Secondo le tradizioni cattolica ed ortodossa, non accettate dai protestanti, esistono numerose [[reliquie]] attribuibili a Gesù. È probabile che molte di queste siano falsi medievali.
In epoca contemporanea, la più nota, studiata e discussa<ref group=Nota>A detta di molti, la Sindone è probabilmente l'oggetto più studiato al mondo. Vedi p.es. la voce: [http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100420 «Sindone di Torino»], dall{{'}}''Enciclopedia'' del [[CICAP]].</ref> reliquia attribuita a Gesù è la Sindone (σινδών, ''sindón'', significa "lenzuolo" in [[Lingua greca|greco]]), attualmente conservata a [[Torino]] e di possesso personale del [[papa]]. Secondo la tradizione, è il lenzuolo nel quale [[Deposizione di Gesù|è stato avvolto il corpo di Gesù]] nel sepolcro. Il tessuto è di [[Lino (fibra)|lino]] e misura 442×113 cm. Presenta la doppia immagine (frontale e dorsale) di un uomo con barba, baffi e capelli lunghi, recante sul corpo i segni corrispondenti alla descrizione della passione: [[Flagellazione di Gesù|flagellazione]], [[coronazione di spine]], [[Crocifissione di Gesù|mani e piedi trapassati da chiodi]], ferita di lancia nel costato. L'immagine non è dipinta, ma deriva da un graduale ingiallimento della fibra tessile – come se si trattasse dell'impressione negativa di una [[pellicola fotografica]].<ref group=Nota>Alcuni perciò hanno parlato della Sindone come di un «[[Sistema Polaroid|Polaroid]] della risurrezione».</ref> In corrispondenza delle ferite più profonde sono presenti tracce di sangue di tipo [[Gruppo AB|AB]].
La [[storia della Sindone]] è documentata con certezza solo a partire dal 1353, anno in cui il cavaliere francese [[Goffredo di Charny]], che aveva combattuto in Medio Oriente, ne dichiarò il possesso. La [[Chiesa cattolica|Chiesa]] non si è mai ufficialmente pronunciata circa l'autenticità della Sindone, ma ne permette comunque la venerazione. In epoca contemporanea è stata oggetto di numerosissimi [[Studi scientifici sulla Sindone|studi scientifici]]. Ha destato grande eco l'[[Esame del carbonio-14 sulla Sindone|esame del carbonio 14]] realizzato nel 1988 – secondo il quale andrebbe datata, con certezza al 95%, tra il 1260 e 1390<ref>Vedi: P.E. Damon ''et alii'', [http://www.shroud.com/nature.htm Radiocarbon dating of the Shroud of Turin], «[[Nature]]», vol. 337, n. 6208 [1989], pp. 611-615.</ref> e si tratterebbe quindi di un falso medievale. I sostenitori dell'autenticità della Sindone fanno però notare come il reperto sia stato sicuramente contaminato in vario modo lungo i secoli (funghi, batteri, manipolazione non protetta, incendio; fu anche bollita nell'olio), lasciando ipotizzare una possibile alterazione del risultato dell'esame. Inoltre, sostengono, anche che se si trattasse di un falso medievale, non sarebbe comunque chiaro il metodo usato dal falsario per "impressionare" il tessuto.<ref>Vedi: [http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200803articoli/31254girata.asp La scienza ammette: "Forse sulla Sindone abbiamo sbagliato"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080605160452/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200803articoli/31254girata.asp |data=5 giugno 2008 }}, «LaStampa.it», 23 marzo 2008.</ref>
Un'altra reliquia attribuita a Gesù, meno nota e studiata della Sindone, è il [[sudario di Oviedo]] – un panno di lino che sarebbe stato usato per pulire il volto di Gesù durante la [[Deposizione di Gesù|deposizione]], prima che venisse avvolto dalla Sindone. Contiene macchie indistinte di sangue di [[Gruppo sanguigno|tipo AB]]. L'[[Metodo del carbonio-14|esame al carbonio 14]] lo ha datato al [[VII secolo]].
Le altre reliquie attribuite a Gesù sono i presunti [[Reliquie attribuite a Gesù#Resti del corpo di Gesù|resti del corpo di Gesù]] (tra cui varie tracce di [[sangue]], una [[costola]], i resti della [[Circoncisione di Gesù|circoncisione]] del [[Santo prepuzio|prepuzio]]) e oggetti con cui egli sarebbe entrato a contatto, come [[strumenti della Passione]] (la [[Vera Croce|croce]], i chiodi, la [[corona di spine]], la [[Lancia Sacra|lancia]], il ''[[titulus crucis]]'', o nella tradizione medievale il [[Graal|Santo Graal]]).
== Gesù in altre tradizioni religiose ==
=== Ebraismo ===
{{vedi anche|Gesù nell'ebraismo}}
L'[[Ebraismo]] non riconosce Gesù come il [[Messia]] atteso, né tanto meno gli attribuisce natura divina, caratteristiche che sono considerate estranee alla tradizione ed alla religione monoteistica ebraica.<ref group="Nota">«Il punto è questo: l'intera Cristologia della Chiesa - l'intero complesso delle dottrine sul Figlio di Dio che morì sulla croce per salvare l'umanità dal peccato e dalla morte – è incompatibile col giudaismo e sicuramente in disaccordo con l'Ebraismo che l'ha preceduta»; cfr. Rayner, John D. ''A Jewish Understanding of the World'', Berghahn Books, 1998, p. 187. ISBN 1-57181-974-6. «Per un Ebreo, comunque, qualsiasi forma di ''shituf'' equivale all'idolatria vera e propria. Non c'è quindi nessuna possibilità che un ebreo accetti Gesù come una divinità, come un mediatore o un redentore (messiah), o anche come un profeta, senza aver rinnegato il giudaismo»; cfr. Schochet, Rabbi J. Immanuel. [http://www.cjnews.com/pastissues/99/july29-99/feature/feature2.htm "Judaism has no place for those who betray their roots"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20041124055959/http://www.cjnews.com/pastissues/99/july29-99/feature/feature2.htm|data=24 novembre 2004}}, ''[[Canadian Jewish News]]'', July 29, 1999.</ref> [[Mosè Maimonide]], [[rabbino]] del [[XII secolo]] e fondamentale teologo ebraico, lo chiama «Gesù il Nazareno», e lo considera alla stregua di un [[Rabbino|rabbì]] itinerante, al quale la successiva tradizione cristiana, mentendo, ha attribuito miracoli e di cui ha falsamente proclamato la resurrezione.<ref>Cfr. [[Maimonide]], ''Lettera allo Yemen'', par. 17, [https://en.wikisource.org/wiki/Epistle_to_Yemen/XVII testo in inglese].</ref>
Circa il [[processo di Gesù]] che ne decretò la morte, secondo la ''[[Jewish Encyclopedia]],''<ref>''[http://jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=254&letter=J&search=Jesus Jesus of Nazareth]'', paragrafi "The Last Supper" e "His Death".</ref> la responsabilità fu della "arrogante" gerarchia [[sadducea]]. Questa ne decretò la morte consegnandolo a Pilato, ma non istituì un vero e proprio processo [[sinedrita]] (che avrebbe coinvolto anche l'[[ebraismo farisaico]], da cui deriva l'[[ebraismo rabbinico]]). Il principale motivo della condanna non derivò da questioni teologiche relative alla divinità o messianicità di Gesù, ma dalla reazione all'episodio della cosiddetta [[purificazione del Tempio]] da lui compiuto.
=== Islam ===
{{vedi anche|Gesù nell'islam}}
Sulla base del [[Corano]], i seguaci dell'[[Islam]] onorano la figura di Gesù (<span style="font-size: 120%;">عيسى</span>, ''ʿĪsā'' in [[Lingua araba|arabo]]) e lo considerano un profeta e il Messia. L'Islam crede nel suo concepimento verginale da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], definita appunto ''al-Batūl'', "la Vergine" ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm III,47]; [http://www.sufi.it/Corano/19.htm XIX,20]; [http://www.sufi.it/Corano/21.htm XXI,91]; [http://www.sufi.it/Corano/66.htm LXVI,12]). Gesù è un grande [[profeta]] di Dio (<span style="font-size: 120%;">ﺭﺴﻮﻝ الله</span>, ''rasūl Allāh'', [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,157]; [http://www.sufi.it/Corano/61.htm LXI,6]; [http://www.sufi.it/Corano/6.htm VI,85]), ma di natura umana, e non divina ([http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,171]; [http://www.sufi.it/Corano/5.htm V,75]). Ha compiuto miracoli «col permesso di Allah» ([http://www.sufi.it/Corano/5.htm V,110]): cosa che non fu concessa neanche a [[Maometto]], se si eccettua la sua perfetta fedeltà alla lettera del Messaggio divino, nel momento in cui egli lo riproponeva agli uomini. Non fu Gesù a essere crocifisso e morire in croce («qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,157]). Ascese al Cielo ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm III,55]), senza dunque risorgere («Iddio lo innalzò a Sé», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,158]). In base al versetto «Egli non è che un Presagio per l'Ora» ([http://www.sufi.it/Corano/43.htm XLIII,61]), Gesù sarebbe destinato a tornare nel mondo, come [[Mahdi]], prima del [[giorno del Giudizio]], apparendo all'altezza del [[minareto]] cosiddetto "di ʿĪsā" nella [[Grande Moschea degli Omayyadi]] di [[Damasco]]. Il suo fine di combattere e sconfiggere il [[Dajjāl]] sarà coronato da successo ed egli potrà avviare quindi un quarantennio di perfetta vita islamica sulla Terra, prima di morire, infine, di morte naturale ed essere sepolto a [[Medina]], risorgendo subito dopo, nell'apocalittico ''Yawm al-dīn'' per il definitivo giudizio divino.<ref group="Nota">Nel lemma «ʿĪsā», curato da [[Georges Chehata Anawati]], su: ''Encyclopédie de l'Islam'', oltre Bayḍāwī (''Anwār al-tanzīl wa-asrār al-taʾwīl''), il dotto orientalista domenicano cita in proposito il [[sunnita]] [[hanafita]] Muḥammad Anwār Shāh al-Kashmīrī al-Hindī (''al-Taṣrīḥ bi-mā tawātara fī nuzūl al-Masīḥ'', Aleppo, 1965)</ref> La necessità della sua morte sembra d'altronde coerente con l'assioma per cui a nessun uomo è concessa l'immortalità, tanto che anche Maometto dovette morire nel [[632]].
Alcuni commentatori del Corano (tra cui Zamakhsharī e Baydāwī)<ref name="muslim">Vedi Christine Schirrmacher, [http://www.contra-mundum.org/schirrmacher/crucifixion.pdf The Crucifixion of Jesus in View of Muslim Theology] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080514115952/http://www.contra-mundum.org/schirrmacher/crucifixion.pdf |date=14 maggio 2008 }}, 1997.</ref> sostengono che uno degli apostoli (magari [[Pietro apostolo|Pietro]]) si sia offerto come "sostituto" per il maestro, nella speranza di ottenere il paradiso come ricompensa. Tra le altre ipotesi avanzate circa l'identità del sostituto: [[Simone di Cirene]],<ref name="BasilideSet" /> [[Giuda Iscariota]],<ref>Vedi [[Vangelo di Barnaba]], nn. 216-217, [http://www.latrobe.edu.au/arts/barnabas/Barncoloured9.html testo EN] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080907005131/http://www.latrobe.edu.au/arts/barnabas/Barncoloured9.html |data=7 settembre 2008 }}.</ref> [[Satana]], un soldato romano di nome Titanus, o un altro sconosciuto.
Il movimento della [[Ahmadiyya]] di Qādyān e di [[Lahore]], in [[India]] — di origine islamica, ma considerato dai sunniti e dagli sciiti come eretico — afferma che Gesù non sarebbe morto in croce: a loro detta, rimase sulla croce per quattro ore poi venne rimosso e curato dalle sue ferite con un unguento speciale chiamato ''marham-i Īsā'' (unguento di Gesù);<ref>{{Cita libro |cognome=Schäfer |nome=Peter |cognome2=Cohen |nome2=Mark R. |titolo=Toward the millennium: messianic expectations from the Bible to Waco |anno=1998 |editore=Brill |oclc=38765162 |isbn=9004110372 |lingua=en}}</ref> dalla Palestina fuggì poi in India, dove visse ancora per molti anni, fino a morire di vecchiaia a [[Srinagar]], nel [[Kashmir]]: qui, in effetti, si trova un monumento tradizionalmente indicato come «[[Roza Bal|la tomba di ʿĪsā]]» e secondo gli Ahmadiyya il fondatore del loro movimento religioso [[Mirza Ghulam Ahmad]] è il ritorno spirituale di Gesù.
=== Bahaismo ===
La fede [[Bahá'í]] considera Gesù come una manifestazione dell'unico Dio, al pari di [[Maometto|Muhammad]], [[Buddha]], [[Krishna]], [[Zoroastro]] e dei messaggeri delle altre grandi religioni.<ref>Vedi Robert Stockman, [http://bahai-library.com/index.php5?file=stockman_jesus_bahai_writings Jesus Christ in the Baha'i Writings] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070930182817/http://bahai-library.com/index.php5?file=stockman_jesus_bahai_writings |date=30 settembre 2007 }}, 1992.</ref> Gesù come tutte le manifestazioni di Dio ha una doppia natura, umana e divina; tuttavia, non è possibile che sia presente nella sua persona la pienezza di Dio, in quanto egli è assolutamente trascendente. Gesù è il [[Messia]] preannunciato dall'[[Antico Testamento]]. Come i cristiani e i musulmani, anche i bahá'í credono nel concepimento verginale di Gesù, tuttavia ritengono che Egli è [[Figlio di Dio]] in senso spirituale, ma non biologico.<ref>[http://www.bahai.it/attachments/175_cento%20domande%20e%20cento%20risposte.pdf Fede Bahá'í, 100 domande e 100 risposte] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150922022304/http://www.bahai.it/attachments/175_cento%20domande%20e%20cento%20risposte.pdf|data=22 settembre 2015}}</ref> [[Bahá'u'lláh]], il fondatore della Fede [[Bahà'i]], rappresenta il [[Seconda venuta|ritorno di Gesù]] in senso spirituale e non fisico.
=== Religioni classiche ===
La figura di Gesù e il suo insegnamento vengono investigati dai teologi e filosofi del cosiddetto «[[paganesimo]]» solo a partire dal [[III secolo]]. Al riguardo, tuttavia, disponiamo di poche fonti, per lo più mediate dalle opere dei [[Padri della Chiesa]] del [[IV secolo]].
Il principale testo di riferimento è certamente la ''Filosofia desunta dagli oracoli'', opera perduta del filosofo «pagano» [[Porfirio]] (203-305). In quest'opera, Porfirio, come riporta [[Sant'Agostino]], afferma:
Quindi, secondo questa testimonianza «pagana», Gesù era un uomo saggio e pio, degno dell'immortalità insieme a [[Pitagora]] ed [[Eracle]], ma i suoi seguaci, i cristiani, ebbero il grave torto di trasformarlo in un dio e quindi di adorarlo, rinnegando così l'essenza di Dio. I cristiani dovrebbero dunque limitarsi ad adorare Dio senza credere in Gesù come Dio.<ref>Vedi [[Eusebio di Cesarea]], ''Preparazione evangelica''.</ref>
La posizione di queste opere «pagane» – il rifiuto di Cristo come Dio ma il rispetto di Cristo come maestro e santo, verrà poi ripresa da alcune correnti cristiane del [[IV secolo]] dette «[[Adozionismo|adozioniste]]», giudicate eretiche dalle [[Chiese cristiane|Chiese cristiane conciliari]].
=== Buddhismo ===
Data la precedenza cronologica, sia nell'insegnamento di [[Buddha]] ([[VI secolo a.C.|VI]]-[[V secolo a.C.]]), sia nei testi sacri [[buddhisti]], i [[Tripitaka]] (la cui prima redazione scritta risale al [[I secolo a.C.]]) non vi possono essere riferimenti alla figura di Gesù. Tuttavia, nella sezione ''[[Wàijiàobù]]'' (外教部, [[T.D.]] 2139) del [[Canone buddhista cinese]] sono raccolti dei testi, databili ai primi secoli della nostra era, della [[Nestorianesimo|Chiesa nestoriana]].<ref group=Nota>Dopo il concilio di Efeso, nel 431, i [[nestoriani]] furono espulsi dall'Impero romano per finire prima in Persia, poi in Asia centrale e infine in Cina.</ref> Non è ancora dato di sapere il loro contenuto in quanto questi scritti non sono mai stati tradotti in lingua occidentale, né in un'edizione critica in lingua cinese o giapponese. L'incontro tra buddhisti e cristiani, quindi l'incontro dei buddhisti con la figura di Gesù, avvenne certamente già nel IV secolo quando è attestata la compresenza pacifica di monasteri buddhisti e cristiani nell'area di [[Merv]] (nell'attuale [[Turkmenistan]]).<ref group=Nota>Luce Boulnois. ''La ruote de la soie''. Genève, Olizane, 2001. Trad. it. ''La via della seta''. Milano, Bompiani, 2005, pag.226. Questo recente studio della ricercatrice del Cnrs, specialista in "scambi transhimalayani", riporta riferimenti sul Cristianesimo in Asia centrale nel IV secolo.</ref> Coesistenza finita drammaticamente nel VI secolo al sopraggiungere di truppe persiane di fede [[mazdeista]] che distrussero i conventi di ambedue le religioni.
Oggi, alcuni buddhisti — tra i quali l'attuale [[Dalai Lama]], [[Tenzin Gyatso]]<ref>Vedi l'intervista al Dalai Lama: [http://www.christianitytoday.com/ct/2001/june11/15.64.html Hollywood's Idol], «Christianity Today», 11 giugno 2001.</ref> — considerano Gesù come un [[bodhisattva]] ("illuminato") che ha dedicato la sua vita al bene dell'umanità, caratterizzando la sua predicazione con valori tipici del Buddhismo, quali pazienza, tolleranza e compassione. Tuttavia, Gesù non viene considerato manifestazione di un dio creatore, fonte unica e ultima di salvezza.
=== Induismo ===
Non esistendo nell'[[Induismo]] una struttura unitaria e centralizzata, i movimenti religiosi di tale matrice hanno posizioni variegate riguardo alla figura di Gesù. Il [[guru]] [[Ramakrishna]] (1836-1886) credeva che Gesù fosse un'[[incarnazione]] di Dio, come anche [[Buddha]] e [[Krishna]].<ref>Vedi Swami Nikhilananda, «Introduzione» a ''The Gospel of Sri Ramakrishna'', 1944, [http://www.ramakrishnavivekananda.info/gospel/introduction/christianity.htm par. 34].</ref> Il guru [[Paramahansa Yogananda]] (1893-1952) riteneva Gesù la [[reincarnazione]] di [[Eliseo (Bibbia)|Eliseo]] e sosteneva fosse discepolo di [[Giovanni Battista]], il quale era una reincarnazione di [[Elia]].<ref>Vedi [[Paramahansa Yogananda]], ''Autobiography of a Yogi'', 2005.</ref>
Del [[Mahatma Gandhi]] è celebre l'[[aforisma]]: {{citazione|Mi piace il vostro Cristo, non mi piacciono i vostri cristiani. I vostri cristiani sono così diversi dal vostro Cristo.|Mohandas Karamchand Gandhi|I like your Christ, I do not like your Christians. Your Christians are so unlike your Christ.<ref>Vedi Dan Taylor, [http://www.gnmagazine.org/issues/gn69/jesus.htm The Jesus So Few Know], «The Good News. A Magazine of Understanding», marzo-aprile [[2007]].</ref>|lingua=en}}
Nel [[Rastafarianesimo]], fede religiosa discendente dal Cristianesimo, Gesù si è reincarnato per la seconda volta nell'imperatore d'[[Etiopia]] [[Hailé Selassié]]. In tale fede, il [[Leone di Giuda]] e la bandiera etiope imperiale sono i simboli più importanti.
=== Antroposofia ===
Secondo [[Rudolf Steiner]], il [[Cristo]] è il più elevato degli [[Elohim]], ma non farebbe parte di loro in quanto parte della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]].<ref>Rudolf Steiner, ''Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico Zodiaco Pianeti Cosmo'', traduzione di Lina Schwarz, Opera Omnia n. 110, Editrice Antroposofica, Milano, 2010, p. 179. ISBN 978-88-7787-393-4</ref>
=== Shintoismo ===
== Nella cultura di massa ==
{{vedi anche|Gesù nella cultura di massa|iconografia di Gesù}}
[[File:Christ with beard.jpg|min|Cristo barbuto, immagine del [[IV secolo]] dipinta nelle [[catacombe di Commodilla]]]]
[[File:CompositeJesus.JPG|min|sinistra|Rappresentazioni di Gesù. Si noti come si differenzino per l'influenza artistica delle culture che le hanno realizzate]]
La persona di Gesù e gli eventi a lui relativi narrati nel [[Nuovo Testamento]] hanno ispirato innumerevoli opere artistiche e culturali nei successivi due millenni. Si tratta soprattutto di pitture, mosaici, statue, melodie e canti ad uso della [[devozione]] cristiana; in epoca contemporanea, si sono aggiunti anche romanzi, film, opere teatrali.
Le raffigurazioni pittoriche di Gesù e dei santi, attestate sin dai primi secoli dell'era cristiana, marcano un deciso distacco dalla religiosità ebraica, che avversava profondamente qualunque riproduzione di esseri viventi e [[Aniconismo#Ebraismo|vietava categoricamente la raffigurazione di Dio]].
I vangeli non forniscono una descrizione fisica di Gesù. Nei primi secoli del Cristianesimo non si hanno sue rappresentazioni dirette, ma piuttosto simboli o immagini allegoriche – come il [[pesce]], il [[Pericope del Buon Pastore|Buon Pastore]], il [[Crismon]]-[[Labarum]], il [[Sator]]. Non sono attestate rappresentazioni antiche della [[Crocifissione di Gesù|crocifissione]], che per la cultura greco-romana rappresentava la pena più ignominiosa (fa eccezione il cosiddetto [[graffito di Alessameno]], probabile "[[vignetta]]" anticristiana).
Nel periodo tardo antico, con la secolarizzazione del culto cristiano e il distacco definitivo dalla tradizione ebraica, si diffondono rappresentazioni dirette di Gesù. Il suo volto viene inizialmente raffigurato come quello di un giovane imberbe e con i capelli corti, tale modello rimarrà in uso fino al [[VI secolo]], con una successiva ripresa in [[Impero carolingio|età carolingia]]. Dal [[IV secolo]] appare il Gesù barbuto, con i capelli lunghi, che è diventato la raffigurazione tradizionale del Cristo. Il cambiamento fu probabilmente influenzato in Oriente dal [[Mandylion]] e in Occidente, successivamente, dalla [[Sindone]], che peraltro i sindonologi ipotizzano coincidente con lo stesso Mandylion.
Per secoli l'iconografia ha privilegiato l'aspetto maestoso e glorioso di Gesù risorto, rappresentato dal modello del [[Cristo Pantocratore|Pantocratore]] ("onnipotente"). A partire dal [[Medioevo]], in concomitanza con la predicazione di [[Francesco d'Assisi]], si afferma definitivamente in Occidente la raffigurazione della crocifissione, che si affianca a quella di Gesù risorto.
Nel [[Rinascimento]], la figura di Gesù si laicizza e diventa il prototipo dell'uomo perfetto. Tale visione avrà il suo massimo esponente in [[Michelangelo]], che nel [[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]] recupera l'immagine paleocristiana del Cristo imberbe.<ref>In riferimento a tutto il paragrafo, vedi Flavio Caroli, ''Il volto di Gesù. Storia di un'immagine dall'antichità all'arte contemporanea'', Mondadori, Milano 2008.</ref>
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