Stato sovrano: differenze tra le versioni

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Prende il nome dal trattato di Vestfalia del 1648, il sistema di ''sovranità statale della Vestfalia'', che secondo Bryan Turner "ha fatto una separazione più o meno chiara tra religione e stato e riconosciuto il diritto dei principi di "confessionalizzare" lo stato, cioè, determinare l'affiliazione religiosa dei loro regni sul principio pragmatico del [[cuius regio, eius religio]]<ref name=MariahSutt>{{Cita pubblicazione|cognome1=Turner|nome1=Bryan|titolo=Islam, Religious Revival and the Sovereign State|rivista=Muslim World|data=July 2007|volume=97|numero=3|pp=405–418}}</ref>
 
Il modello di sovranità statale della Vestfalia è stato sempre più preso di mira dal "non occidente" come sistema imposto esclusivamente dal [[colonialismo]] occidentale. Ciò che questo modello ha fatto è stato rendere la religione subordinata alla politica,<ref name=MariahSutt /> una questione che ha causato alcuni problemi nel [[Mondo islamico|mondo islamico]]. Questo sistema non si adatta al mondo islamico perché concetti come "separazione tra chiesa e stato" non sono riconosciuti come validi dalla [[Islam|religione islamica]].
 
Nell'uso casuale, i termini "paese", "nazione" e "stato" sono spesso usati come se fossero [[sinonimia|sinonimi]], ma in un uso più rigoroso, possono essere distinti:
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===Riconoscimento dello stato===
{{vedi anche|Stato a riconoscimento limitato}}
La pratica dello status relativo al riconoscimento degli Stati generalmente rientra in qualche modo tra gli approcci dichiarativi e costitutivi.<ref>{{Cita libro|titolo=International law |nome1=Malcolm Nathan |cognome1=Shaw |anno=2003 |editore=Cambridge University Press |p=369 |edizione=5th |isbn=978-0-521-53183-2 }}</ref> Il diritto internazionale non richiede ad uno stato di riconoscere gli altri.<ref>Opinion No. 10. della Commissione di arbitrato della conferenza sulla [[Jugoslavia]].</ref> Il riconoscimento viene spesso negato quando un nuovo stato è considerato illegittimo o è nato in violazione del diritto internazionale. Il non riconoscimento universale da parte della comunità internazionale di [[Rhodesia]] e [[Cipro del Nord]] sono buoni esempi di ciò. La prima è stata riconosciuta solo da [[Sudafrica]] e il secondo solo dalla [[Turchia]]. Nel caso della Rhodesia, il riconoscimento fu ampiamente negato quando la minoranza bianca prese il potere e tentò la costituzione di uno stato sulla falsariga dell'[[Apartheid|Apartheid del Sudafrica]], mossa che il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]] descrisse come la creazione di un "regime illegale di minoranza razzista".<ref>[[s:United Nations Security Council Resolution 216|United Nations Security Council Resolution 216]]</ref> Nel caso di [[Cipro del Nord]], il riconoscimento è stato negato per uno stato separato creato nel nord di [[Cipro]].<ref>[[s:United Nations Security Council Resolution 541|United Nations Security Council Resolution 541]]</ref> Il diritto internazionale non impedisce le dichiarazioni di indipendenza,<ref>[https://www.bbc.com/news/world-europe-10730573 BBC] The President of the International Court of Justice (ICJ) Hisashi Owada (2010): "International law contains no prohibition on declarations of independence."</ref> e il riconoscimento di un paese è una questione politica.<ref>[https://books.google.com/books?id=xMvOBAAAQBAJ Oshisanya, An Almanac of Contemporary and Comperative Judicial Restatement, 2016] p.64: The ICJ maintained that ... the issue of recognition was a political.</ref> Di conseguenza, i turco-ciprioti hanno ottenuto lo "status di osservatore" nell'[[Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa]], e i loro rappresentanti sono eletti nell'assemblea di Cipro del Nord;<ref>[https://books.google.com/books?id=4PwmeRG9QsUC James Ker-Lindsay (UN SG's Former Special Representative for Cyprus)] The Foreign Policy of Counter Secession: Preventing the Recognition of Contested States, p.149</ref> e Cipro del Nord divenne membro osservatore dell'[[Organizzazione della cooperazione islamica]] e dell'[[Organizzazione di cooperazione economica|Organizzazione per la cooperazione economica]].
 
===Stati ''de facto'' e ''de iure''===
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|data= 26 agosto 2005 |url= http://www.jcpa.org/brief/brief005-3.htm |accesso= 16 luglio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|cognome= Bell |nome= Abraham |titolo= International Law and Gaza: The Assault on Israel's Right to Self-Defense
|opera= Jerusalem Issue Brief, Vol. 7, No. 29 |editore= Jerusalem Center for Public Affairs |data= 28 gennaio 2008
|url= http://www.jcpa.org/brief/brief005-3.htm |accesso= 16 luglio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Address by Foreign Minister Livni to the 8th Herzliya Conference |editore=Ministry of Foreign Affairs of Israel |data=22 gennaio 2008 |url=http://www.mfa.gov.il/MFA/Government/Speeches+by+Israeli+leaders/2008/Address+by+FM+Livni+to+the+8th+Herzliya+Conference+22-Jan-2008.htm?DisplayMode=print |accesso=16 luglio 2010 |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111026025009/http://www.mfa.gov.il/MFA/Government/Speeches%2Bby%2BIsraeli%2Bleaders/2008/Address%2Bby%2BFM%2BLivni%2Bto%2Bthe%2B8th%2BHerzliya%2BConference%2B22-Jan-2008.htm?DisplayMode=print |dataarchivio=26 ottobre 2011 }}</ref><ref name="ReferenceA">{{Cita web|cognome= Salih |nome= Zak M. |titolo= Panelists Disagree Over Gaza's Occupation Status |editore= University of Virginia School of Law |data= 17 novembre 2005 |url= http://www.law.virginia.edu/html/news/2005_fall/gaza.htm |accesso= 16 luglio 2010 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160303200844/http://www.law.virginia.edu/html/news/2005_fall/gaza.htm |dataarchivio= 3 marzo 2016 | dead-url = yes | df = dmy-all }}</ref><ref>{{Cita web|titolo= Israel: 'Disengagement' Will Not End Gaza Occupation |editore= Human Rights Watch
|data= 29 ottobre 2004 |url= https://www.hrw.org/english/docs/2004/10/29/isrlpa9577.htm |accesso= 16 luglio 2010}}</ref> Si veda anche [[Territori occupati da Israele]].<br><ref name="saeb">{{Cita news|autore=Staff writers|titolo=Palestinians 'may declare state'|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/7254434.stm|giornale=BBC News|editore=British Broadcasting Corporation|data=20 febbraio 2008|accesso=22 gennaio 2011}}:"Saeb Erekat, è in disaccordo sostenendo che l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina aveva già dichiarato l'indipendenza nel 1988. "Ora abbiamo bisogno di vera indipendenza, non di una dichiarazione, abbiamo bisogno di vera indipendenza ponendo fine all'occupazione. Non siamo il [[Kosovo]], siamo sotto l'occupazione israeliana e per l'indipendenza abbiamo bisogno di acquisire ''indipendenza''"</ref><ref>{{Cita web|cognome= Gold |nome= Dore |autore2=Institute for Contemporary Affairs |titolo= Legal Acrobatics: The Palestinian Claim that Gaza is Still "Occupied" Even After Israel Withdraws |opera= Jerusalem Issue Brief, Vol. 5, No. 3 |editore= Jerusalem Center for Public Affairs |data= 26 agosto 2005 |url= http://www.jcpa.org/brief/brief005-3.htm |accesso= 16 luglio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|cognome= Bell |nome= Abraham |titolo= International Law and Gaza: The Assault on Israel's Right to Self-Defense |opera= Jerusalem Issue Brief, Vol. 7, No. 29 |editore= Jerusalem Center for Public Affairs |data= 28 gennaio 2008 |url= http://www.jcpa.org/brief/brief005-3.htm |accesso= 16 luglio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Address by Foreign Minister Livni to the 8th Herzliya Conference
|editore=Ministry of Foreign Affairs of Israel
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|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111026025009/http://www.mfa.gov.il/MFA/Government/Speeches%2Bby%2BIsraeli%2Bleaders/2008/Address%2Bby%2BFM%2BLivni%2Bto%2Bthe%2B8th%2BHerzliya%2BConference%2B22-Jan-2008.htm?DisplayMode=print
|dataarchivio=26 ottobre 2011
}}</ref><ref>{{Cita web|cognomename="ReferenceA" Salih |nome= Zak M. |titolo= Panelists Disagree Over Gaza's Occupation Status |editore= University of Virginia School of Law |data= 17 novembre 2005 |url= http://www.law.virginia.edu/html/news/2005_fall/gaza.htm |accesso= 16 luglio 2010 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160303200844/http://www.law.virginia.edu/html/news/2005_fall/gaza.htm |dataarchivio= 3 marzo 2016 | dead-url = yes | df = dmy-all }}</ref><ref>{{Cita web|titolo= Israel: 'Disengagement' Will Not End Gaza Occupation |editore= Human Rights Watch |data= 29 ottobre 2004 |url= https://www.hrw.org/english/docs/2004/10/29/isrlpa9577.htm |accesso= 16 luglio 2010}}</ref> |name="israel"}}
Altre entità possono avere un controllo "de facto" su un territorio ma mancano di riconoscimento internazionale; questi possono essere considerati dalla [[comunità internazionale]] solo come stati "de facto". Sono considerati "de iure" solo in base alla propria legge e agli stati che li riconoscono. Ad esempio, il [[Somaliland]] è comunemente considerato come uno stato.<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://yalejournal.org/wp-content/uploads/2011/01/083206arieff.pdf |titolo=De facto Statehood? The Strange Case of Somaliland |accesso=4 gennaio 2010 |anno=2008 |cognome=Arieff |nome=Alexis |rivista=Yale Journal of International Affairs |volume=3 |pp=60–79 }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://foreignpolicy.com/story/cms.php?story_id=3903 |titolo=The List: Six Reasons You May Need A New Atlas Soon |accesso=4 gennaio 2010 |data=July 2007 |editore=Foreign Policy Magazine}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.unpo.org/content/view/8418/244/ |titolo=Overview of De-facto States |accesso=4 gennaio 2010 |data=July 2008 |editore=Unrepresented Nations and Peoples Organization}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lesnouvelles.org/P10_magazine/15_grandentretien/15055_mahamudsalahnur_eng.html |titolo=France recognises de facto Somaliland |accesso=4 gennaio 2010 |data=April 2008 |autore=Wiren, Robert |editore=Les Nouvelles d'Addis Magazine}}</ref> Per un elenco di entità che desiderano essere universalmente riconosciute come stati sovrani, ma che non hanno un riconoscimento [[Diplomazia|diplomatico]] globale, consultare [[Stato a riconoscimento limitato|Stati a riconoscimento limitato]].