Squarzi: differenze tra le versioni
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[[File:Palazzo Squarzi-3.jpg|thumb|Portone e trifora di Palazzo Squarzi a Vicenza]]▼
La famiglia Squarzi era un'antica famiglia di Vicenza, ascritta da tempi remoti al Consiglio nobile della città, verso la metà del Settecento fu insignita da papa [[Benedetto XIV]] del titolo di [[conte]], riconosciuto dalla Repubblica Veneta.
== Storia ==
▲[[File:Palazzo Squarzi-3.jpg|thumb|Portone e trifora di Palazzo Squarzi a Vicenza]]
[[File:Bartolomeo Montagna - Madonna and Child Enthroned with Saints - WGA16154.jpg|thumb|Madonna col Bambino e santi, Pinacoteca di Brera]]▼
[[File:S. Croce Bigolina - villa Squarzi-2.jpg|thumb|Villa Squarzi a Santa Croce Bigolina]]▼
Domenico Squarzi fu presente alla [[Storia di Vicenza#La dedizione a Venezia|dedizione di Vicenza]] alla [[Repubblica di Venezia]] il 5 aprile 1404. Un Ludovico Squarzi venne più volte registrato negli elenchi dei ''Deputati ad utilia''<ref>Cioè i "deputati alle cose utili" nel governo cittadino</ref> e ricoprì anche la carica di sindaco e avvocato nel sodalizio di Sant'Antonio Abate, che gestiva il più importante
Nella piazzetta alla fine di contrà Santi Apostoli a [[Vicenza]] - un tratto della quale fu chiamato per un certo periodo di tempo "contrà dei Signori Squarzi" dal nome di questa famiglia<ref>{{cita|Giarolli, 1955|p. 62}}</ref> - si trova il quattrocentesco [[palazzo Squarzi]], dalla ricca facciata impreziosita da una [[trifora]] gotica che ricorda l'architettura veneziana.
Da un atto notarile del 1467 risulta che Giampietro e Domenico Squarzi erano in solido proprietari del mulino a quattro ruote di Debba, il più importante della zona, per il quale ricevevano un canone dai mugnai del posto. Nel 1508 Giampietro Squarzi per ricavare 210 ducati d'oro da destinare alla dote della sorella Paola, cedette il diretto dominio della posta molitoria<ref>Il luogo fisico e giuridico in cui è ubicato un mulino; può essere riferita ad una o più ruote</ref> di [[Debba]], insieme ai diritti delle terre e dei campi di cui era proprietario in zona di Longara<ref>{{cita|Porte di Debba, 2018|pp. 40-45, 47-48}}</ref>.▼
▲[[File:S. Croce Bigolina - villa Squarzi-2.jpg|thumb|Villa Squarzi a Santa Croce Bigolina]]
▲[[File:Bartolomeo Montagna - Madonna and Child Enthroned with Saints - WGA16154.jpg|thumb|Madonna col Bambino e santi, Pinacoteca di Brera]]
Nella chiesa parrocchiale di San Michele degli Eremitani - che si trovava nell'omonimo quartiere del centro storico e fu demolita nell'Ottocento - sull'altare di Santa Monica, di patronato Squarzi, era posta una [[pala d'altare]] raffigurante la ''Madonna ed il Bambino tra i Santi Andrea, Monica, Orsola e Sigismondo'', con raffinati accordi di colore, opera di fine Quattrocento del pittore [[Bartolomeo Montagna]], a suo tempo commissionata dalla famiglia Squarzi, ora nella [[Pinacoteca di Brera]]<ref>{{cita|Porte di Debba, 2018|p. 47}}</ref>. Di fronte a quest'altare Giampietro Squarzi dispose di essere sepolto<ref>Francesco Bianchi, ''Ospedali e politiche assistenziali a Vicenza nel Quattrocento'', University Press, Firenze, 2014, pp. 646-47 ([http://www.rm.unina.it/rmebook/dwnld/Bianchi_Ospedali.pdf pdf])</ref>.
▲Da un atto notarile del 1467 risulta che Giampietro e Domenico Squarzi erano in solido proprietari del mulino a quattro ruote di [[Debba]], il più importante della zona, per il quale ricevevano un canone dai mugnai del posto. Nel 1508 Giampietro Squarzi per ricavare 210 ducati d'oro da destinare alla dote della sorella Paola, cedette il diretto dominio della posta molitoria<ref>
== Note ==
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