Orestea: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'opera perduta di Stesicoro|Orestea (Stesicoro)}}
{{Avvisounicode}}
{{D|Agamennone (Eschilo)|Le Coefore|Le Eumenidi|commento=Per alleggerire la pagina e per dare a ogni tragedia adeguato spazio}}
{{Citazione|Sotto i veli, piango per le sorti vane dei miei signori, raggelata da occulto dolore.|''Le Coefore'', vv. 81-83}}
[[immagineImmagine:Sarcophagus Orestes Vatican Inv2513.jpg|thumb|upright=3.4|center|Scene dal mito di Oreste ([[Musei Vaticani]]).]]
L’'''Orestea''' ({{lang-grc|Ὀρέστεια|Orésteia}}) è una [[trilogia]] formata dalle tragedie ''[[Orestea#Agamennone|Agamennone]]'', ''[[Orestea#Le Coefore|Le Coefore]]'', ''[[Orestea#Le Eumenidi|Le Eumenidi]]'' e seguita dal [[dramma satiresco]] ''[[Orestea#Proteo|Proteo]]'', andato perduto, con cui [[Eschilo]] vinse nel [[458 a.C.]] le [[Dionisie|Grandi Dionisie]]. Delle trilogie di tutto il [[teatro greco]] classico, è l'unica che sia sopravvissuta per intero.
 
Le tragedie che la compongono rappresentano un’unica storia suddivisa in tre episodi, le cui radici affondano nella tradizione mitica dell’[[antica Grecia]]: l’assassinio di [[Agamennone]] da parte della moglie [[Clitennestra]], la vendetta del loro figlio [[Oreste (Agamennone)|Oreste]] che uccide la madre, la persecuzione del matricida da parte delle [[Erinni]] e la sua assoluzione finale ad opera del tribunale dell’[[Areopago]].