Umberto Agnelli: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
| nome = Umberto Agnelli
| immagine = Umberto Agnelli (1970) - CROP (2).jpg
| didascalia = Umberto Agnelli (1970)
| carica = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
| mandatoinizio = 5 luglio 1976
| mandatofine = 19 giugno 1979
| legislatura = [[VII legislatura della Repubblica Italiana{{NumLegRepubblica|D|VII]]}}
| gruppo parlamentare = DC[[Democrazia Cristiana|Democratico Cristiano]]
| circoscrizione = [[Circoscrizione Lazio (Senato della Repubblica)|Lazio]]
|coalizione =
|circoscrizione collegio = [[Collegio elettorale di Roma VIII|Roma VIII]]
| sito = http://www.senato.it/leg/07/BGT/Schede/Attsen/00006522.htm
|collegio =
| partito = [[Democrazia Cristiana]]
|tipo nomina =
| titolo di studio = Laurea in legge
|incarichi =
| alma mater = [[Università degli Studi di Catania]]
* Membro della 3ª Commissione permanente (Affari esteri) dal 27 settembre 1978 al 19 giugno 1979
| professione = Imprenditore
* Membro della 5ª Commissione permanente (Bilancio) dal 27 luglio 1976 al 26 settembre 1978
|sito = http://www.senato.it/leg/07/BGT/Schede/Attsen/00006522.htm
|partito = [[Democrazia Cristiana|DC]]
|tendenza =
|titolo di studio = Laurea in Legge
|alma mater =
|professione = Imprenditore
|firma =
}}
{{Bio
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|GiornoMeseNascita = 1º novembre
|AnnoNascita = 1934
|LuogoMorte = ParcoVenaria naturale La MandriaReale
|GiornoMeseMorte = 27 maggio
|AnnoMorte = 2004
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|Nazionalità = italiano
|Immagine = Boniperti e U.Agnelli per la Coppa Italia 59-60.jpg
|Didascalia = Umberto Agnelli, presidente della [[Juventus Football Club|Juventus]], con [[Giampiero Boniperti]] nellaalla finale di [[Coppa Italia 1959-1960]]
}}
 
== Biografia ==
=== Le origini e la formazione ===
Ultimo di sette fratelli, era figlio di [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] e di [[Virginia Bourbon del Monte|Virginia Bourbon del Monte di San Faustino]]. Orfano di padre (morto in un incidente aereo) ad appena un anno, perse la madre - vittima di un sinistro automobilistico - all'età di undici<ref name="treccani">[http://www.treccani.it/enciclopedia/umberto-agnelli_%28Dizionario-Biografico%29/ ''Umberto Agnelli''] in [[Dizionario Biografico degli Italiani]], 2013</ref>; il fratello [[Gianni Agnelli|Gianni]], maggiore di tredici anni, capofamiglia designato, sarà per lui come un padre. Svolge il servizio militare presso la Scuola di Applicazione di [[Reggimento "Nizza Cavalleria" (1º)|Cavalleria di Pinerolo]], come il fratello Gianni e il nonno.<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|titolo=Nizza Cavalleria|accesso=10 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100503014234/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|dataarchivio=3 maggio 2010}}</ref> Laureatosi in [[giurisprudenza]] a [[Università degli Studi di Catania|Catania]], Umberto divenne a meno di ventitré anni presidente della [[Juventus Football Club|Juventus]] e nel [[1959]] venne eletto presidente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]].
Umberto Agnelli nacque il 1º novembre 1934 a [[Losanna]], ultimo dei sette figli di [[Edoardo Agnelli (imprenditore 1892)|Edoardo Agnelli]] e di [[Virginia Bourbon Del Monte]]. Rimase orfano del padre, morto in un incidente aereo il 14 luglio 1935, e perse la madre in un incidente automobilistico il 30 novembre 1945, quando aveva undici anni.<ref name="treccani">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/umberto-agnelli_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=Umberto Agnelli|opera=Dizionario Biografico degli Italiani|editore=Treccani|anno=2013|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Ebbe come padrino di battesimo il principe di Piemonte, futuro re d'Italia, [[Umberto II di Savoia|Umberto II]].<ref>{{Cita web|url=https://torino.corriere.it/sport/18_aprile_03/juve-real-squadre-corona-ma-re-principi-tifano-anche-napoli-atletico-26facf82-3711-11e8-b6e2-a808a444e7a2.shtml|titolo=Re, principi e pallone: i legami reali con la Juventus|editore=Corriere della Sera|data=3 aprile 2018|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Crebbe sotto la tutela del fratello maggiore [[Gianni Agnelli|Gianni]], di tredici anni più anziano.
 
Compì il servizio militare presso la ''Scuola di applicazione di [[Reggimento "Nizza Cavalleria" (1º)|cavalleria]]'' di [[Pinerolo]], seguendo una tradizione di famiglia.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20100503014234/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|titolo=Nizza Cavalleria|editore=La Stampa|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100503014234/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|dataarchivio=3 maggio 2010|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università degli Studi di Catania]].
Impegnato a lungo nel processo di ristrutturazione della [[FIAT]], con la contestuale apertura verso capitali e mercati esteri, Agnelli e famiglia figuravano al 278º posto nella classifica del periodico [[Forbes]] ([[2003]]) sugli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio netto stimato attorno agli 1,5 miliardi di [[dollaro|dollari]]. Subentrò alla presidenza della FIAT dal 28 febbraio [[2003]], subito dopo la morte del fratello [[Gianni Agnelli|Giovanni]], che aveva affiancato a lungo nella conduzione della casa automobilistica torinese<ref name=treccani/>. Negli [[Anni 1970|anni settanta]], Agnelli fu [[Senato della Repubblica|senatore della Repubblica]] nelle file della [[Democrazia Cristiana]]. Come alto dirigente della FIAT ebbe a lungo il controllo su primarie imprese editoriali e sulla società calcistica torinese della Juventus.
 
=== La Juventus e la federazione calcistica ===
Eletto da una giunta di [[Socio|soci]], tra cui il fratello Gianni,<ref>{{Cita TV|autore=Roberto Buttafarro, Giovanni De Luna, Marco Revelli|coautore=Leone Piccione|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,26/articleid,0995_01_1986_0214_0028_13712178/|titolo=Un fenomeno in bianco e nero|episodio=2|canale=RAI 3|giorno=23|mese=settembre|anno=1986|minuto=60|cid=Buttafarro, 2ª puntata}}</ref> [[Presidenti della Juventus Football Club|presidente]] del club nel [[1955]] – divenendo il più giovane ad assumere la massima carica dirigenziale nella storia del club, ad appena ventidue anni –, la sua gestione presidenziale venne caratterizzata dagli acquisti di giocatori di rilievo quali [[John Charles]] e [[Omar Sívori]], decisivi per la conquista di tre campionati di [[Serie A]] e due [[Coppa Italia|coppe nazionali]] consecutive dal [[Juventus Football Club 1957-1958|1958]] al [[Juventus Football Club 1960-1961|1961]]. Dopo aver lasciato il ruolo presidenziale nel [[1962]], ciò nonostante rimase legato ai colori bianconeri. Trent'anni dopo, nel [[1994]] rilevò le attività dirigenziali svolte in precedenza dall<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'', esercitando una maggiore influenza sul club in qualità di [[presidente onorario]] durante il decennio seguente, periodo in cui i bianconeri vinceranno altri cinque titoli di [[Campionato italiano di calcio|campione d'Italia]], un'altra Coppa Italia, quattro [[Supercoppa italiana|Supercoppe italiane]], una [[Coppa Intercontinentale]], una [[UEFA Champions League|Champions League]], una [[Coppa Intertoto|Coppa Intertoto dell'UEFA]] e una [[Supercoppa UEFA|Supercoppa europea]], per un totale di 19 trofei ufficiali in 18 anni.<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/memberassociations/news/newsid=183009.html|titolo=Agnelli succumbs to cancer|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=28 maggio 2004|accesso=9 ottobre 2014}}</ref>
Nel 1955, a ventidue anni, fu eletto [[Presidenti della Juventus Football Club|presidente]] della [[Juventus Football Club]], divenendo il più giovane dirigente nella storia del ''club''.<ref name="Federazione Italiana Giuoco Calcio">{{Cita web|url=https://www.figc.it/it/federazione/la-federazione/la-storia/tutti-i-presidenti-federali/umberto-agnelli/|titolo=Umberto Agnelli|editore=FIGC|accesso=27 agosto 2025}}</ref> La sua gestione fu caratterizzata dall'acquisto di calciatori di rilievo come [[John Charles]] e [[Omar Sívori]], con i quali la squadra conquistò tre campionati di [[Serie A]] e due [[Coppa Italia|Coppe Italia]] tra il [[Juventus Football Club 1957-1958|1958]] e il [[Juventus Football Club 1960-1961|1961]].
In virtù ai successi sportivi ottenuti nel corso della carriera sportiva dirigenziale, è stato introdotto alla memoria congiuntamente dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]] (FIGC) e dalla Fondazione [[Museo del calcio]] di [[Coverciano]] alla [[Hall of Fame del calcio italiano]] nel 2015.
 
Nel 1959 venne eletto presidente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]], carica che mantenne fino al 1961.<ref name="Federazione Italiana Giuoco Calcio"/> Dopo le dimissioni dalla presidenza della Juventus nel 1962, rimase legato al ''club'', tornando in seguito con il ruolo di presidente onorario nel 1994. In questa veste, Umberto Agnelli supervisionò l'insediamento a [[Torino]] della nuova ''Triade'' dirigenziale formata da [[Luciano Moggi]], [[Antonio Giraudo]] e [[Roberto Bettega]]. Sotto tale gestione la Società conquistò cinque titoli di [[Campionato italiano di calcio|campione d'Italia]], una Coppa Italia, quattro [[Supercoppa italiana|Supercoppe italiane]], una [[UEFA Champions League]], una [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]], una [[Supercoppa UEFA]] e una [[Coppa Intertoto UEFA]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/memberassociations/news/newsid=183009.html|titolo=Agnelli succumbs to cancer|pubblicazione=UEFA|data=28 maggio 2004|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
Affetto da [[carcinoma polmonare]], trascorse gli ultimi giorni assistito dalla moglie e dai due figli nella sua residenza della Mandria (vicino a [[Torino]]), dove si spense il 27 maggio [[2004]]<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/05_Maggio/28/agnelli_vita.shtml|titolo=Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica|data=28 maggio 2004}}</ref>, solamente 15 giorni prima del nipote [[Egon von Fürstenberg]], che morì l'11 giugno successivo. La sua ultima comparsa in pubblico era avvenuta il 26 aprile dello stesso anno quando era stata conferita alla moglie [[Allegra Agnelli|Allegra]] una laurea ''ad honorem'' in [[veterinaria]] dall'[[Università di Torino]]; l'aggravarsi delle sue condizioni di salute gl'impedì però di presenziare all'assemblea degli azionisti della società torinese.
 
Nel 2015 è stato inserito postumo nella [[Hall of Fame del calcio italiano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.juventus.com/it/news/articoli/il-ricordo-di-umberto-agnelli|titolo=Il ricordo di Umberto Agnelli|editore=Juventus.com|data=27 maggio 2024|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
== Matrimoni e discendenza ==
Umberto si sposò due volte: una prima con [[Antonella Bechi Piaggio]] (proveniente dalla famiglia d'imprenditori che ha ideato lo ''scooter'' [[Vespa Piaggio|Vespa]]), e una seconda con [[Allegra Caracciolo]], cugina di [[Marella Caracciolo]], moglie di Giovanni Agnelli. Curiosamente [[Antonella Bechi Piaggio]] si risposerà con un lontano parente materno di [[Allegra Caracciolo]], [[Uberto Visconti di Modrone]]. A Torino, Umberto e Allegra vivevano nella residenza I Roveri all'interno del parco [[La Mandria]].
 
=== Il primo matrimonio ===
* dalla prima moglie, Antonella, Umberto ebbe:
Il 25 novembre 1959 Umberto Agnelli sposò a [[Pontedera]] (nella tenuta di Varramista) [[Antonella Bechi Piaggio]], esponente dell'omonima famiglia di industriali. Dal matrimonio nacque un figlio: [[Giovanni Alberto Agnelli|Giovanni Alberto]], destinato a ricoprire ruoli di primo piano nelle aziende di famiglia, ma prematuramente scomparso per malattia. L'unione con Antonella Bechi Piaggio si concluse con il divorzio nei primi [[Anni 1970|anni Settanta]].<ref>{{Cita|Ferrante|p. 114}}</ref>
** due gemelli (Alberto e Enrico), nati nel luglio 1962 e vissuti pochissimi giorni;
 
** [[Giovanni Alberto Agnelli|Giovanni Alberto]], detto Giovannino, morto di tumore nel [[1997]].
=== Il secondo matrimonio ===
* dalla seconda moglie, Allegra, Umberto ebbe un figlio e una figlia:
Nel 1974 Umberto Agnelli sposò a [[Losanna]] [[Allegra Caracciolo|Allegra Caracciolo Di Castagneto]], appartenente al ramo dei principi Caracciolo. Dal matrimonio scaturirono due figli: [[Andrea Agnelli|Andrea]], nato nel 1975 e che è stato il presidente della Juventus dal 2010 al 2023, e Anna, nata nel 1977. La sposa era cugina di [[Marella Agnelli|Marella Caracciolo]], moglie di [[Gianni Agnelli]].<ref>{{Cita web|url=https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Finanza%20e%20Mercati/2008/famiglia-agnelli/profili/umberto-agnelli.shtml|titolo=Umberto Agnelli, profilo biografico|sito=Il Sole 24 Ore|data=2008|accesso=31 agosto 2025}}</ref>
** [[Andrea Agnelli|Andrea]];
 
** Anna.
Curiosamente, Antonella Bechi Piaggio, prima moglie di Umberto Agnelli, si risposò con Uberto Visconti Di Modrone, lontano parente materno di Allegra Caracciolo.
 
=== L'attività politica e industriale ===
Negli [[Anni 1970|anni Settanta]], Umberto Agnelli fu eletto [[Senato della Repubblica|senatore]] della [[Repubblica Italiana]] nelle file della [[Democrazia Cristiana]].<ref>{{Cita web|url=https://archiviostorico.fondazionefiera.it/entita/1266|titolo=Umberto Agnelli|editore=Archivio Storico Fondazione Fiera Milano|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Parallelamente ricoprì incarichi di rilievo in società del gruppo FIAT e in aziende collegate, tra cui la [[Società Assicuratrice Industriale|SAI]] e la Fiat France.<ref name="treccani"/>
 
Dal 1970 al 1976 fu amministratore delegato della [[FIAT]], per poi cedere il testimone a [[Cesare Romiti]] e diventare vicepresidente fino al 1993. Negli [[Anni 1980|anni Ottanta]], assunse anche la presidenza di Fiat Auto, contribuendo alla strategia di espansione internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://www.referenceforbusiness.com/biography/A-E/Agnelli-Umberto-1934-2004.html|titolo=Umberto Agnelli - Biography|editore=Reference for Business|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
 
Alla morte del fratello Gianni, il 24 gennaio 2003, Umberto Agnelli assunse la presidenza della FIAT. Fu ufficialmente nominato il 28 febbraio 2003, in un momento critico per l'azienda, caratterizzato da un debito superiore ai quattro miliardi di euro e dal calo dei titoli azionari.<ref name="Corriere della Sera - Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica">{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/05_Maggio/28/agnelli_vita.shtml|titolo=Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica|editore=Corriere della Sera|data=28 maggio 2004|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Scelse di concentrare le risorse sul comparto automobilistico, affidando la gestione operativa a [[Giuseppe Morchio]].<ref>{{Cita|Mazzuca e Mazzuca|pp. 261-262}}</ref> {{senza fonte|Determinante fu il suo contributo per l'arrivo in FIAT di [[Sergio Marchionne]], il quale prima assunse la carica di consigliere d’amministrazione e poi quella di amministratore delegato a seguito del decesso dello stesso Agnelli.}}
 
=== Gli ultimi anni e la morte ===
Afflitto da carcinoma polmonare, trascorse gli ultimi mesi assistito dalla moglie e dai figli. La sua ultima apparizione pubblica risale al 26 aprile 2004, in occasione della cerimonia di conferimento ad Allegra Caracciolo di una laurea ''honoris causa'' in medicina veterinaria all'[[Università degli Studi di Torino]]. Morì nella villa "I Roveri" (situata all'interno del [[parco naturale La Mandria]] a [[Venaria Reale]]) il 27 maggio 2004.<ref name="Corriere della Sera - Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica"/> È sepolto nella cappella di famiglia ubicata al cimitero di [[Villar Perosa]].
 
== Discendenza ==
Dalla prima moglie, [[Antonella Bechi Piaggio]], ebbe tre figli:
* due gemelli (Alberto e Enrico), nati nel luglio 1962 e vissuti entrambi per pochissimi giorni;
* [[Giovanni Alberto Agnelli|Giovanni Alberto]], detto Giovannino, morto di tumore nel 1997.
 
Dalla seconda moglie, [[Allegra Caracciolo]], ebbe un figlio e una figlia:
* [[Andrea Agnelli|Andrea]];
* Anna.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Legion Honneur Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza = Legion d'Onore
|motivazione =
|data = Parigi, 1969<ref name=onorificenze>{{Cita news|autore=Marco Zatterin|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,139/articleid,0152_01_2003_0023_0139_1036930/|titolo=Una vita al vertice del gruppo|pubblicazione=La Stampa|p=5|data=23 gennaio 2003}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Legion Honneur Officier ribbon.svg
|nome_onorificenza = Ufficiale della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza = Legion d'Onore
|motivazione =
|data = [[Parigi]], 1992<ref name=onorificenze/>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italianaitaliana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italianaitaliana
|motivazione=
|luogo= [[Roma]], 2 giugno [[1972]]. Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri.
}}
{{Onorificenze
|immagine =Legion HonneurJPN Zuiho-sho (WW2) Chevalier1Class ribbonBAR.svg
|nome_onorificenza =Cavaliere Grande cordone dell'Ordine delladel LegionSacro d'OnoreTesoro (FranciaGiappone)
|collegamento_onorificenza =Legion d'onoreOrdine del Sacro Tesoro
|motivazione =
|data = [[Tokio]], 1996<ref name=onorificenze/>
|luogo=
}}
 
== Curiosità ==
*È citato insieme a suo fratello Gianni (definito semplicemente "Avvocato Agnelli") e sua sorella Susanna, nella canzone "[[Nuntereggae più (singolo)|Nuntereggae più]]" di [[Rino Gaetano]]. Susanna Agnelli all'epoca senatrice DC, intervistata da Maurizio Costanzo (citato anche lui nel testo della stessa canzone) difese la liceità del giovane artista ad esprimersi come voleva; Costanzo, dal canto suo, non la vedeva allo stesso modo e mise in dubbio il valore artistico del pezzo.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro
* [[Marco Ferrante (giornalista)|Marco Ferrante]], ''Casa Agnelli'', Mondadori, 2007.
*|titolo [[Gustavo= Mola di Nomaglio]], ''Gli Agnelli. Storia e genealogia di una grande famiglia piemontese dal XVI secolo al 1866'', Torino, Centro Studi Piemontesi, 1998, ISBN 88-8262-099-9
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|autore = Gustavo Mola Di Nomaglio
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* {{Cita libro
|titolo = Gianni Agnelli in bianco e nero
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|autore = Alberto Mazzuca
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|autore2 = Giancarlo Mazzuca
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|editore = Baldini Castoldi Dalai
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* {{Cita libro
|titolo = Casa Agnelli. Storie e personaggi dell'ultima dinastia italiana
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== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogettoInterprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.forbes.com/finance/lists/10/2003/LIR.jhtml?passListId=10&amp;passYear=2003&amp;passListType=Person&amp;uniqueId=5844&amp;datatype=Person/|titolo=Forbes|lingua=en}}
* {{Cita web|url=https://www.forbes.com/finance/lists/10/2003/LIR.jhtml?passListId=10&amp;passYear=2003&amp;passListType=Person&amp;uniqueId=5844&amp;datatype=Person/|titolo=Forbes|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.agi.it/news.pl?doc=200405281119-1029-RT1-CRO-0-NF10|titolo=Agenzia Giornalistica Italiana}}
* {{Cita web|url=http://www.agi.it/news.pl?doc=200405281119-1029-RT1-CRO-0-NF10|titolo=Agenzia Giornalistica Italiana|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050427053918/http://www.agi.it/news.pl?doc=200405281119-1029-RT1-CRO-0-NF10|dataarchivio=27 aprile 2005}}
* {{cita web|url=http://www.geneall.net/I/per_page.php?id=122868|titolo=Geneall.net}}
* {{citaCita web|url=http://www.geneall.net/I/per_page.php?id=122868|titolo=Geneall.net}}
* {{Cita web|url=http://www.museotorino.it/view/s/0f34c07418b147028a834e4c8cdcc86a|titolo=Scheda|sito=museotorino.it|editore=Città di Torino}}
 
{{Box successione
|carica = Presidente del [[Gruppo Fiat]]
|periodo = 2003 – 2004
|precedente = [[Paolo Fresco]]
|successivo = [[Luca Cordero di Montezemolo]]
}}
{{Box successione
|tipologia =
|carica = Amministratore delegato del<br/>[[Gruppo FIAT]]
|immagine =
|periodo = 1970-1980<br />1970-1971 insieme a Gaudenzio Bono <br />1971-1976 Amministratore delegato unico<br />1976 insieme a Cesare Romiti e [[Carlo De Benedetti]]<br />1976-1980 insieme a Cesare Romiti
|precedente = [[Gaudenzio Bono]]
|successivo = [[Cesare Romiti]]
}}
{{Presidenti FIGC}}
{{Juventus F.C. presidenti|X}}
{{Hall of Fame del calcio italiano}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|calcio|economia}}
{{Controllo di autorità}}
 
[[Categoria:Agnelli|Umberto]]
[[Categoria:Grandi Ufficiali OMRI]]
[[Categoria:PersoneCavalieri legatedella allaLegion Fiatd'onore]]
[[Categoria:Ufficiali della Legion d'onore]]
[[Categoria:Imprenditori automobilistici]]
[[Categoria:Exor]]
[[Categoria:Membri della Hall of Fame del calcio italiano]]
[[Categoria:Persone legate agli alpini]]
[[Categoria:Persone legate alla Fiat]]
[[Categoria:Politici della Democrazia Cristiana]]
[[Categoria:Presidenti della FIGC]]
[[Categoria:Senatori della VII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:MembriStudenti delladell'Università Halldi of Fame del calcio italianoCatania]]
[[Categoria:Presidenti della Juventus F.C.]]