Matteo di Capua (condottiero): differenze tra le versioni
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Figlio cadetto di Fabrizio dei conti di [[Altavilla Irpina|Altavilla]], riparatosi in Lombardia in seguito all'accusa di aver congiurato contro la regina del [[Regno di Napoli]] [[Giovanna II d'Angiò-Durazzo]], portando con sé anche il primogenito Giulio Cesare, Matteo si diede al mestiere delle armi mettendosi al servizio della [[Repubblica di Venezia]], acquistando col tempo grande fama.
Con la venuta a Napoli dei sovrani aragonesi, e la pace tra questi e Venezia, il Di Capua si alleò con i nuovi sovrani di Napoli che lo associarono a [[Jacopo Piccinino]] per inviarli a debellare l'opposizione angioina, che ormai controllava quasi l'intero [[Abruzzo]], rappresentata in particolare dagli [[Orsini]] di [[Manoppello]], dai [[Caldora]] e da
Sconfitto l'Acquaviva nell'agosto [[1462]], morto assediato a [[Cellino Attanasio]], il re dovette rispettare i patti consegnandogli il [[ducato di Atri]] e la contea di [[Giulianova|San Flaviano]]. Tuttavia dopo che l'erede di Giosia, [[Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona|Giulio Antonio Acquaviva]] si riavvicinò al re, al di Capua venne ritolto lo stato acquaviviano per restituirlo alla famiglia storicamente titolare di quello stato, con altri feudi tra cui la contea di [[Palena]], con [[Lama dei Peligni]], [[Lettopalena]], [[Montenerodomo]], [[Pizzoferrato]] e Forca di Palena tolte ai Caldora ed il feudo di [[Conca della Campania|Conca]] tolta a [[Marino Marzano]], principe di Rossano. Fu [[viceré]] degli [[Abruzzi e Molise|Abruzzi]] dal [[1458]] al [[1464]].
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