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Nella primavera del 1945, durante la [[seconda guerra mondiale]], la cima, come altre del massiccio della [[Maiella]], venne occupata dai tedeschi, intenti a contrastare le mosse degli alleati, i quali attrezzarono la zona con i contraerei e con la costruzione ivi di un osservatorio e di una teleferica che permetteva loro di raggiungere la vetta da [[Campo di Giove]]<ref name="Alesi-Calibani, p. 76">{{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 76}}.</ref>. La funicolare venne notata dai partigiani della [[Brigata Maiella]], che diedero inizio ad azioni di guastamento della teleferica e fecero bombardare dagli [[Supermarine Spitfire|Spitfire]] inglesi i tedeschi posizionati sulla cima, portando alla distruzione del rifugio Vittorio Emanuele II<ref name="Alesi-Calibani, p. 76"/>. La funicolare, già pesantemente danneggiata dai partigiani, verrà definitivamente demolita dagli stessi tedeschi il giorno 7 giugno 1945, al peggiorare degli esiti della guerra<ref name="Alesi-Calibani, p. 76"/>.
Nel 1964 venne costruito dal CAI di Chieti e dal comune di [[Fara San Martino]], sulla parte alta della Valle Cannella, ma sempre sul monte Amaro, il rifugio Ciro Manzini, intitolato all'alpinista farese che nel 1937 raggiunse per primo la [[cima delle Murelle]] e che perì il 23 dicembre 1940, mentre durante la seconda guerra mondiale combatteva sul fronte greco-albanese, venendo insignito della [[Ricompense al valor militare|medaglia d'argento al valor militare]]<ref>{{Cita|AA.VV. (1997)|vol. 1, p. 395}}; {{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 23}}; {{Cita|Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (1949)|p. 7}}.</ref>. Sempre nello stesso anno e fino al 1966 il CAI di [[Sulmona]] svolse in parallelo i lavori di edificazione, sulla parte di terreno che fu del rifugio Vittorio Emanuele II, del bivacco Falco Maiorano, intitolato all'omonima guida alpina del club<ref name="caisulmona.it"/>. La nuova costruzione ebbe però vita breve: venne spazzata completamente da una forte bufera di neve nel 1974<ref name="caisulmona.it"/>.
Nel 1981, con un progetto del tutto differente dai precedenti, il CAI di Sulmona, coadiuvato dagli aviatori di [[Frosinone]], diede inizio ai lavori di costruzione del bivacco Cesare Mario Pelino che termineranno l'anno seguente, con la nuova struttura che verrà quindi inaugurata il 18 luglio 1982 ed intitolata ad uno dei membri di un noto confettificio di Sulmona<ref name="caisulmona.it"/>.
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== Rifugi ==
Sulla cima, dal 1982, vi è il bivacco Cesare Mario Pelino, intitolato ad uno dei membri di un noto confettificio di [[Sulmona]], avente forma
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Dizionario corografico-universale dell'Italia|autore=AA.VV.|editore=Giuseppe Civelli & Co.|città=Milano|anno=1852|volume=vol. 4, 1ª parte|ISBN=no|cid=AA.VV. (1852)}}
* {{Cita libro|titolo=Il Parco Nazionale della Majella. Guida ai 38 Paesi del Parco|autore=AA.VV.|editore=Multimedia Edizioni|città=Pescara|anno=1997|volume=vol. 1 e 2|collana=Collana ai Parchi d'Abruzzo|ISBN=no|cid=AA.VV. (1997)}}
* {{Cita libro|titolo=Majella Parco Nazionale|autore=Alberico Alesi|autore2=Maurizio Calibani|editore=Società Editrice Ricerche|città=Folignano|anno=2007|ISBN=88-86610-35-1|cid=Alesi e Calibani (2007)}}
* {{Cita pubblicazione|titolo=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]|autore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|wkautore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|volume=1ª parte, anno 90º|numero=1|editore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|città=Roma|data=3 gennaio 1949|capitolo=Supplemento straordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 21 febbraio 1949|ISBN=no|cid=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (1949)|url=https://books.google.it/books?id=eMAtr0pxiNIC&pg=RA18-PA7#v=onepage&q&f=false}}
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