Utente:Claudio Gioseffi/Sandbox 3: differenze tra le versioni

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Partendo dalla ''Porta Feliciana'' in piazza De Gasperi<ref>Oggi inglobata nella parete di fondo supermercato</ref>, le mura contornavano sul lato esterno contrà Mure Pallamaio. Dopo che nell'XI secolo fu costruito il ponte Furo, superavano il fiume Retrone e continuavano fino al Porton del Luzo<ref>Questa porta fornì un varco nelle mura per andare verso il [[Complesso monumentale di San Silvestro|monastero di San Silvestro]] e il territorio vicentino a sud-ovest fino al 1280, poi fu chiuso e riaperto soltanto nel 15ºXV secolo</ref> (alla destra e alla sinistra dell'omonima contrà si vedono ancora interessanti tratti delle mura originarie).
 
Continuando per contrà del Guanto e passata la ''Porta de Mezo'' o ''Porta Berga''<ref>''Porta de Mezo'', perché si trovava a circa metà strada tra la ''Porta Feliciana'' e la ''Porta san Pietro'', oppure ''Porta Berga'', perché dava accesso all'omonimo borgo e al territorio della Riviera Berica verso sud-est</ref>, le mura superavano nuovamente il Retrone poggiando sul Ponte delle Barche. Qui la cinta probabilmente si interrompeva per lasciare spazio al porto<ref>{{cita| Sottani, 2012| p. 217}}</ref> e riprendeva lungo la riva del Bacchiglione fino a raggiungere la Porta di San Pietro che dava accesso all'omonimo ponte (ora Ponte degli Angeli). Lungo tutto il percorso, i larghi tratti di terreno in pendenza tra le mura e i fiumi, chiamati piarde, oltre che servire a dare sfogo alle esondazioni, erano tenuti liberi per costituire una maggior difesa o utilizzati per depositare le merci trasportate per via fluviale.