Mitologia di Tebe: differenze tra le versioni
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=== La creazione della città ===
Dopo aver sconfitto il mostro, Cadmo fece sacrifici ad [[Atena]], chiedendo agli dei come poter costruire una città, essendo privo di compagni. La dea si mostrò all'eroe, invitandolo a staccare i denti dalle fauci del dragone defunto e a seminarli nel terreno circostante. Cadmo fece quanto gli era stato ordinato e, in poco tempo, vide sbucare dal terreno un intero esercito di uomini, armati di tutto punto. Visto il loro atteggiamento minaccioso, Cadmo pensò di scagliare delle pietre contro di loro. Non sapendo chi li colpisse, essi cominciarono ad accusarsi tra loro, uccidendosi così a vicenda. Sopravvissero soltanto cinque guerrieri, gli [[Sparti]], "i seminati", che, dotati di una forza sovrumana, costruirono la [[Cadmea]], l'antica [[rocca (fortificazione)|rocca]] di Tebe, divenendone i primi abitanti sotto la sovranità di Cadmo.<ref group="Nota">La città, inizialmente chiamata Cadmea, acquisì il suo nome di Tebe soltanto in seguito, ai tempi di [[Zeto]]. Secondo alcune fonti infatti moglie di Zeto fu Tebe, in onore della quale venne ribattezzata la città. La stessa ''[[Odissea]]'', peraltro, afferma che Tebe fu fondata da Anfione e Zeto:
Poco tempo dopo il giovane guerriero prese in sposa [[Armonia (mitologia)|Armonia]], figlia di Ares e [[Afrodite]], dalla quale ebbe quattro figlie ([[Agave (figlia di Cadmo)|Agave]], [[Ino]], [[Semele]] e [[Autonoe (figlia di Cadmo)|Autonoe]]) e un figlio, [[Polidoro (figlio di Cadmo)|Polidoro]]. Cadmo aveva però attirato contro il suo casato la maledizione di Ares, adirato per l'uccisione del suo drago, così, per placare il dio, il sovrano cedette il trono al nipote [[Penteo]], figlio di Agave, rimanendo a Tebe come privato cittadino.<ref>Graves, p. 178; Grimal, p. 98.</ref>
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