Angri: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati d'Italia|ottobre 2025}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Angri
|Panorama = Angri1.jpg
|Didascalia = Veduta di
|Bandiera = Angri-Gonfalone.png
|Stemma = Angri-Stemma.png
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Salerno
|Amministratore locale = Cosimo Ferraioli
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data rielezione = 21-9-2020
|Altitudine = 32
|Divisioni confinanti = [[Corbara (Italia)|Corbara]], [[Lettere (Italia)|Lettere]] [[città metropolitana di Napoli|(NA)]], [[Sant'Antonio Abate (Italia)|Sant'Antonio Abate]] (NA), [[Sant'Egidio del Monte Albino]], [[San Marzano sul Sarno]], [[Scafati]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1175
|Nome abitanti = angresi
|Patrono = [[san Giovanni Battista]]
|Festivo = [[24 giugno]]
|Motto = Universitas Terræ Angriæ
|Mappa = Map of Angri (Province of Salerno, region Campania, Italy 2024).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Angri all'interno della provincia di Salerno
}}
'''Angri''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Angri si trova in una posizione centrale tra [[Napoli]] e [[Salerno]], nel cuore dell’[[Agro nocerino-sarnese]], un agglomerato urbano che raggruppa 14 [[Comune|comuni]] della [[provincia di Salerno]]. Situata a ridosso dell’area vesuviana e confinante con la [[città metropolitana di Napoli]], Angri, insieme a [[Scafati]], si integra perfettamente nell’estesa conurbazione dell’hinterland napoletano, diventando un punto di collegamento strategico tra le principali città campane.
Inserita nella fertile [[valle del Sarno]], che un tempo faceva parte dell’antica [[Campania antica|''Campania Felix'']], Angri è rinomata per la sua produttività agricola, grazie al terreno particolarmente favorevole che ha reso questa zona una delle più fruttuose d’[[Italia]].
Il territorio è caratterizzato da un paesaggio pianeggiante a nord, dove dominano le [[coltivazioni]], mentre a sud si eleva progressivamente verso i [[monti Lattari]], una [[catena montuosa]] che attraversa la [[penisola sorrentina]].
==== Orografia ====
A sud vi sono i [[monti Lattari]], accessibili da Via Monte Taccaro e proseguendo per il sentiero CAI 340, partendo dal [[sentiero]] ''della Pace'', si arriva poi al Chianiello (montagna del ''Chianiello'', da non confondersi con l'[[Monte Chianiello|omonima montagna]] situata nel [[Cilento]]), per poi proseguire nel territorio della città di [[Lettere (Italia)|Lettere]], tramite il sentiero CAI 346.<ref>{{Cita web|url=https://storienapoli.it/2022/03/22/castello-di-lettere-chianiello-angri/|titolo=CASTELLO DI LETTERE-SENTIERO DI ANGRI|autore=Gerardo Russo|sito=Conosci la Campania?|editore=Federico Quagliuolo|curatore=Federico Quagliuolo|data=22 marzo 2022|citazione=Può essere raggiunto, oltre che con la strada provinciale proveniente da Gragnano, con un’antica mulatteria proveniente dal Chianiello, area montana di Angri.|accesso=4 ottobre 2024}}</ref>
==== Idrografia ====
Il [[fiume Sarno]] riceve l'acqua da un [[torrente]]-[[affluente]] proveniente da Angri, attualmente coperto, è chiamato ''canale San Tommaso.''<ref>{{Cita web|url=https://energieperilsarno.it/about-us-parent/i-canali-nuovo/|titolo=I CANALI-IL COMPLESSO SISTEMA DI CANALI
E TORRENTI AFFLUENTI DEL FIUME
L’idrografia del bacino del Fiume Sarno presenta un curioso sviluppo trasversale in direzione est-ovest con gli affluenti secondari fortemente gerarchizzati e paragonabili, per lunghezza e superficie drenata, al corso principale.|autore=Staff di Energie per il Sarno|sito=Energie per il Sarno|editore=Gori S.p.A.|curatore=REGIONE CAMPANIA e EIC-ENTE IDRICO CAMPANO|citazione=In tale tratto il Sarno riceve il contributo del Canale Marna, altro colatore di bonifica, drenante le acque della campagna tra S. Antonio Abate e Santa Maria la Carità e che a sua volta riceve il contributo del Canale San Tommaso drenante le acque di Angri.|accesso=4 ottobre 2024}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Staff di INPRIMANEWS, direttore nello ferrigno|url=https://www.inprimanews.it/campania/energie-per-il-sarno-bonificato-il-canale-san-tommaso-38276.html|titolo=Energie per il Sarno, bonificato il canale San Tommaso|pubblicazione=INPRIMANEWS, direttore nello ferrigno|editore=Aniello Ferrigno|data=30 marzo 2023|accesso=4 ottobre 2024|citazione=...il canale San Tommaso, affluente del fiume Sarno...}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Staff di Energie per il Sarno|url=https://energieperilsarno.it/about-us-parent/i-canali-nuovo/|titolo=IL COMPLESSO SISTEMA DI CANALI E TORRENTI AFFLUENTI DEL FIUME, L’idrografia del bacino del Fiume Sarno presenta un curioso sviluppo trasversale in direzione est-ovest con gli affluenti secondari fortemente gerarchizzati e paragonabili, per lunghezza e superficie drenata, al corso principale.|editore=REGIONE CAMPANIA, ENTE IDRICO CAMPANO e GORI|curatore=GORI s.p.a.|citazione=In tale tratto il Sarno riceve il contributo del Canale Marna, altro colatore di bonifica, drenante le acque della campagna tra S. Antonio Abate e Santa Maria la Carità e che a sua volta riceve il contributo del Canale San Tommaso drenante le acque di Angri.|accesso=4 ottobre 2025}}</ref>
È presente anche il [[Canale artificiale|colatore]] ''Rio Sguazzatoio'', anch'esso si incanala nel fiume Sarno.<ref>{{Cita web|autore=Staff di Energie per il Sarno|url=https://energieperilsarno.it/about-us-parent/i-canali-nuovo/|titolo=IL COMPLESSO SISTEMA DI CANALI E TORRENTI AFFLUENTI DEL FIUME, L’idrografia del bacino del Fiume Sarno presenta un curioso sviluppo trasversale in direzione est-ovest con gli affluenti secondari fortemente gerarchizzati e paragonabili, per lunghezza e superficie drenata, al corso principale.|editore=REGIONE CAMPANIA, ENTE IDRICO CAMPANO e GORI|curatore=GORI s.p.a.|citazione=Occorrerà aspettare i primi anni del XIX secolo, nell’ambito delle grandi opere di sistemazione operate dai Borboni, prima di vedere risolta definitivamente la problematica della bonifica e della sanificazione della piana del Sarno. La soluzione prospettata prevedeva la realizzazione di canalizzazioni in destra e sinistra al corso principale al fine di intercettare le acque della piana convogliandole, con un unico recapito, a valle della traversa di Scafati. In questo modo si realizzava la separazione definitiva tra le acque alte e quelle medio basse del bacino. Il risultato della sistemazione borbonica è attualmente visibile nei due controfossi realizzati alla destra e alla sinistra del fiume Sarno (Controfosso Destro e Controfosso Sinistro) collegati alla fitta rete di bonifica del medio Sarno e recapitanti nel corso principale a valle del centro di Scafati. Prima dell’immissione nel fiume Sarno i due controfossi confluiscono a formare un unico colatore denominato ''Rio Sguazzatoio''.|accesso=4 ottobre 2025}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Marianna D'Antonio|url=https://www.v-news.it/fiume-sarno-bonifica-o-utopia/|titolo=Fiume Sarno e Rio Sguazzatoio, un futuro ancora incerto|pubblicazione=V-NEWS-QUOTIDIANO-IN-INFORMAZIONE|data=9 maggio 2023|accesso=4 ottobre 2024|citazione=Essendo il Rio Sguazzatoio, un affluente del fiume Sarno...}}</ref>
=== Clima ===
Il [[clima]] è
== Origini del nome ==
Il primo nome usato anticamente per chiamare Angri fu ''Angre'', che significa [[Stagno (acqua)|"acqua stagnante" o "acquitrino"]] formatosi lungo le sponde del fiume Sarno. Questo toponimo ancora utilizzato, in una zona periferica della città, come ''Paludicella''.
Secondo alcuni studiosi, il nome di Angri potrebbe derivare anche da altre denominazioni più antiche, tra le quali figurano:
* Anger: ''Ancra'', ''Angara'' o ''Angre'' (cfr. la ''[[Tabula Peutingeriana]]'': copia documento pergamenaceo del XII-XIII secolo di un'antica carta romana raffigurante ''ab antiquo'' le vie dell'Impero romano) come innanzi citato, toponimo che sta anche ad indicare, oltre all'acqua stagnante o agli acquitrini, i terreni coltivati lungo le sponde del suindicato fiume o di un affluente dello stesso (v. Sarno);
* Angarius: "animale da traino o campestre";
* Angarium: "stazione o luogo ove stazionavano i cavalli per essere ferrati o cambiati";
* [[Angrivari]]: "popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Cesare, poi sottomesse a Roma";
* Angaria: "stazione di posta, dove i viaggiatori si ristoravano ed effettuavano il cambio dei cavalli".
Nel [[Medioevo]] alla città venne cambiato nuovamente il nome, in ''Ancharia'', nella [[Lingua volgare|lingua volgare locale]] dell'epoca, poiché tale nome si addiceva di più al luogo e voleva indicare la fertilità delle campagne e della vegetazione che, all'epoca, si estendevano dalle pendici dei monti Lattari fino alle sponde del [[fiume Sarno]], dove si sviluppava. Infine il nome di ''Ancharia'' venne registrato e compare per la prima volta nel ''[[Codex Diplomaticus Cavensis]]'' dell'anno del Signore 856, che si conserva ancora nell'archivio dell'[[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni]].<ref>{{Cita libro|autore=Alfonso Falcone|titolo=Campania Felice, Campania Nucerina e Angri medioevale - Studi storici dalle origini alla fine del Regno di Napolio|data=15 aprile 1985|editore=PAES Editore|città=Cava De' Tirreni (SA)|pp=1049-1055|capitolo= Parte terza - Angri medioevale - Capitolo quarantaseiesimo - Le origini|citazione=''Le varie etimologie del nome di Angri'', vedere nelle pagine del libro.}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100095&id=100609|titolo=Il nome di Angri - L'origine del nome di Angri|autore=Sergio Amato|autore2=Comune di Angri|sito=Comune di Angri - Provincia di Salerno|editore=Staff del Comune di Angri|curatore=Ufficio Informagiovani del Comune di Angri|citazione=Il significato del toponimo Angri, ha origine dalle caratteristiche "geomorfiche" del sito. Il nome deriverebbe dal latino tardo Angra, che significa acqua appantanata.
C'è un toponimo ancora in uso nella zona denominata "Paludicella". Il nome Angri potrebbe derivare da: ''Anger'', ''Ancra'' e ''Angara'' (che indicavano fasce di terra coltivate lungo i fiumi), ''Angarius'' (l'animale da traino o campestre), ''Angarium'' la stazione o officina di ferramenta e pulizia dei cavalli, Angrivari (popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Gaio Giulio Cesare e più tardi ammesse a militare negli eserciti romani) e in ultimo da Angaria (stazione di posta, dove i viaggiatori si ristoravano ed effettuavano il cambio dei cavalli).
Per la fertilità delle campagne e per la ricchezza della sua vegetazione che si estendeva tra le pendici dei monti Lattari e le sponde del Sarno, il ''Locus Ancharia'', non poteva avere altro nome. Per la prima volta il nome Angri, apparve nel ''Codex Diplomaticus Cavensis'' dell'856, conservato nell'Abbadia di Cava dei Tirreni.|accesso=25 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201034404/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100095&id=100609}}</ref>
== Storia ==
{{F|centri abitati della Campania|maggio 2020}}
=== Età antica ===
Nei pressi della Città di [[Nuceria Alfaterna|Nuceria - Alfaterna]] (nota nel XXI secolo come [[Nocera Inferiore]], [[Nocera Superiore]], Angri e [[Sant'Antonio Abate (Italia)|Sant'Antonio Abate]]), fu combattuta la [[battaglia dei Monti Lattari]], anche conosciuta come ''battaglia del Vesuvio'' (poiché la prima fase dello scontro fu combattuta proprio presso il vulcano), che si svolse nell'ottobre del 552 durante la [[Guerra gotica (535-553)|guerra gotica]]. Essa fu decisiva per la sconfitta dei [[Ostrogoti|Goti]] e l'affermazione dell'[[Impero bizantino|Impero romano d'oriente]] in Italia. La battaglia fu combattuta fra il [[generale]], dell'[[Impero Romano d'Oriente]], [[Narsete]] e l'ultimo [[Sovrani ostrogoti|re dei Goti]], [[Teia (re)|Teia]] il quale la perse e con essa anche la sua vita. Infine in una località nota come ''Pizzauto'' (appellata anche ''Pozzo dei Goti'') si dice che ci siano gli scheletri di alcuni soldati goti, gettati lì dai vincitori, ove è situata la [[Grancia di San Giacomo (Angri)|Grancia di San Giacomo]] del XV secolo. Ad Angri inoltre, è stata intitolata nel sec. XX una strada col nome de Goti, in ricordo di tale battaglia.
=== Età medievale ===
Nel 1290 il re [[Carlo II di Napoli|Carlo II d’Angiò]] assegnò in feudo la [[Terra d'Angri]] ad un tal Pietro Braherio o de Braheriis.
Il conte Giovanni Zurolo (1382-1440) difese strenuamente la Terra d'Angri all'alba del 24 settembre 1421 dalle soldatesche di [[Andrea Fortebraccio]], meglio noto come Braccio Forte da Montone, durante le "Lotte dinastiche" avvenute nel [[Regno di Napoli]] tra [[Angioini]] e [[Corona d'Aragona|Aragonesi]], per la successione al Trono di Napoli tra [[Alfonso V d'Aragona]] e [[Luigi III d'Angiò]], schierandosi a favore di quest'ultimo, cioè del re francese,<ref>{{Cita web|url=https://ganino.com/cognomi_italiani_z|titolo=Italian Surnames - Cognomi Italiani - Z|data=aggiornamento al 1º luglio 2022, 08:07|cid=ZUROLO
ZURLO|citazione=... agli inizi del 1400 troviamo il barone di Angri Giovanni Zurlo sostenitore di re Luigi III° d'Angiò al trono di Napoli, nello stesso periodo il casato degli Zurlo annovera il titolo di Conti di Nocera.|accesso=5 ottobre 2023}}</ref> cui dopo estenuanti assalti subì il cruente assedio — ''con l'assalto al Castello, un tempo ornato da torri e mura fortificate munite di porte'' — da parte del capitano di ventura [[Braccio da Montone|Andrea Forte Braccio da Montone]] al servizio di [[Alfonso V d'Aragona]] a cui aveva chiesto aiuto la sovrana [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II d'Angiò-Durazzo]] contro il predetto Luigi III d'Angiò e ai suoi fedelissimi proseliti. La cittadella fortificata di Angri resistette ai vari assalti dalle truppe [[Mercenario|mercenarie]], al comando di Braccio Forte da Montone, e dopo l'ultimo assalto (del 24 settembre 1421) al Castello irruppero nelle mura fortificate entrando in città ed effettuarono saccheggi e devastazioni, mentre i militi e i popolani delle città viciniori, come [[Pagani (Italia)|Pagani]] e [[Nocera dei Pagani]] (oggidì, [[Nocera Inferiore]] - SA), deposero subito le armi appena seppero della disfatta ovvero della presa d'Angri.<ref>{{Cita libro|autore=Don Vincenzo Pastore|titolo=Dalla Preistoria ai Nostri giorni-volume primo, dalle remote origini al dominio feudale dei Doria|data=agosto 1980|pp=463 a 467|volume=volume primo, Dalle remote origini al dominio feudale dei Doria|capitolo=Pietro Della Corona, gran capitano di ventura e utile signore della baronia di Angri}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.comune.angri.sa.it/it|titolo=La Storia|autore=Staff del Comune di Angri|sito=Comune di Angri|curatore=Staff del Comune di Angri|citazione=La storia di Angri (riassunta nelle parti salienti).|accesso=17 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Staff di Geostoria Wiki|url=https://geostoria.fandom.com/it/wiki/Giovanni_Zurolo_detto_anche_Giovanni_Zurlo|titolo=Giovanni Zurolo detto anche Giovanni Zurlo|sito=Geostoria Wiki|editore=Fandom Wiki|curatore=Fandom Wiki|citazione=La storia e la battaglia del settembre 1421 campeggiata da il conte Giovanni Zurolo detto Zurlo.|accesso=23 giugno 2025}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Staff di Nobili Napoletani|url=https://www.nobili-napoletani.it/Zurolo.htm|titolo=Famiglia Zurolo|sito=Nobili Napoletani|editore=Pasquale Cavallo|curatore=Pasquale Cavallo|data=21 novembre 2024|citazione=[XV secolo] ...da cui Giovanni detto anche Zurlo (*1382 † 1440), conte (mf.), signore feudale di Angri e Roccapiemonte, che oltretutto difese strenuamente la Terra d'Angri nel 1421 dalle soldatesche di Braccio da Montone (condottiero italiano, meglio noto come Braccio Forte da Montone), fondatore del convento e chiesa della Ss. Annunziata di Angri fondata nel 1436, sp. donna Dalfina Caracciolo, da cui Antonella che sp. nel 1449 il nobile Francesco Caracciolo detto anche Petricone...|accesso=21 giugno 2025}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Tufano|anno=2020|titolo=ZURLO (Zurolo)|rivista=Treccani|editore=Treccani|città=Roma (RM)|curatore=Treccani|volume=100 (2020)|numero=100|accesso=21 giugno 2025|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/zurlo_(Dizionario-Biografico)/|citazione=Vedere la sezione dove si parla del conte Giovanni Zurolo detto anche Giovanni Zurlo e la battaglia di Angri.}}</ref>
Tra settembre e ottobre del 1425, a seguito dell'intervento della regina Giovanna II d'Angiò-Durazzo, il [[feudo]] di Angri venne ripristinato a favore del [[feudatario]] il [[conte]] Giovanni Zurolo. Lo stesso signore feudale il 26 luglio 1436 fondò, su una preesistente chiesetta o cappella angioina (eretta da Carlo II d'Angiò nel 1288 circa) con annesso ospizio ''della Carità'' della seconda metà del XIII secolo (vulgo ''Maria Vergine della'' ''Carità,'' detta ''della Pietà'', poi ''Santa Maria Annunziata'' detta l{{'}}''Annunziatella''), la chiesa della SS. Annunziata di Angri con attiguo ex monastero Domenicano.<ref>{{Cita libro|autore=Don Bellino Di Lieto|altri=Prefazione del professor Giovanni Vitolo|titolo=Da San Benedetto alla Santissima Annunziata - Dieci secoli di Storia di una Parrocchia in Angri|url=https://www.google.it/books/edition/Da_San_Benedetto_alla_Santissima_Annunzi/JrBkAQAACAAJ?hl=it|accesso=22 giugno 2025|data=giugno 2000|editore=EDIZIONI ARTE TIPOGRAFICA NAPOLI 2000|città=Napoli (NA)|pp=30, 31 e 32|capitolo=Fondazione della chiesa e del convento della SS. Annunziata in Angri-Bolla di erezione|citazione=«Fondazione del Convento della SS. Annunziata di Angri dell'Ordine dei Predicatori, fatta senza alcun onere dell'Ill.mo Signore della Terra di Angri don Giovanni Zurolo (detto anche Giovanni Zurlo) al 26 luglio 1436, steso l'istrumento» «seu donazione irreversibiliter inter vivos» per mano del notaio Luca di Andrecta, abitante in questa medesima Terra di Angri...}}</ref>
Il 26 giugno del 1428 (cfr. ''Diploma Reale, rilasciato in Castel Capuano - Napoli il 31 agosto del 1428 da Giovanna II d'Angiò-Durazzo e inviato al feudatario della Terra d'Angri Giovanni Zurolo''), appellato come "il giorno del riscatto", periodo pedissequo ai precitati fatti del 1421-1425. Questi gli eventi (1421-1425, 1428-1436) a cui è legata la manifestazione storica-rievocativa, ''Palio Storico Città di Angri'', patrocinata dal Comune che si svolge nel mese di settembre di ogni anno.<ref>{{Cita libro|autore=Comune di Angri|autore2=Commissione tecnica (anni 2015-2016)|titolo=Regolamento-Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421–25 e del 1428–36, denominate Palio Storico Città di Angri, Angri 2016|data=17 dicembre 2015|editore=Comune di Angri|città=Angri (SA)|pp=31–45|citazione=Gli eventi descritti nel disciplinare delle parate storiche-rievocative della città di Angri, fanno riferimento alle gesta del signore feudale italiano Giovanni Zurolo, detto anche Giovanni Zurlo, il quale fu signore della Terra di Angri e di altre terre del Regno di Napoli in quegli anni.}}</ref>
=== Età moderna ===
Il suo maggiore fasto è riconducibile al XVII e al XVIII secolo, periodo in cui regnarono i principi [[Doria]] (1613-1806), che elevarono il [[feudo]] al rango di [[Principato (diritto)|Principato]]. I Doria detennero il feudo sino all'abolizione del [[feudalesimo]]. Fecero erigere numerosi monumenti ancora esistenti e visitabili. Di particolare interesse il castello di [[stile vanvitelliano]], con logge sovrapposte a scale a tenaglia in pietra nera.
=== Età contemporanea ===
Dal 1806 al 1860 è stata capoluogo dell'omonimo [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie#Circondari|circondario]] appartenente al [[Distretto di Salerno]] del [[Regno delle Due Sicilie]].
Ad Angri è sorta la prima casa della congregazione delle [[suore di San Giovanni Battista]], fondata il 26 settembre 1878 da [[Alfonso Maria Fusco|sant'Alfonso Maria Fusco]]. La congregazione delle suore di San Giovanni Battista, inizialmente voluta dal fondatore con il nome di "Le nazarene", derivante da Gesù di Nazareth, è stata successivamente ride nominata come "[[congregazione]] delle [[suore di San Giovanni Battista]]" (battistine) ed è diffusa in tutto il mondo. La prima giovane, Maddalena Caputo, di Angri, fu l'animatrice e la sostenitrice dell'opera insieme ad altre tre giovani del paese. La sera del 25 settembre del 1878 le suore si ritirarono in poche stanze e il 26 settembre, di mattina, sant'Alfonso Maria Fusco, celebrò la santa messa su un misero altare di legno. Il patrimonio iniziale della casa, fu di sole 5 [[lire]]. Le quattro giovani vivevano in povertà, sostenendosi insieme alle prime orfanelle con il lavoro dei telai.
Dal 1860 al 1927, durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] è stata capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] appartenente al [[Circondario di Salerno]].
Con la creazione del comune di [[Pompei (comune)|Pompei]], Angri perse la [[frazione (geografia)|frazione]] di Bagni in favore del comune di [[Scafati]] perché il comune di Scafati dovette cedere alcuni territori all'allora nascente comune di Pompei, in prossimità degli [[Scavi archeologici di Pompei|scavi archeologici]]. Angri ottenne però una nuova frazione, che era [[Sant'Egidio del Monte Albino]] ma la perse appena venne elevata al rango di comune autonomo.
Con la [[caduta del fascismo]] e [[Nascita della Repubblica Italiana|la nascita della Repubblica Italiana]] Angri è diventata un [[comune]] autonomo.[[File:Angri-Stemma.png|miniatura|''Stemma civico di Angri'', recante nel cartiglio la scritta in latino: ''UNIVERSITAS TERRAE ANGRIAE.'']]
=== Simboli ===
Diversi sono i simboli che rappresentano al meglio la città di Angri in Italia, tra civili e religiosi.
; Stemma
Lo stemma civico è [[troncato]] da una [[Fascia (araldica)|fascia]] d'argento, nella parte superiore di azzurro con tre monti di verde, nella parte inferiore di rosso pieno; lo [[Scudo (araldica)|scudo]] è sormontato da una [[Corona muraria|corona turrita]] da Comune, il tutto ornato da due rami decussati con foglie di alloro e di quercia; al disotto dello stesso appare un [[cartiglio]] con l'iscrizione: ''{{maiuscoletto|Universitas Terrae Angriae}}''.
; Gonfalone
Il [[gonfalone]] si presenta come un drappo di colore azzurro e con lo stemma della Città angrese al centro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
Vi sono diverse architetture religiose di matrice cristiana di rito cattolico diffuse in tutto il territorio angrese, come [[Chiesa cattolica|chiese]], [[Monastero|monasteri]] e [[Convento|conventi]], ma anche una [[Chiesa evangelica|cristiana di rito evangelico]] e un [[Testimoni di Geova|tempio dei testimoni di Geova]]. Alcune di queste strutture sono andate in disuso nel corso dei secoli.
====
In ordine cronologico troviamo diverse chiese sorte dal periodo [[Alto Medioevo|alto-medioevale]] ad oggi, tra cui si ricordano in ordine cronologico le seguenti chiese di [[rito cattolico]]:
===== Chiesa di San Benedetto da Norcia =====
{{Vedi anche|Chiesa di San Benedetto (Angri)}}
Secondo le fonti ufficiali, la chiesa risalirebbe al [[VII secolo|secolo VII]].<ref>{{Cita web|url=http://www.angri.gov.it/angri/home.jsp http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100620|titolo=Chiesa di San Benedetto |sito=Comune di Angri-Provincia di Salerno|citazione=La chiesa risalirebbe al secolo del '700|accesso=19 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170823043501/http://www.angri.gov.it/angri/home.jsp|urlmorto=sì}}</ref> Venne eretta inizialmente in puro [[stile gotico]]. Le sue dimensioni iniziali erano più piccole di come le si possono osservare oggi.<ref>{{Cita libro|autore=Michele De' Santi|titolo=Memorie delle famiglie nocerine |data=1887|città=Napoli |p=49|volume=1}}</ref>[[File:Chiesa e congrega di San Giovanni Battista- Angri (Sa).jpg|miniatura|verticale|Facciata della collegiata di San Giovanni Battista, nella piazza omologa, secc. XII-XV.]]
La chiesa si presenta al suo interno con una ripartizione di tre navate, sulle quali si possono ammirare le antiche colonne che reggevano la vecchia chiesa. Le opere artistiche custodite al suo interno sono un prezioso [[polittico]] e una [[pala d'altare]] attribuite a [[Cristoforo Scacco di Verona|Cristoforo Scacco]] e datate 1503.<ref>{{Cita web|url= http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100620 |titolo=Chiesa di San Benedetto|sito= Comune di Angri |citazione=Lavori di restauro della chiesa, ad opera della nobile famiglia angrese De Filippis e scoperta di alcune opere artistiche situate sotto al pavimento|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313045504/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100620|urlmorto=sì}}</ref>
=====
{{vedi anche|Collegiata di San Giovanni Battista (Angri)}}
La collegiata di San Giovanni Battista costruita a partire dal 1180, e intitolata inizialmente a sant'Angelo ([[Arcangelo Michele|san Michele Arcangelo]]) è la [[chiesa madre]] di Angri.
Al suo interno conserva opere di [[Simone da Firenze]] e di [[Angelo Solimena]] e la statua lignea ed il busto argenteo di ''[[San Giovanni Battista]]'', [[Santo patrono|patrono]] della città.
=====
{{Vedi anche|Cappella di San Nicola di Bari (Angri)}}
La [[cappella gentilizia]] venne fatta costruire su proposta del nobile angrese [[Riso De Risi]] nel 1321, dedicandola a [[san Nicola di Bari]], dopo che egli si appropriò delle terre dove sorge la struttura religiosa. Dal nome del nobile derivò il [[toponimo]] rimasto invariato nel tempo di ''borgo Risi''.<ref>{{Cita web|url=http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100635|titolo=Cappella di San Nicola |sito=Comune di Angri |citazione=La fondazione della cappella gentilizia ad opera del nobiluomo angrese Riso De Riso nel 1321|urlmorto=sì}}</ref><ref name="New_Angri">{{Cita web|url=https://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100635|titolo=Cappella di San Nicola|sito=Comune di Angri|accesso=27 novembre 2020|urlarchivio=https://archive.is/20201127121347/https://comune.angri.sa.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100635|urlmorto=no}}</ref>
===== Cappella di San Giuda Taddeo apostolo =====
{{Vedi anche|Cappella di San Giuda Taddeo apostolo (Angri)}}
L'edificio con annessa intestata Cappella gentilizia, già ''Cappella del Purgatorio'' poi ''De Angelis'', risale tra il XV e il XVII secolo.
All'interno della sontuosa Cappella si conservano diverse opere artistiche, tra cui: una [[Pala d'altare|Pala d'Altare]] raffigurante la ''Vergine Maria posta nel mezzo tra san Giuda Taddeo Apostolo e [[Gaetano Thiene|san Gaetano Thiene]]'', opera pittorica commissionata all'epoca dai proprietari della cappella al rinomato [[pittore]] italiano [[Carlo Rosa (pittore)|Carlo Rosa da Giovinazzo]], ''[[ab antiquo]] attivo a Napoli''; una processionale statua lignea raffigurante ''San Giuda Taddeo'' con il tipico [[Medaglia|medaglione]] sul petto (trattasi di una discreta copia, in quanto l'originale ottocentesco venne trafugato nel 2015) che reca impresso il ''Cristo''; una statua del 1865 raffigurante l{{'}}''Angelo Custode con il Bambino Gesù'', fatta commissionare da don Alfonso Maria Fusco, già ''Beato'' poi ''Santo,'' periodo in cui fondò l{{'}}''Oratorio'' presso i locali attigui alla cappella.<ref>{{Cita web|url=http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100633|titolo=Cappella di San Giuda Taddeo |sito=Comune di Angri |citazione=Aggiunta di una pala d'altare raffigurante la Santissima Vergine Maria tra san Giuda Taddeo e san Gaetano Thiene, fatta commissionare dal pittore italiano Carlo Rosa, una statua in legno raffigurante San Giuda Taddeo con un medaglione raffigurante Gesù sul suo collo, del '700, fatta assemblare con la tecnica dell'incastro e infine, c'è un'altra statua del 1865 dell'Angelo custode fatta commissionare da Sant'Alfonso Maria Fusco durante il breve periodo nel quale creò un piccolo doposcuola ed oratorio all'interno della cappella e dei suoi locali annessi.|accesso=14 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171108151445/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100633|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Antonio Ricciardi|autore-capitolo2=Lina Pantano|illustratore=Albamaria Frontino e Pasquale Pannone|titolo=Da Angri al mondo: il sorriso di Dio-Alfonso Maria Fusco (1839-1910)|edizione=2|annooriginale=1951|data=giugno 2016|editore=editoriale progetto 2000|città=Angri |p=30|capitolo=Primo Apostolato (1863-1870)|citazione=Fatta commissionare una statua dell'angelo custode per i ragazzi dell'oratorio gestito da Sant'Alfonso Maria Fusco nella cappella di San Giuda Taddeo apostolo|ISBN=978-88-8276-482-1}}</ref>
[[File:Chiesa della Santissima Annunziata-Angri (Sa).jpg|miniatura|''Facciata, in stile architettonico vanvitelliano, della'' ''chiesa SS. Annunziata con attiguo ex convento domenicano, già ospizio di Carità'', dei [[Ordine dei frati predicatori|frati predicatori domenicani]], sita nella omografa piazza, secoli XIII-XV.]]
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{{Vedi anche|Chiesa della Santissima Annunziata (Angri)}}
La chiesa della Ss. ma Annunziata, con annesso ex convento (già ospizio di Carità) dei frati predicatori Domenicani, fu fondata il 26 luglio 1436 — ''su una preesistente chiesetta/cappella del XIII secolo cui edificata per volontà di Carlo II d'Angiò (1254-1309) sotto il titolo di Maria Vergine della Carità vocatus della Pietà poi Santa Maria Annunziata detta l'Annunziatella'' — dal [[barone|conte]] [[Giovanni Zurlo|Giovanni Zurolo]] (1382-1440) signore feudale della Terra d'Angri.<ref>{{Cita web|url= http://www.comune.angri.sa.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100614 |titolo= Chiesa e Convento dell'Ass. Annunziata |autore= Comune di Angri |sito= comune.angri.sa.it/angri/home.jsp |citazione=La fondazione della chiesa ad opera del barone angrese Giovanni Zurlo (o Zurolo), avvenuta il 26 luglio del 1436|accesso=2 aprile 2020}}</ref> Nella seconda metà del XVIII secolo furono eseguiti significativi lavori di consolidamento e restaurazione della chiesa con l'annesso ex convento domenicano (già ospizio di Carità). Difatti nel 1775, data scolpita sul portale d'ingresso di detto convento, ultimati i predetti lavori, la chiesa Ss. ma Annunziata si presentava ''ab antiquo'' in elegante stile architettonico barocco napoletano "vanvitelliano", come del resto si presenta ancora oggi nella sua interezza sontuosa.
===== Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli =====
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (Angri)}}
La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sorge sui resti di un antico [[tempio romano]] dedicato alla [[Venere (divinità)|dea Venere]] ma venne edificata solo in epoca [[Medioevo|medioevale]].
Ogni 3 febbraio nella chiesa si celebra la ricorrenza della festività religiosa di [[san Biagio]] poiché vi è una sua antica statua dopo le consuete [[celebrazioni liturgiche]], vi si svolge un antico rituale dove i credenti si fanno ungere la gola con l'[[olio santo]]{{Chiarire}} (poiché il santo è anche il protettore della gola) e vi è la successiva consumazione dei panini benedetti, una variante diversa rispetto a quella di altre città dove si venera il santo durante la sua ricorrenza dove, si consumano anche dolci e panettoni con la sua immagine.<ref>{{santiebeati|25950|San Biagio Vescovo e martire|autore=Domenico Agasso}}<br /> «La consueta tradizione della preparazione da parte dei fedeli di preparare dei dolci e panettoni anche con l'immagine di san Biagio, durante la sua ricorrenza.»</ref>
Venne completamente ristrutturata in puro [[stile barocco]] nel '700. All'interno della chiesa è conservata un'antica pala d'altare, si tratta di un'opera bizantina, raffigurante la ''[[Madonna di Costantinopoli]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.angri.sa.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100616|titolo=Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli |sito= Comune di Angri |citazione=La ristrutturazione totale della chiesa nello stile barocco}}</ref>
Nel 1975, venne riformata la facciata della chiesa e la porta esterna della [[sagrestia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.angri.sa.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100616|titolo=Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli |sito= Comune di Angri |citazione=Rifacimento della facciata durante gli anni '70 del 1900 e rifacimento della porta della sagrestia}}</ref>
[[File:Chiesa e congrega di Santa Caterina- Angri (Sa).jpg|miniatura|''Chiesa e Congrega di Santa Caterina di Alessandria Vergine e Martire'' sita in ''Piazza Don Enrico Smaldone'', ''già Piazza'' ''Trivio,'' sec. XV.|339x339px]]
===== Chiesa e confraternita di Santa Caterina di Alessandria vergine e martire =====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria (Angri)}}
La collegiata sorge in ''piazza Don Enrico Smaldone'', ex ''piazza Trivio''.<ref>{{Cita web|url=https://www.viveresalerno.it/citta/angri/chiesa-e-congrega-di-santa-caterina/|titolo=Chiesa e Congrega di Santa Caterina|sito=Vivere Salerno- i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo|accesso=28 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170329144542/https://www.viveresalerno.it/citta/angri/chiesa-e-congrega-di-santa-caterina/|urlmorto=sì}}</ref> Non si conosce l'anno preciso di fondazione della chiesa ma le prime notizie risalgono al XV secolo.<ref name="ReferenceC">{{Cita web|url=http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100622|titolo=Chiesa e Congrega di Santa Caterina|sito=Comune di Angri |accesso=17 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317150332/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100622|urlmorto=sì}}</ref> Era risaputo che esisteva un [[oratorio (architettura)|oratorio]] chiamato con il nome ''spogliaturo'' (spogliatoio), dove i [[Confratello|confratelli]] della [[Congregazione|congrega]] si cambiavano d'abito per le celebrazioni delle messe.
Sempre nel XV secolo i confratelli della congrega fondarono il primo [[ospedale]] dell'[[agro nocerino-sarnese]], per ricoverare e curare i poveri e gli ammalati bisogni del città e dei dintorni e anche per alloggiare i pellegrini.<ref name="ReferenceC" /> L'ospedale della congrega è stato operativo fino all'avvento della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]], agli inizi dell{{'}}'800, poiché il governo della repubblica incamerò tutti i suoi beni.<ref name="ReferenceC" />
Nel Seicento la congrega istituì anche un [[monte di pietà]] che concedeva piccoli [[Prestito (finanza)|prestiti]] in denaro ai suoi confratelli e a chiunque si trovasse in difficoltà economiche. All'inizio della sua attività, il Monte di Pietà della congrega non richiedeva alcun [[interesse finanziario (diritto)|interesse]] sul denaro prestato ai confratelli e ai bisognosi ma, poco tempo dopo, tutti i prestiti finanziati vennero corrisposti a un moderato [[interesse finanziario|interesse]].<ref name="ReferenceC" /> Grazie a tutti gli [[Utile|utili]] generati dalle sottoscrizioni dei richiedenti, nel 1685<ref name="ReferenceC" /> si fondò un'istituzione, il ''Pio Monte dei Morti,'' per suffragare con celebrazioni di sante messe le anime dei morti.
Alle ore 04:00 del mattino, del giorno 30 novembre del 2017, si staccò a causa del forte vento e del maltempo, una campana che si trovava all'interno del [[campanile]], fortunatamente quando cadde non provocò vittime e né danni.<ref>{{Cita news|autore=Daniela Faiella|titolo= Angri, si stacca e precipita giù la campana della chiesa di Santa Caterina |url= https://www.ilmattino.it/salerno/angri_cade_campana_chiesa_santa_caterina-3399179.html |pubblicazione=IlMATTINO.it|città= Angri |data= 30 novembre 2017 |citazione=Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore= Christian Geniale |titolo= Maltempo. Ad Angri cade la campana della chiesa di Santa Caterina |citazione= Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017 }}</ref>
Il giorno 7 maggio di mattina, è stata installata una nuova campana in sostituzione della precedente.
Ogni 25 novembre si celebra la memoria liturgica di [[Caterina d'Alessandria|santa Caterina d'Alessandria]] e la festa nella piazza don Enrico Smaldone, attigua alla congrega.[[File:Chiesa di Santa Maria del Carmine- Angri (Sa).jpg|thumb|''Facciata della'' ''chiesa di Santa Maria del Carmine'' con il sagrato, sita in ''Corso Vittorio Emanuele II'', sec. XV.|380x380px]]
===== Chiesa e confraternita di Santa Maria del Carmine, ex convento dei frati carmelitani =====
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria del Carmine (Angri)}}La chiesa venne fatta erigere nel 1611 dai nobili di Angri su proposta dei [[Carmelitani scalzi|frati carmelitani]] insieme ad un loro [[convento]], situato in località ''Camaldoli'' di Angri.<ref name="turismoinsalerno.it">{{Cita web|url=http://www.turismoinsalerno.it/default.aspx?idLingua=1&pagina=angriartecultura02 |titolo=Comune di Angri Arte e Cultura|sito= turismoinsalerno.it |accesso=12 marzo 2017 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170313042221/http://www.turismoinsalerno.it/default.aspx?idLingua=1&pagina=angriartecultura02|urlmorto=sì}}</ref> Tale località ha cambiato nome e il convento dei frati carmelitani non esiste più perché è andato distrutto in una data imprecisata e non fu più ricostruito.<ref name="A">{{Cita web|url= http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100618|titolo=Chiesa della Madonna del Carmine |sito= Comune di Angri |accesso=30 aprile 2017|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170728075747/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100618 |urlmorto=sì}}</ref> Nella chiesa fin dal XVII secolo è custodita una pala d'altare raffigurante la ''Madonna bruna''.
La chiesa venne ristrutturata interamente nel settecento nello stile barocco.<ref name="A" /> All'esterno della chiesa vennero aggiunti due campanili in [[Ordine dorico|stile dorico]]. La chiesa venne inoltre arricchita di opere tra le quali: un [[Pittura|dipinto]] settecentesco di forma ovale, incastonato nella volta e raffigurante la ''Madonna assunta'', quadri con ''[[Santa Lucia]]'' e ''San Benedetto'' e tre statue di ''[[Agnello di Napoli|Sant'Aniello di Napoli]]'', ''Santa Lucia'' e la ''Vergine del Carmelo'', quest'ultima datata al 1718.<ref>{{Cita web|url= http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100620 |titolo= Chiesa del Carmine |sito= Comune di Angri |accesso= 12 marzo 2017 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170313045504/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100620|urlmorto= sì}}</ref>
Nell'Ottocento la facciata della chiesa venne arricchita da un affresco.<ref>{{Cita web|url= http://www.turismoinsalerno.it/?pagina=welcomepage&idLingua=1|titolo= Comune di Angri Arte e Cultura|sito=Turismo in Salerno- Il mondo in una provincia |accesso=27 luglio 2017 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170728074611/http://www.turismoinsalerno.it/?pagina=welcomepage&idLingua=1|urlmorto=sì}}</ref>
Durante il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980]], la parte superiore della facciata della chiesa venne distrutta, con la perdita dell'affresco ottocentesco e la chiesa subì anche altri danni sia all'esterno che all'interno.<ref name="turismoinsalerno.it" /><ref name="A" /> il distacco della facciata uccise 9 persone del paese e ne ferì altre.
Il 23 novembre del 2003 è stata posta in piazza Annunziata, dal comune di Angri, una lapide commemorativa per tributare omaggio alle 9 persone uccise sotto la chiesa di Santa Maria del Carmine.<ref>{{Cita news|autore=Super User|url=http://www.letrescimmiette.info/eventi-manifestazioni-e-feste-ad-angri/item/1407-angriper-non-dimenticare-chi-ha-perso-la-vita-il-23-novembre-del-1980.html|titolo=Angri. Per non dimenticare chi ha perso la vita il 23 novembre del 1980|pubblicazione=Le tre scimmiette|città=Angri (Sa)|editore=Le tre scimmiette|data=Lunedì, 23 novembre 2015, ore 14:55|citazione=Posta una lapide commemorativa dal comune di Angri, per non dimenticare le 9 persone che persero la loro vita sul sagrato della chiesa di Santa Maria del Carmine}}</ref>
Dopo il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|''terremoto dell'80'']] (terremoto dell'Irpinia del 1980) la chiesa venne chiusa alle funzioni religiose per un lungo periodo di tempo e, successivamente, venne ristrutturata sia all'interno che all'esterno.
Nel 2005 un'ala della chiesa prese fuoco ma si bruciarono solo le tre statue dei santi riposte al suo interno,<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=morXd5DIBVM|titolo=Angri 2005 brucia la chiesa del Carmine|sito=YouTube|editore=IlGabbianotv|data=5 marzo 2012|citazione=Bruciate inspiegabilmente le statue della Vergine del Carmelo con Gesù Bambino e di Sant'Aniello di Napoli nella chiesa di Santa Maria del Carmine di Angri.}}</ref> con perdita degli originali abiti settecenteschi.
Ogni 20 luglio si celebra la festa religiosa e la [[processione]] per le strade di Angri della statua della Madonna custodita all'interno della chiesa.<ref>{{Cita news|autore=Super User|url=https://www.letrescimmiette.info/arte-e-cultura-ad-angri/item/1970-angri-la-tradizionale-processione-della-madonna-del-carmine.html|titolo=Angri: la tradizionale processione della Madonna del Carmine per le strade di Angri|pubblicazione=Le tre scimmiette|città=Angri (Sa)|editore=Le tre scimmiette|data= 21 luglio 2014 |citazione=Processione della Madonna del Carmine e uscita della sua statua|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170728115212/https://www.letrescimmiette.info/arte-e-cultura-ad-angri/item/1970-angri-la-tradizionale-processione-della-madonna-del-carmine.html}}</ref>
In un locale annesso alla chiesa è presente anche una [[Confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] nata insieme alla fondazione della chiesa e che prende il nome dal santuario.<ref>{{Cita web|url=https://www.diocesinocerasarno.it/2016/annuario/confraternite-e-congreghe/|titolo=Confraternite e Congreghe}}</ref> In un altro locale connesso alla chiesa è presente anche un centro [[Caritas Italiana|Caritas]].
===== Cappella dei Santi Cosma e Damiano =====
{{Vedi anche|Cappella dei Santi Cosma e Damiano (Angri)}}
La [[Cappella dei Santi Cosma e Damiano (Angri)|cappella dei Santi Cosma e Damiano]] ha origini quattrocentesche e sorge inglobata in un antico edificio situato nel centro storico della città di Angri. Attualmente la cappella si trova inglobata all'interno di un antico palazzo settecentesco. Accessibile solo dal piano terra dello stabile è situata nella strada più antica della città ovvero ''via di mezzo''.
La chiesetta sorse per volontà del nobile Baldassare Pisacane e per questo motivo la cappella venne chiamata anche con il cognome del fondatore Pisacane ma successivamente, anche con quello della nobile famiglia dei Montevergine che la ottennero con [[Giuspatronato|diritto di patronato]].
[[File:Antica chiesa di Santa Maria delle Grazie-Angri (Sa).jpg|miniatura|Facciata della diruta chiesetta di Santa Maria delle Grazie sita in ''Via Crocifisso'', sec. XIX.]]
===== Chiesa di Santa Maria delle Grazie =====
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Angri)}}
L'antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie o Madonna delle Grazie è una piccola chiesa, con una stanza, che sorge nelle campagne di Angri, in via del Maio. Al suo interno vi è oltre alla stanza delle cerimonie, la stanza connessa della [[sagrestia]], posta vicino al suo unico ingresso principale, visibilissima anche dall'esterno dell'edificio. La sua costruzione dell'edificio è stata voluta dalla famiglia Montefusco nel XIX secolo. La Madonna delle Grazie alla quale è dedicata la chiesetta, è stata dichiarata protettrice delle [[Manifatture Cotoniere Meridionali]] (MCM) nel 1830 (anno di fondazione delle industrie nel suolo angrese).<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.angri.sa.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100624|titolo=Chiesa della Madonna delle Grazie|autore=Redazione del Comune di Angri|editore=Comune di Angri|curatore=Comune di Angri|data=31 agosto 2021|citazione=La fondazione della chiesetta da parte della famiglia angrese dei Montefusco e della consacrazione della stessa alla Madonna delle Grazie, protettrice anche delle Manifatture Cotoniere Locali MCM, avvenuta nel 1830|accesso=17 ottobre 2023}}</ref>
Nel 2013 è stata lanciata una petizione per il recupero e la ristrutturazione della chiesetta perché, attualmente versa in stato di abbandono da circa un ventennio.<ref>{{Cita news|autore=Verdiana Sasso|url=https://salerno.occhionotizie.it/furto-angri-cappella-grazie/|titolo=Furto ad Angri, ladri in azione nella Cappella delle Grazie|pubblicazione=L'Occhio di Salerno|città=Salerno (Sa)|data=25 agosto 2020|accesso=17 ottobre 2023|citazione=Nel 2013 è stata lanciata una petizione dalle persone che vivono nella zona dov'è ubicata la cappella, per il recupero totale della struttura religiosa ma, attualmente non è stato ancor preso alcun provvedimento da parte del Comune di Angri e né da parte del sacerdote amministrante la nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie}}</ref>
La chiesa si presenta di modeste dimensioni, sopra alla sua facciata era presente una piccola campana in ferro battuta con affissa una croce, ora mancante perché trafugata dai ladri il 24 agosto del 2020.<ref>{{Cita news|autore=Verdiana Sasso|url=https://salerno.occhionotizie.it/furto-angri-cappella-grazie/|titolo=Furto ad Angri, ladri in azione nella Cappella delle Grazie|pubblicazione=L'Occhio di Salerno|città=Salerno (SA)|editore=L'Occhio di Salerno|data=25 agosto 2020|accesso=17 ottobre 2023|citazione=Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto.}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Redazione di SALERNOTODAY|url=https://www.salernotoday.it/cronaca/furto-chiesa-delle-grazie-angri-25-agosto-2020.html|titolo=Furto ad Angri, ladri nella cappella delle Grazie: la denuncia dei fedeli|pubblicazione=SALERNOTODAY|città=Salerno (SA)|editore=SALERNOTODAY|data=25 agosto 2020|accesso=17 ottobre 2023|citazione=Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto.}}</ref>
===== Chiesa della Madonna della Pace =====
{{Vedi anche|Chiesa della Madonna della Pace (Angri)}}
La [[chiesa della Madonna della Pace (Angri)|chiesa della Madonna della Pace]], chiamata anche ''Regina Pacis'',<ref>{{Cita web|url=http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100626|titolo=Chiesa Madonna della Pace|sito=Vivere Salerno-i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo|accesso=9 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170910040059/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100626|urlmorto=sì}}</ref> ha tale nome perché venne fatta erigere come ringraziamento dei cittadini di Angri verso la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] per la fine della [[prima guerra mondiale]].<ref>{{Cita web|url=http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100626|titolo=Chiesa della Madonna della Pace|sito= Comune di Angri |citazione=La fondazione della chiesa ad opera del monsignor Vincenzo del Pezzo|accesso=9 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170910040059/http://www.angri.gov.it/angri/detail.jsp?otype=100068&id=100626|urlmorto=sì}}</ref> Venne fatta erigere dopo la creazione di un'[[edicola votiva]] con una statua della Madonnina, ad opera di don Vincenzo del Pezzo, [[reduce]] del primo conflitto mondiale e nipote di [[Alfonso Maria Fusco|sant'Alfonso Maria Fusco]]. Molti abitanti del posto vollero la creazione di questa chiesa anche perché in quella zona di Angri non ne esistevano altre e si trovava molto distante dalle altre chiese del centro cittadino. Tra il 1923 e il 1925 al posto dell'edicola votiva venne eretta la nuova chiesa con le offerte dei cittadini angresi e con l'aiuto degli abitanti, soprattutto della zona locale. Fu consacrata nel 1926 dall'allora monsignor Romeo e divenne parrocchia ufficialmente il 5 aprile del 1953 su ordinazione ecclesiale del [[vescovo]] Fortunato Zoppas.<ref>{{Cita web|url=http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/titolarita/scheda.jsp?icsc=1840001|titolo=Santa Maria Regina della Pace|sito=Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno|citazione=La fondazione della chiesa e l'avanzamento a parrocchia ecclesiale approvata dal vescovo monsignor Fortunato Zoppas, il 5 aprile del 1953|accesso=25 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180526185815/http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/titolarita/scheda.jsp?icsc=1840001|urlmorto=sì}}</ref>
===== Chiesa di San Francesco d'Assisi con il convento annesso dei frati francescani =====
La chiesa sorge attigua al convento dei frati minori, che è connesso alla chiesa. Si trova nella stessa via della cappella di San Nicola di Bari e del convento delle [[suore compassioniste serve di Maria]].
La chiesa è a tre navate con un unico altare maggiore. Lungo la parete di sinistra dell'aula della chiesa, vi è una porta realizzata nello stesso tempo in cui vennero fondati questi due edifici, per connettere il convento dei frati minori direttamente alla chiesa.
È stata ristrutturata in tempi moderni e ospita le statue di ''[[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]]'' e di ''[[Santa Chiara d'Assisi]]'' in [[cartapesta]] e tre [[Mosaico|mosaici]] raffiguranti ancora ''San Francesco d'Assisi'', posti uno a destra e l'altro a sinistra delle pareti laterali mentre quello in alto è posto sull'altare maggiore.
Ogni 4 ottobre viene celebrata la [[Memoria (liturgia)|memoria liturgica]] del santo al quale è dedicata la chiesa e viene svolta anche una piccola festa del casale attiguo.
==== Chiese cristiane di altri riti ====
Vi è un'unica chiesa di rito evangelico sorta dopo la seconda metà del sec. XX ad Angri e in epoca più recente una sala del regno dei testimoni di Geova.
* Chiesa cristiana evangelica Assemblea di Dio ADI, situata a via delle Fontane;{{Senza fonte}}
* Sala del Regno dei Testimoni di Geova, Angri, situata in via Campia.{{Senza fonte}}
==== Architetture religiose dismesse ====
In ordine cronologico:
*Ex convento dei frati carmelitani (andato distrutto), tra Corso Vittorio Emanuele II e via Nuove Cotoniere;
*[[Certosa di San Giacomo di Pizzaguto (Angri)|Ex grancia Certosa di San Giacomo di Capri, in ''Pizzaguto'' o ''Pizzauto'']];<ref>{{Cita libro|autore=Gerardo Sorrentino|autore2=Ernesto Carlo Marino|curatore=Amministrazione comunale di S. Antonio Abate 2000|altri=Presentazione: dott. Gioacchino Alfano|titolo=S. Antonio Abate, un paese, un santo|data=17 gennaio 2001|editore=Amministrazione comunale di S. Antonio Abate 2000|città=Scafati (SA)|pp=51-58|capitolo=Capitolo V, Ermetismo e monachesimo a Lettere, La Grancia di Pzzaguto|citazione=Arcuccio concede in dote il suddetto feudo ai Padri Certosini di Capri, per i quali costruisce nell'isola la Certosa di S. Giacomo. In seguito lo stesso Arcuccio a metà del secondo cinquantennio del secolo decimoquarto erige nel Feudo di Cancellaeria una Grancia dipendente dalla Certosa di Capri in località Pizzauto (Pozzo dei Goti).}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://fondoambiente.it/luoghi/certosa-di-san-giacomo|titolo=CERTOSA DI SAN GIACOMO-ANGRI, SALERNO|autore=Staff di FAI|sito=FAI|editore=FAI|curatore=FAI|citazione=La Certosa di San Giacomo attualmente versa in stato di abbandono totale, è pericolante e non è stata ancora inizializzata una causa di ristrutturazione totale della struttura, da parte delle varie amministrazioni comunali di Angri e della regione Campania.|accesso=14 maggio 2024}}</ref>
*Ex monastero Domenicano attiguo alla chiesa della Santissima Annunziata;
*Ex cappella di San Tommaso, in via Semetelle;<ref>{{Cita libro|autore=Don Vincenzo Pastore|titolo=Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni-volume secondo|anno=1980|editore=Arti Grafiche Palumbo & Esposito|città=Cava De' Tirreni (SA)|volume=2}}</ref>
*Ex cappella gentilizia appartenente alla nobile famiglia Doria, situata nel castello omonimo e nella piazza che porta il loro nome;
*Ex cappella gentilizia appartenente alla nobile famiglia Rossi-Bussola, dedicata a Santa Maria Ausiliatrice, attigua al palazzo omologo, sito nella traversa di via Satriano;
*Ex cappella gentilizia della famiglia Nocera, in via Tenente Roberto Fontanella;
*Ex monastero (collegio) della congregazione del Santissimo Redentore;
*Ex torre parrocchiale e campanaria con orologio solare, adiacente alla Collegiata di San Giovanni Battista.
[[File:Tomba di Don Enrico Smaldone situata nel cimitero di Angri (Sa).jpg|miniatura|''La tomba del [[servo di Dio]] don Enrico Smaldone'', situata al centro del cimitero cittadino, seconda metà del sec. XX.<ref>{{Cita libro|autore=Don Silvio Longobardi|illustratore=Vincenzo Ricciardi|altri=Editing: Dina Coppola, copertina: Luca Memoli|titolo=Don Enrico Smaldone, L'audacia della carità, Lettere e appunti a cura di Silvio Longobardi|collana=Centro Diocesano di Formazione ''Sant'Alfonso Maria de Liguori''|data=gennaio 2011|editore=Edizioni Gutemberg|città=Fisciano (SA)|p=174|capitolo=APPENDICE FOTOGRAFICA|citazione=1967, Cimitero di Angri. Tomba che conserva le spoglie di don Enrico, costruita per volere del sindaco Federico Giblas (1965-1967). Il progetto è del pittore angrese, Mario Carotenuto.|ISBN=978-88-7554-037-1}}</ref>]]
==== Architetture funerarie ====
Il [[cimitero]] di Angri si trova in via San Gennaro. Vi sono anche diverse cappelle con [[Loculo|loculi]] e [[Tomba|tombe]] di personalità importanti:
* Tomba del [[cavaliere]] denkstein e [[capitano]] della [[legione ungherese]],<ref>{{Cita libro|autore=Andrea Carteny|titolo=La legione ungherese contro il brigantaggio, volume 1|url=https://www.google.it/books/edition/La_legione_ungherese_contro_il_brigantag/Fu3yCCqgV7MC?hl=it&gbpv=0|accesso=13 ottobre 2024|anno=2012|editore=Nuova cultura|pp=191-201|volume=1|capitolo=Doc. 21 - AUSSME, G11, vol. XII: 1861, fasc. 28, pp. 1067-1090|citazione=Il capitano della legione ungherese venne stanziato presso San Giorgio a Cremano per combattere contro il brigantaggio, dopo l'unità d'Italia.}}</ref> di origine [[Croazia|croata]] Luigi Biro ([[Bjelovar]], 1838 – Angri, 1882);
* Tomba del [[sacerdote]] e [[servo di Dio]], di origini angresi don Enrico Smaldone (Angri, 22 novembre 1914 – Angri, 29 gennaio 1967), situata nella parte centrale del [[Cimitero|campo santo]];
* Cappella privata della [[Suore di San Giovanni Battista|congr]]<nowiki/>[[Suore di San Giovanni Battista|egazione delle suore di San Giovanni Battista]] di Angri;
* Cappella privata della confraternita di Santa Margherita di Antiochia vergine e martire di Angri.<ref>{{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|autore2=Bartolomeo Mainardi|curatore=Regione Campania|illustratore=Giancarlo Forino, Gianni Rossi|titolo=La confraternita di Santa Margherita|url=https://www.google.it/books/edition/La_confraternita_di_Santa_Margherita/sfOBAQAACAAJ?hl=it|accesso=9 ottobre 2024|data=novembre 1992|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|p=26|capitolo=DELIBERA DELL'11 GENNAIO 1953|citazione=In occasione dei lavori di ampliamento del cimitero, nel 1978 si delibera la costruzione di una cappella per la sepoltura dei confratelli.}}</ref>
=== Architetture civili ===
{{E|Quasi la totalità dei contenuti non è supportata da fonti che ne possano giustificare la loro presenza su Wikipedia|Campania|ottobre 2025}}
Ad Angri vi sono diverse architetture civili, tra cui si ricordano: un [[castello]], vari [[Cortile|cortili]], [[Palazzo|palazzi]] nobiliari ed industrie dismesse (chiuse dopo il passato economico industriale fiorente della seconda metà del [['900]] della città).
[[File:2-Villa D'Amelio.jpg|miniatura|''Facciata del palazzo D'Amelio, in Via Madonna delle Grazie'', XIX sec., circa. Venne riassestata dall'[[archeologo]], [[ingegnere]] e [[saggista]] [[Luigi Jacono]], allestendovi una [[Orto botanico|serra floreale]], su volere del proprietario di allora tale Gregorio D'Amelio.<ref>{{Cita libro|autore=[[Matteo Della Corte]]|titolo=Commemorazione di Luigi Iacono, in Rendiconti dell'Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli|url=https://www.google.it/books/edition/Rendiconti_della_Accademia_di_archeologi/MIylb5lmwNwC?hl=it&gbpv=0|accesso=8 ottobre 2024|anno=1953|editore=Arte Tipografica|città=Napoli (NA)|pp=65-74|volume=XXVII}}</ref>]]
==== Palazzi nobiliari ====
Di seguito i vari palazzi nobiliari di fondazione dall'epoca [[Basso Medioevo|basso-medievale]] a quella [[Epoca moderna|moderna]]:
* Palazzo Sasso, in piazza Costantinopoli;
* Palazzo Manzo, in piazza Crocifisso;
* Palazzo Cav. S. Smirne, in piazza Sorrento;
* Palazzo Rossi-Bussola, nella traversa omonima, già Palazzo De Sabatino;<ref>{{Cita web|url=https://it.unionpedia.org/Cappella_di_San_Giuda_Taddeo_apostolo_(Angri)|titolo=Cappella di San Giuda Taddeo apostolo (Angri)|autore=Staff di UNIONPEDIA-La mappa concettuale|sito=UNIONPEDIA-La mappa concettuale|editore=UNIONPEDIA-La mappa concettuale|curatore=UNIONPEDIA-La mappa concettuale|citazione=Descrizione iniziale della cappella di San Giuda Taddeo apostolo in Angri e cambio del nome nel corso dei secoli, fino ad arrivare all'attuale.|accesso=23 maggio 2024}}</ref>
* Palazzo De Angelis, in via Amendola;
* Palazzo Smirne, in via Amendola;
* Palazzo Maiorino, in via Ardinghi;
* Palazzo Mauri già Maurese, in via Ardinghi;
* Palazzo Russo, in via Badia;
* Palazzo Caiazzo, in via Concilio;<ref>{{Cita libro|autore=Gaetano Marra|titolo=Cronaca-Il Terremoto di Angri-La Malanotte del 23 Novembre 1980|anno=1981|città=Angri (SA)|p=42}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Enciclopedia del diritto|anno=2007|editore=Giuffrè|p=568|volume=VIII|citazione=Francesco Saverio Caiazzo al quale gli è stata apposta una lapide nel suo palazzo natio, sito in Via Concilio di Angri (SA), risiedette qui per molti anni.}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Ordini cavallereschi ed Onorificenze|anno=1993|editore=Giovanni De Vecchi Editore|città=Milano (MI)|pp=28, 31 e 32|citazione=Francesco Saverio Caiazzo, il noto giurista angrese, citato in alcune pagine del libro.}}</ref>
* Palazzo Giordano, in via Concilio;
* Palazzo Pisacane, in via Concilio;
* Palazzo D'Ambrosio, in via Giovanni Da Procida;
* Palazzo Finizio già Ruggiero, in via Giovanni Da Procida;
* Palazzo Scarpato, in via Dei Goti;
* Palazzo Adinolfi, in via Giudici;
* Palazzo Ruggiero, in via Giudici;
* Palazzo D'Amelia, in via Madonna delle Grazie;
* Palazzo Montefusco, in via Madonna delle Grazie;
* Palazzo Graziano (oggi Istituto Suore Compassioniste), in via Risi;
* Palazzo Novi, in via Risi;
* Palazzo Sorrentino, in via Risi;
* Palazzo Rossi-Bussola, nella traversa di via Satriano.
[[File:Foto d’epoca degli anni ’30 del sec. XX che, ritrae parte di corso Vittorio Emanuele e della villa Vitelli, Angri (SA).jpg|miniatura|Foto d’epoca degli anni ’30 del sec. XX che, ritrae parte di ''corso Vittorio Emanuele II'' e della ''villa Vitelli'', in passato conosciuta col titolo ''a' Tibona''.]]
==== Ville ====
Vi sono solamente due [[villa|ville]], sorte nei secoli XIX-XX:
* Ex casina-ufficio Schlaepfer-Wenner, ora sede dell'AR Industrie Alimentari di Angri, in via Nuova Cotoniere.<ref>{{Cita libro|autore=AA. VV.|curatore=Comune di Angri|altri=Prefazione del dott. sindaco Giampaolo Mazzola|titolo=Le strade di Angri, la toponomastica, i personaggi, le storie|url=https://www.google.it/books/edition/Le_strade_di_Angri/_btgcgAACAAJ?hl=it|accesso=27 giugno 2025|data=dicembre 2008|editore=EDIZIONE COMUNE ANGRI 2008|città=Angri (SA)|pp=94, 188 e 189|capitolo=STRADARIO-Parte Prima|citazione=Palazzo in stile ''Liberty'' dell'ex stabilimento MCM, attuale edificio di rappresentanza dell'AR Industrie Alimentari di Angri.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Carmine Raiola|autore2=Carla Mosca|altri=Prefazione: Carmine Raiola e Carla Mosca|titolo=Manifatture Cotoniere Meridionali-Le origini-Stabilimento di Angri (1833-1920)|data=ottobre 2009|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|capitolo=PARTE III-SOCIETA' TESSILE SVIZZERA SCHLAEPFER-WENNER E C.|citazione=Vedere la descrizione della foto dell'abitato: ''Casina del direttore''.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Carmine Raiola|curatore=Giancarlo Forino|titolo=Le industrie tessili angresi e le manifatture cotoniere meridionali-oltre due secoli di storia|collana=Studi e testi per la storia di Angri|data=settembre 2025|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|pp=29 e 66|capitolo=PARTE PRIMA-Le MCM dagli albori al tramonto, APPENDICE-Rilievo fotografico realizzato nello stabilimento angrese nei giorni 23 e 24 maggio 1986 per documentare le fasi delle attività svolte|citazione=''La palazzina'' ha ospitato per molti anni l'abitazione gli uffici del direttore.|ISBN=979-12-985651-1-1}}</ref>
* Villa Vitelli, in Corso Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita libro|autore=Massimo Bignardi|autore2=Nicola D'Antuono|autore3=Marisa de' Spagnolis Conticello, Francesca Gasparini, Tiziana Mancini, Carmine Raiola, Stefano Vanacore, Antonio Vanacore e Giovanni Vitolo|autore-capitolo=Nicola D'Antuono|titolo=ANGRI-Territorio di transiti|data=aprile 1997|editore=Elemond Editori Associati|città=Napoli (NA)|p=61|capitolo=La società e l'organizzazione della cultura nell'Ottocento e nel Novecento|ISBN=88-435-5646-0}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Giuseppe Barbella|url=http://www.letrescimmiette.info/angri-storie-e-memorie-angresi/item/2660-la-villa-della-tibona-a-corso-vittorio-emanuele-angri.html|titolo=La villa della Tibona a Corso Vittorio Emanuele|pubblicazione=Le tre scimmiette|città=Angri (SA)|editore=Giuseppe Barbella|data=17 settembre 2025|accesso=17 settembre 2025|citazione=Nata in una famiglia modesta, Erminia aveva coltivato il sogno di diventare cantante lirica. Dopo alcuni anni di studi di canto, tentò di entrare al prestigioso "Teatro San Carlo di Napoli", ma il provino non ebbe successo. Tuttavia, affascinata dal lusso e dalla vita mondana, iniziò a dedicarsi, grazie anche alla sua avvenenza, a uno dei mestieri più antichi del mondo. In breve tempo Erminia divenne una figura molto apprezzata, soprattutto nei salotti della Napoli bene. Con i proventi della sua attività, decise di far costruire ad Angri, il suo paese d'origine, una villa per accogliere i suoi clienti con discrezione e lusso.}}</ref>
==== Architetture civili dismesse ====
In ordine cronologico troviamo i diversi edifici civili dismessi o abbattuti:
* Ex palazzo nobiliare De Risi, situato nella via omonima, attualmente non più esistente;<ref>{{Cita libro|autore=Antonino Pastore|illustratore=Francesco D'Amato|titolo=L'impegno dei giovani angresi|anno=2024|editore=ZORA EDITORE|città=Scafati (SA)|p=77|capitolo=Fra Felice nel convento di via Risi|citazione=Nel ''casale Risi'' sono rimasti pochi cortili antichi, dopo l'impietoso abbattimento di quelli sul lato destro della strada, per far spazio, allora, alla confinante fabbrica delle Cotoniere. In un sol colpo vennero abbattute le vetuste casette e il palazzo in stile Medievale del nobile ''Riso dei Risi'' che sorgeva accanto alla vecchia e monotona fontana comunale, proprio vicino allo studio fotografico del ''cav. Giulio Galizia''.|ISBN=979-12-80859-20-4}}</ref>
* Ex Città dei Ragazzi,<ref>{{Cita web|url=https://www.santiebeati.it/dettaglio/96536|titolo=Servo di Dio Enrico Smaldone Sacerdote|autore=Maria Rossi|sito=Santi, Beati e Testimoni|data=24 aprile 2021|citazione=L'episodio che scaturì in Don Enrico Smaldone l'idea di fondare una Città dei Ragazzi, atta ad ospitare ed accudire fino alla maggiore età i vari giovani disagiati di Angri e del circondario, dopo che prese visione del film “Tutti gli uomini della Città dei ragazzi”, il 6 gennaio 1949.|accesso=13 ottobre 2024}}</ref> divenuta Villa Serena, attualmente appellata Cittadella della Carità, nella 45 SP3c (strada provinciale 3 c);
* Ex Manifatture Cotoniere Meridionali - MCM, in Corso Vittorio Emanuele II.
=== Architetture militari ===
Era presente una grande cinta muraria divisa in interna ed esterna, che nell'era medievale fino al XIX secolo, circondava la fortezza di Angri. Oggigiorno è scomparsa quasi del tutto ma, alcune di queste mura possono essere ammirate in alcune zone antiche della città angrese, in vari punti nevralgici.
==== Castello ====
È presente un [[castello]] nel centro storico del paese, nella piazza che ha preso poi il suo nome, e la ''casa del cittadino'', entrambe le proprietà appartenevano ai principi Doria, attualmente del comune.
* [[Castello Doria (Angri)|Castello e Palazzo Doria d'Angri]], nella piazza omologa;
* Casa del Cittadino, situata in piazza Doria.
[[File:Mura di contenimento con ornamento bastionato, presenti sulle parenti di un’antica casa locale di vicolo Rodi-Angri (Sa).jpg|miniatura|''Mura di contenimento con ornamento bastionato'', presenti all'esterno dei caseggiati locali, in ''Vicolo Rodi''.]]
==== Mura difensive e di contenimento della città ====
Molte mura dell'antica cittadina angrese sono state inglobate negli edifici successivamente costruiti nel corso dei secoli come avvenuto anche in altre città europee ma alcune di esse sono ancora visibili e si trovano in due punti di Angri. È possibile ancora oggi vedere alcune di queste mura nel ''Vicolo porta di Basso'', per quelle difensive interne mentre, per quelle di contenimento, nel ''Vicolo Rodi''.
==== Torri di guardia (attualmente inglobate in edifici civili) ====
Si ricordano tre diverse [[Torre d'avvistamento|torri d'avvistamento]] che si snodavano nel territorio angrese, solamente di tre di esse si ha memoria:
* La prima torre di guardia più antica della città venne eretta dopo la [[battaglia dei Monti Lattari]], per poter mettere in sicurezza il piccolo nucleo urbano di Angri, attualmente la si trova inglobata nel ''torrione centrale'' (torre più grande) del castello Doria, del quale l'attuale castello non esisteva ancora e si sviluppò successivamente intorno ad essa.
* Un'altra torretta di guardia in pietra andata poi inglobata nei successivi edifici civili e di dimensioni più modeste la si trovava vicino alla futura chiesa di Santa Maria del Carmine, più precisamente molto vicina al [[monastero]] dei [[Ordine dei carmelitani scalzi|frati carmelitani scalzi]], oggi del tutto scomparso anch'esso, inglobato in edifici adibiti ad abitazioni civili, dopo un incendio che lo devastò.<ref>{{Cita news|lingua=IT|autore=AA.VV.|titolo=Monumenti dimenticati: i resti della cinta muraria medievale di Angri|pubblicazione=la Città, QUOTIDIANO DI SALERNO E PROVINCIA|città=Salerno (SA)|editore=Fondazione Vito Di Canto E.T.S.|data=aprile 2019|pp=61, 62, 63, 64, 65, 66 e 67|citazione=Ancora, in Via Giudici, in una strettoia situata all'inizio della strada si possono scorgere altri ruderi di mura fortificate munite di torre sporgente a forma quadrata (''poi trasformata parzialmente in civile abitazione'') con sottostante portale in pietra lavica. Infine, in Via Nuove Cotoniere, all'incrocio con Corso Vittorio Emanuele II, laddove in un tempo non molto remoto esistevano dei ruderi ⎯ dell'XI secolo, poi inglobati in taluni fabbricati per civile abitazione ⎯ dell'Eremo della Congregazione dei Camaldolesi di Maiori, da cui prese nome un'antica stradina (''che attraversava la parte posteriore del Monastero Camaldolese e immetteva sul Corso Vittorio Emanuele II) denominata infatti ''Strettola Camaldoli'' che oggi più non esiste, presso il quale s'innalzano altrettanti resti della predetta cinta muraria fortificata munita di torre sporgente a forma quadrata, venuta alla lice durante i recenti lavori di scavo e consolidamento dell'area di sedime.}}</ref><ref>{{Cita news|autore=AA.VV.|titolo=Monumenti dimenticati: i resti della cinta muraria medievale di Angri|pubblicazione=IdeaVision|data=28 marzo 2019|citazione=Ancora, in Via Giudici, in una strettoia situata all'inizio della strada si possono scorgere altri ruderi di mura fortificate munite di torre sporgente a forma quadrata (''poi trasformata parzialmente in civile abitazione'') con sottostante portale in pietra lavica. Infine, in Via Nuove Cotoniere, all'incrocio con Corso Vittorio Emanuele II, laddove in un tempo non molto remoto esistevano dei ruderi ⎯ dell'XI secolo, poi inglobati in taluni fabbricati per civile abitazione ⎯ dell'Eremo della Congregazione dei Camaldolesi di Maiori, da cui prese nome un'antica stradina (''che attraversava la parte posteriore del Monastero Camaldolese e immetteva sul Corso Vittorio Emanuele II) denominata infatti ''Strettola Camaldoli'' che oggi più non esiste, presso il quale s'innalzano altrettanti resti della predetta cinta muraria fortificata munita di torre sporgente a forma quadrata, venuta alla lice durante i recenti lavori di scavo e consolidamento dell'area di sedime.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gennaro Zurolo|titolo=Sulle origini di una chiesa angioina nella terra d'Angri: la SS. Annunziata|url=https://www.google.it/books/edition/Sulle_origini_di_una_chiesa_angioina_nel/juVA0AEACAAJ?hl=it|accesso=18 settembre 2025|data=dicembre 2019|editore=Tipografia Vulcanica s.r.l.|città=Nola (NA)|pp=64, 65, 66, 67 e 68|capitolo=Monumenti dimenticati: i resti della cinta muraria medievale di Angri|citazione=Ancora, in Via Giudici, in una strettoia situata all'inizio della strada si possono scorgere altri ruderi di mura fortificate munite di torre sporgente a forma quadrata (''poi trasformata parzialmente in civile abitazione'') con sottostante portale in pietra lavica. Infine, in Via Nuove Cotoniere, all'incrocio con Corso Vittorio Emanuele II, laddove in un tempo non molto remoto esistevano dei ruderi — dell'XI secolo, poi inglobati in taluni fabbricati per civile abitazione — dell'Eremo della Congregazione dei Camaldolesi di Maiori, da cui prese nome un'antica stradina (''che attraversava la parte posteriore del Monastero Camaldolese e immetteva sul Corso Vittorio Emanuele II) denominata infatti ''Strettola Camaldoli'' che oggi più non esiste, presso il quale s'innalzano altrettanti resti della predetta cinta muraria fortificata munita di torre sporgente a forma quadrata, venuta alla lice durante i recenti lavori di scavo e consolidamento dell'area di sedime.|ISBN=9788899742430}}</ref>
* La terza torre di guardia in pietra di cui si ha memoria era presente in posizione sopraelevata rispetto alle altre e, comunicava a mezzo di segnali ottici con le altre torri (del Castello di Angri, di Chiunzi e di Lettere). La strada in tempi più recenti prese il suo nome, ''Via Torretta'', oggigiorno inglobata in altri edifici ad uso civile. La denominazione di tale strada potrebbe derivare anche dalla [[Torre (famiglia)|famiglia Torre]] da cui, prese il nome questa strada. Vi è stata trovata una [[necropoli]] greca, durante la prima metà del XX secolo.<ref>{{Cita libro|autore=Don Vincenzo Pastore|titolo=Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni-volume primo-Dalle remote origini al dominio feudale dei Doria-volume primo|anno=1980|editore=Arti Grafiche Palumbo & Esposito|città=Cava De' Tirreni (SA)|pp=54, 55, 56 e 310|volume=1|capitolo=Capitolo III-Origine storica di Angri|citazione=Durante gli scavi per la fondazione della Città dei Ragazzi, voluta da Don Enrico Smaldone, fu trovata una necropoli di origine greca, con moltissimi oggetti d'epoca.}}</ref> Nella cartina storica di Angri del 1300 è annotata questa zona come ''Masseria della Torretta''.
=== Altro ===
Vi sono: [[Arco (architettura)|archi]], [[edicola votiva|edicole votive]], [[Lapide|lapidi]], [[Portale (architettura)|portali]], [[Monumento|monumenti]], [[Statua|statue]] e [[Edicola (architettura)|tempietti sacri]] presenti in tutto il territorio centrale e periferico angrese.[[File:Foto d’epoca degli anni ’30 del sec. XX che ritraeva l’arco di Fondo Arnedi con parte del giardino dell’omonima famiglia al suo interno, datato secc. XVII-XVIII, Angri (SA).jpg|miniatura|''L'Arco di Fondo Arnedi'', su cui campeggia lo stemma gentilizio della famiglia Doria, ornato da una corona da principe. Lo fece erigere la famiglia omologa durante la loro reggenza ad Angri (1613-1806)''.'' Venne abbattuto poco dopo il suo restauro (1948-49), per motivi di viabilità urbana.<ref>{{Cita libro|autore=AA. VV.|curatore=Comune di Angri|altri=Prefazione del dott. sindaco Giampaolo Mazzola|titolo=Le strade di Angri, la toponomastica, i personaggi, le storie|url=https://www.google.it/books/edition/Le_strade_di_Angri/_btgcgAACAAJ?hl=it|accesso=27 giugno 2025|data=dicembre 2008|editore=EDIZIONE COMUNE ANGRI 2008|città=Angri (SA)|posizione=Vedere le 4 foto a pagina 51|capitolo=STRADARIO-Parte Prima|citazione=In questo luogo, fino agli anni '50 vi era un imponente portale denominato ''Arco di fondo Arnedi'' che delimitava il perimetro dell'area urbana di Angri, in direzione Fondo Raiola (oggi Corso Italia). L'Arco venne restaurato poco dopo la Seconda Guerra Mondiale (1946 ca.) e fu demolito pochi anni dopo il restauro (1948-49) per motivi di viabilità ad opera dell{{'}}''Amministrazione Comunale'' per l'apertura di una nuova strada, cioè Corso Italia.}}</ref> (cfr. immagine tratta da una foto in b/n d'epoca degli anni '30 del XX secolo).]]
==== Ex Arco di Fondo Arnedi o Arco dei Doria ====
Era presente un arco in pietra tra l'attuale Corso Italia e Piazza Doria denominato ''Arco di Fondo Arnedi'', o più semplicemente ''Arco dei Doria'', poiché sorse quando ci fu il dominio dei principi Doria ad Angri. Il nome dell'arco venne cambiato in quello di Fondo Arnedi poiché, vi andò a vivere una famiglia nobiliare nei suoi pressi ed esso delimitava il perimetro di ''Fondo Raiola'', oggi Corso Italia.<ref>{{Cita libro|autore=Don Vincenzo Pastore|titolo=Angri dalla preistoria ai nostri giorni|anno=1980|città=Cava dei Tirreni (SA)|pp=593-594, 730, 733|volume=2}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=Angri... : l'immagine, un ricordo|anno=1988|editore=Centro iniziative culturali|città=Angri (SA)|p=53}}</ref> Era datato secc. XVII-XVII, e sormontato dallo stemma della nobile famiglia dei Doria, con una corona reale sopra di esso.
==== Monumento ai caduti di Angri ====
[[Monumento ai caduti (Angri)|Il monumento ai caduti angresi]],<ref>{{Cita web|autore=Staff di Catalogo Generale dei Beni Culturali|url=https://www.catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1500816880|titolo=figura di soldato che porta la bandiera, monumento ai caduti a cippo ca 1924 - ca 1924|sito=Catalogo Generale dei Beni Culturali|editore=MIC-MINISTERO DELLA CULTURA ITALIANO|curatore=MIC-MINISTERO DELLA CULTURA ITALIANO|data=2005|citazione=La descrizione inerente il monumento ai caduti angresi, sito in piazza Doria di Angri (SA).|accesso=3 aprile 2025}}</ref> sia della [[prima guerra mondiale]] che della [[seconda guerra mondiale]], sito in Piazza Doria, adiacente all'omografo Castello. Fu realizzato da un progetto dell’ingegnere Paolo Caiazzo e del signor Marcellini a partire dal 1924.<ref>{{Cita web|autore=Giancarlo Forino|autore2=Associazione PanacèA|url=http://www.angri80.it/il-monumento-ai-caduti//|titolo=Angri80 - Il Monumento ai caduti|sito=Angri ottanta|editore=Antonio Lombardi|curatore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|citazione=Realizzato su progetto dei signori Caiazzo e Marcellini, che originariamente non prevedeva il gruppo scultoreo in bronzo della Vittoria Alata situato alla base, il monumento fu inaugurato dal Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio l'11 febbraio del 1940 e inizialmente riportava i nomi dei Caduti della guerra turca e della Prima Guerra Mondiale.|accesso=3 aprile 2025}}</ref> Alla base si erge un angelo in bronzo che brandisce una spada ornato da vestigia belliche, tra cui un soldato che impugna, con mano sinistra, la bandiera del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], mentre con l'altra, sorregge un civile esanime.
==== Statua di San Benedetto da Norcia ====
La statua è stata affissa durante il grande [[giubileo del 2000]]. Essa ha una lapide ferrea posta nella parte frontale del [[piedistallo]], nella quale vi è scritto che il popolo di Angri ringrazia san Benedetto da Norcia per la sua protezione secolare. La statua rappresenta San Benedetto da Norcia con la [[Pastorale (liturgia)|pastorale]] impugnata nella mano sinistra e con la destra in [[Benedizione|atto di benedizione]] verso il popolo che arriva in chiesa, per terra alla sua destra è presente un [[Corvus|corvo]] su un [[libro]] che ha nel suo [[becco]] un pezzo di [[pane]], sta a indicare un [[miracolo]] nel quale questo animale avvertì il [[santo]] del [[Alimento|cibo]] avvelenato con cui il [[Monachesimo|monaco]] [[Fiorenzo (monaco)|Fiorenzo]] tentò di [[Omicidio|assassinarlo]].<ref>{{Cita web|url=http://ora-et-labora.net/Benedetto_da_Norcia.html|titolo=San BENEDETTO da NORCIA|autore=Alberto "da Cormano"|data=21 giugno 2014|citazione=L'intervento miracoloso del corvo che avverte San Benedetto del pane avvelenato con il quale il monaco Fiorenzo cercò di avvelenarlo}}</ref>
==== Lapide in pietra dedicata al brigadiere Gioacchino D'Anna ====
È stata dedicata una strada e apposte dal comune di Angri successivamente due lapidi in pietra bianca, applicate all'esterno di abitazioni civili, a ricordo, di [[Gioacchino D'Anna]], [[militare]] italiano, [[brigadiere]] dell'[[Arma dei Carabinieri]], insignito di Medaglia d'oro al [[valor civile]] e di Medaglia d'argento al [[valor militare]] (entrambe alla memoria). Entrambe le lapidi riportano la data di morte del brigadiere, l'8 settembre 1975, mentre svolgeva il suo dovere.
==== Lapide in pietra dedicata allo storico e canonico angrese don Pasquale Pannone ====
In via Giovanni Zurolo (già Via Giovanni Zurlo) è stata apposta una lapide in pietra indicante la casa in cui visse il canonico don Pasquale Pannone, storico e chierico locale, posta all'ingresso della sua abitazione, nel giorno della sua sessantesima ricorrenza della dipartita, datata 5 novembre 2020, dai suoi parenti.<ref>{{Cita news|autore=Antonio Pontecorvo|url=https://i0.wp.com/www.angri80.it/wp-content/uploads/2020/12/ANGRI-80-nov-202011.jpg?ssl=1|titolo=Un prete scomodo e di grande spessore culturale|pubblicazione=ANGRI'80|città=Angri (SA)|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|data=novembre 2020|accesso=11 novembre 2023|citazione=Nell'occasione del 60º anniversario della morte, il 5 novembre scorso, una targa commemorativa è stata posta all'ingresso dell'abitazione dove il canonico visse, in Via Zurlo, 23.|via=ANGRI'80}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Pasquale Pannone|autore2=Antonio Pontecorvo|curatore=Edizioni 150|curatore2=Paolo Novi|titolo=ScriviAmo-Diario di un Maestro e ...non solo|data=novembre 2023|città=Mercato San Severino (SA)|p=141|capitolo=60º anniversario della morte di Don Pasquale Pannone-Un prete scomodo e di grande spessore culturale|citazione=Viene menzionato l'articolo di ANGRI'80 (novembre 2020, pag. 11), dove viene apposta una lapide in pietra vicino al portone d'ingresso della sua dimora, dai membri della famiglia del canonico Don Pasquale Pannone, durante il 60º anniversario della sua morte.}}</ref>[[File:Lapide indicante la casa natale di Don Enrico Smaldone- Angri (Sa).jpg|miniatura|''Lapide in pietra apposta all'esterno della casa natia del venerabile don Enrico Smaldone'', fondatore del 1º gruppo [[Scouting|scout]] di Angri e della [[Città dei Ragazzi]], in ''Via Ardinghi''.|sinistra]]
==== Lapide in pietra indicante la casa natia del venerabile don Enrico Smaldone ====
Apposta all'ingresso del porto della famiglia Smaldone, in via Ardinghi, si trova una lapide in pietra indicante la casa dove visse il venerabile Don Enrico Smaldone, sacerdote angrese, creatore del primo gruppo scout della città e fondatore della Città dei Ragazzi (struttura di assistenza e di avviamento al lavoro dei ragazzi, durante la prima e la metà parte del XX secolo).
==== Lapide in pietra dedicata al capitano Renato Raiola ====
Il 28 giugno 2016, alle ore 19:00, dopo una importante cerimonia alla presenza delle autorità civili e militari angresi, venne scoperta una lapide in pietra bianca dedicata al capitano partigiano Renato Raiola di origini angresi, nella via omologa.<ref>{{Cita news|autore=Luigi D'Antuono|titolo=La banda dei Carabinieri per i cento anni del Capitano Renato Raiola|città=Angri (SA)|data=27 giugno 2016|citazione=Tutta la cittadinanza è invitata alle ore 19.00 allo scoprimento della lapide commemorativa in via Renato Raiola...}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Redazione Infocilento|url=https://www.infocilento.it/2016/06/28/celebrati-cento-anni-dalla-nascita-renato-raiola/|titolo=Celebrati i cento anni dalla nascita di Renato Raiola
Angri, cerimonia per il Centenario della nascita del capitano Renato Raiola alias Romeo.|pubblicazione=infoCilento-il portale della Provincia di Salerno - web, radio, app., tv (canale 79)|città=Agropoli (SA)|editore=Domenico Cerruti|data=28 giugno 2016|accesso=4 novembre 2024|citazione=Angri, cerimonia per il Centenario della nascita del capitano Renato Raiola alias Romeo. Questa sera verrà scoperta una lapide commemorativa in onore del “Comandante Romeo”, medaglia d’argento al valor civile.}}</ref> Prima soldato italiano col grado di [[tenente]] che combatté durante la Seconda Guerra Mondiale, nella [[Operazione Compass|battaglia di Tobruk]] e nella [[seconda battaglia di El Alamein]], durante la [[Campagna del Nord Africa|campagna d'Africa]] poi divenne un capo partigiano della 142.ma brigata Garibaldi, dopo essere scappato da un campo di lavoro allestito dai tedeschi nella città polacca di [[Przemyśl]], morirà ucciso dagli stessi il 12 gennaio 1945 a [[Bettola]]. Conseguirà la [[medaglia d'argento al valor militare]] postuma e, la laurea <nowiki>''ad honorem'', anch'essa postuma, dall'</nowiki>[[Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"|Istituto Orientale di Napoli,]] il 30 aprile 1952.<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Orlando|autore2=Marinella Orlando|altri=Fotocomposizione e stampa: Tipolitografia Buonaiuto - Sarno (SA)|titolo=IL COMANDANTE ROMEO, Storia del partigiano angrese Renato Raiola|url=https://books.google.it/books/about/Il_comandante_Romeo.html?id=07zcnQAACAAJ&redir_esc=y|accesso=4 novembre 2024|data=marzo 2005|editore=Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|p=130|capitolo=Il ritorno ad Angri,}}</ref>
==== Edicola votiva di Gesù crocifisso in piazza Don Enrico Smaldone ====
Questa edicola sacra di grandi dimensioni è presente vicino alla chiesa di Santa Caterina d'Alessandria e all'ingresso degli scout Angri 1, ha un piccolo cancello in metallo che chiude l'edicola raffigurante Gesù crocifisso mentre dietro di sé, vi era un antico affresco, sotto al crocifisso vi è stato posto uno stemma circolare dalla confraternita di Santa Caterina d'Alessandria Vergine e Martire nel 2009, con una croce a pianta greca al suo interno, con la dicitura della confraternita e indicante anche gli anni 1779-2009 (anno di fondazione della confraternita religiosa). Attualmente è presente solo un nuovo crocifisso e senza gli antichi affreschi dietro di sé con lo stemma sottostante perché, un incendio li ha fortemente danneggiati il 7 dicembre 2015.<ref>{{Cita news|autore=Redazione|titolo=Angri. Rogo nell'edicola votiva di Piazza Trivio|pubblicazione=Agro 24|città=Angri (Sa)|data=7 dicembre 2015|citazione=Il rogo della notta del 7 dicembre 2015 ha distrutto quasi completamente l'edicola sacra di Gesù crocifisso, il crocifisso stesso andato carbonizzato e l'antico affresco dietro di se}}</ref>
[[File:Quadretto miracoloso del Cuore Immacolato di Maria, custodito nella chiesa della Santissima Annunziata di Angri (SA).jpg|miniatura|''Il quadretto miracoloso del [[Cuore Immacolato di Maria]]'', custodito nella chiesa della Santissima Annunziata di Angri.]]
==== Cortile Barba appellato anche dell'Ave Maria o della Madonnina ====
In una casa all'ingresso del ''Cortile Barba'' avvenne un miracolo di un'effige sacra della [[Madonna di Siracusa|Madonnina di Siracusa]], il 12 maggio del 1954,<ref>{{Cita news|autore=Redazione di LANGRESE|url=https://www.langrese.it/il-miracolo-ad-angri-della-madonnina-delle-lacrime/|titolo=Il miracolo ad Angri della Madonnina delle Lacrime|pubblicazione=LAngrese-Pro Loco Angri-L'occhio dell'angrese sul territorio|città=Angri (SA)|editore=Aldo Severino|accesso=9 ottobre 2025|citazione=Il miracolo del 1954-Il 12 maggio 1954, si narra che nel cortile Barba di via Maddalena Caputo, nella casa dei coniugi Ferraioli, un’immaginetta sacra raffigurante la Madonna di Siracusa si mise a piangere lacrime vere. La notizia si diffuse in poche ore, mobilitando l’intera cittadinanza e generando la convinzione di un miracolo. Da quel giorno, il cortile divenne noto come “Cortile Ave Maria” o “Cortile della Madonnina”, consacrato a memoria collettiva.}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Giuseppe Barbella|url=https://www.letrescimmiette.info/arte-e-cultura-ad-angri/item/104-angri-12-maggio-1954-madonnina-delle-lacrime-parrocchia-ss-annunziata.html#|titolo=Angri 12 maggio 1954: la Madonnina delle Lacrime|pubblicazione=Le tre scimmiette|città=Angri (SA)|editore=Giuseppe Barbella|data=Domenica, 10 Maggio 2015, ore 11:51|accesso=4 ottobre 2025|citazione=Era il 12 maggio del 1954 quando in una abitazione a piano terra nei pressi della Chiesa della SS. Annunziata in via Tenente Roberto Fontanella in casa della famiglia Ferraioli-Attianese, avvenne un fatto storico ed unico. Intorno alle 14.00 Angelina Campolo sbrigando le faccende domestiche cominciò a pulire con uno straccio il quadretto del Cuore Immacolato di Maria, detto appunto della "Madonnina delle Lacrime di Siracusa", e dopo pochi istanti si accorse che il vetro che copriva l'immagine sacra era bagnato al contrario dello straccio usato fino a poco prima. A partire dall'altezza degli occhi della Madonnina, venivano giù delle gocce simili a lacrime. Accorse altre persone della famiglia anche loro constatarono l’insolito evento. Di li a poco tutta Angri era a conoscenza dell’evento.}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Donatella Salvati|autore2=Salvatore D'Angelo|url=https://www.diocesinocerasarno.it/2016/la-madonna-delle-lacrime/|titolo=La Madonna delle Lacrime|sito=DIOCESI DI NOCERA INFERIORE SARNO|editore=Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno|curatore=Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno|data=12 Maggio 2020|citazione=Il quadretto della Madonna presente nel quartiere presso casa Ferraioli, tra la via Tenente Roberto Fontanella e via Maddalena Caputo, si mise a piangere miracolosamente il 12 maggio 1954, la notizia si diffuse rapidamente in tutta la città di Angri e rapidamente anche agli altri paesi limitrofi.|accesso=2 maggio 2021}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Don Clemente M. Henze|autore2=C.SS.R.|illustratore=Onofrio Cannavale|titolo=La Madonnina Miracolosa di Angri (SA)|url=https://www.google.it/books/edition/La_Madonnina_miracolosa_di_Angri/kFdOHQAACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|ed=2|dataoriginale=20 maggio 1958|data=maggio 2024|editore=L'OPERA DELLA MADONNINA|pp=17, 18, 19 e 20|citazione=Il luogo dove avvenne il miracolo del quadro dell'immagine della ''Madonna di Siracusa'' era situato in una stanzetta al numero civico 61 al piano terra di via Maddalena Caputo. Il fatto avvenne di mercoledì 12 maggio 1954, successivamente il luogo divenne meta di pellegrinaggio da parte di moltissimi fedeli cattolici. La stanza venne trasformato in quel periodo in un oratorio.}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Luciano Verdoliva|url=https://www.agro24.it/2025/10/07/il-miracolo-ad-angri-della-madonnina-delle-lacrime/?fbclid=IwdGRjcANR425jbGNrA1HjbWV4dG4DYWVtAjExAAEeQMnqzSEnR_7EEo_9FsbH-Mb2qV1LzhvD_JpxpSjReydKzH1hZfwAV0W6sT0_aem_MQlUlHBqZIUNiJsNKdObXg|titolo=Il miracolo ad Angri della Madonnina delle Lacrime|pubblicazione=Agro24|città=Angri (SA)|editore=La Magnifica srls|data=7 ottobre 2025|accesso=7 ottobre 2025|citazione=Il 12 maggio 1954, si narra che nel cortile Barba di via Maddalena Caputo, nella casa dei coniugi Ferraioli, un'immaginetta sacra raffigurante la Madonna di Siracusa si mise a piangere lacrime vere. Da quel giorno, il cortile divenne noto come ''Cortile Ave Maria'' o ''Cortile della Madonnina'', consacrato a memoria collettiva.}}</ref> dall'ora in poi venne affissa una scritta AVE MARIA all'ingresso del portone vicino, al ricordo del periodo miracoloso che ne seguì, con vari pellegrinaggi da parte dei fedeli. Il cortile venne appellato anche in ''Cortile Ave Maria'' o ''Cortile della'' ''Madonnina'',<ref>{{Cita libro|autore=AA. VV.|curatore=Comune di Angri|altri=Prefazione del dott. sindaco Giampaolo Mazzola|titolo=Le strade di Angri, la toponomastica, i personaggi, le storie|url=https://www.google.it/books/edition/Le_strade_di_Angri/_btgcgAACAAJ?hl=it|accesso=27 giugno 2025|data=dicembre 2008|editore=EDIZIONE COMUNE ANGRI 2008|città=Angri (SA)|p=356|capitolo=ANTICHI CORTILI-Appendice|citazione=''Cortile Ave Maria o della Madonnina'' - Via Maddalena Caputo.}}</ref> col passare degli anni però, il luogo venne via via abbandonato.<ref>{{Cita libro|autore=Vincenzo Giordano|titolo=Ufo & Miracoli- Ciò che non vediamo non esiste o meglio ciò che non vediamo accadere non esiste|pp=14, 15 e 16|capitolo=Ufo e Miracoli|citazione=... nella cittadina di Angri (SA), a metà degli anni '50 del secolo scorso, si verificò un evento definito dal popolo ''miracoloso'' che durò circa vent'anni, adesso è rimasta solo una vecchia grande scritta ''AVE MARIA'' davanti alla casa, un'umile abitazione a piano terra.}}</ref>
Dopo i restauri della chiesa della Santissima Annunziata avvenuti tra gli anni 2016-2020, venne creata un altare minore dove poi venne riposta l'immagine sacra.<ref>{{Cita news|autore=La Redazione|url=https://www.angri.info/il-12-maggio-1954-il-miracolo-della-madonnina-delle-lacrime.htm#:~:text=Di%20li%20a%20poco%20si%20diffuse%20per,venire%20a%20conoscenza%20del%20pianto%20della%20Madonnina|titolo=Il 12 maggio 1954 il "miracolo" della Madonnina delle Lacrime|pubblicazione=angri.info-quotidiano online|città=Angri (SA)|editore=A. Santaniello|data=12 maggio 2011|accesso=4 ottobre 2025|citazione=Ricorre oggi il 57.mo anniversario della prima lacrimazione che avvenne in via Ten. Fontanella. Oggi il quadro è custodito nella Chiesa della SS.Annunziata dove è esposto ai fedeli.}}</ref>
==== Vicoli e vicoletti ====
* ''Vicolo porta di Basso,'' una piccola parte delle [[Mura (fortificazione)|mura]] interne dell'antica città angrese sono visibili da questo vicolo.
* ''Vicolo Rodi'', vi sono delle mura di contenimento con ornamento bastionato visibili ancora in questo vicolo.
* Su ''Corso Vittorio Emanuele'', nei pressi della chiesa della ''SS. Madonna del Carmine'', vi era l'ex ''vico o strettola Camaldoli'',<ref>{{Cita libro|autore=Gino Doria|titolo=Le strade di Napoli|anno=1943|editore=Riccardo Riccardi Editore|città=Napoli (NA)|p=451|citazione=Ad vocem.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Don Vincenzo Pastore|titolo=Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni|città=Cava dei Tirreni (SA)|pp=728 e 741|volume=2° volume}}</ref> prendeva il nome dall'omonimo ex monastero dei [[Ordine dei carmelitani scalzi|frati carmelitani scalzi]], soppresso sul volere di un emendamento di [[Gioacchino Murat]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Dottoressa Caterina Aliberti|autore2=Antonio Cantalupo|anno=1994|titolo=ARCHIVIO DI STATO DI SALERNO - INTENDENZA SOPPRESSIONE DEGLI ORDINI RELIGIOSI-(BUSTE 2465 - 2486)|città=Salerno (SA)|p=47|citazione=Secondo i documenti riguardanti ''la soppressioni degli ordini religiosi minori e di alcune strutture religiose nel Regno di Napoli'' (sotto dominazione di Gioacchino Murat), il convento dei frati carmelitani scalzi venne scelto insieme ad altre strutture religiose (monasteri, chiese e sedi di confraternite) presenti in Angri per essere convertito da struttura religiosa a struttura civile.}}</ref> Attualmente con i lavori di costruzione di edifici moderni è scomparsa anche la lapide viaria che indicava il vicolo.
[[File:Foto d’epoca degli anni ’30 del sec. XX che ritrae parte di piazza Doria, della villa comunale e il castello omologo di Angri (SA).png|miniatura|''Piazza Doria'', (cfr. immagine tratta da una foto in b/n d'epoca degli anni '30 del XX secolo).|sinistra]]
==== Giardini pubblici o Villa comunale con piazza Doria ====
Sono presenti i giardini pubblici o villa comunale un tempo privata e appartenente alla famiglia dei Doria, di fronte al castello omonimo accessibili durante il giorno. All'interno dei giardini pubblici ci sono degli accessi vicino alle delle inferriate con la casa del cittadino di Angri, un tempo quest'altro edificio apparteneva anch'esso ai principi Doria, fatto costruire da loro stessi, inoltre ci sono diverse opere moderne di artisti campani oltre a delle dediche ad un cittadino locale scomparso, vi compare solo il nome Enzo e vicino ad essa una lapide dedicata ad Arnaldo Mussolini. Infine è presente all'interno della villa anche una [[nicchia]] con una [[Statua|statuetta]] di [[Gesù]].
==== Piazza Annunziata ====
La piazza Annunziata è stata fatta costruire dall'ex sindaco di Angri Giovanni Alfano negli anni '70, al suo posto veniva effettuato il mercato cittadino che attualmente è stato spostato in via Leonardo Da Vinci. In passato aveva una fontana ornamentale costruita in mattonelle che è stata poi sostituita da una nuova anch'essa sostituita dalla statua del fondatore e successivamente Sant'Alfonso Maria Fusco nel 2001, anno in cui venne beatificato. Vicino alla statua del fondatore è presente una statua sempre in metallo di San Padre Pio, inaugurata nel 1997, a devozione dei fedeli angresi. Vi è anche un'[[isola pedonale]] limitrofa alla piazza adibita a parcheggio pubblico.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre
Le nazionalità principali sono:
* [[Ucraina]]: 247;
* [[Albania]]: 236;
* [[Marocco]]: 217;
* [[Romania]]: 175;
* [[Bulgaria]]: 52;
* [[Cina]]: 30;
* [[Polonia]]: 28.
=== Religione ===
==== Chiesa evangelica ====
L'altra confessione cristiana presente è quella [[Evangelicalismo|evangelica]] con una comunità: Chiesa evangelica pentecostale [[Assemblee di Dio in Italia|ADI]].<ref>[https://santosepulcro.co.il/it/religious-objects/Chiesa-Cristiana-Evangelica-Adi---Angri-18055345/ Chiesa Cristiana Evangelica Adi - Angri]</ref>
==== Testimoni di Geova ====
Fra gli altri culti cristiani sono presenti i [[Testimoni di Geova]] con una [[sala del Regno]],<ref>{{Cita web|url=http://www.tdgnews.it/portal/?p=1997|titolo=tdgnews.it|accesso=9 ottobre 2024}}</ref> che abbraccia diversi fedeli provenienti dai paesi limitrofi oltre Angri ([[San Valentino Torio]], Sant'Antonio Abate e Lettere).
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Momento dello scontro fra due cavalieri rappresentati due antiche casate nobiliari angresi, rispettivamente i Coronati in blu e i Concilio in verde chiaro, durante la.jpg|miniatura|''Giostra dei Cavalieri, evento del'' ''Palio Storico Città di Angri'' (anno 2019), manifestazione storica-rievocativa legata agli eventi del 1421-1425 e del 1428-1436, in ''Via Taverna del Passo''.<ref>{{Cita libro|autore=Comune di Angri|autore2=Commissione tecnica (anni 2015-2016)|titolo=Regolamento-Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421–25 e del 1428–36, denominate Palio Storico Città di Angri, Angri 2016|editore=Comune di Angri|città=Angri (SA)|pp=25 e 26|capitolo=GIOSTRA DEI CAVALIERI-IVª prova del Palio}}</ref>]]
==== Palio Storico Città di Angri ====
L'organizzazione e la rappresentanza legale del ''Palio Storico Città di Angri'' (eccetto la gestione che viene affidata ''in via subordinata'' e a discrezione dell'Ente Comunale ad una associazione culturale locale), già istituzionalizzato di cui ai pubblici atti deliberativi - N. 69 del 17.12.2015, sono di esclusiva pertinenza del Comune di Angri, in virtù del Regolamento-''Disciplinare'' redatto nel 2016 dalla Commissione consultiva tecnico-storica dell'Ente, giusta delibera di C. - N. 30 del 23.03.2016. Tale regolamento, infatti, afferisce alle ''parate medievali'' e le ''rievocazioni storiche'', degli eventi del 1421-25 e 1428-36, denominate "Palio Storico Città di Angri". Questa manifestazione storica-rievocativa, che si svolge nel mese di settembre di ogni anno-''Edizione'', si fonda su prove documentali d'Archivio e su antiche fonti bibliografiche, annotate da autorevoli autori della Storia del Regno di Napoli, nonché su dati cronologici certi, cioè su ''"verità storiche"'', il tutto demandato nel precitato pubblico documento-''Disciplinare'' del Comune di Angri.<ref>{{Cita libro|autore=Comune di Angri|autore2=Commissione tecnica (anni 2015-2016)|titolo=Regolamento-Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421–25 e del 1428–36, denominate Palio Storico Città di Angri, Angri 2016|data=17 dicembre 2015|editore=Comune di Angri|città=Angri (SA)}}</ref>
==== Il falò dedicato a sant'Aniello ====
È ancora viva la tradizione angrese che il 14 dicembre di ogni anno, in piazza Annunziata (che prende il nome dall'omonima chiesa limitrofa) e nel cortile della chiesa di San Benedetto da Norcia, ma anticamente anche nei cortili di via Mezzo, via Dei Concili e via Ardighi e di tutti gli altri presenti nella cittadina angrese, si raccogliessero le [[Sterpaglia e praterie di Ascensione|sterpaglie]] per poi bruciarle in un [[falò]] o ''lampa'' dedicata a sant'Aniello (in dialetto angrese ''{{'}}a lamp 'e sant'Aniell''), durante la sera del giorno della sua ricorrenza religiosa. Questo momento religioso e di raccoglimento era per gli abitanti del paese quasi un [[Magia|rito magico]], di [[Catarsi|purificazione]] e si credeva folcloristicamente che solo chi vi assistesse poteva vivere sereno dopo aver assistito al falò. Quando si accendeva il falò i cittadini angresi si radunavano in cerchio insieme ai lavoratori locali che lanciavano poi una pietra ciascuno sulle [[Fiamma|fiamme]] della ''lampa'' augurando la [[pace]] a tutti i loro fratelli cristiani lì presenti o assenti. Guai invece a chi non vi partecipava, soprattutto alle donne incinte, si riteneva che costoro avrebbero generato dei figli nati con problemi fisici e mentali poi dopo. C'era poi la tradizione locale che vede molte donne che rivestivano il ruolo di ''comari'' (donne che facevano da [[Padrino e madrina|madrine]] i bambini [[Battesimo|battezzati]] e i ragazzi [[Confermazione|cresimati]]) che, invogliavano continuamente nel periodo che precede la festa del santo le loro raccomandazioni verso i loro conoscenti e parenti invitandoli all'evento e mettendoli sempre in guardia dal non andarvi, veniva anche raccomandato di andare a salutare la [[statua]] di sant'Aniello (in [[cartapesta]]) conservata ancor 'oggi nella chiesa di Santa Maria del Carmelo di Angri, vicino piazza Annunziata, chi non l'avesse fatto avrebbe avuto sempre guai per i figli che dovevano ancora nascere. Questa tradizione che vede sant'Aniello un santo vendicativo è comunque erronea e frutto di sbagliate interpretazioni della sua vita. Nonostante fosse una festa molto sentita a livello religioso venivano richiamati molti venditori ambulanti e commercianti locali che ne approfittavano per vendere i loro prodotti.<ref>{{Cita libro|autore=Gaetano Marra|altri=Prefazione di Luigi Montella|titolo=Terra d'Angri-Tradizioni, leggende e storia|data=aprile 2004|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|capitolo=Parte I-La lampa a Sant'Aniello|ISBN=9788894676990}}</ref>
==== La festa della Santa Croce ed il palo di sapone ====
La festa di origine agricola e ancor più anticamente pagana, è dedicata ad un crocifisso ligneo custodito in una [[Edicola (architettura)|edicola]]-[[Tempio|tempietto]], fatta costruire su volere da sant'Alfonso Maria Fusco nel 1867 dopo un miracolo fatto nei confronti un cittadino angrese. La festa è diventata molto popolare ad Angri perché, oltre alla processione religiosa e alle varie luminarie che adornano l'edicola, viene allestito per l'occasione un pittoresco [[albero della cuccagna]] (in dialetto angrese ''{{'}}o pal 'e sapon''), sul quale i partecipanti si devono arrampicare in cima per prendere un premio, scivolando il più delle volte sullo stesso palo e ricominciando in maniera molto esilarante.<ref>{{Cita libro|autore=Gaetano Marra|altri=Prefazione di Luigi Montella|titolo=Terra d'Angri-Tradizioni, leggende e storia|data=aprile 2004|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Sarno (SA)|pp=79, 80 e 81|capitolo=Parte III-Il Palio|ISBN=9788894676990}}</ref>
==Cultura==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
La città di Angri possiede un'unica [[biblioteca comunale]], situata in ''Via Incoronati.'' Nel gennaio 2022 è diventata anche sede di un museo, cambiando il suo nome in ''Palazzo della Cultura''.<ref>{{Cita web|autore=Redazione|autore2=Aldo Severino|url=https://www.agro24.it/2022/01/02/angri-lex-biblioteca-comunale-diventa-palazzo-della-cultura/|titolo=Angri. L'ex biblioteca comunale diventa ''Palazzo della Cultura''|sito=Agro24-news-informazione e webtv|editore=Web TV|data=2 gennaio 2022|citazione=La biblioteca comunale diventa un ''Palazzo della Cultura'', arricchendosi di alcuni preziosi tesori della Terra d'Angri. Sono stati donati alcuni tesori da: Mario Iozzino, Antonio D'Ambrosio e Marianna Somma.|accesso=6 maggio 2024}}</ref>
==== Scuole ====
Sono presenti nel territorio angrese: [[Scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], due [[Scuola primaria in Italia|primarie]] due [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|secondarie di primo]] e tre [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|secondo grado]], pubbliche e private.
==== Musei ====
Venne aperto al pubblico, l'11 giugno del 2016, un [[museo]] dedicato alla vita e alle opere di Alfonso Maria Fusco,<ref>{{Cita news|autore=La Redazione|url=http://www.angri.info/angri-museo-e-casa-del-pellegrino-nella-casa-madre-delle-suore-battistine.htm|titolo=angri.info-quotidiano online|pubblicazione=angri.info-quotidiano online|città=Angri (Sa)|editore=angri.info-quotidiano online|data=11 giugno 2016|citazione=Inaugurazione di un museo dedicato a Sant'Alfonso Maria Fusco nella casa madre delle suore Battistine di Angri}}</ref> canonizzato poi, il 16 ottobre dello stesso anno.<ref>{{Cita news|titolo=Cinque nuovi santi il 16 ottobre|pubblicazione=L'Osservatore Romano|data=20-21 giugno 2016|p=8}}</ref>
=== Media ===
==== Radio ====
L'unica emittente radiofonica ancora esistente ad Angri è ''Radio Estasy'', nata nel 1979.<ref>{{Cita testo|curatore=Giorgio Eliano|titolo=Informazioni su radio|url=|citazione=Radio Estasy è una stazione radio italiana, nata nel 1979, che fa parte dell'associazione artistica di Angri. Il palinsesto della radio propone musica leggera italiana, brani napoletani, musica rock, mix da discoteca e notizie locali in diretta streaming da Angri, Salerno, Italia.}}</ref>
==== Televisione ====
L'unica radio presente sul territorio angrese era ''TeleAngri1''.<ref>{{Cita news|autore=Redazione|autore2=Luciano Verdoliva|url=https://www.agro24.it/2022/01/25/angri-stucchio-dona-larchivio-di-teleangri-alla-pro-loco/|titolo=Angri. Stucchio dona l'archivio di TeleAngri alla Pro Loco, Angri. L'archivio di TeleAngriUno, la storica emittente cittadina è stato donato dal suo editore Vincenzo Stucchio alla Pro Loco|pubblicazione=Agro24, news, informazione, webtv|città=Angri (SA)|data=25 gennaio 2022|accesso=17 agosto 2024|citazione=L'archivio di TeleAngriUno, la storica emittente cittadina è stato donato dal suo editore Vincenzo Stucchio alla Pro Loco.}}</ref>
=== Arte ===
Sono stati disegnati a colori e in carattere fumettistico varie stampe in cartonati aderenti, applicati poi a varie mura esterne di alcune strutture civili e religiose ritraenti vari personaggi storici della Terra d'Angri e non, nel gennaio del 2021. Queste opere sono state realizzare tutte dal vignettista angrese Giuseppe Afeltra, come omaggio alla città di Angri,<ref>{{Cita news|autore=redazione mn24|url=https://www.mn24.it/angri-passeggiando-in-citta-incontrando-personaggi-illustri-grazie-a-peppafe/|titolo=Angri. Passeggiando in città, incontrando personaggi illustri, grazie a Peppafè|pubblicazione=MEDIANEWS24, News, politica, cronaca, sport, eventi della provincia di Salerno|data=14 gennaio 2021|accesso=16 agosto 2024|citazione=Vi sono diverse opere create dall'artista angrese, Giuseppe Afeltra, sparse in alcune zone del centro storico della città, sono state installate grazie alla collaborazione di Eugenio Lato, Andrea Esposito e Antonio Ruggiero.}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Giuseppe Pio Troisi|url=https://www.angri80.it/il-ricordo-e-le-opere-di-giuseppe-afeltra/|titolo=IL RICORDO E LE OPERE DI GIUSEPPE AFELTRA, PEPPAFÈ,
Quando la morte colpisce una persona giovane non possiamo fare altro che provare grande tristezza.|pubblicazione=ANGRI '80|città=Angri (SA)|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|accesso=16 agosto 2024|citazione=Il ricordo del compianto Giuseppe Afeltra e delle opere che ci ha lasciato nel suolo angrese.}}</ref>
=== Cinema ===
Sono stati girati tra Angri e Napoli e distribuiti nelle sale cinematografiche italiane due [[film]].
* Ad Angri e a [[Napoli]] nel 1979 vennero girate le riprese del film ''[[Il mammasantissima]]'', diretto da [[Alfonso Brescia]] e con protagonista [[Mario Merola]];<ref>{{Cita news|autore=Super User|url=http://www.letrescimmiette.info/arte-e-cultura-ad-angri/item/632-angri-1978-il-gruppo-folk-o-revotapopolo-partecipa-film-il-mammasantissima-con-mario-merola.html|titolo=Nel 1979 il Gruppo Folk Internazionale O'Revotapopolo partecipò al Film "il Mammasantissima" con Mario Merola|pubblicazione=Le tre scimmiette|città=Angri|data=11 marzo 2013 23:51|citazione=Le scene furono girate tra Angri e Napoli}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jammway.it/orevotapolo/|titolo=O’REVOTAPOPOLO UN GRUPPO FOLK “FAI DA TE”|autore=Stefania Lombardi|sito=Jammway-Event on the road|data=24 giugno 2016|citazione=Il gruppo nato ad Angri ha partecipato anche al film “Mamma Santissima” con l’indimenticabile Mario Merola, le scene furono girate tra Angri e Napoli}}</ref>
* Ad Angri e a Napoli nel 2016 si sono svolte le riprese del film ''[[Made in China napoletano]]'' con [[Maurizio Mattioli]], [[Tosca D'Aquino]] ed [[Elisabetta Gregoraci]], uscito nelle sale cinematografiche il 12 ottobre 2017.<ref>{{Cita news|url=https://www.ilmattino.it/spettacoli/cinema/made_china_napoletano_film_girato_ad_angri_al_cinema_12_ottobre-3220879.html|titolo=Made in China Napoletano, il film girato ad Angri al cinema il 12 ottobre|pubblicazione=IL MATTINO.it|data=5 settembre 2017|citazione=È attesa per il prossimo 12 ottobre l'uscita nelle sale cinematografiche di Made in China Napoletano; il film diretto da Simone Schettino girato ad Angri da settembre a novembre dell'anno scorso.}}</ref><ref>{{Cita news|autore=La redazione|url=http://www.puntoagronews.it/oplonti/item/54660-made-in-china-napoletano-,-il-film-girato-ad-angri-il-12-ottobre-nei-cinema.html|titolo="Made in China Napoletano", il film girato ad Angri il 12 ottobre nei cinema|pubblicazione=PUNTO @GRO news costiera e dintorni|data=5 settembre 2017|citazione=Esce il prossimo 12 ottobre nelle sale cinematografiche il film Made in China Napoletano girato ad Angri in provincia di Salerno}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Super User|url=http://www.letrescimmiette.info/curiosita-domande-e-stranezze-ad-angri/item/2593-il-12-ottobre-made-in-china-napoletano-il-film-girato-ad-angri.html|titolo=Il 12 ottobre "Made in China Napoletano" il film girato ad Angri|pubblicazione=Le tre scimmiette|data=5 settembre 2017|citazione=Il prossimo 12 ottobre uscirà nelle sale cinematografiche il film Made in China Napoletano, girato ad Angri da settembre e novembre dello scorso anno}}</ref>
=== Cucina ===
Anticamente veniva prodotto un [[vino]] tra Angri e Castellammare di Stabia chiamato <ref>{{Cita news|autore=Carmine Cimmino|url=https://www.ilmediano.com/I-FANTASTICI-RITI-DEL-VINO-VESUVIANO/|titolo=I fantastici riti del vino Vesuviano|pubblicazione=ilmediano.com|data=21 Agosto 2010|accesso=18 ottobre 2025|citazione=...il vino prediletto dalle cortigiane e dagli osti napoletani. I quali lodavano anche il ''Mangiaguerra'', prodotto tra Angri e Castellammare, in luoghi notoriamente di vendemmia tarda: Paolo III lo teneva in poco conto, non perché si temeva (o si sperava) che riscaldasse gli umori della lussuria, ma perché era oppilativo e provocava catarro e flemma grossa. Vino pieno, adatto ai vecchi, era considerato l’''aglianico rosso di Somma'', specie quello odorifero, pastoso e di poco colore}}</ref>
La ''pizza di gallette'' è un antico dolce di tradizione tipica angrese.<ref>{{Cita web|url=https://salerno.occhionotizie.it/i-piatti-tipici-della-cucina-salernitana-gelati-dessert-e-dolci/|titolo=I piatti tipici della cucina salernitana: i secondi piatti|autore=Redazione dell'L'OcchiodiSalerno|sito=L'OcchiodiSalerno|editore=Redazione dell'L'OcchiodiSalerno|curatore=Redazione dell'L'OcchiodiSalerno|data=25 luglio 2018|citazione=E' un antico dolce di tradizione angrese, si fa con 9 strati di gallette imbevute nel Vermut e poi incollate con crema di cacao.|accesso=25 luglio 2018}}</ref>
== Geografia antropica ==
[[File:Stemma del borgo De Coronati affisso ad una casa in piazza Sorrento, 2° immagine.jpg|miniatura|''Insegna con effige rappresentativa del borgo de Coronati,'' sovrastante quella della ''nobile famiglia De' Coronati'', antica e nobile famiglia angrese durante il periodo [[Medioevo|medievale]] della città, apposte sulla parete esterna di un'abitazione nel borgo omologo, nell'attuale ''Piazza Sorrento''.]]
=== Suddivisioni storiche ===
Nel periodo medievale sorsero vari agglomerati urbani, presenti nella città-fortezza, tra [[borghi]] ''(tipologia di suddivisione cittadina)'', e [[Casali (architettura)|casali]] ''(gruppo di case rustiche)'' cui costituivano ''ab antiquo'' il [[rione Terra, oggi borgo Castello]] ''(suddivisione territoriale interna a una [[città]] o ad un [[centro urbano abitato-Terra]], ovverosia l'Universitas Terrae Angriae, delimitata da confini più o meno precisi e dotata di caratteri propri che ne sottolineano l'identità)''; tali borghi e casali assunsero difatti il nome di talune famiglie nobili di Angri.<ref>{{Cita web|url=http://osservatoriocontrattipubblici.regione.basilicata.it/ossregbas/detail.jsp?otype=100101&id=100669#:~:text=Si%20svolge%20ogni%20anno%20nella,%22la%20Spada%20di%20Zurlo%22.|titolo=Palio storico città di Angri|autore=Staff di REGIONE BASILICATA|sito=REGIONE BASILICATA|editore=REGIONE BASILICATA|curatore=REGIONE BASILICATA|citazione=Si svolge ogni anno nella seconda decade di settembre, e vede sfidarsi tra loro i sei borghi di Angri nella famosa giostra equestre...|accesso=20 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=https://www.agro24.it/2019/09/03/angri-palio-storico-le-date-e-il-programma-delledizione-2019/|titolo=Angri. Palio storico, le date e il programma dell'edizione 2019|pubblicazione=Agro24|città=Angri (SA)|editore=Agro24|data=3 settembre 2019|accesso=20 maggio 2024|citazione=''Vedere i borghi e i casali'' rappresentati nelle immagini, riguardanti il Palio Storico Città di Angri.}}</ref>
==== Borghi ====
* ''Borgo'' ''Coronati'', anch'esso situato nell'attuale zona e nella via omologa;
* ''Borgo Castello'', ''già Rione Terra'', situato nei pressi dell'attuale Castello.
==== Gli antichi Casali e Borghi della Terra d'Angri ====
* ''Casale Ardinghi'', il quale prende il nome da un ''Ardingon'', ovvero un milite normanno che si insediò intorno all'XI secolo in questo luogo;<ref>{{Cita libro|autore=Vincenzo Orlando|autore2=Mariarosaria Orlando|autore-capitolo=Vincenzo Orlando e Mariarosaria Orlando|altri=Prefazione di Angelo Villani|titolo=Angri Sacra-Ricerche storiche sulle sue chiese|anno=2008|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Sarno (SA)|pp=138 e 139|capitolo=La millenaria chiesa di San Benedetto nell'antichissimo casale degli Ardinghi|citazione=Insediamento del normanno Ardingon ad Angri, nei pressi del casale Casamabile o Casamaurese e della chiesa di San Benedetto.|ISBN=88-901861-3-5}}</ref>
* ''Casale Concilio'', il quale prende nome dalla famiglia Concilio o ''de' Concilii'';
* ''Casale Giudici'', il quale prende nome dalla famiglia Giudici;
* ''Casale'' ''Risi'', il quale prende nome dalla famiglia Risi;
* ''Borgo Coronati,'' il quale prende nome della famiglia Coronati;
* ''Borgo Castello,'' ''già Rione Terra'', a cui viene attribuita l'arma gentilizia della famiglia Zurolo, feudataria della Terra d'Angri nel XV secolo.
=== Ex frazioni ===
Angri aveva due [[Frazione (geografia)|frazioni]], perse nel tempo:
* La prima era Bagni passata poi alla vicina città di [[Scafati]];
* La seconda frazione invece era [[Sant'Egidio del Monte Albino]] divenuto successivamente un [[comune]] autonomo.
== Economia ==
In passato l'economia locale era basata principalmente sull'[[agricoltura]], mentre
Ad == Infrastrutture e trasporti ==
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Angri posta lungo la [[Strada statale 268 del Vesuvio]], che la collega con la ex [[Strada statale 162 dir del Centro Direzionale]], ed è attraversata dalla [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore]], la cosiddetta "Nazionale".
Fra il
La città è inoltre attraversata dalle SP 185, SP 287 e SP 319.
=== Ferrovie e tranvie ===
La città è servita dalla [[stazione di Angri]], ubicata lungo la [[ferrovia Napoli-Salerno
Fra il 1911 e il 1952 la SS 18 era percorsa dal binario della [[tranvia Salerno-Pompei]], esercita dalla società Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno (TEPS).
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico urbano è gestito mediante autolinee
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|12 dicembre 1860|30 dicembre 1865|Matteo Montefusco||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|
{{ComuniAmminPrec|1867|29 gennaio 1873|Luigi D'Amelia||[[Sindaco]]|<ref>Entrato a seguito di Pietro De Angelis, avrà due mandati, ma sarà lui stesso defenestrato.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|30 gennaio 1873|10 dicembre 1875|Antonio Adinolfi||[[Sindaco]]|<ref>Entrato a seguito di Luigi D'Amelia.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|11 dicembre 1875|19 gennaio 1883|Francesco D'Antonio||[[Sindaco]]|<ref>Due mandati, termina anticipatamente il secondo.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|20 gennaio 1883|25 luglio 1918|Francesco Adonolfi||[[Sindaco]]|<ref>Subentrato a Carmine Francesco D'Antonio, otterrà altri 7 mandati.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|26 luglio 1918|21 novembre 1920|Luigi Farina||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|7 novembre 1920|12 maggio 1922|Ettore D'Amelia||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|15 maggio 1922|6 ottobre 1923|Alfonso Mauri||[[Sindaco]]|<ref>Subentrato a Ettore D'Amelia, lascia per dimissioni.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|7 ottobre 1923|4 aprile 1925|Leopoldo Perris||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|5 aprile 1925|10 maggio 1925|Umberto Milanesi||[[Commissario prefettizio]]|<ref>Succede a Leopoldo Perris</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|11 maggio 1925|26 aprile 1927|Leopoldo Perris|[[Partito Nazionale Fascista]]|[[Sindaco]]|<ref>Defenestrato</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|3 maggio 1927|22 giugno 1928|Vincenzo Perazzi||[[Commissario prefettizio]]|<ref>Lascia alla nomina del primo Potestà dell'Era Fascista.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|6 luglio 1928|11 aprile 1938|Leopoldo Perris|[[Partito Nazionale Fascista]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|18 aprile 1938|6 settembre 1943|Arturo Cosenza|[[Partito Nazionale Fascista]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|<ref>Lascia a seguito della liberazione da parte degli Alleati.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|29 settembre 1943|5 giugno 1944|Pasquale Adinolfi||[[Commissario straordinario]]|<ref>Subentra al podestà, a seguito della caduta del regime fascista.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno 1944|20 giugno 1946|Francesco Adinolfi||[[Sindaco]]|<ref>Lascia a seguito della caduta della monarchia.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|21 giugno 1946|28 ottobre 1946|Enrico Bellelli||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|28 ottobre 1946|28 ottobre 1952|Vincenzo Smirne||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|29 ottobre 1952|18 aprile 1953|Renato Guerra||[[Sindaco]]|<ref name="ReferenceA">Termina anticipatamente il proprio mandato.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|27 aprile 1953|7 aprile 1954|Alessandro Alberico||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|8 aprile 1954|7 dicembre 1954|Angelo Antonio Mancini||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|8 dicembre 1954|20 marzo 1958|Matteo Smaldone||[[Sindaco]]|<ref name="ReferenceA" />}}
{{ComuniAmminPrec|21 marzo 1958|1959|Ottavio Atorino||[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Matteo Smaldone.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1959|1961|Matteo Smaldone||[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Ottavio Atorino.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|9 settembre 1961|25 luglio 1963|Luigi Campanile|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref name="ReferenceA" />}}
{{ComuniAmminPrec|2 settembre 1963|4 gennaio 1965|Francesco Nasti|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Luigi Campanile.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|28 gennaio 1965|8 agosto 1967|Federico Gilblas|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref name="ReferenceA" />}}
{{ComuniAmminPrec|12 settembre 1967|7 agosto 1969|Luigi Nasti|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Federico Gilblas.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|12 agosto 1969|18 settembre 1970|Pietro Vaccaro|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Luigi Nasti.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|30 settembre 1970|1979|Giovanni Alfano|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref name="Due mandati">Due mandati</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1979|1980|Mario Abate|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1981|1985|Bartolo D'Antonio|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref name="Due mandati" />}}
{{ComuniAmminPrec|1985|1986|Gioacchino De Vivo||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1986|1989|Carlo Morvillo||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1990|1991|Giuseppe Chiavazzo|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1991|1991|Girolamo Pepe||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1991|1992|Santolo Coppola|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Giuseppe Chiavazzo.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1992|1993|Alessandro D'Antonio|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Santolo Coppola.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1993|1994|Francesco Buonaventura|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Alessandro D'Antonio.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1994|6 maggio 1995|Bartolo D'Antonio|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco]]|<ref>Subentra a Francesco Buonaventura.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|7 maggio 1995|24 gennaio 1999|Umberto Postiglione|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]|[[Sindaco]]|<ref>Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni della maggioranza in consiglio comunale.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|25 gennaio 1999|26 giugno 1999|Vincenzo De Vivo||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|27 giugno 1999|27 maggio 2004|Umberto Postiglione|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] - [[La Margherita]]|[[Sindaco]]|<ref>Secondo mandato</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio 2004|20 febbraio 2007|Giuseppe La Mura|[[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL - La Margherita]]|[[Sindaco]]|<ref>Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 11 consiglieri comunali su 20.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|21 febbraio 2007|27 febbraio 2007|Rosa Maria Falasca||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|28 febbraio 2007|11 giugno 2007|Antonio Di Prisco||[[Commissario straordinario]]|}}
{{ComuniAmminPrec|12 giugno 2007|11 marzo 2009|Gianpaolo Mazzola|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] - [[Popolo delle Libertà|PdL]]|[[Sindaco]]|<ref>Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 13 consiglieri comunali su 20.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|12 marzo 2009|12 aprile 2010|Bruno Pezzuto||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|12 aprile 2010|14 giugno 2015|Pasquale Mauri|[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno 2015|12 giugno 2019|Cosimo Ferraioli|Liste civiche - [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|[[Sindaco]]|<ref>Decadenza del CC per mancata approvazione rendiconto 2018</ref><ref>Dal suo insediamento, l'amministrazione ha ricevuto l'appoggio di FdI (poi ritirato) e Lega, ma il sindaco Ferraioli non ha mai aderito ad alcun partito.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|12 giugno 2019|17 gennaio 2020|Alessandro Valeri||[[Commissario prefettizio]]|<ref>Commissariamento ritirato a seguito ricorso al TAR.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|17 gennaio 2020|''in carica''|Cosimo Ferraioli|Liste civiche di centro-destra - [[Noi con Salvini]]|[[Sindaco]]|<ref>Reintegrato dal TAR.</ref>}}{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
[[File:Stadio novi angri 3.png|miniatura|Prospetto di una parte dello [[Stadio Pasquale Novi|stadio calcistico Pasquale Novi]].]]
Hanno sede nel comune le società di Basket: Angri Pallacanestro, Pol. Alfonso Negro Angri Basket e Centro Olimpia Angri Basket.{{Senza fonte}}
=== Impianti sportivi ===
* Campo di palabasket "Fusco";
* Campo di palabasket "Galvani";
* [[Stadio Pasquale Novi|Campo di calcio ''Pasquale Novi'']];<ref>{{Cita news|autore=Giuseppe Barbella|url=http://www.letrescimmiette.info/angri-storie-e-memorie-angresi/item/2652-angri-chi-era-pasquale-novi-1915-1936.html|titolo=Chi era Pasquale Novi (1915-1936)|pubblicazione=Le tre scimmiette|città=Angri (SA)|editore=Giuseppe Barbella|data=Lunedì, 28 ottobre 2019, ore 14:25|accesso=17 settembre 2025|citazione=Gli fu assegnata la medaglia d'argento al valor militare dal Ministero dell'Aeronautica e sempre nel 1936 gli fu intitolato lo "Stadio Comunale di Angri" e il piazzale antistante.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Francesco Rossi|illustratore=Tipografia Buonaiuto & C. s.a.s.|titolo=Angri Grigiorossa dal1927. Tutti i personaggi e le vicende del «Cavallino rampante» dal 1927 ad oggi|url=https://www.google.it/books/edition/Angri_Grigiorossa_dal1927_Tutti_i_person/gS3w0AEACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|collana=Studi e testi per la storia di Angri|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|pp=251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259 e 260|capitolo=Lo stadio Pasquale Novi-Chi era Pasquale Novi|citazione=Gli fu assegnata la Medaglia d'argento al valore militare dal Ministero dell'Aeronautica e sempre nel 1936 gli furono intitolati lo Stadio comunale di Angri ed il piazzale antistante.|ISBN=9788894676976}}</ref>
* Campo comunale di Angri Tennis e Padel.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
===
* {{Cita libro|autore=AA. VV.|titolo=La Collegiata di San Giovanni Battista – Restauro e conservazione|anno=1984|editore=Architetto Pasquale Ferraioli|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=ANGRI, l’immagine un ricordo – Le immagini anteguerra|anno=1988|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=ANGRI, l’immagine un ricordo – Dal 1940 alla fine degli anni ‘70|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|url=https://www.google.it/books/edition/Angri/_IB9AQAACAAJ?hl=it|accesso=9 luglio 2025|anno=1988}}
* {{Cita libro|autore=Lucio Santoro|autore2=Giancarlo Forino|illustratore=Gianni Rossi e Pasquale Smaldone|titolo=Il castello di Angri nel contesto delle fortificazioni salernitane|url=https://www.google.it/books/edition/Il_castello_di_Angri_nel_contesto_delle/02qvAQAACAAJ?hl=it|accesso=26 agosto 2025|data=settembre 1991|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|curatore=Bartolomeo Mainardi|titolo=La confraternita di Santa Margherita|data=novembre 1992|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|accesso=9 luglio 2025|url=https://www.google.it/books/edition/La_confraternita_di_Santa_Margherita/sfOBAQAACAAJ?hl=it}}
* {{Cita libro|autore=AA. VV.|titolo=Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista|data=maggio 1997|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=Il Rione Ferrovia di Angri - Storia di una contrada e della sua chiesa
intitolata alla Madonna della Pace|url=https://www.google.it/books/edition/Il_rione_Ferrovia_di_Angri/ZDKcnQAACAAJ?hl=it|accesso=9 luglio 2025|anno=2002|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=I sette dormienti|url=https://www.google.it/books/edition/I_sette_dormienti/bnRFnQAACAAJ?hl=it|accesso=26 agosto 2025|anno=2008|editore=Associazione Onlus Panacèa|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=Angri tra fede storia e arte, il Santo Patrono|url=https://www.google.it/books/edition/Angri_tra_fede_storia_e_arte/bMx1AQAACAAJ?hl=it|accesso=26 agosto 2025|anno=2009|editore=Associazione Onlus Panacèa}}
* {{Cita libro|lingua=la|autore=AA. VV.|curatore=Panacèa Onlus|titolo=Regesto del documento d'archivio del XVIII secolo riguardante la cappella gentilizia della famiglia Pisacane sotto il titolo di S. Maria di Montevergine|data=2013|editore=Panacèa Onlus|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Sergio Amato|autore2=Giancarlo Forino|titolo=Il patrimonio angrese da salvaguardare
le edicole votive in maiolica del 19. e 20. secolo, le edicole votive angresi|url=https://www.google.it/books/edition/Il_patrimonio_angrese_da_salvaguardare/WVRkAQAACAAJ?hl=it|accesso=26 agosto 2025|anno=2014|editore=Associazione Onlus Panacèa}}
* {{Cita libro|autore=Comune di Angri|autore2=Commissione tecnica (anni 2015-2016)|titolo=Regolamento-Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421–25 e del 1428–36, denominate Palio Storico Città di Angri, Angri 2016|data=17 dicembre 2015|editore=Comune di Angri|città=Angri (SA)|pp=31–45}}
* {{Cita libro|curatore=Comitato San Cosma e Damiano|titolo=La cappella Pisacane e i sette dormienti|anno=2017|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=I Fascicoli di PanacèA: n.14 – Il ritorno del bianco marmo nelle statue
della Collegiata di Angri|anno=2017|editore=Associazione Onlus Panacèa|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=San Giovanni e Angri. Chiesa, opere d'arte, culto e feste|url=https://www.google.it/books/edition/San_Giovanni_e_Angri_Chiesa_opere_d_arte/EJU60AEACAAJ?hl=it|accesso=26 agosto 2025|anno=2022|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|ISBN=9788894676914}}
=== Fonti storiche ===
* {{Cita libro|autore=Gennaro Orlando|illustratore=Progetto grafico Francesco D'Amato|altri=''Stampa'' Leda Print srls|titolo=Storia di Nocera de' Pagani|url=https://www.google.it/books/edition/Storia_di_Nocera_de_Pagani/XAWjPAAACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|edizione=2|dataoriginale=1884|data=aprile 2018|editore=A. Tocco e C. di Napoli-Editrice Gaia|città=Napoli (NA)-Sant'Egidio del Monte Albino (SA)|ISBN=9788897741831}}
* {{Cita libro|autore=Don Vincenzo Pastore|titolo=Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni-volume primo-Dalle remote origini al dominio feudale dei Doria-volume primo|data=febbraio 1981|editore=Arti Grafiche Palumbo & Esposito|città=Cava De' Tirreni (SA)|volume=1}}
* {{Cita libro|autore=Don Vincenzo Pastore|titolo=Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni-volume secondo|url=https://www.google.it/books/edition/Angri_dalla_preistoria_ai_nostri_giorni/Jhu_AQAACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|data=febbraio 1981|editore=Arti Grafiche Palumbo & Esposito|città=Cava De' Tirreni (SA)|volume=2}}
* {{Cita libro|autore=Alfonso Falcone|titolo=Campania Felice, Campania Nucerina e Angri Medioevale-studi storici dalle origini alla fine del Regno di Napoli|data=15 aprile 1985|editore=PAES EDITORE|città=Cava De' Tirreni (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Don Pasquale Pannone|curatore=Don Alfonso Raiola|curatore2=Giancarlo Forino|titolo=Breve cenno storico su Angri|data=novembre 1991|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Vincenzo Orlando|autore2=Mariarosaria Orlando|altri=Presentazione di Giovanni Iannettone|titolo=La Congregazione di S. Caterina dell'antica terra di Angri|data=ottobre 1993|editore=Tipografia Gutemberg - Lancusi (SA)|città=Lancusi (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Massimo Bignardi|titolo=ANGRI-Territorio di transiti|url=https://www.google.it/books/edition/Angri/hTHrAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=0&bsq=Angri|accesso=3 aprile 2025|data=aprile 1997|editore=Electa Napoli|ISBN=9788843556465}}
* {{Cita libro|autore=AA. VV.|etal=sì|curatore=Sindaco Umberto Postiglione (mandato 1995-1999)|curatore2=Girolamo Pepe, assessore alla cultura (mandato 1995-1999)|curatore3=Gianni Rossi|titolo=Angri, Territorio di transiti|url=https://www.google.it/books/edition/Angri/hTHrAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=0&bsq=Angri%20territorio%20di%20transiti|accesso=11 luglio 2025|data=24 aprile-11 maggio 1997|editore=Electa Napoli|città=Napoli (NA)|ISBN=9788843556465}}
* {{Cita libro|autore=Don Bellino Di Lieto|altri=Prefazione del professor Giovanni Vitolo|titolo=Da San Benedetto alla Santissima Annunziata - Dieci secoli di Storia di una Parrocchia in Angri|url=https://www.google.it/books/edition/Da_San_Benedetto_alla_Santissima_Annunzi/JrBkAQAACAAJ?hl=it|accesso=22 giugno 2025|data=giugno 2000|editore=EDIZIONI ARTE TIPOGRAFICA NAPOLI 2000|città=Napoli (NA)}}
* {{Cita libro|autore=Gaetano Marra|altri=Prefazione di Luigi Montella|titolo=Terra d'Angri-Tradizioni, leggende e storia|data=aprile 2004|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Sarno (SA)|ISBN=9788894676990}}
* {{Cita libro|autore=Luigi Orlando|autore2=Mariella Orlando|titolo=Il comandante Romeo, Storia del partigiano angrese Renato Raiola|url=https://books.google.it/books/about/Il_comandante_Romeo.html?id=07zcnQAACAAJ&redir_esc=y|accesso=3 aprile 2025|data=marzo 2005|editore=Tipolitografia Buonaiuto - Sarno (SA)|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Ida Auletta|titolo=La Valle del Sarno in epoca Medievale-Realtà storiche tra Angri e Scafati|url=https://www.google.it/books/edition/La_Valle_Del_Sarno_in_Epoca_Medievale/IWQAzgEACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|anno=2006-2007|editore=Ida Auletta|città=Torrazza Piemonte (TO)|ISBN=9798688455601}}
* {{Cita libro|autore=Vincenzo Orlando|autore2=Mariarosaria Orlando|altri=Prefazione di Angelo Villani|titolo=Angri Sacra-Ricerche storiche sulle chiese|anno=2008|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|ISBN=8890186135}}
* {{Cita libro|autore=AA. VV.|curatore=Comune di Angri|altri=Prefazione del dott. sindaco Giampaolo Mazzola|titolo=Le strade di Angri, la toponomastica, i personaggi, le storie|url=https://www.google.it/books/edition/Le_strade_di_Angri/_btgcgAACAAJ?hl=it|accesso=27 giugno 2025|data=dicembre 2008|editore=EDIZIONE COMUNE ANGRI 2008|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Carmine Raiola|autore2=Carla Mosca|altri=Prefazione: Carmine Raiola e Carla Mosca|titolo=Manifatture Cotoniere Meridionali-Le origini-Stabilimento di Angri (1833-1920)|data=ottobre 2009|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Don Silvio Longobardi|illustratore=Vincenzo Ricciardi|altri=Editing: Dina Coppola, copertina: Luca Memoli|titolo=Don Enrico Smaldone, L'audacia della carità, Lettere e appunti a cura di Silvio Longobardi|collana=Centro Diocesano di Formazione ''Sant'Alfonso Maria de Liguori''|editore=Edizioni Gutemberg|città=Fisciano (SA)|p=174|ISBN=978-88-7554-037-1}}
* {{Cita libro|autore=Costantino Scudieri|altri=Prefazione di Giuseppe Cacciatore|titolo=Ascesa e fine della classe operaia angrese|data=settembre 2015|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Sarno (SA)|ISBN=9788890186172}}
* {{Cita libro|autore=Berardino Giacomaniello|titolo=Angri è...|url=https://www.google.it/books/edition/Angri_%C3%A8/2gHbjwEACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|data=dicembre 2015|editore=Areblu Edizioni Srl|ISBN=9788898660438}}
* {{Cita libro|autore=Comune di Angri|curatore=Commissione Tecnica|titolo=Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421-25 e del 1428-36, denominate Palio Storico Città di Angri|anno=2016|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Antonio Ricciardi|curatore=Suor Lina Pantano|titolo=Da Angri al mondo: il sorriso di Dio. Alfonso Maria Fusco (1839-1910)|url=https://www.google.it/books/edition/Da_Angri_al_mondo_il_sorriso_di_Dio_Alfo/COpPvgAACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|data=giugno 2016|editore=Progetto 2000|ISBN=9788882764821}}
* {{Cita libro|autore=Antonino Pastore|illustratore=Erika Errichetti|titolo=La buonanima del nonno diceva... Proverbi, tradizioni e folklore della terra d'Angri|data=dicembre 2016|editore=ilibridellaleda|città=Angri (SA)|ISBN=9788897005513}}
* {{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Sulle origini di una chiesa angioina nella Terra d'Angri: la Ss. Annunziata|url=https://www.google.it/books/edition/Sulle_origini_di_una_chiesa_angioina_nel/juVA0AEACAAJ?hl=it|accesso=19 settembre 2025|data=dicembre 2019|editore=Tipografia Vulcanica s.r.l.|città=Nola (NA)|ISBN=9788899742430}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|autore2=Luigi D'Antuono|titolo=Angri. La storia. I monumenti. Le eccellenze. Gli angresi|collana=Studi e testi per la storia di Angri|data=dicembre 2020|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|ISBN=9788894184570}}
* {{Cita libro|autore=Antonino Pastore|illustratore=Francesco D'Amato|altri=Prefazione di Maria Rossi, Luigi Novi ed Agostino Ingenito|titolo=Angri nel cortile-Storia, tradizioni e leggende|data=dicembre 2021|editore=ZORA EDITORE|città=Angri (SA)|ISBN=9791280859013}}
* {{Cita libro|autore=Filippo Toriello|titolo=Per una pedagogia del «lifelong learning». L'«eutopia» pedagogica di don Enrico Smaldone e la sua passione educativa|url=https://www.google.it/books/edition/Per_una_pedagogia_del_lifelong_learning/PIWY0AEACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|data=29 gennaio 2023|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|ISBN=9788894676921}}
* {{Cita libro|autore=Berardino Giacomaniello|titolo=I 150 Papaveri Rossi di Angri|anno=2024|città=Angri (SA)}}
* {{Cita libro|autore=Antonino Pastore|illustratore=Francesco D'Amato|altri=Prefazione di Felice Caiazzo, Anna Scimone e altri|titolo=L'impegno dei giovani angresi-fatti e personaggi|data=febbraio 2024|editore=ZORA EDITORE|città=Angri (SA)|ISBN=9791280859204}}
* {{Cita libro|autore=Don Clemente M. Henze|autore2=C.SS.R.|illustratore=Onofrio Cannavale|titolo=La Madonnina Miracolosa di Angri (SA)|url=https://www.google.it/books/edition/La_Madonnina_miracolosa_di_Angri/kFdOHQAACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|edizione=2|dataoriginale=20 maggio 1958|data=maggio 2024|editore=L'OPERA DELLA MADONNINA|città=Roma (RM)}}
* {{Cita libro|autore=Giancarlo Forino|titolo=L'agricoltura nell'Agro nocerino sarnese. L'Inchiesta Jacini e altri documenti governativi (1861-1920)|url=https://www.google.it/books/edition/L_agricoltura_nell_Agro_nocerino_sarnese/Ema20AEACAAJ?hl=it|accesso=4 aprile 2025|collana=''Studi e testi per la storia di Angri''|data=5 maggio 2024|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|ISBN=889467696X}}
* {{Cita libro|autore=Francesco Rossi|illustratore=Tipografia Buonaiuto & C. s.a.s.|titolo=Angri Grigiorossa dal1927. Tutti i personaggi e le vicende del «Cavallino rampante» dal 1927 ad oggi|url=https://www.google.it/books/edition/Angri_Grigiorossa_dal1927_Tutti_i_person/gS3w0AEACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|collana=Studi e testi per la storia di Angri|data=ottobre 2024|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|ISBN=9788894676976}}
* {{Cita libro|autore=Maria Rossi|titolo=Estote Parati... 'Ncoppa 'a città non fa mai scuro... Raccolta di articoli e testimonianze sulla figura di don Enrico Smaldone il prete della Città dei Ragazzi|data=novembre 2024|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Sarno (SA)|ISBN=9788894676983}}
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Barbella|illustratore=A.I.|titolo=Uomini, soldati, eroi, vittime: angresi, racconti di un passato che non dobbiamo dimenticare|url=https://www.google.it/books/edition/Uomini_soldati_eroi_vittime_angresi_Racc/3IoG0QEACAAJ?hl=it|accesso=3 aprile 2025|editore=Wood & Stein Editore|città=Lesmo (MB)|ISBN=9788890539640|data=marzo 2025}}
* {{Cita libro|autore=Carmine Raiola|curatore=Giancarlo Forino|titolo=Le industrie tessili angresi e le manifatture cotoniere meridionali-oltre due secoli di storia|collana=Studi e testi per la storia di Angri|data=settembre 2025|editore=Cooperativa Centro Iniziative Culturali|città=Angri (SA)|ISBN=979-12-985651-1-1}}
== Voci correlate ==
* [[Agro nocerino-sarnese|Agro Nocerino-Sarnese]]
* [[
* [[Al Capone]]
* [[Battaglia dei Monti Lattari]]
* [[Castello Doria (Angri)]]
* [[Certosa di San Giacomo di Pizzaguto (Angri)]]
* [[Collegiata di San Giovanni Battista (Angri)]]
* [[Doria|Doria (famiglia)]]
* [[Federico Alberto Wenner]]
* [[Frank Nitti]]
* [[Gioacchino D'Anna]]
* [[Giovanni Battista]]
* [[La Doria]]
* [[Manifatture Cotoniere Meridionali]]
* [[Monumento ai caduti (Angri)]]
* [[Monti Lattari]]
* [[Pasquale Novi]]
* [[Provincia di Salerno]]
* [[Sarno (fiume)]]
* [[Stadio Pasquale Novi|Stadio calcistico Pasquale Novi (Angri)]]
* [[Stazione di Angri|Stazione ferroviaria (Angri)]]
* [[Suore di San Giovanni Battista]]
* [[Unione Sportiva Angri 1927]]
* [[James Vincenzo Capone]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della provincia di Salerno}}
{{Agro nocerino-sarnese}}
{{Parco regionale dei Monti Lattari}}
{{Parco regionale del Fiume Sarno}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Angri| ]]
[[Categoria:Comuni dell'Agro nocerino-sarnese]]
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