Quentin Crisp: differenze tra le versioni

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Divenne un'[[icona gay]] negli [[anni 1970|anni settanta]] dopo che la pubblicazione delle sue memorie ''[[The Naked Civil Servant (romanzo)|The Naked Civil Servant]]'' (''Il funzionario nudo'') portò all'attenzione del grande pubblico il suo sfrontato esibizionismo e il suo rifiuto a tenere nascosta la propria [[omosessualità]].
 
== Biografia ==
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Lasciò il suo lavoro di disegnatore per un ingegnere nel [[1942]] per diventare un modello dal vivo in scuole d'arte di Londra e dintorni, e continuò a posare per artisti nei tre decenni successivi. «Era come essere un maggiordomo», scrisse nella sua autobiografia, «solo che ero nudo».
 
Crisp aveva pubblicato tre brevi libri quando gli venne richiesto dal direttore [[Jonathan Cape]] di completare quello che sarebbe diventato ''[[The Naked Civil Servant (romanzo)|The Naked Civil Servant]]''. Avendo sentito un'intervista a Crisp in radio nel [[1964]], egli desiderava produrre qualcosa con i suoi primi lavori. Il libro apparve [[1968]] con un discreto successo di critica. Quando il libro fu ristampato nel 1975 sulla scia del successo della versione televisiva, Gay News commentò che il libro avrebbe dovuto essere pubblicato postumo. Quentin rispose alla critica dicendo che questo era un modo gentile di augurargli la morte.
 
In seguito, Crisp fu avvicinato dal produttore di [[documentario|documentari]] [[Denis Mitchell]], per essere il protagonista di un cortometraggio in cui avrebbe dovuto parlare della sua vita, delle sue opinioni e si sarebbe dovuto mostrare mentre si curava le unghie nell'appartamento di Beaufort Street. La trasmissione attirò abbastanza attenzione verso Crisp e il suo libro, tanto che si cominciò a discutere di una versione teatrale con [[John Hurt]] nel ruolo di Quentin Crisp.
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Il film fu trasmesso anche in Italia: la RAI dovette farlo per obbligo (l'opera aveva vinto un concorso europeo che prevedeva un passaggio nelle TV dei paesi appartenenti). Naturalmente la RAI dell'era democristiana risolse di programmarlo in orario strampalato e senza dare pubblicità.
 
Il successo spinse Crisp a continuare il suo spettacolo ''cult'' (disponibile anche su disco e musicassetta) e a pubblicare molti libri sull'[[galateoGalateo (costume)|etichetta]]. Oltre a questo si mantenne accettando inviti in società e scrivendo recensioni cinematografiche e articoli per giornali e riviste in USA e Gran Bretagna. Affermò che era facile vivere andando ad ogni cocktail party, prime e debutti a cui si viene invitati, ammesso che uno si possa nutrire solo di [[champagne]] e noccioline. Come aveva fatto anche a Londra, lasciò pubblicare il proprio numero sull'elenco telefonico di Manhattan e continuò a vedere come un proprio dovere conversare con chiunque lo chiamasse al telefono. Per i primi venti anni in cui ebbe un apparecchio telefonico, era solito rispondere con la frase «Sì, Dio?» («Non si sa mai» disse una volta.). In seguito lo cambiò con «Oh sì?» pronunciato in falsetto. Oltre ad aver pubblicato il suo numero sull'elenco telefonico, Crisp era solito accettare inviti a cena da chiunque. Per ricompensare i suoi ospiti si esibiva dando il meglio di sé come faceva in teatro. Le cene con Quentin Crisp erano note come uno dei migliori show di New York.
 
Durante gli anni ottanta e novanta Crisp guadagnò fama a livello mondiale grazie al fatto che [[Sting]] gli dedicò la canzone ''[[Englishman in New York]]''. Una prima apparizione nel film del [[1985]] ''The Bride'' lo portò infatti in contatto con [[Sting]]. La canzone fu scritta non molto tempo dopo l'arrivo di Crisp a New York: nel 1986 Sting fece visita a Crisp nel suo appartamento e si fermò a cena e per i successivi tre giorni ad ascoltare Crisp che raccontava cosa significasse per un omosessuale vivere in una Gran Bretagna omofobica tra gli anni venti e sessanta. Sting rimase molto colpito dai racconti di Crisp, e decise così di dedicargli il pezzo, che conteneva le frasi: ''It takes a [[gentiluomo|gentleman]] to suffer ignorance and smile, Be yourself no matter what they say.'' (''Ci vuole un uomo per subire l'ignoranza e sorridere, sii te stesso a prescindere da ciò che dicono''). Nel 1995 [[Boy George]], nella sua biografia ''Take It like a man'', parlò di come si sentisse vicino a Crisp nel periodo della sua infanzia, poiché come giovane gay si trovava ad affrontare gli stessi problemi di un ambiente omofobico.
 
== Gli ultimi anni ==