Proci: differenze tra le versioni
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→I Proci citati nell'Odissea: modo verbale |
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Il termine è [[lingua latina|latino]] (''procus, proci'') ed è usato per tradurre letteralmente il termine originale μνηστῆρες ''mnēstḕres'' "pretendenti".
La narrazione di [[Omero]], che li mostra come parassiti, dimoranti nella reggia per anni, sarebbe incomprensibile a noi contemporanei se non considerassimo la [[Xenia (antica Grecia)|sacralità
Al ritorno,
== I Proci citati nell
* Agelao: figlio di [[Damastore]]. È ucciso da Ulisse.
* [[Anfimedonte]]: figlio di Melaneo. È ucciso da Telemaco. In fonti non omeriche il padre di questo pretendente avrebbe ospitato Agamennone e suo fratello Menelao quando vennero ad Itaca per convincere Ulisse ad unirsi alla spedizione contro Troia
* [[Anfinomo]]: il più bello dei Proci, principe di Dulichio. Prudente e assennato, mostra cortesia verso Ulisse travestito, che cerca di convincerlo ad abbandonare la reggia. L'avvertimento tuttavia
* [[Antinoo (figlio di Eupite)|Antinoo]]: figlio di [[Eupite]]
* [[Ctesippo (di Samo)|Ctesippo]]: figlio di Politerse, è uno dei Proci più arroganti e scortesi. Possessore di una grande ricchezza, si prende gioco di Ulisse travestito da mendicante tirandogli una zampa di bue come dono d'ospitalità. Ulisse la schiva e Telemaco minaccia Ctesippo che se lo avesse colpito lo avrebbe trafitto con la sua lancia. È ucciso da Filezio.
* [[Demoptolemo]]: ucciso da Ulisse.
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