Figlio di Luigi e di Melchioretto Lucia, sposata in seconde nozze con Efisio Melis. Studente di ingegneria all'Università di Milano e membro del [[Partito Repubblicano Italiano|partito repubblicano]], vennefu accusato di essere fra i responsabili del fallito attentato a re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] del 12 aprile 1928 alla Fiera di Milano<ref>{{cita|Fucci, Le polizie di Mussolini|p. 163}}</ref>. Nel luglio 1928 fu mandato al confino a Ponza. Nel luglio 1930, dopo aver ottenuto breve licenza per tornare a Milano a sostenere alcuni esami universitari, Giobbe Giopp fuggì in Francia, dove si aggregò alla [[Concentrazione d'azione antifascista|concentrazione antifascista]].<ref>{{cita web|url=http://www.bellunopress.it/2013/07/20/la-storia-di-giobbe-giopp-lingegnere-antifascista-di-lamon-nellultimo-libro-morte-al-tiranno-di-toni-sirena/ |titolo=La storia di Giobbe Giopp, l’ingegnere antifascista di Lamon, nell’ultimo libro “Morte al tiranno” di Toni Sirena |accesso=11 febbraio 2014}}</ref><ref name="Sirena">Toni Sirena, Morte al tiranno: quattro storie per la libertà, Cierre edizioni, 2011</ref>
Nel 1937 partecipò alla [[guerra civile spagnola]]. In particolare, Giopp insieme a [[Umberto Tommasini]], Giovanni Fontana e Alfredo Cimadori tentò (invano) di minare le navi franchiste ancorate a Ceuta.<ref name="Sirena"/><ref>Umberto Tommasini, "Il fabbro anarchico. Autobiografia fra Trieste e Barcellona", a cura di Claudio Venza, edizioni Odradek 2011</ref>