Arcidiocesi ortodossa d'Italia: differenze tra le versioni

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Intanto già dalla fine del [[XV secolo|'400 cominciarono a rivolgersi verso l'[[Italia]] grandi flussi migratori di popolazioni di fede orientale, fra i quali si ricordano gli [[albanesi]], stabilitisi come rifugiati in tutta la penisola, ma interessando soprattutto le zone dell’Italia meridionale e della [[Sicilia]] dopo la conquista ottomana della [[Albania|propria terra]]. Essi, così come prevedeva il Concilio del 1431-1445 per l'unione delle Chiese, confluiranno nella [[chiesa cattolica]] come [[Chiesa bizantina cattolica in Italia|italo-albanesi di rito orientale]].
Queste popolazioni di rito greco-bizantino dai Balcani e dalla Morea arrivarono nella penisola e fondarono molte comunità. Si ricordi che a [[Venezia]] ebbero sede sino al [[XVII secolo|'700 i metropoliti di [[Filadelfia (Italia)|Filadelfia]].
 
Il [[patriarcato di Costantinopoli]] volle riorganizzare l'ortodossia in [[Italia]] dall'inizio del XX secolo. Inizialmente il territorio italiano fece parte dell'esarcato dell'[[arcidiocesi di Tiatira e Gran Bretagna]] (1922-1963) e poi dell'esarcato di [[Austria]] e [[Ungheria]].