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=== Palazzo Medici Riccardi ===
Per volere di [[Cosimo de' Medici|Cosimo il Vecchio]] tra il 1445 fu edificato il [[Palazzo Medici Riccardi|palazzo Medici]] a [[Firenze]] (a cui poi si aggiunse nel XVII secolo il titolo dei [[Riccardi (famiglia)|Riccardi]]), adiacente a preesistenti edifici già di loro proprietà, che assumerà lo status di residenza ufficiale della corte [[de' Medici]] nella città fiorentina, ospitando quindi anche un corposo gruppo di opere facenti parte della collezione fiorentina.<ref name="Z7-15">{{Cita|V. Zucchi|pp. 7-15}}</ref> L'edificio fu quindi abitato anche dai figli di Cosimo, [[Piero il Gottoso]], cui si deve la commessa della [[Cappella dei Magi|cappella privata intitolata ai Magi]], con affreschi di [[Benozzo Gozzoli]], e [[Lorenzo il magnifico|Lorenzo il Magnifico]].<ref name="Z7-15" /> Con la restaurazione medicea del 1512, ''post'' [[Piero il Fatuo]] (1494), nel palazzo trovarono dimora Giovanni (che poi diverrà papa [[Papa Leone X|Leone X]]) e [[Giuliano de' Medici|Giuliano]], entrambi figli di Lorenzo il Magnifico, e [[Lorenzo de' Medici duca di Urbino|Lorenzo]] (il nipote).<ref name="Z7-15" /> Nacque poi nell'edificio anche [[Caterina de' Medici]], futura regina di [[Francia]], mentre continuarono ad abitarlo Giulio (cugino di Leone X, che diverrà nel 1523 papa [[Papa Clemente VII|Clemente VII]]), [[Silvio Passerini]], tesoriere e curatore amministrativo-politico del casato fiorentino sotto il pontificato di Clemente VII, [[Ippolito de' Medici|Ippolito]] e [[Alessandro de' Medici (duca di Firenze)|Alessandro de' Medici]], coadiuvatoricoadiutori proprio del Passerini.<ref name="Z7-15" /> Nel 1527 i Medici lasciarono di novo il palazzo a seguito dei moti post [[Sacco di Roma (1527)|sacco di Roma]], finché non ritornò Alessandro ad abitarvi: fu lui a commissionare a [[Giorgio Vasari]] gli affreschi alle lunette della loggia. Nel palazzo furono celebrate le nozze tra [[Eleonora di Toledo]] e [[Cosimo I de' Medici]], finché nel Seicento inoltrato, fu abitato dapprima da [[Carlo di Ferdinando de' Medici|Carlo]] e poi [[Ferdinando II de' Medici|Ferdinando II]], che lo vendette nel 1659 alla famiglia Riccardi per 40.000 fiorini.<ref name="Z7-15" />
 
Furono ospitate nel corso dei decenni diverse opere fiorentine della collezione, di cui, inventariate sotto Cosimo il Vecchio nel 1492, la [[Tazza Farnese|tazza archeologica]] (che poi prese il nome dei [[Farnese]] a cui i Medici ne fecero dono nel XVI secolo), il singolo pezzo della collezione con la più alta valutazione della collezione, intorno ai 10.000 fiorini, le tre tavole con la ''[[Battaglia di San Romano]]'' di [[Paolo Uccello]] (di cui oggi una a [[Londra]], una a [[Parigi]] e una agli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]]), l{{'}}''[[Tondo Cook|Adorazione dei magi]]'' di [[Beato Angelico]] e [[Filippo Lippi]] (oggi a [[Washington]]), valutato come il dipinto più prezioso, pari a 100 fiorini, l{{'}}''[[Adorazione del Bambino di palazzo Medici]]'' (oggi nella [[Gemäldegalerie di Berlino]]), il ''[[San Girolamo penitente (Filippo Lippi)|San Girolamo penitente]]'' (oggi nel [[Lindenau Museum]] di [[Altenburg]]), l{{'}}''[[Annunciazione (Filippo Lippi Londra)|Annunciazione]]'' (oggi nella [[National Gallery di Londra]]) e i ''[[Sette Santi (Filippo Lippi)|Sette Santi]]'' (oggi nella [[National Gallery di Londra]]) tutti di Filippo Lippi, l{{'}}''[[Adorazione dei Magi (Domenico Veneziano)|Adorazione dei Magi]]'' (oggi nella [[Gemäldegalerie di Berlino]]) di [[Domenico Veneziano]], la ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'' (con forse anche la ''[[Nascita di Venere]]'') e la ''[[Pallade e il centauro]]'' del [[Sandro Botticelli|Botticelli]] (tutte e tre agli Uffizi), il ''[[Ritratto di Galeazzo Maria Sforza]]'' del [[Pollaiolo]] (oggi agli Uffizi), tre ''Fatiche di Ercole'' (''Ercole e l'Idra'', ''Ercole e Anteo'' ed ''Ercole e il leone'') di [[Piero del Pollaiolo|Piero]] e [[Antonio del Pollaiolo]], il ''Serraglio del leone'' del [[Pesellino]], il ''San Giovanni Battista'' di [[Andrea del Castagno]], il ''[[David (Donatello, bronzo)|David]]'', nel cortile, e la ''[[Giuditta e Oloferne (Donatello)|Giuditta e Oloferne]]'', nel giardino dell'edificio, entrambi di [[Donatello]] (il primo oggi nel museo del Bargello, il secondo al palazzo Vecchio, entrambi a Firenze); sempre dello stesso autore, poi, la ''[[Consegna delle chiavi]]'' (oggi nel [[Victoria and Albert Museum]] di [[Londra]]), ''[[Banchetto di Erode (Donatello Lilla)|Banchetto di Erode]]'' (oggi nel [[Musée des Beaux-Arts (Lilla)|Musée des Beaux-Arts]] di [[Lilla (Francia)|Lilla]]) e il ''[[Fanciullo alato]]'' (oggi nel [[Metropolitan Museum]] di [[New York]]), due busti di [[Mino da Fiesole]] del 1453 ritraenti ''Piero'' e ''Lucrezia Tornabuoni'' (genitori di Lorenzo de' Medici), il ''Trionfo della Fama'' dello [[Lo Scheggia|Scheggia]] (oggi al MET di New York), il cammeo con l{{'}}''Arca di Noè'' (oggi al British di Londra) e altre.<ref name="Z50-53">{{Cita|V. Zucchi|pp. 50-53}}</ref> Sono segnalate negli anni successivi all'inventario ''post mortem'' di Cosimo il Vecchio anche altre opere della collezione Medici, quindi il ''San Giovanni Battista'' di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]], l{{'}}''Orfeo'', commissionato da Leone X in occasione della restaurazione medicea del 1512, e il ''Laocoonte'' di [[Baccio Bandinelli]] (il primo che era collocato nel cortile, tuttora in ''situ'', il secondo che era invece nel giardino, oggi agli Uffizi), mentre, sempre nel giardino, erano inoltre presenti diverse sculture archeologiche rinvenute a Roma nel corso del XV secolo e poi trasferite per volere di Cosimo il Vecchio a Firenze nel palazzo Medici, tra cui due versioni del ''Marsia scorticato'' (di cui una oggi agli Uffizi).<ref name="Z50-53" /><ref name="Z40-46">{{Cita|V. Zucchi|pp. 40-46}}</ref>