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Totò nasce il 15 febbraio [[1898]] nel [[rione Sanità]], un quartiere considerato il centro della “guapperia” napoletana, al civico 109 di [[via Santa Maria Antesaecula]], frutto di una relazione clandestina tra sua madre, Anna Clemente, col [[marchese]] Giuseppe De Curtis. Non riconosciuto dal padre viene registrato all'anagrafe come Antonio Vincenzo Stefano Clemente, figlio di Anna e di [[Nomen nescio|N.N.]]. Solitario e di indole malinconica cresce in condizioni estremamente disagiate, con la madre che pensa più all'amante che al figlio ed affidato perennemente a sua nonna Teresa. Il padre, che pure ha qualche occasione per vederlo di persona, ricopre di regali costosi l'amante ma non si cura minimamente del figlio, che vive la sua infanzia in condizioni di estrema povertà, con pasti frugali e abiti ricavati dalle vistose gonne dismesse da Anna.
Ricco di fantasia fin da bambino dimostra una precoce vocazione artistica. Riempie le sue giornate osservando di nascosto le persone, in particolare quelle che gli sembrano più eccentriche, cercando di imitarne i movimenti, e facendosi attribuire così il nomignolo di «'o spione». Questo suo curioso metodo di "studio" lo aiuta molto per la caratterizzazione di alcuni personaggi interpretati durante la sua carriera. Le sue prime recite avvengono quindi in casa, paludato negli abiti della madre trasformati in improvvisati costumi di scena, sorridendo di se stesso davanti allo specchio. Se non è da escludersi che i travestimenti fossero un inconscia voglia di averla accanto, è indubbio che al piccolo Totò recitare piace davvero e lo fa a danno dello studio, tanto che giunto in quarta elementare viene retrocesso in terza per scarso profitto. I suoi spettacoli casalinghi, che hanno sua nonna come unico spettatore, riempono i vuoti affettivi, sfogano una vocazione artistica che emerge prepotente, ma servono soprattutto al bambino per dimenticare la povertà con una sorta di autocompiacimento.
[[File:Casa totò.jpg|thumb|left|220px|L'edificio dove Totò è nato e ha vissuto la sua infanzia.]]
La sua prima recita pubblica risale al [[1905]]. Sua nonna ha ricavato un paio di pantaloni corti da una veste a fiori rossi piuttosto vistosa, costellata da macchie di cosmetici, che risultano larghi e alti di vita. Sceso in strada con un aspetto simile a un clown viene deriso dagli altri ragazzi, che gli danno del "femminiello" e del "ricchione". In un moto di rabbia si strappa di dosso l'indumento, e una volta rimasto in mutande improvvisa una macchietta con un giro di danza che riscuote l'unanime consenso e l'applauso di tutti i presenti.
== Teatrografia ==
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