Adolfo Omodeo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Si laureò in lettere e filosofia all'[[Università di Palermo]] nel [[1912]] sotto la guida di [[Giovanni Gentile]] con la tesi ''Gesù e le origini del cristianesimo'', pubblicata nel [[1913]]. Nel [[1914]] sposò [[Eva Zona]], sua compagna di studi e nel 1915 si arruolò volontario alla [[prima guerra mondiale]] e fu ufficiale d'artiglieria.
 
InsegnanteNel 1919 iniziò a insegnare al liceo e nel 1922 divenne docente di ''Storia antica'' nell'[[Università di Catania]],. nelNel [[1923]] passò all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]], dove tenne la cattedra di ''Storia del cristianesimo''. Risultato del suo insegnamento sono i volumi dedicati agli [[Atti degli apostoli]] e alla figura di [[San Paolo]] - che insieme alla sua tesi su ''Gesù'' costituiscono la ''Storia delle origini cristiane'' ([[1925]]) - e ''La mistica giovannea'', pubblicata nel [[1930]]: come storico del cristianesimo l'Omodeo si rifà alla critica razionalistica tedesca e al [[Alfred Loisy|Loisy]].
 
Altre opere incentrate sulla storia del cattolicesimo nel secolo XIX sono ''Un reazionario: il conte Joseph de Maistre'', [[1939]] e ''Aspetti del cattolicesimo della Restaurazione'', pubblicato postumo nel [[1946]].
 
Si dedicò anchepoi alla [[storia del Risorgimento]] difendendo le tesi del liberalismo [[cavour]]iano contro le alterazioni critiche del Risorgimento operate degli storici monarchici e fascisti, e sviluppando la concezione crociana della storia in cui si realizza l'idea della libertà: ''L'età del risorgimento italiano'' del [[1931]], ''La leggenda di Carlo Alberto'', ([[1940]]), ''V. Gioberti e la sua evoluzione politica'', e principalmente ''L'opera politica del conte di Cavour'' del [[1942]]. Postumi uscirono ''G. Calvino e la Riforma in Ginevra'', ''Il senso della storia'' e ''Difesa del Risorgimento''.
 
Altri suoi scritti, notevoli per l'impostazione critica [[Benedetto Croce|crociana]], sono le raccolte di saggi ''Tradizioni morali e disciplina storica'' ([[1929]]), ''Figure e passioni del Risorgimento italiano'' ([[1932]]), e la raccolta di testimonianze storiche ''Momenti della vita di guerra'' ([[1934]]).
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Questo il suo giudizio, espresso nel 1945, sulle forze armate durante il [[regime fascista]], che lo ostacolò per le sue idee: {{Citazione|Ad un osservatore spassionato, sopra tutto se è vissuto nell'esercito dell'altra guerra, vecchiotto d'istituzioni, non privo di magagne, ma dotato di certe qualità morali, di un vivace senso d'onore e che fu in grado di inquadrare tutta la nazione in armi, appare di colpo l'immensa rovina prodotta dal fascismo nelle nostre forze armate: il fascismo si presenta come qualcosa che va oltre un regime politico: è una tabe che ha corroso a fondo tutte le strutture sociali...<ref>A. Omodeo, Adolfo Omodeo, ''Le Forze Armate. Problemi e proposte.'' In: ''Quaderno del Partito d'Azione'' n.17 (1945?). [http://www.liberalsocialisti.org/articol.php?id_articol=362 Sito web ''Liberalsocialisti'']</ref>}}
 
Dopo il 25 luglio 1943 Omodeo divenne rettore dell'Università di Napoli, e pur dissentendocaldeggiato dal suo maestro Benedetto Croce, s'iscrisse al [[Partito d'Azione]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/adolfo-omodeo_%28Dizionario-Biografico%29/ Dizionario biografico Treccani]</ref>. Dall'aprile al giugno 1944 fu [[ministro]] della Pubblica dell'Istruzione nel [[governo Badoglio II|secondo governo Badoglio]]. Dal 1945 al 1946 fu membro della [[Consulta nazionale]].
 
Fu socio dell'[[Accademia dei Lincei]] e condirettore, insieme a [[Luigi Russo]], della rivista ''[[Belfagor (rivista)|Belfagor]]''.