Italo Calvino: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Italo
|Cognome =
|Sesso =
|LuogoNascita = Santiago de Las Vegas de
|LuogoNascitaLink = Santiago de las Vegas
|GiornoMeseNascita = 15 ottobre
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Siena
|GiornoMeseMorte = 19 settembre
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|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 =
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Italo-Calvino-i-Oslo 07-04-1961 Fotograf-Johan-Brun.jpg
|Didascalia = Italo Calvino nel 1961
|Didascalia2 = {{Premio|[[Premio Viareggio]]||1957}}
}}
Intellettuale di grande [[impegno politico]], civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo [[Novecento]].
Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal [[Neorealismo (letteratura)|neorealismo]] al [[postmoderno]], passando per il [[fantasy umoristico]] e la [[fantascienza umoristica]], ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l'impressione contraddittoria che possono offrire la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'[[ironia]], dall'interesse per le [[scienze]] e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.<ref>{{cita libro | cognome=Luperini| nome=Romano | titolo=La scrittura e l'interpretazione | editore=Palumbo Editore | coautori=Pietro Cataldi; Lidia Marchiani; Valentina Tinacci | città=Palermo | anno=2005 | isbn=88-8020-557-9 | p=736}}</ref>
I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de ''[[I nostri antenati]]'', ''[[Marcovaldo]]'', ''[[Le cosmicomiche]]'', ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'', uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea. Dall'inizio della sua carriera sino alla morte, Calvino scrisse circa duecento racconti.<ref>{{cita web|url=https://infografichelalettura.corriere.it/il-tempo-e-le-opere/index.shtml|titolo=Il tempo e le opere-la lettura-VisualData}}</ref>
Inoltre, come componente dei [[Cantacronache]], fu anche autore di testi di canzoni: alcune di esse, come ''[[Dove vola l'avvoltoio?]]'' e ''[[Oltre il ponte (brano musicale)|Oltre il ponte]]'' sono state in seguito reinterpretate da molti artisti.
== Biografia ==
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=== Origini familiari e infanzia cubana (1923-1925) ===
[[File:Calvino (famiglia).jpg|min|Italo e Floriano Calvino con i genitori nel giardino di villa Meridiana nel 1941]]
Italo Calvino<ref>Talvolta indicato come '''Italo Giovanni Calvino Mameli''', vedi per esempio {{cita libro | nome=Alberto | cognome=Asor Rosa | titolo=Storia europea della letteratura italiana | anno=2009 | editore=[[Einaudi editore]] |volume =1 | città=Torino| url=http://books.google.it/books?id=1pELAQAAMAAJ&q=Italo+Giovanni+Calvino+Mameli&dq=Italo+Giovanni+Calvino+Mameli&hl=it&sa=X&ei=ci6WU-H-Ca2M7Aa0r4E4&ved=0CEQQ6AEwBA|data=3 settembre 2014|p =685}} e {{cita web |url =https://www.academia.edu/8123287/Italo_Calvino_Il_Visconte_dimezzato_come_romanzo_antropologico |titolo =Italo Calvino: "Il Visconte dimezzato" come romanzo antropologico |autore =Giuseppe Esposito |sito =academia.edu |data =24 maggio 2012 |accesso =9 settembre 2014}}</ref><ref>Elsa de' Giorgi, ''Ho visto partire il tuo treno'', 2017. Italo era il nome memore della patria lontana, essendo nato a Cuba, in previsione di un lungo soggiorno all'estero poi non avvenuto.</ref> nasce il 15 ottobre 1923 a [[Santiago de las Vegas]], a [[Cuba]], da genitori italiani. Il padre [[Mario Calvino]], [[agronomo]], era nato quarantacinque anni prima in Italia a [[Sanremo]]. Emigrò nel 1909 in Messico, dove rivestiva importanti funzioni per conto del Ministero dell’Agricoltura, e solo successivamente nel 1917 si trasferì a Cuba.<ref>{{Treccani|mario-calvino_(Dizionario-Biografico)/|Calvino, Mario}}</ref> La madre, [[Eva Mameli]], era originaria di [[Sassari]]. Dopo aver lavorato come assistente presso la cattedra di [[botanica]] nell'[[Università di Pavia]] ottenne la libera docenza nel 1915<ref name="Govoni">{{Cita news|autore = Paola Govoni|titolo = The Making of Italo Calvino: Women and Men in the ‘Two Cultures’ Home Laboratory|pubblicazione = Writing about Lives in Science: (Auto)Biography, Gender, and Genre, edited by P. Govoni and Z.A. Franceschi, Goettingen: Vandenhoeck & Ruprecht/V&R Unipress|anno=2014|pp=187-221|data = |url = https://www.academia.edu/7940709/The_Making_of_Italo_Calvino_Women_and_Men_in_the_Two_Cultures_Home_Laboratory}}</ref>, diventando così la prima donna in Italia a ricoprire una cattedra di botanica generale. Dopo la [[prima guerra mondiale]], Eva e Mario, già conosciutisi nel 1920 durante un soggiorno in patria, approfondiscono il loro rapporto finché la donna accetta di sposare l'agronomo e seguirlo a Cuba, dove questi dirige una stazione agronomica sperimentale per la produzione di canna da zucchero.<ref>[http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/eva-mameli-calvino/ R. Lobina, ''Mameli Calvino, Eva'', in «Enciclopedia delle donne».]</ref>
Di Cuba Calvino non ha nessun ricordo, come egli stesso afferma nella sintetica biografia scritta per il volume ''Ritratti su misura''<ref>
Nel
=== La fanciullezza (1925-1933) ===
[[File:Fratelli Calvino.jpg|min|I fratelli Italo e Floriano Calvino nelle campagne nel giugno 1933]]
A Sanremo Calvino vive serenamente gli anni della fanciullezza, che egli ricorderà così: "Sono cresciuto in una cittadina che era piuttosto diversa dal resto dell'Italia, ai tempi in cui ero bambino: San Remo, a quel tempo ancora popolata di vecchi inglesi, granduchi russi, gente eccentrica e cosmopolita. E la mia famiglia era piuttosto insolita sia per San Remo sia per l'Italia d'allora: scienziati, adoratori della natura, liberi pensatori [...] mio padre, di famiglia [[mazziniano|mazziniana]] [[repubblicano|repubblicana]] [[anticlericale]] [[massonica]], era stato in gioventù [[anarchico]] [[Pëtr Alekseevič Kropotkin|kropotkiniano]] e poi [[socialista]] [...] mia madre [...] di famiglia laica, era cresciuta nella religione del dovere civile e della scienza, socialista interventista nel '15 ma con una tenace fede pacifista".<ref>''Risposta al questionario di un periodico milanese, «Il paradosso», rivista di cultura giovanile'', 23-24 settembre-dicembre 1960, pp. 11-18, in Mario Barenghi e Bruno Falcetto, ''Cronologia'', in ''Italo Calvino, Romanzi e racconti'', volume primo, I meridiani, Arnoldo Mondadori, 2001.</ref>
Il [[
Nel
I rapporti della famiglia Calvino con il fascismo sono complicati, come lo stesso Italo scrive in alcune pagine dedicate al padre. Questi, infatti, è costretto a iscriversi al Partito Nazionale Fascista e, per ottenere un incarico presso l'Università di Torino, giura fedeltà al regime.<ref name="Govoni"/><ref>{{Cita pubblicazione|autore = Paola Govoni|titolo =
===
[[File:Famiglia Calvino 2.jpg|min|verticale|Gruppo di famiglia nel giardino della villa nel 1938: Italo è il primo da destra]]
Nel 1934, superato l'esame d'ammissione, frequenta il [[liceo statale Gian Domenico Cassini]] di Sanremo, dove sarà esonerato dalle lezioni di religione, come richiesto dai genitori.<ref>{{cita web|url=http://www.sanremonews.it/2014/12/20/leggi-notizia/argomenti/sanremo-arma-taggia-ospedaletti/articolo/saremo-la-storia-del-liceo-classico-cassini-dal-1860-ai-giorni-nostri-raccontata-dallo-storico-an.html|titolo=Sanremo: la storia del liceo Classico 'Cassini' dal 1860 ai giorni nostri raccontata dallo storico Andrea Gandolfo|data=20 dicembre 2014|accesso=19 maggio 2020}}</ref>
La famiglia Calvino non ha una [[fede]] religiosa
In questi anni, grazie a ''[[Il libro della giungla]]'' di [[Rudyard Kipling]]<ref>{{cita web|url=http://www.internetculturale.it/it/175/incontro-con-italo-calvino-sanremo-una-tranquilla-adolescenza|titolo=Incontro con Italo Calvino - Sanremo: una tranquilla adolescenza|data=2017|accesso=3 marzo 2020}}</ref>, il giovane Calvino si avvicina alla lettura di [[
Sono questi i semi culturali e storici di quella formazione che il giovane Calvino più tardi tradurrà in una scrittura capace di spaziare dalla [[saggistica]] [[politica]] a quella [[letteratura|letteraria]] e [[teatro|teatrale]]; dal racconto impegnato, a quello [[ironia|ironico]] e [[umorismo|umoristico]]; dalla pungente critica sociale, alla sceneggiatura di testi teatrali, finanche alla composizione di [[
Ma proprio quando l'età gli darebbe occasione di gustare appieno quella grande ricchezza [[cosmopolitismo|cosmopolita]] e culturale che si addensa nel circondario di Sanremo in quegli anni, la [[seconda guerra mondiale|guerra mondiale]] sconvolge la vita di provincia, e destina Calvino a una serie di vicissitudini, dai toni anche drammatici, capaci però di saldarsi con l'apertura di vedute maturata nell'infanzia, forgiando così l'impegno politico che Calvino esprimerà in forma di partecipazione e di scrittura.
L'estate in cui Calvino afferma di uscire dall'infanzia definitivamente, per diventare un giovane spensierato, è quella del 1938, preludio allo scoppio della guerra. "L'estate in cui cominciavo a prender gusto alla giovinezza, alla società, alle ragazze,
===
{{Citazione|Avevamo vent'anni oltre il
La posizione ideologica di Calvino non ha, fino allo scoppio della [[
Dopo aver completato gli studi presso il [[Liceo Ginnasio|ginnasio]]-[[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|liceo]] [[Liceo statale Gian Domenico Cassini|Gian Domenico Cassini]], si iscrive alla facoltà di [[Agraria]] presso l'[[Università di Torino]] dove il padre era docente incaricato di Agricoltura tropicale. Sostiene con successo ma senza convinzione quattro esami del primo anno, senza però inserirsi nell'ambiente universitario, rimanendo estraneo ai fermenti che stanno maturando nell'ambiente dei [[Gruppi universitari fascisti|Guf]] e continuando a coltivare quelli che sempre più marcatamente appaiono come i suoi veri interessi: la [[letteratura]], il [[cinema]], il [[teatro]]. Scrive alcune [[recensioni]] di [[film]] e nell'estate del 1941 il "Giornale di Genova" gliene pubblicherà un paio tra cui quella di [[San Giovanni decollato (film 1940)|San Giovanni decollato]] che vede come protagonista [[Totò]].
Scrive nel 1942 ''La commedia della gente'', un lavoro presentato al concorso del Teatro Nazionale dei GUF (Gruppi Universitari Fascisti) di [[Firenze]] che sarà in seguito segnalata dalla [[giuria]]: il dattiloscritto, che Calvino inviò alla rivista forlivese ''Pattuglia'',<ref>Attualmente è conservato nel fondo Walter Ronchi della [[Biblioteca comunale Aurelio Saffi]] di [[Forlì]]</ref><ref>{{cita news|url= https://www.avvenire.it/agora/pagine/calvino|titolo= Inediti. La commedia ritrovata del giovane Calvino
|autore= Giovanni Tassani|pubblicazione= [[Avvenire]]|data= 26 febbraio 2017}}</ref> nello stesso anno, raccoglie i suoi primi racconti giovanili con il nome di ''Pazzo io o pazzi gli altri'', che presenterà alla casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] ma senza successo: in essi parla di un "ordigno incommensurabile" che avrebbe spazzato via l'umanità, anticipando di qualche anno l'impiego delle bombe atomiche.<ref name="castello" /> L'ambiente culturale di [[Torino]], che Calvino frequenta assiduamente, ed i fermenti politici di contrapposizione al regime, più che mai vivi nell'ambiente torinese, fondono in lui letteratura e [[politica]]. Grazie all'amicizia ed ai suggerimenti di [[Eugenio Scalfari]] (già suo compagno al liceo), focalizza i suoi interessi sugli aspetti etici e sociali che coltiva nelle letture di [[Montale]], [[Elio Vittorini|Vittorini]], [[Carlo Pisacane|Pisacane]].
Nel 1943 si trasferisce alla facoltà di Agraria e Forestale di [[Firenze]], dove sostiene pochi esami.<ref name="castello" /> Frequentatore assiduo della [[biblioteca]] del [[Gabinetto Vieusseux]], comincia a definire in modo più preciso le sue scelte politiche. Nel campo militare di [[Mercatale di Vernio]], gli giunge la notizia dell'incarico dato a [[Pietro Badoglio]] di formare un nuovo governo e viene a conoscenza della destituzione e dell'arresto di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Il 9 agosto 1943 torna a [[Sanremo]]. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile#L'otto settembre|otto settembre]], per sfuggire alla leva della [[repubblica di Salò]], trascorre diversi mesi nascosto cercando di allontanare il senso di solitudine con intense letture che influenzeranno la sua vocazione di scrittore.
=== La Resistenza (1944-1945) ===
All'indomani dell'uccisione del giovane medico e comandante partigiano [[Felice Cascione]] per mano fascista, avvenuta nel gennaio del 1944, Calvino aderisce assieme al fratello [[Floriano Calvino|Floriano]] alla seconda divisione d'assalto [[partigiano|partigiana]] "Garibaldi" intitolata allo stesso Cascione. Egli, in una risposta al questionario di un [[periodico]] milanese, "Il Paradosso", si definisce un [[anarchico]]: "La mia scelta del [[comunismo]] non fu affatto sostenuta da motivazioni ideologiche. Sentivo la necessità di partire da una "tabula rasa" e perciò mi ero definito anarchico [...]. Ma soprattutto sentivo che in quel momento quello che contava era l'azione; e i comunisti erano la forza più attiva e organizzata"<ref>''Il Paradosso'' rivista di cultura giovanile, 23-24 settembre-dicembre 1960, in op. cit. pp. 11-18.</ref>. Ma proprio grazie all'esperienza di quegli anni di clandestinità imparerà ad ammirare l'organizzazione partigiana comunista, oltre alla particolare forza di spirito che animava i suoi uomini.
In una lettera all'amico [[Eugenio Scalfari]]<ref>Lettera a Scalfari, 6 luglio 1945: {{Cita web |url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/11/autoritratto-di-un-artista-da-giovane.html |titolo = Autoritratto di un artista da giovane |autore = Italo Calvino |editore = la Repubblica - Archivio |data = 11 marzo 1989 |accesso = 22 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140622123523/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/11/autoritratto-di-un-artista-da-giovane.html |urlmorto = no }}</ref> dirà: "La mia vita in quest'ultimo anno è stato un susseguirsi di peripezie [...] sono passato attraverso una inenarrabile serie di pericoli e di disagi; ho conosciuto la galera e la fuga, sono stato più volte sull'orlo della morte. Ma sono contento di tutto quello che ho fatto, del capitale di esperienze che ho accumulato, anzi avrei voluto fare di più". Il 17 marzo 1945, quando ormai gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] sono in [[Italia]], Calvino è protagonista attivo nella [[battaglia]] di [[Bajardo]], una delle ultime battaglie partigiane. Ricorderà l'evento nel [[racconto]] ''[[Ricordo di una battaglia]]'', scritto nel 1974<ref name="castello" /> (il suo nome da partigiano era "Santiago", dal nome del paesino cubano, dove egli era nato 20 anni prima).<ref>{{Cita web |url = http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2006/1/29-31_BIGA.pdf |titolo = Italo Calvino, il partigiano chiamato "Santiago" |autore = Francesco Biga |sito = patria indipendente |editore = Associazione Nazionale Partigiani d'Italia |data = 29 gennaio 2006 |formato = PDF |accesso = 22 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140622124709/http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2006/1/29-31_BIGA.pdf |urlmorto = no }}</ref>
L'esperienza partigiana sarà alla base del suo primo [[romanzo]], ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]'', e della raccolta di racconti ''[[Ultimo viene il corvo]]''. Nonostante lo stile neorealistico di questi romanzi giovanili, profondamente differente da quello del Calvino maturo e successivamente abbandonato, sono tuttavia già presenti, sia pure allo stadio embrionale, alcuni elementi che caratterizzeranno la produzione successiva, in particolare la dimensione fantastica e la visione dal punto di vista del [[narratore]], nel primo romanzo gli occhi di un bambino.
=== L'impegno nel secondo dopoguerra (1945-1958) ===
Dopo la [[Guerra di liberazione italiana|Liberazione]], mentre la sua inclinazione anarchica e libertaria non affievolisce, in lui va costruendosi un'ampia e complessa [[Weltanschauung|visione del mondo]] che non cede a semplificazioni politiche e sociali. Non esalta l'idea [[
Si iscrive alla facoltà di lettere di [[Torino]], accedendo direttamente al III anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex combattenti. Conosce [[Cesare Pavese]] che diverrà sua guida culturale ed umana, oltre che "primo lettore" delle sue opere. Scrive ''[[Angoscia in caserma]]'' ed inizia una collaborazione con ''[[Il Politecnico (rivista)|Il Politecnico]]'', periodico diretto da [[Elio Vittorini]]. Tra il 1946 ed il 1947 compone ''Campo di mine'', vincitore di un concorso letterario indetto da ''[[l'Unità]]'', ed una serie di racconti che saranno poi messi assieme in ''[[Ultimo viene il corvo]]'' pubblicato nel 1949. Tra l'estate e il 31 dicembre 1946, per concorrere al Premio Mondadori per un inedito, scrive il primo romanzo ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]''. Dopo la laurea nel 1947, che consegue con una tesi su [[Joseph Conrad]], inizia una collaborazione con l'[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]],<ref name=castello /> curandone l'ufficio stampa. Il rapporto con la casa editrice sarà centrale nelle attività di Calvino, anche se talvolta intermittente ma ricco di incarichi sempre diversi e via via più importanti. Durerà fino al 1961, momento in cui si trasformerà in ''consulenza editoriale esterna''.
Le attività culturali si intensificano assieme alle conoscenze personali. A [[Roma]] frequenta l'[[Osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli [[anni 1940|anni '40]] e [[anni 1970|'70]], e personaggi come [[Elio Vittorini|Vittorini]], [[Natalia Ginzburg]], [[Delio Cantimori]], [[Franco Venturi]], [[Norberto Bobbio]] e [[Felice Balbo]].
Collabora con ''l'Unità'' e con ''[[Rinascita (rivista)|Rinascita]]''. Nel 1949 viene pubblicato ''[[Ultimo viene il corvo]]'' ma resta inedito ''Il bianco Veliero''. Scrive interventi politico-sociali e di saggistica letteraria, su diverse riviste culturali, tra cui ''[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]'', ''[[Cultura e realtà]]'', ''[[Cinema Nuovo]]'', ''[[Botteghe Oscure (periodico)|Botteghe Oscure]]'', ''[[Paragone (rivista)|Paragone]]'', oltre che sul già citato ''Il Politecnico'' di Vittorini. Sulle riviste pubblica anche brevi racconti, fra cui ''[[La formica argentina]]'' e le prime novelle di ''[[Marcovaldo]]''.<ref name=castello /> Nello stesso anno ad aprile partecipa al congresso dei Partigiani della pace di Parigi, cosa che implicherà il divieto d'ingresso in Francia per molti anni (si veda la lettera ai genitori del 13 aprile 1949).<ref name=castello /> Nel mese di agosto del 1950 [[Cesare Pavese]] si uccide e Calvino perde così un amico e un maestro. Ne rimane sconvolto poiché Pavese era da lui sentito uomo forte di carattere e di temperamento risoluto. Gli resta il profondo rammarico per non aver intuito il dramma dell'amico.<ref name=castello /> I suoi viaggi sporadici si infittiscono e fra ottobre (in cui il 25 muore il padre per una [[bronchite]]) e novembre 1951 visita l'[[Unione Sovietica]], dandone puntuale resoconto nel ''[[Taccuino di viaggio in URSS di Italo Calvino]]'', con cui vince il [[premio Saint Vincent]].<ref name="castello" /> Scrive il romanzo ''[[I giovani del Po]]'' e, quasi di getto, ''[[Il visconte dimezzato]]''. Nell'estate del 1952 segue l'inviato de ''[[La Stampa]]'' Polo Monelli ad Helsinki per i [[Giochi della XV Olimpiade]], scrivendo articoli di colore per ''L'Unità''.
Tra il 1953 e il 1954 tenta un romanzo di ampio respiro, ''La collana della regina'' (pubblicato sotto forma di racconto nella raccolta ''Prima che tu dica «Pronto»''), mentre lavora assiduamente a un progetto nuovo che lo appassiona particolarmente. Si tratta delle ''[[Fiabe italiane]]'', rimaneggiamento e raccolta di antiche [[fiaba|fiabe]] popolari, pubblicate nel novembre del 1956.<ref name="castello" />
Dal 1955 al 1958 ha una relazione con l'attrice [[Elsa De Giorgi]], moglie di [[Sandrino Contini Bonacossi]]. Dei due amanti esiste un carteggio conservato dal 1994 nel Fondo Manoscritti di [[Pavia]] e in parte pubblicato dalla stessa De Giorgi per dimostrare l'influenza di quella relazione sul percorso intellettuale e artistico dello scrittore. L'epistolario, tenuto segreto per 25 anni, è stato definito dalla studiosa [[Maria Corti]] come il «più bello del [[Novecento italiano]]».<ref>{{Cita web |url = http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml <!--|urlarchivio = 9 novembre 2012 http://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--><!--|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--> |titolo = Elsa, Italo e il conte scomparso |autore = Paolo Di Stefano |editore = Corriere della Sera |data = 4 agosto 2004 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml |urlmorto = no }}</ref>
Sul versante dell'[[impegno politico]], l'idea di società maturata con gli anni non cancella il suo spirito anarchico e libertario, anzi lo arricchisce e lo caratterizza nella forma di precisi interventi critici in occasione del [[XX Congresso del PCUS]] del 1956. Calvino esprime il dissenso per certi aspetti che la politica sovietica va prendendo, soprattutto in ragione della libera espressione e circa l'importanza della forma democratica, e non risparmia critiche neppure ad una certa chiusura culturale dei dirigenti del PCI, né a talune pratiche interne all'apparato. L'idea di un nuovo PCI riformato e rifondato, che ispira Calvino, è dichiaratamente di matrice [[Antonio Giolitti|giolittiana]]. La disillusione è però incolmabile già solo pochi mesi dopo il Congresso, e la sua adesione, convinta, al partito comunista di [[Togliatti]] viene meno quando l'[[Armata Rossa]] invade l'[[Rivoluzione ungherese del 1956|Ungheria]] e dopo la denuncia dei crimini commessi da [[Stalin]] fatta da [[Nikita Chruščëv]]. Con i [[Rivolta di Poznań|fatti di Poznań]] e [[rivoluzione ungherese del 1956|quelli di Budapest]] matura in Calvino la decisione di abbandonare definitivamente il partito comunista.<ref name=castello />
Il 1º agosto 1957 formalizzerà con una lettera al Comitato Federale di Torino le proprie dimissioni dal PCI, seguite a quelle di [[Antonio Giolitti]]. Spesso interviene su una rivista di intellettuali dissidenti "[[Città aperta (rivista)|Città aperta]]", a conferma che l'amarezza maturata a seguito di certe scelte del partito non degrada in qualunquismo, ma si fa critica puntuale e propositiva.<ref>[https://www.lindiceonline.com/l-indice/lindice-allungato/calvino-si-dimette-dal-pci/ Italo Calvino si dimette dal PCI]</ref> Tra il 1957 e il
=== La maturità artistica (1958-1985) ===
{{Citazione|[[L'inferno]] dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.|Italo Calvino, ''[[Le città invisibili
Continua a scrivere ed a viaggiare e fonda con Vittorini ''[[Il Menabò]]''. Tra il
Nel
Ha scritto anche sulla rivista [[Pioniere (rivista)|Pioniere]], dal 1959 al 1961. I titoli principali pubblicati sono stati: ''Sul verde fiume Po'' (n° 14, 1959), ''Ultimo viene il corvo'' (n° 37, 1960) e ''Il reggimento smarrito'' (n° 2, 1961); quest'ultimo è stato pubblicato nuovamente sul [[Il Pioniere dell'Unità|Pioniere dell'Unità]] (n° 12, 1963).
All'inizio degli [[Anni 1960|anni Sessanta]] la sua fama è ormai affermata. Spesso è chiamato per conferenze e dibattiti in ogni parte d'Europa. Nell'isola di [[Maiorca]] riceve il [[Premio Formentor|premio internazionale Formentor]]. Nel 1962, in occasione di un ciclo di incontri letterari, conosce a [[Parigi]] la sua futura moglie, la traduttrice [[argentina]] di origine [[ebraica]] Esther Judith Singer (1925-2018), detta ''Chichita'', che lavora in organismi internazionali come l'[[UNESCO]] e l'[[IAEA]].
Nasce in quegli anni il [[gruppo '63]], corrente letteraria [[neoavanguardia|neoavanguardista]], che Calvino segue con interesse pur senza condividerne l'impostazione di fondo. Pubblica i racconti ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'' e ''[[La speculazione edilizia]]'', inclusi in un irrealizzato progetto di trilogia sulla crisi dell'intellettuale negli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. A metà marzo 1963 è a [[Tripoli]] per una conferenza su ''Natura e storia nei romanzi di ieri e di oggi'' all'Istituto italiano di cultura. Nel 1964 vanno in stampa le prime [[cosmicomiche]] ''La distanza della Luna'', ''Sul far del giorno'', ''Un segno nello spazio'', ''Tutto in punto''. Poco dopo pubblica il [[dittico]] ''La nuvola di smog'' - ''[[La formica argentina]]''.<ref name=castello />
Nel febbraio 1964 lo scrittore torna a L'Avana per sposarsi con ''Chichita'' in un ufficio notarile di [[Calle Obispo]] e con brindisi finale nel bar della piscina del loro ''Hotel Avana Libre''. In quella occasione egli fu chiamato a fare parte della giuria del Premio Casa Las Americas, e qui conobbe il comandante [[Ernesto Che Guevara]],<ref name=castello /> al quale poi dedicò due pagine dopo la sua morte in [[Bolivia]], le quali furono pubblicate sul numero speciale dedicato a Guevara della rivista culturale avanera ''Casa de Las Americas''. Quando, alla fine di febbraio del 1964, Calvino tornò in Italia, a Torino e a Roma, dove si stabilirà con la moglie ed il figlio di lei, [[Marcello Weil]], continuando a lavorare per [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] come consulente, si attivò per cofondare l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
Il 18 aprile 1965 nasce a Roma la figlia [[Giovanna Calvino]] (che si laureerà poi a [[New York]], dove andrà a vivere).<ref name=castello />
Il 12 febbraio 1966 muore l'amico [[Elio Vittorini]], al quale egli dedica il saggio ''Vittorini: progettazione e letteratura''. Calvino traccia nel saggio il pensiero d'un intellettuale aperto e fiducioso, in dissonanza con il pessimismo letterario di quegli anni, della decadenza e della crisi.<ref name=castello />
All'indomani della morte di Vittorini, lo scrittore inaugura un periodo di meditazione, necessario forse ad elaborare il proprio vissuto, distante dal frastuono delle città e della vita pubblica.
Nell'estate del 1967 si trasferisce a [[Parigi]] per lavoro, assieme a tutta la famiglia, in una villetta dello Square de Châtillon. Qui Calvino progetta di rimanere 5 anni, collaborando con intellettuali e letterati francesi; vi resterà per 13 anni, fino al 1980, anno in cui egli ritorna a Roma con la famiglia. A Parigi segue il dibattito culturale francese ma conduce una vita pressoché in disparte, pur frequentando alcuni intellettuali parigini come [[Georges Perec]], [[François Le Lionnais]], [[Jacques Roubaud]], [[Paul Fournel]], [[Raymond Queneau]] ed aderendo al gruppo [[OuLiPo]] (fondato nel 1960). Di Queneau traduce ''[[I fiori blu]]'', da cui la letteratura del maturo Calvino trarrà gli aspetti più [[umorismo|umoristici]] ed i riferimenti cosmologici. Approfondisce la propria passione per le materie scientifiche e per il [[Combinatoria|gioco combinatorio]]. I frutti di questo nuovo arricchimento già si manifestano nelle raccolte di racconti ''[[Le cosmicomiche]]'' (una cui prima stesura risale agli anni 1963-64) e ''[[Ti con zero]]'', quest'ultimo vincitore del [[Premio Viareggio]] 1968: premio che però Calvino rifiuta, ritenendo ormai tali manifestazioni letterarie semplice espressione retorica, anche se, successivamente, accetterà altri premi letterari. Pubblica la prima edizione dell'antologia scolastica ''La lettura''. Assieme a Guido Neri, [[Gianni Celati]] ed altri intellettuali, lavora al progetto per la realizzazione di una rivista sociale e letteraria a larga diffusione, destinata al grande pubblico.<ref name=castello />
Mentre Calvino era a Parigi il suo amico [[Che Guevara]] venne ucciso il 9 ottobre 1967 in Bolivia. Il 15 ottobre 1967 (il giorno del suo 44º compleanno) scrisse un articolo a lui dedicato che fu pubblicato in spagnolo nel gennaio 1968 sulla rivista cubana ''Casa de las Américas'', nel citato numero speciale tutto dedicato al rivoluzionario. Il testo originale integrale italiano fu pubblicato in Italia solamente trent'anni dopo, nel 1998, sul primo numero della rivista ''Che'' della Fondazione Italiana ''Ernesto Che Guevara'' presieduta dall'editore romano Roberto Massari.<ref>{{Cita web |url = http://www.siporcuba.it/40che2.htm |titolo = Qualsiasi cosa cerchi di scrivere |editore = Siporcuba |data = 15 ottobre 1967 |accesso = 20 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121105174348/http://www.siporcuba.it/40che2.htm |urlmorto = no }}</ref>
Tra il 1969 e il 1973 lavora ad alcuni progetti letterari e pubblica racconti e saggi su diverse riviste. Pubblica il racconto ''[[Il castello dei destini incrociati]]'' nel volume ''[[Tarocchi]] - Il mazzo visconteo di Bergamo e New York'' e i saggi ''[[Osservare e descrivere]]'' e ''[[Problema da risolvere]]'', pubblicati nella nuova edizione del testo scolastico ''La lettura''.
Nel 1971 scrive ''[[Gli amori difficili]]'' per la collana "[[Centopagine]]" della Einaudi. Nel 1972 vince il [[Premio Feltrinelli]] conferito dall'[[Accademia nazionale dei Lincei]],<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019}}</ref> pubblica ''[[Le città invisibili]]'' che sarà finalista al XXIII [[Premio Pozzale]] 1974 per la letteratura. In quell'anno inizia anche una collaborazione con il ''[[Corriere della Sera]]'' che durerà fino al 1979, quando inaugura la serie di racconti del signor Palomar.<ref>{{cita web|url=https://www.doppiozero.com/materiali/anteprime/calvino-levi-e-i-buchi-neri|titolo=Calvino,Levi e i buchi neri|data=27 agosto 2015|autore=Marco Belpoliti|accesso=19 maggio 2022|dataarchivio=19 maggio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220519223550/https://www.doppiozero.com/materiali/anteprime/calvino-levi-e-i-buchi-neri|urlmorto=sì}}</ref> Pubblica due lavori autobiografici: il primo, ''[[Ricordo di una battaglia]]'', rievoca la dura ed umanamente ricca esperienza da partigiano; l'altro, ''[[Autobiografia di uno spettatore]]'', particolare sguardo di Calvino sul cinema, diventa prefazione a ''[[Quattro film]]'' di [[Federico Fellini]].<ref name=castello /> In questi anni fa costruire la sua villa a [[Roccamare]], presso [[Castiglione della Pescaia]], dove trascorrerà tutte le successive estati della sua vita.
Nel 1974 scrive due dialoghi per la serie radiofonica ''[[Le interviste impossibili]]'' (''Montezuma'' e ''L'uomo di Neanderthal'').<ref name=castello />
Nel 1975 inizia un altro periodo di intensi viaggi. Nella seconda metà di maggio è in [[Iran]] dove, per conto della [[RAI]], cura la preparazione di un programma radiofonico, ''Le città della Persia''. L'anno successivo si reca negli USA, in [[Messico]] insieme a Chichita e a novembre in [[Giappone]], per una serie di incontri e di conferenze. ''[[Il signor Palomar in Giappone]]'', racconto che pubblica nelle colonne del Corriere della sera, s'ispira a quei viaggi.<ref name=castello /><ref>{{cita web|url=https://edu.inaf.it/rubriche/oltre-orizzonte/buchi-neri-calvino-hack/|titolo=Buchi neri e immaginazione: confronto Calvino-Margherita Hack sui buchi neri|data=17 maggio 2022}}</ref>
A [[Vienna]], l'8 gennaio 1976, viene insignito d'un importante premio letterario europeo, dal Ministero dell'Istruzione [[austria]]co, lo ''[[Premio di Stato austriaco per la letteratura europea|Staatspreis für Europäische Literatur]]''.<ref>{{Cita web |url = http://www.literaturpreisgewinner.de/belletristik-international/oesterreichischer-staatspreis-fuer-europaeische-literatur |titolo = Literaturpreis Gewinner - Österreichischer Staatspreis für Europäische Literatur |editore = Kühling EDV-Dienstleistungen |lingua = de |accesso = 20 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140408220242/http://www.literaturpreisgewinner.de/belletristik-international/oesterreichischer-staatspreis-fuer-europaeische-literatur |urlmorto = no}}</ref>
[[File:Fondo librario Calvino.jpg|min|Italo Calvino che dona il fondo librario dei genitori alla biblioteca civica di Sanremo<ref>{{cita web|url=http://www.sanremonews.it/2009/10/28/sommario/sanremo-arma-taggia-ospedaletti/leggi-notizia/argomenti/sanremo-ospedaletti/articolo/fondo-mario-ed-eva-calvino-le-foto-della-donazione.html|titolo=Fondo Mario ed Eva Calvino: le foto della donazione|data=28 ottobre 2009|accesso=17 marzo 2020}}</ref> (1979)]]
Il 12 gennaio 1979, un anno dopo la morte della madre, avvenuta il 31 marzo 1978 a 92 anni, e venduta la villa La Meridiana, Italo e Floriano donano l'intera biblioteca dei genitori{{ln}}con oltre 12.000 tra libri, riviste, opuscoli, estratti, documenti e fotografie, pubblicazioni di carattere botanico, agronomico e floricolo{{ln}}alla biblioteca civica di Sanremo, dando così vita al "Fondo Mario Calvino ed Eva Mameli Calvino", volto a preservare il lavoro svolto dai due scienziati sanremesi e tenere viva la loro memoria.<ref>Maria Cristina Secci, ''Eva Mameli Calvino: Gli anni cubani (1920-1925)'', Milano, 2017.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sanremo.it/arte-cultura/italo-calvino/la-biblioteca-civica-e-il-fondo-calvino/|titolo=La Biblioteca Civica e il fondo Calvino|data=19 aprile 2020|accesso=26 aprile 2020}}</ref>
Nello stesso 1979 pubblica ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'' e inizia la sua collaborazione con il giornale ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''. Chiude quasi completamente i suoi interventi di carattere politico e sociale, con l'amaro articolo ''L'apologo sull'onestà nel paese dei corrotti'', pubblicato l'anno successivo sul quotidiano diretto da [[Eugenio Scalfari]].<ref name=castello />
Nel 1980 Calvino, ritornato a Roma con la famiglia in una casa con terrazza ad un passo dal [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] sita in piazza Campo Marzio, è alla ricerca del punto di confine tra letteratura e scienze, sempre ispirato all'amico francese [[Raymond Queneau|Queneau]]. Ne cura l'opera ''[[Segni cifre e lettere]]'' e ne traduce la ''[[Piccola cosmogonia portatile]]'', redigendone anche la guida.
Nel 1981 gli viene conferita la [[Legion d'onore]] e nello stesso anno presiede la giuria della [[38ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]]. Su richiesta di Adam Pollock compone un testo a carattere combinatorio, con funzione di cornice, per l'incompiuto ''[[Singspiel]]'' di [[Mozart]] ''[[Zaide]]''<ref>Mario Barenghi e Bruno Falcetto, Cronologia introduttiva a ''Italo Calvino''. ''Romanzi e Racconti'', Milano, ''I Meridiani'', Arnoldo Mondadori Editore, 1991</ref>
Nel 1983 esce ''[[Palomar (romanzo)|Palomar]]'' pubblicato da Einaudi. Per la casa editrice torinese cura anche l'introduzione ad ''America'' di [[Franz Kafka]]. A causa della seria crisi in cui versa l'Einaudi, nel 1984 è costretto a pubblicare presso [[Garzanti]] ''[[Collezione di sabbia]]'' e ''[[Cosmicomiche vecchie e nuove]]''. Nello stesso anno si reca in Argentina con la moglie, su invito della Feria Internacional del libro di [[Buenos Aires]], incontrandosi anche con [[Raúl Alfonsín]], da alcuni mesi eletto presidente della repubblica.
Nel 1985, durante l'estate, Calvino lavora ad una serie di conferenze (''[[Lezioni americane]]'', pubblicate postume) che avrebbe dovuto tenere presso l'[[Università di Harvard]].
=== La morte ===
Il 6 settembre 1985<ref name=Treccani />, all 'età di sessantun anni, Calvino viene colto da un [[ictus]] nella sua villa nella pineta toscana di [[Roccamare]], presso [[Castiglione della Pescaia]], dove trascorreva le vacanze preparando le conferenze da pronunciare negli Stati Uniti. Ricoverato in un primo momento all'[[ospedale Misericordia di Grosseto]], a causa delle condizioni critiche viene trasferito all'ospedale Santa Maria della Scala di [[Siena]] per essere sottoposto a un'operazione al cervello;<ref>{{Cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/07/il-bisturi-puo-salvare-italo-calvino.html|titolo=Il bisturi può salvare Italo Calvino|editore=la Repubblica|data=7 settembre 1985|accesso=25 marzo 2020}}</ref> dopo aver ripreso parzialmente conoscenza per qualche giorno, si aggrava e muore il 19 settembre 1985 a causa di una sopraggiunta [[emorragia cerebrale]].<ref>{{Cita web |url = http://www.sagarana.it/rivista/numero3/saggio1.html |titolo = La morte di Calvino |autore = [[Gore Vidal]]|editore = Sagarana |data = 21 novembre 1985 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131016141226/http://www.sagarana.it/rivista/numero3/saggio1.html |urlmorto = no}}</ref> Italo Calvino è sepolto nel cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia. Oltre alle ''[[Lezioni americane]]'', escono postumi anche i tre volumi ''[[Sotto il sole giaguaro]]'', ''[[La strada di San Giovanni]]'' e ''[[Prima che tu dica pronto]]'', tutti curati dalla vedova, Esther ''Chichita''<ref>{{cita web|url=https://www.lastampa.it/cultura/2018/06/23/news/e-morta-esther-judith-singer-la-moglie-di-italo-calvino-1.34026803|titolo=morta moglie di Calvino, custode eredità letteraria|data=23 giugno 2018}}</ref> e da alcuni collaboratori.<ref name="castello" />
== La poetica ==
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Ne ''Il sentiero dei nidi di ragno'' l'intreccio è narrato dal punto di vista di Pin, un bambino, il protagonista del romanzo. Questa ricerca di oggettività, comunque, non scade mai in pura cronaca: è sempre presente la dimensione mitico-fiabesca che permette a Calvino di far intravedere la realtà sotto le spoglie del [[sogno]].
È proprio con quest'opera che Calvino dà l'avvio all'operazione di sdoppiamento dei piani interpretativi che contraddistingue la sua produzione: da una parte il livello puramente narrativo, semplice e comprensibile da tutti i lettori, dall'altra quello
Questa scelta è compiuta, all'inizio, su precise basi ideologiche; in seguito, con la contaminazione di forme colte e popolari, Calvino mantiene comunque la tecnica dello sdoppiamento dei livelli di lettura.
=== Il periodo fantastico ===
[[File:Lettere a Sciascia 05.jpg|
Calvino da sempre era stato attirato dalla [[letteratura popolare]], con particolare attenzione al mondo delle [[fiaba|fiabe]].
Con ''[[Il visconte dimezzato]]'' percorre sempre di più la strada dell'invenzione fantastica: l'impianto è ormai totalmente abbandonato al fiabesco e la narrazione procede secondo due livelli di lettura: quello di immediata funzione e quello [[Allegoria|allegorico]]-[[simbolo|simbolico]], in cui sono presenti numerosi spunti di riflessione (contrasto tra realtà e illusione, tra ideologia ed etica, ecc.). In conclusione il romanzo invita i lettori all'equilibrio, in quanto non è possibile possedere una verità assoluta.
Anche le altre due opere della trilogia ''[[I nostri antenati]]'' mostrano caratteristiche simili. Il protagonista de ''[[Il barone rampante]]'' è un ''alter ego'' di Calvino che ormai ha abbandonato la concezione della letteratura come messaggio [[Politica|politico]]. ''[[Il cavaliere inesistente]]''
Accanto alla produzione [[
Sempre a questa fase appartengono i racconti di ''[[Marcovaldo]]'', in due serie: più aderente a strutture fiabesche la prima (
Nel 1963 esce anche ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'', in cui Calvino narra le vicende di un militante comunista che, scrutatore all'istituto Cottolengo di Torino, entra in contatto con l'irrazionale ed entra in crisi.
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In questa nuova fase produttiva Calvino si avvicina ad un tipo di scrittura che potrebbe essere definita combinatoria perché il meccanismo stesso che permette di scrivere assume un ruolo centrale all'interno della produzione; Calvino infatti è convinto che ormai l'universo linguistico abbia soppiantato la realtà e concepisce il romanzo come un meccanismo che gioca artificialmente con le possibili combinazioni delle parole: anche se questo aspetto può essere considerato il più vicino alla [[Neoavanguardia]], egli se ne distanzia per uno stile ed un linguaggio estremamente comprensibili.
Questa nuova concezione di Calvino risente di numerosi influssi: lo [[Strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]] e la [[semiologia]], le lezioni parigine di [[Roland Barthes]] sull'''ars combinatoria'' e la frequentazione del gruppo di [[Raymond Queneau]] (l'[[OuLiPo]]), la scrittura labirintica di [[Jorge Luis Borges]] nonché la rilettura del ''[[Vita e opinioni di Tristram Shandy|Tristram Shandy]]'' di [[Laurence
Già nel
Questo gioco combinatorio è centrale anche nel successivo romanzo dello scrittore, ''[[Le città invisibili]]'' (1972), sorta di riscrittura
Ne ''Le città invisibili'' l'esibizione dei meccanismi combinatori del racconto diventa ancora più esplicita che nel ''Castello dei destini incrociati'' grazie anche alla struttura stessa del romanzo, segmentata in testi brevi che si susseguono dentro una cornice. ''Le città invisibili'' infatti è composto da nove capitoli, ognuno all'interno di una cornice in corsivo nella quale avviene il dialogo tra l'[[imperatore dei Tartari]], Kublai Khan, e Marco Polo. All'interno dei capitoli vengono narrate le descrizioni di cinquantacinque città, secondo nuclei tematici. Questa complessa costruzione architettonica è indubbiamente finalizzata alla riflessione da parte del lettore sulle modalità compositive dell'opera: in questo senso ''Le città invisibili'' è un romanzo fortemente [[romanzo metanarrativo|metatestuale]], poiché induce a produrre riflessioni su sé stesso e sul funzionamento della narrativa in generale.
L'opera più metanarrativa di Calvino, però, è sicuramente da considerarsi ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'' (
I dieci inizi di racconti di cui è composto il libro corrispondono ognuno ad un diverso tipo di narrazione. Mediante questo "esercizio di stile" Calvino esemplifica quali sono i modelli e gli stilemi del [[romanzo moderno]] (da quello della [[neoavanguardia]] a quello [[neorealismo (letteratura)|neo-realistico]], da quello esistenziale a quello fantastico surreale). Alla base del racconto c'è dichiaratamente lo schema a incastro
[[File:Tomba di Italo Calvino nel cimitero di Castiglione della Pescaia.JPG|
== Il ricordo ==
Alla fine del 1985, subito dopo la sua scomparsa, per ricordarlo, alcuni suoi amici, tra cui [[Natalia Ginzburg]], [[Norberto Bobbio]], [[Lalla Romano]], [[Cesare Segre]] e [[Massimo Mila]], fondarono il [[Premio Italo Calvino]]. Dedicato alle opere prime di narrativa, il Premio si è affermato negli anni come il più importante in Italia per autori italiani inediti.
Poi, nel 1995, nel decennale della sua morte, la figlia Giovanna Calvino fu contattata dalle autorità cubane al fine di inaugurare, nel 1996, una grande lapide-ricordo nella casa natale di Italo Calvino, nel Giardino Botanico di [[Santiago de las Vegas]], alla periferia dell'Avana. In tale occasione a Cuba sorse il comitato "Pro-Fondazione-Calvino". Tale istituzione nel 1996 dette vita al Premio Letterario Biennale Cubano Italo Calvino, riservato a giovani talenti cubani, per teatro, poesia, narrativa e saggistica.<ref>Il nome del premio è ''Premio de novela Italo Calvino'': {{Cita web |url = http://www.escritores.org/index.php/recursos-para-escritores/concursos-literario/9717-premio-de-novela-italo-calvino-2014-cuba |titolo = Premio de novela Italo Calvino |editore = escritores.org |lingua = es |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio =
Entrambi i suddetti Premi (in Italia e a Cuba) sono tuttora esistenti. Nel 2000 (ma anche nel 2003, 80º anniversario della sua nascita) nel [[Castello
== Opere ==
=== Romanzi ===
* ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]'', Torino, Einaudi, 1947.
* ''[[Il visconte dimezzato]]'', Torino, Einaudi, 1952.
* ''[[Il barone rampante]]'', Torino, Einaudi, 1957, [[Premio Viareggio]]<ref>{{Cita web|url = http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|titolo = Premio letterario Viareggio-Rèpaci|sito = premioletterarioviareggiorepaci.it|accesso = 9 agosto 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140719121618/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|urlmorto = sì}}</ref>.
* ''[[La speculazione edilizia]]'', Torino, Einaudi, 1958.
* ''[[Il cavaliere inesistente]]'', Torino, Einaudi, 1959.
* ''[[I nostri antenati]]'' (''Il cavaliere inesistente''; ''Il visconte dimezzato''; ''Il barone rampante''), Torino, Einaudi, 1960.
* ''[[La giornata d'uno scrutatore]]'', Torino, Einaudi, 1963.
* ''[[Le città invisibili]]'', Torino, Einaudi, 1972.
* ''[[Il castello dei destini incrociati]]'', Torino, Einaudi, 1973 (include anche ''La taverna dei destini incrociati'', aggiunta dall'autore per questa edizione).
* ''[[Se una notte d'inverno un viaggiatore]]'', Torino, Einaudi, 1979.
* ''[[Palomar (romanzo)|Palomar]]'', Torino, Einaudi, 1983.
=== Raccolte di racconti ===
* ''[[Ultimo viene il corvo]]'', Torino, Einaudi, 1949.
* ''[[La formica argentina]]'', in ''[[Botteghe Oscure (periodico)|Botteghe Oscure]]'', n. 10, 1952.
* ''[[L'entrata in guerra]]'', Torino, Einaudi, 1954.
* ''[[Fiabe italiane]]'', raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da I. Calvino, Torino, Einaudi, 1956.
* ''[[I giovani del Po]]'', in "[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]", gennaio 1957-aprile 1958.
* ''[[I racconti (Calvino)|I racconti]]'', Torino, Einaudi, 1958.
* ''[[La gran bonaccia delle Antille]]'', in "Città aperta", n. 4-5, 25 luglio 1957.
* ''[[
* ''[[La nuvola di smog]] e [[La formica argentina]]'', Torino, Einaudi, 1965.
* ''[[Le cosmicomiche]]'', Torino, Einaudi, 1965.
* ''[[Ti con zero]]'', Torino, Einaudi, 1967.
* ''[[La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche]]'', Milano, Club degli Editori, 1968.
* ''[[Gli amori difficili]]'', Torino, Einaudi, 1970.
* ''[[Cosmicomiche vecchie e nuove]]'', Milano, Garzanti, 1984.
* ''[[Sotto il sole giaguaro]]'', Milano, Garzanti, 1986.
* ''Flirt prima di battersi'' (1946): racconto inedito apparso sull'inserto culturale ''Robinson'' (La Repubblica) n. 180 del 16 maggio 2020; pubblicato in ''Il sentiero dei nidi di ragno'', Collana Oscar moderni Cult, Mondadori, 2020.
* ''Il teatro dei ventagli'', con i bozzetti di [[Mario Scialoja]], a cura di Mario Barenghi, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-7142-5.
* ''Un dio sul pero. Racconti e apologhi degli anni Quaranta'', a cura di Bruno Falcetto, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-6651-3.
=== Saggi ===
* ''[[Taccuino di un viaggio in URSS di Italo Calvino]]'', 21 articoli pubblicati su "[[l'Unità]]", 3 febbraio - 15 marzo 1952.
* ''Vittorini. Progettazione e letteratura'', in "[[Il Menabò]]", n. 10, 1967; poi Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1968.
* ''[[Appunti sulla narrativa come processo combinatorio]]'', in "Nuova Corrente", n. 4647, 1968.
* ''[[Tarocchi. Il mazzo visconteo di Bergamo e New York]]'', Parma, Ricci, 1969.
* [[Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino|''Orlando furioso'' ''di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino'']] con una scelta del poema, Torino, Einaudi, 1970.
* ''La tradizione popolare nelle fiabe'', in ''Storia d'Italia'', Vol.2, ''I documenti'', Torino, Einaudi, 1973.
* ''[[Autobiografia di uno spettatore]]'', in [[Federico Fellini]], ''Quattro film. I vitelloni, La dolce vita, 8 1/2, Giulietta degli spiriti'', Torino, Einaudi, 1974.
* ''[[
* ''[[Collezione di sabbia]]'', Milano, Garzanti, 1984.
* ''[[
* ''[[Sulla fiaba]]'', a cura di [[Mario Lavagetto]], Torino, Einaudi, 1988.
* ''[[La strada di San Giovanni]]'', Milano, Mondadori, 1990.
* ''[[
* ''[[
* ''[[Eremita a Parigi]]. Pagine autobiografiche'', Milano, Mondadori, 1994. [lo scritto ''Eremita a Parigi'', che dà il titolo alla raccolta postuma, fu pubblicato dalle ''Edizioni Pantarei'' di Lugano nel 1974]
* ''[[
* ''[[Il libro dei risvolti]]'', a cura di Chiara Ferrero, Torino, Einaudi, 2003. Edizione fuori commercio in 1000 copie.
* ''Il libro dei risvolti. Note introduttive, quarte di copertina e altre scritture editoriali'', a cura di Chiara Ferrero e Luca Baranelli, Collana Oscar Cult, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-6652-0.
* ''
* ''Prefazioni a Shakespeare'', a cura di Luca Baranelli e Tommaso Munari, Torino, Einaudi, 2020. Edizione fuori commercio in 1000 copie.
* ''Dalla favola al romanzo. La letteratura raccontata da Italo Calvino'', Prefazione e Introduzioni alle sezioni di [[Nadia Terranova]], con la consulenza di Luca Baranelli e Gabriele Baldassari, illustrazioni di Andrea Antinori, Collana Contemporanea, Milano, Mondadori, 2021, ISBN 978-88-047-3209-9. [raccolta dei testi pubblicati su ''La Lettura'', un'antologia in 3 volumi uscita per Zanichelli tra il 1969 e il 1972, più alcune pagine inedite su ''I Promessi Sposi'']
* ''Guardare. Disegno, cinema, fotografia, arte, paesaggio, visioni e collezioni'', a cura di [[Marco Belpoliti]], Collana Oscar Moderni. Baobab, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-6570-7.
* {{Cita libro|titolo=Il sorpasso|curatore=Stefano Campagnolo|altri=Introduzione di [[Sabino Cassese]]|collana=Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2024|isbn=978-88-047-8745-7|anteposizione-curatore=no}} [saggio del 1976]
* {{Cita libro|titolo=Scritti su Pavese|curatore=Francesca Rubini|collana=Oscar Moderni. Cult|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2025|isbn=978-88-048-0451-2|anteposizione-curatore=no}}
=== Conversazioni ===
* ''Sono nato in America... Interviste 1951-1985'', a cura di Luca Baranelli, Introduzione di Mario Barenghi, Collana La rosa, Milano, Mondadori, 2012, ISBN 978-88-046-2117-1; con l'aggiunta di un'intervista a [[William Weaver]], Collana Oscar Moderni. Baobab, Milano, Mondadori, 2022, ISBN 978-88-047-5234-9.
=== Raccolte ===
* ''Romanzi e racconti'', ed. diretta da Claudio Milanini, Collezione [[I Meridiani]], Mondadori, 1991-1994.
** I, a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, prefazione di [[Jean Starobinski]], introduzione di Claudio Milanini, Milano,
** II, a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, introduzione di Claudio Milanini, Milano,
** III, ''Racconti sparsi e altri scritti d'invenzione'', a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, introduzione di Claudio Milanini, Milano,
* ''Saggi 1945-1985'', a cura di Mario Barenghi, 2 tomi, Collezione I Meridiani, Milano, Mondadori, 1995. [contiene: ''Una pietra sopra''; ''Collezione di sabbia''; ''Lezioni americane''; Narratori, poeti, saggisti; Altri discorsi di letteratura e società; Immagini e teorie; Scritti di politica e costume; Descrizioni e reportages; Pagine autobiografiche]
* ''Lettere 1940-1985'', a cura di Luca Baranelli, introduzione di Claudio Milanini, Collezione I Meridiani, Milano, Mondadori, 2000.
=== Curatele ===
* Rivista
* [[Cesare Pavese]], ''Poesie edite e inedite'', Torino, Einaudi, 1962.
* Cesare Pavese, ''Lettere 1924-1950'', II, ''Lettere 1945-1950'', Torino, Einaudi, 1966.
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* ''Racconti fantastici dell'Ottocento'', 2 voll., Milano, A. Mondadori, 1983.
===
*
*
* {{Cita libro|autore=I. Calvino-[[Leonardo Sciascia]]|titolo=L'illuminismo mio e tuo. Carteggio 1953-1985|edizione=Collana Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2023|isbn=978-88-047-5659-0}}
* {{Cita libro|titolo=Lettere a Chichita 1962-1963|altri=a cura di Giovanna Calvino|edizione=Collana Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2023|isbn=978-88-047-8495-1}}
* {{Cita libro|autore=I. Calvino-[[Tullio Pericoli]]|titolo=Furti ad arte|editore=Henry Beyle|città=Milano|anno=2025|isbn=978-88-320-9487-9}}
===
* {{Cita libro|autore=[[Raymond Queneau]]|titolo=[[I fiori blu]]|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1967}}
* {{Cita libro|autore=Raymond Queneau|titolo=La canzone del polistirene|editore=Scheiwiller|città=Milano|anno=1985}}
=== Altro ===
* {{Cita libro|titolo=Album Calvino|altri=a cura di Luca Baranelli ed Ernesto Ferrero|edizione=Collana Album dei Meridiani|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1995|isbn=978-88-044-0500-9}} - Collana Oscar Grandi classici n.91, Mondadori, 2003, ISBN 978-88-045-2108-2; Collana Oscar Baobab. Moderni, Mondadori, 2022, ISBN 978-88-047-6616-2.
=== Opere per musica ===
* ''[[La panchina (opera)|La panchina. Opera in un atto]]'', su musica di [[Sergio Liberovici]], Torino, Toso, 1956.
* ''[[La vera storia]]'', musica di Luciano Berio, Milano, Edizioni del Teatro alla Scala, 1982.
* ''[[Un re in ascolto]]'', musica di [[Luciano Berio]], Milano, Universal Edition, 1983.
=== Canzoni ===
* ''Dove vola l'avvoltoio?''<ref>{{cita web | url=http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=721 | titolo=''Dove vola l'avvoltoio?'' | accesso=29 luglio 2010 | editore=ildeposito.org | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110922092427/http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=721 }}</ref>
* ''Il padrone del mondo''
* ''[[Oltre il ponte (brano musicale)|Oltre il ponte]]''<ref>{{cita web | url=http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=342 | titolo=''Oltre il ponte'' | accesso=29 luglio 2010 | editore=ildeposito.org | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091007172248/http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=342 }}</ref>
* ''Canzone triste''<ref>{{cita web | url=http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=748 | titolo=''Canzone triste'' | accesso=29 luglio 2010 | editore=ildeposito.org | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120502082949/http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=748 }}</ref>
* ''Il sentiero''
Tutte le canzoni sono musicate da [[Sergio Liberovici]]. Alcune sono state incise
== Filmografia ==
Calvino è stato autore del soggetto o della sceneggiatura di alcune pellicole, mentre altre sono state tratte da sue opere e altre ancora sono dedicate alla sua figura:
* L'idea di base de ''[[I soliti ignoti]]'' (1958) di [[Mario Monicelli]] è tratta dal racconto ''Furto in una pasticceria'', contenuto in ''[[Ultimo viene il corvo]]''<ref>{{Cita web |url = http://calvinounibo.altervista.org/opere.html |titolo = Italo Calvino – Opere |autore = Roberto Albertini |editore = Facoltà di Lettere e Filosofia - Università di Bologna |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140628193743/http://calvinounibo.altervista.org/opere.html |urlmorto = no }}</ref>
* ''[[L'amore difficile]]'', episodio ''L'avventura di un soldato'', regia di [[Nino Manfredi]] (1962), con sceneggiatura di [[Fabio Carpi]], Nino Manfredi, [[Giuseppe Orlandini]] e [[Ettore Scola]]
* ''[[Boccaccio '70]]'', episodio ''Renzo e Luciana'', tratto da ''L'avventura di due sposi'', regia di [[Mario Monicelli]] (1962). Sceneggiato dallo stesso Calvino con [[Giovanni Arpino]], [[Suso Cecchi D'Amico]] e [[Mario Monicelli]], l'episodio fu però soppresso nella copia presentata a [[Festival di Cannes|Cannes]] e poi distribuita all'estero per ricondurre il film ad una durata più breve.
* ''[[Ti-Koyo e il suo pescecane]]'' (''Tiko and the Shark''), regia di [[Folco Quilici]] (1964), ispirato anche al romanzo ''Ti-Koyo et son requin'', di [[Clement Richter]]
* ''[[America paese di Dio]]'', regia di [[Luigi Vanzi]] (1967), testo racchiuso nel volume postumo ''Un ottimista in America''
* ''[[Il cavaliere inesistente (film)|Il cavaliere inesistente]]'', film misto a cartoni animati, per la regia di [[Pino Zac]] (1969) e sceneggiatura dello stesso regista e di [[Tommaso Chiaretti]]
* ''[[Marcovaldo (serie televisiva)|Marcovaldo]]'', sceneggiato per la televisione, regia di [[Giuseppe Bennati]] (1970), con [[Nanni Loy]], tratto dagli omonimi racconti
* ''[[L'avventura di un fotografo]]'', mediometraggio per la TV, regia di [[Francesco Maselli]] (1983)
* Il film ''[[Palookaville (film)|Palookaville]]'' (
* Calvino compare nel film documentario ''[[Fellini
* ''[[Lo specchio di Calvino]]'' / ''Dans la peau d'Italo Calvino'', regia di [[Damian Pettigrew]] con [[Neri Marcorè]] nel ruolo di Calvino (documentario, 2012)
== Prosa radiofonica RAI ==
* ''[[La formica argentina]]'', racconto, [[Rai Radio 1|Programma nazionale]], con [[Adolfo Geri]], [[Renata Negri]], [[Gino Mavara]], [[Wanda Pasquini]] e altri, trasmesso il 21 maggio 1965.
== Onorificenze ==
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|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|data=1981<ref name=Treccani>
}}
A Italo Calvino sono stati dedicati il pianetino n. 22370 scoperto dall'[[Osservatorio Bassano Bresciano]] (''[[22370 Italocalvino]]'') e il [[cratere Calvino]], di 68 km di diametro, sul [[pianeta]] [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]].<ref>{{
Ai due fratelli Calvino è stato intitolato l'ecoistituto di [[Reggio Emilia]] e [[Genova]].<ref>{{cita web|url=http://www.ecoistitutorege.org/home-1|titolo=La nostra visione|data=2018|accesso=19 maggio 2020|dataarchivio=20 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201020123058/https://www.ecoistitutorege.org/home-1|urlmorto=sì}}</ref>
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro|[[Giulio Ferroni]]|titolo=Storia della letteratura italiana. Il Novecento|volume=4|città= Torino|editore= Einaudi Scuola|anno= 1990|cid=Ferroni}}
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Perlentaucher|italo-calvino}}
* {{lingue|en|fr|it}} Atlante [http://atlantecalvino.unige.ch/ Calvino], visualizzazioni di dati provenienti dalle opere di Calvino (collaborazione tra Politecnico di Milano e Università di Ginevra).
{{Italo Calvino}}
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{{Portale|biografie|cinema|letteratura|musica|pittura}}
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Torino|Calvino]]
[[Categoria:Italo Calvino| ]]
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