Utente:Mr-Shadow/sandbox: differenze tra le versioni
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potrai dare a mia sorella Gina tutta la roba che lascio in questa pensione. Meglio che se la goda lei, anziché chi mai mi ha voluto bene. Perché non sei voluto venire a salutarmi per l'ultima volta? Scortese, omaccio! Mi hai fatto felice o infelice? Non so. In questo momento mi trema la mano... Ah, se mi fossi vicino! Mi salveresti, è vero? Antonio, sono calma come non mai. Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. Non guarderò più nessuno. Te l'ho giurato e mantengo. Stasera, rientrando, un gattaccio nero mi è passato dinnanzi. E, ora, mentre scrivo, un altro gatto nero, giù per la strada, miagola in continuazione. Che stupida coincidenza, è vero?... Addio. Lilia tua}}
Totò ne rimane sconvolto e sente tutto il peso della sua responsabilità, soprattutto di non aver compreso l'intensità dei suoi sentimenti e di aver pensato «''ha avuto molti uomini, posso averla senza assumermi alcuna responsabilità''». Il rimorso lo accompagnerà per tutta la vita, tanto che decide di farla seppellire nella cappella dei De Curtis, ubicata nel cimitero del Piano di Napoli, e di dare a una eventuale figlia il suo nome in luogo di quello della nonna paterna, contravvenendo all'uso napoletano. Decide inoltre di conservare un fazzoletto intriso di rimmel, raccolto nella stanza dove la donna è morta e col quale si è forse asciugata le ultime lacrime prima o in attesa della morte. In merito all'impegno già preso, la sera stessa parte per la tournée.
=== Il matrimonio, l'avanspettacolo e l'incontro con il cinema ===
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