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Nella [[Prima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]] fu un paese di retrovia dove sorsero numerosi [[Ospedale da campo|ospedali da campo]] e, dopo la [[Battaglia di Caporetto|ritirata di Caporetto]], venne occupata vedendo molti dei suoi cittadini deportati. Prima dell'entrata in vigore dell'[[Armistizio di Villa Giusti|armistizio]], l’[[Esercito Italiano|esercito italiano]] cercò di riconquistare la maggior parte dei territori persi.. Riuscì a recuperare diverse località sulle [[Alpi Carniche]] e [[Alpi Giulie|Giulie]], tra cui Buttrio, [[Manzano (Friuli-Venezia Giulia)|Manzano]] e [[Cormons.]]<ref>{{Cita web|url=https://www.collaborazionepastoralebuttrio.it/storia/|titolo=Collaborazione pastorale Buttrio|accesso=30 ottobre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.turismofvg.it/buttrio|titolo=Io sono Friuli Venezia Giulia- Buttrio|accesso=30 ottobre 2023}}</ref><ref name=":1">{{Cita libro|curatore3=Mauro Pascolini|titolo=Buttrio: una comunità tra ruralità e innovazione|anno=2003|editore=Forum|città=Udine}}</ref>
 
Ne secondo dopoguerra a Buttrio ci fu la sede del "[[Collegio (istruzione)|Collegio]] dei Mutilatini" che per una [[12 (numero)|dozzina]] d'anni accolse un [[centinaio]] di [[Bambino|bambin]]<nowiki/>i e bambine che nei primi anni dopo la fine della [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]] erano rimasti feriti o mutilati dall'esplosione di residuati bellici<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.realtaindustriale.it/novembre23.htm|titolo=Realtà Industriale Novembre 2023|accesso=31 ottobre 2023}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Roberto Tirelli|titolo=I "mutilatini" e il collegio friulano di Buttrio: la storia poco conosciuta delle ultime vittime della guerra / Roberto Tirelli, Udine, Associazione nazionale vittime civili di guerra, 2010.|anno=2010|editore=Associazione nazionale vittime civili di guerra|città=Udine}}</ref>
 
=== Simboli ===
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==== Villa Morpurgo ====
È una villa fortificata, recentemente restaurata. La costruzione originale sorse verso la fine del X secolo e rappresentava un [[maniero]] con scopi difensivi e di [[Vedetta|vedetta.]] Venne infeudato ai [[Gorizia (famiglia)|conti di Gorizia]] che lo affidarono ai signori di Buttrio. Nel 1219 viene citato per la prima volta in un documento. Memorabile fu l’assedio e la conseguente '''d'''emolizionedemolizione del 1306, da parte delle truppe della coalizione patriarcale all’interno delle contese del [[Patriarchi di Aquileia|Patriarca di Aquileia]] con i signori della città isontina. Venne in seguito più volte danneggiato e distrutto, come nel 1411 dalle truppe ungheresi fedeli al Patriarca. Nel 1415 i signori di Buttrio ne vennero definitivamente spodestati. Come per molti altri castelli, venute meno le esigenze militari, venne acquistato nel Seicento dalla famiglia de Portis, e trasformato in una villa. '''C'''astelloCastello di Buttrio o Villa [[Morpurgo]] venne acquistata e rivenduta nel tempo più volte, dalle famiglie Varmo, Morpurgo, [[Vidoni]] e infine, nel 1994, Felluga.
 
Si presenta a [[pianta]] rettangolare e [[facciata]] [[Neoclassicismo|neoclassica]] ripartita da [[Lesena|lesene]] e [[Timpano (architettura)|timpano.]] Sul lato est sono state incorporate da un [[edificio]] una [[torre]] quadrangolare e una cilindrica. Vicino sorge la cappella, con portico antistante e campanile a vela. La villa è preceduta da un giardino all’italiana.
 
L’intero complesso è tutelato dalla Sovrintendenza dei beni culturali<ref>{{Cita web|url=https://www.castellodibuttrio.it/ospitalita/castello-parco/|titolo=Castello di Buttrio|citazione=10 novembre 20223}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.scoprifvg.it/site/castello-morpurgo/|titolo=Sopri FVG|accesso=10 novembre 2023}}</ref>
L’intero complesso è tutelato dalla Sovrintendenza dei beni
 
so è tutelato dalla Sovrintendenza dei beni culturali
 
==== '''Villa Bartolini-Caimo-Dragoni-Florio-Danieli''' ====
Uno splendido [[viale]] di [[Cupressus|cipressi]] conduce a questa dimora fondata nel Seicento dalla famiglia [[Bartolini|Bartolini.]] La costruzione risale al XVII secolo e consiste in un’ampia casa padronale il cui [[corpo]] centrale è affiancato da due edifici a torre con pianta quadrata. Una [[Scala (architettura)|scala]] a due [[Rampa|rampe]] chiude in facciata la splendida sezione centrale con importanti reminiscenze dal mondo classico. Gli interni furono decorati da [[Francesco Chiarottini]] e [[Giambattista Canal]] con fastose scene allegoriche.
 
È stata per molti anni sede di rappresentanza della Fiera Regionale dei Vini di Buttrio, prima che fosse disponibile la sede della villa Florio superiore
 
Il complesso  è poi stato acquistato dalla famiglia Danieli. E’ quest’ultima proprietà che ha compiuto una diligente opera di restauro degli affreschi e un recupero funzionale del fabbricato oggi completamente rinnovato<ref>{{Cita web|url=https://www.theducker.com/art-de-vivre/dimore-storiche-villa-dragoni-friuli-hospitality-vini-resort/|titolo=Dimore storiche|accesso=10 novembre 2023}}</ref><ref name=":3" /><ref name=":1" />
 
==== Villa di Toppo-Florio ====
L’imponente dimora padronale fu fondata intorno alla prima metà del XVIII dalla famiglia [[Toppo]] Ampliata nel corso del secolo successivo quando vi subentrò la famiglia [[Florio]], porta i caratteri sobri della tipica residenza patrizia del [[Friuli orientale]] ma anche le decorazioni signorili e fastose della [[villa veneta]] d’inizio Settecento.
 
La villa possiede un parco archeologico e botanico fra i più importanti d’Italia, che copre l’intero lato della collina fino alla strada che da Buttrio porta a Manzano. La villa di Toppo-Florio si può definire una residenza patrizia del Friuli orientale del primo Settecento, con i caratteri della sobria e imponente dimora padronale seicentesca, ma anche simile ad una fastosa e signorile villa veneta.
 
È formata da una villa unita ad un complesso di edifici che, pur con le alterazioni subite nel corso degli anni, mantiene ancora oggi fascino e unità d’insieme. L’importanza della villa è dovuta anche al vasto parco di [[Pertinenza|pertinenza,]] che dalla collina scende fino alla pianura lungo la strada che porta a Manzano. Villa e parco formano un’unità indivisibile che si è conservata nel tempo in modo esemplare.<ref>{{Cita web|url=https://www.buri.it/turismo-a-buttrio/villa-di-toppo-florio/|titolo=Pro loco Buttrio|accesso=10 novembre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.buri.it/parco-di-toppo-florio/|titolo=Parco di Toppo Florio|accesso=10 novembre 2023}}</ref>
 
==== Altre ville ====
* Villa d’Attimis-Maniago-Marchiò: la villa sorge in un ampio spaziò che comprende le pertinenze dell’azienda vinicola, i [[Corte (architettura)|cortili]] interni con i rustici e la chiesetta  dedicata alla [[Trinità|Santissima Trinità]]. Questo edificio esisteva sicuramente nel XVI secolo
 
* .Villa [[Tellini]]: suggestiva ed imponente Villa Tellini; La villa è un’antica Villa ottocentesca, collocata in uno spettacolare ambiente collinare intervallato da boschi[[Bosco|bosch]]<nowiki/>i e [[Vigneto|vigneti.]] La villa è formata da un corpo centrale sporgente sul lato nord a quattro piani e da due [[ali]] ali laterali a tre piani
 
* Villa Tomasoni-Todone: [[complesso]] costituito dalla Villavilla, preceduta dal [[giardino]], e dagli annessi [[Rustico (architettura)|rustici]] eretta tra il 1830 ed il 1847 su incarico dei conti Alvise Otelio e Cecilia di Brazzà. Nel 1866 la proprietà passò ai fratelli Tomasoni ed è attualmente di proprietà della famiglia Todone.
 
* Villa (casa) Danieli a Caminetto: è di [[impianto]] ottocentesco. Vi ha [[sede]] la [[Fondazione (ente)|Fondazione]] Luigi Danieli la cui [[Missione aziendale|missione]] è volta a promuovere la [[solidarietà]] sociale con spirito aggregante, di integrazione tra le [[Generazione|generazioni]] e a valorizzare il ruolo degli [[Senilità|anziani]] nella [[comunità]]
 
* Casa Beltrame-Peruzzi a Caminetto: risale alla fine del XVII secolo, come testimoniato dalla data sul [[pozzo]]: 1686È1686. È una tipica villa padronale costruita intorno ad un grande cortile e circondata dai terreni che formano la classica [[braida]] friulana.
 
* Villa Busolini