Introdotto nel 1983, l'appendicectomia [[laparascopialaparoscopia|laparoscopica]] è diventata un intervento sempre più diffuso per risolvere l'appendicite acuta.<ref>{{cite journal | pmid = 6221925 | doi=10.1055/s-2007-1021466 | volume=15 | title=Endoscopic appendectomy | date=March 1983 | author=Semm K | journal=Endoscopy | pages=59–64}}</ref> Questa procedura chirurgica consiste nel praticare, da tre a quattro, incisioni nell'addome, ciascuna della lunghezza variabile dai 6,4 a 12,7 mm. Successivamente viene inserito uno speciale strumento chirurgico, chiamato laparoscopio, in una delle incisioni. Il laparoscopio è collegato a un monitor ed è progettato per aiutare il chirurgo a ispezionare l'area infetta nell'addome. Le altre due incisioni vengono utilizzare per la rimozione dell'appendice, grazie all'introduzione di strumenti chirurgici. La chirurgia laparoscopica richiede un'[[anestesia generale]] e può durare fino a due ore. L'appendicectomia laparoscopica presenta diversi vantaggi rispetto all'appendicectomia "a cielo aperto", tra cui un recupero post-operatorio più breve e meno doloroso e una minore percentuale di infezioni superficiali del sito chirurgico. Tuttavia, l'occorrenza di un [[ascesso]] intra-addominale è quasi tre volte più [[prevalenzaPrevalenza (medicina)|prevalente]] nell'appendicectomia laparoscopica rispetto all'appendicectomia aperta.<ref>{{cite journal | pmid = 14595145 | doi=10.1148/radiol.2292020825 | volume=229 | title=CT predictors of failed laparoscopic appendectomy | year=2003 | journal=Radiology | pages=415–20 | vauthors=Siewert B, Raptopoulos V, Liu SI, Hodin RA, Davis RB, Rosen MP}}</ref>