Wiligelmo: differenze tra le versioni

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{{NN|arteartisti|gennaio 2015|Sono presenti contraddizioni, stili di scrittura diversi, semplificazioni di problematiche storiche molto discusse; è necessaria una verifica puntuale sulla bibliografia indicata che dovrebbe essere, se realmente utilizzata, più che sufficiente per la stesura di una buona voce.}}
[[File:Modena3.jpg|thumb|Wiligelmo, ''Adamo ed Eva'', [[Duomo di Modena]]]]
 
{{Bio
|Nome = Wiligelmo
|Cognome =
|PostCognome = , '''Viligelmo'''<ref>{{DOP|id=1095551|lemma=Wiligelmo}}</ref> o '''Guiligelmo'''<ref>{{Cita libro|nome=Mattia|cognome=Reiche|nome2=Marco|cognome2=Bussagli|titolo=L'arte italiana. Dalle origini a oggi|url=https://books.google.it/books?id=zWHO3U_2W48C&pg=PA30&dq=%22Guiligelmo%22&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwiVsKr5s82BAxV71AIHHVLYCkkQ6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=%22Guiligelmo%22&f=false|accesso=2023-09-28|data=2003|editore=Giunti Editore|lingua=it|ISBN=978-88-09-03074-9}}</ref> (lat. med. '''''Wiligelmus''''' o '''''Vuiligelmus''''', variante di ''Wilehelmus'' e ''Guilehelmus'')
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = XI secolo
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = XII secolo1120/1130
|Epoca = 1000
|Epoca2 = 1100
|Attività = scultore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = di [[Arte romanica|epoca romanica]], unotra deii primi a firmare le proprie opere in Italia
|Immagine = Decorazione Portale Centrale, Profeta.JPG
[[File:Modena3.jpg|thumb|Didascalia = Wiligelmo, ''Adamo ed EvaProfeta'', [[Duomo di Modena]]]]
}}
 
È stato il più importante maestro della [[scultura romanica]] in [[Italia]], dotato nelle sue opere di una forza vitale e di un senso della narrazione impareggiabile per i suoi seguaci.
==Biografia==
{{Citazione necessaria|Originario della diocesi di Como come forse Lanfranco|Lo sostiene Vittorio Sgarbi ne "Il tesoro d'Italia", I tomo, Bompiani = }}V. Sgarbi, Il tesoro d'Italia, I tomo, Bompiani
, scolpì i rilievi del [[duomo di Modena]] verso il [[1099]] e probabilmente fu anche l'[[architetto]] responsabile dell'edificazione della facciata e della parte anteriore della cattedrale modenese. È il più importante maestro della [[scultura romanica]] in [[Italia]], dotato nelle sue opere di una forza vitale e di un senso della narrazione impareggiabile per i suoi seguaci, superato pienamente forse solo da [[Nicola Pisano]], oltre un secolo più tardi.
 
==Attività artisticaBiografia e opereattività ==
Forse originario della zona prealpina lombarda (Como?)<ref>{{Cita libro |autore=[[Vittorio Sgarbi]] |titolo=Il tesoro d’Italia |volume=I tomo |editore=Bompiani |isbn=978-88-452-7456-5}}</ref>, fu essenzialmente attivo nel Modenese.
Molto probabilmente era un artigiano che teneva bottega a [[Modena]], con diversi discepoli, anch'essi intervenuti nella decorazione del duomo (sono tutti anonimi e vengono indicati nelle pubblicazioni d'arte coi nomi di Maestro di Artù, Maestro di San Geminiano, [[Maestro delle Metope]]). Il suo nome ci perviene da una scritta in caratteri diversi (sicuramente postuma) posta sotto la lastra della facciata del duomo, indicante la data di fondazione della chiesa che elogia nel latino dell'epoca la sua opera di scultore: «"Quanto tra gli scultori/tu sia degno di onore/è chiaro ora, o Wiligelmo/per le tue opere"». La scritta è sorretta dalle figure di [[Enoch]] ed [[Elia]], profeti che furono assunti in cielo senza morire, per dimostrare maggiormente l'immortalità di cui godrà l'autore per il suo lavoro. Doveva anche godere di una notevole considerazione, se il popolo modenese che voleva costruire una notevole cattedrale lo cercò fuori Modena, come aveva fatto per l'architetto [[Lanfranco (architetto)|Lanfranco]], fatto venire probabilmente dalla [[diocesi di Como]].
 
===A San Benedetto Po===
Fra i più noti rilievi di Wiligelmo vi sono quelli di ''[[Storie della Genesi (Wiligelmo)|Storie della Genesi]]'', oggi inseriti appunto nella facciata del Duomo di Modena. Anticamente, è probabile che abbiano fatto parte del prospetto del pontile della chiesa, ovverosia il parapetto del presbiterio. Da essi, comunque sia, vediamo emergere le qualità dell'autore: aderenza al tema trattato, espressività, sintetizzazione, essenzialità. Gli ambienti non vengono descritti: i soggetti vengono piuttosto colti in azione, esaltando la loro esistenza. Esempio tipico è quello del cieco [[Lamech]] che uccide [[Caino]]: la cecità è resa mirabilmente dal suo atteggiamento. Il tutto costituisce una narrazione sommaria.
[[File:Abbazia di nonantola, portale di wiligelmo, lunetta 01.JPG|thumb|Il ''Cristo Pantocratore'' nella lunetta del portale principale della chiesa di Nonantola]]
Si ritiene che la prima attività scultorea di Wiligelmo sia da rintracciare nei frammenti erratici di tre ''Mesi'' provenienti dagli stipiti di un portale della chiesa abbaziale di San Benedetto al Polirone, complesso di fondazione matildica: i pezzi, oggi nel Civico Museo Polironiano, sono riconducibili all'inizi del percorso artistico di Wiligelmo e databili agli anni Ottanta dell'XI secolo.
 
=== A Nonantola ===
Si osservi, poi, ''La creazione della donna'', dove l'ambiente in cui avviene l'episodio è indicato da una roccia tondeggiante, che rappresenta le acque del fiume Paradiso, oppure la figurazione degli ''antipodi'' attribuita al Maestro delle metope sul capitello depositato nel lapidario del duomo modenese.
L'attività di Wiligelmo e dei suoi allievi è attestata all'[[abbazia di Nonantola]], anch'essa di fondazione matildica, dove si ammirano i bassorilievi delle ''Storie della Vergine e di sant'Anselmo'' negli stipiti del portale e il potente ''Cristo Pantocratore'' nella lunetta del portale principale<ref>{{Cita articolo |url=https://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2013/01/09/wiligelmo-il-grande/ |titolo=Wiligelmo il grande |autore=Maurizio Tazartes |sito=ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com |editore=Blog "Il Palazzo di [[Sichelgaita]]", articolo pubblicato del 15 giugno 1991 su ''[[La Stampa]]'' |data=2013-01-09 |accesso=2022-03-23}}</ref>. L'attività di Wiligelmo e della sua bottega a Nonantola potrebbe essere collocata entro il 1100, cioè poco prima della sua chiamata a Modena.
 
=== A Modena ===
Non è il naturalismo romano, classicheggiante o funzionale alla narrazione storica. Ma non è neanche la concezione aspaziale bizantina. È piuttosto una trasformazione del simbolismo bizantino. Non è fatto per intuire un'idea, ma per far concepire la realtà del luogo, senza descriverlo dettagliatamente, ma dando efficacemente solo degli accenni, per lasciare l'immaginazione allo spettatore. La sua scultura è alquanto rozza, volutamente sommaria, per essere più comprensibile ai poveri analfabeti cui era didatticamente rivolta. Ciò però non deve indurre a pensare a carenze tecniche dello scultore perché nei due genietti porta-fiaccola della facciata del Duomo, ad esempio, la tecnica di Wiligelmo può dirsi pari a quella delle opere degli scultori classici. Probabilmente, aveva potuto osservare queste opere nei reperti romani venuti alle luce quando si era scavato per cercare pietre, trovando invece la necropoli romana ricca di lapidi e sarcofagi.
[[File:Il Duomo dedicato al patrono di Modena.jpg|miniatura|I profeti [[Enoch (antenato di Noè)|Enoch]] e [[Elia]] e la dedica a Wiligelmo.]]
[[File:Wiligelmo, telamone, 1099-1106, 02.JPG|miniatura|Telamone nello stipite del portale maggiore]]
[[File:Creazione della donna di Wiligelmo 1.JPG|miniatura|La creazione di Eva]]
[[File:Maestro delle metope di modena, gli antipodi, 1100-1150 ca. 01.JPG|miniatura|Gli Antipodi, metopa di Wiligelmo.]]
A Modena molto probabilmente lavorò come maestro lapicida sotto la direzione dell'architetto [[Lanfranco (architetto)|Lanfranco]] (forse originario dalla [[diocesi di Como]] e attivo nell'area padana nell'XI secolo) quando questi fu ingaggiato dai modenesi per l'edificazione della cattedrale, avvenuta nel 1099. Il nome di Wiligelmo ci è noto grazie ai [[verso leonino|distici leonini]] (scritti in caratteri diversi e dunque sicuramente postumi) che elogiano nel latino dell'epoca la sua opera di scultore: essi sono stati aggiunti, in basso, nella lastra posta sulla facciata del Duomo di Modena, dove si trova la dedicazione e la data di fondazione della chiesa in un cartiglio sorretto dalle figure di [[Enoch (antenato di Noè)|Enoch]] ed [[Elia]], profeti che furono assunti in cielo senza morire, per sottolineare il carattere di immortalità dell'opera architettonica e scultorea:
 
{{Citazione|Quanto tra gli scultori<br/>tu sia degno di onore,<br/>è evidente ora, o Wiligelmo,<br/>per la tua scultura|Epigrafe, [[Duomo di Modena]]|Inter scultores<br/>quan/to sis dignus onore,<br/>cla/ret scultura<br/>nunc Vuiligelme tua|lingua=la}}
Alcuni attribuiscono a Wiligelmo, o alla sua scuola, anche alcuni rilievi, facenti forse parte di un pulpito smembrato, che oggi sono collocati in vari punti della facciata del [[Duomo di Cremona]]. L'attività dei suoi allievi è attestata anche all'[[abbazia di Nonantola]].
 
Per questo motivo gli sono concordemente attribuite i quattro [[bassorilievi]] alti circa un metro e realizzati in marmo con "''[[Storie della Genesi (Wiligelmo)|Storie bibliche dalla Creazione fino a Noè]]"'', oggi murati nella [[facciata]] occidentale del [[Duomo di Modena]]<ref>{{cita libro|cognome1=Gardner |nome1=Helen |cognome2=Kleiner |nome2=Fred S. |titolo=Gardner's Art Through the Ages: The Western Perspective |volume=1|data=8 gennaio 2009 |editore=Cengage Learning |isbn=9780495573609 |p=330 |url=https://www.google.com/books/edition/Gardner_s_Art_through_the_Ages_The_Weste/mBrvazPDFoYC?hl=en&gbpv=1&pg=PA362}}</ref>. Si tratta dei più noti rilievi di Wiligelmo con le seguenti raffigurazioni in bassorilievo:
==Influenze==
* ''Dio Padre creatore. La creazione di Adamo. La creazione di Eva. Il peccato originale.''
Alcuni elementi della sua tecnica ricordano la scultura aquitanica, in modo particolare quella del chiostro dell'abbazia di San Pietro a [[Moissac]] e quella di [[chiesa di Saint-Sernin |Saint-Sernin]] nella vicina [[Tolosa]].
* ''Il rimprovero ad Adamo. La cacciata dall'Eden. Il lavoro dei progenitori.''
* ''Le offerte di Caino e di Abele. Caino uccide Abele. Caino risponde al Signore.''
* ''La vendetta di Lamech. L'arca di Noè. Noè e i suoi tre figli.''
 
I quattro pannelli marmorei non furono però in origine realizzati per la facciata della cattedrale modenese, come dimostrano le ammorsature irregolari e i tagli procurati per adattarli agli spazi disponibili: già negli anni Sessanta del XX secolo Quintavalle aveva dimostrato che le quattro lastre scolpite erano i pannelli di un [[Pontile-tramezzo|pontile]] con [[pulpito]] posto all'interno del duomo e poi (forse in seguito al [[Terremoto di Verona del 1117|terremoto del 1117]]) riutilizzate per decorare la facciata; questo giustificherebbe anche l'epigrafe celebrativa posta in facciata<ref>[[Arturo Carlo Quintavalle]], ''Wiligelmo e la sua scuola'', Firenze, Sadea-Sansoni, 1967.</ref>.
Si è discusso a lungo su questi contatti, presupponendo una formazione di Wiligelmo entro l'ambito di quei cantieri. Non vi è dubbio che questi contatti esistano, ma, più che di una dipendenza di Wiligelmo dalle sculture aquitaniche (del resto di poco precedenti quelle di Modena), si tratta di una contemporaneità culturale, di reciproci scambi, pur nell'affermazione individuale della personalità di ogni singolo artista. <ref>"Sostengono il raffinato linguaggio wiligelmico modelli tardo-antichi impreziositi da echi bizantini, aggiornati sui contemporanei motivi provenzali e del bacino del [[Reno]], presumibilmente noti da avori, smalti ed altri oggetti importati". ''Emilia-Romagna'', Touring Editore, 2010, pag. 40</ref>
 
Da essi vediamo emergere le qualità dell'autore: aderenza al tema trattato, espressività ed essenzialità. Gli ambienti non vengono descritti: i soggetti vengono piuttosto colti in azione, esaltando la loro esistenza. Esempio tipico è quello del cieco [[Lamech (discendente di Caino)|Lamech]] che uccide [[Caino]]: la cecità è resa mirabilmente dal suo atteggiamento. Il tutto costituisce una narrazione sommaria; si osservi anche ''La creazione di Eva'', dove l'ambiente in cui avviene l'episodio è indicato da una roccia tondeggiante, che rappresenta le acque del fiume Paradiso. Non è il naturalismo romano, classicheggiante o funzionale alla narrazione storica; ma non è neanche la concezione aspaziale bizantina: è piuttosto una trasformazione del simbolismo bizantino. Non è fatto per intuire un'idea, ma per far concepire la realtà del luogo, senza descriverlo dettagliatamente, ma dando efficacemente solo degli accenni per lasciare l'immaginazione allo spettatore.
Si può parlare di una scuola wiligelmica non solo per i suoi allievi ma anche per due altri grandi scultori dell'epoca, a lui di poco posteriori: [[Niccolò (scultore)|Niccolò]], attivo a [[Ferrara]], e [[Benedetto Antelami]], attivo a [[Parma]], i quali mostrano di avere subito la sua influenza. <ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/wiligelmo/ Wiligelmo nell’Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
NonLa èscultura ildi naturalismo romano, classicheggiante o funzionale alla narrazione storica. Ma non è neanche la concezione aspaziale bizantina. È piuttosto una trasformazione del simbolismo bizantino. Non è fatto per intuire un'idea, ma per far concepire la realtà del luogo, senza descriverlo dettagliatamente, ma dando efficacemente solo degli accenni, per lasciare l'immaginazione allo spettatore. La sua sculturaWiligelmo è alquanto rozza, volutamente sommaria, per essere più comprensibile ai poverifedeli analfabeti cui era didatticamente rivolta. Ciò però non deve indurre a pensare a carenze tecniche dello scultore, perché nei due genietti''Geni porta-fiaccolaportafiaccola'', dellaoggi sulla facciata del Duomo, ad(ma anch'essi riutilizzati e esempioprovenienti dall'altare), la tecnica di Wiligelmo può dirsi pari a quella delle opere degli scultori classici. Probabilmente, aveva potuto osservare queste opere nei reperti romani venuti allealla luce quando si era scavato per cercare pietre, trovando invece la necropoli romana ricca di lapidi e sarcofagi.
 
Sulla facciata sono murati anche i quattro ''Simboli degli Evangelisti'', in origine parti del pulpito smembrato, sicuramente opera di Wiligelmo e certamente collegato al pontile, come dimostrano esempi coevi.
==Galleria d'immagini==
 
Inoltre, al maestro sono attribuiti gli stipiti del portale principale, dove realizzò un tralcio abitato nelle parti frontali e dodici profeti, sei per parte, nell'intradosso. A Wiligelmo (in collaborazione con uno dei suoi più abili allievi, il [[Maestro delle Metope]]) sono attribuite altre sculture: le metope che fungevano da contrafforti esterni, con figurazioni di chimere, sirene e mostri (oggi nel Museo Lapidario del duomo modenese), i numerosi capitelli e i semicapitelli.
 
Nel corso della decorazione del duomo di Modena, Wiligelmo si avvalse ovviamente della collaborazione di diversi allievi, purtroppo tutti anonimi e indicati negli studi con i nomi di [[Maestro di Artù]], [[Maestro di San Geminiano]], autori e/o collaboratori dei portali sui prospetti laterali a settentrione e a meridione. Il primo portale (Porta della Pescheria) mostra nell'intradosso i dodici ''Mesi'' e sull'archivolto la leggenda arturiana, mentre sull'architrave, entro riquadri, alcuni animali che derivano dai fabliaux; il secondo (Porta dei Principi) ha sulla fronte un tralcio che corre pure sull'archivolto, mentre sull'architrave è scolpita la vicenda di san Geminiano e del suo viaggio a Costantinopoli.
 
===A Quarantoli===
[[File:Pieve di Quarantoli - pulpito.jpg|miniatura|Il pulpito nella Pieve di Quarantoli]]
Nella [[pieve di Quarantoli]] si conserva un pulpito di ambito strettamente wiligelmico, con la raffigurazione dei simboli evangelici.
 
=== A Piacenza ===
Wiligelmo forse lavorò anche nella [[cattedrale di Piacenza]], dove, nei portali laterali, si distinguono le mani dei due artisti: la sua e quella di un altro suo allievo, che diventerà un grande maestro, [[Niccolò (scultore)|Nicolò]].
 
=== A Cremona ===
Alcuni attribuiscono a Wiligelmo, o alla sua scuola, anche alcuni rilievi, facenti forse parte di un pulpito smembrato, che oggi sono collocati in vari punti della facciata del [[Duomo di Cremona]]. L'attivitàe deidatabili suoia allievidopo èil attestata anche all'[[abbazia di Nonantola]]1107.
 
=== A Forlì ===
Una lunga tradizione attribuisce a Wiligelmo il [[Sogno e adorazione dei Magi]], scultura nella lunetta del portale dell'[[Abbazia di San Mercuriale]] a [[Forlì]], riconducibile però più correttamente ad ambito [[Benedetto Antelami|antelamico]].
 
== Influenze ==
Alcuni elementi della sua tecnica ricordano la scultura aquitanica, in modo particolare quella del chiostro dell'[[Abbazia di Moissac|abbazia di San Pietro]] a Moissac e quella di [[chiesa di Saint-Sernin|Saint-Sernin]] nella vicina [[Tolosa]], ma ebbe modo di confrontarsi a fondo con la scultura romana, le cui influenze sono chiaramente ravvisabili nei reperti della necropoli della Mutina latina<ref>{{Cita web|url = http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Wiligelmo.htm|titolo = Wiligelmo|sito = Scultura-Italiana.com|accesso = 20 febbraio 2016|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160503204804/http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Wiligelmo.htm|dataarchivio = 3 maggio 2016}}</ref>. Si è discusso a lungo su questi contatti, presupponendo una formazione di Wiligelmo entro l'ambito di quei cantieri. Non vi è dubbio che questi contatti esistano, ma, più che di una dipendenza di Wiligelmo dalle sculture aquitaniche (del resto di poco precedenti quelle di Modena), si tratta di una contemporaneità culturale, di reciproci scambi, pur nell'affermazione individuale della personalità di ogni singolo artista. <ref>"{{Cita libro |citazione=Sostengono il raffinato linguaggio wiligelmico modelli tardo-antichi impreziositi da echi bizantini, aggiornati sui contemporanei motivi provenzali e del bacino del [[Reno]], presumibilmente noti da avori, smalti ede altri oggetti importati". ''|titolo=Emilia-Romagna'', |editore=Touring Editore, |anno=2010, pag.|p=40 40|sbn=BVE0534332}}</ref>.
 
Si può parlare di una scuola wiligelmica non solo per i suoi allievi, ma anche per due altri grandi scultori dell'epoca, a lui di poco posteriori: [[Niccolò (scultore)|Niccolò]], attivo a [[Ferrara]], e [[Benedetto Antelami]], attivo a [[Parma]], i qualiche mostrano di avere subito la sua influenza. <ref>[http://www{{Cita|A.treccaniC.it/enciclopedia/wiligelmo/ WiligelmoQuintavalle nell’Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->](2000)}}.</ref>.
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
File:Wiligelmo relief 02.JPG|''Cacciata dal paradiso terrestre''
File:Wiligelmo relief 05.JPG|''Caino e Abele''
File:Wiligelmo relief 04.JPG|''Uccisione di Caino e Storie di Noè''
File:Wiligelmo relief central door 05.JPG|Telamone
File:Wiligelmo relief central door, prophets 07.JPG|Profeti
File:Wiligelmo relief central door, prophets 05.JPG|Profeti
File:Wiligelmo relief central door, prophets 08.JPG|Profeti
File:Wiligelmo relief central door, prophets 03.JPG|Profeti
</gallery>
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* [[Roberto Salvini]], ''Wiligelmo e le origini della scultura romanica'', Milano, Martello, 1956.
* [[Arturo Carlo Quintavalle]], ''WiligelmoProblemi edi laromanico suaemiliano. scuolaI. Lanfranco, Wiligelmo'', Firenze,Parma Sadea1964-Sansoni,1965; 1967.
* [[Arturo Carlo Quintavalle]], ''Wiligelmo e la sua scuola'', Firenze, Sadea-Sansoni, 1967.
* {{Cita libro |curatore=E. Castelnuovo, |curatore2=A. Peroni, |curatore3=[[Salvatore Settis|S. Settis, a cura di,]] ''|titolo=Wiligelmo e Lanfranco nell'Europanell’Europa romanica'', Atti|editore=atti del convegno (Modena, 24-27 ottobre 1985),; Modena, Panini, 1989. }}
* {{Cita libro |curatore=A. Calzona, |curatore2=A. C. Quintavalle, a cura di, ''|titolo=Wiligelmo e Matilde l'officinal’officina romanica'', |editore=catalogo della mostra (Mantova, 1991); Milano, Electa, 1991. }}
*Chiara Frugoni, ''Wiligelmo. Le sculture del Duomo di Modena'', Modena, Panini, 1996.
*C. Frugoni,{{Cita alibro cura|autore=[[Chiara di,Frugoni]] ''Il|titolo=Wiligelmo. duomoLe disculture Modena.del TheDuomo cathedral ofdi Modena'' |città=Modena, |editore=Panini, 1999.|anno=1996}}
* {{Cita libro |curatore=Chiara Frugoni |titolo=Il duomo di Modena - The cathedral of Modena |città=Modena |editore=Panini |anno=1998}}
* {{Enciclopedia italiana |nomeurl=wiligelmo |nome=WILIGELMO |autore=[[Pietro Toesca]] |anno=1937 |accesso=2022-03-23}}
* {{Cita libro |url=https://www.treccani.it/enciclopedia/wiligelmo_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale) |voce=WILIGELMO |autore=Arturo Carlo Quintavalle |titolo=Enciclopedia dell’arte medievale |città=Roma |editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana |anno=2000 |accesso=2022-03-23 |cid=A.C. Quintavalle (2000)}}
 
== Voci correlate ==
* [[Maestri campionesi]]
* [[Scultura romanica]]
* [[Niccolò (scultore)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto|commons=Category:Wiligelmo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|biografie|medioevo|scultura}}
 
[[Categoria:Persone legate a Modena]]