Uomo di Ust'-Ishim: differenze tra le versioni

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== Analisi genetica ==
Il reperto è stato esaminato dai [[Paleoantropologia|paleoantropologi]] del ''[[Società Max Planck|Max InstitutePlanck for Evolutionary AnthropologyInstitute]]'', in Germania. La [[Metodo del carbonio-14|datazione al carbonio]] ha mostrato che il fossile risale a {{formatnum:45000}} anni fa, rendendolo uno dei più antichi fossili umani di cui sia stato analizzato il DNA<ref name=scientificamerican/>.
 
L'uomo appartiene all'[[Aplogruppo K (Y-DNA)|aplogruppo K2]], uno degli [[aplogruppi del cromosoma Y]] che traccia la discendenza patrilineare, e all'aplogruppo R* del DNA [[Aplogruppo M (mtDNA)|mitocondriale]], che traccia la discendenza matrilineare; entrambi questi aplogruppi, e quelli che ne derivano, sono oggigiorno presenti tra le popolazioni di tutta l'[[Eurasia]], l'[[Oceania]] e le [[America|Americhe]], sebbene non siano noti discendenti diretti dell'u''omo di Ust'-Ishim'' nelle popolazioni moderne<ref name="mpg" />.
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Come tutte le popolazioni odierne al di fuori dell'Africa, l'uomo di Ust'-Ishim presentava nel suo genoma segmenti di DNA [[Homo neanderthalensis|neandertaliano]]. Ma questi segmenti erano molto più lunghi di quelli riscontrati negli esseri umani odierni e indicano che questa mescolanza con i Neandertal ebbe luogo tra 50.000 e 60.000 anni fa<ref name="mpg" />.
 
Uno studio del 2022 ha determinato che l'''uomo di Ust'Ishim'' faceva parte di una migrazione iniziale del [[paleolitico superiore]], verificatasi più di {{formatnum:45000}} fa, attribuita a un movimento di popolazione con caratteristiche genetiche e cultura materiale uniformi (antichi eurasiatici orientali), che condivideva una profonda ascendenza con igli uomini che vissero nella [[grotta di Bacho Kiro]], gli Oase e l'uomo di Tianyuan, così come con gli antenati dei moderni [[papuani]] (australasiatici)<ref>{{cita|Genetics and Material Culture Support Repeated Expansions into Paleolithic Eurasia from a Population Hub Out of Africa||2022 genetics}}</ref>.
 
Lo studio del suo genoma, eccezionalmente conservato, ha permesso ai genetisti di stimare un tasso di ''una o due mutazioni all'anno'' nei genomi delle popolazioni europee e asiatiche da quando visse l'uomo di Ust'-Ishim, un dato importante per lo studio della ''velocità di accumulo delle mutazioni'' nel genoma umano<ref name="mpg" />.