Sandro Curzi: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
{{Citazione|Le radici di una collettività possono essere minate se tutto è mercato, dalla salute alle scelte della politica.|dall'intervista di Paolo Conti, «Combatto contro il cancro e contro ogni accanimento», Corriere della sera, 24 gennaio 2007, p. 18}}
|nome = Alessandro Curzi
|Immagineimmagine = Sandro_Curzi.jpg
|carica = [[Rai#Presidenti|Presidente della Rai]]<br /><small>(''facente funzioni'')
|mandatoinizio = 1º giugno 2005
|mandatofine = 30 giugno 2005
|predecessore = [[Francesco Alberoni]]
|successore = [[Claudio Petruccioli]]
|partito = [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Rifondazione Comunista|PRC]]
|titolo di studio = Diploma di Maturità classica
|professione = Giornalista
}}
{{Bio
|Nome = Alessandro
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|Attività = giornalista
|Attività2 = politico
|Attività3 = personaggioconduttore televisivo
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Sandro_Curzi.jpg
|Didascalia = Sandro Curzi
}}
 
==Biografia==
[[File:Sei dirigenti del Pci nel 1965.jpg|miniatura|Sandro Curzi in compagnia della dirigenza del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]: da sinistra [[Ugo Pecchioli]], [[Giuliano Pajetta]], Curzi, [[Luigi Pintor]], [[Pietro Ingrao]] ed [[Enrico Berlinguer]], 1965.]]
Frequentando il [[Ginnasio (sistema scolastico italiano)|ginnasio]] "Tasso" a [[Roma]], a tredici anni entra in contatto con gruppi della [[Resistenza italiana|Resistenza]] [[Antifascismo|antifascista]] capeggiati da [[Alfredo Reichlin]]; insieme a lui [[Citto Maselli]], i fratelli Aggeo e Arminio Savioli. Il suo primo articolo, pubblicato su "Unità clandestina", racconta l'assassinio di uno studente da parte di [[Repubblica Sociale Italiana|fascisti repubblichini]]. Le manifestazioni studentesche antifasciste sono attive in tutta Roma e Curzi collabora attivamente con il gruppo [[partigiano]] romano che opera nella zona [[Ponte Milvio]]-[[Flaminio (quartiere di Roma)|Flaminio]].
Frequentando il [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Roma)|liceo "Tasso"]] a [[Roma]], a tredici anni entra in contatto con gruppi della [[Resistenza italiana|Resistenza]] [[Antifascismo|antifascista]] capeggiati da [[Alfredo Reichlin]]<ref>{{cita web| url =
Frequentandohttps://www.anpi.it/donne-e-uomini/1351/sandro-curzi il [[Ginnasio (sistema scolastico italiano)|ginnasio]] "Tasso"titolo a= [[Roma]],Sandro aCurzi tredici anni entra in contatto con gruppi della [[Resistenza italiana|Resistenza]] [[Antifascismo|antifascista]] capeggiati da [[Alfredo Reichlin]]sito=ANPI}}</ref>; insieme a lui [[Citto Maselli]], i fratelli [[Aggeo Savioli|Aggeo]] e [[Arminio Savioli]]. Il suo primo articolo, pubblicato su "''Unità clandestina"'', racconta l'assassinio di uno studente da parte di [[Repubblica Sociale Italiana|fascisti repubblichinidella R.S.I.]]. Le manifestazioni studentesche antifasciste sono attive in tutta Roma e Curzi collabora attivamente con il gruppo [[partigiano]] romano che opera nella zona [[Ponte Milvio]]-[[Flaminio (quartiere di Roma)|Flaminio]].
 
Nel marzo del [[1944]] gli viene concessa, nonostante la minore età, la tessera del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. Tra il [[1947]] e il [[1948]] lavora al settimanale social-comunista ''[[Pattuglia (rivistaperiodico)|Pattuglia]]'', diretto dal [[Socialismo|socialista]] [[Dario Valori]] e dal [[Comunismo|comunista]] [[Gillo Pontecorvo]]. Nel [[1949]] diventa redattore del [[quotidiano]] della sera romano "''La Repubblica d'Italia"'', diretto da [[Michele Rago]]. Nello stesso anno è tra i fondatori della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] (FgciFGCI), di cui viene eletto segretario generale [[Enrico Berlinguer]].
 
Divenuto capo-redattore del mensile della Fgci "''Gioventù Nuova"nuova'', diretto dallo stesso Enrico Berlinguer, cura anche l'antologia per giovani “L''L'avvenire non viene da solo” solo'' illustrata dalla pittrice [[Anna Salvatore]], di cui si vendono 150&nbsp;000 copie. Nel [[1951]] è inviato nel [[Polesine]] per raccontare le conseguenze della tragica [[alluvione]] e vi rimane per un lungo periodo come segretario della FGCI. Nel [[1954]] sposa la giornalista e “compagna” Bruna Bellonzi (avranno una figlia, Candida, destinata anch'essa a fare il mestiere di giornalista, da ultimo presso l'Agenzia [[ANSA]]; Candida morirà il 29 novembre 2013 all'età di 58 anni.)
 
Tornato a Roma, nel [[1956]] partecipa, insieme a Saverio Tutino, [[Carlo Ripa di Meana]], Guido Vicario, [[Luciana Castellina]] ede altri, alla fondazione del settimanale ''[[Nuova Generazione]]'', di cui diventa direttore nel [[1957]]. Nel [[1959]] passa a ''[[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]]'', organo del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], come capo-cronista a Roma. Nell'anno successivo, è inviato in [[Algeria]] per seguire la guerra di liberazione dal [[colonialismo]] [[Francia|francese]] e intervista il capo del fronte di liberazione nazionale [[Ahmed Ben Bella|Ben Bella]].
 
Divenuto caporedattore centrale e direttore responsabile de ''L'Unità'', nel [[1964]], per un breve periodo, ricopre la carica di responsabile Stampa e Propaganda della direzione del Partito Comunista, sotto il coordinamento politico di [[Gian Carlo Pajetta]]. Dopo la morte di [[Palmiro Togliatti]], accompagna il nuovo segretario del PCI [[Luigi Longo]] alla sua prima “Tribuna''Tribuna politica”politica'' televisiva diretta da [[Jader Jacobelli]].
 
Fonda e dirige l'agenzia quotidiana ''Parcomit'', voce ufficiale del PCI; collabora attivamente alla crescita della radio ''[[Oggi in Italia]]'', che trasmetteva da [[Praga]] e che, seguita in quasi tutta l'Europa dagli emigrati italiani, poteva contare su uffici di corrispondenza particolarmente attivi in [[Germania]] (nella [[Volkswagen]]) e in [[Belgio]] fra i minatori italiani. Dal [[1967]] al [[1975]] è vicedirettore di ''[[Paese Sera]]'', quotidiano della sera di rilevante importanza nella seconda parte del novecento, con un grande ruolo nella rappresentazione della rivolta giovanile del [[1968]] e della riscossa operaia del [[1969]].
 
===Nella RAIRai===
Nel [[1975]], rispondendo a un bando di concorso indetto dalla [[Rai]] per l'assunzione di giornalisti di “chiara"chiara fama”fama" disposti a lavorare come redattori ordinari, entra nella redazione del ''[[Giornale Radio Rai|Gr1]]'' diretto da [[Sergio Zavoli]]. Nel [[1976]], con [[Biagio Agnes]] e [[Alberto La Volpe]], dà vita alla [[Rai 3|Terza Rete]] televisiva della Rai. Nel [[1978]]1979 è condirettorenominato vicedirettore del ''[[TG3]]'', all'epoca diretto da Agnes, e collabora alla realizzazione della popolare trasmissione [[Samarcanda (programma televisivo)|Samarcanda]]. Dal [[1987]] al [[1993]] dirige il TG3, di cui è ricordato come uno dei più importanti direttori. Nel [[1992]] pubblica, con [[Corradino Mineo]], il saggio "Giù le mani dalla Tv" (Sperling & Kupfer).
 
Dal 1987 al 1993 assume direttamente la direzione del TG3: in sintonia col rilancio della terza rete attuato da [[Angelo Guglielmi]], Curzi trasforma radicalmente il telegiornale, che fino ad allora consisteva in un piccolo bollettino di 15 minuti propedeutico ai [[TGR|notiziari regionali]]. La testata viene resa autonoma, allo stesso livello di [[TG1]] e [[TG2]], con una propria identità: vengono istituite nuove edizioni e ne viene aumentata la durata. Dal punto di vista ideologico il TG3 di Curzi (che frequentemente interviene in video con propri editoriali, con un approccio inedito per i telegiornali Rai) si colloca sulle posizioni del [[Partito Comunista Italiano]], pur se con taluni distinguo. Le scelte editoriali si rivelano azzeccate e il telegiornale (che per la sua aderenza comunista e lo stile espressivo giudicato caotico viene presto soprannominato ''TeleKabul'') vede crescere notevolmente i suoi ascolti, di pari passo con l'aumento della copertura del segnale di Raitre su tutto il territorio nazionale.
Nel 1994, in contrasto con il nuovo consiglio di amministrazione della Rai (direttore generale [[Gianni Locatelli]] e presidente [[Claudio Dematté]]), si dimette. Dal [[1994]] dirige il telegiornale dell'emittente televisiva [[Telemontecarlo]]. Nel [[1994]] pubblica "Il compagno scomodo" ([[Arnoldo Mondadori Editore]]). Dopo un'esperienza di editorialista quotidiano all'interno del "[[Maurizio Costanzo Show]]", nel [[1996]] conduce le quattordici puntate del programma "I grandi processi" su [[Rai Uno]]. Nel [[1997]], in polemica con la candidatura dell'ex magistrato di Milano [[Antonio Di Pietro]] nelle liste de [[L'Ulivo]], si presenta candidato al [[Senato]] in una lista di sinistra denominata "Unità Socialista", ottenendo il 14% dei voti.
 
Nel 1992 pubblica con [[Corradino Mineo]] il saggio ''Giù le mani dalla Tv'' (Sperling & Kupfer).
Dal [[1998]] al [[2005]] dirige [[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]], organo del [[Partito della Rifondazione Comunista]] guidato da [[Fausto Bertinotti]]. Eletto consigliere di amministrazione della Rai dalla [[Commissione parlamentare di vigilanza RAI|Commissione parlamentare di vigilanza]], con i voti di Rifondazione, dei [[Federazione dei Verdi|Verdi]] e della sinistra del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], diventa per tre mesi presidente della Rai, in qualità di consigliere anziano, prima di lasciare il posto a [[Claudio Petruccioli]]. Muore a Roma il 22 novembre [[2008]] a 78 anni dopo una lunga malattia. Sandro Curzi era [[ateo]] ma preferiva definirsi [[agnostico]]<ref>cfr. l'articolo-intervista di Paolo Conti, del 24 gennaio 2007, per il Corriere della Sera.it</ref>.
 
NelA novembre 19941993, in contrasto con il nuovo consiglio di amministrazione della Rai (direttore generale [[Gianni Locatelli]] e presidente [[Claudio Dematté]]), si dimette. Dale [[1994]]lascia tutti gli incarichi nella televisione di stato italiana, e dirige il telegiornale dell'emittente televisiva [[Telemontecarlo]]. Nel, [[1994TMC News]]; nello stesso anno pubblica "''Il compagno scomodo"'' ([[Arnoldo Mondadori Editore]]). Dopo un'esperienza di editorialista quotidiano all'interno del "''[[Maurizio Costanzo Show]]"'', nel [[1996]] conduce le quattordici puntate del programma "''I grandi processi"'' su [[Rai Uno1]]. Nel [[1997]], in polemica con la candidatura dell'ex magistrato di Milano [[Antonio Di Pietro]] nelle liste de [[L'Ulivo]] in occasione delle [[elezioni politiche suppletive in Italia del 1997|elezioni suppletive]] nel collegio del Mugello, si presenta candidato al [[Senato]] in una lista di sinistra denominata "Unità Socialistaa Sinistra", ottenendo il 14% dei voti.
 
Dal [[1998]] al [[2005]]2004 dirige ''[[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]],'' organo del [[Partito della Rifondazione Comunista]] guidato da [[Fausto Bertinotti]]. Eletto consigliere di amministrazione della Rai dalla [[Commissione parlamentare diper l'indirizzo generale e la vigilanza RAIdei servizi radiotelevisivi|Commissione parlamentare di vigilanza]], con i voti di Rifondazione, dei [[Federazione dei Verdi|Verdi]] e della sinistra del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], nel 2005 diventa per tre mesi anche presidente della Rai, in qualità di consigliere anziano, prima di lasciare il posto a [[Claudio Petruccioli]]. Muore a Roma il 22 novembre [[2008]] a 78 anni dopo una lunga malattia. Sandro Curzi era [[ateo]] ma preferiva definirsi [[agnostico]]<ref>cfr. l'articolo-intervista di Paolo Conti, del 24 gennaio 2007, per il Corriere della Sera.it</ref>.
 
=== Vita personale ===
Nel 1954 sposa la giornalista Bruna Bellonzi; i due hanno una figlia, Candida, anch'essa giornalista per l'[[ANSA]], che muore il 29 novembre 2013<ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=https://www.repubblica.it/cultura/2013/11/29/news/morta_candida_curzi-72263138/|titolo=Addio a Candida Curzi, una vita all'Ansa per un giornalismo più vicino ai lettori|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=29 novembre 2013|accesso=20 aprile 2022}}</ref>, pochi mesi dopo sua madre<ref>{{Cita web|url=https://www.fnsi.it/scomparsa-la-collega-bellonzi-una-vita-dedicata-al-giornalismo|titolo=Scomparsa la collega Bellonzi, una vita dedicata al giornalismo|autore=|sito=FNSI - Federazione Nazionale Stampa Italiana|data=7 ottobre 2013|accesso=20 aprile 2022}}</ref>.
 
Curzi muore a Roma il 22 novembre 2008 a 78 anni dopo una lunga malattia<ref>{{Cita news|url=https://www.corriere.it/cronache/08_novembre_22/curzi_morto_ecb57ce4-b85f-11dd-93ee-00144f02aabc.shtml|titolo=È morto Sandro Curzi, voce della sinistra|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=22 novembre 2008|accesso=20 aprile 2022}}</ref>. Tifoso della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]<ref>{{Cita web|url=http://interviste.sabellifioretti.it/?p=854|titolo=Intervista a Sandro Curzi|autore=[[Claudio Sabelli Fioretti]]|sito=Blog di Claudio Sabelli Fioretti|data=20 marzo 2001|citazione=Miti? Piola. La Lazio. Sono sempre stato laziale nonostante tutto.|accesso=20 aprile 2022}}</ref>, Sandro Curzi era [[Agnosticismo|agnostico]]<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/24/conti.shtml|titolo=«Combatto contro cancro e accanimento. Ha ragione Martini, centrale la volontà del malato. Al chirurgo
ho detto: se devi ridurmi a una larva, non fare niente»|autore=Paolo Conti|editore=Il Corriere della Sera|data=2007-01-24|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070319043310/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/24/conti.shtml|urlmorto=no|accesso=23 luglio 2020|dataarchivio=19 marzo 2007}}</ref>.
 
==Pubblicazioni==
*''{{cita libro|titolo=L'avvenire non viene da solo''.|autore=Sandro (PresentazioneCurzi|altri=presentazione di [[Enrico Berlinguer]])|url=https://opac. Roma, bncf.firenze.sbn.it/bncf-prod/resource?uri=CUB0223902&v=l&dcnr=2|editore=Ed. Gioventù Nuova, (Tip. La Stampa Moderna, )|città=Roma|anno=1949.|urlmorto=sì}}
*''{{cita libro|titolo=Editoriali (1989-1993)''. (A cura di|autore=Sandro Curzi|curatore=Pierluigi Diaco). |editore=Bonanno|città=Acireale, Bonanno, |anno=1993. ISBN |isbn=88-7796-049-3.}}
*''{{cita libro|titolo=Giù le mani dalla TV''. Milano, |editore=Sperling & Kupfer, |città=Milano|anno=1994. ISBN |isbn=88-200-1809-8.}}
*''{{cita libro|titolo=Il compagno scomodo''. Milano, |editore=A. Mondadori, |città=Milano|anno=1997. ISBN |isbn=88-04-42704-3.}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_22/curzi_morto_ecb57ce4-b85f-11dd-93ee-00144f02aabc.shtml|La vita di Curzi riassunta dal «Corriere»}}
*{{cita web|url=http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=88566|titolo=La vita di Curzi riassunta da «Rai News»}}
 
{{Box successione
|carica = Direttore del [[Tg3TG3]]
|immagine = TG3 - Logo 2021.png
|periodo = [[1987]] - [[1993]]
|precedente = [[Luca Di Schiena]]
|successivo = [[Andrea Giubilo]]
}}
 
{{Box successione
|carica = Direttore del [[Telemontecarlo|Notiziario di TMC]]
Riga 62 ⟶ 93:
|successivo = [[Antonio Lubrano]]
}}
 
{{Box successione
|carica = Direttore del [[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]]
Riga 70 ⟶ 100:
|successivo = [[Piero Sansonetti]]
}}
 
{{Box successione
| carica = Presidente della [[RAI]]
| immagine = Rai - Logo 2016.svg
| periodo = 1º giugno [[2005]] - 30 luglio [[2005]]
| precedente = [[Francesco Alberoni]]
| successivo = [[Claudio Petruccioli]]
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_22/curzi_morto_ecb57ce4-b85f-11dd-93ee-00144f02aabc.shtml|La vita di Curzi riassunta dal «Corriere»}}
*{{cita web|url=http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=88566|titolo=La vita di Curzi riassunta da «Rai News»}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|televisione}}
 
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[[Categoria:Direttori di telegiornale]]
[[Categoria:Politici didel Partito della Rifondazione Comunista]]
[[Categoria:Giornalisti legati a Roma]]
[[Categoria:Politici legati a Roma]]
[[Categoria:Antifascisti italiani|Curzi]]
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