Don Matteo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Interista08 (discussione | contributi)
Annullata la modifica 134336837 di 195.62.187.34 (discussione) rimozione ingiustificata
Etichetta: Annulla
mNessun oggetto della modifica
Riga 95:
 
== Trama ==
Nel 1999, il sacerdote cattolico don Matteo BondiniMinelli, dopo aver trascorso moltissimi anni all'estero come missionario, torna nella sua regione natìa, l'Umbria, e diventa parroco della [[chiesa di San Giovanni Battista (Gubbio)|chiesa di San Giovanni Battista]] di [[Gubbio]], incarico ottenuto grazie al suo amico vescovo Guido. Nella nona stagione diventa parroco della [[chiesa di Sant'Eufemia (Spoleto)|chiesa di sant'Eufemia]] di [[Spoleto]] (nonostante nel mondo reale Gubbio e Spoleto appartengano a due diocesi differenti). Grazie all'amicizia e alla collaborazione con il maresciallo Cecchini, il presbitero si occupa dei casi seguìti dai Carabinieri e spesso contribuisce a risolverli grazie a un indizio decisivo, che talvolta gli arriva per intuizione innata.
 
La sua attività di investigatore, però, non è molto gradita né agli ecclesiastici suoi superiori (non presenti in tutte le stagioni) né ai capitani che si susseguono nella locale caserma dei Carabinieri (Flavio Anceschi, Giulio Tommasi e Anna Olivieri), i quali cercano di tenerlo lontano dalle indagini, pur avendo molta stima per lui.
 
Don Matteo è gentile e disponibile verso tutti e mostra una straordinaria capacità amorevole verso le persone coinvolte nel caso, anche nei confronti degli assassini. C'è da considerare che quasimolto semprespesso il [[protagonista]] si trova di fronte a casi di omicidio colposo o preterintenzionale, quando non addirittura casi di ''eccesso colposo di legittima difesa'', in cui la vittima diventa tale perché stava facendo del male al colpevole.
 
Don Matteo, in quasi tutti gli episodi, cita le parole di figure storiche ritenute molto importanti dai credenti della sua religione (come ad esempio Teresa di Calcutta o Agostino d'Ippona), oppure cita direttamente le parole di Gesù e degli apostoli, traendone un insegnamento di tipo catecumenale. Sporadicamente, ha citato qualche massima relativa ad altre religioni e ancora più di rado ha citato opere di matrice laica (come ad esempio la canzone ''Quelli che benpensano'' nella prima stagione).