Milite Ignoto (Italia): differenze tra le versioni

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{{citazione|Pensando a tempi lontani, quando la nostra generazione sarà scomparsa, il Milite Ignoto sarà creduto Milite della Milizia attuale e la nascita della Milizia automaticamente retrodatata per lo meno al tempo della guerra.|[[Giacomo Devoto]], 1935<ref>{{Cita pubblicazione |autore=G. Devoto |data=ottobre 1935 |titolo=Lingua d'oggi |rivista=[[Pan (periodico)|Pan]] |pp=462-463 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1935&ID_testata=95&ID_periodico=14800 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200807033731/http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1935&ID_testata=95&ID_periodico=14800 |dataarchivio=7 agosto 2020 |urlmorto=no}}</ref>}}
 
Semmai l'espressione "Milite Ignoto" non è altro che uno schietto latinismo (vd. sotto) calato nell'italiano per mere ragioni ideologiche di celebrazione della guerra latina combattuta contro il barbaro tedesco, secondo una retorica risalente già almeno al preumanesimo petrarchesco (''Rvf'' CXXVIII 35 ''tedesca rabbia'' e 74 ''latin sangue gentile'') e consacrata nel Risorgimento. Per questo ogni genere di allusione simbolica alla millenaria civiltà romana e italica nella liturgia laica della sepoltura del Milite Ignoto è funzionale allo scopo: dalla partenza del feretro da Aquileia, l'antico e fiorente porto romano (''che Italia chiude e i suoi termini bagna'', parafrasando un noto verso dantesco) violato dall'unno Attila; al verso dantesco L'OMBRA SVA TORNA CH'ERA DIPARTITA, dipinto su una delle due tavole fiancheggianti il carro funebre del convoglio; verso utile a rammemorare nel contempo sia il vate latino Virgilio, a cui si riferisce nel contesto originale, sia il vate riconosciuto, specialmente dal Risorgimento, dell'italianità Dante, che lo scrisse e della cui morte proprio in quel fatidico 1921 ricorreva il 6°º centenario; all'epigrafe latina IGNOTO MILITI che, tra l'altro, non può non far venire in mente il paolino IGNOTO DEO (''At'' 17,23) e contrapporre così la nuova ara laica dell'Altare della Patria al tradizionale altare cristiano nella Roma da appena un cinquantennio sottratta all'egemonia papalina.<ref>{{Cita libro|autore=Cfr. tra l'altro Bruno Tobia|titolo=L'Altare della Patria|url=https://www.mulino.it/isbn/9788815233417?forcedLocale=it|annooriginale=2011|editore=il Mulino|città=Bologna|pp=152|ISBN=978-88-15-23341-7}}</ref>
 
Nel 1924 il ministro [[Giovanni Gentile]] stabilì di aggiungere alla dotazione delle scuole elementari una raffigurazione simbolica del Milite Ignoto, che «contribuirebbe ad ispirare negli allievi vivo amore e profonda devozione alla Patria».<ref>{{Cita libro |titolo=Bollettino ufficiale. Ministero della Pubblica Istruzione |url=https://books.google.it/books?id=HaoSkfOrmqsC&pg=PA1438 |accesso=4 luglio 2021 |p=1438 |capitolo=Ordinanza 5 giugno 1924 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172353/https://books.google.it/books?id=HaoSkfOrmqsC&pg=PA1438 |urlmorto=no}}</ref>