Sandrigo: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Sandrigo
|Panorama = Sandrigo collage.jpg
|Didascalia = Scorci del centro di Sandrigo
|Bandiera = Sandrigo-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Sandrigo-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Vicenza
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Ancignano, Lupia<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/sandrigo.pdf Comune di Sandrigo - Statuto].</ref>
|Divisioni confinanti = [[Bolzano Vicentino]], [[Breganze]], [[Bressanvido]], [[Dueville]], [[Montecchio Precalcino]], [[Monticello Conte Otto]], [[Pozzoleone]], [[Schiavon]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2343
|
|Patrono = [[santa Maria Assunta]], santi [[San Filippo Apostolo|Filippo]] e [[Giacomo di Alfeo|Giacomo]]
|Festivo = 15 agosto, 3 maggio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Sandrigo (province of Vicenza, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Sandrigo all'interno della provincia di Vicenza
}}
'''Sandrigo''' (''Sandrigo'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro|
==
{{...|centri abitati}}
== Origini del nome ==
In alcuni documenti del XIII secolo<ref>Il ''Regestum possessionum'' del Comune di Vicenza del 1262 e nell'elenco delle pievi contenuto nelle ''Rationes decimarum'', sempre del XIII secolo, conservate presso gli Archivi Vaticani</ref> la villa di "Sandrigo" viene indicata con il nome latino ''Sendricus''. Secondo lo storico vicentino [[Giovanni Mantese]], deriverebbe dalla contrazione di ''Sanctus Enricus'' o, più probabilmente, di ''Sanctus Uldericus'' — mutato in ''Uldricus'' o ''Dricus''<ref>Ipotesi formulata anche da [[Gaetano Maccà]], ''Storia del Territorio Vicentino'', II, pp. 11, 123 e da Giuseppe Arena, ''Sandrigo e il suo nuovo tempio'', 1939, p. 76, citati da {{cita|Mantese, 1952| pp. 225-26}}</ref> — il santo protettore dalle invasioni degli Ungari.
Secondo un'altra opinione il nome potrebbe derivare dal latino ''Fundus Cintericus'', cioè il fondo rurale di Cinterio, contadino romano. Il toponimo sarebbe poi cambiato in ''Senterìco'', ''Senderìco'', ''Sendrigo'' fino all'attuale dizione<ref name = CStoria >[http://www.comune.sandrigo.vi.it/index.php/storia Sito del Comune di Sandrigo - Storia]</ref>.
"Lupia", nome simile ad altri presenti nel vicentino, probabilmente viene dal latino ''alluvies'', alluvione, con riferimento al fatto che la località si trovava in una zona particolarmente bassa e soggetta alle esondazioni dell'[[Astico]]<ref>Giambattista Giarolli, ''Vicenza nella sua toponomastica stradale'', Scuola Tip. San Gaetano, Vicenza, 1955, pp. 364-65</ref>.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia del territorio vicentino}}
=== Epoca antica ===
Di epoca romana sono il ritrovamento di un'iscrizione funeraria, degli inizi del II secolo d.C., e la scoperta
Durante una campagna di scavi archeologici del 1920 sono stati portati alla luce resti di una [[necropoli]] [[longobarda]]<ref>I
=== Medioevo ===
Il nome della località compare già come quello odierno in un documento datato 1080 relativo ad antichi diritti monastici, conservato nell'archivio della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli<ref name = CStoria />.
L'antica chiesa di ''Sendricum'', intitolata a San Salvatore e in un secondo momento a San Sisto proverebbe l'antica origine di ''Sendricum'', nel quale sorse una delle prime pievi (intitolata a Santa Maria, poi ai Santi Filippo e Giacomo).
Queste origini antiche e la stessa esposizione di Sandrigo al centro di un'area intensamente battuta durante le scorrerie degli Ungari, avvalorerebbero l'ipotesi dell'esistenza in questo luogo di un castello o di altre opere fortificate; non se ne trova però alcun cenno nelle cronache dell'epoca e neppure in altri documenti. Un pallido indizio potrebbe trovarsi nella cronaca del [[Gerardo Maurisio|Maurisio]]; nella sua cronaca egli racconta che nel 1209 il paese subì saccheggi, quando [[Ezzelino il Monaco]] sconfisse le truppe vicentine e lì furono catturati i conti Guidone Maltraversi e Corrado da Vivaro. Costoro – scrive il Maurisio – furono presi "benché avessero e torri e munizioni fortissime"; dove fossero tali torri il cronista non lo dice, e par di capire ch'egli alluda alle tante fortificazioni che le due potenti famiglie possedevano nei vari luoghi del vicentino, quindi forse anche qui<ref name = MSandrigo >{{cita|Canova e Mantese, 1979|pp. 127-128}}.</ref>.
Da allora la comunità rurale di Sandrigo seguì le vicende della città di Vicenza, passando insieme ad essa sotto la signoria di Ezzelino III da Romano, la custodia di Padova e, dal 1311, la signoria Scaligera e infine quella Viscontea.
Durante questi due secoli, il territorio fu teatro di lotta tra città e fazioni guelfe e ghibelline. Nel 1338 durante la guerra tra Scaligeri e Repubblica Veneta, il paese subì notevoli violenze e danni. Quando poi nel 1378 il Re di Ungheria spedì un esercito in Veneto per aiutare i suoi alleati Scaligeri contro i veneziani, in una sola notte le sue truppe trasformarono Sandrigo in un cumulo di macerie<ref name = CStoria />.
Verso la metà del Trecento, il territorio di Sandrigo fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al [[Storia del territorio vicentino#I Vicariati civili|Vicariato civile]] di [[Marostica]] e tale rimase, anche sotto la dominazione viscontea e veneziana, sino alla fine del XVIII secolo<ref>{{cita|Canova e Mantese, 1979|pp. 24-25}}.</ref>.
Sandrigo fu anche sede di un'antica pieve; la sua intitolazione a Santa Maria — come la cattedrale e la maggior parte delle antiche pievi della diocesi di Vicenza — fa ritenere che lo fosse ben prima del X secolo. Nel 1297 essa aveva sotto la sua giurisdizione le cappelle di San Giovanni di Longa e di San Pancrazio di Ancignano, donata ai canonici della cattedrale dal vescovo Pistore nel 1185<ref>{{cita|Mantese, 1952|p. 226}}.</ref>.
La storia di Sandrigo fu legata per secoli alle vicende della famiglia [[Azzo I Sessi|Sesso]], devota alla causa imperiale, insediatasi nel territorio dal XIV secolo e rimastavi fino ai tempi moderni<ref>Famiglia
=== Epoca moderna ===
Dopo la dedizione di Vicenza alla [[Serenissima]] nel 1404, per Sandrigo iniziò un periodo di relativa tranquillità.
Fu però teatro di una battaglia tra le milizie della Repubblica e quelle dell'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]] nel 1511 durante la [[guerra della Lega di Cambrai]]: i veneti tesero una imboscata alle truppe imperiali nelle immediate vicinanze del paese, uccidendo centinaia di soldati e catturando molti prigionieri. Nella conseguente reazione, solo la tradizionale fedeltà dei Sesso alla causa imperiale risparmiò alla comunità ingenti danni. Ma due anni dopo, nel 1513, il Comune subì un'ulteriore esperienza di saccheggio da parte delle truppe imperiali.
Nel periodo di pace e prosperità che seguì a queste guerre, Sandrigo rimase sempre sotto il patronato della famiglia Sesso, che vi conservò notevoli proprietà. Iniziò per il paese un'era di sviluppo dell'economia, con il rifiorire dell'agricoltura e dell'allevamento degli animali domestici, tanto che nel Seicento il paese era conosciuto per il suo mercato, un evento importante della zona, che si teneva ogni venerdì e richiamava acquirenti e commercianti da tutti i paesi vicini.
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=== Epoca contemporanea ===
Dopo la [[caduta della Serenissima]] nel 1797, con l'annessione del Veneto al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel 1866
Durante la [[seconda guerra mondiale]] 28 profughi ebrei (20 adulti e 8 minori) furono internati a Sandrigo. Al momento dell'occupazione tedesca, lasceranno tutti il paese, già il 10 settembre 1943, recandosi in prevalenza al Sud incontro all'esercito alleato. La fuga ebbe successo. Tutti sopravviveranno fino alla Liberazione.<ref>[https://www.internamentoveneto.it/centro-studi-internamento-deportazione/ebrei-stranieri-internati-in-veneto/ebrei-stranieri-internati-in-provincia-di-vicenza/biografie-degli-ebrei-stranieri-internati/sandrigo/ Ebrei stranieri internati a Sandrigo]</ref>
===Simboli===
; Stemma
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 10 giugno 1929.<ref name="ACS"/>
{{Citazione|[[Trinciato]]: nel 1° di verde, alla [[Spiga di grano|spiga di frumento]] d'oro, posta [[in banda]]; nel 2° d'oro, al ramo di [[Vite (araldica)|vite]] pampinosa di verde, fruttato di rosso, posto pure in banda.<ref name="Statuto">{{cita testo|autore= Comune di Sandrigo |titolo= Statuto comunale |url= https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-vi-sandrigo.pdf |posizione= art. 4 c. 1 ''Stemma gonfalone e bandiere'' }}</ref> Ornamenti esteriori da Comune.}}
; Gonfalone
Il gonfalone è stato concesso con DPR del 16 ottobre 1952.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?100 |titolo= Sandrigo |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 22 ottobre 2023 }}</ref>
{{Citazione|Drappo trinciato di giallo e di verde riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma del Comune con l'iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in argento: {{maiuscoletto|Comune di Sandrigo}}. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori giallo e verde, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati di argento.<ref name="Statuto"/><ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/c2be80b1-f5b2-4180-95d9-c69d7b0ebf26/1558-sandrigo|titolo=Bozzetto del gonfalone del Comune di Sandrigo|accesso=28 settembre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Sandrigo piazza Garibaldi.jpg|thumb|Cartolina che inquadra piazza Garibaldi e in primo piano l'oratorio Trissino.]]
* Chiesa parrocchiale del capoluogo, anticamente dedicata a Santa Maria, alla quale si aggiunsero in seguito i Santi Filippo e Giacomo. Costruita nel 1492, riedificata nel 1711, dal 1928 al 1939 ne fu costruita sul terreno retrostante una versione ingrandita preservandone facciata e stile e recuperandone altari, pale e sculture esterne. La vecchia costruzione, ormai priva di ogni elemento d'arte, è stata successivamente demolita permettendo così la realizzazione della nuova piazza dedicata ai Santi Filippo e Giacomo.<ref>Parrocchia di Sandrigo, ''La chiesa di Sandrigo a 25 anni dalla consacrazione'', Quinto Vicentino, Tip. Peretti, 1983</ref>
* Chiesa parrocchiale di Lupia, dedicata a [[Santo Stefano Protomartire]]
* Chiesa parrocchiale di Ancignano, dedicata a [[San Pancrazio]]
* Oratorio dell'Assunta di [[Villa Sesso Bordignon]] costruito nel 1714 per iniziativa dei figli del conte Camillo Sesso. Tradizionalmente l’edificio viene attribuito a San Gaetano, in affinità con la prospiciente via.
* Oratorio di San Gaetano, a Lupiola
* Oratorio di San Lorenzo
* Oratorio di pertinenza di villa Trissino Tretti
* una serie storica di capitelli votivi<ref>Giuseppe Garzaro, ''I Capitelli nella pietà popolare di Sandrigo'', Parrocchia di Sandrigo, 1978</ref>.
=== Architetture civili ===
* [[Villa Sesso Schiavo]], nel capoluogo. Costruita nel 1570, è ricca di affreschi di Giovanni Battista Melotti<ref>Antonio Canova, ''Villa Sesso Schiavo'', Pro-Sandrigo, 1992.</ref> [[File:Villa Sesso Schiavo Sandrigo 20.jpg|thumb|La barchessa di Villa Sesso Schiavo]]
* [[Villa Sesso Bordignon]] risalente al tardo Quattrocento, nell'assetto attuale settecentesco, con annesso l'oratorio gentilizio dedicato all'Assunta in stile barocco. [[File:Cherubini della mensa d'altare di Villa Sesso Bordignon.png|thumb|Cherubini della mensa d'altare di [[Villa Sesso Bordignon]]]]
* Villa Sesso Carlotto
* Villa Sesso Ruffini, in origine di struttura tardogotica, oggi in stile neoclassico, risale alla fine del diciottesimo secolo
* [[Villa Trissino Tretti]], costruita all'inizio del XVII secolo nel centro abitato, è delimitata a est e a sud da due strade e a ovest da una lunga barchessa. Venne ristrutturata da [[Ottavio Bertotti Scamozzi]] nel terzo quarto del secolo XVIII. Il corpo padronale si eleva su due piani e presenta una successione di stanze con decori [[neoclassicismo|neoclassici]] e [[pavimento alla veneziana|pavimenti alla veneziana]], decorazioni a [[grottesca|grottesche]] nella stanza di nord-ovest e [[affresco|affreschi]] al pian terreno. A ovest si trova la [[barchessa]], con [[portico]] a [[pilastro|pilastri]] [[tuscanico|tuscanici]] e uno [[stemma]] gentilizio dei Trissino sul portale d'entrata, mentre a sud, al di fuori dell'attuale proprietà, è costruito l'[[Oratorio (architettura)|oratorio]]. Proprietà privata<ref>vedi scheda A0500002000 dell'Istituto Regionale delle Ville Venete</ref> [[File:Stemma Trissino a Sandrigo.jpg|thumb|Targa in pietra del 1610 riportante lo stemma della [[Trissino (famiglia)|famiglia Trissino]] posta all'ingresso di Villa Trissino Tretti]]
* [[Villa Trissino Conti Cavaliere Girardini]], costruita nel XVIII secolo su progetto di [[Ottavio Bertotti Scamozzi]], sorge lungo la strada che attraversa il centro del paese, seguendone l'andamento curvilineo. Accostati alla casa padronale sono presenti due edifici rustici e verso sud si estende il [[giardino|parco]] abbellito da statue e giochi d'acqua, risistemato da [[Antonio Caregaro Negrin]] nel XIX secolo. Proprietà privata<ref>vedi scheda A0500002013 dell'Istituto Regionale delle Ville Venete</ref>
* Villa Dal Toso Velo Cadore
* Villa Chiericati Milan, ad Ancignano<ref>Raffaella Cortese, ''Villa Chiericati Milan ad Ancignano di Sandrigo'', tesi di laurea, Padova, 1999</ref>
* Villa Negri Mascotto, ad Ancignano<ref>Giordano Dellai, ''Villa Negri Mascotto: Ancignano di Sandrigo'', Sandrigo, Comune di Sandrigo, 2010</ref>
* Villa Garbinati, a Lupiola. In origine un convento del Quattrocento, l'edificio fu in seguito ampliato. Al centro di un grande parco vi sono la Villa, la cappella gentilizia e la barchessa cinquecentesca<ref>[http://www.residenzedepoca.it/matrimoni/s/___location/villa_garbinati/ Sito di Villa Garbinati]</ref>
== Società ==
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== Cultura ==
=== Istruzione ===
A Sandrigo, capoluogo e frazioni, vi sono quattro scuole dell'infanzia, due scuole primarie e una scuola secondaria di primo grado.
Nel capoluogo vi è anche la Biblioteca civica "Domenico Pittarini", che fa parte della rete di biblioteche vicentine.
===
Un'importante ricorrenza che si svolge nella cittadina è la "Festa del [[baccalà]]". Ogni anno, a settembre, nella piazza principale si allestisce uno stand gastronomico nel quale cuochi volontari preparano [[bacalà alla vicentina]], secondo l'antica ricetta.
<br/>Il pesce proviene da [[Røst]], una cittadina [[Norvegia|norvegese]] situata nelle isole [[Lofoten]] con cui il Comune di Sandrigo si è ufficialmente gemellato nel [[2001]]. In Norvegia, in onore di Sandrigo, a una delle [[Isole Lofoten]] è stato dato il nome di ''Sandrigøya'', che significa "isola Sandrigo". Per converso, a Sandrigo una piazza è stata dedicata a Røst.
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
==== Lupia ====
La frazione di Lupia conta circa 900 abitanti.
Di interesse storico-culturale sono da segnalare:
* la chiesa parrocchiale di Santo Stefano protomartire. Costruita su possedimenti dei [[Basilica dei Santi Felice e Fortunato|benedettini di San Felice]], la chiesa di Santo Stefano nel XIII secolo era già sede parrocchiale<ref>Secondo il {{Cita| Mantese, 1952|pp. 226-28}}, fin dall'inizio, e cioè dal 983, momento della cessione dei possedimenti da parte del vescovo Rodolfo ai benedettini, era solo una cappella soggetta alla pieve di Bressanvido</ref>. Nel 1454, a causa di una forte decadenza economica, essa venne annessa alla chiesa di Santa Maria Elisabetta in [[Bressanvido]]. I terreni circostanti furono ceduti dai benedettini ed acquistati da nobili famiglie vicentine quali gli Squarzo, i [[Trissino (famiglia)|Trissino]], gli Scola e i Dal Toso; questi ultimi nel 1471 provvidero alla costruzione della chiesa attuale<ref>[http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=298594&RicProgetto=ev SIUSA]</ref><ref>v. [[Franco Barbieri]], ''La chiesa di S. Stefano protomartire in Lupia di Sandrigo: arte e storia'', 2002</ref>.
* palazzo Mocenigo<ref name="Sito di Palazzo Mocenigo">{{Cita web |url=http://www.palazzomocenigo.terrabase.it/ |titolo=Sito di Palazzo Mocenigo |accesso=7 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019204214/http://www.palazzomocenigo.terrabase.it/ |dataarchivio=19 ottobre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>. Forse costruito sulle fondamenta di una preesistente fortificazione; i lavori di trasformazione dovrebbero risalire al periodo 1475-1480, per volere del giureconsulto Nicolò Dal Toso; in quegli anni fu ricostruita la chiesa di S. Stefano e vennero sistemate le adiacenze<ref name = MSandrigo />.
* una "colombara", una tozza torre ricavata dall'adattamento di una preesistente struttura medioevale. Esiste ancora quasi di fronte alla chiesa, all'inizio della strada che porta a Sandrigo<ref>Il Maccà, in ''Storia del Territorio Vicentino'', II, p. 174, riferisce di aver letto due documenti nei quali si parla rispettivamente di un ''sedimen garbum positura in via de Lupia in ora castri apud viam a duabus partibus'' e di ''unus campus terre vigne in ora castri''</ref>.
==== Ancignano ====
La frazione Ancignano conta circa {{formatnum:1000}} abitanti.
Essa presenta diversi luoghi di interesse storico e culturale:
* la parrocchiale di San Pancrazio, con il suo ultracentenario campanile<ref name=Ancignano>{{Cita web |url=http://www.parrocchiasanpancrazio.org/default.asp?cod=&t=27 |titolo=Sito della Parrocchia di Ancignano |accesso=7 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160809065452/http://www.parrocchiasanpancrazio.org/default.asp?cod=&t=27# |dataarchivio=9 agosto 2016 |urlmorto=sì }}</ref>.
* villa Mezzalira
* villa Chiericati Milan
* villa Negri Mascotto
* palazzo Mocenigo<ref name="Sito di Palazzo Mocenigo"/>.
Altri luoghi d'interesse:
* il ''Brolo'', con la Colombara e il Museo della civiltà contadina<ref name = Ancignano /><ref>Franca Lovo e altri, ''Museo della civiltà contadina di Ancignano'', Sandrigo, GraphicNord Group, 2010</ref>
* la "Motta del Diavolo", resa famosa da una leggenda popolare, il cui nome si collega ad un rialzo del terreno di origine sconosciuta.
Tra le manifestazioni folkloristiche si annovera la "Fiera del Verde", che ogni anno a inizio aprile raccoglie centinaia di appassionati di botanica.
{{Senza fonte|Curiosità: la prima fabbrica al mondo di penne a sfera era situata ad Ancignano.}}
==== Altre località ====
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== Economia ==
Partendo da una società prevalentemente dedita alla produzione agricola, nel secondo dopoguerra Sandrigo è diventato un centro industriale, sviluppando un'ampia zona industriale
Nel
== Infrastrutture e trasporti ==
Principale via di comunicazione è la [[Strada statale 248 Schiavonesca-Marosticana|SP 248 Schiavonesca-Marosticana]] - che circonda con una circonvallazione
Il paese è servito da autocorse della [[SVT (Vicenza)|SVT]] (Società Vicentina Trasporti), nella quale dal 1º marzo 2016 sono confluite l'[[AIM Vicenza|Aim]] Mobilità e le [[Ferrovie e Tramvie Vicentine|FTV]].
Riga 135 ⟶ 172:
== Amministrazione ==
Elenco storico dei Sindaci di Sandrigo dal 1866 ad oggi<ref>[http://www.comune.sandrigo.vi.it/index.php/elenco-storico-dei-sindaci-di-sandrigo Sito del Comune - Elenco dei Sindaci di Sandrigo]</ref>.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|1945
|1946
|Giovanni Gasoli
|[[Partito Socialista Italiano#Nascita_del_Partito_Socialista_Italiano_di_Unità_Proletaria|PSIUP]]
|Sindaco nominato dal CLN
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1946
|1951
|Pietro Galletto
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1951
|1956
|Cristiano Rigoni
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1956
|1960
|Pietro Galletto
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1960
|1964
|Angelo Corrà
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1964
|1970
|Mario Pozzato
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1970
|1975
|Giovanni Rigoni
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1975
|1985
|Lino Basso
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1985
|1990
|Lorenzo Scanavin
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
Riga 148 ⟶ 250:
|1995
|Renato Sperotto
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Sindaco
|
Riga 156 ⟶ 258:
|1999
|Maria Menin
|[[Centrosinistra]]
|Sindaco
|
Riga 164 ⟶ 266:
|2004
|Renato Sperotto
|[[Centrodestra]]
|Sindaco
|
Riga 172 ⟶ 274:
|2011
|Barbara Trento
|[[Centrodestra]]
|Sindaco
|
Riga 186 ⟶ 288:
{{ComuniAmminPrec
|2012
|2022
|Giuliano Stivan
|Sandrigo Limpida ([[Lega Nord|Lega]] e [[Centrosinistra]])
| Sindaco
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|2022
|''in carica''
|Marica Rigon
|Sandrigo Limpida ([[Lega Nord|Lega]] e [[Centrosinistra]])
|Sindaco
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Norvegia|Røst}}
== Sport ==
A Sandrigo sono presenti diverse società sportive anche leader nei livelli nazionali o internazionali. Tra le più note:
* la squadra di calcio
* la società Pattinaggio artistico Arena Sandrigo,
* la società [[Sandrigo Hockey 1968|Sandrigo Hockey]], ritornata al massimo campionato nazionale di [[Serie A1 (hockey su pista)|Serie A1]] a partire dalla stagione
* una società di pallavolo neo promossa in serie C
* altre società di ginnastica ritmica, karate e ciclismo.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Amministrazione comunale di Sandrigo e Biblioteca civica Domenico Pittarini, ''Aspetti di storia di Sandrigo tra 13. e 20. secolo'', Vicenza, Ed. La serenissima, 2001.
* Amministrazione comunale di Sandrigo e Associazione culturale Lastego, ''Novecento sandricense. Scrittori sandricensi del '900'', Vicenza, Editrice veneta, 2003.
* Biblioteca civica D. Pittarini, ''Sandrigo, album di famiglia: immagini tra Ottocento e Novecento'', Sandrigo, 2002.
* Giovanni Brutto, ''I Trissino a Sandrigo: storia di una famiglia nobile e dei suoi rapporti con una comunità dell'alto vicentino (secc. 15.-19.)'', Sandrigo, Biblioteca civica D. Pittarini, 2003.
* ''Il secolo ventesimo a Sandrigo. Briciole di storia dei primi 50 anni: ricordo di p. Ronzani, mons. Arena, mons. Gasparotto'', Tip. Peretti, 1985.
* Leonardo Carlotto, Leonardo Pianezzola, ''Sandrigo 1915-1918: la Grande Guerra in un paese di retrovia'', Sandrigo, Associazione Sandrigo, 2012.
* Annalisa Cason ''et al.'', ''Riscopriamo Sandrigo: l'ambiente rurale'', Carmignano di Brenta, Artegrafica Munari, 1995.
* Comitato risorgive di Bressanvido, ''Le risorgive a Bressanvido e Sandrigo'', Bressanvido, 2008
* Giordano Dellai, Giuseppe Fichera, ''La fabbrica Rossi in Ancignano di Sandrigo: uomini e aziende che cambiano il territorio : dall'
*
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, I, Dalle origini al Mille|autore=[[Giovanni Mantese]]|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1952 (ristampa 2002)|cid= Mantese, 1952}}
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, II, Dal Mille al Milletrecento|autore=Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1954 (ristampa 2002)|cid= Mantese, 1954}}
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, III/1, Il Trecento|autore=Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1958 (ristampa 2002)|cid= Mantese, 1958}}
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, III/2, Dal 1404 al 1563|autore=Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1964|cid= Mantese, 1964}}
* {{cita libro|titolo=Memorie storiche della Chiesa vicentina, IV/1, Dal 1563 al 1700|autore=Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1974|cid= Mantese, 1974/1}}
* {{cita libro|autore= Antonio Canova |autore2= Giovanni Mantese |titolo= I castelli medievali del vicentino |editore= Accademia Olimpica |città= Vicenza |anno= 1979 |cid= Canova e Mantese, 1979 }}
* Francesca Rodeghiero e altri, ''Mestieri perduti e antichi opifici tra l'Astico e il Brenta'', Sandrigo, Artigrafiche Urbani, 2001.
* ''Storia e storie di Sandrigo 30: trent'anni di articoli'', Sandrigo, 2010.
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Vicenza}}
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