di [[MDMA]] (meglio conosciuta con il nome commerciale di ''ecstasy''), che venivano poi esportate nei [[Paesi scandinavi]], [[Regno Unito]], [[Germania]], [[Italia]] ma anche negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Canada]] e [[Australia]] grazie ad accordi con la [[mafia israeliana]] (che forniva i corrieri per il trasporto oltreoceano<ref>{{Cita web|url=http://www.theguardian.com/world/2001/aug/21/internationalcrime.drugstrade|titolo=Drugs trafficking arrest leads police to Israeli underworld|sito=the Guardian|data=21 agosto 2001|lingua=en|accesso=2 luglio 2022}}</ref>).<ref name=":81" /><ref name=":82" /><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/elezioni-europee/100giorni/paesi-bassi/|titolo=Olanda, nei laboratori dove si produce tutta l’ecstasy del mondo {{!}} I 100 giorni in Europa del Corriere della Sera|autore=Corriere.it|sito=Corriere della Sera|lingua=it|accesso=2 luglio 2022}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Lisa|cognome=Sweetingham|titolo=Chemical Cowboys: The DEA's Secret Mission to Hunt Down a Notorious Ecstasy Kingpin|url=https://books.google.it/books?id=ngQlfv2XISEC&pg=PA189&lpg=PA189&dq=brabante+limburgo+mdma+anni+90&source=bl&ots=kwKeAqWbTI&sig=ACfU3U1eARkOErP7Ybb78H44ExJJOg17og&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjsxPryjcL4AhXTSfEDHc66DhoQ6AF6BAhOEAI#v=onepage&q=brabante%20limburgo%20mdma%20anni%2090&f=false|accesso=2 luglio 2022|data=24 febbraio 2009|editore=Random House Publishing Group|lingua=en|ISBN=978-0-345-50977-2}}</ref> In breve, grazie al ''know-how'' chimico e organizzativo raggiunto, i [[Paesi Bassi]] divennero il primo produttore mondiale di MDMA.<ref name=":81" /><ref name=":45" /><ref name=":24" />
[[File:Amsterdam_-_Oude_Hoogstraat_,_De_Wallen_-_panoramio.jpg|miniatura| [[Coffee-shop]] di [[Amsterdam]]]]
A partire dagli anni '90 bande formate da immigrati [[marocchini]] operanti nei Paesi Bassi (denominate "''[[Mafia marocchina|Moccro Mafia]]"'', termine spregiativo olandese per indicare le minoranze [[maghreb]]ine) risultarono coinvolte principalmente nell'importazione di [[hashish]] dal [[Marocco]] e riuscirono ben presto a stabilire contatti diretti con i cartelli colombiani e messicani per la fornitura di cocaina attraverso i porti di [[Rotterdam]] e [[Anversa]]:<ref name=":24" /> negli anni 2010 i clan della ''Moccro Mafia'' si sono resi responsabili di un'ondata impressionante di omicidi insolita per i Paesi Bassi (tra cui quello del giornalista Peter Rudolf de Vries, ucciso nel 2021<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/esteri/2021/07/07/news/chi-e-peter-r-de-vries-il-giornalista-olandese-a-cui-hanno-sparato-nel-cuore-di-amsterdam-2634657/|titolo=Chi è Peter R. de Vries, il giornalista a cui hanno sparato nel cuore di Amsterdam|lingua=it|accesso=2 luglio 2022}}</ref>) al punto da fare mettere sotto scorta il Primo ministro [[Mark Rutte]] e nel 2019 uno dei boss marocchini-olandesi più noti, [[Ridouan Taghi]], è stato arrestato ed estradato da [[Dubai]] (dove viveva una latitanza di lusso) accusato di essere mandante di numerosi di questi fatti di sangue.<ref>{{Cita web|url=https://espresso.repubblica.it/mondo/2021/08/16/news/olanda_addio_stato_modello_ormai_il_paese_e_nelle_mani_delle_mafie-313823611/|titolo=L'Olanda è ormai in mano alle narcomafie|sito=L'Espresso|data=16 agosto 2021|lingua=it|accesso=2 luglio 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/19_dicembre_19/catturato-dubai-taghi-boss-droga-olandese-super-ricercato-9f49d592-223c-11ea-8e32-6247f341a5cc.shtml|titolo=Catturato a Dubai Taghi, boss della droga olandese super ricercato|autore=Guido Olimpio|sito=Corriere della Sera|data=19 dicembre 2019|lingua=it|accesso=2 luglio 2022}}</ref>
Da diversi decenni i Paesi Bassi sono diventati il quartier generale di [[Cartello colombiano|cartelli colombiani]] e [[Cartello messicano|messicani]], [['Ndrangheta]], [[Camorra]], [[Mafia turca|clan mafiosi turchi]], [[Mafia albanese|albanesi]], [[Mafia serba|serbi]] e [[montenegrini]], proprio in relazione allo smistamento in tutta Europa degli ingenti carichi di stupefacenti (eroina, cocaina, MDMA, marijuana, hashish) che approdano nei porti di [[Rotterdam]] e [[Amsterdam]]<ref name=":80" /><ref name=":67" /><ref name=":68" /><ref name=":82" /><ref>{{Cita web|url=https://www.leurispes.it/mafie-e-droga-in-belgio-ed-olanda/|titolo=Mafie e droga in Belgio ed Olanda|autore=Redazione|sito=L'Eurispes|data=25 maggio 2020|lingua=it|accesso=1º settembre 2022}}</ref>: proprio per questo motivo, dagli anni 2010, tali organizzazioni criminali hanno iniziato a stringere vantaggiosi accordi con la Moccro Mafia; per esempio il broker [[Raffaele Imperiale]], detto il "''manager della Camorra''", ha importato tonnellate di cocaina nelle maggiori piazze di spaccio [[Napoli|napoletane]] (considerate le più grandi d'Europa) grazie ai suoi legami con i narcos olandesi e colombiani e infatti è stato catturato nel 2021 a Dubai, dove aveva trascorso la latitanza insieme a Taghi.<ref>{{Cita web|url=https://espresso.repubblica.it/inchieste/2021/10/06/news/macro_mafia_droga_europa-321082306/|titolo=I padrini della Macro Mafia, la super cupola che controlla la droga in Europa|sito=L'Espresso|data=6 ottobre 2021|lingua=it|accesso=3 luglio 2022}}</ref>
=== Australia ===
{{...|criminalità}}
== Il mercato mondiale del traffico di droga ==
=== Fatturato e riciclaggio degli introiti ===
{{vedi anche|Riciclaggio di denaro}}
Secondo stime dell'[[UNODC]], le organizzazioni criminali mondiali fatturano in totale con il commercio di droga circa 262 miliardi di [[euro]] all'anno.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/16/onu-business-del-crimine-globale-e-di-710-miliardi-dalla-droga-al-traffico-di-donne/295400/|titolo=Onu, il business del crimine globale è di 710 miliardi. Dalla droga al traffico di donne|sito=Il Fatto Quotidiano|data=16 luglio 2012|lingua=it|accesso=5 settembre 2020}}</ref> Il denaro ricavato dal traffico di droga è "sporco" (cioè frutto di attività illegali) e ha bisogno di essere "pulito" in modo che le [[banca|banche]] e altre istituzioni finanziarie lo assorbano senza sospetto. Il denaro può essere riciclato con molti metodi che variano per complessità e sofisticazione: per queste operazioni vengono utilizzati quegli [[Banca|istituti finanziari]] che beneficiano del cosiddetto [[segreto bancario]], cioè quelli che non devono rendere conto della provenienza del denaro che viene in essi depositato. In sostanza al denaro sporco viene fatta percorrere una serie di passaggi tra vari istituti, a volte passando attraverso [[società offshore]] per tornare poi pulito su un qualche [[conto corrente]], pronto per essere usato. Altre forme comuni di riciclaggio sono investire in beni [[immobili]] o nel [[Turismo|settore turistico]], scommettere su eventi sportivi tramite elaborati sistemi che permettono al più di perdere solo una piccolissima percentuale sulle scommesse, oppure investire in [[società offshore]] sparse nei vari [[Paradiso fiscale|paradisi fiscali]] nel mondo (per esempio [[Panama]], [[Bahamas]], [[Isole Cayman]], [[Taiwan]], ecc.).<ref>{{Cita web|url=https://forbes.it/2020/02/19/quali-sono-i-10-paradisi-fiscali-al-mondo-le-isole-cayman-in-testa-gli-usa-sorpassano-la-svizzera/|titolo=I 10 paradisi fiscali al mondo: gli Usa scavalcano la Svizzera|sito=Forbes Italia|data=19 febbraio 2020|lingua=it|accesso=5 settembre 2020}}</ref>
Tra i celebri casi di istituti bancari implicati nel riciclaggio troviamo quello della BCCI (Bank of Credit and Commerce International), che negli anni '80 riciclava denaro per conto del [[Cartello di Medellín|Cartello di Medellin]],<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/10/12/usa-banca-accusata-di-riciclare-narcodollari.html|titolo=USA, BANCA ACCUSATA DI RICICLARE NARCODOLLARI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=5 settembre 2020}}</ref> oppure la londinese [[HSBC]] e la statunitense Wachovia Bank, che negli anni 2000 gestivano i capitali di alcuni Cartelli messicani.<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2016/06/10/news/la-piu-grande-industria-e-il-riciclaggio-di-denaro-1.34985261|titolo=La più grande industria è il riciclaggio di denaro|sito=lastampa.it|data=10 giugno 2016|lingua=it|accesso=5 settembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/riciclaggio-conto-salato-le-banche-europee-multe-oltre-16-miliardi-dollari-ABxtb6jB|titolo=Riciclaggio, conto salato per le banche europee: multe per oltre 16 miliardi di dollari|sito=Il Sole 24 ORE|lingua=it|accesso=5 settembre 2020}}</ref>
=== Broker e trafficanti di droga in proprio ===
Molto importante nelle transazioni di droga è diventata la figura del [[Intermediario|broker]], che ha il compito di fare da tramite tra le organizzazioni criminali produttrici e quelle che si occupano della distribuzione sui mercati di consumo: il broker più importante degli anni ottanta e novanta fu infatti il romano di origini calabresi [[Roberto Pannunzi]], capace di mettere insieme cosche calabresi e siciliane per comprare partite di cocaina dai colombiani o eroina dalle organizzazioni criminali turche.<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/11/03/news/cosi-il-mercato-della-droga-ora-e-gestito-dai-colletti-bianchi-1.313103|titolo=Così il mercato della droga ora è gestito dai colletti bianchi|sito=l'Espresso|data=3 novembre 2017|accesso=3 agosto 2020}}</ref>
Esistono inoltre trafficanti di droga che non appartengono né a cartelli latino-americani, né a specifiche organizzazioni criminali di stampo mafioso o ad altre organizzazioni con un lungo retaggio storico quali 'ndrangheta, camorra, mafia, [[Hells Angels]], [[mafia russa]] o criminalità albanese, nigeriana; ma che son riusciti a mettere in piedi comunque ingenti traffici di droga negli anni settanta e oltre: tra questi, l'afroamericano [[Frank Lucas]], il quale importava eroina direttamente dal [[Triangolo d'oro (Asia)|Triangolo d'oro]] agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] durante la [[guerra del Vietnam]]; l'australiano [[Terrance John Clark]], soprannominato ''Mr. Asia'', che negli anni settanta trafficava eroina dalla [[Thailandia]] verso la [[Nuova Zelanda]] e l'[[Australia]]; l'afroamericana Jemeker Thompson, detta "''Queen Pin''", che negli anni '80, assieme al marito Anthony Mosley, dominò il traffico di cocaina e crack a [[Los Angeles]] durante la cosiddetta "[[epidemia del crack]]";<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2015/05/30/foto/le_dieci_donne_gangster_piu_pericolose_al_mondo-115557269/|titolo=Non fatele arrabbiare: le 10 donne gangster più pericolose al mondo|sito=La Repubblica|data=29 maggio 2015|accesso=3 agosto 2020}}</ref> l'olandese [[Klaas Bruinsma]], che negli anni '80 fu responsabile dell'importazione di tonnellate di [[hashish]] dal Pakistan ai [[Paesi Bassi]].<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/10/07/sesso-droga-scandalo-corte.html|titolo=Sesso e droga scandalo a corte - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=3 agosto 2020}}</ref>
=== Vendita su internet ===
Con l'avvento dell'[[Commercio elettronico|e-commerce]], è nata la possibilità di vendere droghe attraverso siti internet, sia sul web visibile che sul web sommerso ([[Web sommerso|deep web]] e [[dark web]]), e pagarle in [[bitcoin]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/tecnologia/2016/09/04/news/ciao_bitcoin_la_nuova_moneta_online_e_monero-147159445/|titolo=Ciao Bitcoin, la nuova moneta online è Monero|sito=la Repubblica|data=4 settembre 2016|lingua=it|accesso=14 agosto 2020}}</ref> oppure mediante l'utilizzo illecito di [[Applicazione mobile|app]] di [[messaggistica istantanea]] ([[WhatsApp]] o [[Telegram]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/cronache/business-dei-pusher-online-bitcoin-e-spedizione-casa-1819894.html|titolo=Ora la morte arriva per posta: il business dei pusher online|autore=Marco Vassallo|sito=ilGiornale.it|data=7 febbraio 2020|lingua=it|accesso=14 agosto 2020}}</ref>
Nell'ottobre del 2013 [[Ross Ulbricht]] (conosciuto sul web sotto lo [[pseudonimo]] di "''Dread Pirate Roberts")'' venne arrestato e accusato dall'[[FBI]] di essere la mente creatrice del sito ''[[Silk Road]]'' (soprannominato l'[[Amazon.com|Amazon]] delle droghe),<ref>{{Cita web|url=https://www.theepochtimes.com/|titolo=The Epoch Times - Truth & Tradition. Fact Based. Unbiased. Accurate News|lingua=en|accesso=14 agosto 2020}}</ref> "specializzato" soprattutto nella vendita con [[bitcoin]] di [[MDMA]], [[eroina]] e [[cannabis]] e con guadagni pari addirittura a due milioni di dollari al mese;<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_agosto_09/silk-road-raggiunge-due-milioni-di-dollari-al-mese-di-incassi-per-vendita-droga_d48fc23e-e22a-11e1-81e3-b1fe4cfc8e55.shtml|titolo=Silk Road: la vendita di droga on line frutta due milioni di dollari al mese|autore=Marta Serafini|sito=Corriere della Sera|lingua=it|accesso=14 agosto 2020}}</ref> nel 2015 Ulbricht venne condannato all'ergastolo per traffico di droga, [[pirateria informatica]] e [[riciclaggio di denaro sporco]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/tecnologia/2015/05/30/news/ergastolo_per_il_fondatore_di_silk_road-115620536/|titolo=Ergastolo per il fondatore di Silk Road, mercato nero del web|sito=la Repubblica|data=30 maggio 2015|lingua=it|accesso=14 agosto 2020}}</ref>
Nel luglio del 2017 un'indagine congiunta dell'[[FBI]], [[Drug Enforcement Administration|DEA]] ed [[Europol]] ha portato alla chiusura delle piattaforme e-commerce ''AlphaBay'' e ''Hansa Market'', che operavano sul [[deep web]] con 200 000 utenti e 40 000 inserzionisti mettendo in vendita droghe e altri articoli illegali.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2017/07/21/news/droghe_armi_malware_documenti_falsi_nel_deep_web_un_indagine_internazionale_chiude_alphabay_e_hansa-171310901/|titolo=Droghe, armi, malware, documenti falsi nel deep web: con un blitz chiusi AlphaBay e Hansa|sito=la Repubblica|data=21 luglio 2017|lingua=it|accesso=14 agosto 2020}}</ref>
== Legislazioni nazionali ==
{{F|criminalità|Novembre 2017|Assenti}}
=== Italia ===
La [[legislazione]] [[italia]]na è basata sul [[Decreto del presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309]], in particolare agli art. 73 e 74. Il primo prevede e punisce una serie di attività legate agli stupefacenti, identificate nella produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e psicotrope. La pena prevista è la reclusione da sei a venti anni e la multa da euro 26.000 a euro 260.000; questa risulta quindi piuttosto elevata se confrontata con altre fattispecie penali previste dall'ordinamento (a mero titolo di esempio si può ricordare che l'omicidio colposo non aggravato è punito con una pena minima di sei mesi). In ogni caso, al fine di permettere un maggiore adattamento del trattamento sanzionatorio al disvalore del fatto sono previste diverse [[circostanze attenuanti]] speciali.
In relazione alle prime la più rilevante riguarda il traffico "di lieve entità" che prevede la pena della reclusione da uno a sei anni e la multa da euro 3.000 a euro 26.000.
L'applicazione di tale attenuante è spesso fondamentale: il traffico di stupefacenti si caratterizza per essere di dimensioni e pericolosità estremamente variabili.
Frequentemente, nella pratica forense, accade di riscontrare imputazioni per traffico di stupefacenti in relazione a fatti assolutamente minori, in tali occasioni appare quindi indispensabile consentire al giudice una corretta differenziazione della pena rispetto a casi ben più gravi, come quelli riguardanti il traffico internazionale
Va tuttavia sottolineato che, nella giurisprudenza, l'applicazione della norma in parola risulta ridotta: ciò, oltre a portare all'applicazione di pene a volte eccessive, è reso ancor più grave dall'impossibilità di distinguere (quantomeno a livello legislativo) la gravità dei comportamenti sanzionati anche in relazione alla pericolosità della sostanza trafficata.
Per analoghe ragioni inerenti alla concreta determinazione della pena è stato introdotto l'art. 80 del [[D.P.R. n. 309/1990]] il quale prevede una serie di aggravanti, fra cui quella legata alla "ingente quantità". Quest'ultima introduce la possibilità di aumentare la pena massima fino a trenta anni di reclusione, individuando nel reato così circostanziato una fra le previsioni sanzionatorie più severe dell'intero ordinamento. L'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 prevede l'ipotesi dell'[[associazione per delinquere]] finalizzata al traffico di stupefacenti e individua pene più gravi rispetto all'art.73: per l'ipotesi associativa la reclusione è non inferiore ad anni venti per chi costituisce organizza o finanzia l'associazione, non inferiore ad anni dieci per chi solamente vi partecipa. L'associazione finalizzata al traffico di lieve entità è invece punita con pene dimezzate, anche in questo caso tuttavia l'applicazione dell'attenuante risulta eccessivamente ridotta; in questo caso le problematiche derivanti dagli orientamenti giurisprudenziali attuali sono ancor più deleterie. Infatti, in mancanza di una corretta applicazione dell'attenuante in oggetto, diventa impossibile operare una corretta differenziazione delle sanzioni tra i traffici di entità medio bassa (generalmente puniti con pene intorno ai venti anni per i "capi" dell'associazione) e quelli di maggiori dimensioni (in genere puniti con pene intorno ai ventiquattro anni).
=== Paesi Bassi ===
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=== Stati Uniti d'America ===
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== Il traffico di droga nei media ==
===Saggi===
* [[Michele Pantaleone]], ''Mafia e droga'', Torino, Einaudi, 1966.
* Charles Siragusa e Robert Wiedrich, ''La pista del papavero: 25 anni di lotta contro il traffico della droga'', [[Ugo Mursia Editore|Mursia]], 1968.
* Alfred W. McCoy, con la collaborazione di Cathleen B. Read e Leonard P. Adams, ''La politica dell'eroina'', [[Rizzoli]], 1973.
* Catherine Lamour e Michel R. Lamberti, ''Il sistema mondiale della droga'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi Editore]], 1973.
* [[Enzo Catania]] e [[Piero Vigorelli]], ''L'industria della droga'', [[Venezia]], [[Marsilio Editori|Marsilio]], [[1973]].
*[[Guido Blumir]], ''Eroina: storia e realtà scientifica, diffusione in Italia, manuale di autodifesa'', [[Feltrinelli]], 1976.
*[[Gerald Posner]], ''Il sole bianco. La mafia cinese sulla pista della droga'', Milano, [[SugarCo Edizioni|SugarCo]], 1990.
*[[Pino Arlacchi]], ''Imprenditorialità illecita e droga. Il mercato dell'eroina a Verona'' (con [[Roger Lewis]]), [[Il Mulino]], 1990.
*[[Gabriel García Márquez]], ''[[Notizia di un sequestro]]'', [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 1996.
*Antonio Escohotado, ''Piccola storia delle droghe'', [[Donzelli Editore]], 1997.
* Alexander Cockburn e Jeffrey St. Clair, ''Il libro nero della polvere bianca'', Nuovi Mondi Media, 2005.
* [[Mark Bowden]], ''Killing Pablo'', Rizzoli, 2002.
* [[Pino Arlacchi]], ''La mafia imprenditrice: dalla Calabria al centro dell'inferno'', Il Saggiatore, 2007.
* [[Vincenzo R. Spagnolo]], ''[[Cocaina S.p.A.]]'', Luigi Pellegrini Editore, Cosenza, 2010.
* Ayda Levy, ''Il
* [[Francesco Forgione]], ''Mafia Export'', [[Baldini Castoldi Dalai]], Milano, 2009.
* [[Misha Glenny]], ''McMafia'', Mondadori, Milano 2008.
* [[Salvatore Lupo]], ''Storia della mafia. Dalle origini ai nostri giorni'', [[Donzelli Editore|Donzelli]], Roma 2004.
* [[Luca Rastello]], ''Io sono il mercato. Teoria, metodi e stile di vita del perfetto narcotrafficante'', [[Chiarelettere|Edizioni Chiarelettere]], Milano 2009.
*
* Jean Ziegler, ''La Svizzera lava più bianco'', Mondadori, Milano 1992.
*Fausto Cattaneo, ''Operazioni sotto copertura. Come ho infiltrato i cartelli della droga'', Gabriele Capelli Editore, 2010.
* Diego Osorno, ''Z. la guerra dei narcos'', La Nuova Frontiera, 2013.
* Anabel Hernàndez, ''La terra dei Narcos. Inchiesta sui signori della droga'', [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 2014.
* [[Nicola Gratteri]] e [[Antonio Nicaso]], ''Oro bianco. Storie di uomini, traffici e denaro dall'impero della cocaina'', [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 2015.
* Paolo Nencini, ''La minaccia stupefacente: storia politica della droga in Italia'', [[Il Mulino]], 2017.
=== Narrativa ===
* [[Arturo Pérez-Reverte]], ''La Reina del Sur'', Alfaguara, Madrid, 2002.
* [[Frederick Forsyth]], ''Il cobra'', [[Arnoldo Mondadori Editore]], 2010.
* [[Don Winslow]], ''[[Il potere del cane (Winslow)|Il potere del cane]]'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 2011.
* [[Don Winslow]], ''
* [[Don Winslow]], ''[[Le belve (Winslow)|Le belve]]'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 2011.
* Jorge Real, ''Il volo del silenzio'', [[Longanesi]], 2011.
* Yuri Herrera, ''La ballata del re di denari'', La Nuova Frontiera, 2011.
* Malcom Beith, ''L'ultimo narco'', Il Saggiatore, 2011.
* [[Roberto Saviano]], ''
=== Cinema
Qui vengono citati alcuni
* 1948: [[
*
* 1965: [[Colpo grosso ma non troppo|''Colpo grosso ma non troppo (Le Corniaud)'']], regia di [[Gérard Oury]]
* 1966: ''[[Il papavero è anche un fiore|Il Papavero È Anche Un Fiore (The Poppy Is Also a Flower)]]'', regia di [[Terence Young]]
* 1971: ''[[Il braccio violento della legge|Il Braccio Violento Della Legge (The French Connection)]]'', regia di [[William Friedkin]]
*
*
* 1974: [[Contratto marsigliese|''Contratto marsigliese'' (''The Marseille Contract'')]], regia di [[Robert Parrish]]
* 1975: ''[[Il braccio violento della legge Nº 2|Il Braccio Violento Della Legge Nº 2 (French Connection II)]]'', regia di [[John Frankenheimer]]
*
* 1978: [[I guerrieri dell'inferno (film)|''I guerrieri dell'inferno'' (''Who'll Stop the Rain'')]], regia di [[Karel Reisz]]
*
*
*
* 1987: [[Arma letale|''Arma letale (Lethal Weapon)'']], regia di [[Richard Donner]]
* 1990: ''[[Dimenticare Palermo (film)|Dimenticare Palermo]]'', regia di [[Francesco Rosi]]
* 1990: ''[[Air America (film)|Air America]]'', regia di [[Roger Spottiswoode]]
* 1992: ''[[Narcos (film)|Narcos]]'', regia di [[Giuseppe Ferrara]]
* 1997: '' [[Strays (film)|Strays]]'', regia di [[Vin Diesel]]
* 1998: ''[[Lock & Stock - Pazzi scatenati|Lock & Stock - Pazzi Scatenati (Lock, Stock And Two Smoking Barrels)]]'', regia di [[Guy Ritchie]]
* 2000: ''[[Traffic (film)|Traffic]]'', regia di [[Steven Soderbergh]]
* 2001: ''[[Blow (film)|Blow]]'', regia di [[Ted Demme]]
* 2003: ''[[Il risolutore|Il Risolutore (A Man Apart)]]'', regia di [[F. Gary Gray]]
* 2003: ''[[Drug War - L'ora della vendetta|Drug War - L'Ora Della Vendetta (Guilty by Association)]]''', regia di Po Johns
*2003: [[Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio|''Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio (Veronica Guerin)'']], regia di [[Joel Schumacher]]
* 2004: ''[[Maria Full of Grace]]'', regia di [[Joshua Marston]]
* 2006: ''[[Miami Vice (film)|Miami Vice]]'', regia di [[Michael Mann]]
* 2007: ''[[American Gangster]]'', regia di [[Ridley Scott]]
* 2008: ''[[Strafumati|Strafumati (Pineapple Express)]]'', regia di [[David Gordon Green]]
* 2009: ''[[Sbirri (film)|Sbirri]]'', regia di [[Roberto Burchielli]]
* 2012: ''[[Drug War|Drug War (Du Zhan)]]'', regia di [[Johnnie To]]
* 2012: ''[[The Counselor - Il procuratore|The Counselor - Il Procuratore (The Counselor)]]'', regia di [[Ridley Scott]]
* 2012: ''[[Le belve (film 2012)|Le Belve (Savages)]]'', regia di [[Oliver Stone]]
* 2014: ''[[French Connection (film)|French Connection (La French)]]'', regia di Cédric Jimenez
* 2014: ''[[Escobar (film)|Escobar (Escobar: Paradise Lost)]]'', regia di [[Andrea Di Stefano]]
* 2014: ''[[La regola del gioco (film 2014)|La regola del gioco (Kill the Messenger)]]'', regia di [[Michael Cuesta]]
* 2015: ''[[Sicario (film 2015)|Sicario]]'', regia di [[Denis Villeneuve]]
* 2015: ''[[Non essere cattivo]]'', regia di [[Claudio Caligari]]
* 2017: ''[[Escobar - Il fascino del male|Escobar - Il Fascino Del Male (Loving Pablo)]]'', regia di [[Fernando León de Aranoa]]
* 2017: ''[[Barry Seal - Una storia americana|Barry Seal - Una storia americana (American Made)]]'', regia di [[Doug Liman]]
* 2018: ''[[Il corriere - The Mule]]'', regia di [[Clint Eastwood]]
* 2018: ''[[Oro verde - C'era una volta in Colombia]]'', regia di [[Ciro Guerra]] e Cristina Gallego
=== Televisione ===
* 1984/1989: ''[[Miami Vice]]'', ideata da [[Anthony Yerkovich]]
* 2002/2008: ''[[The Wire (serie televisiva)|The Wire]]'', ideata da [[David Simon (scrittore)|David Simon]]
* 2005/2012: ''[[Weeds]]'', ideata da [[Jenji Kohan]]
* 2008/2013: ''[[Breaking Bad]]'', ideata da [[Vince Gilligan]]
* 2011/2015: ''[[La narcotici]]'', ideata da [[Leonardo Fasoli]] e [[Maddalena Ravagli]]
* 2015/2017: ''[[Narcos (serie televisiva)|Narcos]]'', ideata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro
* 2017/2018: ''[[El Chapo (serie televisiva)|El Chapo]]'', prodotta da [[Netflix]]
* 2017/in produzione: ''[[Snowfall]]'', ideata da [[John Singleton]], [[Eric Amadio]] e [[Dave Andron]]
*2018/2021: ''[[Narcos: Messico]]'', ideata da Carlo Bernard e Doug Miro
*2019/in produzione: [[Come vendere droga online (in fretta)|''Come vendere droga online (in fretta)'' (''How to Sell Drugs Online (Fast))'']], ideata da Philipp Käßbohrer e Matthias Murmann
*2020: ''[[ZeroZeroZero (serie televisiva)|ZeroZeroZero]]'', ideata da [[Stefano Sollima]], Leonardo Fasoli e Mauricio Katz
*2023: [[Painkiller (serie televisiva)|''Painkiller'']], ideata da Micah Fitzerman-Blu e Noah Harpster
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Alfred W. McCoy]], con la collaborazione di [[Cathleen B. Read]] e [[Leonard P. Adams]], ''The Politics of Heroin in Southeast Asia'', [[New York]], [[Harper & Row]], 1972; trad. it. ''La politica dell'eroina. L'industria della droga al servizio del potere: gli uomini, l'organizzazione, gli itinerari'', Milano, [[Rizzoli]], 1973.
* {{Cita libro| | Enzo Ciconte | Atlante delle mafie. Volume Terzo | 2015 | Rubbettino Editore | [[Soveria Mannelli]] |isbn= 978-88-498-4295-1 |cid=Ciconte 2015}}
== Voci correlate ==
* [[
* [[Conflitto armato colombiano]]
* [[
* [[Criminalità organizzata]]
* [[Khun Sa]]
* [[Guerra messicana della droga]]
* [[Mezzaluna d'oro]]
* [[Pizza connection]]
* [[Triangolo d'oro (Asia)]]
* [[Riduzione del danno]]
* [[Traffico d'armi]]
* [[Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine]]
* [[Legalizzazione delle droghe]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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*
*
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[[Categoria:Pratiche illegali]]
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