Assedio di Abadan: differenze tra le versioni

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== Antefatti ==
Il 18 settembre 1980 [[Saddam Hussein]], circa diciotto mesi dopo la fine della [[rivoluzione iraniana]], denunciò gli [[accordi di Algeri]] del 1975 ed il 22 settembre l'[[Iraq]] attaccò l'[[Iran]]. Una dei sei offensive lanciate dall'alto comando iracheno prevedeva di avanzare nel Khūzestān per separare lo Shatt al-'Arab dal resto dell'Iran<ref name=":0" />. L'avanzata irachena si concentrò fin da subito sulle città costiere, dal momento che i servizi segreti di Baghdad sostenevano che la popolazione arabofona si sarebbe schierata a favore dell'Iraq<ref>{{Cita|Bullock-Morris|p. 138}}</ref>.
 
Secondo i piani di Saddam Hussein, le truppe irachene avrebbero dovuto prendere Abadan, così come le altre città della regione, nell'arco di 10-14 giorni<ref>{{Cita|Bullock-Morris|p. 101}}</ref><ref name=":0">{{Cita|Murray-Woods|p. 122}}</ref>. La città, sita sulla sponda orientale dell'[[Shatt al-'Arab|Arvand]] e colpita da bombardamenti fin dal primo giorno della guerra, rappresentava un importante obiettivo per l'alto comando iracheno, dal momento che la sua conquista avrebbe assicurato, una volta presa, il passaggio incontrastato delle navi irachene nello Shatt al-'Arab<ref>{{Cita|Farrokh|p. 355}}</ref>. Inoltre, l'alto comando iracheno riteneva che la presa della città, con la sua raffineria, avrebbe dato un colpo decisivo all'economia iraniana<ref name=":1">{{Cita|Farrokh|p. 354}}</ref>.
 
== L'assedio ==