Giuseppe Catenacci: differenze tra le versioni
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{{Carica_pubblica
|nome = Giuseppe Catenacci
|immagine =
|didascalia =
|carica = [[Consulta nazionale|Deputato della Consulta nazionale]]
|mandatoinizio = 25 settembre [[1945]]
|mandatofine = 25 giugno [[1946]]
|primoministro = [[Ferruccio Parri]]<br />[[Alcide De Gasperi]]
|partito =
|titolo di studio = Laurea in ingegneria civile
|alma mater = [[Università di Napoli Federico II]]
|professione = Giornalista
|firma =
}}▼
{{Bio
|Nome = Giuseppe
|Cognome = Catenacci
|Sesso = M
|LuogoNascita = Rionero in Vulture
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|GiornoMeseMorte = 8 febbraio
|AnnoMorte = 1975
|Epoca = 1900▼
|Attività = saggista
|Attività2 = giornalista
|Attività3 = politico
▲|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
}}
==Biografia==
Di modesta famiglia d'artigiani (suo padre era fabbro ferrario), si spostò a [[Salerno]] per frequentare gli studi liceali e poi a [[Napoli]] per iscriversi all'università. Dovette interrompere gli studi per combattere durante la [[prima guerra mondiale]]. Di ritorno dalla guerra (in cui perì suo fratello maggiore Michele), riprese gli studi e conseguì la laurea in ingegneria civile ma, maturando la passione per gli studi storici, intraprese una carriera ben diversa dalla sua formazione. Fu allievo di [[Giustino Fortunato]], conosciuto durante la permanenza a Napoli, che lo illuminò sugli studi riguardo alla [[questione meridionale]] e che fece, inoltre, da testimone per il suo matrimonio con Maria Rubino.
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Nel [[1944]], venne nominato Consultore Nazionale dal [[Comitato di liberazione nazionale|C.L.N.]] e, in seguito, esercitò la carica di deputato provinciale, consigliere comunale e provinciale. Nel [[1958]], aderì al [[Movimento Comunità]] di [[Adriano Olivetti]]. Come giornalista (iscritto all'Albo nazionale con tessera nº 4978, della sezione di [[Bari]]), collaborò con testate come ''Il Mattino'', ''[[Il Tempo]]'', ''[[Roma (quotidiano)|Roma]]'', ''[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Il Giornale d'Italia]]'' e direttore di giornali locali come ''Cronache nuove del Sud'' e ''La sveglia lucana''. Gli ultimi anni della sua vita furono amari, sentendosi incompreso dai suoi concittadini e persino dileggiato, come, ad esempio, gli venne recapitata una lettera piena di rancori e infamie il 27 dicembre [[1974]]. Catenacci si spense nella natia Rionero l'anno seguente.
▲}}
==Opere parziali==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura}}
[[Categoria:Deputati della Consulta nazionale]]
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