Niccolò Piccinino: differenze tra le versioni

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{{nd||Piccinino (disambigua)|Piccinino}}
{{Infobox militare
{{Aristocratico
|prefisso onorifico = [[Signore (titolo nobiliare)|Signore]]
|nome = Niccolò Piccinino
|immagine = Niccolò Piccinino, condottiero, di Cristofano dell'Altissimo, 1552-68 -FG.jpg
|legenda = Niccolò Piccinino in un ritratto di [[Cristofano dell'Altissimo]]
|stemma = Coat of arms of Niccolò Piccinino2.jpg
|titolo = [[Signore (titolo nobiliare)|Signore]]<ref group="A">Vedasi parametro "Altri titoli" di questa tabella.</ref>
|altrititoli = [[Signore (titolo nobiliare)|Signore]] di [[Albareto]], [[Borgo Val di Taro]], [[Borgonovo Val Tidone]], [[Calestano]], [[Candia Lomellina]], [[Castell'Arquato]], [[Castelponzone]], [[Compiano]], [[Costamezzana]], [[Fiorenzuola d'Arda]], [[Frugarolo]], [[Marzolara]], [[Orvieto]], [[Pellegrino Parmense]], [[Pianello Val Tidone]], [[Pontremoli]], [[Solignano]], [[Somaglia]], [[Tabiano]], [[Varano de' Melegari]], [[Varese Ligure]], [[Vigolone]] e [[Visiano]]
|data di nascita = [[1386]]
|luogo di nascita = Callisciana (pressi di [[Perugia]])
|data di morte = 15 ottobre [[1444]]
|luogo di morte = [[Cusago]]<ref group="A" name="Treccani">Vedasi collegamenti esterni editi da Treccani.</ref> o [[Corsico]]<ref name="condottieridiventura.it"/><ref name="Giuseppe Gargantini"/>
|dinastia = [[Piccinino (armaioli)|Piccinino]]
|padre = Francesco da Perugia
|madre = Nina da Callisciana
|coniuge 1 = Gabriella da Sesto
|coniuge 2 = Angelella [[Celano (famiglia)|da Celano]]
|coniuge 3 = ? [[Fortebraccio (famiglia)|Fortebraccio]]
|figli = [[Francesco Piccinino|Francesco]]<br />[[Jacopo Piccinino|Jacopo]]
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
}}
{{Militare
|Nome = Niccolò Piccinino
|Immagine = Pisanello - Codex Vallardi 2482.jpg
|Didascalia = [[Pisanello]], ''ritrattoRitratto di Niccolò Piccinino''<br /> (dal, [[Codice Vallardi]], [[Louvre]])
|Data_di_nascita = [[1386]]
|Nato_a = Callisciana (pressi di [[Perugia]])
|Data_di_morte = 15 ottobre [[1444]]
|Morto_a = [[Cusago]]<ref group="A" name="Treccani"/> o [[Corsico]]<ref name="condottieridiventura.it"/><ref name="Giuseppe Gargantini"/>
|Morto_a = [[Cusago]]
|Cause_della_morte = [[idropisiaIdropisia]]
|Luogo_di_sepoltura = [[duomoDuomo di Milano]], [[Milano]]
|Nazione_servita = {{simbolo|Flag of John the Baptist.svg}} [[Repubblica di Firenze]]<br />{{simbolo|Flag of the Lordship of Milan.png}} [[Ducato di Milano]]
|Nazione_servita = <br />
|Forza_armata = [[Mercenario|Mercenari]]
* [[Braccio da Montone|Signoria di Montone]]
|Arma =
* [[Repubblica di Firenze]]
|Corpo =
* [[Ducato di Milano]]
|Forza_armataSpecialità =
|Unità =
|Anni_di_servizio = ventotto ([[1416]]-[[1444]])
|Reparto =
|Grado = [[capitano]]
|Anni_di_servizio = 38 ([[1406]]-[[1444]])
|Guerre =
|Grado = [[Condottiero]]
|Battaglie = [[Guerra dell'Aquila|L'Aquila]], [[Battaglia di Maclodio|Maclodio]], [[assedio di Lucca]], [[Cremona]], [[Delebio]], [[Castel Bolognese]], [[Cignano]], [[Barga]], [[Tenno]], [[Battaglia di Anghiari|Anghiari]], [[Assisi]], [[Monteleone d'Orvieto]], [[Tavullia|Monteluro]], [[Montolmo]]
|Ferite =
|Altro_lavoro =
|Comandanti = Bartolomeo da Sesto<br />[[Braccio da Montone]]
|Guerre =
* [[Guerra dell'Aquila]] (1423-1424)
* [[Guerre di Lombardia]] (1423-1454)
|Campagne =
|Battaglie =
* [[Battaglia di Roccasecca]] (1411)
* [[Battaglia di Sant'Egidio]] (1416)
* [[Battaglia di Maclodio]] (1427)
* [[Assedio di Lucca]] (1429-1431)
* [[Battaglia del Serchio]] (1430)
* [[Battaglia di Soncino]] (1431)
* [[Battaglia di Delebio]] (1432)
* [[Battaglia di Anghiari]] (1440)
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Frase_celebre =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
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|AnnoNascita = 1386
|LuogoMorte = Cusago
|LuogoMorteAlt = o [[Corsico]]
|GiornoMeseMorte = 15 ottobre
|AnnoMorte = 1444
|NoteMorte = <ref group="A">Per [[Cusago]], vedasi collegamenti esterni editi da Treccani.</ref><ref group="A">Deceduto secondo alcuni storici invece a [[Corsico]].</ref><ref name="condottieridiventura.it">{{Cita|Condottieridiventura.it}}.</ref><ref name="Giuseppe Gargantini">{{Cita libro|titolo=Cronologia di Milano dalla sua fondazione fino ai nostri giorni|autore=Giuseppe Gargantini|url=https://www.google.it/books/edition/Cronologia_di_Milano_dalla_sua_fondazion/UvkKZEhPncYC?hl=it&gbpv=1&dq=niccolo+piccinino+corsico&pg=PA185&printsec=frontcover|editore=Tipografia Editrice Lombarda|città=Milano|anno=1874|p=185}}</ref>
|Epoca = 1300
|Epoca2 = 1400
|Attività = condottiero
|AttivitàAltre = e [[capitano di ventura]]
|Nazionalità = italiano
}}
 
Fu [[Signore (titolo nobiliare)|signore]] di [[Albareto]], [[Borgo Val di Taro]], [[Borgonovo Val Tidone]], [[Calestano]], [[Candia Lomellina]], [[Castell'Arquato]], [[Castelponzone]], [[Compiano]], [[Costamezzana]], [[Fiorenzuola d'Arda]], [[Frugarolo]], [[Marzolara]], [[Orvieto]], [[Pellegrino Parmense]], [[Pianello Val Tidone]], [[Pontremoli]], [[Solignano]], [[Somaglia]], [[Tabiano]], [[Varano de' Melegari]], [[Varese Ligure]], [[Vigolone]] e [[Visiano]].
 
== Biografia ==
[[File:Niccolò Piccinino.png|thumb|left|[[Medaglia di Niccolò Piccinino]] realizzata da [[Pisanello]]]]
Nato a Callisciana, nei pressi di [[Perugia]], era figlio di un macellaio, fu avviato al mestiere di lanaiolo, ma preferì trasferirsi in [[Romagna]] come garzone di un uomo d'armi che gli insegnò l'arte della guerra.
Nato a Callisciana, nei pressi di [[Perugia]], nel 1386, era figlio di Francesco, macellaio di professione, e di Nina<ref name="Giovanni Antonio Campano, pp. 143-144">{{Cita|Giovanni Antonio Campano|pp. 143-144}}.</ref><ref name="Ariodante Fabretti, p. 7">{{Cita|Ariodante Fabretti|p. 7}}.</ref>; nonostante queste apparentemente umili origini tradizione assodata lo vuole anche come nipote di un podestà di Milano<ref>{{Cita libro|titolo=Signori e mercenari la guerra nell'Italia del Rinascimento (Michael Mallet)}}</ref>. Perse il padre all'età di 10 anni, ucciso da alcuni esponenti della fazione popolare dei ''[[Raspanti]]''<ref name="Ariodante Fabretti, p. 7"/>, e visse con la madre per altri due anni, quando di nascosto fuggì a [[Firenze]] a trovare suo zio Biagio da Callisciana, il quale gli permise poi di trasferirsi a [[Bologna]] e qui di iniziare la carriera militare sotto Bartolomeo da Sesto<ref name="Giovanni Antonio Campano, pp. 143-144"/>. Poiché a causa della sua giovane età e ridotta statura era il più 'piccolo' tra gli uomini d'arme della [[compagnia di ventura]] di quest'ultimo, ricevette il soprannome di ''Piccinino'', che divenne poi il suo cognome e fu ereditato dai suoi discendenti insieme al suo [[stemma]] ''d'azzurro al toro d'oro rampante'', ideato presumibilmente in tale periodo<ref>{{Cita|Giovanni Antonio Campano|p. 144}}.</ref>.
[[File:Pisanello, medaglia di niccolò piccinino, recto.jpg|miniatura|sinistra|[[Medaglia di Niccolò Piccinino]]<br />([[Pisanello]])]]
Nel [[1416]] iniziò la sua carriera militare al servizio di [[Braccio da Montone]].
Alla morte del suo condottiero, avvenuta durante la [[guerra dell'Aquila]] ([[1423]]-[[1424]]), subito seguita da quella del figlio di quest'ultimo, [[Oddo Fortebracci]], Piccinino divenne la guida della ''condotta'' di Braccio. Dopo un breve periodo al servizio della [[repubblica di Firenze]], servì [[Filippo Maria Visconti]], [[duca di Milano]] ([[1425]]), per il quale, insieme a [[Niccolò Fortebraccio]] combatté contro la lega formata dal [[papa Eugenio IV]], la [[repubblica di Venezia]] e [[Firenze]].<ref>Block, p. 31</ref>
 
Alcuni anni prima del 1411, data in cui partecipò alla [[battaglia di Roccasecca]], era passato al servizio di [[Braccio da Montone]], all'epoca militante per la [[Repubblica di Firenze]]. Alla morte di questi, avvenuta nel 1424, al termine della [[guerra dell'Aquila]], seguita subito dopo (1425) da quella del figlio di quest'ultimo, [[Oddo Fortebraccio|Oddo]], il Piccinino divenne il comandante della compagnia braccesca. Servì poi il [[duca]] di [[Milano]] [[Filippo Maria Visconti]], per il quale, insieme a [[Niccolò Fortebraccio]], combatté contro la Lega formata da [[Papa Eugenio IV]], la [[Repubblica di Venezia]] e quella di Firenze<ref>{{Cita|Wolfgang Block|p. 31}}.</ref>.
Nel [[1427]] prese parte alla [[battaglia di Maclodio]] a beneficio del [[ducato di Milano]].
 
Nel 1427 prese parte alla [[battaglia di Maclodio]], schierato nelle file del [[Ducato di Milano]].
Sconfitte le forze papali a [[Castel Bolognese]] nel ([[1434]]), seguite però da una seconda armata comandata da [[Francesco Sforza]] che sconfissero ed uccisero Fortebraccio a [[Fiordimonte]], Piccinino rimase da solo al comando e, in una serie di campagne contro gli Sforza, conquistò un certo numero di città in Romagna.
 
Nel 1430 andò in [[Lunigiana]] e poi, al comando delle truppe [[Repubblica di Genova|genovesi]] e [[Repubblica di Lucca|lucchesi]], sconfisse i fiorentini nella [[battaglia del Serchio]], presso [[Lucca]].
Nel [[1438]], durante la guerra tra la [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] e il [[ducato di Milano]], Piccinino combatté per [[Filippo Maria Visconti]] e tentò di occupare la città di [[Brescia]], ma [[Scaramuccia da Forlì]], al servizio di [[Venezia]], intervenne con successo per scongiurare l'assedio. Nel [[1439]] Niccolò combatté ancora in Lombardia ottenendo diversi successi contro lo Sforza, che era entrato al servizio di Venezia.
 
Nel 1432 comandò le truppe milanesi nella [[battaglia di Delebio]], dove si scontrò contro le forze veneziane che tramite il passo San Marco si erano insediate nella valle, uscendone vincitore.
Nonostante una serie di vittorie il Piccinino venne sconfitto a [[Tenno]] dai veneziani, aiutati dallo [[Sforza]].
Il duca lo inviò allora in [[Toscana]] nella speranza che i fiorentini ritirassero le forze mandate in aiuto di Venezia.
 
Sconfitte le truppe [[Stato Pontificio|papali]] a [[Castel Bolognese]] nel 1434, seguite da una seconda armata comandata da [[Francesco Sforza]], il Piccinino conquistò un cospicuo numero di feudi in [[Romagna]].
Devastò il [[Mugello]], vicino a [[Fiesole]] intercettò alcune lettere della [[Signoria cittadina|signoria]] fiorentina in cui si consigliava al capitano [[Piergianpaolo Orsini]] di non ''cercare'' la battaglia.
 
Nel 1438, durante la guerra tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano, il Piccinino combatté nuovamente per Filippo Maria Visconti e tentò di occupare con un lungo assedio [[Brescia]], ma il condottiero [[Scaramuccia da Forlì]], al servizio dei veneziani, intervenne con successo nell'arginare l'assedio. L'anno successivo (1439) Niccolò combatté ancora in [[Lombardia]] ottenendo diversi successi contro lo Sforza, passato nel frattempo al soldo dei veneziani, fino ad essere sconfitto dallo stesso a [[Tenno]].
Piccinino indusse il duca di Milano a destinarlo in Umbria dove sperava, come altri condottieri, di conquistare un proprio dominio.
 
Il duca lo inviò allora in [[Toscana]] nella speranza che i fiorentini ritirassero le forze mandate in aiuto ai veneziani. Devastò quindi il [[Mugello]], cercando nel contempo di indurre mediante corrispondenza epistolare il duca a mandarlo in [[Umbria]] dove sperava, come altri condottieri del suo tempo, di costituire un proprio Stato feudale.
Il 29 giugno [[1440]] Niccolò si recò a [[Sansepolcro]], dove, lasciati i bagagli e arruolati 2.000 uomini del luogo che odiavano la città rivale, mosse contro [[Anghiari]]. Nella piana tra le due città l'esercito del duca, condotto dal Piccinino, venne travolto dai fiorentini comandati da [[Michele Attendolo|Micheletto Attendolo]] e Giampaolo Orsini: la battaglia verrà poi immortalata dal genio di [[Leonardo da Vinci]] negli studi per il perduto affresco della [[Battaglia di Anghiari]]. Al Piccinino non restò che ritornare in Lombardia.<ref>Ricotti, p. 77</ref>
 
Il 29 giugno 1440 Niccolò si recò a [[Sansepolcro]], dove, arruolati {{formatnum:2000}} uomini del luogo, mosse contro [[Anghiari]]. Nella piana tra le due città l'esercito del duca, guidato dal Piccinino, venne travolto dai fiorentini comandati da [[Michele Attendolo|Micheletto Attendolo]] e Giampaolo [[Orsini]]: lo scontro verrà poi immortalato da [[Leonardo da Vinci]] nel [[Battaglia di Anghiari (Leonardo)|perduto affresco]] della [[battaglia di Anghiari]]. Al Piccinino non restò che fare ritorno in Lombardia<ref>{{Cita|Ercole Ricotti|p. 77}}.</ref>.
Nel febbraio del [[1441]], guidando le truppe milanesi, invase la bassa pianura bresciana, nel tentativo di riportarla sotto le insegne [[Visconti|viscontee]]. Venezia mosse il proprio esercito e lo affidò al conte [[Francesco Sforza]] che, partendo da Verona, marciò su Brescia e quindi discese fino a [[Cignano]] dove i due eserciti il 25 giugno si affrontarono.
[[File:Peter Paul Ruben's copy of the lost Battle of Anghiari.jpg|thumb|[[Peter Paul Rubens]], ''Battaglia di Anghiari'', copia dell'[[Battaglia di Anghiari (Leonardo)|omonima opera]] di [[Leonardo da Vinci]]. Niccolò Piccinino è il secondo cavaliere da sinistra.]]
Nel febbraio del 1441, guidando le truppe milanesi, invase la bassa pianura bresciana nel tentativo di riportarla sotto le insegne [[Visconti|viscontee]]. Venezia mosse il proprio esercito e lo affidò nuovamente a Francesco Sforza, il quale, partendo da [[Verona]], marciò su Brescia per poi discendere fino a [[Cignano]], dove i due eserciti si affrontarono il 25 giugno.
 
Nel novembre del [[1442]] con l'aiuto dei perugini pose l'assedio diad [[Assisi]], difesa da [[Alessandro Sforza]]. Dopo diversi giorni di inutili tentativi, le truppe del Piccinino, grazie anche grazie all'aiuto di un frate traditore che indicò un accesso nascosto in un antico acquedotto romano, riuscirono a penetrare all'interno della cerchia di muracittà e la città, difesa in quel periodo da [[Alessandro Sforza]], venne duramente saccheggiata ea devastatasaccheggiarla. Il Piccinino si oppose comunque alla completa distruzione della città rifiutando i 15.000{{formatnum:15000}} [[Fiorino|fiorini]] offertioffertigli dai perugini al riguardo<ref>Arnaldo{{Cita Fortini, ''libro|titolo=Assisi nel Medioevo'', Società internazionale degli studi francescani,|autore=Arnaldo Fortini|editore=Edizioni Roma, |anno=1940.}}</ref>.
 
Nel [[1443]] pose l'assedio a [[Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] ecercando dopodi unscacciarne mese,il avendolafeudatario ridottaUgolino da Montemarte. Ugolino alla fame,fine cercòsi diarrese cacciaree Ugolinofu dicostretto Montemartea dacedergli anche [[CorbaraCarnaiola]] (Orvieto)|Corbarae [[Montegabbione]]. UgolinoIn seguito fu costrettorichiamato adal lasciareduca Monteleone,di [[Montegabbione]]Milano e, durante la sua assenza, le sue truppe subirono una dura sconfitta a [[CarnaiolaMontolmo]].
In seguito venne richiamato dal duca di Milano e, durante la sua assenza, le sue truppe furono sconfitte a [[Montolmo]].
 
Poco dopo, il 15 ottobre [[1444]], il condottiero si ammalò di [[idropisia]] e morì all'età di 58 anni:, non senza il sospetto di essere stato avvelenato. fuFu sepolto nel [[duomoDuomo di Milano]].
[[File:3439 - Milano - Duomo - Deambulatorio - Lapide x Francesco e Niccolò Piccinino - Foto Giovanni Dall'Orto - 6-Dec-2007a.jpg|thumb|upright=1.4|Epitaffio latino del Piccinino nel [[duomoDuomo di Milano]], dovetomba fudi sepolto.Niccolò Piccinino e di suo figlio [[Francesco Piccinino|Francesco]]]]
 
== FamigliaDiscendenza ==
Niccolò Piccinino apparesi esseresposò sposatonel sin1406 con Gabriella da Sesto<ref name="Giovanni Antonio Campano, pp. 144-145">{{Cita|Giovanni Antonio Campano|pp. 144-145}}.</ref><ref name="Ariodante Fabretti, p. 8">{{Cita|Ariodante Fabretti|p. 8}}.</ref>, figlia di Bartolomeo, da cui ebbe [[Francesco Piccinino|Francesco]]. Gabriella verrà uccisa dal 1423marito l'anno seguente (1407), con Angelellal'accusa di Celano[[adulterio]]<ref sorellaname="Giovanni diAntonio Campano, pp. 144-145"/><ref name="Ariodante Fabretti, p. 8"/>. Si risposò con Angelella [[JacovellaCelano (famiglia)|da Celano|Covella]], figliesorella deldella defuntopiù contenota Nicola[[Jacovella eda sorelle del defunto PietroCelano|Jacovella]]<ref group="A">IlNiccolò Piccinino vincola alcuni beni dotali tra cui i castellifeudi di Pescina[[Cocullo]], Cocullo [[Gagliano ecc. v.Aterno]], Rodolfo Lanciani[[Pescina]], ''ecc.</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Il patrimonio della famiglia Colonna al tempo di Martino V. (1417-1431)'', in R.|autore=Rodolfo Lanciani|editore=Società Romanaromana di storia patria, |anno=1897, |pp.=396 e -399.}}</ref>. Il matrimonio durò fino al 1423, postequando peril volontàcondottiero si risposò con una nipote di [[papaBraccio Martinoda VMontone]]<ref>{{Cita|Giovanni sottoAntonio laCampano|p. 133 e 145}}.</ref>, tutelafiglia di suo fratello GiordanoGiovanni, da cui ebbe [[ColonnaJacopo (famiglia)Piccinino|ColonnaJacopo]]. principeQuesta dinuova Salerno.unione Successivamenteconiugale sposòdeve Gabriellaessere daterminata Sestonel che1440, accusatain diquanto adulterioin tale anno si ritrova il condottiero tra i pretendenti al matrimonio con [[Bianca Maria Visconti]], feceche uccidere.poi non si realizzerà<ref>Fabretti, pname="condottieridiventura. 123<it"/ref>.
Suo figlio fu [[Jacopo Piccinino]] ([[1423]]-[[1465]]) che intraprese la carriera militare del padre.
 
== Note ==
;Annotazioni
<references />
<references group="A"/>
;Riferimenti
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Biografie dei capitani venturieri dell'Umbria, scritte ed illustrate con documenti|autore=Ariodante Fabretti|wkautore=Ariodante Fabretti|città=Montepulciano|anno=1842|volume=2|cid=Ariodante Fabretti}}
* [[Giovan Battista Bracciolini]], ''Vita di Niccolò Piccinino'', Venezia, 1572;
* {{Cita libro|titolo=Storia delle compagnie di ventura in Italia|autore=Ercole Ricotti|wkautore=Ercole Ricotti|città=Torino|anno=1844|cid=Ercole Ricotti}}
* Wolfang Block, ''Die Condottieri'', Anghieri, Berlino, 1913;
* {{Cita libro|titolo=Ritratti di cento capitani illvstri|autore=Filippo Thomassino|autore2=Giovan Turpino|città=Parma|anno=1596|cid=Filippo Thomassino e Giovan Turpino}}
* [[Ariodante Fabretti]], ''Biografia dei capitani venturieri dell'Umbria'', Montepulciano, 1842;
* {{Cita libro|titolo=Vita di Niccolò Piccinino|autore=Giovan Battista Bracciolini|wkautore=Giovan Battista Bracciolini|città=Venezia|anno=1572|cid=Giovan Battista Bracciolini}}
* E. Ricotti, ''Storie della compagnie di ventura'', Torino, 1845;
* {{Cita libro|titolo=L'historie et vite di Braccio Fortebracci detto da Montone, et di Nicolò Piccinino pervgini|autore=Giovanni Antonio Campano|wkautore=Giovanni Antonio Campano|città=Venezia|anno=1572|cid=Giovanni Antonio Campano}}
* [[File:Gualtieri, Lorenzo - Altro Marte, 1489 - BEIC 2460289.jpg|thumb|''Altro Marte'', 1489]] [[Lorenzo Spirito Gualtieri]], ''L'altro Marte'', Vicenza, 1849.
* {{Cita libro|titolo=Ritratti et elogii di capitani illvstri|autore=Giulio Roscio|autore2=Agostino Mascardi|autore3=Fabio Leonida|autore4=Ottavio Tronsarelli|wkautore4=Ottavio Tronsarelli|autore5=al.|editore=Agostino Mascardi|città=Roma|anno=1646|cid=Giulio Roscio et al.}}
*Serena Ferente, ''Niccolò Piccinino'', in Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani.
* {{Cita libro|titolo=Altro Marte|autore=Lorenzo Spirito Gualtieri|wkautore=Lorenzo Spirito Gualtieri|città=Vicenza|anno=1489|cid=Lorenzo Spirito Gualtieri}}
* {{Cita libro|titolo=Die condottieri|autore=Wolfgang Block|editore=Anghieri|città=Berlino|anno=1913|lingua=de|cid=Wolfgang Block}}
* Luciano Taborchi, ''Nicolò Piccinino, storia di un capitano di ventura. Dal castello perugino di Caligiana al sogno del ducato di Milano''. Perugia, Soprintendenza archivitica e bibliografica dell'Umbria e delle Marche, 2017.
 
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
* [[Battaglia di Anghiari]]
* [[Piccinino (armaioli)|Piccinino (famiglia)]]
* [[Francesco Piccinino]]
* [[Jacopo Piccinino]]
* [[Battaglia di Roccasecca]]
* [[Battaglia di Sant'Egidio]]
{{Colonne spezza}}
* [[Guerra dell'Aquila]]
* [[Guerre di Lombardia]]
* [[Battaglia di Maclodio]]
* [[Assedio di Lucca]]
* [[Battaglia del Serchio]]
{{Colonne spezza}}
* [[Battaglia di Soncino]]
* [[Battaglia di Delebio]]
* [[Battaglia di Anghiari]]
* [[Medaglia di Niccolò Piccinino]]
{{Colonne fine}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Niccolò Piccinino}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{DBI|niccolo-piccinino|Niccolò Piccinino|autore=Serena Ferente|vol=83|anno=2015}}
* {{Cita web|url=https://condottieridiventura.it/niccolo-piccinino/|titolo=Niccolò Piccinino|cid=Condottieridiventura.it}}
 
{{Box successione
|tipologia = militare
|carica = [[Gonfaloniere della Chiesa]]
|immagine = Flag of the Papal States (pre 1808).svg
|periodo = [[1442]] – [[1444]]
|precedente = [[Francesco Sforza]]
|successivo = [[Luigi XI di Francia]]
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{{Box successione
|tipologia = militare
|carica = [[Capitano generale della Chiesa]]
|immagine = Flag of the Papal States (pre 1808).svg
|periodo = [[1442]] – ?
|precedente = [[Ranuccio Farnese il Vecchio|Ranuccio Farnese]]
|successivo = [[Jacques Cœur]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{portalePortale|biografie|storiamedioevo}}
 
[[Categoria:Capitani generali della Chiesa]]
[[Categoria:Condottieri italiani]]
[[Categoria:Gonfalonieri della Chiesa]]