Reinhold Messner: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Biobot (discussione | contributi)
2.5
alcune sistemazioni
Riga 20:
Il suo nome è legato a innumerevoli esplorazioni ed arrampicate ma è noto al grande pubblico per essere stato il primo alpinista ad aver scalato tutti gli ''[[ottomila]]'', ossia le quattordici cime che superano gli 8000 metri sul livello del mare.
 
Nel [[1978]] è stato il primo uomo a scalare l'[[Everest]] senza l'ausilio di [[ossigeno]], effettuando l'ascesa insieme a [[Peter Habeler]]. Tale impresa, ritenuta sino ad allora impossibile, è stata persino superata da Messner nel [[1980]], quando fuè divenuto il primo uomo a raggiungere la vetta della montagna più alta del mondo, in solitaria e senza ossigeno. Tra le altre imprese, vanno senz'altro ricordate le traversate dell'[[Antartide]] e della [[Groenlandia]] senza il supporto di mezzi a motore o cani da slitta e la traversata del [[Deserto del Gobi]].
 
Messner è autore di molti libri e dal 1999 al 2004 è stato Membro del [[Parlamento Europeo]] eletto come indipendente nella lista dei [[Federazione dei Verdi|Verdi]]. Agricoltore, si dedica alla gestione del [[Messner Mountain Museum]], un complesso museale dedicato a tutti gli aspetti della montagna nel centro delle alpi, a [[Bolzano]], [[Solda]], [[Castel Juval]] (dove Messner abita dal [[1983]]) e [[Monte Rite]].
 
== La vita e le imprese ==
Messner nascenacque a Bressanone nel 1944, da famiglia di [[lingua tedesca]]. Il padre lo introdusse precocemente all'alpinismo, e sin dall'età di tredici anni prese a scalare le vette [[Alpi|alpine]], in primis quelle Dolomitiche. In seguito, studiò all'[[Università di Padova]].
 
SinInspirato daglida [[anniHermann 1960|anni sessantaBuhl]], inspiratosin dadagli [[Hermannanni Buhl1960|anni sessanta]], fu uno dei primi e più convinti sostenitori di uno stile di arrampicata che non utilizzi ausilii esterni (come ad esempio quello dei portatori). Da allora, Messner ha sempre supportato una filosofia alpinistica volta a non ''invadere'' le montagne, ma solamente ad ''arrampicarle''. Lo stile di alpinismo proposto da Messner viene talvolta denominato ''[[alpine style]]'', e comporta fra l'altro la necessità di utilizzare un equipaggiamento minimo e molto leggero. Tra gli altri alpinisti che seguirono le idee di Reinhold Messner singià dagli anni sessanta, vanno ricordati il fratello [[Guenter Messner|Guenther,]] e Peter Habeler, che divenne in seguito suo compagno di imprese.
 
Nel [[1970]] effettuò la sua prima scalata di una delle principali vette dell'[[Himalaya]]: il [[Nanga Parbat]]. Tale impresa è statafu funestata dalla morte del fratello minore Guenther, avvenuta mentre i due stavano affrontando la discesa, due giorni dopo aver raggiunto la cima. Lo stesso Reinhold Messner, che subì l'amputazione di sette dita dei piedi, in seguito al congelamento, e fu oggetto di polemiche (perché accusato di non aver fatto tutto il possibile per trarre in salvo Guenther; tuttavia con una recente spedizione, Reinhold Messner ha dimostrato l’infondatezza delle critiche rivoltegli<ref>Si vedano il libro dello stesso Messner ''La montagna nuda. Il Nanga Parbat, mio fratello, la morte e la solitudine'', e [http://www.guardian.co.uk/germany/article/0,2763,1598152,00.html l'articolo] di [[The Guardian]] sulla vicenda.</ref>).
 
Nel [[1975]], completacompletò con Peter Habeler la prima ascesa ''senza ossigeno artificiale'' di una vetta oltre gli ottomila metri: il [[Gasherbrum I]]. Nel [[1978]] ripeteripetè &mdash; (sempre con Habeler) &mdash; l'impresa sull'Everest, e divienediventando uno degli alpinisti più famosi del mondo. La scalata dell'Everest senza l'ausilio di bombole di ossigeno era considerata fino ad allora impossibile per l'uomo, tanto che Messner ed Habeler furono accusati di aver utilizzato di nascosto delle mini-bombole. Tuttavia, nel [[1980]], Messner mise a tacere le polemiche nei suoi confronti quando il [[20 agosto]] raggiunse di nuovo la vetta dell'Everest senza l'ausilio di ossigeno, ed ''in solitaria''. Durante l'ascesa dovette affrontare anche la caduta in un crepaccio. In seguito, scriverà che il suo fisico non era mai stato tanto provato come in quell'ascesa, ''una continua agonia''.
 
Dopo il 1980, Messner ha continuato a conquistare numerose vette Himalayane, spesso aprendo nuovi percorsi, o tentando per primo l'ascesa in inverno, e sempre proponendo un approccio nuovo all'alpinismo, basato sul suo stile di arrampicata ''leggera''. Nel [[1986]] è divenuto il primo uomo ad aver conquistato tutti i quattordici ''ottomila'' (fra l'altro, aveva arrampicato più volte diverse cime). Nonostante il suo nome sia oggi legato a molte imprese memorabili, Messner non è considerato, al contrario di molti avventurieri, un ''inseguitore di record'': il suo interesse dichiarato è infatti quello di entrare in contatto con la natura, muovendosi in luoghi in cui l'uomo non era mai arrivato prima, ed evitando di ''violarla'', di invaderla.
 
È stato (nelNel [[1990]]) è stato il primo uomo ad attraversare l'Antardide a piedi, passando per il [[Polo Sud]], senza l'ausilio di mezzi meccanici o animali (iin caniimprese da slittaprecedenti erano stati utilizzati ini precedenzacani da slitta).
Nel [[2004]], a quasi 60 anni, ha attraversato a piedi il deserto del Gobi.
Nella sua carriera, Messner ha effettuato oltre cento spedizioni e 3500 scalate.
 
Nel [[1999]] divenneè diventato [[Parlamento Europeo|parlamentare europeo]] per i [[Federazione dei Verdi|Verdi]], ricevendo oltre 20 mila preferenze nella circoscrizione nord-est, ma non si ricandidòè ricandidato alle successive elezioni del [[2004]].
Dal [[2004]] l'attenzione di Messner è dedicata principalmente ad un progetto di apertura dei ''musei della montagna''. Ha dichiarato:
{{quote|Ho avuto la grande fortuna di aver trovato dopo la carriera di scalatore un nuovo obiettivo, quello dei musei di montagna, altrimenti ancora oggi rincorrerei queste sensazioni. Con i musei non rischio la vita, soltanto il fallimento economico.}}