Alatri: differenze tra le versioni

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{{nd}}
{{NN|Lazio|maggio 2014}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Alatri
|Nome ufficiale =
|Panorama=Da civita.jpg
|Panorama = Da civita.jpg
|Didascalia= Panorama dall'acropoli
|Didascalia = Panorama dall'[[acropoli]], 2006
|Bandiera=Alatri-Gonfalone.png
|Bandiera = Alatri-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Voce bandiera =
|Stemma=Alatri-Stemma.png
|Stemma = Alatri-Stemma.png
|Voce stemma=
|Voce stemma =
|Stato=ITA
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado 2 = Frosinone
|Amministratore locale =Giuseppe MoriniMaurizio Cianfrocca
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democraticocentrodestra]]
|Data elezione =20 18-0610-20162021
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Vedi [[#Contrade|elenco]]
|Superficie=96.96
|Divisioni confinanti = [[Collepardo]], [[Ferentino]], [[Frosinone]], [[Fumone]], [[Guarcino]], [[Morino]] ([[Provincia dell'Aquila|AQ]]), [[Trivigliano]], [[Veroli]], [[Vico nel Lazio]]
|Note superficie=
|Zona sismica = 2B
|Abitanti=28807
|Gradi giorno = 2102
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
|Nome abitanti = alatresi, alatrensi o alatrini
|Aggiornamento abitanti=30-4-2017
|Patrono = [[Papa Sisto I|san Sisto I Papa]]
|Sottodivisioni=Vedi [[#Contrade|elenco]]
|Festivo = 11 gennaio<br>mercoledì dopo [[Pasqua]]
|Divisioni confinanti=[[Collepardo]], [[Ferentino]], [[Frosinone]], [[Fumone]], [[Guarcino]], [[Morino]] (AQ), [[Trivigliano]], [[Veroli]], [[Vico nel Lazio]]
|Motto = {{la}} {{maiuscoletto|Vetustissima et fidelissima civitas Alatrina}}<br>{{it}} ''Antichissima e fedelissima città alatrina''
|Zona sismica=2B
|PIL =
|Gradi giorno=2102
|PIL procapite =
|Nome abitanti=alatresi, alatrensi o alatrini
|Mappa = Map of comune of Alatri (province of Frosinone, region Lazio, Italy).svg
|Patrono=[[Papa Sisto I|san Sisto I Papa]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Alatri nella provincia di Frosinone
|Festivo=mercoledì dopo [[Pasqua]] - [[11 gennaio]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Alatri (province of Frosinone, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Alatri nella provincia di Frosinone
|Diffusività=
}}
'''Alatri''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/aˈlatri/}}<ref>• {{DOP|id=84261|lemma=Alatri}}<br />• {{Dipi|Alatri}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Formatnum:28807}} abitanti della [[provincia di Frosinone]] nel [[Lazio]].
 
'''Alatri''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/aˈlatri/}}<ref>• {{DOP|id=1002363|lemma=Alatri}}<br />• {{Dipi|Alatri}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Frosinone]], nel [[Lazio]].
È una delle città principali della [[Ciociaria]] e la terza della provincia per popolazione dopo [[Frosinone]] e [[Cassino]]. È l'antica ''Aletrium'', uno dei centri più antichi del Lazio, che fu una delle principali città del [[Italici|popolo italico]] degli [[Ernici]] e una delle cosiddette [[Città saturnie]].
 
Conosciuta in epoca antica con il nome latino di ''Aletrium''<ref>Rodolfo Fonte-A-Nive, ''Sui munimenti ed altre costruzioni poligonie'', Pubblicazione della Sezione di Roma del Club Alpino Italiano, Roma, p. 109</ref> fu in origine uno dei principali centri del [[osco-umbri|popolo osco-umbro]] degli [[Ernici]].<ref name="istituto archeologico">''Antichità di Alatri'', Bullettino dell'Imperiale istituto archeologico germanico, Sezione romana, Vol. IV, 1889, p. 136.</ref> Gli abitanti sono noti come ''alatresi'', ''alatrensi'' o ''alatrini''.<ref>La forma ''Alatrini'', sentita come desueta, è di origine [[lingua latina|tardo-latina]] («Vetustissima et fidelissima civitas Alatrina», [[motto]] dello [[stemma]] comunale). Nel latino classico troviamo ''Aletrinas, -atis'' (un esempio in [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], ''Pro Cluentio'': «municipio aletrinati»).</ref> Dal 2 ottobre 2025 si fregia del titolo di città.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Letizia Federici|url=https://www.frosinonecity.it/alatri-e-ufficialmente-citta-mattarella-firma-il-decreto-per-il-riconoscimento/|titolo=Alatri è ufficialmente città: Mattarella firma il decreto per il riconoscimento|sito=Frosinone City|data=2025-10-16|accesso=2025-10-16}}</ref>
Nota soprattutto per l'[[acropoli di Alatri|acropoli]] preromana cinta da [[Architettura megalitica del Lazio meridionale|mura megalitiche]], ben conservata, della quale risalta per imponenza la ''Porta Maggiore'', seguita dalla ''Porta Minore'' o ''dei Falli''<ref>{{Cita web|url=http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html|titolo=L'Acropoli di Alatri - Lettura di un passato che vive|sito=www.angolohermes.com|accesso=14 settembre 2017}}</ref>'','' possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata [[Architettura romanica|romanico]]-[[gotico|gotica]] di [[Collegiata di Santa Maria Maggiore (Alatri)|Santa Maria Maggiore]], la [[concattedrale di San Paolo|basilica concattedrale di San Paolo]], le chiese di [[chiesa di San Francesco (Alatri)|San Francesco]] e San Silvestro, il [[protocenobio di San Sebastiano]], le ottocentesche fontane monumentali, il [[palazzo Gottifredo]] e il [[palazzo Conti-Gentili]] ornato da una grande meridiana murale.
 
Nota soprattutto per l'[[acropoli di Alatri|acropoli]] preromana cinta da [[Architettura megalitica del Lazio meridionale|mura megalitiche]], della quale risalta per imponenza la ''Porta Maggiore'', seguita dalla ''Porta Minore'' o ''dei Falli''<ref>{{Cita web|url=http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html|titolo=L'Acropoli di Alatri - Lettura di un passato che vive|accesso=14 settembre 2017}}</ref>, possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata [[Architettura romanica|romanico]]-[[gotico|gotica]] di [[Collegiata di Santa Maria Maggiore (Alatri)|Santa Maria Maggiore]], la [[concattedrale di San Paolo|basilica concattedrale di San Paolo]], le chiese di [[chiesa di San Francesco (Alatri)|San Francesco]] e San Silvestro, il [[protocenobio di San Sebastiano]], le ottocentesche fontane monumentali, il [[palazzo Gottifredo]] e il [[palazzo Conti-Gentili]] ornato da una grande meridiana murale. Di rilievo storico è il [[campo di internamento di Fraschette]] costruito durante la seconda guerra mondiale.
Gli abitanti di Alatri sono noti come ''alatresi'', ''alatrensi'' o ''alatrini<ref>La forma ''Alatrini'', sentita come desueta, è di origine [[lingua latina|tardo-latina]] («Vetustissima et fidelissima civitas Alatrina», [[motto]] dello [[stemma]] comunale). Nel latino classico troviamo ''Aletrinas, -atis'' (un esempio in [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], ''Pro Cluentio'': «municipio aletrinati»).</ref>''.
 
== Geografia fisica ==
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[[File:Alatri dalla crocetta.jpg|thumb|Panorama di Alatri|sinistra]]
 
La città di Alatri sorge su una collina bigemina neldella cuoreValle dellaLatina<ref>Francesco Maria Pasanisi, Testo di geografia per le scuole secondarie superiori, Società editrice Dante Alighieri di Albrighi, Segati e C., 1905, p. Ciociaria639.</ref>, alle pendici dei [[Monti Ernici]] che costituiscono il confine naturale del [[Lazio]] con l'[[Abruzzo]].
 
Il vasto territorio alatrense, pianeggiante a sud e montuoso o collinoso per la parte restante, comprende anche l'[[isola amministrativa]] di [[Pratelle]], compresa tra il comune di [[Collepardo]], e[[Vico quellonel abruzzeseLazio]], di[[Veroli]] e [[Morino]] (in Abruzzo)<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/archivio/222527|titolo=Confini delle unità amministrative a fini statistici al 1º gennaio 2022|data=15 febbraio 2022|lingua=it|accesso=15 luglio 2022}}</ref>, dove si registra l'altitudine massima di 2.064 {{m s.l.m.}} ([[monte Passeggio]]); da qui degrada fino al minimo di 175&nbsp; m della [[piana di Tecchiena]]<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/060/003/clima.html|titolo=Comuni-italiani.it - Alatri: Clima e dati geografici |09-09-2009}}</ref>, comprendendo nella sua estensione gran parte del bacino del [[Cosa (fiume)|fiume Cosa]], affluente del [[Sacco (fiume)|Sacco]] che scorre ad est del centro cittadino in direzione nord-sud.
 
Tra le cime che si elevano ci sono il [[Monte Brecciaro]] e il [[Monte Cappello (Ernici)|Monte Cappello]].
Secondo la Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia<ref name="notageologia">{{cita web|url=http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=151|titolo=Servizio Geologico d'Italia - Carta Geologica d'Italia, foglio n° 151 (Alatri)|accesso=6 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120322102056/http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=151|dataarchivio=22 marzo 2012}}</ref> il territorio alatrense è composto in gran parte da suoli di "calcari granulari bianco-giallastri con grosse [[Rudistes|rudiste]] caratteristiche del [[Cretacico superiore|Senoniano]]":<ref name=notageologia/>
 
Secondo la Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia<ref name="notageologia">{{cita web|url=http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=151|titolo=Servizio Geologico d'Italia - Carta Geologica d'Italia, foglio n° 151 (Alatri)|accesso=6 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120322102056/http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=151}}</ref> il territorio alatrense è composto in gran parte da suoli di "calcari granulari bianco-giallastri con grosse [[Rudistes|rudiste]] caratteristiche del [[Cretacico superiore|Senoniano]]":<ref name=notageologia/> inoltre, alcune zone sono formate da [[Calcare|calcari giallastri]] forse appartenenti al [[Miocene|Miocene inferiore]] ed [[Arenaria|arenarie]] [[Argilla|argillose]] o calcarifere e talora [[Gesso (minerale)|gessifere]].<ref name="notageologia" /> Le aree più basse del territorio, come la valle del torrente [[Cavariccio]], sono formate da [[Tufo vulcanico|tufi vulcanici]] ([[pozzolana]] e [[peperino]]).<ref name="notageologia" /> Parallelamente al corso del torrente Cavariccio passa una [[Frattura (mineralogia)|frattura]] visibile nel terreno.<ref name="notageologia" />
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Alatri}}
 
Secondo i dati medi del trentennio [[1961]]-[[1990]], ad Alatri la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +5,6&nbsp;°C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +23,2&nbsp;°C<ref>{{cita web | url = http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/435%20%5BAlatri%5D%20capoluogo.Txt | titolo = Tabella climatica |accesso=15-09- settembre 2009 | urlmorto = sì }}</ref>.[[File:Alatri, 4 febbraio 2012.JPG|thumb|left|upright|Alatri sotto la neve delnel febbraio 2012 (87 cm)]]
 
{{ClimaAnnuale
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}}
{{clear}}
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:Alatri piazza.jpg|thumb|upright=1.4|Piazza Santa Maria Maggiore]]
Il centro storico di Alatri si sviluppa all'interno della cinta muraria e ricalca essenzialmente l'assetto urbanistico di epoca romana, sviluppatosi attorno all'acropoli. Nell'abitato si possono distinguere due aree:
* la prima (rioni dal I al VI, vedi [[#Rioni del centro|Rioni del centro]]), posta a nord dell'acropoli, si caratterizza per uno sviluppo regolare, con strade per lo più diritte e sufficientemente ampie, reso possibile dalla pendenza non eccessiva del colle su questo lato; è un'area da sempre destinata a funzioni monumentali e commerciali: qui, in epoca romana, era collocato il Foro, nello stesso luogo occupato dalla moderna ''piazza Santa Maria Maggiore'' che, contornata dai principali monumenti cittadini, mantiene la funzione di nodo urbanistico in cui si incrociano le principali vie del centro.
* la seconda (rioni dal VII al IX), detta ''Piagge'', si sviluppa sul versante meridionale del colle, più ripido: da tale conformazione deriva l'impianto urbanistico dall'area, con stretti vicoli in buona parte accessibili ai soli pedoni, e la sua funzione, di tipo quasi esclusivamente residenziale; il che ne fa una delle zone più caratteristiche del centro, apparendo quasi immutata dal medioevo.
 
L'abitato, in seguito allo sviluppo economico e sociale, si è esteso al di là delle mura lungo alcune direttrici predominanti: verso la vallata settentrionale (Bitta, Colleprata, XII Marie) e nella zona collinosa occidentale (Civette, San Francesco di Fuori). Inoltre, separatamente dal centro urbano, hanno assunto una significativa estensione le frazioni di Tecchiena, Chiappitto, Monte San Marino, La Fiura, Mole Bisleti.
 
=== Rioni del centro ===
Il centro storico, esclusa l'acropoli, si suddivide in nove rioni, risalenti al [[medioevo]]; un decimo rione, ''Civette'', si è sviluppato grazie ad opere di [[edilizia residenziale pubblica]] nel secondo dopoguerra, su un colle ad ovest delle mura. Questo è l'elenco dei rioni, come riportati nello Statuto del Comune di Alatri<ref name=statuto>[http://www.comune.alatri.fr.it/DotNetNuke4_dev/Portals/0/pdf/statuto/statuto1.pdf Statuto del Comune di Alatri]</ref>:
 
[[File:Rione Vineri Alatri.jpg|thumb|Stemma del Rione Vineri riprodotto nella pavimentazione della piazza principale]]
* Rione I: Scurano.
* Rione II: Valle.
* Rione III: Colle.
* Rione IV: Fiorenza.
* Rione V: Spidini.
* Rione VI: Vineri.
* Rione VII: Santa Lucia.
* Rione VIII: Sant'Andrea.
* Rione IX: San Simeone.
* Rione X: Civette.
Ogni rione possiede un proprio stemma araldico. Tutti gli stemmi sono riprodotti su lastre di granito nella pavimentazione della piazza Santa Maria Maggiore, realizzata negli anni Duemila.
 
=== Contrade ===
Questo l'elenco delle 93 contrade o [[frazione geografica|frazioni]] in cui è suddiviso il territorio di Alatri, come individuate dallo Statuto Comunale<ref name=statuto/>:
 
:Chiappitto, Pacciano, Porpuro, Valle Santa Maria, Carvarola, Capranica, Fontana Vecchia, Maddalena, Piedimonte, Madonna delle Grazie, Melegranate, Montecapraro, Vignola, Valle Carchera (Valle Carcara), Montesantangelo, Montelarena, Pezza, Allegra, Basciano, Pignano, Castello, Collefreddo, Madonna del Pianto, Montelungo, Montereo, Monte San Marino, Pezzelle, Preturo, Sant'Antimo, San Valentino, Vallecupa, Vallefredda, Valle Pantano, Vallesacco, Valle San Matteo, Villa Magna, Cassiano, Castagneto, Fraschette, Seritico, Santa Caterina, Vicero, Aiello, Canarolo, Collelavena, Costa San Vincenzo, Maranillo, Cavariccio, Colletraiano, Imbratto, Piano, Santa Colomba, Scopigliette, Cucuruzzavolo, Le Grotte, Magione, Mole Santa Maria, San Pancrazio, Vallemiccina, Sant'Emidio, Canale, Prati Giuliani, Quarticciolo, Quarti di Tecchiena, [[Tecchiena]], Campello, Mole Bisleti, Cuione, Fontana Santo Stefano, Fontana Sistiliana, Frittola, San Manno, Arillette, Collecuttrino, Colle del Papa, Laguccio, Montelena, Quercia d'Orlando, San Mattia, Carano, Fontana Scurano, Magliano, Cellerano, Fiume, Fiura, Fontana Santa, Riano, Abbadia, Case Paolone, Fontana Sambuco, Gaudo, Intignano, Colleprata.
 
== Origini del nome ==
Il nome di ''Alatri'' deriva dal nome [[lingua latina|latino]] ''Aletrium'' (talora italianizzato in ''Aletrio''<ref name=Ritarossi1999>Mario Ritarossi. ''Aletrium. Una visita al centro storico di Alatri''. Tofani Editore, Alatri, 1999.</ref>) testimoniato anche in [[Lingua greca antica|greco antico]] nella forma ΑλέτριονἈλέτριον, trasformato in ''Alatrium'' nella pronuncia popolare ([[Tito Maccio Plauto|Plauto]] e ''Liber coloniarum'') e che, {{Senza fonte|tramite il [[locativo]] ''Alatrĭi''}}, ha dato come esito il toponimo moderno.<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/informazioni/?id=4176|titolo=Comune di Alatri: informazioni storiche - Araldicacivica.it|accesso=18 maggio 2011|urlmorto=sì}}</ref>. Non si conosce la forma del toponimo in uso in epoca preromana e tantomeno un suo eventuale significato, ma le sue origini sono probabilmente [[Ernici|erniche]] o ernico-[[Etruschi|etrusche]].
 
Sono tuttavia state proposte anche altre teorie<ref>{{cita web|http://www.officine.it/alatri/storia/index.html|Alatri Città d'Arte - Storia|18 maggio 2011}}</ref> che riferiscono il nome ad una matrice [[Medio Oriente|mediorientale]]:
 
*L'orientalista del [[XIX secolo]] [[Cesare Antonio De Cara]] aveva ritenuto che il termine originario fosse ''Pal-ati-ri'', divenuto quindi ''(P)al-at(I)-ri'' per la caduta della labiale aspirata e per la sincope della ''i'' di ''ati''. De Cara attribuì il toponimo alle antiche lingue dell'[[Asia Minore]] (''(P)al'' starebbe per "emigrante", ''(H)at'' sta per ''[[Hatti (popolo)|Hatti]]'' e ''ri'' indicherebbe possesso) e ne ricostruì il significato come: "(la città, o il luogo) che appartiene agli Hatti, venuti da lontano".
*Sempre nell'Ottocento il [[cardinale]] [[Camillo Tarquini]] aveva invece supposto un collegamento al nome di ''El-Edrei'', "la città il cui braccio è [[Dio]]", una città preisraelitica dell'antica [[Betanea]] in [[Palestina]], l'odierna [[Dar'a]], al confine tra la [[Siria]] e la [[Giordania]].
*Esiste anche un'ipotesi secondo cui la radice Baalath, la principale figura del panteon fenicio avrebbe crasato con la desinenza -rum, propria delle nuove popolazioni, in ''Alatrum''.
*Nel 2002, studi di don Giuseppe Capone<ref>Giuseppe Capone, ''Alatri. Il nome antico di una città più antica'', ed. Tofani</ref> ripropongono, su base di documentazione archeologica, l'origine del nome Alatri derivante dal mondo mesopotamico: l'autore riporta due tavolette cuneiformi dell'antica città di Mari, risalenti al 1700 a.C. (siglate rispettivamente ''ARM I'', 39 e ''ARM IV'', 28), custodite nel museo archeologico di Damasco. In entrambe si nomina una città, situata lungo la strada carovaniera, a nord-ovest della Mesopotamia, al confine col mondo Hittita. Questa città aveva il nome di "Alatri". Nello specifico, le tavolette indicano i nomi A-la-at-re-eki / A-la-at-ru-ùki, resi in “''Alatrû''” dal prof. J. M. Durand, traduttore in francese delle tavolette degli archivi reali di Mari<ref>J. M. DURAND, Documents épistolaires du palais du Mari, T. II, pp. 48 – 49, Paris 1998</ref>. Per don Capone l'ipotesi che l'Alatri del mondo mesopotamico abbia potuto trovare corrispondenza nella Alatri moderna, forse attraverso una trasmigrazione di quella popolazione, andrebbe valutata anche sulla base della descrizione dell'Alatri mesopotamica: nella prima tavoletta, infatti, un informatore descrive la città al re Samsi-Adad in questi termini: "Alatri è forte; i suoi bastioni sono quelli antichi, e non ne sono stati costruiti altri. Io conosco bene questa città: ci sono passato tante volte. Posso dire con certezza che è costruita su di un'altura e che i suoi bastioni sono enormi".
 
[[File:Alatri stemma.jpg|thumb|upright=0.5|La Torre alata nello stemma di Alatri]]
Un'etimologia popolare si richiama allo raffigurazione sullo [[stemma]] cittadino — che tuttavia è storicamente documentato solo dagli inizi del [[XII secolo]] (stemma del cardinal [[Ugone da Alatri]]) — della ''Torre alata'' o ''Alata Turris'', che, per contrazione, sarebbe divenuta ''Ala(ta)t(ur)ri(s)''.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Alatri}}
[[File:Villa Giulia ricostruzione del tempio etrusco 01.JPG|thumb|left|upright|Ricostruzione del tempio di Alatri ([[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]], [[Roma]])]]
[[File:Portico Betilieno Alatri.jpg|thumb|left|upright|I resti del portico fatto costruire da Betilieno Varo]]
 
La presenza umana nel territorio di Alatri è accertata dal periodo [[Età del rame|calcolitico]]. L'archeologo francese [[Louis-Charles-François Petit-Radel]] ([[1756]]-[[1836]]) pose la datazione della fondazione di Alatri prima della Seconda Colonia Pelasgica, risalente al 1539 a.C.<ref name="Pelasgiques 1841">Recherches sur les Monuments Cyclopéens ou Pelasgiques, 1841.</ref>. In epoca storica la città è abitata dalla popolazione osco-umbra degli [[Ernici]]<ref name="istituto archeologico" />, la cui capitale era la vicina Anagni<ref name="StraboneItaliaV3.10">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,10.</ref>. Nel [[380 a.C.|380]] e nel [[362 a.C.]] gli Ernici entrarono in conflitto con [[Roma]]. Nella successiva rivolta del [[306 a.C.]] Alatri, rimasta fedele a Roma (''...venissetque in periculum summa rerum, ni T.Quinctius peregrinis copiis, cum Latino Hernicoque exercitu, subvenisset...'' - Tito Livio, in "ab urbe condita", narra come l'apporto delle legioni erniche fu decisivo nella vittoria contro gli eserciti dei Volsci e degli Equi che stavano per avere la meglio su Roma, dopo un assedio a tradimento per la rottura improvvisa dei trattati di pace, cui Alatri non solo non aderì, ma avvertì Roma dell'imminente attacco), ottiene di restare indipendente e conosce un periodo di benessere, che ha un culmine nel primo quarantennio del [[II secolo a.C.]] in coincidenza con la riorganizzazione urbanistica e amministrativa della città promossa dal [[Censore (storia romana)|censore]] [[Lucio Betilieno Varo]], nota grazie all'[[epigrafe di Lucio Betilieno Varo|epigrafe]] conservata nel [[museo civico di Alatri|museo civico]].
{{vedi anche|Storia di Alatri}}
La presenza umana nel territorio di Alatri è accertata dal periodo [[calcolitico]]. L'archeologo francese [[Louis-Charles-François Petit-Radel]] ([[1756]]-[[1836]]) pose la datazione della fondazione di Alatri prima della Seconda Colonia Pelasgica, risalente al 1539 a.C.,<ref name="Pelasgiques 1841">Recherches sur les Monuments Cyclopéens ou Pelasgiques, 1841.</ref>. In epoca storica la città è abitata dalla [[Popoli italici|popolazione italica]] degli [[Ernici]].
Nel [[380 a.C.|380]] e nel [[362 a.C.]] gli Ernici entrano in conflitto con [[Roma]]. Nella successiva rivolta del [[306 a.C.]] Alatri, rimasta fedele a Roma (...venissetque in periculum summa rerum, ni T.Quinctius peregrinis copiis, cum Latino Hernicoque exercitu, subvenisset... - Tito Livio, in "ab urbe condita", narra come l'apporto delle legioni Erniche fu decisivo nella vittoria contro gli eserciti dei Volsci e degli Equi che stavano per avere la meglio su Roma, dopo un assedio a tradimento per la rottura improvvisa dei trattati di pace, cui Alatri non solo non aderì, ma avvertì Roma dell'imminente attacco), ottiene di restare indipendente e conosce un periodo di benessere, che ha un culmine nel primo quarantennio del [[II secolo a.C.]] in coincidenza con la riorganizzazione urbanistica e amministrativa della città promossa dal [[Censore (storia romana)|censore]] [[Lucio Betilieno Varo]] notaci grazie all'[[epigrafe di Lucio Betilieno Varo|epigrafe]] conservata nel [[museo civico di Alatri|museo civico]]. Tra il [[III secolo a.C.|III]] e il II secolo a.C. si data il piccolo ''[[Tempio romano|tempio]] di Alatri'', di tipo etrusco-italico, i cui resti sono conservati nel [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]] a Roma, che ne ospita anche una ricostruzione a grandezza naturale.
 
Tra il [[III secolo a.C.|III]] e il II secolo a.C. si data il piccolo ''[[Tempio romano|tempio]] di Alatri'', di tipo etrusco-italico, i cui resti sono conservati anch'essi nel museo civico mentre nel [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]] a Roma ne è ospitata una celebre ricostruzione a grandezza naturale. Nel [[90 a.C.]] Alatri ottenne la piena [[cittadinanza romana]]. Si suppone che il [[Cristianesimo]] sia arrivato già nell'età apostolica, sebbene la presenza di cristiani nella città non sia documentata prima del [[380]].
Nel [[90 a.C.]] Alatri ottiene la piena cittadinanza romana.
Si suppone che il [[Cristianesimo]] sia arrivato già nell'età apostolica, sebbene la presenza di cristiani nella città non sia documentata prima del [[380]].
 
Dopo la caduta di Roma la città subisce le invasioni barbariche e la sanguinosa guerra tra [[Odoacre]] e [[Teodorico il Grande|Teodorico]]. Nel [[543]] Alatri è saccheggiata da [[Totila]] e rimane completamente distrutta; l'anno successivo viene inclusa nel Ducato romano, soggetto all'autorità papale. Nel [[1173]] Alatri conquista l'autonomia comunale. A quell'anno risale l'elezione dei consoli.<ref>''Storia dell'arte italiana'', G. Einaudi, 1980, Parte 3, Volume 1, p. 293.</ref>. Nel [[1186]] la città, durante le lotte del papato contro l'impero, è assediata dall'esercito di [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] al quale riesce tuttavia a resistere. Nel [[XIII secolo|Duecento]] il comune alatrense si espande a danno dei paesi limitrofi: sottomette Collepardo ed in seguito anche [[Trivigliano]], e aggredisce [[Vico nel Lazio]], che verrà assoggettata all'inizio del [[XIV secolo]], quando anche [[Frosinone]] sarà costretta a partecipare al Parlamento di Alatri e fornire truppe al comune ernico. Un forte periodo di sviluppo economico, monumentale ed edilizio si ha con la nomina del cardinal [[Gottifredo di Raynaldo]] a podestà nel [[1286]].
Dopo la caduta di Roma la città subisce le invasioni barbariche e la sanguinosa guerra tra [[Odoacre]] e [[Teodorico il Grande|Teodorico]].
Nel [[543]] Alatri è saccheggiata da [[Totila]] e rimane completamente distrutta; l'anno successivo viene inclusa nel Ducato romano, soggetto all'autorità papale. Nel [[1173]] Alatri conquista l'autonomia comunale. Nel [[1186]] la città, durante le lotte del papato contro l'impero, è assediata dall'esercito di [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] al quale riesce tuttavia a resistere.
Nel [[XIII secolo|Duecento]] il comune alatrense si espande a danno dei paesi limitrofi: sottomette Collepardo ed in seguito anche [[Trivigliano]], e aggredisce [[Vico nel Lazio]], che verrà assoggettata all'inizio del [[XIV secolo]], quando anche [[Frosinone]] sarà costretta a partecipare al Parlamento di Alatri e fornire truppe al comune ernico.
Un forte periodo di sviluppo economico, monumentale ed edilizio si ha con la nomina del cardinal [[Gottifredo di Raynaldo]] a podestà nel [[1286]].
 
La [[cattività avignonese]] del papato coincide con una fase di decadenza per Alatri, che nel [[1324]] viene conquistata da Francesco de Ceccano. NelIl [[terremoto del 1349]] danneggia gravemente il centro abitato, mentre nel [[1357]] le ''[[Costituzioni egidiane]]'' obbligano la città a restituire la signoria su Trivigliano al papato e quella su Torre ai Caetani. Durante lo [[Scisma d'Occidente]] la città è occupata dalle milizie papali e rimane forzatamente fedele a [[Papa Urbano VI]]. Tuttavia, a seguito dell'ingresso in città di Onorato Caetani, che cattura quaranta nobili, gli alatrensi per difendersi da ulteriori scorrerie nominano i Conti signori della città. Nel [[XV secolo|Quattrocento]] il dominio sulla città da parte di re [[Ladislao I di Napoli]] ([[1408]]-[[1414]]) divide la città in fazioni. In seguito, salvo la breve signoria di [[Filippo Maria Visconti]] nel [[1434]], Alatri deve sottostare al diretto potere pontificio, che si fa più soffocante. Nel [[XVI secolo]] il [[sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]] e la successiva occupazione spagnola lasciano la città impoverita e a dover fronteggiare la [[peste]]. La situazione economica si aggrava anche a causa di lunghe lotte con i comuni vicini e delle occupazioni da parte di Cesare di Caietani prima e di [[Fernando Álvarez de Toledo]] poi.
Durante lo [[Scisma d'Occidente]] la città è occupata dalle milizie papali e rimane forzatamente fedele a [[Papa Urbano VI]]. Tuttavia, a seguito dell'ingresso in città di Onorato Caetani, che cattura quaranta nobili, gli alatrensi per difendersi da ulteriori scorrerie nominano i Conti signori della città.
Nel [[XV secolo|Quattrocento]] il dominio sulla città da parte di re [[Ladislao I di Napoli]] ([[1408]]-[[1414]]) divide la città in fazioni. In seguito, salvo la breve signoria di [[Filippo Maria Visconti]] nel [[1434]], Alatri deve sottostare al diretto potere pontificio, che si fa più soffocante.
Nel [[XVI secolo]] il [[sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]] e la successiva occupazione spagnola lasciano la città impoverita e a dover fronteggiare la [[peste]]. La situazione economica si aggrava anche a causa di lunghe lotte con i comuni vicini e delle occupazioni da parte di Cesare di Caietani prima, e di [[Fernando Álvarez de Toledo]] poi.
 
Una riorganizzazione sociale e religiosa viene promossa da [[Ignazio Danti]], vescovo della città dal [[1583]] al [[1586]], chericordato istituiscein ilparticolare Seminarioper Diocesanola costruzione del monastero dell'Annunziata. Il [[XVII secolo]] per Alatri è segnato da due [[terremoto|terremoti]] (1617 e 1654) e nuovamente dalla [[peste del 1656]]. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] la città raggiunge gli ottomila abitanti; viene attuata una riforma delle istituzioni locali, e nel [[1729]] viene istituito il Collegio delle Scuole Pie.
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] la città raggiunge gli ottomila abitanti; viene attuata una riforma delle istituzioni locali, e nel [[1729]] viene istituito il Collegio delle Scuole Pie.
 
Con la proclamazione della [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] nel [[1798]] emerge in città un ceto dirigente filofrancese, abbattuto però, nel luglio 1798, da una ribellione che sfocia in un massacro. Nel riordino amministrativo della provincia pontificia di [[Campagna e Marittima]] (che cambia nome in Dipartimento del Circeo), Alatri diviene capo cantone di un vasto territorio. Dal [[1809]] al [[1814]] la città subisce il dominio dell'impero napoleonico, e la deportazione in Francia di molti dissidenti e del vescovo Giuseppe Della Casa.
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[[File:Porta Maggiore interno.jpg|thumb|left|upright|Interno di Porta Maggiore (inizio Novecento)]]
In seguito all'unificazione della penisola, la popolazione raggiunge i tredicimila abitanti; vengono potenziati i servizi di assistenza ed ha inizio un vivace progresso. Fiorisce anche la vita letteraria e politica. Nello stesso tempo, con l'aumento della popolazione, l'area del centro abitato supera assai presto l'antica cerchia muraria. Nel [[1917]] l'inaugurazione di una [[ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone|ferrovia vicinale]] fa cadere l'isolamento in cui si trovatrovava la città.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la città subisce pesanti perdite umane e la rovina di molti monumenti e abitazioni. Nel [[1941]] nel territorio di Alatri viene istituito il [[campo di internamento di Fraschette]], che rimarrà in funzione come tale fino al [[1944]], per poi essere trasformato in campo profughi, rimanendo attivo fino agli anni Settanta.
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=== Simboli ===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni della provincia di Frosinone}}
Nello stemma di Alatri è raffigurata, dagli inizi del [[XII secolo]], una ''[[torre (araldica)|torre]] alata'' (ha preso il posto della scritta S.P.Q.A., che denotava lo stato di civitas in epoca romana). La torre, costituita da due piani sovrapposti, richiama l'impostazione difensiva della città con due cerchie di mura, quella dell'acropoli e quella esterna; le ali simboleggiano l'elevazione della città e rimandano all'interpretazione tradizionale del nome ''Ale-trium''<ref name=Ritarossi1999/>.
;Stemma:
 
[[File:Alatri-Stemma.png|left|thumb|Stemma cittadino]]
Nello stemma di Alatri è raffigurata, dagli inizi del [[XII secolo]], una ''[[torre (araldica)|torre]] alata'' (che ha preso il posto della scritta ''S.P.Q.A.'', denotante lo stato di ''civitas'' in epoca romana). La torre, costituita da due piani sovrapposti, richiama l'impostazione difensiva della città con due cerchie di mura, quella dell'acropoli e quella esterna; le ali simboleggiano l'elevazione della città e rimandano all'interpretazione tradizionale del nome ''Ale-trium''.<ref name=Ritarossi1999/>
[[File:Alatri - Le mura.jpg|thumb|Il tratto sud delle mura dell'acropoli e la Porta Maggiore]]
;Gonfalone:
[[File:Alatri-Gonfalone.png|right|thumb|Gonfalone cittadino]]
Il gonfalone è un drappo di bianco (nei fatti, di rosa chiaro), caricato dello stemma cittadino, sormontato dalla denominazione istituzionale {{maiuscoletto|Città di Alatri}} e contornato da ricami floreali, il tutto in tinta oro.
;Bandiera:
La bandiera è un drappo di rosa caricato al centro dello stemma cittadino.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Titolo di città in Italia
|motivazione= [[Decreto del Presidente della Repubblica]] [[Sergio Mattarella]]
|data= 2 ottobre 2025<ref>{{Cita web|autore=Letizia Federici|url=https://www.frosinonecity.it/alatri-e-ufficialmente-citta-mattarella-firma-il-decreto-per-il-riconoscimento/|titolo=Alatri è ufficialmente città: Mattarella firma il decreto per il riconoscimento|sito=Frosinone City|data=16 ottobre 2025|accesso=16 ottobre 2025}}</ref>}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== L'acropoli ===
{{vedi anche|Acropoli di Alatri}}
L'[[acropoli]] di Alatri – detta ''Civita'' – è posta nel cuore del centro storico, sulla cima del colle.
 
È di notevole interesse per le sue mura in [[opera poligonale]], costituite da diversi strati di megaliti polimorfici che spesso raggiungono la lunghezza di 3 metri, provenienti dalla stessa collina e fatti combaciare perfettamente ad incastro senza l'ausilio di [[calce]] o cementi<ref>{{Cita libro|autore=Ornello Tofani|titolo=Alatri, l'acropoli ed i suoi misteri|anno=2010|editore=Antica Stamperia Tofan|città=Alatri}}</ref>. Il perimetro delle mura è di 2&nbsp;km.
 
L'acropoli, oltre alla rampa d'accesso, presenta due porte: la Porta Maggiore e la Porta Minore o dei Falli. La Porta Maggiore è posizionata nel tratto sudorientale dell'Acropoli, all'opposto della porta dei falli posizionata verso nord-ovest<ref>Giuseppe Capone, ''L'Orientazione dell'Acropoli e delle mura di Alatri, argomento di una civiltà?'' Relazione al Convegno nazionale di studi di mura poligonali, Alatri, 2 ottobre 1988 – in Atti del convegno, Alatri, pp.&nbsp;199 – 208</ref>.
 
Su di una roccia affiorante, nella parte più alta dell'Acropoli, è stato rinvenuto nel 2008, un graffito rappresentante un templum (triplice cinta), perfettamente orientato astronomicamente.
 
Su di essa sorge la basilica [[concattedrale]] (già [[cattedrale]]) dedicata a [[san Paolo apostolo]].
 
=== Le mura ===
[[File:Porta San Benedetto.jpg|thumb|Tratto delle mura cittadine con la porta San Benedetto e il torrione Brocchetti]]
{{vedi anche|Porte di Alatri}}
Approssimativamente concentrica all'[[Acropoli di Alatri|Acropoli]], e costruttivamente analoga per la tecnica dell'opera poligonale, è una seconda e più ampia cinta di mura; lunga oltre due chilometri e quasi integralmente conservata, delimita un'area di circa 25 ettari, il centro storico della città, caratterizzandosi per il perfetto innesto delle strutture murarie su un ambiente naturale impervio e caotico. Lungo tale cerchia esterna delle mura, in corrispondenza dei tracciati viari più antichi ed importanti della città, si aprono cinque porte di accesso, in origine tutte sormontate da [[architrave|architravi]] monolitici, delle quali l'unica preservatasi nella struttura originaria è porta San Benedetto.
 
La datazione delle mura è stata molto discussa, anche in rapporto alla realizzazione dell'acropoli, nell'ambito più generale della datazione delle strutture in opera poligonale.
[[File:Le mura di Porta S.Pietro - panoramio.jpg|thumb|left|Le mura a porta San Pietro]]
Secondo l'archeologo [[Filippo Coarelli]]<ref>Filippo Coarelli, ''Guida archeologica del Lazio'', Laterza.</ref> tali mura risalirebbero agli inizi del [[I secolo a.C.]], presumibilmente nel contesto delle lotte tra [[Gaio Mario]] e [[Lucio Cornelio Silla]], dopo la costituzione del municipio. La datazione è derivata da scavi condotti dallo studioso nell'originario terrapieno dietro la [[porte di Alatri#porta San Benedetto|porta San Benedetto]], e da un'iscrizione ([[Corpus Inscriptionum Latinarum|CIL]] X 5806) in cui si commemorerebbe la costruzione delle mura curata dal quattuorviro Publio Betilieno Hapalo<ref>Da non confondersi con il censore [[Lucio Betilieno Varo]].</ref>, magistrato municipale (il [[Municipio (storia romana)|municipio]] fu istituito a seguito della [[guerra sociale]]). Più recente<ref>Sandra Gatti, ''Alatri. Guida archeologica.'' Gangemi editore, 2016</ref> è l'interpretazione dell'iscrizione citata come relativa non alla costruzione ma alla riparazione di un tratto del circuito dopo i danni dovuti alla [[guerra sociale]], fra il 90 e l'80 a.C. La costruzione delle mura sarebbe invece da porre nel [[IV secolo a.C.]], all'epoca delle lotte tra Ernici e Roma.
 
Nel medioevo l'intero circuito, ad eccezione del tratto meridionale, già di per sé protetto da un duplice sbarramento [[megalito|megalitico]], fu ulteriormente rinforzato con l'inserzione di alti torrioni quadrangolari (fa eccezione il torrione detto "Brocchetti", circolare con base tronco-conica) dai quali veniva esercitato il controllo sui territori circostanti.
 
=== Architetture religiose ===
==== Basilica concattedrale di San Paolo ====
[[File:San Paolo Alatri 3.jpg|thumb|upright=1.4|Basilica di San Paolo]]
{{vedi anche|Concattedrale di San Paolo}}
[[File:San Paolo Alatri 3.jpg|thumb|Basilica di San Paolo]]
 
Sulla sommità dell'acropoli, sul podio di un antico ''ierone'' ([[altare]] ernico) e sui resti di un tempio dedicato a [[Saturno (divinità)|Saturno]] sorgono rispettivamente la Basilica di San Paolo apostolo e l'attiguo Vescovado, risalenti al periodo altomedioevale: ne abbiamo notizie fin dal [[930]].
 
A seguito di un importante intervento di ristrutturazione effettuato nel corso del XVIII secolo, entrambi gli edifici si presentano al visitatore moderno con linee e forme settecentesche. La facciata della cattedrale, in pietra e laterizio, è stata realizzata assieme al campanile da [[Jacopo Subleyras]] tra il [[1790]] e il [[1808]]; il modello è quello delle maggiori basiliche romane, con la presenza di un unico ordine di [[parasta|paraste]] a binati. Nel [[1884]] furono aggiunti l'[[attico (architettura)|attico]] e il [[timpano (architettura)|timpano]]. La cattedrale venne dichiarata [[basilica minore]] da [[papa Pio IX]] nella sua prima visita in città nel [[1850]],<ref>[{{cita testo|url=http://www.sanpaoloalatri.it/la_storia.html |titolo=Parrocchia San Paolo Apostolo - La storia] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20090531041234/http://www.sanpaoloalatri.it/la_storia.html |data=31 maggio 2009 }} URL consultato l'11 marzo 2015.</ref> ma altra fonte<ref>[{{cita testo|url=http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm |titolo=''Catholic.org Basilicas in Italy'']}}</ref> sostiene che la dignità ufficiale di basilica minore le fu conferita da [[papa Pio XII]] nel settembre del [[1950]].
 
L'interno è a [[croce latina]], a tre [[navata|navate]] e con un lungo [[transetto]] sopraelevato in corrispondenza del [[presbiterio]].
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==== Collegiata di Santa Maria Maggiore ====
[[File:Santa Maria Alatri.jpg|left|thumb|upright|La chiesa di Santa Maria Maggiore]]
{{vedi anche|Collegiata di Santa Maria Maggiore (Alatri)}}
[[File:Santa Maria Alatri.jpg|left|thumb|upright|La chiesa di Santa Maria Maggiore]]
 
La chiesa [[collegiata]] di Santa Maria Maggiore risale al [[V secolo]]: fu edificata sulle rovine di un [[tempio]] pagano. L'aspetto romanico-gotico si deve principalmente alle profonde modificazioni operate nel XIII secolo<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Capone|titolo=Santa Maria Maggiore. Storia di una chiesa e della vita religiosa di Alatri, dal protocenobio della Regula Magistri al secolo XIV|anno=1990|editore=Arti Grafiche Tofani|città=Alatri}}</ref>.
 
Dell'esterno va segnalato il grande [[rosone]] realizzato agli inizi del XIV secolo. Nella chiesa sono conservate pregevoli opere quali il gruppo ligneo della ''[[Nostra Signora di Costantinopoli|Madonna di Costantinopoli]]'' (XIII secolo), il ''Trittico del Redentore'' di Antonio da Alatri<ref>{{Cita web|url=http://www.camminideuropa.eu|titolo=Cammini d'Europa {{!}} Rete Europea di Cooperazione {{!}} Itinerari Culturali, Rotte, Cammini e Ciclovie|sitoaccesso=4 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161028005703/http://www.camminideuropa.eu/|accessourlmorto=4 aprile 2017}}</ref>, la ''Vergine con il Bambino e san Salvatore'' (prima metà del XV secolo) e il fonte battesimale del XIII secolo.
 
==== Chiesa di San Francesco ====
{{vedi anche|Chiesa di San Francesco (Alatri)|Cristo nel labirinto}}
[[File:Rosone San Francesco Alatri.jpg|thumb|Particolare del rosone di San Francesco]]
[[File:Cristo_nel_labirinto.jpg|left|thumb|upright|Il Cristo nel Labirinto]]
 
{{vedi anche|Chiesa di San Francesco (Alatri)|Cristo nel labirinto}}
Costruita tra la seconda metà del [[XIII secolo]] e la prima metà del [[XIV secolo|XIV]], si caratterizza per una struttura compatta, in stile [[gotico]]; la facciata presenta un portale archiacuto e un [[rosone]] a colonnine radiali. L'interno, in un'unica navata, venne ristrutturato in epoca [[barocco|barocca]] e conserva una nota ''Deposizione'' di scuola napoletana del Seicento, e un mantello risalente al XIII secolo attribuito a [[san Francesco d'Assisi]].
 
La chiesa aveva annesso un contiguo [[convento]], i cui ambienti sono adibiti a sala espositiva, e sono noti come il "Chiostro". In un'angusta intercapedine dell'ex-convento si trova un affresco di notevole interesse raffigurante un Cristo Pantocratore al centro di un labirinto<ref>{{Cita web|url=https://www.turistadimestiere.com/2015/10/alatri-citta-di-ciclopi-templari-e-di-un-labirinto-misterioso|titolo=Alatri, città di Ciclopi, Templari e di un labirinto misterioso}}</ref>.
 
==== Chiesa di Santo Stefano e monastero dell'Annunziata ====
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Costruita tra la fine del [[X secolo|X]] e l'inizio dell'[[XI secolo]] con dimensioni limitate, la chiesa di Santo Stefano aveva inizialmente forme romaniche. Venne ristrutturata ed ingrandita nel [[1284]] per volontà del cardinal Gottifredo di Raynaldo secondo i caratteri dell'architettura gotica. Un'[[epigrafe]] resta a ricordare l'ampliamento: è scolpita in caratteri gotici su due lastre collocate sugli stipiti del portale; il testo è in [[verso leonino|versi leonini]], ossia [[esametro|esametri]] e [[pentametro|pentametri]] in [[rima]] ed è dedicata al cardinal Gottifredo.
 
Nel XVI secolo venne privata della navata di sinistra per la costruzione del Monastero dell'Annunziata, fortemente voluto dal vescovo Ignazio Danti e da lui stesso progettato nel [[1586]]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppe Capone|anno=1980|titolo=l Monastero della SS. Annunziata in Alatri|rivista=Deus Absconditus|città=Milano|volume=I, anno 71º|numero=suppl. al n° 3-4|pp=199-211}}</ref>, ed ancora molto attivo (nel [[1984]] ha ricevuto la visita di [[papa Giovanni Paolo II]]<ref>{{Cita libro|autore=Ornello Tofani|titolo=Papa Wojtyla ad Alatri|anno=2007|editore=Antica Stamperia Tofani|città=Alatri}}</ref><ref>{{Cita libro|curatore=pro-loco|titolo=La visita dei Pontefici ad Alatri|data=2 settembre 1984|editore=|città=Alatri}}</ref>). Successivi rimaneggiamenti nei due secoli seguenti hanno finito di snaturare il primitivo edificio medievale, lasciando intatto unicamente il portale trilobato, ricollocato tuttavia sul lato destro della chiesa così come il leone crocigero medievale posto sull'apice del timpano<ref name=":0" />.
 
L'interno è tardobarocco e custodisce numerose opere d'arte tra le quali una pala del Seicento con i santi Stefano, Benedetto e Scolastica sull'altare maggiore<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Capone|titolo=Una Vergine saggia, M. Scolastica dello Spirito Santo|anno=1976|editore=Tip. Tofani|città=Alatri}}</ref>, e sulla parete sinistra una tela raffigurante la ''Vocazione di Matteo'' dipinta nel [[1739]] da Filippo Palazzetti. Sul campanile della chiesa è installata una [[campana]] detta di ''San Benedetto'' risalente al [[VI secolo]] e che, secondo la tradizione, sarebbe stata donata da [[san Benedetto da Norcia]] al [[protocenobio di San Sebastiano]], retto dal diacono [[Servando]], durante la sua visita del [[528]].
Sul campanile della chiesa è installata una [[campana]] detta di ''San Benedetto'' risalente al [[VI secolo]] e che, secondo la tradizione, sarebbe stata donata da [[san Benedetto da Norcia]] al protocenobio di San Sebastiano, retto dal diacono [[Servando]], durante la sua visita del [[528]].
 
==== Chiesa di San Silvestro ====
[[File:Chiesa di San Silvestro.jpg|thumb|La chiesa di San Silvestro]]
Ubicata nella zona delle Piagge (in [[Carciadialetto delle Piaggealatrense|Piaggedialetto]] (dial. Piaje), venne costruita tra il X e l'XI secolo in un'unica navata, alla quale nel [[1331]] vennero aggiunte la navata sinistra e la [[sagrestia]]. Mantiene le linee romaniche: l'austera semplicità della struttura esterna, la sobrietà dell'interno ed il soffitto a [[capriata|capriate]] lignee offrono al visitatore suggestioni dal sapore antico.
 
Notevole, per l'intensità di espressione e per la sua antica fattura, è l'affresco di ''San Silvestro con il drago'' del [[XII secolo]], collocato sul lato destro dell'[[abside]]. Sul lato opposto immagini votive, rappresentazioni del [[Nuovo Testamento]] e successioni di santi, databili tra il XIII ed il XV secolo.
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==== Chiesa degli Scolopi ====
[[File:Chiesa Scolopi 2.jpg|thumb|left|upright|La chiesa degli Scolopi]]
La Chiesa degli Scolopi fu realizzata tra il [[1734]] ed il [[1745]] su progetto del padre [[San Giuseppe Calasanzio|calasanziano]] Benedetto Margariti da [[Manduria]], saldandola al palazzo Conti-Gentili dove era stato istituito il collegio [[scolopi]]o, ed è dedicata allo ''Sposalizio della Vergine'', come indica l'iscrizione sulla fronte: <small>''IN HONOREM DEIPARÆ SPONSÆ AD MDCCXLV''</small>.
 
La facciata, in [[travertino]], è concepita come un organismo architettonico a sé stante, e reinterpreta motivi [[Francesco Borromini|borrominiani]]; si dispone su due registri orizzontali attraverso un doppio ordine di [[lesena|lesene]] tuscaniche che inquadrano, al di sotto di un ampio timpano mistilineo, l'unico portale di ingresso con la sovrastante finestra centrale. La grande compostezza del prospetto si conclude con la sequenza verticale delle finestre incorniciate da larghe membrature aggettanti nelle sezioni laterali; queste, secondo l'originario progetto, non portato a compimento, dovevano terminare con due campanili gemelli.
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L'interno, a [[croce greca]], con terminazioni absidate, è dominato dalla tensione ascensionale delle lesene corinzie, raccordate fra loro da una trabeazione ininterrotta, su cui si impostano le grandi arcate a tutto sesto che sorreggono la cupola. Molto curata la monocroma decorazione a stucco delle superfici murarie, sulle quali risaltano per contrasto le grandi tele settecentesche, poste ad ornamento dei tre altari della chiesa: sull'altare maggiore troviamo lo ''Sposalizio della Vergine'', dipinto nel [[1731]] da Carmine Spinetti, mentre sui due laterali trovano posto una ''Crocifissione'' del pittore veneto Benedetto Mora e un'opera non firmata raffigurante ''San Giuseppe Calasanzio'', realizzata nella seconda metà del Settecento per celebrare il padre fondatore dell'[[Istituto di vita consacrata|Ordine]] degli [[Scolopi]].
 
LaGli chiesa,Scolopi chiusalasciarono alAlatri culto,nel [[1971]]. Oggi la chiesa ospita esposizioni ed eventi di vario genere.
 
==== Altre chiese ====
;Chiesa di San Benedetto
[[File:San Benedetto Alatri.jpg|thumb|upright=0.7|Chiesa di San Benedetto]]
Di questa piccola chiesa si hanno notizie fin dal [[1138]]. Posta subito all'interno di [[porte di Alatri#portaPorta San Francesco|porta San Francesco]] e costruita poggiando sulle mura ciclopiche, ha un'unica navata con [[abside]] e campanile a vela. Fino al [[1330]] fu la chiesa dei francescani di Alatri ed è stata per secoli affiancata dall'ospedale cittadino (esistente almeno dal [[1186]] e in origine solo uno dei numerosi esistenti in città). La chiesetta ha ospitato, dal [[1945]] al [[2010]], la tomba di suor [[Maria Raffaella Cimatti]], oggi beata, che operò nell'antico ospedale e nell'attigua [[Farmacia (negozio)|farmacia]].
 
;Chiesa di San Michele
Situata in piazza Sant'Anna, di fronte alla fontana Antonini, era parte dello scomparso ospedale di Santo Spirito; è costituita da un'unica navata ed ha un piccolo campanile a vela. Vi è inoltre unInteressante l'ambiente [[ipogeo]] con un ''martirio di san Lorenzo''<ref name="visitalatri.it">{{Cita web |url=http://www.visitalatri.it/index.php/component/content/article/184 |titolo=Copia archiviata |accesso=21 dicembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170706203845/http://www.visitalatri.it/index.php/component/content/article/184 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
;Chiesa di Santa Lucia
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==== Palazzi storici ====
===== Palazzo Conti-Gentili =====
{{vedi anche|Palazzo Conti-Gentili}}
[[File:Palazzo Conti-Gentili.jpg|thumb|upright=1.4|Palazzo Conti-Gentili]]
Il Palazzo Conti-Gentili, edificio gentilizio che risale al XIII secolo, compone uno dei lati della piazza Santa Maria Maggiore, ed è saldato su di un fianco alla chiesa degli Scolopi, con la quale condivide gran parte della sua storia recente: per oltre due secoli è infatti stato sede del Collegio delle Scuole Pie, retto dal [[1729]] al [[1971]] dalla comunità religiosa dei Padri Scolopi. Non conosciamo i primi proprietari del palazzo, sono noti però quelli successivi, i Tuzi e i Conti<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=38653|titolo=SIUSA - Conti Gentili|sito=siusa.archivi.beniculturali.it|accesso=5 aprile 2017}}</ref>.
 
Il Palazzo Conti-Gentili, edificio gentilizio che risale al XIII secolo, compone uno dei lati della piazza Santa Maria Maggiore ed è saldato su un fianco alla chiesa degli Scolopi, con la quale condivide gran parte della sua storia recente: per oltre due secoli è infatti stato sede del Collegio delle Scuole Pie, retto dal [[1729]] al [[1971]] dalla comunità religiosa dei Padri Scolopi.<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=38653|titolo=SIUSA - Conti Gentili|sito=siusa.archivi.beniculturali.it|accesso=5 aprile 2017}}</ref> Oggi è sede del [[Liceo statale Luigi Pietrobono|liceo statale]].
Della struttura duecentesca, e del profondo porticato terreno che la connotava, non rimane che il grande portale archiacuto d'ingresso. La veste moderna del prospetto si deve infatti ad un'opera di ammodernamento dei piani inferiori voluta dall'allora proprietario Giovanni di Francesco Tuzi, detto Turco, nel [[1532]], cui fece seguito la ristrutturazione degli ordini superiori intrapresa dall'erede Carlo di Francesco Conti, che tra il [[1580]] ed il 1583 trasformò lo stabile in un'elegante dimora [[Rinascimento|rinascimentale]].
 
Passato al Comune nel [[1721]] per volontà testamentaria del nobile Giuseppe Conti e della consorte Innocenza Gentili, un'esponente dell'aristocrazia genovese, subì ulteriori trasformazioni che adeguarono l'intero complesso al nuovo ruolo di ''Palazzo degli studi''.
 
[[File:Meridiana Secchi Alatri.jpg|left|thumb|La meridiana murale, opera di padre Angelo Secchi]]
La storica Biblioteca del Palazzo conserva testi di storia locale ed antiche pergamene, tra cui una copia membranacea degli Statuti alatrini del [[1582]]. Presso le antiche sale del Liceo-Ginnasio si trova inoltre un piccolo museo che vanta tra l'altro una pregiata [[sfera armillare]] priva di un sistema planetario interno firmata da [[Giacomo Lusverg]] a Roma nel [[1669]].
 
La grande [[meridiana]] presente sulla facciata del palazzo è opera di [[Angelo Secchi]], ed è stata realizzata nel [[1867]].
L'orologio permette di determinare, nei limiti compresi tra le ore dieci e le ore sedici, sia il "tempo vero", evidenziato dai segmenti rettilinei, sia il "tempo medio", individuato dalle figure a forma di otto<ref>Mario Ritarossi. ''Aletrium. Una visita al centro storico di Alatri''. Tofani Editore, Alatri 1999.</ref>.
 
Nel Palazzo hanno sede il Liceo Classico, erede del Collegio, il Liceo Linguistico e il Socio-psicopedagogico, e - al piano terreno - la biblioteca comunale Luigi Ceci, l'[[anagrafe]], la pro loco, il centro studi Pietrobono e il cineauditorium. Nel [[2005]] vi è stata istituita una sede distaccata della Facoltà di Giurisprudenza della [[Sapienza - Università di Roma]], il seminario giuridico Riccardo Orestano<ref>[http://www.comune.alatri.fr.it/DotNetNuke4_dev/Default.aspx?tabid=198 Comune di Alatri - Palazzo Conti-Gentili] URL consultato il 27 agosto 2009.</ref>.
Tra gli studenti del Collegio Conti-Gentili si deve ricordare [[Cesare Zavattini]].
 
===== Palazzo Gottifredo =====
[[File:Gottifredo Alatri.jpg|thumb|upright|Palazzo Gottifredo, sezione]]
{{vedi anche|Palazzo Gottifredo}}
 
Concepito nella più totale autonomia dalle consuete forme tipologiche dell'architettura medioevale alatrina, questo edificio, imponente nella sua altezza, è stato costruito intorno alla metà del XIII secolo come residenza del cardinale [[Gottifredo di Raynaldo]], ricco feudatario alatrino e dotto diplomatico pontificio durante gli anni della lotta anti-imperiale.
 
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[[File:Comune Alatri Sera.jpg|thumb|left|Palazzo Comunale]]
 
L'edificio originario venne innalzato nella prima metà del XII secolo, e fu in seguito ristrutturato nel [[1395]] e poi nel [[1558]]. Tra il 1863 e il 1870L'attuale ha assunto le formeaspetto [[neoclassicismo|neoclassicheneoclassico]] si deve al rifacimento del 1863 per opera dell'architetto Raffaele Boretti. L'[[orologio]] che ne coronava la facciata è andato distrutto sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Da fine 2017 è sottoposto a lavori di miglioramento sismico e la sede comunale è stata trasferita a Palazzo Conti-Gentili.
 
===== Palazzo Grappelli =====
Si tratta di un possente edificio risalente al XIII secolo, munito di torre (''Torre Grappelli''). Noto anche come Palazzo Patrassi o Patrassi-Grappelli, dal nome dei primi proprietari, fu un importante punto di riferimento per la vita politica della città durante l'età comunale. Nel XVII secolo venne ampliato per volontà di Paolo Grappelli. Così lo descrisse il [[Ferdinand Gregorovius|Gregorovius]]<ref>{{cita libro|autore-capitolo=Ferdinand Gregorovius| wkautore-capitolo=Ferdinand Gregorovius| titolo= Passeggiate per L'Italia - Volume I|url= httphttps://www.gutenberg.org/files/29955/29955-h/29955-h.htm|editore= Ulisse Carboni| città= Roma| anno= 1906| capitolo= I monti Ernici (1858)|accesso= 23 marzo 2011}}</ref>: «Un'ampia corte interna, belle scale in pietra, un salone magnifico, dove era stato eretto un teatrino, molte stanze con soffitti dipinti e pareti adorne di affreschi, ed infine in mezzo ad alcune costruzioni laterali in pessimo stato, una torre in rovina rivelava che un tempo vi era una fortezza».
Alla famiglia alatrense dei [[marchese|marchesi]] Grappelli appartenne il celebre [[jazz]]ista [[Stéphane Grappelli]].<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/30574066/St%C3%A9phane_Grappelli_e_Gino_Minnucci_ricordo_di_unamicizia._Gente_comune._Dicembre_2016|titolo=Stéphane Grappelli e Gino Minnucci: ricordo di un'amicizia. Gente comune, dicembre 2016, p. 25.}}</ref>
 
===== Palazzo Molella =====
Il Palazzo Molella è un edificio appartenente all'omonima famiglia di Alatri, di cui si ricorda il giurista [[Pompeo Molella]]. Precedentemente il palazzo dovrebbe essere stato di proprietà della famiglia alatrense dei Caccianti, molto attiva tra i secoli XV e XVI, così come è testimoniato dallo stemma lapideo, di chiara foggia rinascimentale, presente sul portone d'ingresso. Ospita la biblioteca Molella.
 
===== Palazzo Amore e Stampa =====
Risalente anch'esso al XIII secolo, il Palazzo Amore e Stampa deve l'aspetto attuale alla radicale ristrutturazione del [[1855]]. L'aspetto originario dell'edificio ci è suggerito dalle bifore tamponate e dagli arcate [[ogiva]]li al piano terreno. Il complesso ha inglobato l'antica [[sinagoga]] cittadina che sorgeva nel lato su vicolo Vezzacchi, dove è tuttora visibile una formella in pietra simbolo di una famiglia ebraica. In passato il palazzo ha ospitato il Collegio Stanislao Stampa; oggi è sede dell'associazione Musicapolis e dell'Ente Morale Stampa.<ref>{{cita testo|url=http://www.visitalatri.it/index.php/home/342|titolo=Visitalatri.it – Pagina 342 – Visita una città fondata nella storia.}}</ref><ref>http://www.visitalatri.it/index.php/home/184</ref>.
 
==== Fontane monumentali ====
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Contemporanea alle altre due fontane monumentali della città, fu anch'essa progettata dall'architetto Giuseppe Olivieri, dopo la costruzione dell'acquedotto di Trovalle, inaugurato il 27 dicembre [[1866]] in questo stesso luogo con una fonte provvisoria. Essa ha un tono semplice e dimesso con il rilievo smorzato dal telaio centrale, atto a raccordare la grande vasca antistante con le due volute che racchiudono la ricca decorazione dello stemma alatrino. La nitidezza del travertino dai toni caldi e preziosi, l'eleganza estrema di ogni particolare abilmente scalpellato, fanno di questa fonte un piccolo ma senza dubbio raffinato capolavoro.
 
=== NelArchitetture territoriomilitari ===
==== L'acropoli ====
{{vedi anche|Acropoli di Alatri}}
 
L'[[acropoli]] di Alatri – detta ''Civita'' – è posta nel cuore del centro storico, sulla cima del colle. È di notevole interesse per le sue mura in [[opera poligonale]], costituite da diversi strati di megaliti polimorfici che spesso raggiungono la lunghezza di 3 metri, provenienti dalla stessa collina e fatti combaciare perfettamente ad incastro senza l'ausilio di [[calce]] o cementi<ref>{{Cita libro|autore=Ornello Tofani|titolo=Alatri, l'acropoli ed i suoi misteri|anno=2010|editore=Antica Stamperia Tofan|città=Alatri}}</ref>. Il perimetro delle mura è di 2&nbsp;km. L'acropoli, oltre alla rampa d'accesso, presenta due porte: la Porta Maggiore e la Porta Minore o dei Falli. La Porta Maggiore è posizionata nel tratto sudorientale dell'Acropoli, all'opposto della porta dei falli posizionata verso nord-ovest<ref>Giuseppe Capone, ''L'Orientazione dell'Acropoli e delle mura di Alatri, argomento di una civiltà?'' Relazione al Convegno nazionale di studi di mura poligonali, Alatri, 2 ottobre 1988 – in Atti del convegno, Alatri, pp.&nbsp;199 – 208</ref>. Su una roccia affiorante, nella parte più alta dell'Acropoli, è stato rinvenuto nel 2008, un graffito rappresentante un templum (triplice cinta), perfettamente orientato astronomicamente. Su di essa sorge la basilica [[concattedrale]] (già [[cattedrale]]) dedicata a [[san Paolo apostolo]].
 
==== Cinta muraria esterna e porte ====
{{vedi anche|Porte di Alatri}}
[[File:Porta San Benedetto.jpg|thumb|Tratto delle mura cittadine con la porta San Benedetto e il torrione Brocchetti]]
 
Approssimativamente concentrica all'[[Acropoli di Alatri|Acropoli]], e costruttivamente analoga per la tecnica dell'opera poligonale, è una seconda e più ampia cinta di mura; lunga oltre due chilometri e quasi integralmente conservata, delimita un'area di circa 25 ettari costituente il centro storico della città, caratterizzandosi per il perfetto innesto delle strutture murarie su un ambiente naturale impervio e caotico. Lungo tale cerchia esterna delle mura, in corrispondenza dei tracciati viari più antichi ed importanti della città, si aprono cinque porte di accesso: Porta San Pietro, Porta San Francesco, Porta San Benedetto, Porta San Nicola e Porta Portati; di esse, in origine tutte sormontate da [[architrave|architravi]] monolitici, l'unica preservatasi nella struttura originaria è porta San Benedetto. La datazione delle mura è stata molto discussa, anche in rapporto alla realizzazione dell'acropoli, nell'ambito più generale della datazione delle strutture in opera poligonale.
[[File:Le mura di Porta S.Pietro - panoramio.jpg|thumb|left|Le mura a porta San Pietro]]
Secondo l'archeologo [[Filippo Coarelli]]<ref>Filippo Coarelli, ''Guida archeologica del Lazio'', Laterza.</ref> tali mura risalirebbero agli inizi del [[I secolo a.C.]], presumibilmente nel contesto delle lotte tra [[Gaio Mario]] e [[Lucio Cornelio Silla]], dopo la costituzione del municipio. La datazione è derivata da scavi condotti dallo studioso nell'originario terrapieno dietro la [[porte di Alatri#Porta San Benedetto|porta San Benedetto]] e da un'iscrizione ([[Corpus Inscriptionum Latinarum|CIL]] X 5806) in cui si commemorerebbe la costruzione delle mura esterne curata dal quattuorviro Publio Betilieno Hapalo<ref>Da non confondersi con il censore [[Lucio Betilieno Varo]].</ref>, magistrato municipale (il [[Municipio (storia romana)|municipio]] fu istituito a seguito della [[guerra sociale]]). Più recente<ref>Sandra Gatti, ''Alatri. Guida archeologica.'' Gangemi editore, 2016</ref> è l'interpretazione dell'iscrizione citata come relativa non alla costruzione ma alla riparazione di un tratto del circuito dopo i danni dovuti alla [[guerra sociale]], fra il 90 e l'80 a.C. La costruzione delle mura sarebbe invece da porre nel [[IV secolo a.C.]], all'epoca delle lotte tra Ernici e Roma.
 
Nel medioevo l'intero circuito, ad eccezione del tratto meridionale, già di per sé protetto da un duplice sbarramento [[megalito|megalitico]], fu ulteriormente rinforzato con l'inserzione di alti torrioni quadrangolari (fa eccezione il torrione detto "Brocchetti", circolare con base tronco-conica) dai quali veniva esercitato il controllo sui territori circostanti.
 
=== Altro ===
[[File:Badia di San Sebastiano.jpg|thumb|left|Protocenobio, o badia, di San Sebastiano]]
 
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==== Grancia di Tecchiena ====
{{vedi anche|Tecchiena}}
[[File:La grancia di Tecchiena - panoramio.jpg|thumb|La Grancia]]
 
{{vedi anche|Tecchiena}}
Sorge alle pendici del piccolo colle Monticchio, sul quale, intorno all'XI secolo, sorsero per volontà del popolo di Alatri alcune fortificazioni. Continue contese con la vicina [[Ferentino]], sfociate in autentiche azioni belliche, indussero nel [[1245]] [[papa Innocenzo IV]] a privare il comune alatrino di qualsiasi diritto su ciò che restava del castello, incamerando l'area di Tecchiena nei beni della Chiesa e rivendendola successivamente (nel 1395) ai Certosini di [[Certosa di Trisulti|Trisulti]]. I monaci fondarono una vera azienda agricola che nella seconda metà del XVIII secolo fu trasformata nel complesso della [[grangia|Grancia]] (granaio), che gestirono fino agli inizi del Novecento. La struttura consta di più corpi riuniti da linee settecentesche che hanno saputo fondere edificio e paesaggio.
Nei pressi del complesso sono visibili alcune rovine dell'antico castello.
 
==== Convento dei Padri Cappuccini ====
[[File:Cappuccini Alatri.jpg|thumb|Il convento dei Cappuccini visto dall'acropoli]]
{{vedi anche|Convento dei Cappuccini (Alatri)}}
[[File:Cappuccini Alatri.jpg|thumb|Il convento dei Cappuccini visto dall'acropoli]]
 
Il Convento dei Cappuccini sorge sul colle San Pietro (nelle vicinanze del centro storico della città), dove nell'antichità si ergeva un tempio dedicato alla dea [[Bellona (divinità)|Bellona]]. Nei primi secoli del Cristianesimo vi fu eretta una chiesa dedicata a [[San Pietro]] da cui nel [[XIII secolo]] si sviluppò una comunità di [[monache benedettine]] alle quali nel [[1566]] si sostituirono i [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]], che sottoposero il monastero ad ampi rifacimenti.
 
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==== Chiesa della Donna ====
[[File:ChiesaDonna.jpg|thumb|upright|left|Chiesa della Donna]]
 
La chiesa della Donna si trova sulla [[Strada statale 155 di Fiuggi]], nel punto dove da questa si diparte via Provinciale, che conduce al centro di Alatri. Fu costruita sul finire del [[XIII secolo]] ma il suo aspetto risente di interventi del [[XVIII secolo]] e poi del [[XIX secolo|XIX]], quando l'ingresso venne spostato dal lato che guarda verso Alatri a quello opposto, sulla Statale, e fu realizzata la facciata [[Architettura neogotica|neogotica]]. All'interno vi è ancora traccia delle arcate [[gotico|gotiche]] presenti in origine, sebbene il soffitto, settecentesco, si presenti costituito da una struttura [[cassettone|cassettonata]] policroma con finte [[capriata|capriate]]. Il [[presbiterio]] è coperto da una [[volta a carena]] a cassettoni decorati da rosette. La [[cantoria]], posta al di sopra dell'ingresso, è coperta da una volta a crociera affrescata con un cielo stellato. Degli antichi dipinti votivi della chiesa ci sono giunti una Madonna in trono con Bambino e quattro figure di Santi, e a destra dell'ingresso un affresco attribuito ad [[Antonio da Alatri]] raffigurante una Vergine, il Bambino e San Giovanni Battista<ref>[http://www.provincia.fr.it/tematiche/Turismo_pages/dispense%20malanchini.DOC Provincia di Frosinone - Dispense Malanchini] URL consultato il 31 agosto 2009.</ref>. Dopo un lungo restauro, durato quindici anni, la chiesa è stata riaperta ed è tornata attiva nel 2012<ref>http://www.visitalatri.it/index.php/home/361</ref>.
La chiesa della Donna si trova sulla [[Strada statale 155 di Fiuggi]], nel punto dove da questa si diparte via Provinciale, che conduce al centro di Alatri. Fu costruita nel [[XV secolo]] ma il suo aspetto risente di interventi del [[XVIII secolo]] e poi del [[XIX secolo|XIX]], quando l'ingresso venne spostato dal lato che guarda verso Alatri a quello opposto, sulla Statale e fu realizzata la facciata [[Architettura neogotica|neogotica]]. All'interno vi è ancora traccia delle arcate [[gotico|gotiche]] presenti in origine, sebbene il soffitto, settecentesco, si presenti costituito da una struttura [[cassettone|cassettonata]] policroma con finte [[capriata|capriate]]. Il [[presbiterio]] è coperto da una volta a carena a cassettoni decorati da rosette. La [[cantoria]], posta al di sopra dell'ingresso, è coperta da una volta a crociera affrescata con un cielo stellato. Degli antichi dipinti votivi della chiesa ci sono giunti una Madonna in trono con Bambino e quattro figure di Santi, e a destra dell'ingresso un affresco attribuito ad [[Antonio da Alatri]] raffigurante una Vergine, il Bambino e San Giovanni Battista<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.fr.it/tematiche/Turismo_pages/dispense%20malanchini.DOC|titolo=Provincia di Frosinone - Dispense Malanchini|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060515031916/http://www.provincia.fr.it/tematiche/Turismo_pages/dispense%20malanchini.DOC|accesso=31 agosto 2009}}</ref>. Dopo un lungo restauro, durato quindici anni, la chiesa è stata riaperta ed è tornata attiva nel 2012<ref>http://www.visitalatri.it/index.php/home/361</ref>.
 
==== Chiesa della Maddalena ====
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==== Chiesa delle XII Marie ====
È una tipica cappellania rurale, situata fuori dell'abitato, costruita nel tardo Trecento a partire da una primitiva piccola [[Edicola (architettura)|edicola]]. La chiesa, ad unica navata, è particolarmente interessante per la teoria di Santi e Sante e per le dodici raffigurazioni [[maria (madre di Gesù)|mariane]] che ne adornano le pareti e danno il nome alla chiesa, attribuite alla mano del pittore tardo-gotico Antonio da Alatri.
 
Entrando, sulla parete sinistra, si può ammirare oltre ad una ''Madonna col Bambino'' e un ''Sant'Antonio Abate'', un'altra immagine della ''Vergine'' affiancata da una duplice raffigurazione di ''san Leonardo'' dall'inconfondibile attributo dei ceppi; accanto, la figura inginocchiata del committente. Ad altra mano appartengono invece le figure di ''san Giovanni Battista'', di ''Cristo nel Sepolcro'' e di ''san Floriano'', poste sulla parete di fondo. Nella piccola icona, invece, nel riquadro che accoglie una ''Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Evangelista e Sisto I papa'' e in quelli che accolgono la ''Vergine col bambino e una figura di santa orante'', prevale decisamente lo stile senese. Sulla parete sinistra, ancora le raffigurazioni del pittore Antonio di Alatri con tre Vergini col Bambino insieme a santa Caterina d'Alessandria, santa Lucia e san Giovanni Battista. Infine, sulla parete d'ingresso trovano posto le ultime due immagini della ''Maternità di Maria''.
 
==== Chiesa di Portadini ====
[[File:Portadini.jpg|thumb|La chiesa di Portadini]]
{{vedi anche|Chiesa di Portadini}}
[[File:Portadini.jpg|thumb|La chiesa di Portadini]]
 
La Chiesa di Portadini si trova immediatamente all'esterno del tratto meridionale della cinta muraria, in prossimità dell'omonima [[Porte di Alatri#Portadini|porta]], in un antico luogo di sosta per i contadini in cammino tra la città e i campi. È costituita da un unico ambiente e ha una semplice facciata con porta principale, due finestre laterali e una finestra centrale.
 
L'interno conserva un'icona rinascimentale, di autore ignoto, raffigurante una Madonna nell'atto di allattare; riguardo a tale immagine gli archivi storici del comune di Alatri narrano di un evento [[miracolo]]so che sarebbe avvenuto nel maggio [[1619]]: colpita da un sasso in corrispondenza della guancia, l'icona si sarebbe gonfiata sanguinando. L'evento è riportato anche tra gli atti pubblici dell'epoca. L'immagine viene venerata nel giorno della festa della [[Madonna della Risurrezione]].
 
==== Chiesa di San Matteo ====
Situata a breve distanza da porta San Francesco, era già esistente nel XIII secolo assieme a un attiguo ospedale poi soppresso. Fu concessa nel 1778 dal vescovo Speranza alla confraternita della Passione<ref>[http://www.passionisti.org/JoomlaOLD/sito/mlp/alatri-4.htm Congrega della Passione di Alatri]</ref>. È punto di ritrovo e partenza della processione del Venerdì Santo.
 
==== Chiesa della Madonna della Sanità ====
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==== Campo di internamento delle Fraschette ====
Il [[Campo di internamento di Fraschette]] fu istituito nel 1941 dalle autorità militari del regime fascista nel territorio di Alatri, in località Fraschette. Entrò in funzione il 1º ottobre [[1942]] e rimase attivo fino al 19 aprile [[1944]]. Benché progettato per ospitare prigionieri di guerra, finì per diventare luogo di internamento di civili per lo più [[slavi]] e [[Grecia|greci]] e delle altre popolazioni direttamente in guerra con l'Italia. Nel dopoguerra fu riconvertito come campo profughi, dando accoglienza agli italiani di [[Istria]], [[Dalmazia]] ed [[Africa]] e successivamente ai profughi in fuga dai regimi comunisti, soprattutto ungheresi.
Entrò in funzione il 1º ottobre [[1942]] e rimase attivo fino al 19 aprile [[1944]]. Benché progettato per ospitare prigionieri di guerra, finì per diventare luogo di internamento di civili per lo più [[slavi]] e [[Grecia|greci]], e delle altre popolazioni direttamente in guerra con l'Italia.
Nel dopoguerra fu riconvertito come campo profughi, dando accoglienza agli italiani di [[Istria]], [[Dalmazia]] ed [[Africa]] e successivamente ai profughi in fuga dai regimi comunisti, soprattutto ungheresi.
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[20142017]] ad Alatri risultano residenti 2.156{{formatnum:2110}} cittadini stranieri. Le nazionalità più numerose sono le seguenti<ref name=":1">{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014bilmens/index.htmlphp?anno=2020&lingua=ita|titolo=Statistiche demografiche ISTAT|21accesso=23 agostosettembre 20152020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200727133056/http://demo.istat.it/bilmens2020gen/index.html|urlmorto=no}}</ref>:
 
* [[Romania]] - 1.656{{formatnum:1550}}
* [[Albania]] - 186171
* [[Marocco]] - 7075
* [[Kosovo]] - 4041
* [[UcrainaCina]] - 2031
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto alatrense|Dialetti della Campagna e Marittima|Dialetto laziale centro-settentrionale}}
 
[[File:Linguistic map of Province of Frosinone.jpg|thumb|Carta linguistica del Lazio meridionale: l'area di interscambio linguistico tra i [[dialetti italiani mediani|dialetti mediani]] e quelli [[dialetti italiani meridionali|meridionali]] è bordata in rosso<ref name=dialetto>Merlo C., ''Fonologia del Dialetto di Sora''. Romano N., ''L'area di interscambio fra i dialetti centrali e quelli meridionali in Ciociaria''. ALI - Atlante Linguistico Italiano. Pellegrini G. B., ''Carta dei dialetti d'Italia''</ref>.]]
 
{{Citazione|Drent'a chessa baracca agliuminat<small>ə</small>,<br />t<small>ə</small> vid<small>ə</small> ss<small>ə</small> mucchitt<small>ə</small> 'nculor<small>ə</small> d<small>ə</small> rosa,<br />Tu, Juccia mè, ch<small>ə</small> stai tutta p<small>ə</small>nzosa<br />Forcia suspiri i penzi carch'a mì?...<br />O Juccia mè, sì 'n angigli, la fata d<small>ə</small> st<small>ə</small> cor<small>ə</small>.<br />Pu tti, bella, m'<small>ə</small>nt<small>ə</small>sech<small>ə</small><br />Je m<small>ə</small> strui d'amor<small>ə</small>...|Gerardo Celebrini e Giovanni Ricciotti, ''Juccia'' (1900)<ref>{{cita web | url = http://www.ariadicasanostra.it/icanti.htm | titolo = Gruppo Folk Aria di Casa Nostra – I Canti | accesso = 4 settembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081217081536/http://www.ariadicasanostra.it/icanti.htm | urlmorto = sì }}</ref>}}
{{vedi anche|Dialetto alatrense|Dialetto ciociaro}}
 
Nella cittadina accanto alla [[lingua italiana]] resta vitale il [[dialetto alatrense]] o alatrese, un [[dialetto laziale centro-settentrionale]], parte quindi del più ampio gruppo dei [[dialetti mediani]]. Esso presenta tuttavia molte caratteristiche tipiche dei [[dialetti meridionali]], come la presenza dello [[scevà]]: difatti il comune di Alatri ricade – insieme a quelli di [[Frosinone]], [[Veroli]], [[Sora (Italia)|Sora]] – nella cosiddetta zona di interscambio linguistico tra i due gruppi<ref name=dialetto/>. L'alatrese fu studiato a fine Ottocento dal linguista [[Luigi Ceci]], nativo della città: suo è il saggio ''Vocalismo del dialetto d'Alatri'' (in Archivio glottologico italiano, X, 1886, pp.&nbsp;167–176).
{{Citazione|Drent'a chessa baracca agliuminat<small>ə</small>,<br />t<small>ə</small> vid<small>ə</small> ss<small>ə</small> mucchitt<small>ə</small> 'nculor<small>ə</small> d<small>ə</small> rosa,<br />Tu, Juccia mè, ch<small>ə</small> stai tutta p<small>ə</small>nzosa<br />Forcia suspiri i penzi carch'a mì?...<br />O Juccia mè, sì 'n angigli, la fata d<small>ə</small> st<small>ə</small> cor<small>ə</small>.<br />Pu tti, bella, m'<small>ə</small>nt<small>ə</small>sech<small>ə</small><br />Je m<small>ə</small> strui d'amor<small>ə</small>...|Gerardo Celebrini e Giovanni Ricciotti, ''Juccia'' (1900)<ref>{{cita web|http://www.ariadicasanostra.it/icanti.htm|Gruppo Folk Aria di Casa Nostra – I Canti|4 settembre 2011}}</ref>}}
 
Nella cittadina accanto alla [[lingua italiana]] resta vitale il [[dialetto alatrense]] o alatrese, un [[dialetto ciociaro]], parte quindi del più ampio gruppo dei [[dialetti mediani]]. Esso presenta tuttavia molte caratteristiche tipiche dei [[dialetti meridionali]], come la presenza dello ''[[schwa]]'': difatti il comune di Alatri ricade – insieme a quelli di [[Frosinone]], [[Veroli]], [[Sora (Italia)|Sora]] – nella cosiddetta zona di interscambio linguistico tra i due gruppi<ref name=dialetto/>. L'alatrese fu studiato a fine Ottocento dal linguista [[Luigi Ceci]], nativo della città: suo è il saggio ''Vocalismo del dialetto d'Alatri'' (in Archivio glottologico italiano, X, 1886, pp.&nbsp;167–176).
 
=== Religione ===
La comunità cattolica alatrense è organizzata all'interno della [[Diocesi di Anagni-Alatri]] in 15 parrocchie<ref>{{Cita web |url=http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/consultazione/index_pm.jsp?id_diocesi=78 |titolo=Copia archiviata |accesso=11 marzo 2017 |dataarchivio=22 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210422173523/http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/consultazione/index_pm.jsp?id_diocesi=78 |urlmorto=sì }}</ref>. In città è presente inoltre, in virtù della cospicua comunità rumena residente, una parrocchia dell'[[eparchia ortodossa rumena d'Italia]], ospitata nella chiesa di San Giovanni<ref>{{Cita web |url=http://episcopia-italiei.it/index.php/it/parrocchie/268-alatri |titolo=Copia archiviata |accesso=11 marzo 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160912030905/http://episcopia-italiei.it/index.php/it/parrocchie/268-alatri |urlmorto=sì }}</ref>.
 
=== Tradizioni e folklorefolclore ===
[[File:Ceci Virgilio.jpg|thumb|upright|Virgilio Ceci, più volte campione del Palio di Alatri]]
* San Sisto "Ginnàr'" (11 gennaio): anniversario dell'arrivo ad Alatri delle reliquie del Santo Patrono;<ref>{{cita testo|url=https://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/82303/alatri-laarrivo-delle-reliquie-di-san-sisto-oggi-la-suggestiva-rievocazione|titolo=Edizione 2020 dell'evento su Editoriale Oggi}}</ref>
* Processione del Venerdì Santo<ref>{{Cita libro|autore=Gigino Minnucci|titolo=Il giorno più atteso dell'anno. Venerdì Santo ad Alatri|anno=2010|editore=Ornello Tofani Editore|città=Alatri}}</ref>: rievocazione storico-religiosa delle [[Sacre scritture]], della ''[[via Crucis]]'' e del [[Golgota]];
* [[Festa di san Sisto]], il primo mercoledì dopo Pasqua.<ref name=EventiAlatri>{{Cita web |url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13 |titolo=Eventi sul sito del Comune |accesso=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113140011/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13 |urlmorto=sì }}</ref>
* [[Festa di san Sisto]] (mercoledì dopo Pasqua): festeggiamenti in onore del Santo;
* ''InfioraAlatri'', in occasione della solennità del [[Corpus Domini]].<ref name=EventiAlatri />
* InfiorAlatri: infiorata del ''[[Corpus Domini]]''; nel [[2000]] è entrata nel [[Guinness dei primati]] come infiorata più lunga mai realizzata (1475,86&nbsp;m);
* [[Maria Santissima della Libera]] (8 settembre); in occasione della ricorrenza della compatrona di Alatri si svolge la "Fiera delle cipolle" (la sera del 7 settembre).<ref name=EventiAlatri />
* Natale di Alatri (21 giugno): "Nascita di Alatri da un raggio di sole" (festa ispirata a una teoria sulla genesi della città ernica di don Giuseppe Capone);
* Palio delle Quattro Porte (una domenica di settembre): simile al classico gioco della [[ruzzola]], in costume d'epoca: una forma di [[parmigiano]] di circa 30&nbsp;kg viene fatta rotolare lungo un percorso che termina presso il Chiostro di San Francesco;<ref name=EventiAlatri />
* [[Maria Santissima della Libera]] (8 settembre): in occasione della ricorrenza della compatrona di Alatri si svolge la "Fiera delle cipolle"; ogni 50 anni è festa solenne.
* Palio delle Quattro Porte (8 settembre): simile al classico gioco della [[ruzzola]], in costume d'epoca: una forma di [[parmigiano]] di circa 30&nbsp;kg viene fatta rotolare lungo un percorso che termina presso il Chiostro di San Francesco;
* Presepe Vivente: si svolge nei caratteristici vicoli delle Piagge.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Ospedale Alatri.jpg|thumb|L'Ospedale San Benedetto]]
* [[Ospedale San Benedetto]]
* [[Coro Ernico]], coro [[polifonia|polifonico]]
* Centro polifunzionale "Le Rondini"
* Casa di riposo per anziani ''Giovan Battista Lisi''
* Centro Sociale Anziani
 
==== Associazioni ====
 
* Accademia di Musica Charlie Parker, associazione culturale non profit, sedi Alatri e Frosinone;
* ACTA - Arte, Cultura e Tradizioni Alatrensi: associazione culturale che organizza laboratori e concorsi di [[pittura]], [[scultura]], [[poesia]], [[fotografia]], [[artigianato]], e si occupa inoltre della realizzazione dell'infiorata del ''Corpus Domini'';
* Associazione Culturale "Le Mura": Centro ricerca e divulgazione Storia delle Città con mura in opera poligonale;
* Alatri Viva: associazione culturale e di volontariato che si propone di promuovere eventi culturali, valorizzare il patrimonio artistico, difendere l'ambiente e tutelare i [[diversamente abili]] e gli svantaggiati in genere, anche sensibilizzando l'opinione pubblica;
* [[Coro Ernico]], coro [[polifonia|polifonico]];
* Aria di Casa Nostra, Gruppo folcloristico: fondato nel [[1950]] da Flavio Fiorletta con l'intento di mantener vivi i canti, le danze e le tradizioni ciociare di Alatri, ha ricevuto nel 2007 Il premio Antiche Piagge "G.Fiorletta" per la sua attività nel promuovere le tradizioni popolari della città di Alatri: negli anni il gruppo ha partecipato a festival folk internazionali, ; a trasmissioni televisive italiane – ''[[Almanacco (programma televisivo 1963-1968)|Almanacco]]'', ''[[L'ora dell'agricoltore]]'', ''[[Non è mai troppo tardi (programma televisivo)|Non è mai troppo tardi]]'' – e straniere, ad alcuni documentari e anche ad un film, ''[[Straziami, ma di baci saziami]]'' ([[1968]]), con [[Nino Manfredi]] protagonista nel ruolo di un barbiere alatrense<ref>{{cita web|http://www.ariadicasanostra.it/siparladinoi.htm|Gruppo Folk Aria di Casa Nostra - Si parla di noi|11 agosto 2011}}</ref>;
* Gruppo folk Gli Paes' Mei, gruppo folkloristico, esegue balli, canti e attività teatrali, in linea con le tradizioni locali.
* {{cn|UNIETA' - L'Università per ogni Età e il Tempo Libero}}
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
* Biblioteca comunale [[Luigi Ceci]] nel [[Palazzo Conti-Gentili]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/29|titolo=Comune di Alatri. Biblioteca|accesso=14 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113134210/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/29|urlmorto=sì}}</ref>
* Biblioteca comunale [[Luigi Ceci]]
* Biblioteca Totiana, costituita dal fondo librario e l’archivio personale del poeta, giornalista e artista romano [[Gianni Toti]] (1924-2007) e dal fondo librario e l’archivio personale della pittrice naif e traduttrice ungherese [[Marinka Dallos]] (1929-1992), sua compagna di vita<ref>{{cita web|url=https://www.visionimolteplici.it/|titolo=Biblioteca Totiana|accesso=2 agosto 2025}}</ref>.
* Biblioteca del Liceo classico Conti-Gentili<ref>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=9354|titolo=Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche - Liceo classico Conti Gentili. Biblioteca|accesso=16 settembre 2009}}</ref>
* Biblioteca Molelladel Convento dei Cappuccini<ref>{{cita web|url=http://www.culturaitaliacappuccinilazio.beniculturali.itcom/catalogfrosinone/catalogController?id=oai:anagrafe.iccu.sbn.it:it-fr0002&tema=key.language.biblio&thes=dove&code=30001006001003000&page=null&selectFilter=nullconventodialatri|titolo=Biblioteca Molelladel Convento -dei CulturaItaliacappuccini|accesso=1614 settembregennaio 20092020}}</ref>
 
* Biblioteca del Convento dei Cappuccini<ref>{{cita web|url=http://www.culturaitalia.beniculturali.it/catalog/catalogController?id=oai:anagrafe.iccu.sbn.it:it-fr0112&tema=key.language.biblio&thes=dove&code=30001006001003000&page=null&selectFilter=null|titolo=Biblioteca del Convento dei cappuccini - CulturaItalia|accesso=16 settembre 2009}}</ref>
==== Scuole ====
* Biblioteca del Seminario vescovile<ref>{{cita web|url=http://www.culturaitalia.beniculturali.it/catalog/catalogController?id=oai:anagrafe.iccu.sbn.it:it-fr0113&tema=key.language.biblio&thes=dove&code=30001006001003000&page=null&selectFilter=null|titolo=Biblioteca del Seminario vescovile - CulturaItalia|accesso=16 settembre 2009}}</ref>
L'offerta formativa ad Alatri è organizzata su due asili nido, tre istituti comprensivi e due istituti di istruzione superiore, che complessivamente offrono un'[[Istruzione in Italia|offerta formativa]] composta da due asili nido, otto scuole dell'infanzia, nove scuole primarie, tre scuole secondarie, un istituto tecnico con 5 indirizzi e un liceo con 4 indirizzi (classico, scientifico, linguistico e scienze umane).<ref>{{cita web|url=http://www.comune.alatri.fr.it/aree-tematiche/scuole|titolo=Scuole sul sito del comune|accesso=14 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113134203/http://www.comune.alatri.fr.it/aree-tematiche/scuole|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Museo civico ====
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=== Media ===
==== Stampa ====
* {{cn|Gente Comune
* La Città News}}
 
==== Radio ====
* {{cn|Divina FM (già Radio Comunità Stereo)}}
 
==== Televisione ====
* Ernica TV<ref>{{cita web|url=http://www.litaliaindigitale.it/newsregionali/lazionews/190204-mux-itr-lazio-a-arrivano-telesia-tv-ed-ernica-tv-eliminata-test-etv|titolo=190204-mux-itr-lazio-a-arrivano-telesia-tv-ed-ernica-tv-eliminata-test-etv|accesso=14 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114085020/http://www.litaliaindigitale.it/newsregionali/lazionews/190204-mux-itr-lazio-a-arrivano-telesia-tv-ed-ernica-tv-eliminata-test-etv|urlmorto=sì}}</ref>
* Ernica TV
* Alatri TV, web TV
 
=== Cucina ===
La cucina popolare alatrese è caratterizzata da un forte legame con l'[[agricoltura]] di sussistenza, che sempre ha prevalso nella [[Lazio meridionale|regione]]: non vi è quindi una netta tradizione legata ad animali di grossa taglia, né tanto meno al pesce. L'elemento centrale è quello [[cereali]]colo, con ottime elaborazioni di [[pasta]] (per lo più all'uovo), [[pane]] e dolci secchi. La [[carne]] più consumata è quella bianca, con [[Gallus gallus domesticus|pollami]] e [[coniglio|conigli]], anche se la regina della tavola resta sempre di origine [[ovini|ovina]], sia essa carne, che [[latte]] e derivati. Frutti e verdure sono quelli tipici dell'Italia centrale; famosi nella zona sono i [[Brassicaceae|broccoletti]] di Alatri, il cui consumo (curiosità) sembrerebbe legato all'alta incidenza, in passato, di [[Struma (endocrinologia)|gozzo]], endogeno nella popolazione locale.
 
Di notevole qualità sono gli [[olio di oliva|oli d'oliva]] locali: nel [[2006]] l'Olio Quattrociocchi, del Frantoio Quattrociocchi Amerigo di Alatri, ha vinto l'undicesima edizione del Biol ad [[Andria]] con un voto di 82,60 su 100: è risultato il migliore del 2006 tra gli oltre 250 oli in gara, meritandosi il titolo di "Miglior olio biologico del mondo"<ref>[{{cita testo|url=http://www.premiobiol.it/news.php?newsid=31 |titolo=L'olio Quattrociocchi vince il Biol] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20070812045926/http://www.premiobiol.it/news.php?newsid=31 |data=12 agosto 2007 }} dal sito ufficiale del Premio Biol.</ref>. Nuovi riconoscimenti agli oli alatrensi sono giunti in occasione del concorso oleario internazionale Sol d'Oro, che nel [[2010]] ha visto premiato il fruttato intenso del frantoio Quattrociocchi<ref>[{{cita testo|url=http://www.ansa.it/agroalimentarelazio/notizie/fdg/201003221323371227/201003221323371227.html |titolo=Ansa.it - Agroalimentare Lazio - Olio: Lazio sul podio Sol d'Oro insieme a Cile e Toscana]}}</ref>.
 
=== Eventi ===
[[File:festival folklore alatri 2.JPG|thumb|Festival del Folklore 2006]]
* {{cn|''Festival Internazionale del Folklore'' (12-16 agosto).<ref name=EventiAlatri />
* ''Alatri Jazz'' (fine luglio-primi di agosto).<ref name=EventiAlatri />
* International chidren's folk festival (fine maggio)
* ''International children's folk festival'' (fine maggio).<ref>{{cita testo|url=http://www.cioff-italia.org/index.php?page=alatri|titolo=Il Festival sul sito Cioff}}</ref>
* Rievocazione storica della Passione di Cristo, venerdì santo
<!--* {{sf|[[Biennale d'arte contemporanea]]: da ricordare le esposizioni di [[Joan Miró]], [[Salvador Dalí]], [[Ugo Nespolo]], [[Mario Giacomelli]]; nel 2005 per la XXX edizione della Biennale, è stata allestita una mostra antologica dell'opera di [[Giacomo Manzù]]}}
* [[Festa di san Sisto]], il primo mercoledì dopo Pasqua
* {{sf|Premio Giornalistico [[Alberto Minnucci]]: concorso giornalistico nazionale riservato al corrispondente locale, la giuria è presieduta da [[Sergio Zavoli]]; tra i premiati alla carriera: [[Bruno Vespa]], [[Enzo Biagi]], [[Carmen Lasorella]], [[Lilli Gruber]], [[Giorgio Tosatti]]}}-->
* Saturno International Film Festival (prima settimana di novembre)}};
 
* Biennale d'Arte contemporanea: da ricordare le esposizioni di [[Joan Miró]], [[Salvador Dalí]], [[Ugo Nespolo]], [[Mario Giacomelli]] e molti altri; nel 2005 per la XXX edizione della Biennale, è stata allestita una mostra antologica dell'opera di [[Giacomo Manzù]];
== Geografia antropica ==
* Alatri Jazz'' International Jazz Festival & Masterclass (agosto e dicembre): lezioni di jazz e concerti jazz itineranti per le strade e piazze della città, ideatore e Direttore Artistico maestro Mauro Bottini;
=== Urbanistica ===
* Alatri dal vivo: concerti di gruppi rock emergenti (luglio-agosto);
[[File:Alatri piazza.jpg|thumb|Piazza Santa Maria Maggiore]]
* Teatro all'ombra dei Ciclopi: serie di rappresentazioni teatrali (durante la stagione estiva);
Il centro storico di Alatri si sviluppa all'interno della cinta muraria e ricalca essenzialmente l'assetto urbanistico di epoca romana, sviluppatosi attorno all'acropoli. Nell'abitato si possono distinguere due aree:
* Premio Giornalistico [[Alberto Minnucci]]: concorso giornalistico nazionale riservato al corrispondente locale, la giuria è presieduta da [[Sergio Zavoli]]; tra i premiati alla carriera: [[Bruno Vespa]], [[Enzo Biagi]], [[Carmen Lasorella]], [[Lilli Gruber]], [[Giorgio Tosatti]].
* la prima (rioni dal I al VI, vedi [[#Rioni del centro|Rioni del centro]]), posta a nord dell'acropoli, si caratterizza per uno sviluppo regolare, con strade per lo più diritte e sufficientemente ampie, reso possibile dalla pendenza non eccessiva del colle su questo lato; è un'area da sempre destinata a funzioni monumentali e commerciali: qui, in epoca romana, era collocato il Foro, nello stesso luogo occupato dalla moderna ''piazza Santa Maria Maggiore'' che, contornata dai principali monumenti cittadini, mantiene la funzione di nodo urbanistico in cui si incrociano le principali vie del centro.
* Palio delle Quattro Porte, prima domenica di settembre
* la seconda (rioni dal VII al IX), detta ''Piagge'', si sviluppa sul versante meridionale del colle, più ripido: da tale conformazione deriva l'impianto urbanistico dall'area, con stretti vicoli in buona parte accessibili ai soli pedoni, e la sua funzione, di tipo quasi esclusivamente residenziale; il che ne fa una delle zone più caratteristiche del centro, apparendo quasi immutata dal medioevo.
* Giornate del patrimonio culturale di Alatri (ottobre): manifestazione che ha l'obiettivo di far conoscere e valorizzare il patrimonio culturale della città. La prima edizione – "Passeggiate alatrensi" – è incentrata sull'opera di quegli artisti, storici e archeologi che nell'Ottocento visitarono Alatri.
 
L'abitato, in seguito allo sviluppo economico e sociale, si è esteso al di là delle mura lungo alcune direttrici predominanti: verso la vallata settentrionale (Bitta, Colleprata, XII Marie) e nella zona collinosa occidentale (Civette, San Francesco di Fuori). Inoltre, separatamente dal centro urbano, hanno assunto una significativa estensione le frazioni di Tecchiena, Chiappitto, Monte San Marino, La Fiura, Mole Bisleti.
 
=== Rioni del centro ===
Il centro storico, esclusa l'acropoli, si suddivide in nove zone, dette ''[[Rione|rioni]]'', risalenti al [[Medioevo]]; un decimo rione, ''Civette'', si è sviluppato grazie alle opere di [[edilizia residenziale pubblica]] nel secondo dopoguerra, su un colle ad ovest delle mura. Questo è l'elenco dei rioni, come riportati nello Statuto del Comune di Alatri<ref name=":2">{{Cita web|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-fr-alatri.pdf|titolo=Comune di Alatri {{!}} Statuto|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220705164723/https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-fr-alatri.pdf}}</ref>:
 
[[File:Rione Vineri Alatri.jpg|thumb|Stemma del Rione Vineri riprodotto nella pavimentazione della piazza principale]]
* Rione I: Scurano.
* Rione II: Valle.
* Rione III: Colle.
* Rione IV: Fiorenza.
* Rione V: Spidini.
* Rione VI: Vineri.
* Rione VII: Santa Lucia.
* Rione VIII: Sant'Andrea.
* Rione IX: San Simeone.
* Rione X: Civette.
Ogni rione possiede un proprio stemma araldico. Tutti gli stemmi sono riprodotti su lastre di granito nella pavimentazione della piazza Santa Maria Maggiore, realizzata negli anni Duemila.
 
=== Suddivisioni ===
Questo l'elenco delle 93 frazioni, chiamate [[Contrada (geografia)|''contrade'']], in cui è suddiviso il territorio di Alatri, come individuate dallo Statuto Comunale<ref name=":2" />:
 
:Chiappitto, Pacciano, Porpuro, Valle Santa Maria, Carvarola, Capranica, Fontana Vecchia, Maddalena, Piedimonte, Madonna delle Grazie, Melegranate, Montecapraro, Vignola, Valle Carchera, Montesantangelo, Montelarena, Pezza, Allegra, Basciano, Pignano, Castello, Collefreddo, Madonna del Pianto, Montelungo, Montereo, Monte San Marino, Pezzelle, Pratelle, Preturo, Sant'Antimo, San Valentino, Vallecupa, Vallefredda, Valle Pantano, Vallesacco, Valle San Matteo, Villa Magna, Cassiano, Castagneto, Fraschette, Seritico, San Caterina, Vicero, Aiello, Canarolo, Collelavena, Costa San Vincenzo, Maranillo, Cavariccio, Colletraiano, Imbratto, Piano, San Colomba, Scopigliette, Cucuruzzavolo, Le Grotte, Magione, Mole Santa Maria, San Pancrazio, Vallemiccina, Sant'Emidio, Canale, Prati Giuliani, Quarticciolo, Quarti di Tecchiena, [[Tecchiena]], Campello, Mole Bisleti, Cuione, Fontana Santo Stefano, Fontana Sistiliana, Frittola, San Manno, Arillette, Collecuttrino, Colle del Papa, Laguccio, Montelena, Quercia d'Orlando, San Mattia, Carano, Fontana Scurano, Magliano, Cellerano, Fiume, Fiura, Fontana Santa, Riano, Abbadia, Case Paolone, Fontana Sambuco, Gaudo, Intignano, Colleprata.
 
== Economia ==
La vita economica della città di Alatri è abbastanza eterogenea senza dimostrare una vocazione univoca. Ampio spazio è dato nelle zone rurali alle coltivazioni di piccola e media estensione, con cereali e [[ortaggi]] nella pianura meridionale e [[Oliveto|oliveti]] e [[Vigneto|vigneti]] nella parte nord-orientale più collinosa: la produzione di [[olio di oliva]] raggiunge alti livelli qualitativi, ed ha ottenuto importanti riconoscimenti. L'aree boschive sono poco sfruttate e utilizzate per la raccolta di [[castaneaCastanea sativa|castagne]], [[funghi]] ed altri prodotti spontanei. Intensa è la [[pastorizia]] di ovini, anche se col passare degli anni ha sempre meno peso nell'economia alatrense.
 
Il settore [[industria]]le è sviluppato nella zona di Chiappitto ed in prossimità del Comune di Frosinone: qui sono presenti sia impianti di grandi [[multinazionale|multinazionali]] [[Industria metalmeccanica|metalmeccaniche]] (Omron), che imprese locali di interesse nazionale (Solac, Mazzocchia), che piccole imprese di artigianato industriale dalle dimensioni più ridotte. L'artigianato in senso stretto occupa ormai solo una piccola percentuale della popolazione e propone piccole lavorazioni del [[legno]], del [[cuoio]], oltreché l'arte del [[ricamo]] e dell'[[intaglio]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=19,20}}</ref> Risentendo favorevolmente della posizione strategica in cui è situata, molti lavoratori sono pendolari con le grandi città e con il Polo industriale di Frosinone-Ferentino oppure si dedicano all'attività di autotrasportatori.
Risentendo favorevolmente della posizione strategica in cui è situata, molti lavoratori sono pendolari con le grandi città e con il Polo industriale di Frosinone-Ferentino oppure si dedicano all'attività di autotrasportatori.
 
Dopo gli anni della crisi economica italiana, il centro storico si sta valorizzando come "centro commerciale naturale" attirando all'interno delle mura visitatori e turisti che alla sera animano i bar ed i locali notturni. Il [[Settore terziario|terziario]] è particolarmente sviluppato poiché Alatri si propone come erogatore di servizi privilegiato (scolastici, sanitari) per una vasta area della provincia.
 
Il [[Settore terziario|terziario]] è particolarmente sviluppato poiché Alatri si propone come erogatore di servizi privilegiato (scolastici, sanitari) per una vasta area della provincia.
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).<ref name=imprese>{{Cita web |url=http://asc.istat.it/asc_BL/ |titolo=Atlante Statistico dei comuni dell'Istat |accesso=14 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114110901/http://asc.istat.it/asc_BL/ |urlmorto=sì }}</ref>
{| class="wikitable"
|+
!
!2015
!
!
!
!
!
!2014
!
!2013
!
|-
|
|Numero imprese attive
|% Provinciale Imprese attive
|% Regionale Imprese attive
|Numero addetti
|% Provinciale Addetti
|% Regionale Addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|-
|Alatri
|1.740
|5,18%
|0,38%
|4.660
|4,37%
|0,30%
|1.753
|4.698
|1.820
|4.943
|-
|Frosinone
|33.605
|
|7,38%
|106.578
|
|6,92%
|34.015
|107.546
|35.081
|111.529
|-
|Lazio
|455.591
|
|
|1.539.359
|
|
|457.686
|1.510.459
|464.094
|1.525.471
|}
Nel 2015 le 1.740 impresi operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 5,18% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 4.660 addetti, il 4,37% del dato provinciale; in media, nel 2015 ogni impresa ha occupato 2,68 addetti.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il territorio di Alatri è attraversato da nord a sud dalla [[Strada statale 155 di Fiuggi|Strada Regionale 155 di Fiuggi]], che collega la città con [[Fiuggi]] e [[Subiaco]] in direzione nord, e Frosinone in direzione sud, permettendo così di raggiungere il casello dell'[[Autostrada A1 (Italia)|Autostrada A1]] del capoluogo.
 
Da marzo [[2010]] Alatri è servita anche dalla [[superstrada]] Ferentino-Sora, che attraversa la frazione di Tecchiena e collega la città da un lato al casello A1 di Ferentino (inaugurato a gennaio 2010) e alla vicina stazione ferroviaria, dall'altro alla [[Strada statale 690 Avezzano-Sora]] e quindi all'Abruzzo.
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=== Ferrovie ===
[[File:Alatri Stazione.jpg|thumb|La Stazione di Alatri]]
Dal [[1917]] al [[1978]], la [[Ferroviaferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone]] collegava Alatri con Roma, e fino al [[1935]] con Frosinone seguendo, di massima, il tracciato della S.S. 155.
 
=== Mobilità urbana ===
Il [[trasporto pubblico locale]] nell'ambito del territorio comunale è gestito dalla società Reali Tours; il servizio consta di 13 linee di [[autobus]] che collegano il centro urbano con l'ospedale San Benedetto e con le varie frazioni nel territorio. Un servizio navetta collega il centro con la zona dell'ex-stazione ferroviaria.
 
I collegamenti regionali, con il capoluogo e con gli altri centri della provincia sono gestiti dalla [[COTRAL]].
 
== Amministrazione ==
=== Sindaci ===
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio [[1927]], per volontà del governo fascista, quando venne istituita la [[provincia di Frosinone]], Alatri passò dalla [[provincia di Roma]] a quella di Frosinone.
 
{{vedi anche|Sindaci di Alatri}}
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal Regio Decreto n. 1 del 2 gennaio [[1927]], per volontà del governo fascista Alatri confluì nella neonata [[provincia di Frosinone]], staccandosi da [[provincia di Roma|quella di Roma]].
 
=== Gemellaggi ===
Alatri è gemellata con:<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16 |titolo=Comune di Alatri |accesso=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113135957/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.comune.alatri.fr.it/it/sezione/cultura-e-turismo/page/gemellaggi|titolo=Gemellaggi|data=20 febbraio 2024|accesso=17 ottobre 2025}}</ref>
Alatri è gemellata con<ref>[http://www.visitalatri.it/index.php/dati Visitalatri.it]</ref>:
* {{Gemellaggio|Italia|Alife|1985}}
 
* {{Gemellaggio|Francia|Clisson|2000}}
* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Lumine-de-Clisson|2000}}
* {{Gemellaggio|Grecia|Dirfi|2001}}
* {{Gemellaggio|Francia|Gétigné|2003}}
* {{Gemellaggio|Francia|Gorges|2003|Gorges (Loira Atlantica)}}
* {{Gemellaggio|GreciaFrancia|DirfiAigrefeuille-sur-Maine|20012017}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Uniejów|2017}}
* {{Gemellaggio|Israele|Ness Ziona|<!-- dal? -->}}
 
GemellaggiGemellaggio non di natura istituzionale ma delle rispettive comunità religiose cattoliche sonoè quelliquello che Alatri mantiene dal [[1985]] con la città campana di [[Alife]], motivata dalla comune devozione per il patrono San Sisto<ref>[http://www.visitalatri.it/index.php/home/310 Alife festeggia San Sisto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e dal [[2002]] con [[Pietrelcina]], con la quale condivide il culto della Madonna della Libera.<ref>{{cita web |url=http://www.cappuccinipietrelcina.com/maria-santissima-della-libera/ |titolo=Copia archiviata |accesso=18 luglio 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140724144852/http://www.cappuccinipietrelcina.com/maria-santissima-della-libera/ |dataarchivio=24 luglio 2014 }}</ref>.
 
=== Altre informazioni amministrative ===
*Alatri Fafa parte della [[Comunità montana Monti Ernici]] e dell'[[Associazione nazionale città dell'olio]].
 
== Sport ==
=== Calcio ===
* [[Alatri Calcio|ASD Alatri]], principale formazione calcistica della città, nel campionato 2025-2026 milita nel campionato maschile di Promozione Lazio<ref>{{cita web|url=https://www.frosinonenews.eu/promozione-addio-psv-alatri-guarcino-ben-trovata-asd-alatri-la-societa-ad-una-svolta-storica/#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=17537055894025&csi=1&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.frosinonenews.eu%2Fpromozione-addio-psv-alatri-guarcino-ben-trovata-asd-alatri-la-societa-ad-una-svolta-storica%2F|titolo=Promozione, Addio PSV Alatri Guarcino, bentrovata ASD Alatri|accesso=2 agosto 2025}}</ref>
* [[Associazione Sportiva Alatri]]: ha giocato dal [[1966]] al [[1975]] in [[serie D]], a quel tempo la quarta serie.
* ''A.S.D. Polisportiva Tecchien<nowiki/>a'', milita nel Campionato di Prima Categoria Lazio{{Senza fonte}}
* {{cn|A.S.D. Tecchiena: già Polisportiva, fondata nel [[1964]] partendo dalla terza categoria, da oltre 10 anni milita nel campionato di Promozione.}}
 
* Techna Calcio: già Real Tecchiena fino al [[2010]]<ref>{{cita news|url=http://www.calciociociaro.com/index.php?option=com_content&view=article&id=117:techna-calcio-lex-real-tecchiena-sembra-avere-grandi-ambizioni|titolo=Techna Calcio: l'ex-Real Tecchiena sembra avere grandi ambizioni|pubblicazione=Calciociociaro.com|data=31 luglio 2010|accesso=9 aprile 2011}}</ref>, disputa il campionato di Promozione.
=== Ciclismo ===
* Unione Ciclistica Alatri, nata nel [[1975]], affiliata alla [[Federazione Ciclistica Italiana]].<ref>{{cita testo|url=https://amatoriale.federciclismo.it/it/club/unione-ciclistica-alatri-asd/11F0738/?year=2017|titolo=L'Unione sul sito della Federciclismo|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Pallacanestro ===
* A.D. Nuovo Basket Alatri: ha militato durante la sua esistenza nelRoster campionatoDivisione diRegionale [[Serie1 C2Maschile (pallacanestro)|SerieLazio C2]]2024-2025.
; Ciclismo:
* {{cn|Unione Ciclistica Alatri'', nata nel [[1975]], affiliata alla [[Federazione Ciclistica Italiana]]}}
 
=== Pallavolo ===
* ''A.S.D. Pallavolo Alatri'', partecipante al campionato femminile provinciale di prima divisione.<ref>{{Cita web |url=http://www.fipavfrosinone.it/campionati/ |titolo=La squadra su Fipav Frosinone |accesso=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113140706/http://www.fipavfrosinone.it/campionati/ |urlmorto=sì }}</ref>
* {{cn|A.S.D. Pallavolo Alatri}}
 
=== Impianti sportiviTennis ===
Sono presenti due circoli affiliati alla [[Federazione Italiana Tennis]]: ''ASD Colle San Pietro, ai confini con Frosinone'' e ''ASD Park Club, località Laguccio Tecchiena''.<ref>{{cita testo|url=https://www.federtennis.it/Circoli-scuole-e-insegnanti/Circoli/Cerca-circolo|titolo=I circoli sul sito della Federtennis}}</ref>
[[File:Chiappitto.jpg|thumb|Il nuovo stadio in costruzione]]
* Stadio comunale di Chiappitto
* Palazzetto dello sport di Chiappitto
* Piscina comunale di Chiappitto
* Palasport di Tecchiena
* Campo polivalente del Girone
* Campo Sportivo Comunale "Marco Saggio"
* Stadio per il [[calcio (sport)|calcio]] e l'[[atletica leggera]] (in costruzione)
<!-- *Centro sportivo del [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|Coni]] -->
 
=== Impianti sportivi ===
==Galleria d'immagini==
[[File:Chiappitto.jpg|thumb|Stadio Franco Evangelisti]]
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* Stadio comunale, località Chiappitto<ref name=AlatriSport>{{Cita web |url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/28 |titolo=Gli impianti sportivi adl sito del Comune |accesso=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113134148/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/28 |urlmorto=sì }}</ref>
File:Da civita.jpg|Panorama dall'Acropoli
* Palazzetto dello sport, località Chiappitto<ref name=AlatriSport />
File:Alatri Neve.jpg|Alatri innevata
* Stadio con pista di Atletica ''Franco Evangelisti'', località Chiappitto<ref name=AlatriSport />
File:Alatri dalla crocetta.jpg|Panorama
* Palazzetto dello sport, località Tecchiena<ref name=AlatriSport />
File:Valle Sacco.jpg|Panorama della valle del Sacco
File:Alatri - Porta Maggiore.jpg|Porta Maggiore
File:Alatri Lear 1841.jpg|Porta Maggiore in un dipinto del 1841 di Edward Lear
File:San Paolo Alatri.jpg|Campanile della Cattedrale
File:Cathedral Alatri interior.jpg|Cattedrale, particolare dell'interno
File:San Sisto.jpg|Statua del patrono San Sisto
File:Alatri 2.jpg|Campanile di Santa Maria Maggiore
File:Conti Gentili.jpg|Palazzo Conti-Gentili con le bandiere dei Paesi partecipanti al Festival del Folklore 2006
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== Note ==
{{Note strette}}
<references/>
 
== Bibliografia ==
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* Mario Ritarossi, '' Alatri, la città dei Ciclopi'', 2003;
* Mario Ritarossi, '' Lo Stemma della Città di Alatri, Tofani ed., Alatri, 2013.''
* Gianni Boezi, ''StoriaJus diProprium unadel torreComune anticadi Alatri. Testo originale e traduzione degli Statutistatuti di Tecchienamedioevali'', vol. I e II, pp.&nbsp;689, Istituto Comprensivo “Egnazio Danti”, ArtiAntica GraficheStamperia Tofani, Alatri, 20042007.
* Gianni Boezi, ''Jus Proprium del Comune di Alatri. Testo originale e traduzione degli statuti medioevali'', vol. I, pp.&nbsp;689, Istituto Comprensivo “Egnazio Danti”, Antica Stamperia Tofani, Alatri 2007.
* Gianni Boezi, ''Jus Proprium del Comune di Alatri. Le fonti storico - giuridiche", vol. II, pp.&nbsp;193, Istituto Comprensivo "Egnazio Danti", Antica Stamperia Tofani, Alatri, 2007.''
* Gianni Boezi, ''Egnazio Danti. Un'anima rinascimentale nell'odierna realtà di Alatri, Istituto Comprensivo "Egnazio Danti", Alatri, 2007.''
* Giuseppe Capone, ''La progenie Hetea. Annotazioni mitico-storiche su Alatri antica'', Arti Grafiche Tofani, Alatri, 1982
* Giuseppe Capone, ''Possible Astronomical Reference in the Urbanistic Design of Ancient Alatri, Lazio, Italy'' - Foreward and Translation by Anthony F. Aveni, Physic & Astronomy – Colgate University, in “Archeoastronomy, the journal of the Center for Archeoastronomy”, Vol. VIII, n°º 1-4, gennaio – dicembre 1985, Washington DC, pp.&nbsp;12 – 15
* Giuseppe Capone, ''Egnazio Danti, 1536 - 1586, perugino dell'Ordine dei Predicatori. Il suo tempo e la sua opera di artista e di scienziato. Vescovo di Alatri". Arti Grafiche Tofani, Alatri 1986.''
* Giuseppe Capone, ''Ormisda e Silverio, due papi frusinati protagonisti nella tormentata storia del loro tempo" - in "Ciociaria", pp. 193 - 197, Sora, 1987.''
* Giuseppe Capone, ''Le mura di Alatri sono prima di Roma?'', in “Ciociaria”, pp.&nbsp;55 – 59, Sora, 1987
* Giuseppe Capone, ''La Diocesi di Alatri nel periodo rivoluzionario''. Relazione tenuta al Congresso di Studi storici di Patrica (29 ottobre 1989), In Atti del Congresso, 1990
* Giuseppe Capone, ''La Madonna Della Libera. Le Ragioni di un titolo, Alatri, Strambi 1991; "La Madonna Della Libera. Interpretazione teologica del gruppo ligneo", Alatri, Strambi, 1992; "La Madonna Della Libera. Le Ragioni di una fede", Alatri, Strambi, 1992; seconda edizione dei tre volumetti, in unico volume dal titolo "La Madonna Della Libera nei Panegirici di don Giuseppe Capone", a cura della tipografia Strambi, Alatri 2011.''
* Giuseppe Capone, ''Istituzioni caritative ad Alatri nel Medioevo'', a cura della Sezione Avis di Alatri, Alatri, 1993
* Giuseppe Capone, ''Monumenti megalitici in Terra ernica'', Castelliri 1993.
* Giuseppe Capone, ''Il Settimo Papa. S. Sisto I P. M. nel suo tempo e nella storia di Alatri'', Ed. Strambi, Alatri 1994; seconda edizione, Strambi, 2011 Alatri.
* Giuseppe Capone, ''Venne un angelo a difendere Alatri. Commemorazione della Beata Suor Maria Raffaella Cimatti,'' ed. Tofani, Alatri, 1994.
* Giuseppe Capone, ''Collepardo - Storia di un antico castello. Dalla preistoria al 1427'', Castelliri, 1994''.''
* Giuseppe Capone, ''Lettere da Nazareth - Giuseppe della Casa di David racconta, per la costruzione della Chiesa di San Giuseppe di Alatri, Castelliri, 1994.''
* Giuseppe Capone, ''Hernica Mater''. Alatri, la sua storia, i suoi personaggi, per il Circolo filatelico – numismatico di Alatri, Arti Grafiche Tofani, Alatri, 1995
* Giuseppe Capone, ''Processo a Ponzio Pilato - Quasi una storia dell'anno 37 d.C.", Strambi, Alatri, 1995''
* Giuseppe Capone, ''Quando la vita si fa dono. Catherine Mectilde de Bar - Una mistica del 1600, fondatrice delle Benedettine dell'adorazione perpetua, Tofani, Alatri,1997.''
* Giuseppe Capone, ''Alatri. Il nome antico di una città più antica. Un'allettante ipotesi cullata dalla storia''', Arti Grafiche Tofani, Alatri, 2002
* Giuseppe Capone, ''L'Ostia incarnata. Il miracolo di Alatri orma di Dio nella Storia, Tip. Strambi, Alatri 2002.''
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* Giovanni Minnucci. ''Due conferenze sulla storia religiosa di Alatri'', pp.&nbsp;40. Siena, Edizioni Cantagalli, 2005.
* Mariano d'Alatri&nbsp;– Carlo Carosi, ''Gli Statuti medioevali del Comune di Alatri'' (a cura dell'Istituto di Storia ed Arte del Lazio Meridionale&nbsp;– Centro di Alatri), Tofani, Alatri, 1976
* Mariano d'Alatri&nbsp;– Carlo Carosi, ''Gli Statuti medioevali del Castello di Tecchiena'' (a cura dell'Istituto di Storia ed Arte del Lazio Meridionale&nbsp;– Centro di Alatri), Roma, 1976
* Luigi De Persiis, ''Del pontificato di S. Sisto I Papa e Martire. Della traslazione delle sue reliquie da Roma in Alatri e del culto che vi ricevettero dal secolo XII sino ai nostri giorni''. Memorie, Tip. F. e C. Strambi, Alatri, 1884
* Mario Ritarossi. ''Aletrium. Una visita al centro storico di Alatri''. Tofani Editore, 1999.
* Argeo Trecca. ''Il monastero di San Sebastiano nel territorio di Alatri''. Alatri, Arti Grafiche Tofani, 2003.
* Sevi Nando. ''Brigadiere Felice Cataldi Medaglia d'Argento al Valor Militare. Nel 70º anniversario del sacrificio della sua giovane vita'', edito dall'Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione di Alatri, Alatri, 2013.
* Armando Frusone. ''Conoscere Alatri''. Alatri, Arti Grafiche Tofani, 1998.
* Daniele Baldassarre. ''Aletrium''. Tascabile del mensile Forma Urbis, Roma, giugno 2008.
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* [[Acropoli di Alatri]]
* [[Miracolo eucaristico di Alatri]]
* [[Sindaci di Alatri]]
* [[Diocesi di Anagni-Alatri]]
* [[Dialetto alatrense]]
* [[CiociariaValle Latina]]
* [[Associazione Sportiva Alatri]]
* [[Cosa (fiume)]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.visitalatri.it Visitalatri]- portale di informazione culturale e turistica della città di Alatri
* {{cita webtesto|url=http://www.aletriumvisitalatri.it/|Aletrium,titolo=Visitalatri}}- l'albumportale fotograficodi informazione culturale e turistica della città di Alatri}}
* [{{cita testo|url=http://www.officine.it/alatri/ |titolo=Alatri Città d'Arte]}} a cura dell'Assessorato alla Cultura
* {{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=O_AuAAAAYAAJ&pg=PA122&lpg=PA122&dq=giuseppe%20della%20casa%20vescovo&source=bl&ots=Bxhr-Ll_Be&sig=PDhLtxDqfL89YAzNPn0n0Q-WJJo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT1Iff1MbTAhUKtBQKHY7CBJEQ6AEIFzAB#v=onepage&q=giuseppe%20della%20casa%20vescovo&f=true|titolo=Relazione del viaggio fatto da N.S.PP. Gregorio XVI}} di Giuseppe Della Casa, vescovo di Alatri.
* {{cita web|url=http://www.altaciociaria.it/Comuni/Alatri/GetPage.aspx?id=Alatri&path=/Comuni/Alatri&ts=1&mm=-1|titolo=Terra dei Ciclopi}}
* {{cita web|url=http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html/|titolo=La progenie Hetea|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170612113405/http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html}}, lettura di un passato che vive.
* [https://books.google.it/books?id=O_AuAAAAYAAJ&pg=PA122&lpg=PA122&dq=giuseppe%20della%20casa%20vescovo&source=bl&ots=Bxhr-Ll_Be&sig=PDhLtxDqfL89YAzNPn0n0Q-WJJo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT1Iff1MbTAhUKtBQKHY7CBJEQ6AEIFzAB#v=onepage&q=giuseppe%20della%20casa%20vescovo&f=true Relazione del viaggio fatto da N.S.PP. Gregorio XVI] di Giuseppe Della Casa, vescovo di Alatri.
* {{cita web|url=http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html/|titolo=La progenie Hetea}}, lettura di un passato che vive.
* {{cita web|url=http://www.megalithic.it/i-tour-dei-predatori/alatri-la-storia-di-una-popolazione-venuta-da-lontano/|titolo=Megalithic.it}}, Storia di una popolazione venuta da lontano.
* {{cita web|url=https://www.liceopietrobono.it/|titolo=Liceo Pietrobono}}
 
{{Alatri}}
{{Valle Latina}}
{{Città romane della Regio I Latium et Campania}}
{{Ciociaria}}
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