Sam Selvon: differenze tra le versioni
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La Londra rappresentata nelle opere di Selvon è una città di contraddizioni e contrasti, che riesce ad incantare e contemporaneamente ad alienare i nuovi residenti, i quali reagiscono in modi disparati e personali. Selvon illustra anche una visione d'insieme delle differenti "città" che si vivono a Londra, a causa delle distinzioni razziali e di classe.<ref name=":5">{{Cita pubblicazione|autore=Klimkova, Simona.|anno=2016|titolo=Communication across Cultures: Ideological Implications of Sam Selvon's Linguistic Inventiveness|rivista=Ars Aeterna|volume=8|numero=2|p=28}}</ref> Ad esempio, la descrizione dell'arrivo del treno alla stazione di Waterloo offre un'immagine di straordinaria efficacia del miscuglio tra le attese, le speranze illusorie, la fiduciosa incoscienza degli immigrati appena arrivati e la consapevolezza di una realtà dura ed ostile delle persone immigrate molto tempo prima. Il libro infatti racconta da un lato l'insediamento del nuovo arrivato Harry, e dall'altro la storia di Moses, vecchio immigrato che diventa la sua guida. La sua voce con il procedere del racconto si allineerà a quella del narratore, condividendo la consapevolezza e la visione della condizione esistenziale e sociale specifica della comunità caraibica londinese.<ref>{{Cita libro|autore=Paolo Bertinetti|autore2=|traduttore=Isabella Maria Zoppi|titolo=Prefazione|anno=1998|editore=Mondadori|città=Milano|p=|pp=6-8|opera=Londinesi solitari, di Sam Selvon|capitolo=}}</ref>
== Stile==
Sam Selvon, attraverso la formazione letteraria ricevuta a Trinidad, improntata sul canone inglese a causa della colonizzazione, entrò fin da subito in contatto con le opere più importanti della letteratura britannica. Il loro influsso è riscontrabile nella descrizione della città di Londra e nell'utilizzo di un inglese pomposo, tipico della letteratura del XIX secolo, alternato all'inglese creolo degli immigranti arrivati in Inghilterra dopo la guerra.<ref name=":0">{{Cita news|autore=Rebecca Dyer|titolo="Immigration, Postwar London, and the Politics of Everyday Life in Sam Selvon's Fiction."|pubblicazione=Cultural Critique|data=2002|volume=nr. 52|pagine=110-112}}</ref>
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==Premi==
Sam Selvon ricevette due [[Guggenheim Fellowship]]s (nel 1955 e nel 1968), un dottorato onorario dalla [[Università di Warwick|Warwick University]] nel 1989, e nel 1985 una laurea ad honorem in letteratura dall'Università delle Indie Occidentali.<ref name=ODNB /> Nel 1969 gli venne consegnato l'Hummingbird Medal Gold di [[Trinidad e Tobago]] per la letteratura, e nel 1994 il Chaconia Medal Gold.
== Note ==
<references/>
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*{{Cita news|autore=Marshall, EZ|titolo=‘Is Who Send We Up In This Place?’ Threshold Paralysis and Postponed Arrivals in Sam Selvon’s Lonely Londoners and George Lamming’s The Emigrants|pubblicazione=The Literary London Journal, 13.1|data=2016}}
*{{Cita news|autore=Nick Bentley|titolo=Black London: The Politics of Representation in Sam Selvon's the Lonely Londoners|pubblicazione=Wasafiri 18.39|data=2003|pp=41-45}}
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