Negli ''Approcci all'estetica'' ([[1928]]) sviluppa un'[[estetica]] [[fenomenologiafenomenologica]] intesa all'analisi della nozione di ''esperienza estetica'' e fondata sulla distinzione tra [[piacere]] e [[felicità]]. Tale distinzione, caratteristica della filosofia classica, viene da Geiger precisata in termini psicologici, e all'arte viene assegnata, quale caratteristica specifica, la capacità di produrre nel fruitore felicità; nel senso che l'effetto che essa produce non è un puro sentimento soggettivo come il piacere, ma ha la propria giustificazione oggettiva nel valore dell'opera stessa, che il fruitore coglie grazie a una sorta di 'partecipazione' esistenziale.
Tra gli altri scritti: ''Il significato filosofico della teoria della relatività'' ([[1921]]); ''L'inconscio e la realtà psichica'' ([[1921]]); ''Assiomatica sistematica della geometria euclidea'' ([[1924]]).