Arsinoe II: differenze tra le versioni

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Giustino racconta che anche Arsinoe, nel breve periodo in cui fu regina al fianco di Tolomeo Cerauno, si mostrò all'esercito mentre il marito le poneva il diadema sul capo attribuendole il titolo di "regina".<ref name=Giustino2-9/>
 
Inoltre, la filologa Gabriella Longega, nel suo studio su Arsinoe,<ref>{{cita|Longega|pag. 72}}.</ref><ref name=B107/> evidenzia l'importanza internazionale della regina, sottolineando che le fu intitolata una città sul fiume [[Acheloo]] in [[Etolia]], regione alleata di [[Pirro]] e quindi non direttamente collegata ai territori tolemaici.<ref>{{cita|Strabone, ''Geografia''|10, 2, 122|Strabone}}.</ref>
 
La testimonianza più importante della partecipazione di Arsinoe alla politica estera e militare è però il decreto ateniese di [[Cremonide]] del 268-267 a.C., emesso probabilmente poco tempo dopo la morte della regina. In questo documento è riportato che Arsinoe aveva partecipato attivamente alla preparazione dell'alleanza delle polis greche contro Antigono Gonata, che esercitava su di esse un controllo militare. Nel decreto, che segna l'inizio della [[guerra cremonidea]] contro Antigono, si dice che "il re Tolomeo, seguendo la politica di suo padre e di sua sorella, dimostra la sua preoccupazione per la libertà dei Greci". Da questa frase si evince che Arsinoe aveva attivamente preparato il terreno, sia dal punto di vista politico che da quello diplomatico e finanziario, alla preparazione della ribellione greca contro l'occupazione macedone, forse con l'intento di riportare il figlio Tolomeo di Telmesso sul trono di Pella.<ref name=C92>{{cita|Donnelly Carney|pag. 92}}.</ref>