Giobbe Giopp: differenze tra le versioni

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Nel 1937 prese parte alla [[guerra civile spagnola]]. In particolare, Giopp insieme a [[Umberto Tommasini]], Giovanni Fontana e Alfredo Cimadori tentò invano di minare le navi franchiste ancorate a Ceuta.<ref name="Sirena"/><ref>Umberto Tommasini, "Il fabbro anarchico. Autobiografia fra Trieste e Barcellona", a cura di Claudio Venza, edizioni Odradek 2011</ref>. Ma anche in Spagna la sua attività fu ambigua tanto che lo storico [[Gaetano Salvemini]] lo bollò come una delle più pericolose spie inviate dalla polizia segreta italiana. D'altronde a Salvemini risultava che: "dall'ottobre 1935 al luglio 1939 aveva ricevuto un lauto compenso mensile da un funzionario dell'ambasciata italiana a Parigi per conto del [[Ministero della Cultura Popolare|Ministero della Stampa e Propaganda]]"<ref>{{cita|Fucci, Le polizie di Mussolini|p. 165}}</ref>. Nel 1941 alcuni anarchici reduci dalla Spagna furono confinati a [[Ventotene]] ove si trovava anche Ernesto Rossi e a quest'ultimo raccontarono che un tribunale comunista aveva condannato a morte sia Giopp che il suo amico Alfredo Cimadori per tradimento ma che alla fine si sarebbero salvati per intervento della [[massoneria]] francese e spagnola<ref>{{cita|Fucci, Le polizie di Mussolini|p. 178}}</ref>.
 
Rientrato in Francia svolse ancora per qualche tempo attività di spionaggio<ref>{{cita|Fucci, Le polizie di Mussolini|p. 178 "...tornò in Francia dove, sempre insieme con il Cimadori, riprese lasua attività al soldo dei fascisti"}}</ref> finché nel 1938 si trasferì in [[Messico]], dove intraprese la carriera d'ingegnere.<ref name="Sirena"/>
 
== Note ==