Italo Calvino: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Italo
|Cognome = CartinoCalvino
|Sesso = FM
|LuogoNascita = Santiago de Las Vegas de TuLa MammaHabana
|LuogoNascitaLink = Santiago de las Vegas
|GiornoMeseNascita = 15 ottobre
|AnnoNascita = 1900...e no so cazzi tua1923
|LuogoMorte = Siena
|GiornoMeseMorte = 19 settembre
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|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = partigianoparoliere
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Italo-Calvino-i-Oslo 07-04-1961 Fotograf-Johan-Brun.jpg
|Didascalia = Italo Calvino nel 1961
|Didascalia2 = {{Premio|[[Premio Viareggio]]||1957}}
}}
 
Intellettuale di grande [[impegno politico]], civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo [[Novecento]].
Intellettuale di grande impegno [[Politica|politico]], [[Civiltà|civile]] e [[cultura]]le, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo [[Novecento]]. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal [[Neorealismo (letteratura)|Neorealismo]] al [[Postmodernismo|Postmoderno]], ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un proprio personale e coerente percorso di ricerca. Di qui l'impressione contraddittoria che offrono la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il vario succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985co, dal gusto dell'ironia, dall'interesse per le [[scienza|scienze]] e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.<ref>{{cita libro | cognome=Luperini| nome=Romano | titolo=La scrittura e l'interpretazione | editore=Palumbo Editore | coautori=Pietro Cataldi; Lidia Marchiani; Valentina Tinacci | città=Palermo | anno=2005 | isbn=88-8020-557-9 | p=736 }}</ref>
 
Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal [[Neorealismo (letteratura)|neorealismo]] al [[postmoderno]], passando per il [[fantasy umoristico]] e la [[fantascienza umoristica]], ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l'impressione contraddittoria che possono offrire la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'[[ironia]], dall'interesse per le [[scienze]] e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.<ref>{{cita libro | cognome=Luperini| nome=Romano | titolo=La scrittura e l'interpretazione | editore=Palumbo Editore | coautori=Pietro Cataldi; Lidia Marchiani; Valentina Tinacci | città=Palermo | anno=2005 | isbn=88-8020-557-9 | p=736}}</ref>
I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de ''[[I nostri antenati]]'', ''[[Marcovaldo ovvero Le stagioni in città|Marcovaldo]]'', ''[[Le cosmicomiche]]'', ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'', uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea.
 
I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de ''[[I nostri antenati]]'', ''[[Marcovaldo]]'', ''[[Le cosmicomiche]]'', ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'', uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea. Dall'inizio della sua carriera sino alla morte, Calvino scrisse circa duecento racconti.<ref>{{cita web|url=https://infografichelalettura.corriere.it/il-tempo-e-le-opere/index.shtml|titolo=Il tempo e le opere-la lettura-VisualData}}</ref>
Inoltre, come componente dei [[Cantacronache]], fu anche autore di testi di canzoni: alcune di esse, come ''[[Dove vola l'avvoltoio?]]'' e ''[[Oltre il ponte (brano musicale)|Oltre il ponte]]'' sono state in seguito reinterpretate da molti artisti.
 
== Biografia ==
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=== Origini familiari e infanzia cubana (1923-1925) ===
[[File:Calvino (famiglia).jpg|min|Italo e Floriano Calvino con i genitori nel giardino di villa Meridiana nel 1941]]
Italo Calvino<ref>Talvolta indicato come '''Italo Giovanni Calvino Mameli''', vedi per esempio {{cita libro | nome=Alberto | cognome=Asor Rosa | titolo=Storia europea della letteratura italiana | anno=2009 | editore=[[Einaudi editore]] |volume =1 | città=Torino| url=http://books.google.it/books?id=1pELAQAAMAAJ&q=Italo+Giovanni+Calvino+Mameli&dq=Italo+Giovanni+Calvino+Mameli&hl=it&sa=X&ei=ci6WU-H-Ca2M7Aa0r4E4&ved=0CEQQ6AEwBA|data=3 settembre 2014|p =685 }} e {{cita web |url =http://www.academia.edu/8123287/Italo_Calvino_Il_Visconte_dimezzato_come_romanzo_antropologico |titolo =Italo Calvino: "Il Visconte dimezzato" come romanzo antropologico |autore =Giuseppe Esposito |sito =academia.edu |data =24 maggio 2012 |accesso =9 settembre 2014 }}</ref> nasce il 15 ottobre del 1923 a [[Santiago de las Vegas]], nell'isola di [[Cuba]] da genitori italiani. Il padre, [[Mario Calvino|Mario]], è un [[agronomo]] originario di [[Sanremo]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-calvino_(Dizionario_Biografico)/ E. Mez, ''Calvino, Mario'', in «Dizionario Biografico degli Italiani».]</ref>, poi trasferitosi in [[Messico]] e a Cuba, mentre la madre, [[Eva Mameli]], originaria di Sassari, dopo aver lavorato come assistente presso la cattedra di [[botanica]] nell'Università di Pavia, ha ottenuto la libera docenza nel 1915<ref name="Govoni">{{Cita news|autore = Paola Govoni|titolo = The Making of Italo Calvino: Women and Men in the ‘Two Cultures’ Home Laboratory|pubblicazione = Writing about Lives in Science: (Auto)Biography, Gender, and Genre, edited by P. Govoni and Z.A. Franceschi, Goettingen: Vandenhoeck & Ruprecht/V&R Unipress|anno=2014|pp=187-221|data = |url = https://www.academia.edu/7940709/The_Making_of_Italo_Calvino_Women_and_Men_in_the_Two_Cultures_Home_Laboratory}}</ref>. Dopo la [[Prima guerra mondiale]], Eva e Mario, già conosciutisi anni addietro, approfondiscono il loro rapporto finché la donna accetta di sposare l'agronomo e seguirlo a Cuba, dove questi dirige una Stazione Agronomica sperimentale per la produzione di canna da zucchero.<ref>[http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/eva-mameli-calvino/ R. Lobina, ''Mameli Calvino, Eva'', in «Enciclopedia delle donne».]</ref>
Italo Calvino<ref>Talvolta indicato come '''Italo Giovanni Calvino Mameli''', vedi per esempio {{cita libro | nome=Alberto | cognome=Asor Rosa | titolo=Storia europea della letteratura italiana | anno=2009 | editore=[[Einaudi editore]] |volume =1 | città=Torino| url=http://books.google.it/books?id=1pELAQAAMAAJ&q=Italo+Giovanni+Calvino+Mameli&dq=Italo+Giovanni+Calvino+Mameli&hl=it&sa=X&ei=ci6WU-H-Ca2M7Aa0r4E4&ved=0CEQQ6AEwBA|data=3 settembre 2014|p =685}} e {{cita web |url =https://www.academia.edu/8123287/Italo_Calvino_Il_Visconte_dimezzato_come_romanzo_antropologico |titolo =Italo Calvino: "Il Visconte dimezzato" come romanzo antropologico |autore =Giuseppe Esposito |sito =academia.edu |data =24 maggio 2012 |accesso =9 settembre 2014}}</ref><ref>Elsa de' Giorgi, ''Ho visto partire il tuo treno'', 2017. Italo era il nome memore della patria lontana, essendo nato a Cuba, in previsione di un lungo soggiorno all'estero poi non avvenuto.</ref> nasce il 15 ottobre 1923 a [[Santiago de las Vegas]], a [[Cuba]], da genitori italiani. Il padre [[Mario Calvino]], [[agronomo]], era nato quarantacinque anni prima in Italia a [[Sanremo]]. Emigrò nel 1909 in Messico, dove rivestiva importanti funzioni per conto del Ministero dell’Agricoltura, e solo successivamente nel 1917 si trasferì a Cuba.<ref>{{Treccani|mario-calvino_(Dizionario-Biografico)/|Calvino, Mario}}</ref> La madre, [[Eva Mameli]], era originaria di [[Sassari]]. Dopo aver lavorato come assistente presso la cattedra di [[botanica]] nell'[[Università di Pavia]] ottenne la libera docenza nel 1915<ref name="Govoni">{{Cita news|autore = Paola Govoni|titolo = The Making of Italo Calvino: Women and Men in the ‘Two Cultures’ Home Laboratory|pubblicazione = Writing about Lives in Science: (Auto)Biography, Gender, and Genre, edited by P. Govoni and Z.A. Franceschi, Goettingen: Vandenhoeck & Ruprecht/V&R Unipress|anno=2014|pp=187-221|data = |url = https://www.academia.edu/7940709/The_Making_of_Italo_Calvino_Women_and_Men_in_the_Two_Cultures_Home_Laboratory}}</ref>, diventando così la prima donna in Italia a ricoprire una cattedra di botanica generale. Dopo la [[prima guerra mondiale]], Eva e Mario, già conosciutisi nel 1920 durante un soggiorno in patria, approfondiscono il loro rapporto finché la donna accetta di sposare l'agronomo e seguirlo a Cuba, dove questi dirige una stazione agronomica sperimentale per la produzione di canna da zucchero.<ref>[http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/eva-mameli-calvino/ R. Lobina, ''Mameli Calvino, Eva'', in «Enciclopedia delle donne».]</ref>
 
Di Cuba Calvino non ha nessun ricordo, come egli stesso afferma nella sintetica biografia scritta per il volume ''Ritratti su misura''<ref>''[[Elio Filippo Accrocca]]'', ''Ritratti su misura'', edizioni Sodalizio del libro, Venezia, 1960. Biografia riportata in: {{Cita weblibro|url = http://books.google.it/books?id=kB5VGjxPsQIC&pg=PT19&lpg=PT19&dq=%22Della+mia+nascita+d%27oltremare%22&source=bl&ots=mB_Qba40hD&sig=ZaDHf5VwMsyoftrJhTmLZy_jJpQ&hl=it&sa=X&ei=4fOtU_eePMfB7AanuYGAAg&ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage&q=%22Della%20mia%20nascita%20d'oltremare%22&f=false|titolo =Eremita a Parigi|autore = Italo Calvino|editore = Edizioni Mondadori|data = 2010 }}</ref>: "Della mia nascita d'oltremare conservo solo un complicato dato anagrafico (che nelle brevi note bio-bibliografiche sostituisco con quello più "vero": nato a [[Sanremo]]), un certo bagaglio di memorie familiari, e il nome di battesimo che mia madre, prevedendo di farmi crescere in terra straniera, volle darmi perché non scordassi la patria degli avi, e che invece in patria suonava bellicosamente nazionalista."
|url = http://books.google.it/books?id=kB5VGjxPsQIC&pg=PT19&lpg=PT19&dq=%22Della+mia+nascita+d%27oltremare%22&source=bl&ots=mB_Qba40hD&sig=ZaDHf5VwMsyoftrJhTmLZy_jJpQ&hl=it&sa=X&ei=4fOtU_eePMfB7AanuYGAAg&ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage&q=%22Della%20mia%20nascita%20d'oltremare%22&f=false
|titolo =Eremita a Parigi
|autore = Italo Calvino
|editore = Edizioni Mondadori
|data = 2010
|accesso = 28 giugno 2014
}}</ref>
"Della mia nascita d'oltremare conservo solo un complicato dato anagrafico (che nelle brevi note bio-bibliografiche sostituisco con quello più "vero": nato a [[Sanremo]]), un certo bagaglio di memorie familiari, e il nome di battesimo che mia madre, prevedendo di farmi crescere in terra straniera, volle darmi perché non scordassi la patria degli avi, e che invece in patria suonava bellicosamente nazionalista."
 
Nel [[1925]] i coniugi Calvino decidono di ritornare in [[regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]. Secondo lo stesso autore, tuttavia, il rientro in patria era già stato programmato in precedenza, ma rinviato per l'attesa della sua nascita. La famiglia si trasferiscestabilisce a Sanremo dove il padre, comeera scrive [[Giulio Ferroni]]<ref>Giulio Ferroni, ''Italo Calvino'' in ''Storiaresponsabile della letteraturaStazione italiana.sperimentale Ildi Novecento'', Einaudi Scuola, 1991, pp. 365-366.</ref>,floricoltura "[...[Orazio Raimondo]]"; tennein latale direzioneperiodo della Stazione sperimentale di floricoltura «Orazio Raimondo»fu utilizzandoutilizzato anche il parco della sua villa «di famiglia "La meridiana»" per svolgere unastudi intensasperimentali attività di sperimentazione di nuovesu colture floreali".<ref>{{cita|Ferroni|pp. 365-366|Ferroni}}.</ref>
 
=== La fanciullezza (1925-1933) ===
[[File:Fratelli Calvino.jpg|min|I fratelli Italo e Floriano Calvino nelle campagne nel giugno 1933]]
A Sanremo Calvino vive serenamente gli anni della fanciullezza, che egli ricorderà così: "Sono cresciuto in una cittadina che era piuttosto diversa dal resto dell'Italia, ai tempi in cui ero bambino: San Remo, a quel tempo ancora popolata di vecchi inglesi, granduchi russi, gente eccentrica e cosmopolita. E la mia famiglia era piuttosto insolita sia per San Remo sia per l'Italia d'allora: scienziati, adoratori della natura, liberi pensatori [...] mio padre, di famiglia [[mazziniano|mazziniana]] [[repubblicano|repubblicana]] [[anticlericale]] [[massonica]], era stato in gioventù [[anarchico]] [[Pëtr Alekseevič Kropotkin|kropotkiniano]] e poi [[socialista]] [...] mia madre [...] di famiglia laica, era cresciuta nella religione del dovere civile e della scienza, socialista interventista nel '15 ma con una tenace fede pacifista".<ref>''Risposta al questionario di un periodico milanese, «Il paradosso», rivista di cultura giovanile'', 23-24 settembre-dicembre 1960, pp. 11-18, in Mario Barenghi e Bruno Falcetto, ''Cronologia'', in ''Italo Calvino, Romanzi e racconti'', volume primo, I meridiani, Arnoldo Mondadori, 2001.</ref>
 
Il [[fascismo|periodo fascista]] non sembra inizialmente segnare in modo particolare la sua personalità né sconvolgere la serenità familiare di quegli anni. Nonostante i genitori siano intimamente e culturalmente contrari al regime fascista, la loro posizione ([[socialismo|socialista]] lei e [[anarchia|anarchico]] lui) sfuma nell'ambito di una generale condanna della [[politica]]. Lo scrittore, sul periodico milanese «Il Paradosso», scriverà: "Il primo ricordo della mia vita è un socialista bastonato dagli [[squadristi]] [...] è un ricordo che deve riferirsi probabilmente all'ultima volta che gli squadristi usarono il manganello, nel [[1926]], dopo un attentato a [[Mussolini]]. [...] Ma far discendere dalla prima immagine infantile, tutto quello che si vedrà e sentirà nella vita, è una tentazione letteraria".<ref name="Cronologia pp. 11-18">Mario Barenghi e Bruno Falcetto in Cronologia, op. cit. pp. 11-18.</ref>
 
Nel [[1927]] Italo inizia a frequentare l'[[scuola materna|asilo infantile]] al St. George College e nasce il fratello [[Floriano Calvino|Floriano]] che diventerà [[geologo]] e docente all'[[Università di Genova]].
 
I rapporti della famiglia Calvino con il fascismo sono complicati, come lo stesso Italo scrive in alcune pagine dedicate al padre. Questi, infatti, è costretto a iscriversi al Partito Nazionale Fascista e, per ottenere un incarico presso l'Università di Torino, giura fedeltà al regime.<ref name="Govoni"/><ref>{{Cita pubblicazione|autore = Paola Govoni|titolo = “La"La casa laboratorio dei Calvino Mameli, tra scienza, arte e letteratura. Con lettere inedite di Italo Calvino a Olga Resnevic Signorelli”Signorelli"|rivista = Belfagor|anno=2012|pp=545-567|url = https://www.academia.edu/8037764/_La_casa_laboratorio_dei_Calvino_Mameli_tra_scienza_arte_e_letteratura._Con_lettere_inedite_di_Italo_Calvino_a_Olga_Resnevic_Signorelli_in_Belfagor_2012_pp._545_567}}</ref> Il primo contatto personale con la cultura fascista, per Italo Calvino, arriva negli anni tra il [[1929]] e il [[1933]], quando non può sottrarsi all'esperienza di diventare [[Opera Nazionalenazionale Balillabalilla|balilla]], obbligo esteso anche agli allievi delle scuole [[chiesa valdese|valdesi]] frequentate dal piccolo Italo.<ref name=castello /> Tuttavia la sua esperienza infantile non sarà, come egli stesso scrive nel [[1960]], drammatica: "([...)] vivevo in un mondo agiato, sereno, avevo un'immagine del mondo variegata e ricca di sfumature contrastanti, ma non la coscienza di conflitti accaniti".<ref>"Il Paradosso", rivista di cultura giovanile, 23-24 settembre-dicembre 1960, pp. 11-18.</ref>
 
=== L'adolescenzaLa prima formazione (1934-1938) ===
[[File:Famiglia Calvino 2.jpg|min|verticale|Gruppo di famiglia nel giardino della villa nel 1938: Italo è il primo da destra]]
Nel [[1934]], superato l'esame d'ammissione, frequenta il [[ginnasio]]-[[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|liceo]] «G.D. Cassini» dove sarà, come richiesto dai genitori, esonerato dalle lezioni di religione.
Nel 1934, superato l'esame d'ammissione, frequenta il [[liceo statale Gian Domenico Cassini]] di Sanremo, dove sarà esonerato dalle lezioni di religione, come richiesto dai genitori.<ref>{{cita web|url=http://www.sanremonews.it/2014/12/20/leggi-notizia/argomenti/sanremo-arma-taggia-ospedaletti/articolo/saremo-la-storia-del-liceo-classico-cassini-dal-1860-ai-giorni-nostri-raccontata-dallo-storico-an.html|titolo=Sanremo: la storia del liceo Classico 'Cassini' dal 1860 ai giorni nostri raccontata dallo storico Andrea Gandolfo|data=20 dicembre 2014|accesso=19 maggio 2020}}</ref>
 
La famiglia Calvino non ha una [[fede]] religiosa, e per quei tempi manifestare un certo atteggiamento [[agnosticismo|agnostico]] comportava almeno l'appellativo di "[[anticonformismo|anticonformisti]]". Segno che Calvino ricorderà poi quale elemento di formazione importante, per averlo presto svezzatoreso avvezzo ai sentimenti della tolleranza e della diversità, con la conseguenza di predisporlo al costante confronto con le ragioni dell'altro. "Non credo che questo mi abbia nuociuto: ci si abitua ad avere ostinazioni nelle proprie abitudini, a trovarsi isolati per motivi giusti, a sopportare il disagio che ne deriva, a trovare la linea giusta per mantenere posizioni che non sono condivise dai più. Ma soprattutto sono cresciuto tollerante verso le opinioni altrui, particolarmente nel campo religioso ([...)]. E nello stesso tempo sono rimasto completamente privo di quel gusto dell'[[anticlericalismo]] così frequente in chi è cresciuto in mezzo ai preti".<ref name="Cronologia pp. 11-18"/>
 
In questi anni, grazie a ''[[Il libro della giungla]]'' di [[Rudyard Kipling]]<ref>{{cita web|url=http://www.internetculturale.it/it/175/incontro-con-italo-calvino-sanremo-una-tranquilla-adolescenza|titolo=Incontro con Italo Calvino - Sanremo: una tranquilla adolescenza|data=2017|accesso=3 marzo 2020}}</ref>, il giovane Calvino si avvicina alla lettura di [[opera letteraria|opere letterarie]] che stimolano il suo interesse verso lo "spirito d'ironia sistematica"<ref>''L'irresistibile satira di un poeta stralunato'', «la Repubblica, 6 marzo 1984».</ref> che trova nelle pagine delle [[rivista|riviste]] [[umoristico|umoristiche]] come "[[Bertoldo (rivista)|Bertoldo]]", "[[Marc'Aurelio]]", "Settebello" libere dalla retorica del [[Fascismo|regime]]. Si diverte a disegnare [[vignetta|vignette]] e [[fumetto|fumetti]] e si appassiona al [[cinema]]. "Ci sono stati anni in cui andavo al cinema quasi tutti i giorni e magari due volte al giorno, ed erano gli anni tra diciamo il Trentasei e la guerra, l'epoca insomma della mia adolescenza".<ref>''Autobiografia di uno spettatore'', prefazione a Federico Fellini, Quattro film, Einaudi, Torino 1974; poi in ''La strada di San Giovanni'', Mondadori, Milano 1990.</ref>
 
Sono questi i semi culturali e storici di quella formazione che il giovane Calvino più tardi tradurrà in una scrittura capace di spaziare dalla [[saggistica]] [[politica]] a quella [[letteratura|letteraria]] e [[teatro|teatrale]]; dal racconto impegnato, a quello [[ironia|ironico]] e [[umorismo|umoristico]]; dalla pungente critica sociale, alla sceneggiatura di testi teatrali, finanche alla composizione di [[poesia|poesie]].
 
Ma proprio quando l'età gli darebbe occasione di gustare appieno quella grande ricchezza [[cosmopolitismo|cosmopolita]] e culturale che si addensa nel circondario di Sanremo in quegli anni, la [[seconda guerra mondiale|guerra mondiale]] sconvolge la vita di provincia, e destina Calvino a una serie di vicissitudini, dai toni anche drammatici, capaci però di saldarsi con l'apertura di vedute maturata nell'infanzia, forgiando così l'impegno politico che Calvino esprimerà in forma di partecipazione e di scrittura.
L'estate in cui Calvino afferma di uscire dall'infanzia definitivamente, per diventare un giovane spensierato, è quella del 1938, preludio allo scoppio della guerra. "L'estate in cui cominciavo a prender gusto alla giovinezza, alla società, alle ragazze, alai libri, era il [[1938]]: finì con Chamberlain e Hitler e Mussolini a Monaco. La "belle époque" della Riviera era finita (...)".<ref>Mario Barenghi e Bruno Falcetto in "Cronologia", op. cit. pp. 11-18.</ref>
 
=== La giovinezzaL'adolescenza (1938-1943) ===
{{Citazione|Avevamo vent'anni oltre il [[ponte]] / oltre il ponte che è in mano nemica / vedevamo l'altra riva, la vita / tutto il bene del mondo oltre il ponte / tutto il male avevamo di fronte / tutto il bene avevamo nel cuore / a vent'anni la vita è oltre il ponte / oltre il fuoco comincia l'amore|Italo Calvino, ''[[Oltre il ponte (brano musicale)|Oltre il ponte]]''}}
 
La posizione ideologica di Calvino non ha, fino allo scoppio della [[Secondaseconda guerra Mondialemondiale|guerra]], come loegli stesso dichiara, un indirizzo ben definito. "Fino a quando non scoppiò la seconda guerra mondiale, il mondo mi appariva un arco di diverse gradazioni di moralità e di costume, non contrapposte ma messe l'una a fianco dell'altra ([...)]. Un quadro come questo non imponeva affatto delle scelte categoriche come può sembrare ora".<ref>"Il Paradosso", rivista di cultura giovanile, 23-24, settembre-dicembre 1960. pp. 11-18.</ref> Scopre in questo periodo l'interesse per la [[scrittura]] e inizia a scrivere [[poesie]], brevi [[racconti]], [[testi teatrali]] e coltiva la passione per il [[disegno]], soprattutto per la [[caricatura]] e la [[vignetta]]. Tra la primavera e l'estate del 1940 alcune sue vignette saranno pubblicate, con la firma di Jago, sul ''Bertoldo'' di [[Giovannino Guareschi]] nella rubrica ''Il Cestino''.<ref>Cronologia di Mario Barenghi e Bruno Falcetto: {{Cita libro|url = http://books.google.it/books?id=bgPJCk7UlukC&printsec=frontcover&dq=Lezioni+Americane&hl=it&sa=X&ei=tcuuU_n8BIzY7Aayz4EI&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=Guareschi&f=false |titolo =Lezioni americane |autore = Italo Calvino |editore = Edizioni Mondadori |anno = 2012}}</ref>
 
Dopo aver completato gli studi presso il [[Liceo Ginnasio|ginnasio]]-[[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|liceo]] [[Liceo statale Gian Domenico Cassini|Gian Domenico Cassini]], si iscrive alla facoltà di [[Agraria]] presso l'[[Università di Torino]] dove il padre era docente incaricato di Agricoltura tropicale. Sostiene con successo ma senza convinzione quattro esami del primo anno, senza però inserirsi nell'ambiente universitario, rimanendo estraneo ai fermenti che stanno maturando nell'ambiente dei [[Gruppi universitari fascisti|Guf]] e continuando a coltivare quelli che sempre più marcatamente appaiono come i suoi veri interessi: la [[letteratura]], il [[cinema]], il [[teatro]]. Scrive alcune [[recensioni]] di [[film]] e nell'estate del 1941 il "Giornale di Genova" gliene pubblicherà un paio tra cui quella di [[San Giovanni decollato (film 1940)|San Giovanni decollato]] che vede come protagonista [[Totò]].
Scopre in questo periodo l'interesse per la [[scrittura]] e inizia a scrivere [[poesia|poesie]], [[racconto|brevi racconti]], [[testo teatrale|testi teatrali]] e coltiva la passione per il [[disegno]], soprattutto per la [[caricatura]] e la [[vignetta]]. Tra la primavera e l'estate del [[1940]] alcune sue vignette saranno pubblicate, con la firma di Jago, sul "Bertoldo" di [[Giovanni Guareschi]] nella rubrica "Il Cestino".<ref>Anteprima libro di Google Libri, Cronologia di Mario Barenghi e Bruno Falcetto: {{Cita web
|url = http://books.google.it/books?id=bgPJCk7UlukC&printsec=frontcover&dq=Lezioni+Americane&hl=it&sa=X&ei=tcuuU_n8BIzY7Aayz4EI&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=Guareschi&f=false |titolo =Lezioni americane |autore = Italo Calvino |editore = Edizioni Mondadori |data = 2012 |accesso = 28 giugno 2014}}</ref>
 
Scrive nel 1942 ''La commedia della gente'', un lavoro presentato al concorso del Teatro Nazionale dei GUF (Gruppi Universitari Fascisti) di [[Firenze]] che sarà in seguito segnalata dalla [[giuria]]: il dattiloscritto, che Calvino inviò alla rivista forlivese ''Pattuglia'',<ref>Attualmente è conservato nel fondo Walter Ronchi della [[Biblioteca comunale Aurelio Saffi]] di [[Forlì]]</ref><ref>{{cita news|url= https://www.avvenire.it/agora/pagine/calvino|titolo= Inediti. La commedia ritrovata del giovane Calvino
Dopo aver completato gli studi presso il [[ginnasio]]-[[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|liceo]] [[Liceo Cassini Sanremo|G.D. Cassini]], si iscrive alla facoltà di [[Agraria]] presso l'[[Università di Torino]] dove il padre era incaricato di Agricoltura tropicale. Sostiene con successo ma senza convinzione quattro esami del primo anno, senza però inserirsi nell'ambiente universitario rimanendo estraneo ai fermenti che stanno maturando nell'ambiente dei [[Gruppo universitario fascista|Guf]] e continuando a coltivare quelli che sempre più marcatamente appaiono come i suoi veri interessi: la [[letteratura]], il [[cinema]], il [[teatro]].
|autore= Giovanni Tassani|pubblicazione= [[Avvenire]]|data= 26 febbraio 2017}}</ref> nello stesso anno, raccoglie i suoi primi racconti giovanili con il nome di ''Pazzo io o pazzi gli altri'', che presenterà alla casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] ma senza successo: in essi parla di un "ordigno incommensurabile" che avrebbe spazzato via l'umanità, anticipando di qualche anno l'impiego delle bombe atomiche.<ref name="castello" /> L'ambiente culturale di [[Torino]], che Calvino frequenta assiduamente, ed i fermenti politici di contrapposizione al regime, più che mai vivi nell'ambiente torinese, fondono in lui letteratura e [[politica]]. Grazie all'amicizia ed ai suggerimenti di [[Eugenio Scalfari]] (già suo compagno al liceo), focalizza i suoi interessi sugli aspetti etici e sociali che coltiva nelle letture di [[Montale]], [[Elio Vittorini|Vittorini]], [[Carlo Pisacane|Pisacane]].
Scrive alcune [[recensione|recensioni]] di [[film]] e nell'estate del [[1941]] il "Giornale di Genova" gliene pubblicherà un paio tra cui quella di [[San Giovanni decollato (film 1940)|San Giovanni decollato]] che vede come protagonista [[Totò]].
 
Nel 1943 si trasferisce alla facoltà di Agraria e Forestale di [[Firenze]], dove sostiene pochi esami.<ref name="castello" /> Frequentatore assiduo della [[biblioteca]] del [[Gabinetto Vieusseux]], comincia a definire in modo più preciso le sue scelte politiche. Nel campo militare di [[Mercatale di Vernio]], gli giunge la notizia dell'incarico dato a [[Pietro Badoglio]] di formare un nuovo governo e viene a conoscenza della destituzione e dell'arresto di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Il 9 agosto 1943 torna a [[Sanremo]]. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile#L'otto settembre|otto settembre]], per sfuggire alla leva della [[repubblica di Salò]], trascorre diversi mesi nascosto cercando di allontanare il senso di solitudine con intense letture che influenzeranno la sua vocazione di scrittore.
Scrive nel [[1942]] ''[[La commedia della gente]]'', un lavoro teatrale per un concorso del Teatro nazionale dei Guf di [[Firenze]] che sarà in seguito segnalata dalla [[giuria]] e nello stesso anno raccoglie i suoi primi racconti giovanili con il nome di ''[[Pazzo io o pazzi gli altri]]'' che presenterà alla casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] ma senza successo, dove parla di un "ordigno incommensurabile" che avrebbe spazzato via l'umanità, anticipando di qualche anno l'impiego delle bombe atomiche.<ref name=castello />
 
=== La Resistenza (1944-1945) ===
L'ambiente culturale di Torino, che Calvino frequenta assiduamente, ed i fermenti politici di contrapposizione al regime, più che mai vivi nel capoluogo piemontese, fondono in lui letteratura e [[politica]]. Grazie all'amicizia ed ai suggerimenti di [[Eugenio Scalfari]] (già suo compagno al liceo), focalizza i suoi interessi sugli aspetti etici e sociali che coltiva nelle letture di [[Eugenio Montale|Montale]], [[Elio Vittorini|Vittorini]], [[Carlo Pisacane|Pisacane]].
All'indomani dell'uccisione del giovane medico e comandante partigiano [[Felice Cascione]] per mano fascista, avvenuta nel gennaio del 1944, Calvino aderisce assieme al fratello [[Floriano Calvino|Floriano]] alla seconda divisione d'assalto [[partigiano|partigiana]] "Garibaldi" intitolata allo stesso Cascione. Egli, in una risposta al questionario di un [[periodico]] milanese, "Il Paradosso", si definisce un [[anarchico]]: "La mia scelta del [[comunismo]] non fu affatto sostenuta da motivazioni ideologiche. Sentivo la necessità di partire da una "tabula rasa" e perciò mi ero definito anarchico [...]. Ma soprattutto sentivo che in quel momento quello che contava era l'azione; e i comunisti erano la forza più attiva e organizzata"<ref>''Il Paradosso'' rivista di cultura giovanile, 23-24 settembre-dicembre 1960, in op. cit. pp. 11-18.</ref>. Ma proprio grazie all'esperienza di quegli anni di clandestinità imparerà ad ammirare l'organizzazione partigiana comunista, oltre alla particolare forza di spirito che animava i suoi uomini.
Nel [[1943]] si trasferisce alla facoltà di Agraria e Forestale di [[Firenze]], dove sostiene pochi esami.<ref name=castello /> Frequentatore assiduo della [[biblioteca]] del [[Gabinetto Vieusseux]] comincia a definire in modo più preciso le sue scelte politiche. Nel campo militare di [[Mercatale di Vernio]], gli giunge la notizia dell'incarico dato a [[Pietro Badoglio]] di formare un nuovo governo e viene a conoscenza della destituzione e dell'arresto di [[Mussolini]].
 
In una lettera all'amico [[Eugenio Scalfari]]<ref>Lettera a Scalfari, 6 luglio 1945: {{Cita web |url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/11/autoritratto-di-un-artista-da-giovane.html |titolo = Autoritratto di un artista da giovane |autore = Italo Calvino |editore = la Repubblica - Archivio |data = 11 marzo 1989 |accesso = 22 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140622123523/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/11/autoritratto-di-un-artista-da-giovane.html |urlmorto = no }}</ref> dirà: "La mia vita in quest'ultimo anno è stato un susseguirsi di peripezie [...] sono passato attraverso una inenarrabile serie di pericoli e di disagi; ho conosciuto la galera e la fuga, sono stato più volte sull'orlo della morte. Ma sono contento di tutto quello che ho fatto, del capitale di esperienze che ho accumulato, anzi avrei voluto fare di più". Il 17 marzo 1945, quando ormai gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] sono in [[Italia]], Calvino è protagonista attivo nella [[battaglia]] di [[Bajardo]], una delle ultime battaglie partigiane. Ricorderà l'evento nel [[racconto]] ''[[Ricordo di una battaglia]]'', scritto nel 1974<ref name="castello" /> (il suo nome da partigiano era "Santiago", dal nome del paesino cubano, dove egli era nato 20 anni prima).<ref>{{Cita web |url = http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2006/1/29-31_BIGA.pdf |titolo = Italo Calvino, il partigiano chiamato "Santiago" |autore = Francesco Biga |sito = patria indipendente |editore = Associazione Nazionale Partigiani d'Italia |data = 29 gennaio 2006 |formato = PDF |accesso = 22 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140622124709/http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2006/1/29-31_BIGA.pdf |urlmorto = no }}</ref>
Dopo l'[[Armistizio di Cassibile#L'otto settembre|otto settembre]], per sfuggire alla leva della [[repubblica di Salò]], trascorse diversi mesi nascosto cercando di allontanare il senso di solitudine con intense letture che influenzeranno la sua vocazione di scrittore.
 
L'esperienza partigiana sarà alla base del suo primo [[romanzo]], ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]'', e della raccolta di racconti ''[[Ultimo viene il corvo]]''. Nonostante lo stile neorealistico di questi romanzi giovanili, profondamente differente da quello del Calvino maturo e successivamente abbandonato, sono tuttavia già presenti, sia pure allo stadio embrionale, alcuni elementi che caratterizzeranno la produzione successiva, in particolare la dimensione fantastica e la visione dal punto di vista del [[narratore]], nel primo romanzo gli occhi di un bambino.
=== La Resistenza (1943-1945) ===
Il 9 agosto [[1943]] torna a [[Sanremo]]. All'indomani dell'uccisione del giovane medico e comandante partigiano [[Felice Cascione]] per mano fascista, avvenuta nel gennaio del [[1944]], Calvino aderisce assieme al fratello [[Floriano Calvino|Floriano]] alla seconda divisione d'assalto [[partigiano|partigiana]] "Garibaldi" intitolata allo stesso Cascione. Egli, in una risposta al questionario di un [[periodico]] milanese, "Il Paradosso", si definisce un [[anarchismo|anarchico]], "La mia scelta del comunismo non fu affatto sostenuta da motivazioni ideologiche. Sentivo la necessità di partire da una "tabula rasa" e perciò mi ero definito anarchico (...). Ma soprattutto sentivo che in quel momento quello che contava era l'azione; e i comunisti erano la forza più attiva e organizzata"<ref>''Il Paradosso'' rivista di cultura giovanile, 23-24 settembre-dicembre 1960, in op. cit. pp. 11-18.</ref> Ma proprio grazie all'esperienza di quegli anni di clandestinità imparerà ad ammirare l'organizzazione partigiana comunista oltre alla particolare forza di spirito che animava i suoi uomini. In una lettera all'amico Scalfari<ref>Lettera a Scalfari, 6 luglio 1945: {{Cita web
|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/11/autoritratto-di-un-artista-da-giovane.html |titolo =Autoritratto di un artista da giovane |autore = Italo Calvino |editore =la Repubblica - Archivio |data = 11 marzo 1989 |accesso = 22 giugno 2014 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20140622123523/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/11/autoritratto-di-un-artista-da-giovane.html |dataarchivio = 22 giugno 2014
|urlmorto = no}}</ref>
dirà "La mia vita in quest'ultimo anno è stato un susseguirsi di peripezie (...) sono passato attraverso una inenarrabile serie di pericoli e di disagi; ho conosciuto la galera e la fuga, sono stato più volte sull'orlo della morte. Ma sono contento di tutto quello che ho fatto, del capitale di esperienze che ho accumulato, anzi avrei voluto fare di più".
 
Il 17 marzo [[1945]], quando ormai gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] sono in [[Italia]], Calvino è protagonista attivo nella [[battaglia]] di [[Baiardo]], una delle ultime battaglie partigiane. Ricorderà l'evento nel [[racconto]] ''[[Ricordo di una battaglia]]'', scritto nel [[1974]].<ref name=castello /> (Il suo nome da partigiano era "Santiago", dal nome del paesino cubano - [[Santiago de Las Vegas]], vicino all'[[Avana]] - dove egli era nato 20 anni prima).<ref>{{Cita web |url = http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2006/1/29-31_BIGA.pdf |titolo =Italo Calvino, il partigiano chiamato "Santiago" |autore = Francesco Biga |sito= patria indipendente |editore = Associazione Nazionale Partigiani d'Italia |data = 29 gennaio 2006 |formato = PDF |accesso = 22 giugno 2014 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20140622124709/http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2006/1/29-31_BIGA.pdf |dataarchivio = 22 giugno 2014 |urlmorto = no}}</ref>
 
L'esperienza partigiana sarà alla base del suo primo [[romanzo]], ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]'' e della raccolta di racconti ''[[Ultimo viene il corvo]]''. Nonostante lo stile neorealistico di questi romanzi giovanili, profondamente differente da quello del Calvino maturo e successivamente abbandonato, sono tuttavia già presenti, sia pure allo stadio embrionale, alcuni elementi che caratterizzeranno la produzione successiva, in particolare la dimensione fantastica e la visione dal punto di vista del [[narratore]], in questo caso gli occhi di un bambino.
 
=== L'impegno nel secondo dopoguerra (1945-1958) ===
Dopo la [[Guerra di liberazione italiana|Liberazione]], mentre la sua inclinazione anarchica e libertaria non affievolisce, in lui va costruendosi un'ampia e complessa [[Weltanschauung|visione del mondo]] che non cede a semplificazioni politiche e sociali. Non esalta l'idea [[comunismo|comunista]] sotto il profilo [[culturale]] e [[filosofico]]. Matura, ciononostanteciò nonostante, l'esigenza di organizzare forme politiche e strutture sociali a difesa dei diritti, della dignità umana e della [[libertà]]. Con questo spirito aderisce al [[Partito Comunista Italiano]] e ne diviene attivista e quadro, esprimendo la sua partecipazione con interventi di carattere politico e sociale, su [[quotidiano|quotidiani]] e [[periodico|periodici]] culturali, oltre che nelle sedi istituzionali del partito.
 
Si iscrive alla Facoltà di lettere di Torino, accedendo direttamente al III anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex combattenti. Conosce [[Cesare Pavese]] che diverrà guida culturale ed umana, oltre che "primo lettore" delle sue opere. Scrive ''Angoscia in caserma'' ed inizia una collaborazione con ''[[Il Politecnico (rivista)|Il Politecnico]]'', periodico diretto da [[Elio Vittorini]]. Tra il [[1946|'46]] ed il [[1947|'47]] compone ''Campo di mine'', vincitore di un concorso letterario indetto da ''[[l'Unità]]'', ed una serie di racconti che saranno poi messi assieme ne ''[[Ultimo viene il corvo]]'' pubblicato nel 1949. Tra l'estate e il 31 dicembre del 1946, per concorrere al Premio Mondadori per un inedito, scrive il primo romanzo ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]''. Dopo la laurea nel 1947, che consegue con una tesi su [[Joseph Conrad]], inizia una collaborazione con l'[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]],<ref name=castello /> curandone l'ufficio stampa. Il rapporto con la casa editrice sarà centrale nelle attività di Calvino, anche se talvolta intermittente ma ricco di incarichi sempre diversi e via via più importanti. Durerà fino al [[1961]], momento in cui si trasformerà in ''consulenza editoriale esterna''.
Le attività culturali si intensificano assieme alle conoscenze personali. A Roma frequenta l'[[Osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70, e personaggi del calibro di Vittorini, [[Natalia Ginzburg]], [[Delio Cantimori]], [[Franco Venturi]], [[Norberto Bobbio]] e [[Felice Balbo]].
 
Collabora con ''l'Unità'' e con ''[[Rinascita (rivista)|Rinascita]]''. Nel [[1949]] viene pubblicato ''[[Ultimo viene il corvo]]'' e resta inedito ''Il bianco Veliero''. Scrive interventi politico-sociali e di saggistica letteraria, su diverse riviste culturali, tra cui ''[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]'', ''[[Cultura e realtà]]'', ''[[Cinema Nuovo]]'', ''[[Botteghe Oscure (rivista)|Botteghe Oscure]]'', ''[[Paragone (rivista)|Paragone]]'', oltre che su ''Il Politecnico'' di Vittorini già citato. Sulle riviste pubblica anche brevi racconti, fra cui ''[[La formica argentina]]'' e le prime novelle di ''[[Marcovaldo ovvero Le stagioni in città|Marcovaldo]]''.<ref name=castello />
 
Nel mese di agosto del [[1950]] [[Cesare Pavese]] si uccide e Calvino perde così un amico e un maestro. Ne rimane sconvolto poiché Pavese era da lui vissuto come uomo forte di carattere e di temperamento risoluto. Gli resta il profondo rammarico per non aver intuito il dramma dell'amico.<ref name=castello />
 
Si iscrive alla facoltà di lettere di [[Torino]], accedendo direttamente al III anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex combattenti. Conosce [[Cesare Pavese]] che diverrà sua guida culturale ed umana, oltre che "primo lettore" delle sue opere. Scrive ''[[Angoscia in caserma]]'' ed inizia una collaborazione con ''[[Il Politecnico (rivista)|Il Politecnico]]'', periodico diretto da [[Elio Vittorini]]. Tra il 1946 ed il 1947 compone ''Campo di mine'', vincitore di un concorso letterario indetto da ''[[l'Unità]]'', ed una serie di racconti che saranno poi messi assieme in ''[[Ultimo viene il corvo]]'' pubblicato nel 1949. Tra l'estate e il 31 dicembre 1946, per concorrere al Premio Mondadori per un inedito, scrive il primo romanzo ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]''. Dopo la laurea nel 1947, che consegue con una tesi su [[Joseph Conrad]], inizia una collaborazione con l'[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]],<ref name=castello /> curandone l'ufficio stampa. Il rapporto con la casa editrice sarà centrale nelle attività di Calvino, anche se talvolta intermittente ma ricco di incarichi sempre diversi e via via più importanti. Durerà fino al 1961, momento in cui si trasformerà in ''consulenza editoriale esterna''.
I suoi viaggi sporadici si infittiscono e fra ottobre (in cui il 25 muore il padre) e novembre [[1951]] visita l'[[Unione Sovietica]], dandone puntuale resoconto nel ''[[Taccuino di viaggio in URSS di Italo Calvino]]'', con cui vince il [[premio Saint Vincent]].<ref name=castello /> Scrive il romanzo ''[[I giovani del Po]]'' e, quasi di getto, ''[[Il visconte dimezzato]]''.
Le attività culturali si intensificano assieme alle conoscenze personali. A [[Roma]] frequenta l'[[Osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli [[anni 1940|anni '40]] e [[anni 1970|'70]], e personaggi come [[Elio Vittorini|Vittorini]], [[Natalia Ginzburg]], [[Delio Cantimori]], [[Franco Venturi]], [[Norberto Bobbio]] e [[Felice Balbo]].
 
Collabora con ''l'Unità'' e con ''[[Rinascita (rivista)|Rinascita]]''. Nel 1949 viene pubblicato ''[[Ultimo viene il corvo]]'' ma resta inedito ''Il bianco Veliero''. Scrive interventi politico-sociali e di saggistica letteraria, su diverse riviste culturali, tra cui ''[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]'', ''[[Cultura e realtà]]'', ''[[Cinema Nuovo]]'', ''[[Botteghe Oscure (periodico)|Botteghe Oscure]]'', ''[[Paragone (rivista)|Paragone]]'', oltre che sul già citato ''Il Politecnico'' di Vittorini. Sulle riviste pubblica anche brevi racconti, fra cui ''[[La formica argentina]]'' e le prime novelle di ''[[Marcovaldo]]''.<ref name=castello /> Nello stesso anno ad aprile partecipa al congresso dei Partigiani della pace di Parigi, cosa che implicherà il divieto d'ingresso in Francia per molti anni (si veda la lettera ai genitori del 13 aprile 1949).<ref name=castello /> Nel mese di agosto del 1950 [[Cesare Pavese]] si uccide e Calvino perde così un amico e un maestro. Ne rimane sconvolto poiché Pavese era da lui sentito uomo forte di carattere e di temperamento risoluto. Gli resta il profondo rammarico per non aver intuito il dramma dell'amico.<ref name=castello /> I suoi viaggi sporadici si infittiscono e fra ottobre (in cui il 25 muore il padre per una [[bronchite]]) e novembre 1951 visita l'[[Unione Sovietica]], dandone puntuale resoconto nel ''[[Taccuino di viaggio in URSS di Italo Calvino]]'', con cui vince il [[premio Saint Vincent]].<ref name="castello" /> Scrive il romanzo ''[[I giovani del Po]]'' e, quasi di getto, ''[[Il visconte dimezzato]]''. Nell'estate del 1952 segue l'inviato de ''[[La Stampa]]'' Polo Monelli ad Helsinki per i [[Giochi della XV Olimpiade]], scrivendo articoli di colore per ''L'Unità''.
Tra il [[1953]] e il [[1954]] tenta un romanzo di ampio respiro, [[La collana della regina]] (pubblicato sotto forma di racconto nella raccolta ''Prima che tu dica «Pronto»''), mentre lavora assiduamente a un progetto nuovo che lo appassiona particolarmente. Si tratta delle ''[[Fiabe italiane]]'', rimaneggiamento e raccolta di antiche [[fiaba|fiabe]] popolari, pubblicate nel novembre del [[1956]].<ref name=castello />
 
Tra il 1953 e il 1954 tenta un romanzo di ampio respiro, ''La collana della regina'' (pubblicato sotto forma di racconto nella raccolta ''Prima che tu dica «Pronto»''), mentre lavora assiduamente a un progetto nuovo che lo appassiona particolarmente. Si tratta delle ''[[Fiabe italiane]]'', rimaneggiamento e raccolta di antiche [[fiaba|fiabe]] popolari, pubblicate nel novembre del 1956.<ref name="castello" />
Dal [[1955]] al [[1958]] ebbe una relazione con l'attrice [[Elsa De Giorgi]], moglie di [[Sandrino Contini Bonacossi]]. Dei due amanti esiste un carteggio conservato dal [[1994]] nel Fondo Manoscritti di [[Pavia]], e in parte pubblicato dalla stessa donna che voleva dimostrare quanto quella relazione incise sul percorso intellettuale e artistico dello scrittore. La storia s'intrise di fosche tinte quando il marito della donna scomparve misteriosamente e non diede notizie di sé finché non venne trovato suicida nei pressi di [[Washington]] nel [[1975]]. L'epistolario, tenuto segreto per 25 anni, è stato definito dalla studiosa [[Maria Corti]] come il «più bello del Novecento italiano».<ref>{{Cita web
|url=http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml <!--|urlarchivio = 9 novembre 2012 http://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--><!--|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--> |titolo =Elsa, Italo e il conte scomparso |autore = Paolo Di Stefano |editore = Corriere della Sera |data = 4 agosto 2004 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = 9 novembre 2012 http://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml |dataarchivio = 9 novembre 2012 |urlmorto = no
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Dal 1955 al 1958 ha una relazione con l'attrice [[Elsa De Giorgi]], moglie di [[Sandrino Contini Bonacossi]]. Dei due amanti esiste un carteggio conservato dal 1994 nel Fondo Manoscritti di [[Pavia]] e in parte pubblicato dalla stessa De Giorgi per dimostrare l'influenza di quella relazione sul percorso intellettuale e artistico dello scrittore. L'epistolario, tenuto segreto per 25 anni, è stato definito dalla studiosa [[Maria Corti]] come il «più bello del [[Novecento italiano]]».<ref>{{Cita web |url = http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml <!--|urlarchivio = 9 novembre 2012 http://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--><!--|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--> |titolo = Elsa, Italo e il conte scomparso |autore = Paolo Di Stefano |editore = Corriere della Sera |data = 4 agosto 2004 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml |urlmorto = no }}</ref>
Sul versante dell'impegno politico, l'idea di società maturata con gli anni non cancella il suo spirito anarchico e libertario, anzi lo arricchisce e lo caratterizza nella forma di precisi interventi critici in occasione del [[XX Congresso del PCUS]] del 1956. Calvino esprime il dissenso per certi aspetti che la politica sovietica va prendendo, soprattutto in ragione della libera espressione e circa l'importanza della forma democratica. Ma non risparmia critiche neppure ad una certa chiusura culturale dei dirigenti del PCI, né a talune pratiche interne all'apparato. L'idea di un nuovo PCI riformato e rifondato, che ispira Calvino, è dichiaratamente di matrice [[Antonio Giolitti|giolittiana]]. La disillusione è però incolmabile solo pochi mesi dopo il Congresso, quando l'[[armata rossa]] invade l'[[Rivoluzione ungherese del 1956|Ungheria]]. Con i fatti di [[Poznań]] e [[Budapest]] matura in Calvino la decisione di abbandonare il partito.<ref name=castello />
 
Sul versante dell'[[impegno politico]], l'idea di società maturata con gli anni non cancella il suo spirito anarchico e libertario, anzi lo arricchisce e lo caratterizza nella forma di precisi interventi critici in occasione del [[XX Congresso del PCUS]] del 1956. Calvino esprime il dissenso per certi aspetti che la politica sovietica va prendendo, soprattutto in ragione della libera espressione e circa l'importanza della forma democratica, e non risparmia critiche neppure ad una certa chiusura culturale dei dirigenti del PCI, né a talune pratiche interne all'apparato. L'idea di un nuovo PCI riformato e rifondato, che ispira Calvino, è dichiaratamente di matrice [[Antonio Giolitti|giolittiana]]. La disillusione è però incolmabile già solo pochi mesi dopo il Congresso, e la sua adesione, convinta, al partito comunista di [[Togliatti]] viene meno quando l'[[Armata Rossa]] invade l'[[Rivoluzione ungherese del 1956|Ungheria]] e dopo la denuncia dei crimini commessi da [[Stalin]] fatta da [[Nikita Chruščëv]]. Con i [[Rivolta di Poznań|fatti di Poznań]] e [[rivoluzione ungherese del 1956|quelli di Budapest]] matura in Calvino la decisione di abbandonare definitivamente il partito comunista.<ref name=castello />
Il 1º agosto [[1957]] formalizzerà con una lettera al Comitato Federale di Torino le proprie dimissioni, seguite a quelle di Antonio Giolitti. Spesso interviene su una rivista di intellettuali dissidenti "[[Città aperta (rivista)|Città aperta]]", a conferma che l'amarezza maturata a seguito di certe scelte del partito non degrada in qualunquismo, ma si fa critica puntuale e propositiva.
 
Il 1º agosto 1957 formalizzerà con una lettera al Comitato Federale di Torino le proprie dimissioni dal PCI, seguite a quelle di [[Antonio Giolitti]]. Spesso interviene su una rivista di intellettuali dissidenti "[[Città aperta (rivista)|Città aperta]]", a conferma che l'amarezza maturata a seguito di certe scelte del partito non degrada in qualunquismo, ma si fa critica puntuale e propositiva.<ref>[https://www.lindiceonline.com/l-indice/lindice-allungato/calvino-si-dimette-dal-pci/ Italo Calvino si dimette dal PCI]</ref> Tra il 1957 e il [[1958]] si viene a creare quell'articolato connubio di poesie e musica che fu il ''[[Cantacronache]]'', cui Calvino partecipò scrivendo i testi di alcune delle più famose canzoni (''[[Dove vola l'avvoltoio?]]'', ''Oltre il ponte'', ''Sul verde fiume Po'', ''Canzone triste'', tutte messe in musica da [[Sergio Liberovici]] per il quale aveva anche scritto il libretto per l'opera ''La panchina'', a partire da un episodio del ''Marcovaldo'').
 
=== La maturità artistica (1958-1985) ===
{{Citazione|[[L'inferno]] dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.|Italo Calvino, ''[[Le città invisibili']]', 1972}}
 
Continua a scrivere ed a viaggiare e fonda con Vittorini ''[[Il Menabò]]''. Tra il [[1958|'58]] ed il [[1962|'62]] pubblica ''La gallina di reparto'', ''La nuvola di smog'' e l'[[antologia]] ''I racconti''.
Nel [[1959]] pubblica il romanzo ''[[Il cavaliere inesistente]]'' e parte per un viaggio di sei mesi nelle principali località degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a novembre (si troverà a [[New York]] per quattro mesi) grazie a un finanziamento della [[Ford Foundation]], esperienza che diverrà soggetto del racconto inedito ''Un ottimista in America''. Escono su ''Il Menabò'' il saggio ''[[La sfida al labirinto]]'' ed il racconto ''[[La strada di San Giovanni]]''.<ref name=castello />
 
Ha scritto anche sulla rivista [[Pioniere (rivista)|Pioniere]], dal 1959 al 1961. I titoli principali pubblicati sono stati: ''Sul verde fiume Po'' (n° 14, 1959), ''Ultimo viene il corvo'' (n° 37, 1960) e ''Il reggimento smarrito'' (n° 2, 1961); quest'ultimo è stato pubblicato nuovamente sul [[Il Pioniere dell'Unità|Pioniere dell'Unità]] (n° 12, 1963).
[[File:Italo Calvino intervistato da Luigi Silori in RAI (1958).jpg|thumb|right|Italo Calvino intervistato da [[Luigi Silori]] nel 1958]]
La sua fama è ormai affermata. Spesso è chiamato per conferenze e dibattiti in ogni parte d'Europa. Nell'isola di [[Maiorca]] riceve il [[Premio Formentor|premio internazionale Formentor]]. Nel [[1962]], in occasione di un ciclo di incontri letterari, conosce a [[Parigi]] la sua futura moglie, la traduttrice argentina Esther Judith Singer, detta ''Chichita'', lavoratrice in organismi internazionali come l'[[UNESCO]] e l'[[IAEA]].<ref name=castello />
 
All'inizio degli [[Anni 1960|anni Sessanta]] la sua fama è ormai affermata. Spesso è chiamato per conferenze e dibattiti in ogni parte d'Europa. Nell'isola di [[Maiorca]] riceve il [[Premio Formentor|premio internazionale Formentor]]. Nel 1962, in occasione di un ciclo di incontri letterari, conosce a [[Parigi]] la sua futura moglie, la traduttrice [[argentina]] di origine [[ebraica]] Esther Judith Singer (1925-2018), detta ''Chichita'', che lavora in organismi internazionali come l'[[UNESCO]] e l'[[IAEA]].
Nasce in quegli anni il [[gruppo '63]], corrente letteraria [[neoavanguardia|neoavanguardista]], che Calvino segue con interesse pur senza condividerne l'impostazione di fondo. Pubblica i racconti ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'' e ''[[La speculazione edilizia]]'', inclusi in un irrealizzato progetto di trilogia sulla crisi dell'intellettuale negli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. A metà marzo 1963 è a [[Tripoli]] per una conferenza su ''Natura e storia nei romanzi di ieri e di oggi'' all'Istituto italiano di cultura. Nel [[1964|'64]] vanno in stampa le prime [[Le cosmicomiche|cosmicomiche]] ''La distanza della Luna'', ''Sul far del giorno'', ''Un segno nello spazio'', ''Tutto in punto''. Poco dopo pubblica il [[dittico]] ''La nuvola di smog'' - ''[[La formica argentina]]''.<ref name=castello />
 
Nasce in quegli anni il [[gruppo '63]], corrente letteraria [[neoavanguardia|neoavanguardista]], che Calvino segue con interesse pur senza condividerne l'impostazione di fondo. Pubblica i racconti ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'' e ''[[La speculazione edilizia]]'', inclusi in un irrealizzato progetto di trilogia sulla crisi dell'intellettuale negli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. A metà marzo 1963 è a [[Tripoli]] per una conferenza su ''Natura e storia nei romanzi di ieri e di oggi'' all'Istituto italiano di cultura. Nel 1964 vanno in stampa le prime [[cosmicomiche]] ''La distanza della Luna'', ''Sul far del giorno'', ''Un segno nello spazio'', ''Tutto in punto''. Poco dopo pubblica il [[dittico]] ''La nuvola di smog'' - ''[[La formica argentina]]''.<ref name=castello />
Nel febbraio 1964 lo scrittore torna all'Avana per sposarsi con Chichita in un ufficio notarile di Calle Obispo e con brindisi finale nel bar della piscina del loro ''Hotel Avana Libre''. In quella occasione egli fu chiamato a fare parte della giuria del Premio Casa Las Americas, e qui conobbe il comandante [[Ernesto Che Guevara]],<ref name=castello /> al quale poi dedicò due pagine dopo la sua morte in Bolivia, le quali furono pubblicate sul numero speciale dedicato al ''Che'' della rivista culturale avanera ''Casa de Las Americas''. Quando a fine 1964 Calvino tornò in Italia, a Torino e a Roma, dove si stabilirà con la moglie ed il figlio di lei, [[Marcello Weil]], dove lavorerà presso la casa editrice Einaudi come addetto stampa, si attivò per cofondare l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
 
Nel febbraio 1964 lo scrittore torna a L'Avana per sposarsi con ''Chichita'' in un ufficio notarile di [[Calle Obispo]] e con brindisi finale nel bar della piscina del loro ''Hotel Avana Libre''. In quella occasione egli fu chiamato a fare parte della giuria del Premio Casa Las Americas, e qui conobbe il comandante [[Ernesto Che Guevara]],<ref name=castello /> al quale poi dedicò due pagine dopo la sua morte in [[Bolivia]], le quali furono pubblicate sul numero speciale dedicato a Guevara della rivista culturale avanera ''Casa de Las Americas''. Quando, alla fine di febbraio del 1964, Calvino tornò in Italia, a Torino e a Roma, dove si stabilirà con la moglie ed il figlio di lei, [[Marcello Weil]], continuando a lavorare per [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] come consulente, si attivò per cofondare l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
Poi nel 1965 nasce a Roma la figlia [[Giovanna Calvino]] (che si laureerà poi a New York, dove andrà a vivere con le royalties paterne).<ref name=castello />
 
Il 18 aprile 1965 nasce a Roma la figlia [[Giovanna Calvino]] (che si laureerà poi a [[New York]], dove andrà a vivere).<ref name=castello />
Il 12 febbraio del [[1966]] muore l'amico Elio Vittorini, al quale dedica il saggio ''Vittorini: progettazione e letteratura''. Calvino traccia nel saggio il pensiero d'un intellettuale aperto e fiducioso, in dissonanza col pessimismo letterario di quegli anni, della decadenza e della crisi.<ref name=castello />
All'indomani della morte di Vittorini, Calvino inaugura un periodo di meditazione, necessario forse ad elaborare il proprio vissuto, distante dal frastuono delle città e della vita pubblica.
 
Il 12 febbraio 1966 muore l'amico [[Elio Vittorini]], al quale egli dedica il saggio ''Vittorini: progettazione e letteratura''. Calvino traccia nel saggio il pensiero d'un intellettuale aperto e fiducioso, in dissonanza con il pessimismo letterario di quegli anni, della decadenza e della crisi.<ref name=castello />
Nell'estate del [[1967]] si trasferisce a [[Parigi]] per lavoro, assieme a tutta la famiglia, in una villetta della Square de Châtillon. Qui Calvino progetta di rimanere 5 anni, collaborando con intellettuali e letterati francesi; vi resterà per 13, fino al 1980, anno in cui egli ritorna a Roma con la famiglia. A Parigi segue il dibattito culturale francese ma conduce una vita pressoché in disparte, pur frequentando alcuni intellettuali parigini come [[Georges Perec]], [[François Le Lionnais]], [[Jacques Roubaud]], [[Paul Fournel]], [[Raymond Queneau]]. Di quest'ultimo traduce ''[[I fiori blu]]'', da cui la letteratura del maturo Calvino trarrà gli aspetti più [[umorismo|umoristici]] ed i riferimenti cosmologici. Approfondisce la sua passione per le materie scientifiche e per il [[gioco combinatorio]]. I frutti di questo nuovo arricchimento già si manifestano nella raccolta di racconti ''[[Ti con zero]]'', vincitore del [[Premio Viareggio]] [[1968]]. Premio che però Calvino rifiuta, ritenendo ormai tali manifestazioni letterarie semplice espressione retorica, anche se, successivamente, accetterà altri premi letterari. Pubblica la prima edizione dell'antologia scolastica ''La lettura''. Assieme a Guido Neri, [[Gianni Celati]] ed altri intellettuali, lavora al progetto per la realizzazione di una rivista sociale e letteraria a larga diffusione, destinata al grande pubblico.<ref name=castello />
All'indomani della morte di Vittorini, lo scrittore inaugura un periodo di meditazione, necessario forse ad elaborare il proprio vissuto, distante dal frastuono delle città e della vita pubblica.
 
Nell'estate del 1967 si trasferisce a [[Parigi]] per lavoro, assieme a tutta la famiglia, in una villetta dello Square de Châtillon. Qui Calvino progetta di rimanere 5 anni, collaborando con intellettuali e letterati francesi; vi resterà per 13 anni, fino al 1980, anno in cui egli ritorna a Roma con la famiglia. A Parigi segue il dibattito culturale francese ma conduce una vita pressoché in disparte, pur frequentando alcuni intellettuali parigini come [[Georges Perec]], [[François Le Lionnais]], [[Jacques Roubaud]], [[Paul Fournel]], [[Raymond Queneau]] ed aderendo al gruppo [[OuLiPo]] (fondato nel 1960). Di Queneau traduce ''[[I fiori blu]]'', da cui la letteratura del maturo Calvino trarrà gli aspetti più [[umorismo|umoristici]] ed i riferimenti cosmologici. Approfondisce la propria passione per le materie scientifiche e per il [[Combinatoria|gioco combinatorio]]. I frutti di questo nuovo arricchimento già si manifestano nelle raccolte di racconti ''[[Le cosmicomiche]]'' (una cui prima stesura risale agli anni 1963-64) e ''[[Ti con zero]]'', quest'ultimo vincitore del [[Premio Viareggio]] 1968: premio che però Calvino rifiuta, ritenendo ormai tali manifestazioni letterarie semplice espressione retorica, anche se, successivamente, accetterà altri premi letterari. Pubblica la prima edizione dell'antologia scolastica ''La lettura''. Assieme a Guido Neri, [[Gianni Celati]] ed altri intellettuali, lavora al progetto per la realizzazione di una rivista sociale e letteraria a larga diffusione, destinata al grande pubblico.<ref name=castello />
Mentre Calvino era a Parigi il suo amico [[Che Guevara]] venne ucciso il 9 ottobre 1967 in Bolivia. Il 15 ottobre 1967 (il giorno del suo 44º compleanno) scrisse un articolo a lui dedicato che fu pubblicato in spagnolo nel gennaio 1968 sulla rivista cubana ''Casa de las Americas'', nel citato numero speciale tutto dedicato al rivoluzionario. Il testo originale integrale italiano fu pubblicato in Italia solamente trent'anni dopo, nel 1998, sul primo numero della rivista ''Che'' della Fondazione Italiana ''Ernesto Che Guevara'' presieduta dall'editore romano [[Roberto Massari]].<ref>{{Cita web |url = http://www.siporcuba.it/40che2.htm |titolo =Qualsiasi cosa cerchi di scrivere |editore = Siporcuba |data = 15 ottobre 1967 |accesso = 20 giugno 2014 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20121105174348/http://www.siporcuba.it/40che2.htm |dataarchivio = 5 novembre 2012 |urlmorto = no}}</ref>
 
Mentre Calvino era a Parigi il suo amico [[Che Guevara]] venne ucciso il 9 ottobre 1967 in Bolivia. Il 15 ottobre 1967 (il giorno del suo 44º compleanno) scrisse un articolo a lui dedicato che fu pubblicato in spagnolo nel gennaio 1968 sulla rivista cubana ''Casa de las Américas'', nel citato numero speciale tutto dedicato al rivoluzionario. Il testo originale integrale italiano fu pubblicato in Italia solamente trent'anni dopo, nel 1998, sul primo numero della rivista ''Che'' della Fondazione Italiana ''Ernesto Che Guevara'' presieduta dall'editore romano Roberto Massari.<ref>{{Cita web |url = http://www.siporcuba.it/40che2.htm |titolo = Qualsiasi cosa cerchi di scrivere |editore = Siporcuba |data = 15 ottobre 1967 |accesso = 20 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121105174348/http://www.siporcuba.it/40che2.htm |urlmorto = no }}</ref>
Tra il [[1969]] e il [[1973]] lavora ad alcuni progetti letterari e pubblica racconti e saggi su diverse riviste. Pubblica il racconto ''[[Il castello dei destini incrociati]]'' nel volume ''[[Tarocchi]] - Il mazzo visconteo di Bergamo e New York'' e i saggi ''[[Osservare e descrivere]]'' e ''[[Problema da risolvere]]'', pubblicati nella nuova edizione del testo scolastico ''La lettura''.
 
Tra il 1969 e il 1973 lavora ad alcuni progetti letterari e pubblica racconti e saggi su diverse riviste. Pubblica il racconto ''[[Il castello dei destini incrociati]]'' nel volume ''[[Tarocchi]] - Il mazzo visconteo di Bergamo e New York'' e i saggi ''[[Osservare e descrivere]]'' e ''[[Problema da risolvere]]'', pubblicati nella nuova edizione del testo scolastico ''La lettura''.
Nel [[1971]] scrive ''[[Gli amori difficili]]'' per la collana "[[Centopagine]]" della Einaudi. Nel [[1972]] vince il [[Premio Feltrinelli]] conferito dalla [[Accademia nazionale dei Lincei]], pubblica ''[[Le città invisibili]]'' che sarà finalista al XXIII [[Premio Pozzale]] [[1974]] per la letteratura. In quell'anno inizia anche una collaborazione con il ''[[Corriere della Sera]]'' che durerà fino al [[1979]], quando inaugura la serie di racconti del signor Palomar. Pubblica due lavori autobiografici, il primo, ''[[Ricordo di una battaglia]]'', rievoca la dura ed umanamente ricca esperienza da partigiano. L'altro, ''[[Autobiografia di uno spettatore]]'', particolare sguardo di Calvino sul cinema, diventa prefazione a ''[[Quattro film]]'' di [[Federico Fellini]].<ref name=castello /> In questi anni fa costruire la sua villa a [[Roccamare]], presso [[Castiglione della Pescaia]] ([[Provincia di Grosseto|GR]]), dove trascorrerà tutte le successive estati della sua vita.
 
Nel 1971 scrive ''[[Gli amori difficili]]'' per la collana "[[Centopagine]]" della Einaudi. Nel 1972 vince il [[Premio Feltrinelli]] conferito dall'[[Accademia nazionale dei Lincei]],<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019}}</ref> pubblica ''[[Le città invisibili]]'' che sarà finalista al XXIII [[Premio Pozzale]] 1974 per la letteratura. In quell'anno inizia anche una collaborazione con il ''[[Corriere della Sera]]'' che durerà fino al 1979, quando inaugura la serie di racconti del signor Palomar.<ref>{{cita web|url=https://www.doppiozero.com/materiali/anteprime/calvino-levi-e-i-buchi-neri|titolo=Calvino,Levi e i buchi neri|data=27 agosto 2015|autore=Marco Belpoliti|accesso=19 maggio 2022|dataarchivio=19 maggio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220519223550/https://www.doppiozero.com/materiali/anteprime/calvino-levi-e-i-buchi-neri|urlmorto=sì}}</ref> Pubblica due lavori autobiografici: il primo, ''[[Ricordo di una battaglia]]'', rievoca la dura ed umanamente ricca esperienza da partigiano; l'altro, ''[[Autobiografia di uno spettatore]]'', particolare sguardo di Calvino sul cinema, diventa prefazione a ''[[Quattro film]]'' di [[Federico Fellini]].<ref name=castello /> In questi anni fa costruire la sua villa a [[Roccamare]], presso [[Castiglione della Pescaia]], dove trascorrerà tutte le successive estati della sua vita.
Nel 1974 scrive due dialoghi per la serie radiofonica ''Le interviste impossibili'' (''Montezuma'' e ''L'uomo di Neanderthal'').<ref name=castello />
 
Nel 1974 scrive due dialoghi per la serie radiofonica ''[[Le interviste impossibili]]'' (''Montezuma'' e ''L'uomo di Neanderthal'').<ref name=castello />
Nel [[1975]] inizia un altro periodo di intensi viaggi. Nella seconda metà di maggio è in [[Iran]] dove, per conto della [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]], cura la preparazione di un programma radiofonico, ''Le città della Persia''. L'anno successivo si reca negli USA, in [[Messico]] ed in [[Giappone]], per una serie di incontri e di conferenze. ''[[Il signor Palomar in Giappone]]'', racconto che pubblica nelle colonne del Corriere della sera, s'ispira a quei viaggi.<ref name=castello />
 
Nel 1975 inizia un altro periodo di intensi viaggi. Nella seconda metà di maggio è in [[Iran]] dove, per conto della [[RAI]], cura la preparazione di un programma radiofonico, ''Le città della Persia''. L'anno successivo si reca negli USA, in [[Messico]] insieme a Chichita e a novembre in [[Giappone]], per una serie di incontri e di conferenze. ''[[Il signor Palomar in Giappone]]'', racconto che pubblica nelle colonne del Corriere della sera, s'ispira a quei viaggi.<ref name=castello /><ref>{{cita web|url=https://edu.inaf.it/rubriche/oltre-orizzonte/buchi-neri-calvino-hack/|titolo=Buchi neri e immaginazione: confronto Calvino-Margherita Hack sui buchi neri|data=17 maggio 2022}}</ref>
A [[Vienna]], l'8 gennaio [[1976]], viene insignito d'un importante premio letterario europeo, dal Ministero dell'Istruzione [[austria]]co, lo ''[[Premio di Stato austriaco per la letteratura europea|Staatspreis für Europäische Literatur]]''.<ref>{{Cita web
|url = http://www.literaturpreisgewinner.de/belletristik-international/oesterreichischer-staatspreis-fuer-europaeische-literatur
|titolo =Literaturpreis Gewinner - Österreichischer Staatspreis für Europäische Literatur |editore = Kühling EDV-Dienstleistungen |lingua = de |accesso = 20 giugno 2014 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20140408220242/http://www.literaturpreisgewinner.de/belletristik-international/oesterreichischer-staatspreis-fuer-europaeische-literatur |dataarchivio = 8 aprile 2014 |urlmorto = no}}</ref>
 
A [[Vienna]], l'8 gennaio 1976, viene insignito d'un importante premio letterario europeo, dal Ministero dell'Istruzione [[austria]]co, lo ''[[Premio di Stato austriaco per la letteratura europea|Staatspreis für Europäische Literatur]]''.<ref>{{Cita web |url = http://www.literaturpreisgewinner.de/belletristik-international/oesterreichischer-staatspreis-fuer-europaeische-literatur |titolo = Literaturpreis Gewinner - Österreichischer Staatspreis für Europäische Literatur |editore = Kühling EDV-Dienstleistungen |lingua = de |accesso = 20 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140408220242/http://www.literaturpreisgewinner.de/belletristik-international/oesterreichischer-staatspreis-fuer-europaeische-literatur |urlmorto = no}}</ref>
Nel [[1979]] pubblica ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'' e inizia la sua collaborazione con il giornale ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''. Chiude quasi completamente i suoi interventi di carattere politico e sociale, con l'amaro articolo ''L'apologo sull'onestà nel paese dei corrotti'', pubblicato l'anno successivo sul quotidiano diretto da [[Eugenio Scalfari]].<ref name=castello />
[[File:Fondo librario Calvino.jpg|min|Italo Calvino che dona il fondo librario dei genitori alla biblioteca civica di Sanremo<ref>{{cita web|url=http://www.sanremonews.it/2009/10/28/sommario/sanremo-arma-taggia-ospedaletti/leggi-notizia/argomenti/sanremo-ospedaletti/articolo/fondo-mario-ed-eva-calvino-le-foto-della-donazione.html|titolo=Fondo Mario ed Eva Calvino: le foto della donazione|data=28 ottobre 2009|accesso=17 marzo 2020}}</ref> (1979)]]
Il 12 gennaio 1979, un anno dopo la morte della madre, avvenuta il 31 marzo 1978 a 92 anni, e venduta la villa La Meridiana, Italo e Floriano donano l'intera biblioteca dei genitori{{ln}}con oltre 12.000 tra libri, riviste, opuscoli, estratti, documenti e fotografie, pubblicazioni di carattere botanico, agronomico e floricolo{{ln}}alla biblioteca civica di Sanremo, dando così vita al "Fondo Mario Calvino ed Eva Mameli Calvino", volto a preservare il lavoro svolto dai due scienziati sanremesi e tenere viva la loro memoria.<ref>Maria Cristina Secci, ''Eva Mameli Calvino: Gli anni cubani (1920-1925)'', Milano, 2017.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sanremo.it/arte-cultura/italo-calvino/la-biblioteca-civica-e-il-fondo-calvino/|titolo=La Biblioteca Civica e il fondo Calvino|data=19 aprile 2020|accesso=26 aprile 2020}}</ref>
 
Nello stesso 1979 pubblica ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'' e inizia la sua collaborazione con il giornale ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''. Chiude quasi completamente i suoi interventi di carattere politico e sociale, con l'amaro articolo ''L'apologo sull'onestà nel paese dei corrotti'', pubblicato l'anno successivo sul quotidiano diretto da [[Eugenio Scalfari]].<ref name=castello />
Nel 1980 Calvino, ritornato a Roma con la famiglia in una casa con terrazza ad un passo dal Pantheon sita in piazza Campo Marzio, è alla ricerca del punto di confine tra letteratura e scienze, sempre ispirato all'amico francese Queneau. Ne cura l'opera ''[[Segni cifre e lettere]]'' e ne traduce la ''[[Piccola cosmogonia portatile]]'', redigendone anche la guida.
 
Nel 1980 Calvino, ritornato a Roma con la famiglia in una casa con terrazza ad un passo dal [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] sita in piazza Campo Marzio, è alla ricerca del punto di confine tra letteratura e scienze, sempre ispirato all'amico francese [[Raymond Queneau|Queneau]]. Ne cura l'opera ''[[Segni cifre e lettere]]'' e ne traduce la ''[[Piccola cosmogonia portatile]]'', redigendone anche la guida.
Su richiesta di Adam Pollock compone un testo a carattere combinatorio, con funzione di cornice, per l'incompiuto ''[[Singspiel]]'' di [[Mozart]] ''[[Zaide]]''<ref>Mario Barenghi e Bruno Falcetto, Cronologia introduttiva a ''Italo Calvino''. ''Romanzi e Racconti'', Milano, ''I Meridiani'', Arnoldo Mondadori Editore, 1991</ref>
 
Nel 1981 gli viene conferita la [[Legion d'onore]] e nello stesso anno presiede la giuria della [[38ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]]. Su richiesta di Adam Pollock compone un testo a carattere combinatorio, con funzione di cornice, per l'incompiuto ''[[Singspiel]]'' di [[Mozart]] ''[[Zaide]]''<ref>Mario Barenghi e Bruno Falcetto, Cronologia introduttiva a ''Italo Calvino''. ''Romanzi e Racconti'', Milano, ''I Meridiani'', Arnoldo Mondadori Editore, 1991</ref>
Nel [[1983]] esce ''[[Palomar (romanzo)|Palomar]]'' pubblicato da Einaudi. Per la casa editrice torinese cura anche l'introduzione ad ''America'' di [[Franz Kafka]]. A causa della seria crisi in cui versa l'Einaudi, nel [[1984]] è costretto a pubblicare presso [[Garzanti Editore|Garzanti]] ''[[Collezione di sabbia]]'' e ''[[Cosmicomiche vecchie e nuove]]''. Nello stesso anno si reca in Argentina con la moglie, su invito della Feria Internacional del libro di Buenos Aires, incontrandosi anche con [[Raúl Alfonsín]], da alcuni mesi eletto presidente della repubblica.
Nel [[1985]], durante l'estate, Calvino lavora ad una serie di conferenze (''[[Lezioni americane]]'', pubblicate postume) che avrebbe dovuto tenere presso l'[[Università Harvard]].
 
Nel 1983 esce ''[[Palomar (romanzo)|Palomar]]'' pubblicato da Einaudi. Per la casa editrice torinese cura anche l'introduzione ad ''America'' di [[Franz Kafka]]. A causa della seria crisi in cui versa l'Einaudi, nel 1984 è costretto a pubblicare presso [[Garzanti]] ''[[Collezione di sabbia]]'' e ''[[Cosmicomiche vecchie e nuove]]''. Nello stesso anno si reca in Argentina con la moglie, su invito della Feria Internacional del libro di [[Buenos Aires]], incontrandosi anche con [[Raúl Alfonsín]], da alcuni mesi eletto presidente della repubblica.
=== La morte (1985) ===
Nel 1985, durante l'estate, Calvino lavora ad una serie di conferenze (''[[Lezioni americane]]'', pubblicate postume) che avrebbe dovuto tenere presso l'[[Università di Harvard]].
Dopo una vita piena di soddisfazioni culturali e sociali, il 6 settembre [[1985]], all'età di quasi 62 anni, Calvino viene colto da un [[ictus]] nella sua villa nella pineta toscana di Roccamare, presso [[Castiglione della Pescaia]], dove trascorreva le ultime vacanze prima del citato viaggio americano. Viene ricoverato all'ospedale Santa Maria della Scala, di fronte alla cattedrale di [[Siena]], dove viene operato a lungo al cervello; dopo aver ripreso parzialmente conoscenza per qualche giorno, si aggrava e muore il 19 settembre 1985, a causa di una sopraggiunta [[emorragia cerebrale]].<ref>{{Cita web |url = http://www.sagarana.it/rivista/numero3/saggio1.html |titolo = La morte di Calvino |autore= Gore Vidal |wkautore = Gore Vidal |editore = Sagarana (ripreso da ''The New York Review Of Books'') |data = 21 novembre 1985 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20131016141226/http://www.sagarana.it/rivista/numero3/saggio1.html
|dataarchivio = 16 ottobre 2013 |urlmorto = no}}</ref>
Italo Calvino riposa nel panoramico e grazioso cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia, di fronte all'[[Arcipelago Toscano]], in Provincia di Grosseto.
 
=== La morte ===
Oltre alle ''[[Lezioni americane]]'', escono postumi anche i tre volumi ''[[Sotto il sole giaguaro]]'', ''[[La strada di San Giovanni]]'' e ''[[Prima che tu dica pronto]]'', tutti curati dalla vedova e da alcuni collaboratori.<ref name=castello />
Il 6 settembre 1985<ref name=Treccani />, all 'età di sessantun anni, Calvino viene colto da un [[ictus]] nella sua villa nella pineta toscana di [[Roccamare]], presso [[Castiglione della Pescaia]], dove trascorreva le vacanze preparando le conferenze da pronunciare negli Stati Uniti. Ricoverato in un primo momento all'[[ospedale Misericordia di Grosseto]], a causa delle condizioni critiche viene trasferito all'ospedale Santa Maria della Scala di [[Siena]] per essere sottoposto a un'operazione al cervello;<ref>{{Cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/07/il-bisturi-puo-salvare-italo-calvino.html|titolo=Il bisturi può salvare Italo Calvino|editore=la Repubblica|data=7 settembre 1985|accesso=25 marzo 2020}}</ref> dopo aver ripreso parzialmente conoscenza per qualche giorno, si aggrava e muore il 19 settembre 1985 a causa di una sopraggiunta [[emorragia cerebrale]].<ref>{{Cita web |url = http://www.sagarana.it/rivista/numero3/saggio1.html |titolo = La morte di Calvino |autore = [[Gore Vidal]]|editore = Sagarana |data = 21 novembre 1985 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131016141226/http://www.sagarana.it/rivista/numero3/saggio1.html |urlmorto = no}}</ref> Italo Calvino è sepolto nel cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia. Oltre alle ''[[Lezioni americane]]'', escono postumi anche i tre volumi ''[[Sotto il sole giaguaro]]'', ''[[La strada di San Giovanni]]'' e ''[[Prima che tu dica pronto]]'', tutti curati dalla vedova, Esther ''Chichita''<ref>{{cita web|url=https://www.lastampa.it/cultura/2018/06/23/news/e-morta-esther-judith-singer-la-moglie-di-italo-calvino-1.34026803|titolo=morta moglie di Calvino, custode eredità letteraria|data=23 giugno 2018}}</ref> e da alcuni collaboratori.<ref name="castello" />
 
== La poetica ==
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Ne ''Il sentiero dei nidi di ragno'' l'intreccio è narrato dal punto di vista di Pin, un bambino, il protagonista del romanzo. Questa ricerca di oggettività, comunque, non scade mai in pura cronaca: è sempre presente la dimensione mitico-fiabesca che permette a Calvino di far intravedere la realtà sotto le spoglie del [[sogno]].
 
È proprio con quest'opera che Calvino dà l'avvio all'operazione di sdoppiamento dei piani interpretativi che contraddistingue la sua produzione: da una parte il livello puramente narrativo, semplice e comprensibile da tutti i lettori, dall'altra quello visibileravvisabile solo dai fruitori più smaliziati.
 
Questa scelta è compiuta, all'inizio, su precise basi ideologiche; in seguito, con la contaminazione di forme colte e popolari, Calvino mantiene comunque la tecnica dello sdoppiamento dei livelli di lettura.
 
=== Il periodo fantastico ===
[[File:Lettere a Sciascia 05.jpg|miniaturamin|verticale|Lettera di Calvino a [[Leonardo Sciascia|Sciascia]]]]
Calvino da sempre era stato attirato dalla [[letteratura popolare]], con particolare attenzione al mondo delle [[fiaba|fiabe]].
 
Con ''[[Il visconte dimezzato]]'' percorre sempre di più la strada dell'invenzione fantastica: l'impianto è ormai totalmente abbandonato al fiabesco e la narrazione procede secondo due livelli di lettura: quello di immediata funzione e quello [[Allegoria|allegorico]]-[[simbolo|simbolico]], in cui sono presenti numerosi spunti di riflessione (contrasto tra realtà e illusione, tra ideologia ed etica, ecc.). In conclusione il romanzo invita i lettori all'equilibrio, in quanto non è possibile possedere una verità assoluta.
 
Anche le altre due opere della trilogia ''[[I nostri antenati]]'' mostrano caratteristiche simili. Il protagonista de ''[[Il barone rampante]]'' è un ''alter ego'' di Calvino che ormai ha abbandonato la concezione della letteratura come messaggio [[Politica|politico]]. ''[[Il cavaliere inesistente]]'' invece è velatoun daromanzo unallegorico cupointriso pessimismo,di dietroironia ale qualeriferimenti laall'opera realtàdi appare[[Ludovico irrazionaleAriosto]], ein particolare l'[[Orlando minacciosafurioso]].
 
Accanto alla produzione [[Allegoria|allegorico]]-[[simbolo|simbolica]], Calvino continua comunque un tipo di narrazione che descrive la realtà quotidiana. Riprende ad esaminare il ruolo dell'[[intellettuale]] nella società, constatando la sua assoluta impotenza di fronte alle cose del mondo.
 
Sempre a questa fase appartengono i racconti di ''[[Marcovaldo]]'', in due serie: più aderente a strutture fiabesche la prima ([[1958]]) mentre lela seconda ([[1963]]) tratta temi urbani con toni che a volte sfiorano l'assurdo.
 
Nel 1963 esce anche ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'', in cui Calvino narra le vicende di un militante comunista che, scrutatore all'istituto Cottolengo di Torino, entra in contatto con l'irrazionale ed entra in crisi.
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In questa nuova fase produttiva Calvino si avvicina ad un tipo di scrittura che potrebbe essere definita combinatoria perché il meccanismo stesso che permette di scrivere assume un ruolo centrale all'interno della produzione; Calvino infatti è convinto che ormai l'universo linguistico abbia soppiantato la realtà e concepisce il romanzo come un meccanismo che gioca artificialmente con le possibili combinazioni delle parole: anche se questo aspetto può essere considerato il più vicino alla [[Neoavanguardia]], egli se ne distanzia per uno stile ed un linguaggio estremamente comprensibili.
 
Questa nuova concezione di Calvino risente di numerosi influssi: lo [[Strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]] e la [[semiologia]], le lezioni parigine di [[Roland Barthes]] sull'''ars combinatoria'' e la frequentazione del gruppo di [[Raymond Queneau]] (l'[[OuLiPo]]), la scrittura labirintica di [[Jorge Luis Borges]] nonché la rilettura del ''[[Vita e opinioni di Tristram Shandy|Tristram Shandy]]'' di [[Laurence Sterne|Sterne]], che definirà come ''il progenitore di tutti i romanzi d'avanguardia del nostro secolo''.
 
Già nel [[1967]], nella conferenza intitolata ''Cibernetica e Fantasmi'', Calvino affronta la riflessione su un'idea di letteratura come pura combinazione formale, ma il primo prodotto di questa nuova concezione della letteratura è ''[[Il Castellocastello dei destini incrociati]]'' ([[1969]]), al quale in seguito verrà aggiunto ''La Taverna dei destini incrociati'' ([[1973]]), in cui il percorso narrativo è affidato alla combinazione delle carte di un mazzo di [[tarocchi]]<ref>Cf. l'interpretazione de ''Il castello'' in quanto tappa nevralgica della riflessione calviniana sulla convivenza, nonché sul ruolo dell'intellettuale nel pieno della modernità in Davide Savio, ''La carta del mondo. Italo Calvino nel Castello dei destini incrociati'', Pisa, ETS, 2015.</ref>. Un gruppo di viandanti si incontra in un castello: ognuno avrebbe un'avventura da raccontare ma non può perché ha perduto la parola. Per comunicare allora i viandanti usano le carte dei tarocchi, ricostruendo grazie ad esse le proprie vicissitudini. Qui Calvino usa il mazzo dei tarocchi come un sistema di segni, come un vero e proprio [[linguaggio]]: ogni figura impressa sulla carta ha un senso polivalente così come lo ha una parola, il cui esatto significato dipende dal contesto in cui viene pronunciata. L'intento di Calvino è proprio di smascherare i meccanismi che stanno alla base di tutte le narrazioni, creando così un romanzo che va oltre se stesso, in quanto riflessione sulla propria natura e configurazione.
 
Questo gioco combinatorio è centrale anche nel successivo romanzo dello scrittore, ''[[Le città invisibili]]'' (1972), sorta di riscrittura delde [[MilioneIl (Marco Polo)|Milione]] di [[Marco Polo]] in cui è lo stesso mercante veneziano a descrivere a [[Kublai Khan]] le città del suo impero. Queste città però non esistono tranne che nell'immaginazione di Marco Polo, vivono solo all'interno delle sue parole. La narrazione quindi per Calvino può creare dei mondi ma non può distruggere ''l'inferno dei viventi'' che sta intorno a noi, per combattere il quale, come suggerito nella conclusione del romanzo, non si può far altro se non valorizzare quello che inferno non è.
 
Ne ''Le città invisibili'' l'esibizione dei meccanismi combinatori del racconto diventa ancora più esplicita che nel ''Castello dei destini incrociati'' grazie anche alla struttura stessa del romanzo, segmentata in testi brevi che si susseguono dentro una cornice. ''Le città invisibili'' infatti è composto da nove capitoli, ognuno all'interno di una cornice in corsivo nella quale avviene il dialogo tra l'[[imperatore dei Tartari]], Kublai Khan, e Marco Polo. All'interno dei capitoli vengono narrate le descrizioni di cinquantacinque città, secondo nuclei tematici. Questa complessa costruzione architettonica è indubbiamente finalizzata alla riflessione da parte del lettore sulle modalità compositive dell'opera: in questo senso ''Le città invisibili'' è un romanzo fortemente [[romanzo metanarrativo|metatestuale]], poiché induce a produrre riflessioni su sé stesso e sul funzionamento della narrativa in generale.
L'opera più metanarrativa di Calvino, però, è sicuramente da considerarsi ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'' ([[1979]]). In questo romanzo, più che altrove, Calvino mette a nudo i meccanismi della narrazione, avviando una riflessione sulla pratica della scrittura e sui rapporti tra scrittore e lettore.
 
I dieci inizi di racconti di cui è composto il libro corrispondono ognuno ad un diverso tipo di narrazione. Mediante questo "esercizio di stile" Calvino esemplifica quali sono i modelli e gli stilemi del [[romanzo moderno]] (da quello della [[neoavanguardia]] a quello [[neorealismo (letteratura)|neo-realistico]], da quello esistenziale a quello fantastico surreale). Alla base del racconto c'è dichiaratamente lo schema a incastro dellede ''[[MilleLe mille e una notte]]'', all'interno del quale Calvino colloca i suggerimenti e le sollecitazioni provenienti dal romanzo contemporaneo.
[[File:Tomba di Italo Calvino nel cimitero di Castiglione della Pescaia.JPG|rightmin|thumbverticale|Tomba di Italo Calvino nel cimitero di [[Castiglione della Pescaia]]]]
 
== Il ricordo ==
Alla fine del 1985, subito dopo la sua scomparsa, per ricordarlo, alcuni suoi amici, tra cui [[Natalia Ginzburg]], [[Norberto Bobbio]], [[Lalla Romano]], [[Cesare Segre]] e [[Massimo Mila]], fondarono il [[Premio Italo Calvino]]. Dedicato alle opere prime di narrativa, il Premio si è affermato negli anni come il più importante in Italia per autori italiani inediti.
 
Poi, nel 1995, nel decennale della sua morte, la figlia Giovanna Calvino fu contattata dalle autorità cubane al fine di inaugurare, nel 1996, una grande lapide-ricordo nella casa natale di Italo Calvino, nel Giardino Botanico di [[Santiago de las Vegas]], alla periferia dell'Avana. In tale occasione a Cuba sorse il comitato "Pro-Fondazione-Calvino". Tale istituzione nel 1996 dette vita al Premio Letterario Biennale Cubano Italo Calvino, riservato a giovani talenti cubani, per teatro, poesia, narrativa e saggistica.<ref>Il nome del premio è ''Premio de novela Italo Calvino'': {{Cita web |url = http://www.escritores.org/index.php/recursos-para-escritores/concursos-literario/9717-premio-de-novela-italo-calvino-2014-cuba |titolo = Premio de novela Italo Calvino |editore = escritores.org |lingua = es |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = httphttps://web.archive.org/web/20140401172746/http://escritores.org/index.php/recursos-para-escritores/concursos-literario/9717-premio-de-novela-italo-calvino-2014-cuba |dataarchivio = 1º aprile 2014 |urlmorto = no }}</ref>
 
Entrambi i suddetti Premi (in Italia e a Cuba) sono tuttora esistenti. Nel 2000 (ma anche nel 2003, 80º anniversario della sua nascita) nel [[Castello didel SanMorro Pedro de la Roca(L'Avana)|Castillo del Morro]] dell'Avana, il governo cubano ha esposto una mostra fotografica bilingue (italo-spagnola) dedicata alla vita di Italo Calvino, e nel 2013 ha dichiarato l'anno 2013 "Anno di Italo Calvino a Cuba", in occasione della sua "FiestaFesta del 90º compleanno".<ref>{{cita web|url=http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/pagine/mostre/pagina_121.html|titolo=Incontro con Italo Calvino|accesso=8 marzo 2014}}</ref>
 
== Opere ==
=== Romanzi ===
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* ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]'', Torino, Einaudi, 1947.
* ''[[Pelandroni]]'', in "Il Nuovo Corriere", a. IV, n. 124, 26 maggio 1948. Poi col titolo ''I figli poltroni'' in ''I racconti'', Torino, Einaudi, 1958.
* ''[[Ultimo viene il corvo]]'', Torino, Einaudi, 1949.
* ''[[Taccuino di un viaggio in URSS di Italo Calvino]]'', 21 articoli, in "[[l'Unità]]", 3 febbraio-15 marzo 1952.
* ''[[Il visconte dimezzato]]'', Torino, Einaudi, 1952.
* ''[[Il barone rampante]]'', Torino, Einaudi, 1957, [[Premio Viareggio]]<ref>{{Cita web|url = http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|titolo = Premio letterario Viareggio-Rèpaci|sito = premioletterarioviareggiorepaci.it|accesso = 9 agosto 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140719121618/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|urlmorto = sì}}</ref>.
* ''[[La formica argentina]]'', in ''[[Botteghe Oscure (rivista)|Botteghe Oscure]]'', n. 10, 1952.
* ''[[La speculazione edilizia]]'', Torino, Einaudi, 1958.
* ''[[Il cavaliere inesistente]]'', Torino, Einaudi, 1959.
* ''[[I nostri antenati]]'' (''Il cavaliere inesistente''; ''Il visconte dimezzato''; ''Il barone rampante''), Torino, Einaudi, 1960.
* ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'', Torino, Einaudi, 1963.
* ''[[Le città invisibili]]'', Torino, Einaudi, 1972.
* ''[[Il castello dei destini incrociati]]'', Torino, Einaudi, 1973 (include anche ''La taverna dei destini incrociati'', aggiunta dall'autore per questa edizione).
* ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'', Torino, Einaudi, 1979.
* ''[[Palomar (romanzo)|Palomar]]'', Torino, Einaudi, 1983.
 
=== Raccolte di racconti ===
* ''[[Ultimo viene il corvo]]'', Torino, Einaudi, 1949.
* ''[[La formica argentina]]'', in ''[[Botteghe Oscure (periodico)|Botteghe Oscure]]'', n. 10, 1952.
* ''[[L'entrata in guerra]]'', Torino, Einaudi, 1954.
* ''[[Fiabe italiane]]'', raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da I. Calvino, Torino, Einaudi, 1956.
* ''[[La panchina (opera)|La panchina. Opera in un atto]]'', su musica di [[Sergio Liberovici]], Torino, Toso, 1956.
* ''[[Fiabe italiane]]'', raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da, Torino, Einaudi, 1956.
* ''[[Il barone rampante]]'', Torino, Einaudi, 1957.
* ''[[I giovani del Po]]'', in "[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]", gennaio 1957-aprile 1958.
* ''[[I racconti (Calvino)|I racconti]]'', Torino, Einaudi, 1958.
* ''[[La gran bonaccia delle Antille]]'', in "Città aperta", n. 4-5, 25 luglio 1957.
* ''[[IlMarcovaldo cavaliereovvero inesistenteLe stagioni in città]]'', Torino, Einaudi, 19591963.
* ''[[I nostri antenati]]'' (''Il cavaliere inesistente''; ''Il visconte dimezzato''; ''Il barone rampante''), Torino, Einaudi, 1960.
* ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'', Torino, Einaudi, 1963.
* ''[[La speculazione edilizia]]'', Torino, Einaudi, 1963.
* ''[[Marcovaldo ovvero Le stagioni in città|Marcovaldo, ovvero Le stagioni in città]]'', Torino, Einaudi, 1963.
* ''[[La nuvola di smog]] e [[La formica argentina]]'', Torino, Einaudi, 1965.
* ''[[Le cosmicomiche]]'', Torino, Einaudi, 1965.
* ''[[Ti con zero]]'', Torino, Einaudi, 1967.
* ''[[La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche]]'', Milano, Club degli Editori, 1968.
* ''[[Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino|Orlando furioso]]'', di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino con una scelta del poema, Torino, Einaudi, 1970.
* ''[[Gli amori difficili]]'', Torino, Einaudi, 1970.
* ''[[Le città invisibili]]'', Torino, Einaudi, 1972.
* ''[[Il castello dei destini incrociati]]'', Torino, Einaudi, 1973 (include anche ''La taverna dei destini incrociati'', aggiunta dall'autore per questa edizione).
* ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'', Torino, Einaudi, 1979.
* ''[[La vera storia]]'', due atti di, Milano, Edizioni del Teatro alla Scala, 1982. Su musica di [[Luciano Berio]].
* ''[[Palomar (romanzo)|Palomar]]'', Torino, Einaudi, 1983.
* ''Un re in ascolto. Azione musicale in due parti'', su musica di [[Luciano Berio]], Milano, Universal Edition, 1983.
* ''[[Cosmicomiche vecchie e nuove]]'', Milano, Garzanti, 1984.
* ''[[Sotto il sole giaguaro]]'', Milano, Garzanti, 1986.
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* ''Flirt prima di battersi'' (1946): racconto inedito apparso sull'inserto culturale ''Robinson'' (La Repubblica) n. 180 del 16 maggio 2020; pubblicato in ''Il sentiero dei nidi di ragno'', Collana Oscar moderni Cult, Mondadori, 2020.
* ''Il teatro dei ventagli'', con i bozzetti di [[Mario Scialoja]], a cura di Mario Barenghi, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-7142-5.
* ''Un dio sul pero. Racconti e apologhi degli anni Quaranta'', a cura di Bruno Falcetto, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-6651-3.
 
=== Saggi ===
* ''[[Taccuino di un viaggio in URSS di Italo Calvino]]'', 21 articoli pubblicati su "[[l'Unità]]", 3 febbraio - 15 marzo 1952.
* ''Vittorini. Progettazione e letteratura'', in "[[Il Menabò]]", n. 10, 1967; poi Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1968.
* ''[[Appunti sulla narrativa come processo combinatorio]]'', in "Nuova Corrente", n. 4647, 1968.
* ''[[Tarocchi. Il mazzo visconteo di Bergamo e New York]]'', Parma, Ricci, 1969.
* [[Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino|''Orlando furioso'' ''di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino'']] con una scelta del poema, Torino, Einaudi, 1970.
* ''La tradizione popolare nelle fiabe'', in ''Storia d'Italia'', V.2, ''I documenti'', Torino, Einaudi, 1973.
* ''La tradizione popolare nelle fiabe'', in ''Storia d'Italia'', Vol.2, ''I documenti'', Torino, Einaudi, 1973.
* ''[[Autobiografia di uno spettatore]]'', in [[Federico Fellini]], ''Quattro film. I vitelloni, La dolce vita, 8 1/2, Giulietta degli spiriti'', Torino, Einaudi, 1974.
* ''[[Una pietra sopra|Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società]]'', Torino, Einaudi, 1980.
* ''[[Collezione di sabbia]]'', Milano, Garzanti, 1984.
* ''[[SottoLezioni americane. Sei proposte per il soleprossimo giaguaromillennio]]'', Milano, Garzanti, 19861988.
* ''[[Sulla fiaba]]'', a cura di [[Mario Lavagetto]], Torino, Einaudi, 1988.
* ''[[Lezioni americane|Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio]]'', Milano, Garzanti, 1988. ISBN 88-11-59815-X.
* ''[[La strada di San Giovanni]]'', Milano, Mondadori, 1990.
* ''[[Sulla fiaba]]'', a cura di Mario Lavagetto, Torino, Einaudi, 1988. ISBN 88-06-11417-4.
* ''[[LaPerché stradaleggere dii san Giovanniclassici]]'', Milano, Mondadori, 19901991. ISBN 88-04-33634-X.
* ''[[PerchéPrima leggereche itu classicidica «Pronto»]]'', Milano, Mondadori, 19911993. ISBN 88-04-33669-2.
* ''[[Eremita a Parigi]]. Pagine autobiografiche'', Milano, Mondadori, 1994. [lo scritto ''Eremita a Parigi'', che dà il titolo alla raccolta postuma, fu pubblicato dalle ''Edizioni Pantarei'' di Lugano nel 1974]
* ''[[Prima che tu dica «Pronto»]]'', Milano, Mondadori, 1993. ISBN 88-04-36364-9.
* ''[[EremitaMondo ascritto Parigi]].e Paginemondo autobiografichenon scritto]]'', a cura di Mario Barenghi, Milano, Mondadori, 19942002. ISBN 88-04-39249-5.
* ''[[Il libro dei risvolti]]'', a cura di Chiara Ferrero, Torino, Einaudi, 2003. Edizione fuori commercio in 1000 copie.
* ''[[Mondo scritto e mondo non scritto]]'', Milano, Mondadori, 2002. ISBN 88-04-50533-8.
* ''Il libro dei risvolti. Note introduttive, quarte di copertina e altre scritture editoriali'', a cura di Chiara Ferrero e Luca Baranelli, Collana Oscar Cult, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-6652-0.
* ''[[Il libro dei risvolti]]'', Torino, Einaudi, 2003.
* ''Sono[[Un natoottimista in America... Interviste, 19511959-19851960]]'', Milano, Mondadori, 2012.2014, ISBN 978-88-04046-621174487-13.
* ''Prefazioni a Shakespeare'', a cura di Luca Baranelli e Tommaso Munari, Torino, Einaudi, 2020. Edizione fuori commercio in 1000 copie.
* ''[[Un ottimista in America, 1959-1960]]'', Milano, Mondadori, 2014. ISBN 978-88-04-64487-3.
* ''Dalla favola al romanzo. La letteratura raccontata da Italo Calvino'', Prefazione e Introduzioni alle sezioni di [[Nadia Terranova]], con la consulenza di Luca Baranelli e Gabriele Baldassari, illustrazioni di Andrea Antinori, Collana Contemporanea, Milano, Mondadori, 2021, ISBN 978-88-047-3209-9. [raccolta dei testi pubblicati su ''La Lettura'', un'antologia in 3 volumi uscita per Zanichelli tra il 1969 e il 1972, più alcune pagine inedite su ''I Promessi Sposi'']
* ''Guardare. Disegno, cinema, fotografia, arte, paesaggio, visioni e collezioni'', a cura di [[Marco Belpoliti]], Collana Oscar Moderni. Baobab, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-6570-7.
* {{Cita libro|titolo=Il sorpasso|curatore=Stefano Campagnolo|altri=Introduzione di [[Sabino Cassese]]|collana=Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2024|isbn=978-88-047-8745-7|anteposizione-curatore=no}} [saggio del 1976]
* {{Cita libro|titolo=Scritti su Pavese|curatore=Francesca Rubini|collana=Oscar Moderni. Cult|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2025|isbn=978-88-048-0451-2|anteposizione-curatore=no}}
 
=== Conversazioni ===
* ''Sono nato in America... Interviste 1951-1985'', a cura di Luca Baranelli, Introduzione di Mario Barenghi, Collana La rosa, Milano, Mondadori, 2012, ISBN 978-88-046-2117-1; con l'aggiunta di un'intervista a [[William Weaver]], Collana Oscar Moderni. Baobab, Milano, Mondadori, 2022, ISBN 978-88-047-5234-9.
 
=== Raccolte ===
=== Opere ne "[[I Meridiani]]" Mondadori ===
* ''Romanzi e racconti'', ed. diretta da Claudio Milanini, Collezione [[I Meridiani]], Mondadori, 1991-1994.
** I, a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, prefazione di [[Jean Starobinski]], introduzione di Claudio Milanini, Milano, A.I Meridiani Mondadori, 1991. ISBN 88-04-34453-9. [contiene: ''Il sentiero dei nidi di ragno''; ''Ultimo viene il corvo''; ''Il visconte dimezzato''; ''La formica argentina''; ''L'entrata in guerra''; ''Il barone rampante''; ''La speculazione edilizia''; ''La nuvola di smog''; ''Il cavaliere inesistente''; ''Marcovaldo ovvero Le stagioni in città''; Prefazioni e note d'autore]
** II, a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, introduzione di Claudio Milanini, Milano, A. Mondadori, 1992. ISBN 88-04-35951-X. [contiene: ''La giornata d'uno scrutatore''; ''Le Cosmicomiche''; ''Ti con zero''; ''Le città invisibili''; ''Il castello dei destini incrociati''; ''Se una notte d'inverno un viaggiatore''; ''Palomar''; da ''I racconti'' (sezione ''Gli idilli difficili''); da ''Gli amori difficili''; da ''La memoria del mondo e altre cosmicomiche''; da ''Cosmicomiche vecchie e nuove''; Prefazioni e note d'autore]
** III, ''Racconti sparsi e altri scritti d'invenzione'', a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, introduzione di Claudio Milanini, Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-36248-0. [contiene: Ricordi-racconti per ''Passaggi obbligati''; Altri ricordi, altre confessioni; Capitoli per ''Dialoghi storici''; Racconti e apologhi sparsi; Poesie e invenzioni oulipiennes; Storie per bambini; Guardando disegni e quadri; Prose di teatro, trattamenti e sceneggiature; Testi per musica; Raccontini giovanili; Racconti esclusi da ''I racconti''; Prove di romanzo; Abbozzi, rifacimenti, traduzioni]
* ''Saggi 1945-1985'', a cura di Mario Barenghi, 2 tomi, Collezione I Meridiani, Milano, Mondadori, 1995. [contiene: ''Una pietra sopra''; ''Collezione di sabbia''; ''Lezioni americane''; Narratori, poeti, saggisti; Altri discorsi di letteratura e società; Immagini e teorie; Scritti di politica e costume; Descrizioni e reportages; Pagine autobiografiche]
* ''Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti'', prefazione di [[Mario Lavagetto]], Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37350-4.
* ''Lettere 1940-1985'', a cura di Luca Baranelli, introduzione di Claudio Milanini, Collezione I Meridiani, Milano, Mondadori, 2000.
* ''Saggi 1945-1985'', a cura di Mario Barenghi, 2 tomi, Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-40404-3. [contiene: ''Una pietra sopra''; ''Collezione di sabbia''; ''Lezioni americane''; Narratori, poeti, saggisti; Altri discorsi di letteratura e società; Immagini e teorie; Scritti di politica e costume; Descrizioni e reportages; Pagine autobiografiche]
* ''Lettere 1940-1985'', a cura di Luca Baranelli, introduzione di Claudio Milanini, Milano, A. Mondadori, 2000. ISBN 88-04-47901-9.
 
=== Curatele ===
* Rivista "''[[Il Menabò]]"'' (1959-1966)
* [[Cesare Pavese]], ''Poesie edite e inedite'', Torino, Einaudi, 1962.
* Cesare Pavese, ''Lettere 1924-1950'', II, ''Lettere 1945-1950'', Torino, Einaudi, 1966.
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* ''Racconti fantastici dell'Ottocento'', 2 voll., Milano, A. Mondadori, 1983.
 
=== EpistolarioEpistolari ===
* Italo Calvino, ''I libri degli altri, lettere 1947-1981'', a cura di [[Giovanni Tesio]];, con una notaNota di [[Carlo Fruttero]], Collana SuperCoralliSupercoralli, Torino, Einaudi, 1991., ISBN 978-88-061-2405-2; nuova edizione riveduta, Prefazione, nota al testo e curatela di Giovanni Tesio, Collana Oscar Cult, Milano, Mondadori, 2022, ISBN 978-88-06047-124054891-65.
* Italo Calvino, ''Lettere 1940-1985'', a cura di Luca Baranelli, introduzioneIntroduzione di Claudio Milanini, MilanoCollana I Meridiani, A.Milano, Mondadori, 2000., ISBN 978-88-04044-479017901-97.
* {{Cita libro|autore=I. Calvino-[[Leonardo Sciascia]]|titolo=L'illuminismo mio e tuo. Carteggio 1953-1985|edizione=Collana Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2023|isbn=978-88-047-5659-0}}
* {{Cita libro|titolo=Lettere a Chichita 1962-1963|altri=a cura di Giovanna Calvino|edizione=Collana Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2023|isbn=978-88-047-8495-1}}
* {{Cita libro|autore=I. Calvino-[[Tullio Pericoli]]|titolo=Furti ad arte|editore=Henry Beyle|città=Milano|anno=2025|isbn=978-88-320-9487-9}}
 
=== CanzoniTraduzioni ===
* {{Cita libro|autore=[[Raymond Queneau]]|titolo=[[I fiori blu]]|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1967}}
* ''Dove vola l'avvoltoio?''<ref>{{cita web | url=http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=721 | titolo=''Dove vola l'avvoltoio?'' | accesso=29 luglio 2010 | editore=ildeposito.org}}</ref>
* {{Cita libro|autore=Raymond Queneau|titolo=La canzone del polistirene|editore=Scheiwiller|città=Milano|anno=1985}}
 
=== Altro ===
* {{Cita libro|titolo=Album Calvino|altri=a cura di Luca Baranelli ed Ernesto Ferrero|edizione=Collana Album dei Meridiani|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1995|isbn=978-88-044-0500-9}} - Collana Oscar Grandi classici n.91, Mondadori, 2003, ISBN 978-88-045-2108-2; Collana Oscar Baobab. Moderni, Mondadori, 2022, ISBN 978-88-047-6616-2.
 
=== Opere per musica ===
* ''[[La panchina (opera)|La panchina. Opera in un atto]]'', su musica di [[Sergio Liberovici]], Torino, Toso, 1956.
* ''[[La vera storia]]'', musica di Luciano Berio, Milano, Edizioni del Teatro alla Scala, 1982.
* ''[[Un re in ascolto]]'', musica di [[Luciano Berio]], Milano, Universal Edition, 1983.
 
=== Canzoni ===
* ''Dove vola l'avvoltoio?''<ref>{{cita web | url=http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=721 | titolo=''Dove vola l'avvoltoio?'' | accesso=29 luglio 2010 | editore=ildeposito.org | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110922092427/http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=721 }}</ref>
* ''Il padrone del mondo''
* ''[[Oltre il ponte (brano musicale)|Oltre il ponte]]''<ref>{{cita web | url=http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=342 | titolo=''Oltre il ponte'' | accesso=29 luglio 2010 | editore=ildeposito.org | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091007172248/http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=342 }}</ref>
* ''Canzone triste''<ref>{{cita web | url=http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=748 | titolo=''Canzone triste'' | accesso=29 luglio 2010 | editore=ildeposito.org | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120502082949/http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=748 }}</ref>
* ''Il sentiero''
Tutte le canzoni sono musicate da [[Sergio Liberovici]]. Alcune sono state incise in tempi recenti dai [[Modena City Ramblers]] e da [[Grazia Di Michele]].
 
== Filmografia ==
Calvino è stato autore del soggetto o della sceneggiatura di alcune pellicole, mentre altre sono state tratte da sue opere e altre ancora sono dedicate alla sua figura:
* L'idea di base de ''[[I soliti ignoti]]'' (1958) di [[Mario Monicelli]] è tratta dal racconto ''Furto in una pasticceria'', contenuto in ''[[Ultimo viene il corvo]]''<ref>{{Cita web |url = http://calvinounibo.altervista.org/opere.html |titolo = Italo Calvino – Opere |autore = Roberto Albertini |editore = Facoltà di Lettere e Filosofia - Università di Bologna |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140628193743/http://calvinounibo.altervista.org/opere.html |urlmorto = no }}</ref>
* ''[[L'amore difficile]]'', episodio ''L'avventura di un soldato'', regia di [[Nino Manfredi]] (1962), con sceneggiatura di [[Fabio Carpi]], Nino Manfredi, [[Giuseppe Orlandini]] e [[Ettore Scola]]
|accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20140628193743/http://calvinounibo.altervista.org/opere.html |dataarchivio = 28 giugno 2014 |urlmorto = no}}</ref>
* ''[[L'amore difficile]]'', episodio ''L'avventura di un soldato'', regia di [[Nino Manfredi]] ([[1962]]), con sceneggiatura di [[Fabio Carpi]], Nino Manfredi, [[Giuseppe Orlandini]] e [[Ettore Scola]]
* ''[[Boccaccio '70]]'', episodio ''Renzo e Luciana'', tratto da ''L'avventura di due sposi'', regia di [[Mario Monicelli]] (1962). Sceneggiato dallo stesso Calvino con [[Giovanni Arpino]], [[Suso Cecchi D'Amico]] e [[Mario Monicelli]], l'episodio fu però soppresso nella copia presentata a [[Festival di Cannes|Cannes]] e poi distribuita all'estero per ricondurre il film ad una durata più breve.
* ''[[Ti-Koyo e il suo pescecane]]'' (''Tiko and the Shark''), regia di [[Folco Quilici]] (1964), ispirato anche al romanzo ''Ti-Koyo et son requin'', di [[Clement Richter]]
* ''[[America paese di Dio]]'', regia di [[Luigi Vanzi]] (1967), testo racchiuso nel volume postumo ''Un ottimista in America''
* ''[[Il cavaliere inesistente (film)|Il cavaliere inesistente]]'', film misto a cartoni animati, per la regia di [[Pino Zac]] (1969) e sceneggiatura dello stesso regista e di [[Tommaso Chiaretti]]
* ''[[Marcovaldo (serie televisiva)|Marcovaldo]]'', sceneggiato per la televisione, regia di [[Giuseppe Bennati]] (1970), con [[Nanni Loy]], tratto dagli omonimi racconti
* ''[[Amores difíciles]]'', cortometraggio, regia di [[Ana Luisa Liguori]] (1983)
* ''[[L'avventura di un fotografo]]'', mediometraggio per la TV, regia di [[Francesco Maselli]] (1983)
* Il film ''[[Palookaville (film)|Palookaville]]'' ([[1995]]), diretto da [[Alan Taylor (regista)|Alan Taylor]], è liberamente ispirato al racconto breve ''Ultimo viene il corvo''
* Calvino compare nel film documentario ''[[Fellini: - Sono un gran bugiardo]]'' (''Fellini: Je suis un grand menteur''), regia di [[Damian Pettigrew]] (2002)
* A Calvino è invece dedicato il mediometraggio documentario ''[[L'isola di Calvino]]'', diretto da [[Roberto Giannarelli]] (2005)
* ''[[Lo specchio di Calvino]]'' / ''Dans la peau d'Italo Calvino'', regia di [[Damian Pettigrew]] con [[Neri Marcorè]] nel ruolo di Calvino (documentario, 2012)
 
== Prosa radiofonica RAI ==
* ''[[La formica argentina]]'', racconto, [[Rai Radio 1|Programma nazionale]], con [[Adolfo Geri]], [[Renata Negri]], [[Gino Mavara]], [[Wanda Pasquini]] e altri, trasmesso il 21 maggio 1965.
 
== Onorificenze ==
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|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|data=1981<ref name=Treccani>[http://www.treccani.it/enciclopedia/{{Treccani|italo-calvino_(Dizionario-Biografico)|Italo DizionarioCalvino|autore=Domenico biografico Treccani.]Scarpa}}</ref>
}}
A Italo Calvino sono stati dedicati il pianetino n. 22370 scoperto dall'[[Osservatorio Bassano Bresciano]] (''[[22370 Italocalvino]]'') e il [[cratere Calvino]], di 68&nbsp;km di diametro, sul [[pianeta]] [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]].<ref>{{Cita web GPN|url id= http://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/14577 |titolo nome=Calvino – Mercury - Crater |editore = USGS Astrogeology Science Center |data = 9 luglio 2009 |lingua = en |citazione =ItaloCratere Calvino, by Martin McLaughlin; Edinburgh University Press, Edinburgh, 1998 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://archive.is/FpZ3x |dataarchivio = 28 giugno 2014 |urlmorto = no }}</ref>
 
Ai due fratelli Calvino è stato intitolato l'ecoistituto di [[Reggio Emilia]] e [[Genova]].<ref>{{cita web|url=http://www.ecoistitutorege.org/home-1|titolo=La nostra visione|data=2018|accesso=19 maggio 2020|dataarchivio=20 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201020123058/https://www.ecoistitutorege.org/home-1|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|[[Giulio Ferroni]]|titolo=Storia della letteratura italiana. Il Novecento|volume=4|città= Torino|editore= Einaudi Scuola|anno= 1990|cid=Ferroni}}
* Giuseppe Grasso, ''Fra impegno e geometria. Calvino dal neorealismo al labirinto'', in «Scuola e Insegnanti», numero speciale, ''Dedicato a Italo Calvino'', anno XIII, 1/13-2-1986, Editoriale B. M. Italiana.
* Giorgio Bertone (a cura di), ''Italo Calvino, la letteratura, la scienza, la città. Atti del Convegno nazionale di studi'', Genova, Marietti, 1988.
* Giorgio Baroni, ''Italo Calvino. Introduzione e guida allo studio dell'opera calviniana. Storia e antologia della critica'', Firenze, Le Monnier, 1988, e successive edizioni: 1990.
* Cristina Benussi, ''Introduzione a Calvino'', Roma-Bari, Laterza, 1989, e successive edizioni dal 1991 al 2001.
* [[Marco Belpoliti]], ''Storie del visibile, lettura di Italo Calvino'', Rimini, Luise, 1990.
* Giorgio Bertone, ''Italo Calvino, il castello della scrittura'', Torino, G. Einaudi, 1994.
* ''Italo Calvino, enciclopedia: arte, scienza e letteratura'', a cura di Marco Belpoliti, Milano, Marcos y Marcos, 1995 («[[Riga (rivista)|Riga]]» n. 9).
* Silvio Perrella, ''Calvino'', Roma-Bari, Laterza, 1999.
* Marco Belpoliti, ''L'occhio di Calvino'', Torino, Einaudi, 1996; e n.ed. ampliata, 2006.
* ''«Alì Babà». Progetto di una rivista 1968-72'', a cura di Mario Barenghi e Marco Belpoliti, Milano, Marcos y Marcos, 1998 («[[Riga (rivista)|Riga]]» n. 14).
* Laura Guglielmi, ''Dal fondo dell'opaco io scrivo: Calvino da Sanremo a New York'', Genova, De Ferrari, 1999. ISBN 88-7172-216-7
* [[Alberto Asor Rosa]], ''Stile Calvino'', Torino, Einaudi, 2001.
* [[Mario Lavagetto]], ''Dovuto a Calvino'', Torino, Bollati Boringhieri, 2001.
* ''Italo Calvino: Uno scrittore pomeridiano''. Intervista sull'arte della narrativa a cura di [[William Weaver]] e [[Damian Pettigrew]] con un ricordo di [[Pietro Citati]]. Roma, Minimum fax, 2003. ISBN 88-87765-86-3
* Francesca Serra, ''Calvino'', Roma, Salerno, 2006.
* Nicola Turi, ''L'identità negata, il secondo Calvino e l'utopia del tempo fermo'', Firenze, Societa editrice fiorentina, 2003.
* ''Album Calvino'', a cura di Luca Baranelli ed Ernesto Ferrero, Milano, Mondadori, 2003.
* Luca Baranelli, ''Bibliografia di Italo Calvino'', Pisa, Edizioni della Normale, 2007.
* Mario Barenghi, ''Italo Calvino, le linee e i margini'', Bologna, [[il Mulino]], 2007.
* Massimo Bucciantini, ''Italo Calvino e la scienza, gli alfabeti del mondo'', Roma, Donzelli, 2007.
* Sarah Cruso, ''Guida alla lettura di Italo Calvino, Fiabe italiane'', Roma, Carocci, 2007.
* Mario Barenghi, ''Calvino. Profili di storia letteraria'', Bologna, il Mulino, 2009.
* Ribatti Domenico (documenti a cura di), ''Italo Calvino e l'Einaudi'', Bari, Stilo Editrice, 2009.
* Chiara Lacirignola, ''Italo Calvino e i cavalieri fantastici'', Bari, Stilo Editrice, 2010.
* Walter Pedullà (a cura di), ''Italo Calvino negli anni sessanta'', numero monografico de "L'illuminista" (n.34-35-36, 2012), Roma, Ponte Sisto, 2012, ISBN 889588470-1
* Lorenzo Pellizzari (a cura di), ''L'avventura di uno spettatore. Italo Calvino e il cinema'', Dublin, Artdigiland, 2015, ISBN 978151163261-4
* Giovanni Inzerillo, ''La "pulce" musicale di Italo Calvino. Canzoni e Allez-hop'', Firenze, Cesati, 2015.
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.italocalvino.it/|Il sito italiano di Italo Calvino}}
* {{cita web|url=http://www.parchiculturali.it/sito/?page_id=98|titolo=La Sanremo di Calvino}}
* {{Treccani|italo-calvino_(Dizionario-Biografico)}}
* {{Catalogo SF}}
* {{Isfdb}}
* {{Perlentaucher|italo-calvino}}
* {{lingue|en|fr|it}} Atlante [http://atlantecalvino.unige.ch/ Calvino], visualizzazioni di dati provenienti dalle opere di Calvino (collaborazione tra Politecnico di Milano e Università di Ginevra).
 
{{Italo Calvino}}
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{{Portale|biografie|cinema|letteratura|musica|pittura}}
 
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Torino|Calvino]]
[[Categoria:Italo Calvino| ]]
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