Appennini: differenze tra le versioni

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| nomecatena=Appennini
| immagine=Italia fisica appennini.png
| image_text=Gli Appennini e la loro suddivisione lungo l'arco peninsulare italiano
| image_text=Suddivisione degli appennini
| continente=[[Europa]]
| sigla_paesi={{ITA}}<br />{{SMR}}
| cima=[[Corno Grande]]
| altezza=2.9122912
| lunghezza=1201
 
| larghezza=da 30 a 252
| superficie=
| massiccio= [[{{lista|Appennino settentrionale]]<br />[[|Appennino centrale]]<br />[[|Appennino meridionale]]|link=si}}
| eta=
| rocce=
}}
Gli '''Appennini''' sono il [[catena montuosa|sistema montuoso]] lungo circa {{M|1200|u=km}} che si distende dalla zona settentrionale d'[[Italia]] fino a quella meridionale, disegnando un arco con la parte concava a sudovest. Insieme alle [[Alpi]], caratterizzano il rilievo e il paesaggio di gran parte del paese, interessando ben quindici regioni: quattro della sua parte continentale, tutte le regioni della [[penisola italiana]] nonché, secondo numerose fonti<ref name="siculo"/>, la parte settentrionale della [[Sicilia]]. Per questi motivi sono spesso chiamati "''spina dorsale della penisola italiana''"<ref>A titolo di esempio, si riportano un'enciclopedia, un vocabolario, un testo scolastico. Enciclopedia Treccani, voce ''{{cita testo|titolo=Appennino|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino/}}''; Vocabolario Treccani, voce ''{{cita testo|titolo=Appennino|url=http://www.treccani.it/vocabolario/appennino/}}''; Guido Corradi - Monica Morazzoni - Brunella Pisani ''Geotour'', RCS Libri education Spa, 2008. ISBN 978-88-23100-65-7. Consultabile a {{cita testo|titolo=questa pagina|url=https://www.scuolabook.it/Uploaded/rcs_S.109.MRK.SSC.0003V1T1_preview/rcs_S.109.MRK.SSC.0003V1T1_preview.pdf}}.</ref>.
Gli '''Appennini''' sono un [[catena montuosa|sistema montuoso]] lungo circa 1.500&nbsp;km che attraversa tutta la parte centro-meridionale dello stivale italiano disegnando un arco con la parte concava a sudovest.
{{TOClimit|3}}
 
== Etimologia ==
Secondo la [[geografia]] fisica classica l'estremità settentrionale, il confine tra Appennini e [[Alpi]], è costituita dalla [[Bocchetta di Altare]] o ''Colle di Cadibona'', in [[valle Bormida]], [[provincia di Savona]], mentre quella meridionale è data dalla punta estrema dell'[[Aspromonte]]; oltre lo [[stretto di Messina]] si estende l'[[Appennino siculo]], che comprende le catene settentrionali della Sicilia<ref name=siculo>Sono centinaia le fonti che considerano i monti della Sicilia settentrionale come "Appennino Siculo". Se ne citano qui alcune in ordine cronologico:
L'origine più probabile sembra dal [[Lingue celtiche|celtico]] o dal [[Lingua ligure antica|ligure antico]] ''pen(n)'' o ''ben'', "montagna, cima", riconducibile alla radice indoeuropea ''*pen / *pend'' con il significato di ''essere appeso'', ''essere in pendenza'' ([[Indogermanisches etymologisches Wörterbuch|IEW]] 998), essendo il nord Italia dominato da tali popolazioni nel IV secolo a.C. o prima. Poi il nome sarebbe passato dall'indicare, dal solo Appennino settentrionale, tutta la catena.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Apennines|rivista=1911 Encyclopædia Britannica|volume=Volume 2|accesso=2 novembre 2021|url=https://en.wikisource.org/wiki/1911_Encyclop%C3%A6dia_Britannica/Apennines}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=W.|cognome=Deecke|titolo=Italy. A popular account of the country, its people, and its institutions (including Malta and Sardinia)|url=https://archive.org/details/italypopularacco00deec/page/24/mode/2up|anno=1907|lingua=en|p=23|citazione=L'etimologia è dubbia, ma alcuni lo fanno derivare dal ligure-celtico Pen o Ben, che significa cima di montagna}}</ref>
* Alfeo Pozzi ''L'Italia nelle sue presenti condizioni fisiche, politiche, economiche, e monumentali descritta alle scuole ed alle famiglie'' G. Agnelli, 1870 (pagina 84, testo consultabile su Google libri);
* Società italiana di scienze naturali, ''Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, Volumi 37-38'' (pagina 326);
* Theobald Fischer, ''La penisola italiana: saggio di corografia scientifica'', Unione Tipografico-editrice, 1902 (pagina 312);
* Autori vari, ''Rivista geografica italiana, Volumi 77-78'' edito dalla Società di studi geografici, 1970 (pagina 247)''
* L. Vizzani ''L'appennino Siculo-Calabro-Lucano'', in: ''Moderne vedute sulla geologia dell'Appennino'', atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1973 (pagine 15-37);
* Adriana Pintori, Maribel Andreu, Adriana Pintori, ''Diamoci dentro!: cultura e civiltà italiana'' editore Univ. Autònoma de Barcelona, 1996 (pagina 138);
* Micaela Vissani, ''Regioni d'Italia dall'A alla Z'' Giunti Editore, 1999 (pagina 159);
* Giuseppe Maurici, Giuseppe Maurici Roby Manfrè Scuderi, ''Guide dei Monti d'Italia - Sicilia'' Touring Editore, 2001 (pagina 28)
* Touring club italiano, ''Sicilia: Palermo e la Conca d'oro, Agrigento, Siracusa, Catania, Taormina, gli arcipelaghi e le isole'' Touring Editore, 2002 (pagina 271);
* Domenico Ligresti, ''Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna'' editore FrancoAngeli, 2002 (pagina 67)
* Ruggiero Scrofani, ''Turismo nautico e distretti turistici siciliani'' editore FrancoAngeli, 2009(pagina 99);
* F. Toppetti, ''Paesaggi e città storica. Teorie e politiche del progetto'' Alinea Editrice, 2011 (pagina 143)-</ref>. L'estensione in larghezza degli Appennini varia da un minimo di 30 [[chilometro|km]] ad un massimo di 250&nbsp;km.
 
== Descrizione ==
Gli Appennini corrono per tutta la loro lunghezza in territorio [[italia]]no, con l'eccezione del [[Monte Titano]], appartenente alla [[Repubblica di San Marino]]. Lo [[spartiacque]] della catena appenninica divide la superficie della Penisola in due versanti: [[Mar Ligure|ligure]]-[[Mar Tirreno|tirrenico]] e [[Mare Adriatico|adriatico]]-[[Mare Ionio|ionico]], differenti tra loro sotto molti aspetti. La differenza più appariscente è data dall'asimmetria dei due pendii: la catena infatti segue una linea curva, convessa verso l'[[Adriatico]] e concava verso il [[Tirreno]]; nel versante ligure-tirrenico la catena principale appenninica arriva a lambire la costa in [[Liguria]], mentre è bordata dai rilievi dell'Antiappennino tirrenico in [[Toscana]], [[Lazio]] e [[Campania]]; in [[Cilento]], in [[Basilicata]] e in [[Calabria]] la catena principale tocca nuovamente il mare. Nel versante adriatico gli Appennini digradano nella [[Pianura Padana]] in [[Emilia-Romagna]], toccano il mare nelle [[Marche]], in [[Abruzzo]] e nel [[Molise]], mentre in [[Puglia]] l'Antiappennino adriatico si interpone tra la catena appenninica principale e il mare.
Gli Appennini corrono per tutta la loro lunghezza in territorio [[italia]]no, se si eccettua il [[Monte Titano]] appartenente alla [[Repubblica di San Marino]].
 
A paragone con le [[Alpi]], gli Appennini, oltre ad essere più recenti<ref>{{Cita web|url=http://www.eniscuola.net/2010/01/07/alpi-e-appennini/|titolo=Alpi e Appennini|sito=Eniscuola|data=7 gennaio 2010|accesso=19 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennini_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/|titolo=Appennini in "Enciclopedia dei ragazzi"|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>, hanno una diversa conformazione e un'altezza nel complesso inferiore. L'Appennino infatti è formato in prevalenza da rocce [[calcare]]e dure e da [[argilla|argille]] molli; solamente la [[Sila]] e l'[[Aspromonte]] sono costituiti da rocce [[granito|granitiche]]. La cima più alta è il [[Corno Grande]], nel massiccio del [[Gran Sasso]] ([[Abruzzo]]), che raggiunge i {{M|2912|ul=m.s.l.m.}} Anche il paesaggio naturale appenninico, con la diversità delle [[rocce]] e del [[clima]], appare molto differente da quello alpino. Le montagne appenniniche hanno in genere cime tondeggianti e il declivio dei due versanti, ligure-tirrenico e adriatico-ionico, digrada dolcemente. Spiccano però le ardite forme di alcuni gruppi formati da compatta roccia calcarea: tra [[Toscana]] e [[Liguria]] le [[Alpi Apuane]], tra l'[[Umbria]] e le [[Marche]] i [[Sibillini]], in [[Abruzzo]] il [[Gran Sasso]] e la [[Maiella]], in [[Campania]] il massiccio degli [[Alburni]], in [[Basilicata]] il [[Monte Alpi]] e, al confine con la [[Calabria]], il [[Massiccio del Pollino]].
La catena appenninica divide la superficie della Penisola in due versanti: tirrenico ed adriatico, differenti tra loro sotto molti aspetti. La più appariscente è data dall'asimmetria dei due pendii: la catena infatti presenta una curva, convessa verso l'[[Adriatico]] e concava verso il [[Tirreno]]. Nel versante tirrenico l'[[Appennino]] arriva a lambire la costa in [[Liguria]], mentre è bordato dai rilievi dell'Antiappennino tirrenico in [[Toscana]], [[Lazio]], e [[Campania]]; in [[Basilicata]] e in [[Calabria]] gli Appennini toccano nuovamente il mare. Nel versante adriatico le catene appenniniche digradano nella [[Pianura Padana]] in [[Emilia-Romagna]], toccano il mare nelle [[Marche]], in [[Abruzzo]] e nel [[Molise]], mentre in [[Puglia]] l'Antiappennino adriatico si interpone tra la catena appenninica e il mare. Lungo l'Appennino passa lo [[spartiacque]] che divide i due bacini del Mar Tirreno e del Mare Adriatico.
 
Le vallate appenniniche sono a volte impervie e caratterizzate da [[gola (geografia)|gole]] pittoresche, specie in [[Abruzzo]] e nelle [[Marche]]. Alcune aree sono soggette a [[frana|frane]] e scoscendimenti: sono le zone in cui la composizione prevalentemente argillosa del suolo e il dissennato [[disboscamento]] dei tempi passati consentono alle acque di superficie di agire rovinosamente, scavando solchi ([[calanco|calanchi]]) e rendendo inabitabili vaste superfici; interi pendii, nei periodi di pioggia, si possono trasformare in pericolosi fiumi di fango. I numerosi e facili valichi che permettono di passare, ad altezze quasi sempre inferiori ai {{M|1000|u=metri}}, dall'uno all'altro versante, vengono indicati nella parlata locale, secondo le loro forme caratteristiche, con i nomi di ''passo'', ''bocca'', ''forca'', ''portella'' e ''gola''.
A paragone con le [[Alpi]], gli Appennini, oltre ad essere più giovani<ref>{{Cita web|url=http://www.eniscuola.net/2010/01/07/alpi-e-appennini/|titolo=Alpi e Appennini|sito=Eniscuola|data=7 gennaio 2010|accesso=19 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennini_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/|titolo=Appennini in "Enciclopedia dei ragazzi"|sito=www.treccani.it|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>, hanno una diversa conformazione ed una altezza nel complesso inferiore. L'Appennino infatti è formato in prevalenza da rocce [[calcare|calcaree]] dure e da [[argilla|argille]] molli; solamente la [[Sila]] e l'[[Aspromonte]] sono costituiti da rocce [[granito|granitiche]]. La cima più alta è il [[Corno Grande]], nel gruppo del [[Gran Sasso]] ([[Abruzzo]]) che raggiunge i 2.912 [[metro|metri]] di [[altitudine]] sul [[livello del mare]].
 
Nell'Antiappennino sono caratteristiche le forme tronco-coniche dei [[Vulcano (geologia)|vulcani]], ormai spenti quelli dei [[colli Albani]], ancora attivi il [[Vesuvio]] e i [[Campi Flegrei]].
Anche il paesaggio naturale appenninico, con la diversità delle [[rocce]] e del [[clima]], appare molto differente da quello alpino. Le montagne appenniniche hanno in genere cime tondeggianti e il declivio dei due versanti, [[mar Tirreno|tirrenico]] ed [[mar Adriatico|adriatico]], digrada dolcemente. Spiccano però le ardite forme di alcuni gruppi formati da compatta roccia calcarea: tra l'[[Umbria]] e le [[Marche]] i [[Sibillini]], in [[Abruzzo]] il [[Gran Sasso]] e la [[Maiella]], in [[Campania]] gli [[Alburni]], in [[Basilicata]] il [[Monte Alpi]] e al confine con la [[Calabria]] il [[Massiccio del Pollino]].
È presente un solo [[ghiacciai appenninici|ghiacciaio]], quello del [[ghiacciaio del Calderone|Calderone]], il più meridionale d'Europa, sul [[Gran Sasso]]; sono presenti però diversi [[Formazioni nevose perenni#Glacionevato|glacionevati]] e [[Formazioni nevose perenni#Nevaio|nevai]].
 
=== Caratteristiche ===
Nell'Antiappennino sono caratteristiche le forme tronco-coniche dei [[Vulcano (geologia)|vulcani]], ormai spenti quelli dei [[colli Albani]], ancora attivi il [[Vesuvio]] e i [[Campi Flegrei]]. Le vallate appenniniche sono a volte impervie e caratterizzate da [[gola (geografia)|gole]] pittoresche, specie in [[Abruzzo]] e nelle [[Marche]].
L'estensione in larghezza degli Appennini è minima in corrispondenza di due linee: quella che unisce il [[Golfo di Sant'Eufemia]] sul [[mar Tirreno|Tirreno]] e il [[Golfo di Squillace]] sullo [[mar Ionio|Ionio]] ([[Istmo di Catanzaro]] in [[Calabria]]) e quella tra [[Voltri|Genova Voltri]] e [[Gavi]] (tra [[Liguria]] e [[Piemonte]]), in entrambi i casi di 30&nbsp;km<ref>Aurelio Romano ''Tradizioni militari italiane'', De Angelis, 1867 (pagina 11).</ref>. La massima larghezza è invece di 254&nbsp;km, in corrispondenza della linea che congiunge il [[Geografia di Ancona#Il promontorio di Ancona|promontorio di Ancona]] e [[Promontorio di Piombino|quello di Piombino]]<ref>Battista Melzi, Alfredo Comandini ''Il nuovissimo Melzi: dizionario italiano...'', A. Vallardi, 1920 (pagina 563).</ref> (tra [[Monte Argentario]] e [[Monte Conero]] la larghezza è comunque notevole: 240&nbsp;km<ref>{{cita libro|autore=|titolo= Montagne d'Italia|url=https://archive.org/details/isbn_9788841804636|editore=Istituto geografico De Agostini|anno=2002|p={{cita testo|url=https://archive.org/details/isbn_9788841804636/page/20|titolo=20}}|ISBN=9788841804636}}</ref>). L'estremità settentrionale è la [[Bocchetta di Altare|Bocchetta di Altare o Colle di Cadibona]], in [[valle Bormida]] ([[Provincia di Savona|SV]]), mentre quella meridionale è data dalla punta estrema dell'[[Aspromonte]], in [[Calabria]]. Oltre lo [[stretto di Messina]], gli Appennini continuano nelle catene settentrionali della Sicilia, definite da diverse fonti come [[Appennino siculo]]<ref name="siculo">Numerose fonti considerano i monti della Sicilia settentrionale come "Appennino Siculo". Si citano qui (in ordine cronologico):
 
*Alfeo Pozzi ''L'Italia nelle sue presenti condizioni fisiche, politiche, economiche, e monumentali descritta alle scuole ed alle famiglie'' G. Agnelli, 1870 (pagina 84, testo consultabile su Google libri);
Alcune aree sono soggette a [[frana|frane]] e scoscendimenti; sono le zone in cui la composizione prevalentemente argillosa del suolo e il dissennato [[disboscamento]] dei tempi passati consentono alle acque di superficie di agire rovinosamente, scavando solchi ([[calanco|calanchi]]) e rendendo inabitabili vaste superfici; interi pendii, nei periodi di pioggia, si possono trasformare in pericolosi fiumi di fango.
*Società italiana di scienze naturali, ''Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, Volumi 37-38'' (pagina 326);
*Theobald Fischer, ''La penisola italiana: saggio di corografia scientifica'', Unione Tipografico-editrice, 1902 (pagina 312);
*Autori vari, ''Rivista geografica italiana, Volumi 77-78'' edito dalla Società di studi geografici, 1970 (pagina 247)
*L. Vizzani ''L'Appennino Siculo-Calabro-Lucano'', in: ''Moderne vedute sulla geologia dell'Appennino'', atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1973 (pagine 15-37);
*Adriana Pintori, Maribel Andreu, Adriana Pintori, ''Diamoci dentro!: cultura e civiltà italiana'' editore Univ. Autònoma de Barcelona, 1996 (pagina 138);
*Micaela Vissani, ''Regioni d'Italia dall'A alla Z'' Giunti Editore, 1999 (pagina 159);
*Giuseppe Maurici, Giuseppe Maurici Roby Manfrè Scuderi, ''Guide dei Monti d'Italia - Sicilia'' Touring Editore, 2001 (pagina 28)
*Touring club italiano, ''Sicilia: Palermo e la Conca d'oro, Agrigento, Siracusa, Catania, Taormina, gli arcipelaghi e le isole'' Touring Editore, 2002 (pagina 271);
*Domenico Ligresti, ''Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna'' editore FrancoAngeli, 2002 (pagina 67)
*Ruggiero Scrofani, ''Turismo nautico e distretti turistici siciliani'' editore FrancoAngeli, 2009 (pagina 99);
*F. Toppetti, ''Paesaggi e città storica. Teorie e politiche del progetto'' Alinea Editrice, 2011 (pagina 143).
 
L'Enciclopedia Treccani considera i rilievi settentrionali della Sicilia come continuazione degli Appennini. Vedi la voce ''{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino/|titolo=Appennino}}'', da cui si citano le seguenti frasiː ''...forma, per 1350 km, la spina dorsale della penisola italiana fino allo Stretto di Messina, oltre il quale continua nei rilievi settentrionali della Sicilia''; ''L'Appennino si distingue generalmente in tre sezioni: Settentrionale, Centrale, Meridionale, alle quali si può aggiungere l'Appennino Siculo''. Nello stesso modo si regola il Vocabolario Treccani alla voce ''{{cita testo|url=http://www.treccani.it/vocabolario/appennino/|titolo=Appennino}}''.
I numerosi e facili valichi che permettono di passare, ad altezze quasi sempre inferiori ai 1.000&nbsp;m, dall'uno all'altro versante, vengono indicati nella parlata locale, secondo le loro forme caratteristiche, con i nomi di ''passo'', ''bocca'', ''forca'', ''portella'' e ''gola''.
 
Inoltre, nel 2000, il Ministero dell'Ambiente ha incluso i monti della Sicilia settentrionale nella catena appenninica, nell'ambito del progetto "Appennino parco d'Europa". Vedi il documento dell'[[IUCN]] ''{{cita testo|url=http://dau.ing.univaq.it/planeco/staff/romano/pdf_pubblicazioni/DURBAN_2003.pdf|titolo=Territorial strategies and environmental continuity in mountain systems: the case of the Apennines (Italy)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120220094752/http://dau.ing.univaq.it/planeco/staff/romano/pdf_pubblicazioni/DURBAN_2003.pdf }}'', di Roberto Gambino e Bernardino Romano.</ref>. Comprendendo quest'ultimo settore, la lunghezza totale degli Appennini è di {{M|1400|u=km}}<ref>Anche l'Enciclopedia Britannica include i rilievi settentrionali della Sicilia negli Appennini: alla voce ''{{cita testo|url=https://www.britannica.com/place/Apennine-Range|titolo=Apennine Range}}'' (Catena Appenninica), di cui sono autori Maurizio Parotto, Bruno Accordi e Thomas M. Poulsen, riporta nell'incipit questa fraseː ''From Cadibona Pass in the northwest, close to the Maritime Alps, they form a great arc, which extends as far as the Egadi Islands to the west of Sicily. Their total length is approximately 870 miles (1,400 kilometres)'' (Dal Passo di Cadibona, nel Nord-ovest, adiacente alle Alpi Marittime, essi formano un grande arco, che si estende fino alle Isole Egadi, nella Sicilia occidentale. La loro lunghezza totale è approssimativamente di 870 miglia (1400 km).</ref>.
Negli Appennini è presente un solo [[ghiacciai appenninici|ghiacciaio]], quello del [[ghiacciaio del Calderone|Calderone]], il più meridionale d'Europa, sul [[Gran Sasso]]; ci sono però numerosi [[glacio nevato|glacio nevati]], [[nevaio|nevai]] e qualche [[glacieret]].
 
=== Limite geologico tra Alpi e Appennini ===
[[File:Bocchetta_di_Altare.jpg|min|upright=1.1|[[Bocchetta di Altare]] o Colle di Cadibona, il limite settentrionale tra [[Alpi]] e Appennino]]
Dal punto di vista geologico il confine settentrionale dell'Appennino si trova poco a ovest di [[Genova]] ed è costituito dal Gruppo di Voltri, presso una discontinuità tettonica denominata [[linea Sestri-Voltaggio]]<ref>[http://territorio.comune.genova.it/ComGeUrbanistica/script/pagine/AtlanteGeologico.html Atlante geologico: ''"Il Gruppo di Voltri è un complesso di metaofioliti e metasedimenti ubicato nel settore centro - occidentale della Liguria, e costituisce l'estrema porzione meridionale delle Alpi Occidentali. Strutturalmente è definito come un sistema composito di falde metamorfiche, situato in posizione interna rispetto all'arco alpino occidentale e corrisponde, nella catena alpino - appenninica, all'emersione di un livello crostale profondo"'']</ref><ref>CAPPONI G; GOSSO G; SCAMBELLURI M; SILETTO G B; TALLONE S, ''Carta geologico-strutturale del settore centro-meridionale del Gruppo di Voltri (Alpi Liguri) e note illustrative'', Bollettino della Società Geologica Italiana.</ref>.
Dal punto di vista geologico, il confine settentrionale dell'Appennino si trova nel territorio comunale di [[Genova]] ed è rappresentato dal [[Gruppo di Voltri]], presso una discontinuità tettonica denominata Linea Sestri-Voltaggio<ref>{{cita testo|url=http://territorio.comune.genova.it/ComGeUrbanistica/script/pagine/AtlanteGeologico.html|titolo=Atlante geologico|citazione=Il Gruppo di Voltri è un complesso di metaofioliti e metasedimenti ubicato nel settore centro - occidentale della Liguria, e costituisce l'estrema porzione meridionale delle Alpi Occidentali. Strutturalmente è definito come un sistema composito di falde metamorfiche, situato in posizione interna rispetto all'arco alpino occidentale e corrisponde, nella catena alpino - appenninica, all'emersione di un livello crostale profondo |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150416144754/http://territorio.comune.genova.it/ComGeUrbanistica/script/pagine/AtlanteGeologico.html }}</ref><ref>Capponi G.; Gosso G.; Scambelluri M.; Siletto G. B.; Tallone S., ''Carta geologico-strutturale del settore centro-meridionale del Gruppo di Voltri (Alpi Liguri) e note illustrative'', Bollettino della Società Geologica Italiana.</ref>.
 
La [[geologia]] contemporanea definisce la questione del confine settentrionale, rilevando che la partizione tra unità [[geomorfologia|geomorfologiche]] è in realtà molto complessa, e che si svolge in ambito tridimensionale (nonché temporale), dove le unità costituenti sovrascorrono le une sulle altre, ecosicché l'Appennino Settentrionale risulta dalla sovrapposizione tettonica di due grandi insiemi, strutturalmente diversi per litologia e origine paleogeografica. Secondo alcuni geologi, gli Appennini si sono formati precedentemente alle Alpi, a partire da circa 60 milioni di anni addietro; altri, invece, pensanoritengono che la catena alpina iniziaincominci la sua storia nellfra l'[[Eocene]] alle l'[[Oligocene]] inferiore (circa 30 milioni di anni fa), mentre solo nell'[[Oligocene]] superiore - [[Miocene]] inferiore (circa daida 30 aia 16 milioni di anni fa) iniziaabbia inizio la formazione degli Appennini<ref>[{{cita testo|url=http://www.digilands.it/natura-illustrata/scienzacultura/orogenesi/index.html |titolo=sito di divulgazione scientifica]}}</ref>. Solo negli ultimi 7-8 milioni di anni però l'Appennino calabro, precedentemente contiguo alla catena alpina si saldòsalda con il resto dell'Appennino<ref>[{{cita testo|url=http://www.eniscuola.net/assets/3493/pdf_alpi_appennini.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140506022049/http://www.eniscuola.net/assets/3493/pdf_alpi_appennini.pdf |urlmorto=sì|titolo=Sito Eni scuola]}}</ref>.
 
=== Importanza storica ===
[[File:ItalyDefenseLinesSouthofRome1943_4.jpg|min|upright=1.1|La [[linea Gustav]] in [[Italia meridionale]]]]
Durante la [[seconda guerra mondiale]], l'[[Wehrmacht|esercito tedesco]] utilizzò gli Appennini come una naturale barriera difensiva, costruendo diverse linee difensive, le più famose delle quali furono la [[linea Gustav]] e la [[linea Barbara]], nell'Italia meridionale, e la [[linea Gotica]], attaccata senza successo dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] nel settembre del 1944.
 
== Suddivisione secondo la latitudine ==
[[File:Subdivision de la Chaîne des Apennins.png|miniatura|Cartografia orografica e idrografica degli Appennini e Anti-Appennini (in francese)]]
La catena appenninica viene suddivisa in tre tronchi principali a seconda della [[latitudine]]: l'[[appennino settentrionale]], [[appennino centrale]] e [[appennino meridionale]], a cui segue l'[[appennino siculo]].
 
La catena appenninica viene convenzionalmente suddivisa in tre o quattro tronchi principali a seconda della [[latitudine]]: l'[[Appennino settentrionale]], l'[[Appennino centrale]], l'[[Appennino meridionale]], a cui si può aggiungere l'[[Appennino siculo]]<ref name="siculo"/>, separato dal resto degli Appennini in corrispondenza dello [[stretto di Messina]].
=== Appennino settentrionale ===
{{vedi anche|Appennino settentrionale}}
L'appenninoAppennino settentrionale vasi dallaunisce con la catena alpina attraverso il valico della [[Bocchetta di Altare]], dovenoto anche come colle di Cadibona. Il punto in cui si unisce conall'Appennino lacentrale secondo alcune fonti è il valico di [[Alpi|catenaBocca alpinaSerriola]] o, asecondo altre, quello delladi [[Bocca Trabaria]]; altre ancora, infine, considerano tutta la zona compresa tra i due valichi come regione di transizione tra i due tratti appenninici<ref name="ReferenceB">TraSi riportano le tantefonti per tre punti di vista diversi sul limite tra Appennino tosco-emiliano (e quindi settentrionale) ed umbro-marchigiano (e quindi centrale). Tra le fonti che considerano lail valico di Bocca Trabaria il limite tra Appennino Tosco-emiliano (e quindi l'Appennino settentrionale) ed Appennino Umbro-marchigiano (e quindi l'Appennino centrale) si citano:
 
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino-umbro-marchigiano/|Enciclopedia Treccani}}
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino-umbro-marchigiano/|titolo=Appennino umbro-marchigiano}};
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino-tosco-romagnolo/|titolo=Appennino tosco-emiliano}};
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bocca-trabaria/|titolo=Bocca Trabaria}}
* Sito ufficiale della regione Marche, pagina ''{{cita testo|titolo=Alpe della Luna - Bocca Trabaria|url=https://www.regione.marche.it/natura2000/pagina_base3f23.html?id=1571}}''
* Romano Gasperoni, Fulvio Fulvi, ''Umbria e Marche'', edizioni Fabri, 1985 (pagina 94)
* Marco Salvo, Daniele Canossini, ''Appennino ligure e tosco-emiliano'', Touring Editore, 2003, ISBN 978-88-365-2775-5; consultabile su Google libri a [{{cita testo|titolo=pagina 479|url=http://books.google.it/books?id=4FIwXk57NGIC&pg=PA479&dq=appennino+umbro+marchigiano+trabaria&hl=it&sa=X&ei=gxWDUu2EHYXFtAayxoGoCg&ved=0CGAQuwUwCA#v=onepage&q=appennino%20umbro%20marchigiano%20trabaria&f=false pagina 479]}};
* Adriana Pintori, Maribel Andreu, ''Diamoci dentro! cultura e civiltà italiana'', edito da Università Autònoma de Barcelona, 1996, ISBN 978-84-490-0728-6; consultabile su ''Google ricerca libri'' a [{{cita testo|titolo=questa pagina|url=http://books.google.it/books?id=PQscRSlyJikC&pg=PA95&dq=appennino+umbro+marchigiano+trabaria&hl=it&sa=X&ei=gxWDUu2EHYXFtAayxoGoCg&ved=0CEIQuwUwAg#v=onepage&q=appennino%20umbro%20marchigiano%20trabaria&f=false questa pagina]}};
* Romano Gasperroni, in'' Viaggio in Italia'' – anno II – volume 37 – Appennino Umbro-Marchigiano, (Gruppo Editoriale Fabbri) Milano 1983;
* Università di Bologna - Istituto di geografia - ''Studi geografici...'' (pagina 114)
* ''Questo Nostro Mondo – L'Italia'' (Istituto Geografico De Agostini – Novara). Secondo altri il limite tra i due tratti sarebbe da porre invece al passo di [[Bocca Serriola]]</ref>, per mezzo del quale l'alta valle del fiume [[Tevere]] e quella del [[Metauro]] comunicano fra loro.
 
Tra le fonti che considerano invece come limite il valico di Bocca Serriola si citano:
 
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino/|titolo=Appennino}}
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bocca-serriola/|titolo=Bocca Serriola}}
* Bruno Nice, ''Questo Nostro Mondo – L'Italia'' (Istituto Geografico De Agostini – Novara);
* Sito della Comunità montana dell'alto Tevere umbro, pagina ''{{cita testo|titolo=La geografia|url=http://www.cm-altotevereumbro.it/territocompr/Terri_Desc1.asp?id=terri01|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060507023203/http://www.cm-altotevereumbro.it/territocompr/Terri_Desc1.asp?id=terri01}}'';
* Enciclopedia Sapere.it, pagina ''{{cita testo|titolo=Appennino Tosco-Emiliano|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/T%C3%B3sco-Emili%C3%A0no%2C+Appenn%C3%ACno-.html}}''.
 
Ci sono infine fonti che considerano come limite tutta la zona compresa tra i due valichi suddetti; tra queste si citano:
 
* Enciclopedia Treccani, voce ''{{cita testo|titolo=Appennino|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino_%28Enciclopedia-Italiana%29/}}'';
* ''Informatore botanico italiano'' - volume 20 - (pagina 454).</ref>.
 
Si suddivide nelle due sezioni dell'[[Appennino ligure]] e dell'[[Appennino tosco-emiliano]], a sua volta distinto in [[Appennino tosco-emiliano]] in senso stretto ede [[Appennino tosco-romagnolo]].
 
==== Appennino ligure ====
{{vedi anche|Appennino ligure}}
[[File:Monte Maggiorasca invernale.jpg|thumbmin|upright=1.1|Il [[Monte Maggiorasca]], vetta più alta dell'Appennino Ligureligure]]
L'Appennino ligure si interrompe al [[Passo della Cisa]], che permette le comunicazioni tra [[La Spezia]] e [[Parma]]. Esso incombe sul [[mar Ligure]] con diramazioni ripide e scoscese, solcate da brevi valli, per lo più trasversali, dense di popolazione. Invece, verso la [[Pianura Padana]], presenta diramazioni e vallate più lunghe ma meno abitate. Il monte più alto è il [[Monte Maggiorasca]] con i suoi {{M|1804}} metri. Le montagne scendono ripide verso il mar Ligure e sono piuttosto brulle e per lo più incolte; coltivare i pendii è complicato e viene realizzato attraverso terrazzamenti.
le montagne scendono ripide verso il mar Ligure sono piuttosto brulle ed incolte; per questo motivo vengono coltivate attraverso terrazzamenti.
 
==== Appennino tosco-emiliano (tosco-emiliano in senso stretto e tosco-romagnolo) ====
{{vedi anche|Appennino tosco-emiliano|Appennino tosco-romagnolo}}
[[File:Monte_Cimone_versante_nord.jpg|thumb|right|220px|[[Monte Cimone]]]]
[[File:Monte_Cimone_versante_nord.jpg|min|upright=1.1|[[Monte Cimone (Appennino)|Monte Cimone]], vetta più alta dell'Appennino tosco-emiliano]]
{{vedi anche|Appennino tosco-emiliano}}
L'Appennino tosco-emiliano va dal [[passo della Cisa]] al valico di [[Bocca Serriola]] o a quello di [[Bocca Trabaria]], a seconda delle fonti<ref name="ReferenceB"/>. Si può riconoscere in esso un tratto tosco-emiliano in senso stretto ede un tratto [[Appennino tosco-romagnolo|tosco-romagnolo]]. Tra le cime più alte del primo tratto spicca il [[Monte Cimone]] (2165&nbsp;m) e successivamente il Cusna (2121&nbsp;m) e il monte Prado (2054&nbsp;m); nell'[[Appennino tosco-romagnolo]] si ergono invece il [[Monte Falco]] (1657&nbsp;m), il [[Monte Falterona]] (1654&nbsp;m), dal quale nasce l'[[Arno]], il [[Monte Fumaiolo]] (1408&nbsp;m), dai fianchi del quale sgorgano le sorgenti del [[Tevere]]. Si ricorda infine il [[monte Titano]] (739&nbsp;m), il cui territorio appartiene alla [[Repubblica di San Marino]]; dalla sua triplice vetta esso domina il retroterra della [[Romagna]] e il [[Montefeltro]].
;Appennino tosco-emiliano in senso stretto
Tra le cime più alte di questo tratto spiccano il [[Monte Cimone (Appennino)|monte Cimone]] ({{M|2165|u=m}}), il [[monte Cusna]] ({{M|2121|u=m}}), il [[monte Prado]] ({{M|2054|u=m}}) e l'[[Alpe di Succiso]] ({{M|2017|u=m}}).
;Appennino tosco-romagnolo
Si ergono in questo tratto il [[monte Falco]] ({{M|1657|u=m}}), il [[monte Falterona]] ({{M|1654|u=m}}), dal quale nasce l'[[Arno]], il [[monte Fumaiolo]] ({{M|1408|u=m}}), dal fianco sud del quale sgorga la sorgente del [[Tevere]]<ref>{{cita testo|url=http://www.fumaioloturismo.it/luoghi-di-interesse-naturalistico/-/asset_publisher/U3G0fVjxJGaQ/content/verghereto-sorgenti-del-tevere-luoghi_int_nat?inheritRedirect=false|titolo=Sorgente del Tevere - Luoghi di interesse naturalistico - Sito di Informazione Turistica Valle del Savio}}</ref>. Si ricorda infine il [[monte Titano]] ({{M|739|u=m}}), il cui territorio appartiene alla [[Repubblica di San Marino]]; dalla sua triplice vetta esso domina il retroterra della [[Romagna]] e il [[Montefeltro]].
 
=== Appennino centrale ===
{{Vedivedi anche|Appennino centrale}}
[[File:Monte Bove SudValleria-M.Zampa-Infernaccio.jpg|thumbmin|Unoupright=1.1|[[Monte scorcioSibilla]], tra le cime più alte dei [[Monti Sibillini]] (Appennino umbro-marchigiano)]]
L''''Appennino centrale''' va, dallaa seconda delle fonti, da [[Bocca Serriola]] o [[Bocca Trabaria]]<ref name="ReferenceB"/>, fino alla [[Bocca di ForliForlì]], attraverso la quale si passa dalla valle del [[Volturno]] (versante tirrenico) a quella del [[Sangro]] (versante adriatico). Il confine geologico tra l'Appennino settentrionale e l'Appennino centrale (e dunque tra Appennino tosco-emiliano e umbro-marchigiano) è posto poco più a nord dei confini tradizionali sopra riportati: esso è segnato dalla fascia di rocce liguridi isolate che segue la [[adriaticoValmarecchia|Val Marecchia]]) in [[Emilia-Romagna]]<ref>Torquato Nanni – Geologia delle Marche.</ref>. L'Appennino centrale si divide in due sezioni: Appennino umbro-marchigiano e Appennino abruzzese.
 
Il confine geologico tra l'Appennino settentrionale e l'Appennino centrale (e dunque tra Appennino tosco-emiliano ed umbro-marchigiano) è posto poco più a nord dei confini tradizionali sopra riportati: esso è segnato dalla fascia di rocce liguridi isolate che segue la Val Marecchia e passa nei pressi del confine tra [[Marche]] ed [[Emilia-Romagna]]<ref>Torquato Nanni – Geologia delle Marche.</ref>.
 
L'Appennino centrale si divide in due sezioni: Appennino umbro-marchigiano e Appennino abruzzese.
 
==== Appennino umbro-marchigiano ====
{{vedi anche|Appennino umbro-marchigiano}}
L'[[Appennino umbro-marchigiano]] va, dallaa seconda delle fonti, da [[Bocca Serriola]] o [[Bocca Trabaria]]<ref name="ReferenceB"/> fino al [[Montereale|Passo di Montereale]]<ref name=Torrita>Secondo altri dal [[Passo della Torrita]]</ref>, che mette in comunicazione la [[valle del Tronto]] con quella del [[Velino (fiume)|Velino]].
 
Questo settore appenninico è formato da varie catene parallele, tutte curvate verso l'[[Adriatico]]; da ovest ad est esse sono: la catena didel [[Monte Subasio]], la catena del [[Monte Catria]], la catena del [[Monte San Vicino]], la catena dei [[Monti Sibillini]], l'ellissoide di [[Cingoli]] ede infine, direttamente sull'[[Adriatico]], il [[Montemonte Conero]] (572&nbsp;m), gomito d'Italia. I fiumi che scorrono verso l'[[Adriatico]] devono farsi strada attraverso le varie catene formando aspre gole rupestri. Le altezze più elevate e le forme più pittoresche appartengono alla catena calcarea dei [[Monti Sibillini]], ove si trova la vetta più alta del settore: il [[Montemonte Vettore]] (2476&nbsp;m). Una parte dell'[[Appennino umbro-marchigiano]] interessa il [[Lazio]] orientale dove, nella catena dei [[Monti Reatini]],<ref>{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=1TwQ54xw9VgC&pg=PA832&dq=%22monti+reatini%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjitf3W8pXaAhVKyqQKHUE1AcYQ6AEIXTAK#v=onepage&q=%22reatini%22&f=false|titolo=Touring Club Italiano - Lazio, non compresa Roma e dintorni}}</ref> si erge il [[Montemonte Terminillo]] (2217&nbsp;m).
 
==== Appennino abruzzese ====
{{vedi anche|Appennino abruzzese}}
[[File:Due_corni_teramanoDue corni teramano.JPG|thumbmin|upright=1.1|[[Corno Grande]] e [[Corno Piccolo]] della catena del ([[Gran Sasso]])]]
[[File:Majella001.jpg|min|upright=1.1|La [[Maiella]]]]
L'[[Appennino abruzzese]] va dal [[Montereale|Passo di Montereale]]<ref name=Torrita/> alla [[Bocca di Forli]].
L'[[Appennino abruzzese]] va dal [[Passo di Montereale]]<ref name=Torrita/> alla [[Bocca di Forlì]]. È costituito dai rilievi più alti degli Appennini, che nel loro raggruppamento assumono il carattere di acrocoro costituito da tre catene parallele con andamento nordovest&nbsp;– sudest, separate da conche intermontane ede altopiani. La natura geologica di queste catene, ampiamente modellate dalle glaciazioni quaternarie, è solitamente calcarea seppur con una rilevante eccezione rappresentata dai [[Monti della Laga]], costituiti da rocce arenaceo-marnose.
 
La prima catena è la meno elevata, decorrecorre lungo lo spartiacque della penisola ede i principali massicci che la compongono sono i [[Monti Carseolani]] (Cima di Vallevona 18081.808&nbsp;m), i [[Monti Simbruini]] (Montemonte Cotento 20152.015&nbsp;m), i [[Monti Cantari]] (Montemonte Viglio 21562.156&nbsp;m), i [[Monti Ernici]] (Montemonte Passeggio 20642.064&nbsp;m) ede il settore sud-occidentale dei [[Monti Marsicani]] (Montemonte Petroso 22472.247&nbsp;m). La seconda catena è localizzata nel cuore dell'Appennino abruzzese, nell'area dove si trovano gli altopiani più elevati ([[Altopiano delle Rocche]] e [[Comunità montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia|Altopiano delle Cinquemiglia]]) ed è rappresentata dai massicci del [[monte Velino]] (2.487&nbsp;m) e del [[monte Sirente]] (2.349&nbsp;m) e dal settore nord-orientale dei [[Monti Marsicani]] (monte Greco 2.285&nbsp;m). Infine, l'ultima catena è la più aspra ed elevata, in alcuni tratti rassomigliante alle [[Dolomiti]], costituita dalle maggiori elevazioni della penisola italiana: i [[Monti della Laga]] (monte Gorzano 2.455&nbsp;m), il [[Gran Sasso d'Italia]] (Corno Grande 2.914&nbsp;m) e la [[Maiella]] (monte Amaro 2.793&nbsp;m).
 
La seconda catena è localizzata nel cuore dell'Appennino abruzzese, nell'area dove sono gli altopiani più elevati ([[Altopiano delle Rocche]] e [[Comunità montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia|altopiano delle Cinquemiglia]]) ed è rappresentata dai massicci del [[Monte Velino]] (2487&nbsp;m) e del [[Monte Sirente]] (2349&nbsp;m) e dal settore nord-orientale dei [[Monti Marsicani]] (Monte Greco 2285&nbsp;m).
 
Infine, l'ultima catena è la più aspra ed elevata, in alcuni tratti rassomigliante alle [[Dolomiti]] ([[Alpi Orientali]]), costituita dalle maggiori elevazioni della penisola italiana: i [[Monti della Laga]] (Monte Gorzano 2455&nbsp;m), il [[Gran Sasso d'Italia]] (Corno Grande 2914&nbsp;m) e la [[Majella]] (Monte Amaro 2793&nbsp;m).
 
=== Appennino meridionale ===
{{Vedivedi anche|Appennino meridionale}}
L'appenninoAppennino meridionale va dalla Sella[[bocca di Vinchiaturo (estremo sud del Molise - CB)Forlì]] all'[[Aspromonte]], il resto della Penisolaed è occupato da una serie di massicci e di altopiani. Questi differiscono tra loro per la natura delle rocce di cui sono costituiti (rocce sedimentarie o magmatiche).
 
I principali valichi dell'appenninoAppennino meridionale sono:
* la [[Sellasella di Vinchiaturo]] tra [[Benevento]] (Campania) e [[Campobasso]] (Molise);
* la [[Sellasella di Ariano]] tra le valli dell'[[Beneventovalle dell'Ufita|Ufita]], del [[valle del Miscano|Miscano]] e del [[valle del Cervaro|Cervaro]], lungo la direttrice [[Napoli]] - [[Foggia]];
* la [[Sellasella di Conza]] tra la [[valle del Sele]] e quella dell'[[Ofanto]].
 
L'Appennino meridionale è composto da quattro parti: Appennino sannita, Appennino campano, Appennino lucano e Appennino Calabrocalabro.
 
==== Appennino sannita ====
{{vedi anche|Appennino sannita}}
[[File:Matese.jpg|thumbmin|Unaupright=1.1|Veduta veduta deldei [[Monti del Matese]]]]
L'Appennino sannita va dalla [[Bocca di ForliForlì]], in [[provincia di Isernia]], fino alla [[Sellasella di Vinchiaturo]], in [[provincia di Campobasso]]<ref name="AdrianaPintori">Adriana Pintori, Maribel Andreu, ''Diamoci dentro! Cultura e civiltà italiana'', edito dall'Università Autonoma di Barcellona, 1996 (pagina 95)</ref>. L'altipiano carsico del [[Matese]], culminante nel [[Montemonte Miletto]] (2050&nbsp;m), situato tra il [[Molise]] (province di [[Campobasso]] ede [[Isernia]]) e la [[Campania]] (province di [[Provincia di Caserta|Caserta]] e [[Provincia di Benevento|Benevento]]), è il gruppo montuoso più caratteristico di questa sezione dell'appenninoAppennino. È costituito da due catene di monti che corrono parallele in direzione nord-ovest sud-est formando un altopiano aspro e scosceso, e segna il confine tra Molise e Campania. AdA esso si agganciano altri gruppi minori come quello del [[Montemonte Mutria]] (1832&nbsp;m), de La Gallinola 1923 slmm e del Montemonte Calvello (1018&nbsp;m) dalla parte orientale, ede i [[Monti Trebulani]] ede altre catene minori che degradano verso il Volturno da [[Venafro]] a [[Benevento]], dalla parte occidentale.
 
==== Appennino campano ====
{{vedi anche|Appennino campano}}
[[File:Monti_Picentini.jpg|min|upright=1.1|[[Monti Picentini]]]]
L'Appennino campano si estende dalla [[Sella di Vinchiaturo]]<ref>Adriana Pintori, Maribel Andreu, ''Diamoci dentro! Cultura e civiltà italiana'', edito dall'Università Autonoma di Barcellona, 1996 (pagina 95)</ref> fino alla [[Sella di Conza]] (700&nbsp;m - tra Avellino e Potenza) che collega la Valle del Sele (versante tirrenico) a quello dell'Ofanto (adriatico). Ad esso appartengono i Monti del [[Matese]], culminante nel [[Monte Miletto]] (2050&nbsp;m), il complesso montuoso del Taburno - Camposauro, i [[Monti del Partenio]] e i [[Monti Picentini]], culminanti nel [[Monte Cervialto]] (1809&nbsp;m). Il versante orientale di questo settore dell'Appennino è denominato spesso Appennino Sannita o più propriamente Subappennino Sannita - Irpino, caratterizzato da rilievi a basse pendenze e formanti una sorta di altopiano.
L'Appennino campano si estende dalla [[sella di Vinchiaturo]]<ref name="AdrianaPintori" /> fino alla [[sella di Conza]] (700&nbsp;m - tra le province di [[provincia di Avellino|Avellino]] e [[provincia di Salerno|Salerno]]) che collega la [[valle del Sele]] (versante tirrenico) a quella dell'[[Ofanto]] (versante adriatico).
 
A esso appartengono il complesso montuoso del [[Taburno Camposauro]], i [[Monti del Partenio]] e i [[Monti Picentini]], culminanti nel [[monte Cervialto]] (1809&nbsp;m). Il versante orientale di questo settore dell'Appennino è costituito dai Monti del [[Sannio]] (da non confondersi con l'Appennino Sannita), dai [[Monti della Daunia]] e dai Monti dell'[[Irpinia]], caratterizzati da rilievi a basse pendenze formanti una sorta di altipiano attraversato dalla linea spartiacque.
 
==== Appennino lucano ====
{{vedi anche|Appennino lucano}}
[[File:Massiccio_del_SirinoMassiccio del Sirino 02.jpg|thumbmin|upright=1.1|[[Massiccio del Sirino]]]]
[[File:Mont_PollinoMont Pollino.JPG|thumbmin|rightupright=1.1|[[Massiccio del Pollino]]]]
L'[[Appennino lucano]] si distende ad arco dalla [[sella di Conza]] al [[passo dello Scalone]]{{ln}}744 metri. 744La vetta più alta è costituita dalla [[Serra Dolcedorme]], nel [[Massiccio del Pollino]], con i suoi 2267 metri di altitudine.
La vetta più alta è costituita dalla [[Serra Dolcedorme]], nel [[Massiccio del Pollino]], con i suoi 2267 metri di altezza.
 
Delimitato dai fiumi [[Sele]] ada ovest, [[Ofanto]] a nord, [[Bradano]] ada est, dal [[Golfo di Taranto]] a sud-est, dal mar [[Tirreno]] a sud ovest e dalla piana di [[Sibari]] a sud, è articolato in catene montuose, altopiani e massicci (più o meno isolati) raggruppabili in cinque grandi aree. Il settore più occidentale è costituito dai rilievi flyshoidi del [[Cilento]] comprendenti il [[Monte Stella (Cilento)|monte della Stella]] (1130&nbsp;m) e il [[Montemonte Gelbison]] (1705&nbsp;m). Più ada est compaiono i rilievi calcarei del Cilento, come il Montemonte [[Vesole]] (1210&nbsp;m), il monte [[Monte Chianiello|Chianello]] (1319&nbsp;m), il Montemonte [[Bulgheria]] (1225&nbsp;m). Nel settore più orientale del Cilento si ergono le vette più maestose ed elevate del comprensorio, cometra cui il [[Montemonte PanormoMotola]] (1742&nbsp;1743 m), lae principaleil [[monte Cervati]] (che con i suoi 1899 metri è la vetta più elevata della Campania), a nord-ovest dei quali è posto il massiccio dei [[Montimonti Alburni]], la cui principale vetta è il Monte[[monte MotolaPanormo]] (17001742&nbsp;m). eA nord-est rispetto gli Alburni si erge il gruppo montuoso dei monti [[MonteGruppo Cervatimontuoso dei Monti Eremita - Marzano|Eremita-Marzano]], chela concui ivetta suoimaggiore è il Monte Eremita (1579 1899&nbsp;m), èi laquali vettasegnano piùil elevataconfine dellatra Campanial'Appennino Lucano e quello Campano. I monti cilentaniCilentani, Alburni ed Eremita-Marzano sono separati dalle catene centrali dell'Appennino Lucanolucano da un vasto altopiano: il [[Vallo di Diano]].
 
AdA oriente, questo altopiano è bordato dalla catena dei [[Monti della Maddalena]] che segnano il confine della Campania dalla Basilicata. I [[Monti della Maddalena]] sono caratterizzati da cime arrotondate a formare un paesaggio a mo' di altopiano. Questa catena montuosa di natura calcarea presenta molti elementi del carsismo epigeo, in particolare è caratterizzata dalla presenza di numerosi [[polje]] tra i quali si ricordano le piane di Mandrano, Magorno e Campo di Venere. Le vette principali non raggiungono quote elevate: [[Serra Longa]] (1505&nbsp;m), Montemonte della Madonna di Sito Alto (1466&nbsp;m), Timpa della Rose (1445&nbsp;m), Montemonte di Sito Marsicano (1410&nbsp;m), Montemonte Cavallo (1401&nbsp;m), [[Montemonte Sierio]] (1286&nbsp;m), [[Montemonte Capo la Serra]] (1141&nbsp;m). Procedendo verso est compaiono i monti della Basilicata centrale.
 
Dal nord della regione verso sud si incontrano il Montemonte Santa Croce (1407&nbsp;m1407m), La Rotonda di Monte Marmo (1239&nbsp;m1239m), Montemonte Li Foj (1355&nbsp;m1355m), [[Montemonte Arioso]] (1722&nbsp;m1722m), [[Montemonte Volturino]] (1835&nbsp;m1835m), [[Montemonte Alpi]] (1900&nbsp;m1900m) ede infine il Massiccio del [[Monte Pollino]] ([[Serra Dolcedorme]] 2267&nbsp;m2267m) che segna il confine regionale della [[Basilicata]] dalla [[Calabria]]. Verso il [[Marmar Tirreno]], nel Lagonegrese si erge maestoso il [[Massiccio del Sirino]] (2005&nbsp;m2005m),. Nel settore più orientale, l'Appennino Lucanolucano presenta montagne sempre meno elevate. Si tratta di rilievi di natura arenaceo - marnosa. Tra le vette principali si ricordanoricorda il [[Montemonte Croccia]] (1149&nbsp;m1149m).
 
==== Appennino calabro ====
{{vedi anche|Appennino calabro}}
[[File:Paesaggio_della_Sila_GrandePaesaggio della Sila Grande.JPG|thumbupright=1.1|min|Paesaggio della [[Sila]] Grande]]
L'Appennino calabro va dal [[Passo dello Scalone]] allo [[Stretto di Messina]]. È costituito da gruppi montuosi di natura granitica solcati da ampie valli. Si distinguono 4 parti:
* ''[[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]]''
* ''[[Altopiano della Sila]]''
* la catena delle ''[[Serre calabresi|Serre]]''
* ''[[Aspromonte|Massiccio dell'[[Aspromonte]]''.
 
=== L'Appennino Siculosiculo ===
{{vedi anche|Appennino siculo}}
[[File:Pizzo Carbonara.jpg|min|upright=1.1|[[Pizzo Carbonara]]]]
Normalmente si considerano parte dell'Appennino Siculo tutti i rilievi della Sicilia tirrenica<ref name=siculo/>.
Normalmente si considerano parte dell'Appennino siculo tutti i rilievi della Sicilia tirrenica<ref name=siculo/>. I [[montiMonti Peloritani]], infatti, separati dalla penisola italiana solo dallo [[Stretto di Messina]], possono essere considerati la naturale continuazione dell'Appennino Calabrese.calabro, Essicon presentanoil quale condividono caratteri simili a quelli della Penisola, cioè schiene arrotondate a terrazzi, qua e là sormontate da ampie ed elevate cupole, quasi sempre nude, solcate da profonde valli e quasi sempre brulle.
 
I gruppi montuosi siciliani che solitamente vengono considerati parte dell'[[Appennino siculo]] sono quindi:
* Ii [[Monti Peloritani]], che vanno dallo [[strettoStretto di Messina]] ([[Capo Peloro]] (o Punta del Faro) e seguono verso ovest, fino ad incontrare i [[Monti Nebrodi]]; la cima più alta è [[Montagna Grande]] (1374&nbsp;m).
* Ii [[Monti Nebrodi]], che vanno dadal [[Monte Castelli]]Tre (1566Fontane metri(1140&nbsp;m) e si dirigono verso ovest fino al [[Monte Tre FontaneCastelli]] (1566&nbsp;m). La cima più alta è il [[Monte Soro]] (1847&nbsp;m).
* Lele [[Madonie]] (''Marunìi'' in [[lingua siciliana]]) continuano ancora verso Ovest.ovest, Sidove segnalalasvettano presenza delil [[Pizzo Carbonara]] (1979&nbsp;m), che è la seconda vetta più alta della [[Sicilia]] dopo l'Etna;il inoltrevulcano si[[Etna]] ricordano(3357&nbsp;m), il [[Monte S.San Salvatore (Madonie)|Monte San Salvatore]] (1912&nbsp;m), il [[Pizzo Antenna Grande]] (1977&nbsp;m) e, il [[Monte Mufara]] (1865&nbsp;m) e il [[Monte dei Cervi]] (1794&nbsp;m).
 
== Suddivisione secondo la [[longitudine]] ==
Si usa suddividere gli Appennini anche secondo la [[longitudine]], e seguendo questo criterio si distinguono: la catena principale, i Subappennini, i Preappennini e gli Antiappennini.
I versanti tirrenico ed adriatico degli Appennini sono preceduti da gruppi di monti meno elevati e ben distinti dagli Appennini: questi monti costituiscono l'''[[Antiappennino]] adriatico e tirrenico''. In alcuni tratti si hanno anche bassi rilievi, che sono dipendenze dell'appennino vero e proprio: costituiscono i ''Subappennini''.
 
La catena principale è quella che corrisponde allo [[spartiacque]] tra il versante ligure-tirrenico e quello adriatico-ionico.
 
Una fascia di bassi rilievi, detti [[Subappennini]], affiancano la catena appenninica principale, alla quale sono contigui<ref>Enciclopedia Treccani, voce ''{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/subappennino/|titolo=Subappennino}}''.</ref>. In alcuni tratti dei due versanti si estendono inoltre sistemi montuosi meno elevati e ben separati dalla catena principale; essi costituiscono l'[[Antiappennino]] adriatico e tirrenico<ref>Enciclopedia Treccani, voce ''{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/antiappennino|titolo=Antiappennino}}'';</ref>.
 
È inoltre usato il termine "Preappennino", come sinonimo di "Antiappennino"<ref>Enciclopedia ''Sapere'', voce ''{{cita testo|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Antiappennino.html|titolo=Antiappennino}}''.</ref>, ma anche di "Subappennino"<ref>Ad esempio, in Puglia, il Subappennino Dauno è chiamato anche "Preappennino dauno". Si veda il sito della regione Puglia, all'articolo ''{{cita testo|url=http://www.paesaggio.regione.puglia.it/images/stories/MATERIALE_PROPOSTA_ADOZIONE_PPTR/5_schede_ambiti/02_subappennino.pdf|titolo=Subappennino dauno}}''.</ref>. Alcuni autori, in particolare, preferiscono usare il termine "Preappennino" al posto di "Antiappennino" perché il prefisso "anti-" comunica un'idea di contrapposizione che dal punto di vista geologico, secondo essi, non è sostenibile<ref>''Enciclopedia storico geografica'', Società editrice internazionale, 1976, volume 1 - voce ''Appennini'' (pagina 19).</ref>. I tre termini "Antiappennini", "Subappennini" e "Preappennini" hanno comunque un'ampia sovrapposizione di significato, a seconda degli autori e degli usi locali<ref>
Theobald Fischer, ''La penisola italiana: saggio di corografia scientifica'', Unione Tipografico-editrice, 1902, (pagina 214). Da questo testo si riporta la seguente citazioneː ''...ogni autore che ha adoperato questi termini ha loro attribuito un significato proprio e diverso da quello assegnatogli dagli altri.''
* Enciclopedia Treccani, voce ''{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/subappennino/|titolo=Subappennino}}'';
* Emanuele Latini, ''{{cita testo|url=http://www.meteolive.it/news/Curiosit%C3%A0/33/gli-appennini-caratteri-generali-toponomastica-e-partizione/11865/|titolo=Gli Appennini: caratteri generali, toponomastica e partizione}}''.</ref>.
 
=== Catena principale ===
È considerata catena principale appenninica la linea montuosa che corrisponde allo [[spartiacque]] tra [[mar Tirreno]] - [[mar Ligure]] a ovest e [[mar Adriatico]] - [[mar Ionio]] a est. Lo stesso [[Petrarca]] mise in evidenza la caratteristica della catena appenninica di dividere l'Italia in due versanti, in un noto verso del suo [[Canzoniere (Petrarca)|Canzoniere]]ː ''...il bel paese / ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe''<ref>[[:s:it:Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)/O d'ardente vertute ornata et calda|CXLVI, versi 13-14]]</ref> Lungo tale linea corrono centinaia di chilometri di confini che separano una regione dall'altra.
 
=== Subappennino ===
{{vedi anche|Subappennino}}
PrendonoPrende il nome di '''SubappenniniSubappennino'' quell'insieme queidi tratti di catena che corrono paralleli alla catena principale, senzaalla dipenderequale direttamentesono da essacontigui. IIl SubappenniniSubappennino sonoè prevalentemente costituiticostituito da catenecolline argillose, franose,siltose dio scarsaarenacee. elevazione;È essisituato nella parte esterna della catena. Essi formano, specie verso l'Adriatico, una lunga strisciafascia, che si estende a partire dal nord delle colline del [[Monferrato]] e delle [[Langhe]] fino al [[Golfo di Taranto]]; verso il Tirreno, invece, la fascia subappenninica si estende dalla Toscana al Lazio. ÈA volte esse sono franose; lungo questa striscia che, in [[Emilia]], ein nell'[[Abruzzo]] comee in [[Valdarno]] soprattutto, il paesaggio naturale è tormentatocaratterizzato dai cosiddetti [[calanco|calanchi]].
 
==== Subappennino umbro-toscano ====
[[File:Pisanino da Tambura.jpg|thumbminiatura|Il [[Montemonte Pisanino]] ([[Alpi Apuane]]) visto dal [[Tambura]]]]
[[File:MonteSubasio2.JPG|thumb|right|Il [[Monte Subasio]]]]
[[File:Monte Zappi Snow.JPG|thumb|right|Il [[Monte Gennaro]]]]
[[File:Monte Guadagnolo.JPG|thumb|right|Il [[Monte Guadagnolo]]]]
Il [[Subappennino toscano]] è costituito dalle seguenti catene:
* [[Alpi Apuane]] (dette anche Alpi di Garfagnana). Formano una catena lunga circa 60&nbsp;km dalle foci della [[Magra]] a quelle del [[Serchio]]. Le vette principali sono: Montemonte Pisanino (1946&nbsp;m1946m), la vetta più alta, Montemonte Tambura (1891&nbsp;m1891m), Montemonte Cavallo (1888&nbsp;m1888m). La zona è famosa per le cave di [[Marmo di Carrara]] esportato in tutto il mondo.
* [[Monte Pisano]]. La catena del Montemonte Pisano forma un prolungamento delle Alpi Apuane tra il Serchio e l'[[Arno]]. La vetta più alta è il [[Montemonte Serra]] (917&nbsp;m917m).
* Monti Pistoiesi. Si staccano dalle sorgenti del Reno e si dirigono verso sud-ovest formano la [[val di Nievole]] e la val di [[Pescia]]. Il ramo che corre lungo il Serchio è il più alto con il Montemonte Battifolle (1176&nbsp;m1176m); l'altro più basso separa l'[[Ombrone]] dalla [[Pescia di Pescia|Pescia]] e prende il nome di [[Montalbano (monte)|Montemonte Albano]].
* Monti del Mugello e di Calvana. I primi delimitano la valle omonima. Vetta più alta è il [[Montemonte Giovi]] (992&nbsp;m992m); i secondi partono dalle sorgenti della [[Sieve]] e arrivano fino a [[Prato (Italia)|Prato]].
* [[Pratomagno]]. È una catena ben distinta che sorge al centro della zona di forma ellittica formata dall'[[Arno]] ede ildalla [[Sieve]]. Forma con gli Appennini la valle longitudinale del [[Casentino]].
* [[Alpe di Catenaia]]. Parte dalcirca 15&nbsp;km a sud ovest del [[Montemonte Fumaiolo]], e quindi dalla sorgente del [[Tevere]], di cui accompagna il primo tratto della riva destra in direzione nord-sud. Arriva fino al [[Montemonte Paglia]] in corrispondenza della depressione di [[Anghiari]].
 
==== Subappennino laziale ====
[[File:Monte Zappi Snow.JPG|miniatura|Il [[Monte Gennaro]] ([[Monti Lucretili]])]]
Tra l'Aniene, il Tevere, la Nera, il Velino ed il Turano, sorgono i [[monti Sabini]], che formano una regione molto pittoresca, rivestita di folta vegetazione, faggete nella parte sommitale, castagni, lauri, noci, ed è ricca di memorie storiche.
Tra l'[[Aniene]], il [[Tevere]], il [[Nera (Italia)|Nera]], il [[Velino (fiume)|Velino]] e il [[Turano (fiume)|Turano]], sorgono i [[Monti Sabini]], che formano una regione molto pittoresca, rivestita di folta vegetazione, faggete nella parte sommitale, castagni, lauri, noci, e ricca di memorie storiche. Fra il Turano e l'Aniene e a ovest del [[Liri]] in direzione nordovest-sudest si eleva la dorsale calcarea dei [[Monti Simbruini]], [[Monti Cantari]] e [[Monti Ernici]], spesso indicata come parte integrante dell'[[Appennino abruzzese]], la cui vetta culminante è il [[monte Viglio]] (2156m). Tra il Sacco e l'Aniene, si innalzano alcune dorsali minori, tutte di natura calcarea e calcareo-marnosa: i [[Monti Lucretili]] con la cima del [[Monte Pellecchia]] (1369m), i [[Monti Prenestini]] con la cima del [[Monte Guadagnolo]] (1218m), i [[Monti Ruffi]] con la cima del [[Monte Costasole]] (1253m) e i [[Monti Affilani]] con il [[Monte delle Pianezze]] (1332&nbsp;m), i [[Monti Tiburtini]] e i [[Monti Cornicolani]].
 
Fra il Turano e l'Aniene e ad ovest del [[Liri]] in direzione nordovest-sudest si eleva la dorsale calcarea dei [[Monti Simbruini]], [[Monti Cantari]] e [[Monti Ernici|Ernici]], spesso indicata come parte integrante dell'Appennino abruzzese, la cui vetta culminante è il [[Monte Viglio]] (2156&nbsp;m).
 
Tra il Sacco e l'Aniene, si innalzano alcune dorsali minori, tutte di natura calcarea e calcareo-marnosa: i [[Monti Prenestini]] con la cima del [[Monte Guadagnolo]] (1218&nbsp;m), i [[Monti Tiburtini]] con la cima del [[Monte Gennaro]] (1.271&nbsp;m), i [[Monti Ruffi]] con la cima del [[Monte Costasole]] (1253&nbsp;m) e i [[Monti Affilani]] con il [[Monte delle Pianezze]] (1 332m).
 
==== Subappennino abruzzese-molisano ====
[[File:Monte Castelfraiano.PNG|miniatura|Il [[Monte Castelfraiano]]]]
Appartengono al subappennino abruzzese-molisano i [[Monti dei Frentani]] che si estendono a sud-est del gruppo montuoso della Majella fino al fiume Fortore. Tra le vette più importanti il Monte Mauro (1042&nbsp;m) ed il [[monte Castelfraiano]] (1412&nbsp;m).
Appartengono al subappennino abruzzese-molisano i [[monti Frentani]] che si estendono a sud-est del gruppo montuoso della Maiella fino al fiume Fortore. Tra le vette più importanti, il monte Mauro (1042m) e il [[monte Castelfraiano]] (1412m).
 
==== Subappennino dauno ====
[[File:Crispicima.jpg|miniatura|Il [[monte Crispignano]]]]
Il [[Subappennino dauno]] è una catena montuosa che costituisce il prolungamento orientale dell'[[Appennino campano]]. Essa occupa la parte occidentale della [[Capitanata]] e corre lungo il confine della [[Puglia]] con il [[Molise]] e la [[Campania]].
 
Il [[Subappennino dauno]] è delimitato a nord dalla valle del Fortore, a est dal Tavoliere delle Puglie, a ovest dallo spartiacque appenninico e a sud dall'alta valle dall'Ofanto. Le vette più notevoli sono il Monte Cornacchia (1.152&nbsp;m), il Monte Saraceno (1.145&nbsp;m) e il [[Monte Crispignano]] (1.105&nbsp;m).
Il Subappennino dauno è costituito essenzialmente dai [[Monti della Daunia]] (un'aspra dorsale adiacente al margine orientale dell'[[Appennino campano]]) e dai modesti rilievi isolati emergenti dall'alto [[Tavoliere delle Puglie]]; esso occupa la parte occidentale della [[Capitanata]] e corre lungo il confine della [[Puglia]] con il [[Molise]] e la [[Campania]].
Il Subappennino dauno è delimitato a nord dalla valle del Fortore, a ovest dallo spartiacque appenninico, a sud dalla valle dall'Ofanto, a est dalla pianura del Tavoliere. Le vette più notevoli dei Monti della Daunia, tutte situate a cavallo tra l'area subappenninica e l'Appennino vero e proprio, sono il [[Monte Cornacchia (monti della Daunia)|monte Cornacchia]] ({{formatnum:1151}}&nbsp;m), il [[monte Saraceno (monti della Daunia)|monte Saraceno]] ({{formatnum:1145}}&nbsp;m) e il [[monte Crispignano]] ({{formatnum:1105}}&nbsp;m). Per quanto attiene invece il settore propriamente subappenninico la vetta più elevata è rappresentata dal monte Carpinelli (506&nbsp;m), situato nel settore meridionale presso [[Ascoli Satriano]].
 
=== Antiappennino ===
{{vedi anche|Antiappennino}}
[[File:Amiata flickr01.jpg|miniatura|[[Monte Amiata]]]]
Si chiamano invece '''Antiappennini''' quelle serie di gruppi e di catene totalmente indipendenti dalla principale, da cui sono separati da larghi e profondi avvallamenti.
[[File:Monte Venere.jpg|miniatura|I [[Monti Cimini]] - Monte Venere]]
[[File:Latium Volcano.jpg|miniatura|I [[Colli Albani]]]][[File:Vesuvio da mare_2.JPG|miniatura|il [[Vesuvio]]]]
[[File:Monte Calvo Gargano.jpg|miniatura|destra|Il [[Monte Calvo (Gargano)|monte Calvo]] sul [[Gargano]]]]
 
Si chiamano ''Antiappennini'' quelle serie di gruppi e di catene totalmente indipendenti per origine e localizzazione dagli Appennini, da cui sono separati da larghi e profondi avvallamenti. L'Antiappennino è costituito da un complesso piuttosto irregolare di sollevamentirilievi montuosi, che s'incontrano piùin genere vicino alle coste, ai bordi esterni della zona subappenninica. Sul versante adriatico, l'Antiappennino si trova solo in [[Puglia]]; ne fanno parte il promontorio del [[Gargano]] (1056m), sperone della penisola, i pianeggianti tavolati calcarei delle [[Murge]] e della [[Penisola Salentina]]. Sul versante tirrenico, i sollevamenti montuosi che costituiscono la fascia dell'Antiappennino sono molto più estesi e interessano la [[Toscana]], il [[Lazio]] e la [[Campania]].
 
Sul versante adriatico appartengono all'Antiappennino il promontorio del [[Gargano]] (1056&nbsp;m), sperone della penisola, i pianeggianti tavolati calcarei delle [[Murge]] e della [[Penisola Salentina]].
 
Sul versante tirrenico i sollevamenti montuosi che costituiscono la fascia dell'Antiappennino, spiccano maggiormente.
 
Di seguito una loro suddivisione per regione.
 
==== Antiappennino umbro-toscano ====
La catena principale è formata nella parte settentrionale dalle [[colline del Chianti]] e di [[Montepulciano]], famose per i loro vini. La catena si deprime per lasciare passare il Paglia, dopo il quale continua nella zona vulcanica dell'Antiappennino Tosco-Romano. A occidente di questa catena si elevano le [[colline Metallifere]] della [[Toscana]] (monti della Castellina, di [[Siena]], [[Cornate di Gerfalco]] 1060m, [[Poggio di Montieri]] 1041m). Il gruppo più elevato è comunque quello del [[monte Amiata]] (1738m), che si innalza a sud della foce dell'[[Ombrone]] e a est della [[Valle dell'Ombrone|valle]] da esso formata, fino alle sorgenti del [[Paglia (fiume)|Paglia]], a est del quale si elevano, prima il monte di [[Radicofani]] (963&nbsp;m) e dopo il [[monte Cetona]] (1148m). Il gruppo dell'Amiata si dirige verso sud-ovest, quindi si divide separando con il lato superiore l'[[Ombrone]] dall'[[Albegna]], e con l'inferiore, che si prolunga fino al [[monte Argentario]] (635&nbsp;m), l'Albegna dal [[Fiora]].
[[File:Amiata flickr01.jpg|thumb|[[Monte Amiata]]]]
La catena principale è formata nella parte settentrionale dalle [[colline del Chianti]] e di [[Montepulciano]], famose per i loro vini. La catena si deprime per lasciare passare il Paglia, dopo il quale continua nella zona vulcanica dell'Antiappennino Tosco-Romano.
 
Ad occidente di questa catena si elevano le [[colline Metallifere]] della [[Toscana]] (monti della Castellina, di [[Siena]], [[Cornate di Gerfalco]] 1060&nbsp;m, [[Poggio di Montieri]] 1041&nbsp;m).
 
Il gruppo più elevato è comunque quello del [[Monte Amiata]] (1738&nbsp;m), che si innalza a sud della foce dell'[[Ombrone]] e a est della [[Valle dell'Ombrone|valle]] da esso formata, fino alle sorgenti del [[Paglia (fiume)|Paglia]], a est del quale si elevano, prima il monte di [[Radicofani]] (963&nbsp;m) e dopo il [[Monte Cetona]] (1148&nbsp;m). Il gruppo dell'Amiata si dirige verso sud-ovest, quindi si divide separando con il lato superiore l'[[Ombrone]] dall'[[Albegna]], e con l'inferiore, che si prolunga fino al [[Monte Argentario]] (635&nbsp;m), l'Albegna dal [[Fiora]].
 
==== Antiappennino laziale ====
[[File:Monte Venere.jpg|thumb|I [[Monti Cimini]] - Monte Venere]]
[[File:Latium_Volcano.jpg|thumb|right|I [[Colli Albani]]]]
 
Si estende dalla [[Fiora]] al [[Garigliano]] ed è diviso dal [[Tevere]] in due parti:
* Tra la Fiora ede il Tevere si presentano: i [[Monti Volsini]] attorno al Lago di Bolsena, i [[Monti Cimini]] attorno al lago di Vico, i [[Monti Sabatini]] attorno al Lago di Bracciano, tutti di origine vulcanica. Oltre il Treja sorge il rilievo calcareo del [[Montemonte Soratte]] ada est dei colli vulcanici dei [[Monti Sabatini]]. Tra il lago[[Lago di Bracciano]] e [[Civitavecchia]] si sorgonotrovano una serie di colline dette [[Monti della Tolfa]] di natura sedimentaria e vulcanica.
* Oltre il Tevere continua la zona vulcanica peritirrenica e antiappenninica con i [[Colli Albani]], gruppovulcano isolatocentrale chedotato conservadi ancorauna traccecaratteristica dicaldera attivitàe vulcanicheconi con variee solfatarelaghi. A sud-est dei Colli Albani sorgonosi estendono i [[Monti LepiniVolsci]], eche piùsi suddividono nei gruppi montuosi dei [[Monti Lepini]] a sudnord, idei [[Monti Ausoni]] nel settore centrale e dei [[Monti Aurunci|Aurunci]] nel settore meridionale. Tra i Monti LepiniVolsci ede il mare si estendetrovano la [[Agro pontino|Pianura Pontina]] e la Piana di [[Fondi]]. OltreAl questamargine sulmeridionale maredella Pianura Pontina si sorgestaglia il [[Montemonte Circeo]] che formacostituisce un brevepromontorio catenamontuoso lungacarbonatico isolato il cui asse maggiore misura circa 5&nbsp;km. A circa 15 miglia nautiche a Sud si ritrova il lembo più meridionale riconducibile all'Appennino calcareo in senso geologico: l'[[Isola di Zannone]].
 
==== [[Antiappennino campano]] ====
Dalla foce del [[Garigliano]] a quella del [[Sele]], sempre lungo le rive del Tirreno, s'innalzano molti gruppi di montagne di origine vulcanica. Tra il Garigliano ede il [[Volturno]], a nord di [[Sessa Aurunca]] sorge il gruppo vulcanico di [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]] e tra questo ede il mare la breve catena calcarea di [[Montemonte Massico]] famosa per la produzione del vino di [[Falerno del Massico|Falerno]] molto apprezzato dagli antichi romaniRomani. Tra il Matese ede il Vulcano di Roccamonfina, nascono i [[Monti Trebulani]] e nel Sud della Provinciaprovincia di Caserta, i [[Monti Tifatini]]. SulLungo marela costa, nella zona retrostantedi [[Pozzuoli]], sorge la zona vulcanica dei [[Campi Flegrei]] e più a sud, tra [[Napoli]] e [[Castellammare di Stabia]], sorge il cono isolato del [[Vesuvio]] (1281&nbsp;m1281m). Infine, nella [[penisola sorrentina]] sorgono i [[Monti Lattari]] che si spingono fino all'[[Agro nocerino sarnese]].
 
==== [[Antiappennino apulo-garganico]] ====
Il [[Gargano]], le [[Murge]] e le alture della [[penisola Salentina]] vanno considerate come un sottosistema distinto dall'Appennino per essere di natura totalmente diversa da quello.
* Promontorio del Gargano. La forte depressione di [[San Severo]] lo separa dagli Appennini. Esso è formato da un altopiano di altezza media di 800 metri che si estende dal Lago di Lesina a [[Manfredonia]] con monti isolati che sorgono sparsi, fra questi i più alti sono il [[Monte Calvo (Gargano)|Montemonte Calvo]] (1056&nbsp;m1056m) ede il ''Montemonte Spigno'' (1010&nbsp;m1010m). La parte orientale forma il vero e proprio promontorio ed è coperta da ampie foreste che prendono il nome di [[Foresta Umbra]].
* Le Murge. Tra il [[Bradano]], il corso inferiore dell'[[Ofanto]] ede il mare sorge un altopiano di altezza media 400 metri inclinato verso l'Adriatico. Disseminate si trovano colline e alture che raggiungono i 700 metri (''Murge di Minervino'' 687&nbsp;m). Non vi sono fiumi perché il suolo di natura carsica contiene molte fessure in cui le acque si inabissano.
 
=== Catena principale ===
E' considerata catena principale appenninica la linea montuosa che scorre lungo lo [[spartiacque]] tra [[Mar Tirreno]] ad ovest e [[Mar Adriatico]] a est ovvero lungo il confine regionale di [[Liguria]] e [[Piemonte]], [[Liguria]] e [[Emilia Romagna]], [[Toscana]] e [[Emilia-Romagna]], [[Umbria]] e [[Marche]], [[Lazio]] e [[Abruzzo]], [[Campania]]-[[Molise]]-[[Puglia]], [[Basilicata]]-[[Calabria]] ([[Monte Cimone]], [[Monte Falterona]], [[Monte Fumaiolo]], [[Monte Carpegna]], [[Monte Nerone]], [[Monte Catria]], [[Monti Sibillini]], [[Monte Pozzoni]], [[Monte Giano]], [[Gruppo montuoso di Monte Calvo|Monte Calvo]], [[Monti del Cicolano]], [[Monti Carseolani]], [[Monti Cantari]], [[Monti Ernici]], [[Monti Marsicani]], [[Matese]] ecc...). Fa eccezione l'appennino centrale abruzzese con la dorsale centrale ([[Velino-Sirente]]) e quella orientale ([[Monti della Laga]], [[Gran Sasso]] e [[Maiella]]) che rientrano comunque nella catena principale pur non essendo completamente sulla linea spartiacque.
 
== Sezioni regionali dell'Appennino ==
{| class="wikitable"
|- bgcolorstyle="background:#CCCCCCCCC"
! Suddivisione!! Da!! A!! Regioni!!Altezza massima
|-
|[[Appennino Ligureligure]] || [[Colle di Cadibona]] || [[Passo della Cisa]]|| {{IT-LIG}}<br />{{IT-PMN}}<br />{{IT-LOM}}<br />{{IT-EMR}}<br />{{IT-TOS}}||[[Monte Maggiorasca]] (1.804&nbsp;m)
|-
|[[Appennino tosco-emiliano]] in senso strettoampio<ref name="Sapere">L'Appennino tosco-emiliano generalmentesecondo molte fonti comprende tutto il tratto degli Appennini compreso tra l'Appennino Ligureligure e quello Umbroumbro-Marchigianomarchigiano. Può però essere suddiviso in Appennino tosco Emilianoemiliano in senso stretto (tra l'Emilia e la Toscana) e Appennino Tosco-Romagnolo (tra la Romagna e la Toscana). VediVediː laTouring pagina:Club Italiano, [[Guide rosse d'Italia]], volume ''Emilia-Romagna'' (pagina 20); {{cita testo|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Appennino+o+Appennini.html]|titolo=Appennino o Appennini su Enciclopedia | Sapere.it}}</ref> || Passo della Cisa || [[PassoBocca della FutaTrabaria]] o [[Bocca Serriola]]|| {{IT-EMR}}<br />{{IT-TOS}} || [[Monte Cimone (Appennino)|Monte Cimone]] (2.165&nbsp;m)
|-
|[[Appennino tosco-romagnolo]]<ref name=Sapere/>|| Passo della Futa || [[Bocca Trabaria]] o [[Bocca Serriola]] || {{IT-EMR}}<br />{{IT-TOS}}<br />{{IT-MAR}}<br />{{IT-UMB}}<br />{{SMR}} || [[Monte Falco]] (1.658&nbsp;m)
|-
|[[Appennino umbro-marchigiano]] || Bocca Trabaria o Bocca Serriola || [[Passo della Torrita]] o [[Passo di Montereale]]|| {{IT-MAR}}<br />{{IT-UMB}}<br />{{IT-LAZ}} || [[Monte Vettore]] (2.476&nbsp;m)
|-
|[[Appennino abruzzese]] || Passo della Torrita o Passo di Montereale|| [[Bocca di ForliForlì]] || {{IT-ABR}}<br />{{IT-LAZ}}<br />{{IT-MOL}} || [[Corno Grande]] (2.912&nbsp;m)
|-
|[[Appennino sannita]] || Bocca di Forli || [[Sella di Vinchiaturo]] || {{IT-MOL}}<br />{{IT-CAM}}<br />{{IT-PUG}} || [[Monte Miletto]] (2.050&nbsp;m)
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=== Principali gruppi montuosi ===
{{vedi anchecategoria|[[:Categoria:Montagne degli Appennini]]}}
{{div col|cols=3}}
* [[Gran Sasso]]
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== Geologia ==
[[File:Adriatic Plate.jpg|thumbminiatura|upright=1.4|EstensioneProbabile estensione della [[placca adriatrica]] - GliSecondo appenninimolte ipotesi gli Appennini si sonosarebbero formati in seguito alla collisione della placca eurasiatica con la placca adriatica o pugliese:, una micro-placca tettonica che si èsarebbe staccata dalla [[placca africana]] nel periodo [[Cretaceo]]. Il nome della placca adriatica è di solito utilizzato quando si fa riferimento alla parte settentrionale della placca africana.]]
Geograficamente gli Appennini sono in parte, o sembrano essere, contigui alle Alpi; prima degli studi effettuati a partire dal 2000, infatti, si consideravano le due catene come parti di un unico sistema Alpi-Appennini.
 
In realtà le Alpi si sono originate milioni di anni prima che gli Appennini emergessero dal mare. Sia le Alpi che gli Appennini sono formati principalmente da rocce sedimentarie deposte nell'antico [[oceano Tetide]] durante il [[Mesozoico]]. Il movimento verso nord della [[Placcaplacca africana]], la sua collisione con la [[Placcaplacca euroasiatica]], e la subduzione di quella Africana sotto quella Europea hanno provocato l'orogenesi Alpina, iniziata alla fine del Mesozoico., generando Questauna fascia orogenetica che si estende dalla Spagna all'Asia in direzione est-ovest, comprendecomprendente le Alpi. Gli Appennini invece si sono formati durante l'orogenesi Appenninica all'inizio del [[Neogene]] (iniziata circa 20&nbsp;Ma fa, nel [[Miocene]] medio ed ancora in atto)<ref>{{Cita|James 2004|pp. 3-4|James 2004}}.</ref>, si estendono da nordovest a sudest, e non sono un ''displacement'' della catena Alpina.
 
Il comportamento geologico della Pianura Padana è una prova del loro diverso stile tettonico: le forze compressive agenti da nord verso sud nelle Alpi e da sud verso nord negli Appennini avrebbero dovuto stringere i depositi alluvionali tra le montagne, ma la Pianura ha subito subsidenza a un ritmo di 1–4&nbsp;mm/anno per circa 25&nbsp;Ma, prima che gli Appennini iniziassero a formarsi<ref>{{Cita|Ollier 2000|p. 77|Ollier 2000}}.</ref>. La Pianura Padana non è quindi una struttura originata dall'erosione, ma una porzione riempita del Solco Adriatico, detto Avampaese Adriatico da quando si è scoperta la sua funzione come zona di subduzione. Le Alpi e gli Appennini sono sempre stati separati da questo solco.
Gli Appennini invece si sono formati durante l'orogenesi Appenninica all'inizio del [[Neogene]] (iniziata circa 20 Ma fa, nel [[Miocene]] medio ed ancora in atto)<ref>{{Cita|James 2004|pp.3-4|James 2004}}</ref>, si estendono da nordovest a sudest, e non sono un ''displacement'' della catena Alpina.
 
Il comportamento geologico della Pianura Padana è una prova del loro diverso stile tettonico: le forze compressive agenti da nord verso sud nelle Alpi e da sud verso nord negli Appennini avrebbero dovuto stringere i depositi alluvionali tra le montagne, ma la Pianura ha subito subsidenza a un ritmo di 1–4&nbsp;mm/anno per circa 25 Ma, prima che gli Appennini iniziassero a formarsi<ref>{{Cita|Ollier 2000|p.77|Ollier 2000}}</ref>. La Pianura Padana non è quindi una struttura originata dall'erosione, ma una porzione riempita del Solco Adriatico, detto Avampaese Adriatico da quando si è scoperta la sua funzione come zona di subduzione. Le Alpi e gli Appennini sono sempre stati separati da questo solco.
 
Numerosi sono i fenomeni di [[carsismo]] specie nell'Appennino centrale e meridionale.
 
=== Struttura ===
L'orogenesi Appenninica è ununa tipologia rara ma non unica, in cui due tipologie più semplici si combinano in una configurazione apparentemente problematica che gli scienziati del Progetto RETREAT<ref>[{{cita testo|url=http://www.nsf.gov/awardsearch/showAward.do?AwardNumber=0208652 |titolo=Award#0208652 - COLLABORATIVE RESEARCH: Retreating-Trench, Extension, and Accretion Tectonics (RETREAT): a Multidisciplinary Study of the Northern Apennines<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref> hanno definito ''"estensione sin-convergente"''<ref name="ReferenceA">{{Cita|Margheriti 2006|p. 1120|Margheriti 2006}}.</ref>
In sintesi il lato orientale della penisola è caratterizzato da [[catena a pieghe|catene a pieghe]] sollevatesi a causa di forze compressionali agenti al di sotto del Mare Adriatico. Questo lato è definito ''Zona compressionale Appenninico-Adriatica'', o ''Zona di convergenza degli Appennini''. Sul lato occidentale prevalgono strutture a [[horstHorst (geologia)|Horst]] e [[graben (geologia)|graben]], causate dall'espansione o estensione della crosta al di sotto del Mar Tirreno. Questo lato è definito ''Zona estensionale Tirrenica''.
 
==== Zona compressionale ====
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La subduzione si verifica lungo una faglia caratterizzata da una direzione (angolo d'intersezione rispetto al nord geografico con la superficie topografica), e da un'inclinazione (angolo sulla verticale tra la superficie di faglia e la superficie topografica), da un [[hanging wall]] (superficie della porzione di crosta che sormonta) e da un [[footwall]] (superficie della porzione di crosta che viene sormontata). Il contatto tra zona subdotta e zona obdotta è invisibile in quanto si trova nella parte inferiore dell'avanfossa Appenninico, generalmente colmata da sedimenti, poiché la sedimentazione avviene ad una velocità molto più veloce della subduzione. In superficie si può rilevare solo il contatto tra l'hanging wall e i sedimenti dell'avanfossa, tranne che nel settore marino, dove la velocità sedimentazione è molto ridotta.
Nel Nord Italia l'inclinazione della placca subdotta è tra 30-40º, ad una profondità media di 80–90&nbsp;km.<ref name="ReferenceC">{{Cita|Margheriti 2006|p. 1124|Margheriti 2006}}.</ref>
 
La zona di subduzione appenninica forma un arco irregolare, con centro di curvatura nel Mar Tirreno, esteso dalla base dell'Appennino Ligure presso la Pianura Padana, proseguente in mare aperto nell'Adriatico centrale, fino al [[Gargano]].
Da qui l'arco flette verso l'interno della penisola, separando l'avampaese Apulo, e prosegue sino al [[Golfo di Taranto]], da dove piega a sud verso lo Ionio, poi a ovest, attraversando la Sicilia sudorientale, fino a raggiungere il Nord Africa.<ref name="ReferenceC"/> Il mantello superiore a circa 250&nbsp;km di profondità si spezza nell'"Arco Appenninico settentrionale", e nell'"Arco Calabro-Peloritano", con forze compressionali agenti rispettivamente verso nordest e sudest. Queste strutture sono state spiegate attraverso modelli anche molto diversi, poiché mancano ancora dati definitivi. La tettonica, in ogni caso, non è dello stesso tipo che ha generato le Alpi.
 
Il mantello superiore a circa 250&nbsp;km di profondità si spezza nell'"Arco Appenninico settentrionale", e nell'"Arco Calabro-Peloritano", con forze compressionali agenti rispettivamente verso nordest e sudest. Queste strutture sono state spiegate attraverso modelli anche molto diversi, poiché mancano ancora dati definitivi. La tettonica, in ogni caso, non è dello stesso tipo che ha generato le Alpi.
 
==== Zona estensionale ====
Il lato occidentale della penisola è formato ad un sistema ad ''[[Horst (geologia)|horst]]'' e ''[[Graben (geologia)|graben]]'', dove la crosta, stirata dall'estensione del mantello sottostante, si è assottigliata e frantumata, lungo una serie di linee di faglia approssimativamente parallele, e i blocchi crostali in modo alterno sono sprofondati o sono stati sollevati dalla spinta isostatica., Questoformando stilecatene tettonicomontuose èe ilbacini predominanteintramontani dallacon [[Corsica]]direzione adpiù esto sinomeno allaperpendicolare a quella di estensione. Esempi importanti sono l'alta valle della [[val TiberinaMagra]]<ref>{{cita adweb ovest,|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/geologia/geologia-emilia-romagna/pdf/Articolo_Elter.pdf e|accesso=19 formagiugno catene2022 montuose|titolo=Introduzione alla geologia dell’Appennino Ligure-Emiliano |autore=P.Elter}}</ref> e bacinila intramontani[[val conTiberina]].<ref>{{cita direzioneweb più|url=https://www.abtevere.it/sites/default/files/datisito/info_bacino/lineamenti_geologici.pdf o|accesso=19 menogiugno perpendicolare2022 a|titolo=Lineamenti quellageologici didel estensione.bacino del Tevere}}</ref>
 
<!-- Forse anche: l'alternanza di piattaforme e bacini dell'Appennino Lucano.<ref>{{cita web |url=http://www.grumentum.net/it/geologia-e-geomorfologia-dellalta-val-dagri |accesso=19 giugno 2022 |titolo=Geologia e geomorfologia dell'alta Val d'Agri |sito=Grumentum.net |autore=A.Priore}}</ref> !-->
Le catene montuose originatesi per pieghe sono formate da ampie [[anticlinale|anticlinali]] al nucleo dei massicci più elevati ed estesi degli Appennini, nel settore orientale; le catene montuose originatesi per faglia formano dorsali più basse e ripide, che geograficamente non sono considerate parte dell'Appennino, ma sono denominate "sub-appennino" o "anti-appennino». Queste montagne si trovano principalmente in [[Toscana]], [[Lazio]] e [[Campania]].
Le catene montuose originatesi per pieghe sono formate da ampie [[anticlinale|anticlinali]] al nucleo dei massicci più elevati ed estesi degli Appennini, nel settore orientale; le catene montuose originatesi per faglia formano dorsali più basse e ripide, che geograficamente non sono considerate parte dell'Appennino, ma sono denominate "sub-Appennino" o "anti-Appennino». Queste montagne si trovano principalmente in [[Toscana]], [[Lazio]] e [[Campania]].
 
=== Sismicità ===
In virtù della convergenza della [[placca euroasiatica]] con quella [[placca africana|africana]], l'intero arco appenninico e le zone limitrofe sono soggette da sempre a fenomeni sismici ovvero [[terremoto|terremoti]] con presenza di numerose [[faglia|faglie]] attive ed una scala di [[rischio sismico]] che va da 1 a 3.

Dal [[XX secolo]] in poi terremoti notevoli sono stati il [[Terremototerremoto della Calabria del 1905]], il [[terremoto di Messina del 1908]] (oltre 100.000 morti), il [[terremoto dell'Irpinia del 1910]], quello dellail [[Terremototerremoto della Marsica|Marsica]] del 1915]], il [[Terremoti del Mugello|terremoto del Mugello]] del 1919, il [[Terremototerremoto della Garfagnana e della Lunigiana del 1920]], il [[Terremototerremoto dell'Irpinia e del Vulture del 1930]], il [[Terremototerremoto dell'Irpinia del 1962]], il [[Terremototerremoto del Gran Sasso del 1950-1952]] il [[terremoto del Belice del 1968]], il [[Terremototerremoto di Tuscania del 1971]], il [[Terremototerremoto dell'Irpinia del 1980]], il [[terremoto di Umbria e Marche del 1997|Umbria e Marche del 1997]], il [[Terremototerremoto del Molise del 2002]], il [[Terremototerremoto dell'Aquila del 2009|Aquila del 2009]] e ili [[TerremotoSequenza sismica del Centro Italia del 2016-2017|terremoti del Centro Italia del 2016 e 2017]].

In epoche storiche altri terremoti importanti sono stati il [[Terremototerremoto dell'Appennino centralecentro-meridionale del 1349]], il [[Terremototerremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456]], il [[Terremototerremoto dell'Aquila del 1461]], il [[Terremototerremoto di Sora del 1654]], il [[terremoto della Calabria dell'8 giugno 1638|terremoto della Calabria del 1638]], il [[Terremototerremoto di Amatrice del 1639]], il [[Terremototerremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694]], il [[terremoto dell'Aquila del 1703]], il [[Terremototerremoto della Maiella del 1706]], il [[Terremototerremoto della Calabria meridionale del 1783]], il [[Terremototerremoto del Molise del 1805]], il [[Terremoto di Rieti del 1898]], il [[Terremototerremoto della Basilicata del 1857]].
 
=== Stabilità dei versanti ===
Il terreno degli Appennini (così come quello delle Alpi) è in gran parte instabile a causa di vari tipi di movimenti dei versanti: ''falls and slides of rocks and debris, flows of earth and mud, spreads of earth and sink holes'' (cascate e scivoli di roccia e detriti, i flussi di terra e fango, spread di terra) e doline.
 
L'[[Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale]], un'agenzia governativa fondata nel 2008 dalla fusione di tre enti preesistenti, ha pubblicato nello stesso anno una relazione speciale, ''Frane in Italia'', che sintetizza i risultati del Progetto IFFI, l'Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia, un ampio censimento governativo di frane a partire dal 1997. Al 31 dicembre 2007, aveva studiato e mappato oltre 482.272 frane su 20.500&nbsp;km². I parametri considerati sono l'Indice Frana IF, il rapporto tra la superficie frana e la superficie totale di una regione, l'Indice Frana in aree montuose-collinari IFMC, e la densità di frane, che è il numero di eventi per 100&nbsp;km². L'Italia nel suo complesso ha un IF di 6,8, un IFMC di 9.,1 e una densità di 160. In [[Lombardia]] (con 13,9), [[Emilia-Romagna]] (11,4), [[Marche]] (19,4), [[Molise]] (14,0), [[Valle d'Aosta]] (16.,0) e [[Piemonte]] (9.,1) gli IF sono significativamente più elevati.<ref>{{Cita|Trigila 2008|pp. 15-16|Trigila 2008}}.</ref>
 
Nell'Appennino i terreni più instabili sono situati, seguendo un ordine decrescente, nel versante orientale dell'Appennino Tosco-Emiliano, nell'Appennino centrale e nel fianco orientale del l'Appennino meridionale. Qui l'instabilità è paragonabile a quella nel settore meridionale delle Alpi. I terreni più stabili sono situati sul lato occidentale: [[Liguria]], [[Toscana|Toscano]], [[Umbria]] e [[Lazio]]. L'Appennino sta scivolando a nord-est verso la Pianura Padana e l'avanfossa Adriatica. Le ''slides'' con ampi movimenti di superficie traslazionale o rotazionale sono i più comuni.
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=== Ghiacciai ===
{{vedi anche|Ghiacciai appenninici}}
Anche se al di fuori del massiccio del [[Gran Sasso d'Italia]] non esistono più ghiacciai, si sono osservate [[morena|morene]] Post-Plioceniche anche in Basilicata. Nell'appennino Siculo all'interno dell'[[Etna]] esiste un ghiacciaio, il quale permane dentro un canale lavico entro il rilievo. Sono presenti nevai sul Gran Sasso, sulla [[Nevai della MajellaMaiella|Maiella]] e sul Pollino.
 
== AltroAmbiente ==
[[File:Map Flora and vegetation 1989 - Appennini - Touring Club Italiano CART-TEM-028 (cropped).jpg|min|upright=2|Esempi di vegetazione di una zona appenninica, vegetazione potenziale e grado di artificializzazione]]
=== Importanza storica ===
=== Flora e fauna ===
Durante la [[seconda guerra mondiale]], l'[[Wehrmacht|esercito tedesco]] utilizzò gli Appennini come una naturale barriera difensiva, costruendo diverse linee difensive, le più famose delle quali furono la [[Linea Gotica]], attaccata senza successo dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] nel settembre del [[1944]]; e la [[Linea Barbara]] nell'Italia meridionale.
La vegetazione dell'Appennino varia a seconda dell'altitudine anche se la [[Piani altitudinali|zonazione vegetale]] spontanea non sempre è molto significativa perché le altitudini non sono molto elevate. Nella fascia più bassa al di sotto dei 500–600 m la flora è essenzialmente rappresentata da specie che caratterizzano la [[Macchia mediterranea|macchia]] ([[Quercus ilex|lecci]], [[Quercus suber|sugheri]], [[Quercus robur|farnie]], [[Quercus cerris|cerri]], [[Castanea sativa|castagni]] e [[Quercus petraea|roveri]]). Alle altitudini superiori si sviluppano boschi di [[Fagus sylvatica|faggio]], [[Abies alba|abete bianco]] e [[Alnus|ontano]] caratterizzati da un sottobosco in cui si alternano a cespugli di [[Pteridophyta|felci]], [[Ilex aquifolium|agrifogli]], [[Juniperus|ginepri]] e [[Pinus|pini]] di tipo arbustaceo, piante erbacee ([[Anemone|anemoni]], [[Oxalis acetosella|acetoselle]] e [[Campanula|campanule]]). I boschi appenninici sono generalmente polifiti, ma non mancano formazioni monofite, come le abetaie e i castagneti della Toscana e le pinete della Sila calabra.
 
La caccia indiscriminata ha molto impoverito la fauna appenninica un tempo ricca delle più svariate specie animali. Solo nelle zone più impervie la composizione faunistica è rimasta intatta, mentre nel [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] sono tutelate molte specie che altrove sarebbero andate in estinzione. Molti i Mammiferi distribuiti lungo la dorsale: [[Ursus arctos|orsi]] in Abruzzo, [[Canis lupus|lupi]], [[Sus scrofa|cinghiali]], [[Capreolus capreolus|caprioli]] e [[Dama dama|daini]] in Calabria, rari e distribuiti un po' ovunque nelle zone più biologicamente intatte: [[Mustela nivalis|donnole]], [[Mustela putorius|puzzole]], [[Martes foina|faine]], [[Martes martes|martore]] e [[Meles meles|tassi]]. Anche i Roditori prolificano fra la vegetazione appenninica: le [[Lepus europaeus|lepri]], i [[Oryctolagus cuniculus|conigli selvatici]], gli [[Sciurus vulgaris|scoiattoli]], i [[Glis glis|ghiri]], i [[Eliomys quercinus|quercini]], i [[Muscardinus avellanarius|moscardini]], i [[Mus (zoologia)|topi]], i [[Rattus|ratti]] e le [[Arvicolinae|arvicole]]. Infine Uccelli e Rettili sono presenti con specie tipiche come: [[Accipitriformes|rapaci diurni]] e [[Strigiformes|notturni]], [[Passeriformes|passeriformi]] e [[Galliformes|galliformi]] e insidiose [[Vipera|vipere]] diffuse un po' ovunque, così come la [[Natrix natrix|biscia dal collare]].
===Idrografia===
 
Dall'Appennino nascono importanti fiumi italiani come il [[Panaro]], il [[Secchio]], il [[Reno (Italia)|Reno]], il [[Marecchia]], il [[Rubicone]], il [[Metauro]], l'[[Arno]], il [[Tevere]], il [[Nera]], il [[Velino]], il [[Salto (fiume)|Salto]], il [[Turano]], il [[Tronto]], l'[[Aterno-Pescara]], l'[[Aniene]], il [[Liri]], il [[Sangro]], il [[Volturno]]. Tra i laghi più importanti spicca il [[Lago di Campotosto]] mentre tra i laghi di origine glaciale di tipo alpino si ricordano il [[Lago del Matese]], il [[Lago della Duchessa]] e il [[Lago di Pilato]].
=== Idrografia ===
Dall'Appennino nascono importanti fiumi italiani come il [[Panaro]], la [[Secchia]], il [[Reno (Italia)|Reno]], il [[Marecchia]], il [[Rubicone]], il [[Metauro]], l'[[Arno]], il [[Tevere]], il [[Savio (fiume)|Savio]], il [[Nera (fiume)|Nera]], il [[Velino (fiume)|Velino]], il [[Salto (fiume)|Salto]], il [[Turano (fiume)|Turano]], il [[Tronto]], l'[[Aterno-Pescara]], l'[[Aniene]], il [[Liri]], il [[Sangro]], il [[Volturno]]. Tra i laghi di origine glaciale di tipo alpino si ricordano il [[lago del Matese]], il [[lago della Duchessa]] e il [[lago di Pilato]], mentre numerosi lungo tutto l'arco appenninico sono i laghi artificiali.
 
=== Parchi nazionali ===
Gli Appennini ospitano in tutto 12 [[parco nazionale|parchi nazionali]]: il [[Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano]], il [[Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna]], il [[Parco nazionale dei Monti Sibillini]], il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], il [[Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], il [[Parco nazionale della MajellaMaiella]], il [[Parco nazionale del Pollino]], il [[Parco nazionale del Vesuvio]], il [[Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]], il [[Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese]], il [[Parco nazionale della Sila]] e il [[Parco nazionale dell'Aspromonte]].
 
=== Passi appenninici ===
{{vedi categoria|Valichi degli Appennini}}
 
=== Stazioni sciistiche ===
{{vedi categoria|Stazioni e comprensori sciistici italiani}}
 
=== Comuni e centri abitati più elevati ===
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* [[San Pellegrino in Alpe]]
* [[Abetone]]
* [[Bolognola]]
* [[Castelluccio (Norcia)]]
* [[Campotosto]]
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{{div col end}}
 
=== Passi appenniniciCuriosità ===
{{Curiosità}}
{{vedi anche|[[:Categoria:Valichi degli Appennini]]}}
Dagli Appennini ha preso nome una catena montuosa sulla [[Luna]] detta [[Montes Apenninus]].
 
=== Stazioni sciistiche ===
{{vedi anche|[[:Categoria:Stazioni e comprensori sciistici italiani]]}}
 
== Note ==
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* F. Sacco, "L'Appennino settentrionale," ''Boll. Soc. geol. Ital.'' (1893-1899).
=== Libri ===
* {{Cita libro|nome=Cliff |cognome=Ollier |coautori=Colin Pain |anno= 2000|titolo=The origin of mountains |url=https://archive.org/details/originofmountain0000olli |città=Londra |editore=Routledge |lingua= inglese|cid=Ollier, 2000}}
 
=== Pubblicazioni ===
* {{Cita pubblicazione |autore=Kristen James |editore=Liberal Arts Scholarly Repository (LASR) |anno= 2004 |url=https://dspace.lasrworks.org/bitstream/10349/163/2/fulltext.pdf |titolo=Determining the source for the magmas of Monte Amiata (Central Italy) using strontium, neodymium, and lead isotopes |serie=Carleton Geology Department: Geology Comps Papers |formato= PDF |accessolingua=20 maggio 2010en |cid=James, 2004 |accesso=2 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150411040705/https://dspace.lasrworks.org/bitstream/handle/10349/163/fulltext.pdf?sequence=2|urlmorto=sì}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Lucia Margheriti, et al.|anno= 2006 |url=http://earth.geology.yale.edu/~jjpark/Margheriti_etal_Annali_2006.pdf |titolo= The subduction structure of the Northern Apennines: results for the RETREAT seismic deployment |rivista=Annals of Geophysics |volume=Volume 49|numero=Numeri 4/5 |mese=agosto/ottobre |formato= PDF |accesso=20 maggio 2010|cid=Margheriti, 2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100619203635/http://earth.geology.yale.edu/~jjpark/Margheriti_etal_Annali_2006.pdf}}
* {{Cita pubblicazione |autore= Alessandro Trigila, Carla Iadanza |editore=Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) |anno= 2008 |url=http://www.apat.gov.it/site/_contentfiles/00153200/153292_RAPPORTO_83_08_Landslide.pdf |titolo=Frane in Italia:relazione speciale 2008 |formato= PDF |accesso=20 maggio 2010 |cid=Trigila, 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110717122241/http://www.apat.gov.it/site/_contentfiles/00153200/153292_RAPPORTO_83_08_Landslide.pdf }}
 
== Voci correlate ==
* [[Colosso dell'Appennino]]
* [[Rilievi italiani]]
* [[Italia geografica]]
* [[Ghiacciai appenninici]]
* [[Antiappennino]]
* [[Ghiacciaio del Calderone]]
* [[Nevai della MajellaSubappennino]]
 
== Altri progetti ==
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{{portale|Italia|montagna}}
 
[[Categoria:Appennini| ]]