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{{doppia immagine verticale|right|Teatro Iovinelli (esterno).jpg|Giuseppe-Jovinelli.JPG|220|Il [[Teatro Ambra Jovinelli]]|L'impresario [[Giuseppe Jovinelli]], il primo a credere nel talento comico di Totò}}
Deciso a reagire alle difficoltà abbandona il teatro dialettale per darsi a quello di varietà. L'occasione è l'incontro con l'impresario teatrale [[Giuseppe Jovinelli]], proprietario dell'[[Teatro Ambra Jovinelli|omonimo teatro]] di piazza Guglielmo Pepe dove sono passati attori del calibro di [[Ettore Petrolini]], [[Gustavo De Marco]], [[Raffaele Viviani]] e molti altri. Jovinelli rimane entusiasta delle sue dimostrazioni e lo scrittura per una settimana. Per la prima volta Totò ha un camerino tutto suo, dove inizia ad utilizzare una scatola di latta per i trucchi che lo seguirà per tutta la vita, ma il pubblico per molti aspetti non è diverso da quello dei piccoli teatri campani. Accanto a persone impomatate e bottegai susseguiosi, infatti, gli spettatori di questo antenato dell'[[avanspettacolo]] sono generalmente burrascosi
Al teatro Jovinelli va in scena una sera nella macchietta de "Il bel Ciccillo", cavallo di battaglia di [[Gustavo De Marco]], sostituito da Totò per una indisposizione. Imitandone lo stile marionettistico riscuote un successo tale ("sei meglio di De Marco" si dice urlassero dal pubblico), da diventare titolare del numero.
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