Curiosità: differenze tra le versioni
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La '''curiosità''' è un [[istinto]] che nasce dal [[Desiderio (filosofia)|desiderio]] di sapere qualcosa<ref>Keller, H., Schneider, K., Henderson, B. (Eds.) (1994). ''Curiosity and Exploration''. New York, N.Y.: Springer Publishing. {{ISBN|9780387548678}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/curiosita|titolo=curiosità in Vocabolario - Treccani|lingua=it|accesso=17 luglio 2022}}</ref>.
La curiosità è un comportamento o un istinto, di natura abituale o episodica, caratteristico dell'uomo ma diffuso anche in alcune specie animali, atto a soddisfare un [[Desiderio (filosofia)|desiderio]] inquisitivo circa la natura di un oggetto o di un fenomeno, a qualsiasi genere esso appartenga. È un aspetto emozionale che, riguardando l'esplorazione, l'investigazione e l'apprendimento, descrive un numero non ben conosciuto ed identificato di meccanismi e comportamenti psicologici che hanno come fine il placare l'impulso degli esseri viventi a trarre informazioni ed interagire con l'ambiente<ref name="pmid131901712">{{Cita pubblicazione|autore=Berlyne DE.|titolo=A theory of human curiosity.|rivista=Br J Psychol|volume=45|numero=3|pp=
Considerato un comportamento positivo sia nella [[scienza]] che nell'intelligenza che nella [[filosofia]], rappresenta un istinto che guida alla scoperta di nuove informazioni, il carburante della [[scienza fondamentale]] e delle discipline dello studio dell'uomo. Da qui deriva la motivazione a compiere determinate azioni, atti o comportamenti, tesi al soddisfacimento di tale desiderio di conoscenza. Senza curiosità, è difficile immaginare che possano esistere la [[creatività]] o l'invenzione.<ref>{{Cita libro|autore=Tiffany Watt Smith|titolo=Atlante delle emozioni umane|anno=2015|lingua=italiano|p=85}}</ref>
== Cause ==
La curiosità può essere vista come una qualità innata di molte specie diverse. È comune agli esseri umani a tutte le età dall'[[infanzia]] fino all'[[Adulto|età adulta]]<ref name="pmid131901712"/><ref name="pmid10207585">{{Cita pubblicazione|autore=Ofer G, Durban J|titolo=Curiosity: reflections on its nature and functions.|url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-psychotherapy_winter-1999_53_1/page/35|rivista=Am J Psychother|volume=53|numero=1|pp=
Queste idee tradizionali di curiosità si sono nel tempo ampliate per guardare alla differenza tra la curiosità percettiva come il comportamento esplorativo innato che è presente in tutti gli animali e la curiosità epistemica come il desiderio di conoscenza che è specificamente attribuito agli esseri umani<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Kidd|nome=Celeste|cognome2=Hayden|nome2=Benjamin Y.|data=novembre 2015|titolo=The Psychology and Neuroscience of Curiosity|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0896627315007679|rivista=Neuron|lingua=en|volume=88|numero=3|pp=
Daniel Berlyne<ref name=":Berlyne4">{{Cita libro|cognome1=Berlyne|nome1=D.E.|titolo=Conflict, arousal, and curiosity|data=1960|città=New York, NY|editore=McGraw-Hill}}</ref> ha riconosciuto tre variabili principali che giocano un ruolo nell'evocare curiosità; variabili psicofisiche, variabili ecologiche e variabili collaborative. Le variabili psicofisiche corrispondono all'intensità fisica, mentre le variabili ecologiche al significato motivazionale e alla rilevanza del compito. Le variabili collative sono dette “collative” perché implicano un confronto tra diversi stimoli o caratteristiche, che possono essere effettivamente percepiti o che possono essere richiamati dalla memoria. Berlyne ha menzionato quattro variabili collaborative; novità, complessità, incertezza e conflitto. Allo stesso tempo ha suggerito che tutte le variabili collaborative implicano probabilmente un conflitto. Inoltre, ha considerato tre variabili supplementari alla novità, vale a dire il cambiamento, la sorpresa e l'incongruenza. Infine, la curiosità può essere suscitata non solo dalla percezione di alcuni stimoli associati alle suddette variabili ("esplorazione specifica"), ma anche da una mancanza di [[Stimolo|stimoli]], ossia per "noia" ("esplorazione diversificata")<ref name=":Berlyne4"/>.
== Comportamento guidato dalla curiosità ==
Il comportamento guidato dalla curiosità è spesso definito come il comportamento attraverso il quale si acquisisce la [[conoscenza]] e dovrebbe quindi comprendere tutti i comportamenti che forniscono l'accesso o aumentano le informazioni sensoriali. Berlyne ha diviso il comportamento guidato dalla curiosità in tre categorie<ref name=":Berlyne4"/>; risposte di orientamento, esplorazione locomotoria e risposte investigative (o ''manipolazione investigativa''). In precedenza, Berlyne aveva già suggerito<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Berlyne|nome=D.E.|anno=1957|titolo=Uncertainty and conflict: A point of contact between information-theory and behavior-theory concepts|rivista=Psychological Review|volume=64|numero=6, Pt.1|pp=
== Teorie ==
=== Teoria della pulsione di curiosità ===
I sottoinsiemi della teoria della ''pulsione di curiosità'' differiscono a seconda che la curiosità sia una pulsione primaria o secondaria e se questa pulsione di curiosità è originata dal proprio bisogno di dare un senso e regolare il proprio ambiente o se è causata da uno stimolo esterno<ref name="csun.edu2">Edleman, S. 1997. Curiosity and Exploration. California State University, Northridge. Retrieved from {{cita web|url=http://www.csun.edu/~vcpsy00h/students/explore.htm|titolo=Curiosity and Exploration|accesso=28 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111230213048/http://www.csun.edu/~vcpsy00h/students/explore.htm}}</ref>. Le cause possono variare dai bisogni primari che devono essere soddisfatti (ad esempio fame, sete) ai bisogni in situazioni indotte dalla paura. Ognuna di queste teorie di sottoinsiemi afferma che se il bisogno è primario o secondario, la curiosità si sviluppa da esperienze che creano una sensazione di incertezza o percepita spiacevolezza. La curiosità funge quindi da mezzo per dissipare questa incertezza. Esibendo comportamenti curiosi ed esplorativi, si è in grado di acquisire conoscenza di ciò che non è familiare e quindi ridurre lo stato di incertezza o spiacevolezza. Questa teoria, tuttavia, non affronta l'idea che la curiosità possa spesso manifestarsi anche in assenza di situazioni nuove o sconosciute. Questo tipo di comportamento esplorativo è comune in molte specie<ref name="litman2">{{Cita pubblicazione|cognome1=Litman|nome1=Jordan|titolo=Curiosity and the pleasures of learning: Wanting and liking new information|rivista=Cognition & Emotion|volume=19|numero=6|anno=2005|pp=
=== Teoria dell'arousal ottimale ===
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=== Teoria della coerenza cognitiva ===
Le teorie della coerenza cognitiva presuppongono che "''quando due o più strutture cognitive attive contemporaneamente sono logicamente incoerenti, l'eccitazione aumenta, il che attiva processi con la prevista conseguenza di aumentare la coerenza e diminuire l'eccitazione''"<ref name=":Kampen3">{{Cita pubblicazione|cognome=van Kampen|nome=H.S.|anno=2019|titolo=The principle of consistency and the cause and function of behaviour|doi=10.1016/j.beproc.2018.12.013|rivista=Behavioural Processes|volume=159|pp=
=== Integrazione del percorso della ricompensa nella teoria ===
Tenendo conto delle carenze delle teorie della pulsione di curiosità e dell'eccitazione ottimale, sono stati fatti tentativi per integrare gli aspetti neurobiologici della ricompensa, del desiderio e del piacere in una teoria più completa per la curiosità. La ricerca suggerisce che l'atto di volere e desiderare nuove informazioni coinvolge direttamente le vie mesolimbiche del cervello che spiegano direttamente l'attivazione della [[dopamina]]. L'uso di questi percorsi e l'attivazione della dopamina possono spiegare l'assegnazione di valore a nuove informazioni e quindi interpretarle come ricompensa<ref name="csun.edu2"/><ref name="ncbi.nlm.nih.gov4">{{Cita pubblicazione|cognome1=Costa|nome1=Vincent D.|cognome2=Tran|nome2=Valery L.|cognome3=Turchi|nome3=Janita|cognome4=Averbeck|nome4=Bruno B.|titolo=Dopamine modulates novelty seeking behavior during decision making|rivista=Behavioral Neuroscience|data=2014|volume=128|numero=4|pp=
== Ruolo degli aspetti e delle strutture neurologiche ==
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Il nucleo accumbens è una formazione di neuroni ed è importante nell'attivazione del percorso di ricompensa. Il percorso della ricompensa è infatti parte integrante dell'induzione della curiosità. Il rapido rilascio di dopamina osservato durante l'infanzia e l'adolescenza è importante per lo sviluppo, poiché la curiosità e il comportamento esplorativo sono i maggiori facilitatori dell'apprendimento durante i primi anni.
Inoltre, la sensazione di piacere può manifestarsi quando gli [[Oppioide|oppioidi]] vengono rilasciati dal [[nucleus accumbens]]. Questo aiuta a valutare la situazione o l'ambiente non familiare e ad attribuire valore alla nozione nuova appena appresa. Questi processi di volere e piacere giocano un ruolo nell'attivazione del sistema di ricompensa del cervello e forse anche nella stimolazione di tendenze curiose o di ricerca di informazioni<ref name="litman2"/><ref name="sciencedirect.com2"/><ref name="Thewick3">{{Cita pubblicazione|cognome1=Min Jeong|nome1=K.|cognome2=Ming|nome2=H.|cognome3=Krajbich|nome3=I. M.|cognome4=Loewenstein|nome4=G.|cognome5=McClure|nome5=S. M.|cognome6=Wang|nome6=J.|cognome7=Camerer|nome7=C. F.|anno=2009|titolo=The Wick in the Candle of Learning: Epistemic Curiosity Activates Reward Circuitry and Enhances Memory|rivista=Psychological Science|volume=20|numero=8|pp=
==== Nucleo caudato ====
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==== Cortisolo ====
Il [[cortisolo]] è una sostanza chimica nota per il suo ruolo nella regolazione dello stress. Tuttavia, il cortisolo può anche essere associato a comportamenti curiosi o esplorativi. I risultati di studi che suggeriscono il ruolo del cortisolo con curiosità supportano l'idea della teoria dell'eccitazione ottimale. Si suggerisce che il rilascio di una piccola quantità di cortisolo che causa stress incoraggi comportamenti curiosi, mentre troppo stress può avviare una risposta "di allontanamento"<ref name="wired.com"/><ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Karen|nome1=J.|cognome2=Kimberly|nome2=L.|cognome3=Christine|nome3=L.|cognome4=Alan|nome4=F.|cognome5=Steven|nome5=E.|cognome6=David|nome6=M.|anno=2007|titolo=Early life stress and novelty seeking behavior in adolescent monkeys|rivista=Psychoneuroendocrinology|volume=327|numero=7|pp=
=== Attenzione ===
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==== Precuneus ====
Il precuneus è una regione del cervello coinvolta nell'attenzione, nella memoria episodica e nell'elaborazione visuo-spaziale. È stata trovata una correlazione tra la quantità di [[Sostanza grigia|materia grigia]] nel precuneus e i livelli di comportamenti curiosi ed esplorativi, suggerendo che la densità del precuneus ha un'influenza sui livelli di curiosità<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Kimberley|nome1=A.|cognome2=Francys|nome2=S.|cognome3=Chet|nome3=C.|anno=2012|titolo=Curious monkeys have increased gray matter density in the precuneus|rivista=Neuroscience Letters|volume=518|numero=2|pp=
=== Memoria e apprendimento ===
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==== Ippocampo e giro paraippocampale ====
L'[[Ippocampo (anatomia)|ippocampo]] è importante nella formazione e nel richiamo della memoria e quindi determinante nel determinare la novità dei vari stimoli<ref name="pmid19755107">{{Cita pubblicazione|autore=Saab BJ, Georgiou J, Nath A, Lee FJ, Wang M, Michalon A, Liu F, Mansuy IM, Roder JC|titolo=NCS-1 in the dentate gyrus promotes exploration, synaptic plasticity, and rapid acquisition of spatial memory.|rivista=Neuron|volume=63|numero=5|pp=
Il giro paraippocampale (PHG), l'area di materia grigia che circonda l'ippocampo, è stato coinvolto nel processo di curiosità. Questa scoperta suggerisce che il PHG potrebbe essere coinvolto nell'amplificazione della curiosità più che nell'induzione primaria della curiosità<ref name="Thewick3"/>.
==== Amigdala ====
L'[[amigdala]] è spesso associata all'elaborazione emotiva, in particolare per l'emozione della paura, così come alla memoria. Si considera che l'amigdala sia importante nell'elaborazione delle reazioni emotive verso stimoli nuovi o inaspettati e nell'induzione del comportamento esplorativo. Ciò implica una potenziale connessione tra i livelli di curiosità e l'amigdala. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche sulla correlazione diretta<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Montgomery|nome1=K|anno=1955|titolo=The Relation Between Fear Induced By Novel Stimulation and Exploratory Behavior|rivista=Journal of Comparative and Physiological Psychology|volume=48|numero=4|pp=
== Sviluppo iniziale ==
[[File:Toni Frissell in Europe ppmsca19005u.jpg|alt=Bambini curiosi si radunano intorno al fotografo Toni Frissell, guardando la sua macchina fotografica (1945 circa)|miniatura|Bambini curiosi si radunano intorno al fotografo Toni Frissell, guardando la sua macchina fotografica (1945 circa)]]
[[Jean Piaget]] è considerato il ricercatore più influente su bambini e curiosità. Ha affermato che neonati e bambini cercano costantemente di dare un senso alla loro realtà e che ciò ha contribuito al loro sviluppo intellettuale. Secondo Piaget, i bambini sviluppano ipotesi, conducono esperimenti e poi rivalutano le loro ipotesi in base a ciò che osservano. Piaget è stato il primo a documentare da vicino le azioni dei bambini e ad interpretarle come uno sforzo coerente e calcolato per testare e conoscere il loro ambiente<ref name="academia.edu">{{Cita pubblicazione|url=https://www.academia.edu/1268822|titolo=Children's Need to Know: Curiosity in Schools|rivista=Harvard Educational Review|volume=81|numero=4|pp=
Non esiste una definizione universalmente accettata di curiosità nei bambini. La maggior parte della ricerca sulla curiosità si è concentrata sugli adulti e le misure di autovalutazione tipicamente utilizzate sono inadeguate e inapplicabili per lo studio dei bambini. La curiosità è per lo più considerata attribuibile a una persona matura ed è caratterizzata nei bambini piccoli come una caratteristica nascente della loro visione del mondo<ref name="psy.cmu.edu">{{cita web|autore1=J. Jirout|autore2=D. Klahr|anno=2012|url=http://www.psy.cmu.edu/~klahr/pdf/curiosity_dr_finalrev.pdf|titolo=Children's scientific curiosity: In search of an operational definition of an elusive concept. Developmental Review|accesso=15 agosto 2015|urlmorto=si|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924082849/http://www.psy.cmu.edu/~klahr/pdf/curiosity_dr_finalrev.pdf}}</ref>.
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== Curiosità morbosa ==
[[File:Accident Nehoda Uherský Brod.jpg|alt=Una folla curiosa si accalca intorno al luogo di un incidente d'auto in Cecoslovacchia nel 1980.|miniatura|Una folla curiosa si accalca intorno al luogo di un incidente d'auto in Cecoslovacchia nel 1980.]]
La curiosità morbosa esemplifica un aspetto della curiosità che può essere visto come focalizzato su oggetti di morte, violenza o qualsiasi altro evento che può causare danni fisici o emotivi<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Scrivner|nome=Coltan|titolo=The Psychology of Morbid Curiosity: Development and Initial Validation of the Morbid Curiosity Scale|rivista=Personality and Individual Differences|anno=2021|volume=183|
L'idea di curiosità morbosa in genere è descritta come dotata di un aspetto di dipendenza. Questo aspetto che crea dipendenza dal bisogno di comprendere o dare un senso ad argomenti che circondano il danno, la violenza o la morte può essere attribuito all'idea del proprio bisogno di mettere in relazione circostanze insolite e spesso difficili con una propria emozione o esperienza primaria, descritta come ''meta-emozioni''<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Zuckerman|nome=Marvin|autore2=Patrick Litle|titolo=Personality and Curiosity About Morbid and Sexual Events|rivista=Personality and Individual Differences|anno=1986|volume=7|numero=1|pp=
La comprensione di queste difficili circostanze risale ad [[Aristotele]] nella sua ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]]'', affermando: "''Ci godiamo e ammiriamo dipinti di oggetti che di per sé ci darebbero fastidio o disgusto''"<ref name="Aristotle Poetics">{{Cita libro|cognome1=Aristotle|titolo=Poetics|url=https://books.google.com/books?id=pFYlIO671Z0C&pg=PA15|data=10 gennaio 2013|editore=OUP Oxford|isbn=9780191635809|accesso=15 agosto 2020}}</ref>.
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