Utente:Giulio Mainardi/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Link a pagina di disambiguazione
Nessun oggetto della modifica
Riga 219:
 
===Libro IV: ''La donna nella foresta''===
[[File:Pictures_of_English_History_Plate_VII_-_King_Alfred_and_the_Cakes.jpg|thumb|150px|Alfredo e la donna in un'[[incisione]] ottocentesca. L'episodio, «senza dubbio il più famoso»<ref>{{Cita|Keynes & Lapidge|p. 197.}}</ref> su Alfredo, è tramandato in varie versioni; «Chesterton crea una sua versione, modificando i dettagli e dandole un finale particolarmente acceso»<ref>{{Cita|Chesterton|p. 129, nota alla strofa 11.}}</ref>.]]
[[File:Alfred_the_Great,_Battle_of_Ashdown.jpg|thumb|150px|La [[Battaglia_di_Ashdown|battaglia di Collefrassino]], su cui Alfredo riflette all'inizio del libro IV, in un'illustrazione di [[Morris Meredith Williams]] (1913)]]
[[File:Pictures_of_English_History_Plate_VII_-_King_Alfred_and_the_Cakes.jpg|thumb|150px|Alfredo e la donna in un'[[incisione]] ottocentesca. L'episodio, «senza dubbio il più famoso»<ref>{{Cita|Keynes & Lapidge|p. 197.}}</ref> su Alfredo, è tramandato in varie versioni; «Chesterton crea una sua versione, modificando i dettagli e dandole un finale particolarmente acceso»<ref>{{Cita|Chesterton|p. 129, nota alla strofa 11.}}</ref>.]]
Alfredo studia l'accampamento nemico e poi, nella notte, s'inoltra nella foresta verso il fiume, luogo stabilito per l'incontro coi suoi alleati. La foresta ha un che di misterioso e spaventoso, ricordando suggestivamente quasi una [[catabasi|discesa agl'inferi]]. Giunto sul posto, viene accolto da una donna povera, che lo scambia per un mendicante, e impietosita gli offre del cibo, se in cambio lui l'aiuterà a curare il fuoco e il cibo che vi sta cuocendo. Alfredo, preso da grandi riflessioni su [[Dio (cristianesimo)|Dio]] e l'universo, si distrae e brucia il cibo: in uno scatto d'ira, la donna lo colpisce al volto, lasciandogli un segno rossastro. Alfredo per un istante è colto dalla rabbia e pensa di vendicarsi terribilmente; ma in quel momento arrivano le truppe degli alleati (gli uomini d'Eldredo, con animali e provviste; i celti di Colano, cupi e misteriosi come antiche statue; e le truppe multietniche di Marco, il cui ordine marziale rammenta la gloria di Roma), e la rabbia del re si scioglie in una risata. Dall'episodio trae una lezione d'[[umiltà]], e partendo dal fallimento invita gli uomini al coraggio paradossale dei cristiani.