Bruno Boni: differenze tra le versioni

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|Nome = Bruno
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Tra il [[1943]] e il [[1945]] partecipa alle riunioni del [[Comitato di Liberazione Nazionale]] clandestino con [[Pietro Bulloni]] e [[Leonzio Foresti]]. Sorvegliato dalla Polizia della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]] è arrestato nel settembre del [[1944]] e detenuto per alcuni mesi nel carcere di [[Canton Mombello]] a Brescia. Segretario provinciale della Dc di Brescia dal [[1947]] al [[1951]] e dal [[1954]] al [[1963]].
 
NelTra le sue iniziative politiche vi fu quella di diffondere la cultura ferroviaria: nel [[1961]] partecipa alla posa della locomotiva Nn. 1 della SNFT[[Società nelNazionale castelloFerrovie dele CidneoTramvie|SNFT]] presso il [[Castello di Brescia;|castello]]: fu il primo monumento italiano alla locomotiva, voluto espressamente dalla sua giunta. Tre anni dopo il comune dona al neonato Club Fermodellistico Bresciano l'uso di due stanze allo scopo di allestire un plastico e un museo delle riproduzioni modellistiche.
 
Nel 1964 dona al neonato Club Fermodellistico Bresciano l'uso di due stanze allo scopo di allestire un plastico e un museo delle riproduzioni modellistiche al fine di diffondere la cultura ferrioviaria.
 
Insignito della laurea ad honorem si è molto battuto per la nascita dell'Ateneo di Brescia (Università Statale), che oggi gli dedica il complesso contenente gli alloggi per gli studenti.
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== Piazza Bruno Boni ==
Nel [[1998]] l'amministrazione comunale ha dedicato al sindaco che dal 1948 al 1975 ha governato la città, una piazza, che oggi ospita la sede del [[Rettorato]] dell'[[Università degli Studi di Brescia]].
 
Nel [[1998]] l'amministrazione comunale ha dedicato al sindaco che dal 1948 al 1975 ha governato la città, una piazza, che oggi ospita la sede del [[Rettorato]] dell'[[Università degli Studi di Brescia]].
La piazza è circondata da un grande antico isolato, recentemente ristrutturato, che si estende dall’edificio porticato un tempo appartenente al secolare albergo Gambero (con ingresso sull'odierno corso [[Zanardelli]] dal XV secolo fino alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]]) a quello del Teatro Sociale (verso via [[Felice Cavallotti]]). Ad ovest si affaccia il settecentesco palazzo [[Bettoni Cazzago]] che si apriva verso il giardino interno oggi sostituito dalla piazza limitata a sud dai resti medioevali della chiesa conventuale della Maddalena.
 
== Bibliografia ==
* G. Valzelli, F. De Zan, ''Omaggio a Bruno Boni'', Ateneo di Brescia, Brescia 1998.
 
G. Valzelli, F. De Zan, Omaggio a Bruno Boni, Ateneo di Brescia, Brescia 1998.
 
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