D'Isernia: differenze tra le versioni

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1789|citazione=... Mme scusarraie , si mo non te dò gusto : Cagna mo tuono è non toccà sso tasto , Fallo te prego , e non mme dà desgusto , Ca ssa poglia po fa sulo lo basto , DE COLA CUORVO A COLA CAPASSO IX . Si non C 2 DE DE COLA CAPASSO . SA VIII. ...}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Vocabolario napoletano lessigrafico e storico [Vincenzo De Ritis]
1
Di Naples, V. de Ritis · 1845|ppp=401|citazione=CUORVO ( COLA ) . Disse il Mormile : » Nel ven- tesimo quarto tomo della Collezione , o Guazzabu- glio , di tutt'i poemi in lingua napoletana che si va stampando dal Porcello}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Giambattista Basile
Volume 5
1887|ppp=57|citazione=... Cola Cuorvo - Micco Passato e la Vajasseide del Cortese Comenti del Tardacino L'Iliade d ' Omero del Capasso L ' Agnano zeffonnato del Perruccio - La Tiorba del- lo Sgruttendio · Perch la scrisse . - - Ne ' precedenti capitoli esponemmo ...}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Lo Spassatiempo
Volumi 3-9
1878|ppp=14|citazione=.. CUORVO Bè , lo ssaccio ca io lo Masaniello De Cola Cuorvo v'aggio prommettuto : Non penzate me fosse addebeluto ; Carta a scacazzià non sò noviello . " Ma me fa comm ' a mola lo cerviello , Ca no brutto penziero nc'è trasuto : Non ...}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Giambattista Basile
1885|citazione=... Cola Capasso il travestimento della Gerusalemme Li- berata , mentre è stranoto esserne autore Gabriele Fasano , il quale la dedicò all'Aurora Sanseverino . Assevera , che il Capasso « fu , ad un tempo , il Van- << gelas ed il Malherbe ...}}</ref>, forse dovuta a un errore di pronuncia e sovrapposizione di Sernio, Sergni<ref name=":14" /><ref name=":15" /> (scritto anche Serñi coi caratteri di stampa del passato o per un adattamento al castigliano/spagnolo che pure si parlava nel Regno di Napoli, come dimostra proprio la genealogia di Carlo de Lellis, ricca di neologismi della [[penisola iberica]]). La trasformazione del precedente cognome fu facilitata dal fatto che Ser è l'abbreviazione di Messer (Signore) e posto davanti al nome Nicola camuffava il precedente cognome Sernio (d'Isernia).<ref name=":14" /><ref name=":15" /> Infatti, sappiamo che la famiglia Corvo di Sulmona si stabilì a Sulmona a metà del [[XIV secolo]] con un certo Sernicola de Corvo, dove il nome ''Sernicola'' può essere scomposto nel prefisso ''Serni-'', con riferimento a Isernia, e nel suffisso ''-cola'' con significato ambivalente sia per Nicola che col significato «che abita» o con funzione aggettivale «che riguarda la coltura di qualcosa», secondo il modello di sostantivi latini come ''silvicŏla'' e ''agricŏla'' (composti col tema del verbo ''colĕre'' «abitare, coltivare»): Sernicola quindi avrebbe il significato ambivalente di ''«Messer Nicola de Corvo''» (Ser Nicola de Corvo) che quello di «abitante di Isernia» (Serni-cola).<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/colo/|titolo=Vocabolario on line: -colo (composti col tema del verbo colĕre «abitare, coltivare»)}}</ref> La perdita della lettera o tra Serni-cola, potrebbe essere proprio il frutto dell'[[eufonia]] italiana, la quale prevede l'alternanza di suoni alternati tra vocali e consonanti, al contrario invece di [[cacofonia]], ovvero il suono sgradevole che si genera dalla successione di due suoni identici. E proprio la cacofonia avrebbe portato alla contrazione di un nome troppo lungo quale per esempio Ser Nicola de Sernio de Corvo (o Corvis, Corvi, Corbo), l'eufonia avrebbe portato al risultato del nome contratto e sintetico, nonché [[Enigmistica|enigmistico]], di ''Sernicola de Corvo''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/eufonia/?search=eufonia|titolo=Eufonia}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/cacofonia/|titolo=cacofonico}}</ref>.